Albano Laziale, Centro Psicologia Castelli Romani: il disturbo da Dismorfismo Corporeo. Come e perché è importante riconoscerlo

A cura della Dr.ssa Catia Annarilli

ALBANO LAZIALE (RM) – Essere preoccupati per il proprio aspetto fisico, in particolare concentrarsi su alcuni singoli aspetti ritenuti dei difetti che appaiono tali però solo alla persona e non agli altri, confrontare continuamente il proprio aspetto con quello degli altri, controllarsi, curarsi eccessivamente,
guardarsi ripetutamente allo specchio fino a limitare la propria vita sociale e la possibilità di avere relazioni interpersonali soddisfacenti, queste sono alcune delle caratteristiche del disturbo psicologico da dismorfismo corporeo.
Il disturbo da dismorfismo corporeo è un vero e proprio disturbo psichico e la sua importanza spesso viene sottovalutata sia dai pazienti che dagli specialisti stessi.

Questo disturbo va differenziato da quello legato alla mera forma fisica, all’essere in sovrappeso e a tutto ciò che
rientra nelle dinamiche legate al controllo del peso.

Come riconoscerlo

L’esordio è nell’adolescenza e se non trattato il disturbo può avere un decorso cronico, sembrerebbe che la persona leghi la valutazione di se stesso e la propria identità solo ed esclusivamente agli aspetti dell’estetica, del corpo de della fisicità in cui l’immagine esteriore è parte integrante dell’autostima e del senso di se stessi.

Caratteristiche particolarità del disturbo

I sentimenti che stanno alla base di questo vissuto sono profondi e dolorosi ed hanno a che fare con la vergogna, la tristezza e la colpa di percepirsi “difettosi” perché la percezione è che quell’unico aspetto (il naso grande, le orecchie sporgenti, una cicatrice, un neo…) comprometta l’intera immagine di se stessi, la possibilità di essere come gli altri, di percepirsi dentro il gruppo, di essere normali, di andare bene così come si è e tanto più ci si percepisce diversi, tanto più cresce un vissuto di ostilità e rabbia nei confronti degli altri determinando una distanza sempre maggiore e più ci si allontana più l’ostilità cresce innescando in questo modo un circolo vizioso che paralizza la
persona nelle dinamiche di controllo.

La psicoterapia come aiuto concreto
L’intervento psicoterapeutico con una persona che manifesta questo tipo di disturbo si concentrerà prevalentemente sulla comprensione della storia di vita del paziente e su quali siano state nel passato le esperienze e i vissuti che hanno contribuito a creare una immagine negativa di sé a scapito invece di un rapporto amorevole con se stessi, obiettivo può essere quello di aiutare la persona ad avere un atteggiamento comprensivo con se stesso, contenere e limitare i pensieri di svalutazione legati al disturbo con l’obiettivo di diminuire la sofferenza percepita ed aumentare la qualità della loro vita.

 

Bibliografia
Scarcini, A., Lorenzini, R. (2015). Il Disturbo da dismorfismo corporeo, Trento: Erikson.
Dr.ssa Catia Annarilli
Psicologa Psicoterapeuta
catia.annarilli@gmail.com
cell. 3471302714
www.centropsicologiacastelliromani.it




Vincenza Sicari, da Padova a Frascati continua l’incubo per l’ex maratoneta dell’esercito italiano

Di Vincenza Sicari ci siamo occupati più volte. La sua storia è molto semplice, ancorché decisamente assurda. Atleta olimpionica, maratoneta in forza all’esercito Italiano, di colpo un giorno sente che le vengono meno le gambe.

L’inizio dell’incubo

Da quel giorno, con una pesante eredità ideologica sul capo, cioè quella di non essere sana di mente, gira tutta l’Italia, in cerca di qualcuno che sappia finalmente dare un nome alla sua malattia. Anche la speranza di andare negli USA svanisce. Qualcuno formula una ipotesi, non suffragata da alcuna prova, ma piuttosto attendibile, che cioè si tratti di una malattia autoimmune. Ma niente, tutti i medici continuano a trattarla come se la sua malattia fosse immaginaria, dipendente dalla sua psiche. È costretta a rivolgersi ad un avvocato, e nel tempo a cambiarlo, vista la pervicacità di certi medici. Subisce, a suo dire, anche prepotenze, documentate con il suo cellulare sui social.

Il trasferimento dall’ospedale di Padova a quello di Frascati

Oggi, senza il suo consenso, è stata trasferita d’autorità dall’ospedale di Padova a quello di Frascati, dove l’abbiamo raggiunta al telefono. Continua a dire che le fanno ‘porcate su porcate’, e a minacciare ritorsioni contro chi per anni l’ha maltrattata, arrivando al punto, lei non autosufficiente, a lasciarla sola e senza assistenza per le operazioni più elementari, come lavarsi e andare in bagno. Al punto di sottoporla – dice lei per ritorsione per tutto ciò che Vincenza pubblica sui social – ad un TSO che lei definisce ‘illegittimo’, dato che è un trattamento da praticare a chi è pericoloso per sé e per gli altri. Ma Vincenza nelle sue condizioni non solo non è, né potrebbe essere pericolosa per gli altri, ma neanche per sé. Purtroppo la sua salute va sempre peggiorando, e qualcuno sostiene – e guardando in prospettiva potrebbe aver ragione – che tutti i medici da cui lei è passata starebbero aspettando soltanto la sua morte, il che li scaricherebbe da un peso sulla coscienza. Posto che ne abbiano una. Comunque, da qualsiasi parte la si guardi, la faccenda è assurda: in un momento storico in cui si scoprono nuovi vaccini – che rendono denaro – e nuovi rimedi magari per il cancro – la cui raccolta per la ricerca frutta milioni di euro – non è possibile che non si possa capire quale sia il male che sta divorando Vincenza ormai da anni. Come da anni è costretta a letto, paralizzata dalla vita in giù. Abbiamo conosciuto, circa tre anni fa – e siamo stati fra i primi, se non i primi, a darne notizia – una Vincenza florida nonostante tutto. Oggi troviamo il suo spettro, molto simile ad un uccellino bagnato più che alla potente maratoneta olimpionica, purtroppo rinnegata perfino dalla sua stessa società sportiva, quella per cui correva, l’Esercito Italiano. Magari per una inimicizia personale, che potrebbe aver compromesso il suo destino, segnandolo nel prosieguo della sua degenza. Un po’ un caso Tortora in sedicesimo, ma sempre doloroso.

Vincenza Sicari continua a lottare contro tutti e contro il suo male, da sola, non si arrende

Ma sa che fatalmente la sua solitudine la porterà all’inevitabile, se nessuno vorrà realmente trovare il bandolo della matassa. Attualmente è ricoverata all’ospedale di Frascati, ma in psichiatria. Ancora una volta la si vuole far passare per pazza, come anni fa. Anche se lei riferisce che il primario del reparto ‘una bravissima persona’, come lo definisce, ‘ha capito tutta la situazione’, è ‘dalla sua parte’, e insieme cercheranno una soluzione. Non ci aspettiamo di meno dal primario di un reparto di psichiatria. Speriamo solo, e ce lo auguriamo, che questa ‘bravissima persona’ possa essere davvero dalla parte di Vincenza, e che davvero insieme si possa trovare una soluzione che lei e tutti coloro che la seguono aspettano da almeno tre anni.

A margine annotiamo che, quando era all’ospedale di Padova, il presidente della regione Veneto Luca Zaia, interpellato, ha dichiarato, dopo aver ascoltato soltanto il parere dei medici e non quello di Vincenza o del suo avvocato, di non avere alcun potere per intervenire sulla situazione. Il ministro della Salute Giulia Grillo, anch’essa interpellata, non ha risposto.

L’avvocato di Vincenza Sicari: “Avviate una serie di iniziative giudiziarie sia in sede civile che penale”

Abbiamo voluto raggiungere l’avvocato di Vincenza Sicari, Antonio Petrongolo. L’avvocato Petrongolo ci ha riferito del TSO fatto in maniera piuttosto improvvisa ed arbitraria, avallato da medici sconosciuti a Vincenza, che in pratica non l’avevano mai vista. Il trattamento è stato effettuato a tempo di record, come anche il trasferimento a Frascati, dopo che l’ospedale Maggiore di Milano aveva rifiutato l’arrivo di Vincenza, ad insaputa dei suoi legali. “In base a questo – dichiara l’avvocato Petrongolo – abbiamo avviato tutta una serie di iniziative giudiziarie sia in sede civile che penale.”

Come giornale stiamo seguendo Vincenza dal gennaio del 2016. Lei ritiene che ci siano speranza di arrivare ad una conclusione?

Questa patologia è seguita da specialisti del settore. Se non si riesce a dare un nome o una definizione, o una origine, ad una patologia neurologica, il tutto viene pilotato verso un disturbo di natura psichiatrica. Sono tutte ipotesi che hanno la loro valenza nel momento in cui si realizza una osservazione ad hoc. Se non è stata effettuata, questo poi ha influito nei rapporti con le persone.

Qualcuno a suo tempo ha ipotizzato una malattia autoimmune

“E’ un’ipotesi ancora valida”.

Oggi le malattie autoimmuni si possono curare, e qualche volta si può anche guarire.
Il problema è un altro. Se non fosse stato per la nostra insistenza… Facciamo un passo indietro. Padova, al momento dell’arrivo di Vincenza, si era rifiutata di effettuare altri accertamenti. Dissero che li avevano avuti anni indietro, e che per loro andavano bene quelli. A quel punto abbiamo dovuto forzare la mano con tutta una serie di iniziative. Nel prosieguo di queste analisi, si è poi scoperto che Vincenza soffre anche di un linfoma. Lei immagini. Se non fosse stato per l’insistenza di Vincenza e delle persone che la circondano, non avremmo scoperto il linfoma. La cui tipologia e origine potrebbe essere correlata alla sua patologia, ma peraltro questo linfoma non è stato adeguatamente seguito e curato a Padova, dove Vincenza è stata sottoposta ad un ciclo di terapia di ciclosporina, che peraltro è una terapia molto blanda, un anticoagulante che di solito si dà a chi ha subito un trapianto per evitare la formazione di trombi.

Tempo fa qualcuno disse che Vincenza aveva un tumore al timo.
In effetti lei ha avuto una patologia di quel genere, e il timo le è stato asportato. E’ successo circa quattro anni fa. Come anche l ‘asportazione del timo potrebbe essere la causa scatenante della sua patologia attuale. In effetti, da quando ha subito quell’operazione, la sua condizione è peggiorata. E’ un caso molto complesso e particolare, ma, voglio dire, le università di ricerca e studio esistono per questo, e i fondi magari si utilizzano per andare a cercare qualcosa che sia più conveniente.

Ringraziamo l’avvocato Petrongolo per la sua testimonianza. L’augurio che facciamo a Vincenza è che dopo tante peripezie, finalmente possa scorgere un luce in fondo a quel tunnel in cui è entrata quattro o più anni fa. Forza Vincenza!

Roberto Ragone




Genzano, Saitta sul salotto letterario a Parco Sforza Cesarini: “Promozione della cultura per portare in alto il nome della città”

GENZANO (RM) – Si è svolto ieri nella splendida cornice di Parco Sforza Cesarini il primo salotto letterario organizzato dal Comune di Genzano di Roma, Assessorato alla Cultura, in collaborazione con la Biblioteca comunale e il Consorzio SBCR.
Un’occasione per stare all’aria aperta, degustando i dolci tipici delle ricette contenute nel libro ‘La ricetta segreta per un sogno’ che l’autrice, Valentina Cebeni, ha presentato ieri pomeriggio sotto le note del chitarrista Michele Di Filippo.
“Questa Amministrazione sostiene e valorizza la promozione culturale con impegno e determinazione, per rivalutare l’arte e gli artisti del nostro territorio, ma anche per attirare grandi artisti nazionali e internazionali innalzando Genzano a fulcro di eventi e attività culturali di livello – ha spiegato l’assessore alla Cultura, Francesca Saitta -. Perché la presentazione di un libro? La lettura è una competenza essenziale per lo sviluppo del benessere della persona, per l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, a partire dalla prima infanzia, e per la crescita di una società interculturale, dinamica e innovativa”.
Un pomeriggio all’insegna della cultura, che ha visto la realizzazione di un workshop per bambini a cura del personale della nostra Biblioteca. I più piccini saranno poi i protagonisti del concorso letterario ‘Una storia per l’estate’ per stimolare la propria scrittura creativa.
“L’appuntamento di oggi si propone di stimolare il piacere della lettura – ha aggiunto l’assessore alla Pubblica istruzione, sonia Dosti -. Leggere per crescere perché attraverso la lettura i piccoli riescono a trasformare le parole in immagini e le scenografie elaborate dalla loro mente saranno sempre diverse l’una dall’altra arricchendo il loro patrimonio di sapere. È importante cercare di trasmettere l’importanza della lettura: il piacere di sfogliare un libro e perdersi dentro una storia. Sensazioni uniche che i videogiochi hanno allontanato dai nostri bambini”.




Nemi, nuovo plesso scolastico. Nessuna notizia dal Comune: preoccupazione di preside, genitori e insegnanti

NEMI (RM) – Mancanza di qualsiasi forma di comunicazione istituzionale riguardo l’apertura del nuovo plesso scolastico di Nemi. Questo quanto lamentano i rappresentanti delle classi I, II, III, IV, V della scuola elementare, la rappresentante della scuola dell’infanzia, sez. B e il rappresentante d’Istituto. Eppure l’amministrazione comunale, già da qualche anno, ha implementato il servizio di informazione e di comunicazione istituzionale affidando l’incarico ad un giornalista per 22.500,00 euro l’anno.

Incertezza e tensione tra genitori, insegnanti e preside

“Noi rappresentanti dei genitori riteniamo questa vicenda abbastanza grave e non siamo solo noi a sollevare dubbi o perplessità perché una forte preoccupazione è emersa anche da parte della Preside e delle insegnanti, oltre che da parte di molti genitori. Vogliamo sperare che questa mancanza di comunicazione sia dovuta esclusivamente all’attesa delle autorizzazioni necessarie all’apertura del nuovo plesso e non finalizzata a creare un clima di incertezza e tensione, per arrivare poi ad una facile soluzione solo a scopo politico e propagandistico, perché se così fosse saremmo veramente dispiaciuti che la questione scuola venisse utilizzata a discapito della comunità, perché si tratta di un bene di tutti e troppo prezioso per essere strumentalizzato”.

L’apertura della nuova scuola, rimane dunque per il momento, solo una voce di corridoio e non è dato ancora avere certezze o chiarimenti sulla tempistica prevista. “Siamo felicissimi di questa notizia, o forse sarebbe più corretto dire che siamo felici delle “voci” che girano in paese. – Fanno sapere i rappresentanti delle classi I, II, III, IV, V della scuola elementare, la rappresentante della scuola dell’infanzia, sez. B e il rappresentante d’ Istituto. – Purtroppo oggi è l’8 agosto – proseguono – e non è stata diffusa nessuna nota ufficiale sul destino della scuola di Nemi per l’anno scolastico 2018-2019”.

L’incontro sulla scuola disertato dal sindaco

Eppure proprio su questo tema lo scorso 4 giugno è stato organizzato dalla Dirigente Scolastica, Laura Lamanna, un incontro con i docenti Enrica Fabi, vicaria e reggente per il plesso di Nemi, Stefania Osmari, i rappresentanti dei genitori e l’Amministrazione comunale. E all’incontro era stato invitato il Sindaco di Nemi o un suo rappresentante. “Vista l’assenza degli interlocutori (Sindaco o un responsabile dell’ufficio tecnico) – hanno detto ancora i rappresentanti delle classi I, II, III, IV, V della scuola elementare, la rappresentante della scuola dell’infanzia, sez. B e il rappresentante d’Istituto – e l’impossibilità di avere risposte certe sulla situazione relativa all’esatta collocazione dei nuovi spazi scuola, nonché alla rimodulazione degli altri locali tra cui la nuova aula mensa, si è ritenuto importante con i presenti, fare un elenco delle priorità necessarie per un buon avvio del prossimo anno scolastico: spostamento delle classi, ampliamento della mensa, sistemazione definitiva dell’impianto di riscaldamento, sistemazione/rifacimento degli impianti igienico sanitari, perché anche con l’apertura del nuovo edificio, le problematiche relative alle attuali sedi permangono”.

Un confronto ritenuto “necessario”, considerata anche la necessità dell’amministrazione scolastica di programmare in tempo utile la sistemazione delle classi e l’assegnazione del personale. Il termine ultimo per poter ricevere queste comunicazioni e organizzare i trasferimenti era stato fissato dalla Preside per lo scorso 27 luglio, ma anche a questa seconda scadenza non è stata pubblicata nessuna nota ufficiale.

Il diritto di essere informati

“E comunque – hanno concluso i rappresentanti delle classi I, II, III, IV, V della scuola elementare, la rappresentante della scuola dell’infanzia, sez. B e il rappresentante d’ Istituto – anche se il problema era l’attesa delle autorizzazioni necessarie, i genitori hanno il diritto di essere informati. Insomma, con le adeguate comunicazioni e informazioni saremmo stati più tranquilli, insegnanti e genitori, e avremmo potuto confrontarci, come è normale che sia, su un argomento che ci sta tanto a cuore per il bene dei nostri figli, dando il nostro contributo di genitori alla comunità scolastica, senza essere fraintesi o accusati o di voler fare altro”.




Nemi, scempio in via della Radiosa: perché la Protezione Civile non rimette a posto il vecchio modulo?

NEMI (RM) – Uno scempio! Completamente in degrado una struttura che era dedicata a sede della Protezione Civile. Fortemente voluta dall’Associazione Sagittario che prima aveva in carico il servizio a Nemi. Adesso, da diverso tempo c’è una protezione civile comunale pienamente operativa, che potrebbe rimettere in piedi il modulo abitativo che ha avuto un costo e delle spese e che era destinato come ufficio o ricovero attrezzatura a disposizione dei volontari.

Un bene in degrado, completamente divorato dai roghi in via della Radiosa a Nemi

Con sterpaglie che arrivano fino alla finestra. Vicino c’è tutta immondizia nell’unico Comune dei Castelli Romani dove ancora non è decollata la raccolta differenziata dei rifiuti.

Una raccolta differenziata che tarda ad arrivare a Nemi

Anche il sindaco è membro della Protezione Civile, perché lascia che una struttura del genere rimanga nel più completo degrado? E perché nonostante gli annunci in pompa magna in campagna elettorale, sei anni fa e nelle scorse comunali, non è ancora partita la raccolta differenziata dei rifiuti? Il Lazio, a causa di Comuni inadempienti, rischia una procedura di infrazione da parte dell’Europa in tema rifiuti. Perché Nemi dev’essere ancora la discarica dei Castelli Romani? Intanto l’immondizia e il degrado divorano il vecchio modulo della protezione civile e devastano un paesaggio da cartolina




Albano Laziale, isola del riuso e impianto di compostaggio: quel terreno “perfetto” – 2 parte

ALBANO LAZIALE (RM) – Discussione accesa durante l’ultimo Consiglio comunale ad Albano laziale per la presentazione dell’ordine del giorno in cui Fratelli d’Italia ha chiesto chiarimenti all’amministrazione guidata dal sindaco Nicola Marini su quale progetto – seconda isola ecologica o impianto di smaltimento del compost? – intenda realmente realizzare nel terreno privato di via Tenutella. L’area in questione ricade in zona R4 come da piano di assetto idrogeologico. Sul terreno del privato esistono dunque “condizioni che determinano la possibilità di perdita di vite umane o lesioni gravi alle persone oppure danni gravi e collasso di edifici o infrastrutture o ancora danni gravi ad attività socio economiche”. E nonostante il vincolo, l’amministrazione comunale ha dato incarico ad un professionista per richiedere il nulla osta all’autorità di bacino Appennino centrale.

Albano Laziale, isola del riuso e impianto di compostaggio: quel terreno “perfetto” – I Parte

Seconda isola ecologica o impianto di smaltimento del compost?

Un botta e risposta tra la consigliera di FdI Federica Nobilio, il sindaco Nicola Marini e il delegato ai rifiuti Luca Andreassi che di fatto non ha portato a molti passi in avanti. “Nonostante le domande incalzanti della consigliera Nobilio – fa sapere Roberto Cuccioletta portavoce di FdI ad Albano Laziale – non si è venuti a capo di cosa veramente vedremo realizzato in quell’area. Alle legittime domande e richieste di rassicurazioni per i cittadini – ha detto Cuccioletta – su eventuali impatti ambientali in un quartiere tanto densamente urbanizzato non si è ricevuto null’altro che generiche rassicurazioni su: ‘Non ci sarà nessun cattivo odore…’.

Il portavoce di Fratelli d’Italia ha quindi ipotizzato che la priorità per l’amministrazione Marini sia quella di ottenere i fondi regionali per acquistare il terreno dal privato:

“La realtà, – ha detto ancora Cuccioletta – a nostro avviso, è che nell’ordine delle priorità dell’amministrazione vi fosse quella di ottenere il finanziamento della Regione Lazio per acquistare il terreno del privato, del quale presto approfondiremo la proprietà, senza alcuna idea precisa su cosa e come andarci a realizzare dopo”. Riguardo i vincoli che sussisterebbero sul terreno in questione, le perplessità sulla tipologia del terreno e le eventuali problematiche di natura idrogeologica evidenziate dalla consigliera di Fratelli d’Italia, durante la riunione consiliare, hanno ricevuto risposte ritenute non soddisfacenti: ‘Vedremo, capiremo, sentiremo i tecnici…’. “Insomma – ha concluso Cuccioletta – l’isola non c’è, l’impianto di compost nemmeno, i soldi pubblici (e neppure pochi) invece nel frattempo sono stati impegnati.




Genzano, assistenti scolastici ai disabili senza stipendio

GENZANO (RM) – Arriva una nota firmata da Adriana Bozzi FP CGIL Roma Sud – Pomezia – Castelli Romani: “La scuola è finita ma non i problemi per gli assistenti scolastici ai disabili del Comune di Genzano!
Dopo un anno costantemente segnato dai ritardi nei pagamenti dello stipendio, nonostante l’accordo sottoscritto a Febbraio 2018 che nella maggioranza delle occasioni non è stato rispettato né dal Comune né dalla Cooperativa, ci troviamo al 31 luglio ed i lavoratori non hanno ancora avuto l’ultimo stipendio prima della pausa estiva.
Nonostante le segnalazioni e le diffide inviate, ad oggi non abbiamo avuto ancora risposte ufficiali dal Comune in merito a quanto richiesto.
Ci aspettiamo quindi che il Comune, attuando quanto previsto dal Codice degli Appalti, imponga il pagamento regolare, sanzioni l’azienda inadempiente ed infine operi in surroga pagando i lavoratori dando finalmente attuazione alle norme della legge e tutelando chi lavora invece di tagliarne solo l’orario.
Sarebbe ora che il Comune di Genzano convocasse le Organizzazioni Sindacali al fine di trovare una soluzione condivisa per garantire la regolarità dei pagamenti entro e non oltre il 20 del mese di ogni mese come prevede la norma, altrimenti saremo costretti a procedere alla mobilitazione nel servizio di assistenza scolastica comunale ai disabili”.




Marino, Sagra dell’Uva 2018: A.A.A. cercasi sponsorizzazioni

E‘ stato pubblicato nei giorni scorsi sul sito ufficiale del Comune di Marino – nella Sezione Albo Pretorio – l’Avviso relativo al reperimento delle sponsorizzazioni per la 94^ Sagra dell’Uva prevista dal 5 all’8 ottobre 2018.
Gli interessati dovranno presentare la proposta, contenente l’importo della sponsorizzazione, secondo il modello predisposto dall’Ufficio Cultura entro le ore 12,00 del 7 settembre 2018 direttamente presso l’Ufficio Protocollo del Comune di Marino o tramite PEC all’indirizzo protocollo@pec.comune.marino.rm.it .
Gli aspiranti Sponsor non dovranno avere impedimenti a contrarre con la pubblica amministrazione secondo le vigenti norme di legge e non dovranno appartenere ad organizzazioni di natura politica, sindacale o religiosa.

L’Amministrazione comunale, una volta valutate le offerte coerenti con le finalità dell’Avviso pubblico, si impegna a pubblicizzare il logo o marchio caratteristico dello Sponsor.

Potranno essere rifiutate le offerte qualora possa derivarne un conflitto di interesse tra l’attività pubblica e quella svolta dallo sponsor, qualora nel messaggio pubblicitario si ravvisi un possibile pregiudizio lla propria immagine o alle proprie iniziative e qualora lo si
reputi inaccettabile per motivi di opportunità generale.

Sono comunque escluse le sponsorizzazioni di natura politica, sindacale o religiosa, la pubblicità diretta o collegata alla produzione o distribuzione di tabacco, superalcolici, materiale pornografico o a sfondo sessuale, messaggi offensivi, incluse espressioni di fanatismo, razzismo o minaccia.




Ciampino, il commissario dichiara guerra agli insetti “pericolosi”

CIAMPINO (RM) – Al fine di prevenire la diffusione degli insetti vettori di arbovirosi, si invitano tutti i cittadini che a qualsiasi titolo hanno l’effettiva disponibilità o uso di aree o spazi esterni presenti sul territorio comunale a seguire i seguenti comportamenti:

evitare l’abbandono definitivo o temporaneo negli spazi aperti pubblici e privati, compresi terrazzi, balconi e lastrici solari, di contenitori di qualsiasi natura e dimensione nei quali possa raccogliersi acqua piovana ed evitare qualsiasi raccolta d’acqua stagnante anche temporanea;

procedere, ove si tratti di contenitori non abbandonati, ma sotto il controllo di chi ne ha la proprietà o l’uso effettivo, allo svuotamento dell’eventuale acqua in essi contenuta e alla loro sistemazione in modo da evitare accumuli idrici a seguito di pioggia; diversamente, procedere alla loro chiusura mediante rete zanzariera o coperchio a tenuta o allo svuotamento giornaliero, con divieto di immissione dell’acqua nei tombini;

trattare l’acqua presente in tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche, ed in tutti gli altri spazi di raccolta (quali ad esempio cortili, parcheggi ecc.), ricorrendo a prodotti di sicura efficacia larvicida. Il trattamento può essere eseguito direttamente, da parte degli stessi proprietari o utilizzatori di spazi, o avvalendosi di imprese di disinfestazione. Dovrà essere conservata documentazione attestante l’avvenuto trattamento. La periodicità dei trattamenti deve essere congruente alla tipologia del prodotto usato, secondo le indicazioni riportate in etichetta; indipendentemente dalla periodicità, il trattamento deve essere praticato dopo ogni pioggia;

tenere sgombre tutte le aree già indicate ai commi precedenti da qualsiasi materiale che possa determinare, in qualsiasi modo e/o maniera, il ristagno delle acque meteoriche o di qualsiasi altra provenienza;

evitare la formazione di raccolta d’acqua, anche in luoghi poco accessibili o nascosti quali sotterranei, cantine, intercapedini, vespai ecc.;

provvedere nel caso di fontane ornamentali, laghetti artificiali e simili, alla eventuale introduzione di pesci larvivori (pesci rossi, gambusie, ecc.);

prosciugare completamente le piscine non in esercizio, qualora queste vengano ricoperte con teli è necessario svuotare entro 5 giorni da ogni precipitazione atmosferica l’acqua in essi eventualmente accumulatasi;

non utilizzare pneumatici come zavorre per teli plastici o per altra funzione che richieda la loro esposizione all’aperto, al fine di non favorire la proliferazione di zanzare nei ristagni d’acqua che si accumulano al loro interno;

convogliare in appositi apparati di scarico la condensa prodotta dagli impianti di climatizzazione;

provvedere al taglio periodico dell’erba nei cortili, nei terreni, nelle aree incolte;

svuotare almeno due volte al giorno, lavare e capovolgere (se non utilizzati) contenitori di uso comune, quali sottovasi, abbeveratoi per animali domestici, annaffiatoi e simili, evitando, di immettere queste acque nei tombini;

evitare innaffiamenti continui delle aree cortilizie esterne alle proprietà, per non favorire l’attrazione delle zanzare;

mantenere in perfetta efficienza le grondaie, evitando la presenza nelle stesse di foglie o altro materiale che possa causare il ristagno di acqua;

pulire bene i vasi prima di portarli all’interno, durante i periodi freddi o prima di esporli all’esterno in quanto l’abitudine di portate le piante al riparo, durante l’inverno, è una delle cause che generano la schiusa delle uova invernali, non appena le piante stesse vengono di nuovo esposte e innaffiate nella stagione primaverile

Su disposizione del Commissario Prefettizio Dott.ssa Raffaela MOSCARELLA




Albano Laziale, isola del riuso e impianto di compostaggio: quel terreno “perfetto” – I Parte

ALBANO LAZIALE (RM) – Verrà realizzata una isola del riuso e un impianto di compostaggio nel quartiere Miramare ad Albano Laziale? Questi gli interrogativi che pone Roberto Cuccioletta portavoce di Fratelli d’Italia ad Albano per cui chiede a gran voce una risposta da parte degli amministratori comunali. Ad oggi, infatti, il Comune di Albano Laziale dispone di un centro di conferimento comunale in località Cancelliera ed è stato approvato uno Studio di Fattibilità del IV Settore per un centro di conferimento comunale per lo smaltimento dell’organico da realizzare su un terreno privato in via Tenutella che nel piano regolatore cade in Zona D2 “artigianale”.

Sullo stesso terreno privato sembra sia stato approvato un altro progetto di fattibilità per la realizzazione del secondo centro di conferimento comunale e isola del riuso. Sembra, quindi, che via Tenutella, al confine di via del Muro Bianco e del quartiere musicisti, sia perfetta per accogliere il secondo centro di conferimento comunale.

Tanto perfetta che dall’amministrazione comunale si sta valutando di acquisire il terreno, dopo averlo fatto stimare da un agronomo, dietro un compenso di 2.488,80 euro con determina 125 del 29 febbraio 2016.

Un terreno che ricade in zona R4 (Possibilità di perdita di vite umane o lesioni gravi alle persone)

Questo terreno privato è talmente perfetto che l’area in questione ricade in zona R4 come da piano di assetto idrogeologico. Classificare una Zona R4 significa che sul terreno esistono “condizioni che determinano la possibilità di perdita di vite umane o lesioni gravi alle persone oppure danni gravi e collasso di edifici o infrastrutture o ancora danni gravi ad attività socio economiche”.
Nonostante il vincolo, si è dato incarico ad un altro professionista, con determina 688 del 21 maggio 2018, per richiedere il nulla osta all’autorità di bacino Appennino centrale.

La Città Metropolitana di Roma Capitale ha finanziato la realizzazione del secondo Centro di Conferimento Comunale per 200mila euro e di un’isola del Riuso per 300mila euro, per un importo complessivo di mezzo milione di euro.

Già il 12 dicembre del 2017 era stato affidato un incarico per uno studio di fattibilità per questa isola del riuso con determina 194 per un importo complessivo pari a € 7.356,00, incluso IVA e oneri previdenziali. E la giunta comunale il 28 dicembre 2017 approvava il progetto di fattibilità tecnico economica per centro di conferimento comunale e allestimento Isola del Riuso per un totale di 850mila euro di cui 500mila finanziati dalla Città Metropolitana e 350mila finanziati dal Comune di Albano Laziale.

Il terreno deve essere, però, ancora acquistato dall’Ente locale per un importo ancora non precisato

Dalla documentazione in atti sembra per un valore di 300mila euro. Il 29 maggio 2018 con determina 742 si affida un ulteriore incarico per redigere studio di fattibilità e progettazione preliminare per un centro di compostaggio di città per un totale di 12.301,03.

Sullo stesso terreno, quindi, sempre con vincolo idrogeologico è possibile addirittura realizzare un centro per il trattamento dei rifiuti biodegradabili, avendo anche un finanziamento regionale di 600mila euro.

Sempre sullo stesso terreno privato, infatti, il Comune presentò una domanda di finanziamento alla Regione Lazio, partecipando ad un bando regionale per le misure a favore delle attività di compostaggio e auto compostaggio per la riduzione della frazione organica per i Comuni del Lazio e Roma Capitale.
Il 5 ottobre 2017 il Comune dichiara alla Regione Lazio che ha in itinere una procedura per l’acquisizione di un’area destinata alla realizzazione del secondo centro di conferimento comunale.

Pare, infatti, che all’invito del 10 dicembre 2015 a presentare manifestazione di interesse alla cessione di aree urbane abbia risposto solamente un privato. Ad ogni modo, l’Ufficio del IV Settore elabora uno studio di fattibilità per un centro di compostaggio ed auto compostaggio che prevede due soluzioni, una da 1.550.000,00 di euro ed una da 3.376.869,29 di euro.

“Nei quadri economici di spesa non si fa alcun cenno al costo di acquisizione del terreno. – afferma Roberto Cuccioletta – A questo punto – prosegue il portavoce FdI – ci sorgono spontanee alcune domande: nei quartieri Miramare e Muro Bianco verrà realizzato un secondo centro di conferimento comunale, un’isola del riuso o un impianto di compostaggio? La zona individuata è veramente la più idonea per accogliere impianti di questo tipo? A queste domande noi vogliamo delle risposte”.




Albano Laziale: ad ottobre apre l’auditorium di Cecchina

ALBANO LAZIALE (RM) – Sono in via di ultimazione i lavori all’interno dell’Auditorium di Cecchina nell’area P.L.U.S. Le operazioni in corso riguardano l’insonorizzazione della struttura, necessaria vista la vocazione del luogo.

L’Auditorium, che dovrebbe essere pronto per il prossimo ottobre, potrà ospitare 120 persone. Nell’area P.L.U.S. sorgono anche un asilo nido, una scuola materna, una mensa scolastica, un centro civico, una sala polivalente a cui vanno aggiunti una scuola elementare, una palestra e alloggi destinati all’edilizia residenziale pubblica realizzati con fondi provenienti dai Contratti di Quartiere II del 2003.

Il vicesindaco con delega ai Lavori Pubblici, Maurizio Sementilli ha commentato: «Con il P.L.U.S. abbiamo realizzato qualcosa di importante. Opere pubbliche che stanno venendo alla luce grazie ad un grande lavoro amministrativo. Abbiamo impiegato fondi europei coniugandoli con quelli del Contratto di Quartiere II».