Nemi, il comitato pro Cortuso su revoca di Marinelli: quando la paura fa 90

Nei giorni scorsi è stata notificata la revoca da presidente del seggio numero 2 di Nemi ad Azzurra Marinelli, moglie di Carlo Cortuso, candidato sindaco alle amministrative di Nemi il prossimo 12 giugno. Il comitato per Cortuso Sindaco è intervenuto con una nota:

“Un ruolo che Marinelli era stata chiamata a ricoprire diverse volte negli anni passati e che non aveva mai rappresentato alcun problema, nemmeno alle scorse amministrative quando suo marito era candidato sindaco ( stessa situazione dunque).
La decisione, che richiama come “inopportuna” la presenza della signora Marinelli a controllo del seggio elettorale è stata presa dalla Corte di Appello di Roma su segnalazione del Sindaco uscente Alberto Bertucci.
Posto che l’opportunità di per sé è qualcosa di strettamente soggettivo, e qui parliamo di una decisione che andrebbe presa a livello legale e quindi oggettivo, sono due i dettagli che ci lasciano senza parole e che danno il giusto riscontro su quella che è oggi la politica a Nemi: il primo è che la segnalazione è stata fatta dal signor Bertucci in qualità di Sindaco, e quindi in virtù nel suo ruolo istituzionale, e non come candidato alle prossime elezioni. Il secondo è che nel documento consegnato a firma del presidente della Corte di Appello di Roma, Giuseppe Meliadò, una frase recita testuale: “Letta la nota con cui il Sindaco del Comune di Nemi segnala che la signora Azzurra Marinelli è moglie del candidato di opposizione nelle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale”.
Constatiamo dunque che a Nemi esiste un candidato di maggioranza e uno di opposizione quando, almeno dal 1946, in Italia si votano candidati che si trovano tutti nella medesima posizione; non ci risulta infatti che in una competizione elettorale qualcuno parta in vantaggio rispetto ad un altro.
Questa è Nemi oggi: un Paese dove una persona, il Sindaco Bertucci, fa il bello e il cattivo tempo segnalando situazioni che fino alla scorsa tornata elettorale non avevano destato alcun problema, ma che forse questa volta danno fastidio perché si ha il timore di portare a casa un risultato deludente, forse perché questa volta i cittadini di Nemi hanno iniziato a mangiare la foglia e sono stanchi di percepire il Sindaco più come un padrone che come una guida.
Azzurra ha naturalmente presentato ricorso contro la decisione della Corte di Appello, se non altro per le motivazioni che appaiono totalmente fuori ogni significato legale; nel frattempo noi candidati nella Lista Civica Nemi continuiamo a raccontare il nostro programma per la città, quello che vorremmo fare, quello che vorremmo migliorare ma soprattutto il modo in cui vorremmo far partecipare i cittadini alla vita del Comune, senza paura e senza timore. Liberamente, a Nemi”.




Nemi, il sindaco uscente segnala Azzurra Marinelli alla Corte D’Appello

Revocata dalla carica di Presidente di seggio

La Corte d’Appello di Roma ha revocato la nomina di Azzurra Marinelli da presidente del seggio elettorale della sezione 2 del Comune di Nemi.

La revoca arriva dopo una segnalazione scritta dall’attuale sindaco uscente Alberto Bertucci, datata 17 maggio 2022. Bertucci segnala che Marinelli è la moglie del candidato sindaco “della lista di opposizione” all’attuale primo cittadino uscente.

Da circa 25 anni, Azzurra Marinelli ricopre il ruolo di presidente di seggio in occasioni delle elezioni amministrative di Nemi. Anche nel 2017 con il marito candidato sindaco, Marinelli ha svolto l’attività di presidente di seggio senza che l’allora sindaco Alberto Bertucci segnalasse l'”inopportunità”.

Il Consiglio di Stato a più riprese ha ribadito che la parentela tra componenti dell’ufficio elettorale di seggio e candidati sindaco o amministratori non costituisce presupposto di incompatibilità.




Nemi, cemento sulle sponde del lago. Cortuso: “Aggressione e disprezzo di un ecosistema fragile”

Dopo la manifestazione dello scorso sabato e l’interrogazione regionale arriva il commento del candidato sindaco per la “Lista Civica Nemi”

NEMI (RM) – “Cemento. È questo quello che è accaduto nel Centro Canoa in riva al Lago di Nemi: una enorme colata di cemento.” Questo un primo commento del candidato sindaco di Nemi Carlo Cortuso riguardo la piattaforma in cemento armato realizzata sulle sponde del lago di Nemi su un’area, vincolata e protetta, situata in pieno Parco Regionale dei Castelli. “Betoniere – prosegue Cortuso – che si sono alternate, per giorni e giorni, per riempire le casseformi dei terrazzamenti e delle strutture previste da un progetto che nessuno conosce. È possibile che oggi possa ancora accadere questo? È possibile che un’opportunità come la rinascita del Centro Canoa, che doveva essere un esempio di buone pratiche e sostenibilità ambientale a partire dalla sua realizzazione, si trasformi in un incubo di aggressione e disprezzo di un ecosistema fragile come quello del Lago di Nemi? Quanta ignoranza, quanta incompetenza sono necessarie per realizzare questo scempio. Noi sognavamo il Centro Canoa come una risorsa per la collettività, un centro di promozione degli sport acquatici, di educazione ambientale e di monitoraggio dell’ecosistema lacustre e del suo delicato equilibrio. Sognavamo un centro di aggregazione all’interno di una struttura rispettosa dell’ambiente, conforme alle più moderne pratiche di ingegneria ambientale. E invece ci ritroviamo di fronte all’ennesimo disastro da parte di chi sta cercando disperatamente bandierine da appuntare nella prossima campagna elettorale. Non è questa la Nemi che vogliamo.”




Nemi, una piattaforma in cemento sul lago: si scatenano i residenti. C’è anche una interrogazione in Regione

“L’area si trova nella fascia di rispetto delle coste lacuali ed è sottoposta a vincolo ambientale e paesaggistico”

NEMI (RM) – Una piattaforma in cemento realizzata nel centro canoe, lungo le sponde del lago di Nemi, scatena manifestazioni e una interrogazione a firma del Consigliere regionale di Europa Verde Marco Cacciatore.

La vicenda ha scosso non solo i verdi ma anche diversi residenti di Nemi e Genzano che sabato scorso hanno dato vita a una manifestazione abbastanza animata.

Difficile immaginare che tale costruzione non goda delle dovute autorizzazioni. Ma è proprio questo il punto di domanda collettivo: ci sono le autorizzazioni? E quale ente avrebbe rilasciato un nulla osta per realizzare una struttura in cemento sul lago di Nemi?

Adesso i residenti dell’area vogliono vederci chiaro, soprattutto perché l’intervento insiste su un’area, vincolata e protetta, in pieno Parco Regionale dei Castelli.

Cacciatore nell’interrogazione ha chiesto: “Se i lavori di realizzazione del centro canoe potevano essere autorizzati, tenuto conto del fatto che l’area si trova nella fascia di rispetto delle coste lacuali ed è sottoposta a vincolo ambientale e paesaggistico e se sia stata rilasciata l’autorizzazione paesaggistica come previsto dall’art. 146 del D.lgs. 42/2004; se l’Ente di Gestione del Parco dei Castelli Romani abbia rilasciato il nulla osta all’esecuzione dei lavori, ai sensi dell’articolo 28 della LR 29/1997 alla luce del fatto che, all’interno dell’area protetta, in vigenza delle misure di salvaguardia, come indicato dall’articolo 44 comma 11 della LR 29/1997, sono vietati interventi di nuova costruzione nelle aree individuate dal PTPR come Paesaggio Naturale di Continuità; se in caso di difformità nei permessi rilasciati, o tra permessi ed effettiva realizzazione del progetto, sia il caso di procedere alla verifica e alla quantificazione dell’eventuale danno ambientale, avviando le procedure per il ripristino dello stato dei luoghi.”




Pratoni del Vivaro, anteprima dei FEI World Championships 2022: al via il Test Event di concorso completo

Con la ‘vet inspection’ ha ufficialmente preso il via ai Pratoni del Vivaro il Test Event di concorso completo, anteprima dei FEI World Championships™ 2022 (15-22 settembre).

Da domani, giovedì 12 maggio, a domenica 15, sono 56 le amazzoni e i cavalieri di 12 nazioni in gara nel CCIO4*-NC-S valido anche come prima tappa della FEI Eventing Nations Cup ™ 2022 che ha in programma la prova di dressage divisa in due giornate: domani e venerdì.
Sabato sarà la volta del cross-country (ore 10.30) e domenica, infine, della prova di salto ostacoli (ore 10.30).

Ingresso gratuito, come pure la prossima settimana per il Test Event degli attacchi (20-22 maggio).

LA SQUADRA ITALIANA
Francesco Girardi, direttore sportivo delle discipline olimpiche della FISE nonché componente della commissione di selezione per il concorso completo insieme a Katherine Lucheschi e Giacomo della Chiesa, ha ufficializzato i nominativi dei quattro cavalieri che difenderanno i colori azzurri nella FEI Eventing Nations Cup™.

“L’Italia sarà rappresentata da Pietro Sandei con Rubis de Prere, Susanna Bordone con Imperial van de Holtakkers, Evelina Bertoli con Fidjy des Melezes ed Emiliano Portale con Aracne dell’Esercito Italiano. I cavalieri saranno in campo con questo ordine di partenza. Il Test Event dei Mondiali ha per noi un duplice valore – ha aggiunto Girardi. – Le verifiche, infatti, non si esauriscono certamente con il solo obiettivo di selezionare una squadra per l’importante appuntamento dei mondiali di settembre, ma in quello di una più ampia visione per i cavalli giovani che sono in crescita con traguardo la qualifica per i Giochi Olimpici di Parigi. Nel caso del Test Event dei Pratoni, con la selezione di Susanna Bordone e Pietro Sandei abbiamo assicurato la partecipazione di due binomi di provata esperienza mentre Evelina Bertoli e Emiliano Portale sono chiamati ad una prova di conferma per due cavalli molto interessanti in un’ottica futura.”

CAMPIONATO ITALIANO ASSOLUTO
La competizione internazionale dei Pratoni del Vivaro sarà valida anche per l’assegnazione del Campionato Italiano Assoluto 2022 e di quello Interforze con classifica estrapolata dal CCIO4*-NC-S. Oltre al quartetto per la FEI Eventing Nations Cup™ gareggeranno a titolo individuale e per il tricolore anche Marco Cappai, Fabio Fani Ciotti, Pietro Grandis, Giulio Guglielmi, Mattia Luciani, Pietro Majolino, Umberto Riva, Federico Sacchetti, Paolo Torlonia ed Elisa Vincenti.

FEI EVENTING NATIONS CUP™
Il Test Event del Concorso Completo (CCIO4*-NC-S) dei Pratoni del Vivaro è valido come prima tappa della FEI Eventing Nations Cup™ 2022, il cui calendario comprende successivamente altre otto tappe: 26-29 maggio Houghton Hall (Gran Bretagna); 22-26 giugno Strzegom (Polonia); 7-10 luglio Avenches (Svizzera); 11-14 agosto Le Pin au Haras (Francia); 18-21 agosto Arville (Belgio); 18-21 agosto Bromont (Canada); 21-25 settembre Ballindenisk (Irlanda); 6-9 ottobre Boekelo (Paesi Bassi).

CURIOSITÀ TRA GLI ISCRITTI
Tra i 56 iscritti al Test Event dei Pratoni, sono 20 le amazzoni (3 le italiane). Anagraficamente la lista è guidata dall’australiano Andrew Hoy, che a febbraio ha compiuto 63 anni. Due sono invece i rappresentanti della ‘generazione Z’, nati cioè nel terzo millennio: la svizzera Nadja Minder, che ha compiuto 22 anni nel febbraio scorso, e il belga Seppe Vilain, che li festeggerà il prossimo luglio.

PREVISIONI EQUIRATINGS
Equiratings e SAP hanno progettato un modello statistico congiunto per una previsione di risultato delle principali gare di concorso completo. Per il Test Event ai Pratoni, le maggiori chance di vittoria vengono assegnate alla tedesca Ingrid Klimke (33%), nei confronti del connazionale Andreas Dibowski (12%) del neozelandese Tim Price (11%) e del francese Maxime Livio (9%). Tra gli italiani compaiono Emiliano Portale e Susanna Bordone, rispettivamente con il 2% e l’1% di chance di piazzamento nei primi tre posti.

Equirating segnala anche che dal 2012 al 2020 il 65% dei partecipanti alle gare CCIO4*-S ai Pratoni ha realizzato percorso netto nella prova di cross country e il 32% in quella di salto ostacoli. Il miglior punteggio nel dressage (20.8) e quello assoluto in una gara di completo (24.4) nell’impianto dei Colli Albani sono stati realizzati dalla tedesca Ingrid Klimke nel 2020 con SAP Hale Bob Old.

DIRETTA STREAMING
Il Test Event del Concorso Completo ai Pratoni del Vivaro verrà trasmesso in diretta streaming integrale su Fei.TV, con commento in inglese e sul sito ufficiale dell’evento www.pratoni2022.it.

PODCAST
Tra i podcast realizzati da Equiratings e SAP, riguardanti gli eventi in programma ai Pratoni del Vivaro, è disponibile una presentazione del Test Event di completo raggiungibile dalla pagina Facebook ‘FEI World Championships Pratoni – Roma 2022’




Ariccia, Compagnia Carabinieri: armi clandestine, ricettazione e spaccio di sostanze stupefacenti. Misure cautelari per 5 persone

ARICCIA (RM) – Misure cautelari personali per 5 persone, due delle quali già detenute, gravemente indiziate a vario titolo di ricettazione di uno scooter oggetto di furto, detenzione di armi clandestine e cessione di sostanze stupefacenti. Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura e eseguito nei comuni di Ariccia, Lanuvio, Civitavecchia e Frosinone dai Carabinieri della Compagnia di Velletri.

Le indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione di Ariccia, oltre a ricostruire l’avvenuta ricettazione di uno scooter oggetto di furto, hanno consentito, il 10 maggio 2021, di arrestare – tra i comuni di Albano Laziale e Genzano di Roma – cinque soggetti accusati di detenzione e porto di armi clandestine, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e possesso ingiustificato di chiavi false o grimaldelli.  I cinque, sorpresi dai Carabinieri pochi istanti prima che potessero portare a termine il loro disegno criminoso e nello svolgimento delle attività preparatorie dello stesso, sono gravemente indiziati di aver progettato una rapina in abitazione nel comune di Lanuvio.

Le indagini dei Carabinieri hanno consentito di individuare un soggetto che aveva eseguito dei lavori in muratura all’interno di un immobile di Albano Laziale (nella disponibilità di uno degli indagati), dove era stato ricavato il vano in cui, il 10 maggio dello scorso anno, furono poi rinvenuti:

·     n. 1 fucile BENELLI calibro 12 con matricola ribattuta e parti modificate per aumentarne la capacità offensiva;

·     n. 1 doppietta calibro 12, a canne mozze, con matricola abrasa;

·     n. 7 cartucce ad anima spezzata calibro 12 marca Maionchi AZ20;

·     n. 1 cartuccia a palla calibro 12 marca Fiocchi;

·     n. 1 cartuccia a palla calibro 12 marca Rottweil.




Marino Laziale, task force per la sicurezza: nuove sinergie

Unitre, Polizia di Stato e Polfer fanno squadra

Sicurezza, solidarietà e collaborazione sempre più salda tra istituzioni, forze dell’ordine e cittadini.
Sono state queste le conclusioni dell’importante seminario destinato alla prevenzione e alla sicurezza della terza età in strada e sui mezzi pubblici tenuto a battesimo da UniTre presso l’aula consiliare di Palazzo Colonna, sede del Comune di Marino in provincia di Roma.
L’evento, patrocinato dalla Regione Lazio, dal titolo anglofono fondato su un interessante doppio senso Train… to be cool (Prepararsi per essere cool, quindi al passo coi tempi) ha avuto, grazie alla compartecipazione della PolFer, rappresentata dalla prima dirigente, dottoressa Sonia Alfieri e dal sostituto commissario Claudio Immi, una importante parentesi sulle fattispecie di truffe, raggiri e situazioni di rischio che avvengono a bordo dei treni.
Viaggi, anche di lunga percorrenza e nelle ore notturne, controllati quotidianamente e h24 proprio dagli agenti della Polfer che monitorano in presenza tutti gli spostamenti e grazie ai quali, come ricordato dai due dirigenti intervenuti a Marino, le stazioni – prima tra tutte Roma Termini – non sono più quei luoghi nei quali avere paura d
non essere al sicuro.
Molta parte della trasformazione totale delle aree di servizi ai viaggiatori, oggi alla pari di un vero e proprio centro commerciale, è dovuto anche alla collaborazione tra forze dell’ordine e istituzioni del territorio.
Ad aprire il seminario, a tal proposito, il sindaco di Marino, Stefano Cecchi e l’assessora ai Servizi Sociali, Sabrina Minucci i quali, oltre a riportare spaccati di vita personale e famigliare legati alla prevenzione e alla tutela della sicurezza dei più anziani anche negli spazi domestici, hanno voluto ricordare il lavoro importante di informazione e coinvolgimento attivo di centri anziani e parrocchie nella prevenzione e nella tutela contro i malintenzionati.
Tanto il dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Roma, dott. Massimo Improta, quanto la vicedirigente del Compartimento Polizia Ferroviaria Lazio, dottoressa Sonia Alfieri hanno
comunque sottolineato e auspicato il ruolo centrale dell’attenzione da parte dei cittadini, migliore forma di autodifesa dalle truffe oltre alla collaborazione diretta tra cittadini e forze dell’ordine che grazie alle denunce (non
sempre così scontate, come testimoniato dalle stesse interviste rese da anziani vittime di raggiri e mandate in onda durante il forum) possono arricchire la casistica, la conoscenza e quindi l’informazione e la prontezza d’intervento da parte delle forze dell’ordine anche sui singoli metodi di truffa, ahinoi antichissimi quanto sempre aggiornati.
In tal senso al termine dell’incontro, al quale ha preso parte anche il dottor Antonio Cuppone, vicequestore aggiunto e nuovo dirigente del commissariato di Polizia di Stato di Marino, è stato distribuito del materiale informativo realizzato dalla Questura di Roma incentrato proprio sulla prevenzione delle truffe alla popolazione più anziana.
Sentito e coerente l’appello conclusivo del vicepresidente nazionale di Unitre, Marcello Zega, storico animatore della sede di Marino, il quale dopo la parentesi del distanziamento obbligato dalla pandemia (che pure non ha bloccato del tutto le attività dell’Università delle Tre Età, rafforzando anzi il legame tra sedi e esperienze di tutta Italia collegati, anche in questo evento, grazie alla piattaforma Zoom) ha esortato tutti gli attori in campo a rafforzare ulteriormente la collaborazione già in atto tra associazioni, istituzioni e forze dell’ordine per garantire un
futuro più sereno e di ritrovata, reale vicinanza a tutta la collettività, con una punta di attenzione alla terza età e in generale alle persone più fragili, risorsa vitale di una società che non deve lasciare indietro nessuno.




S.o.s. lago Albano di Castel Gandolfo. Consorzio di Bonifica Litorale Nord di Roma: “Pronti a mettere a disposizione  la competenza dei nostri tecnici”

CASTEL GANDOLFO (RM) – “Il Lago Albano di Castel Gandolfo con il suo incessante abbassamento delle acque superficiali a causa degli esagerati prelievi di falda, è la riprova che servono infrastrutture e progetti lungimiranti, per salvaguardare e proteggere la, sempre più rara e preziosa, risorsa idrica. Come Consorzio di Bonifica Litorale Nord di Roma guardiamo con attenzione all’area dei Castelli romani e alle sue ricche peculiarità naturali, per questo e in virtù del Patto per il Suolo, sempre più attuale anche in virtù dell’annosa  crisi climatica, sposiamo l’idea di un Contratto di Falda e siamo pronti a mettere a disposizione  la competenza dei nostri tecnici in quello spirito di sinergia che deve contraddistinguere il nostro operato.” Così Andrea Renna, direttore del CBLN, che in qualità di direttore di Anbi Lazio ha coinvolto, grazie al Presidente Sonia Ricci, l’associazione regionale dei consorzi di bonifica ed irrigazione della nostra regione, per meglio supportare lo sviluppo delle ulteriori tappe di questo interessante strumento. 

Da sinistra: Andrea e Niccolò Sacchetti

Le proposte tecniche per la salvaguardia degli acquiferi vulcanici dei colli albani, una specifica per la sistemazione idraulica del Fosso secco e una relazione sul monitoraggio delle reti e delle acque progetti proposti dal nostro Consorzio, rappresentano alcuni degli elaborati da concretizzare.

Nelle scorse settimane lo stesso Renna, con il Vice Presidente del Contratto, Pietro Di Lazzaro e l’ing. Mauro Rosatelli, capo settore bonifica ed irrigazione del Consorzio romano, ha preso parte al  meeting tenutosi a Castel Gandolfo. Il “Contratto di Falda Lago Albano, Nemi e per il Fiume Incastro” mediante un programma chiaro e condiviso – ha sottolineato il Presidente dell’Ente, Niccolò Sacchetti – può rappresentare una concreta risposta per l’importante area. 

Questo Contratto di Falda, insieme ad altri progetti di raccolta acque, come il “Progetto Laghetti” promosso da ANBI e Coldiretti per la realizzazione di piccoli invasi in grado di raccogliere e ridistribuire risorsa idrica all’agricoltura, rappresenta un sentiero da non sottovalutare. Pietro Di Lazzaro, anche in qualità di Consigliere del Consorzio di Bonifica Litorale Nord, ha sottolineato “Solo attraverso un percorso sinergico e proposte reali e realizzabili sarà possibile attenzionare e sensibilizzare l’amministrazione regionale su un tema di estrema importanza ma di cui in pochi conoscono la reale gravità e portata.”




Ariccia, aumento delle truffe agli anziani: pronto l’incontro tra cittadini e Istituzioni per affrontare il problema

Mercoledì 4 maggio, alle ore 16.30, presso la Sala Riunioni del Centro Anziani.

Visto il dilagare del fenomeno delle frodi a danno degli anziani, l’Amministrazione Comunale di Ariccia ha pensato di organizzare un incontro pubblico per affrontare questo annoso problema.

L’appuntamento è fissato per mercoledì 4 maggio, alle ore 16.30, presso la Sala Riunioni del Centro Anziani di Ariccia. “Abbiamo pensato – ha dichiarato Anita Luciano consigliera delegata alle Associazioni – di coinvolgere i cittadini in un incontro con il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Ariccia Gianni Coltellaro, al fine di potergli fornire gli strumenti per non incappare in truffe e per prevenire i furti in appartamento. All’incontro sarà presente anche il sindaco Gianluca Staccoli, il presidente del consiglio comunale Michele Filosofi, la consigliera delegata alla scuola Irene Falcone e il dirigente del settore Patrimonio del Comune di Ariccia Claudio Fortini, a testimonianza della grande attenzione riservata dall’Amministrazione al tema della sicurezza”.




Volsca, i motivi della “disfatta” della BPL

Epilogo di una storia tutta italiana

Il lungo contenzioso tra la Volsca Ambiente e Servizi SPA (municipalizzata che gestisce la raccolta e il trasporto dei rifiuti per vari comuni tra cui Velletri, Albano Laziale, Lariano e da ultimo anche Genzano) e la Banca Popolare del Lazio finisce con una sentenza della Corte D’Appello che condanna l’istituto di credito a restituire alla Volsca circa 1 milione e 300 mila euro, somma che di recente la Banca ha provveduto a restituire.

Si conclude quindi con un nulla di fatto, quello che di fatto è risultato come un tentativo della Banca Popolare del Lazio di avvantaggiarsi rispetto agli altri creditori concorsuali, con un’azione giudiziaria che aveva trovato un provvisorio accoglimento da parte della sezione imprese del Tribunale di Roma.

La sentenza in appello di fine gennaio del 2022, ha dunque spento ogni velleità della Banca, riequilibrato le posizioni giuridiche di tutti i creditori fallimentari, ribaltando completamente quella di I° grado, concludendo in maniera irrevocabile che la società pubblica Volsca Ambiente e Servizi SpA, ha agito in maniera ineccepibile e che la BPL, stando alla decisione dei Giudici, ha intrapreso una causa che ha portato a un “nulla di fatto”, rimanendo sulle spalle dei cittadini le gravose spese di entrambi i gradi di giudizio. Purtroppo, infatti, pur sconfitta, la Banca è stata “graziata” dal pagamento delle spese copiose processuali, una abitudine tutta italiana che tende a moltiplicare giudizi che purtroppo si rivelano spesso inutili e strumentali.

Come può accadere che su una vicenda così visibilmente lineare ci sia stato un primo grado che ha sentenziato palesemente l’opposto del giudizio di appello?

Perché la Banca Popolare del Lazio ha fatto spendere i soldi dei soci, e dei cittadini per una causa che poi si è rivelata infondata?

La sentenza di primo grado è stata decisa nella camera di consiglio del Tribunale di Roma (presidente dott. Giuseppe Di Salvo) e giudice relatore Dott. Guido Romano, quella d’appello dal collegio presieduto dal Presidente dott.ssa Benedetta Thellung de Courtelary e giudice relatore dott.ssa Raffaella Tronci.

I fatti risalgono agli anni precedenti all’amministrazione guidata dall’allora sindaco di Velletri Fausto Servadio

Servadio nel 2008, ha ereditato la società Volsca Ambiente SPA sull’orlo del fallimento con debiti intorno ai 30 milioni di euro, favoriti anche dalla concessione, solo poco tempo prima e cioè nel 2006, di finanziamenti da parte proprio della Banca Popolare del Lazio. Nel 2009, preso atto della insolvenza della società partecipata e della contestuale dichiarazione di dissesto da parte del Comune di Velletri, veniva presentato ed approvato dai creditori, tra i quali anche al Banca Popolare del Lazio, il piano concordatario proposto dalla Volsca SpA.

Il piano proposto e portato a termine dall’allora amministrazione della partecipata, prevedeva la creazione di una nuova società, denominata Volsca Ambiente e servizi SpA che proseguisse, come in effetti accaduto e con risultati ragguardevoli sia dal punto di vista qualitativo che economico, l’attività di raccolta rifiuti, mentre la originaria società avrebbe dovuto procedere alla distribuzione della somme ricavate dagli asset ancora presenti, nelle forme e nella misura approvata anche dalla Banca.  

Tutta la procedura concordataria veniva conclusa sotto il rigoroso e stretto monitoraggio del Tribunale di Velletri e con il voto favorevole della maggioranza dei creditori chirografari, tra i quali la Banca Popolare del Lazio.

Esattamente il 24 maggio del 2010 la Banca Popolare del Lazio Soc. Cooperativa esprimeva voto favorevole alla proposta di concordato preventivo depositata a dicembre 2009 per un credito riconosciuto dagli organi del concordato nella misura di circa un milione di euro.

La nuova Volsca Ambiente e Servizi SPA, nel rispetto del decreto di omologa restituiva alla vecchia Volsca Ambiente SPA in liquidazione la somma di quasi tre milioni di euro quale patrimonio netto, in 72 rate mensili oltre interessi.

Il 4 marzo del 2014 l’Avvocato Piero Guidaldi entra nel Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare del Lazio.

Il 27 aprile del 2016 l’Avv. Piero Guidaldi cessa il proprio ruolo di Presidente della Volsca Ambiente e Servizi SPA, un ruolo ricoperto a partire dal 2008 e cioè solo successivamente agli affidamenti concessi dalla Banca Popolare del Lazio alla Volsca nel precedente 2006.

Un’azienda, la “nuova Volsca” che innegabilmente, dati alla mano, l’avvocato Piero Guidaldi ha saputo rimettere in piedi con una gestione onesta e trasparente al punto che prima di lasciare l’incarico, nonostante la inevitabile riconferma da parte degli allora Sindaci, Servadio, Marini e Caliciotti, distribuisce utili per 500mila euro, caso più unico che raro nel panorama nazionale.

Nel dicembre del 2016, la Banca Popolare del Lazio richiede al Tribunale di Velletri la risoluzione del concordato preventivo della Volsca Ambiente SPA in liquidazione e la dichiarazione di fallimento della stessa società.

I ritardi accumulati dalla gestione liquidatoria della vecchia Volsca, inducevamo la Banca Popolare del Lazio, erroneamente sicura di poterne trarre beneficio, a chiederne il fallimento previa risoluzione della procedura concordataria.

Il Tribunale di Velletri nel giugno 2017 dichiarava il fallimento della vecchia Volsca individuando le responsabilità, non nella originaria proposta concordataria valutata anche dalla Corte di Appello favorevolmente, bensì nelle eccessive lungaggini nella liquidazione delle poste attive a favore dei creditori concorsuali.

La BPL, già prima della dichiarazione di fallimento con risoluzione del concordato, si determina nell’agire contro la nuova Volsca Ambiente e Servizi SPA chiedendo il pagamento a quest’ultima, ed in barba al principio della parità di tutti i creditori fallimentari, del finanziamento concesso, secondo molti con troppa facilità, nel 2006 alla vecchia Volsca ormai dichiarata fallita.

Il resto è storia recente, dopo, infatti, una prima sentenza del Tribunale di Roma che condannava la nuova Volsca alla restituzione alla Banca delle somme finanziate (troppo facilmente?) alla vecchia Volsca, interveniva la sentenza della Corte di Appello di Roma che rimetteva la chiesa al centro del paese ordinando di fatto alla Banca di restituire l’importo che nel frattempo era lievitato a circa 1.300.000,00 euro e che veniva obtorto collo restituito.

La nuova Volsca Ambiente e Servizi versata la somma di circa 2.700.000,00 euro alla vecchia Volsca non aveva più nulla a che spartire con la vecchia, ivi compresi i suoi creditori.

Nulla doveva la nuova Volsca e la BPL ha di fatto intentato una “causa persa” in partenza

Un giudizio che, soprattutto dopo la riformata sentenza del Tribunale di Roma, ha visto esponenti anche politici locali esporsi contro gli ideatori della proposta concordataria che, al contrario e nella sostanza ha risollevato le sorti di una società pubblica, i cui costi diversamente sarebbero ricaduti sulla cittadinanza. Tutti questi detrattori sono scomparsi dopo la pubblicazione della sentenza della Corte di Appello di Roma.

In questo gruppo di detrattori si annovera anche il Consigliere Dott. Giorgio Greci che oltre cinque anni fa gridò allo scandalo e definì come tardive le dimissioni di Guidaldi in considerazione dei danni che aveva causato alla società pubblica, certo eravamo in periodo preelettorale, ma la presa di posizione non deve avergli giovato o quanto meno portato fortuna visto l’esito elettorale. Non ultimo il Dott. Valentino Di Prisco attuale Presidente della Volsca, che le cronache ci narrano essere da sempre critico nei confronti dell’operazione concordataria.

Al contrario nonostante la iniziale sconfitta hanno continuato a mantenere la propria convinzione l’attuale Sindaco del Comune di Lariano Caliciotti il quale non è mai arretrato di fronte alla Banca Popolare del Lazio di cui è stato dipendente per molti anni e consulente all’epoca dei fatti, fermamente convinti della bontà del proprio operato i Sindaci Fausto Servadio e Nicola Marini unitamente all’assessore Luca Andreassi, tutti indistintamente ed ingiustamente maltrattati dopo la sentenza del Tribunale di Roma.

Mentre i politici si accapigliavano tra di loro, la Banca Popolare del Lazio godeva di una sentenza che oggi risulta errata e spazzata via in fretta dalla Corte di Appello di Roma che dopo un solo anno ha emesso il fatidico verdetto.

Ci sono tanti paradossi, tanti interrogativi rimasti senza risposta. Ma l’Italia si sa è la patria dei paradossi e spesso di relazioni tanto inopportune quanto lucrose ma soprattutto di conflitti d’interesse.

Visti i fatti succedutisi, ci si chiede quali siano stati i reali motivi che hanno indotto la Banca Popolare del Lazio, una banca che opera nel territorio in cui opera anche la Volsca Ambiente e Servizi SpA, ad aggredire così violentemente ed inopinatamente quest’ultima società, che dopo la richiesta di pagamento dell’importo di 1milione di euro cessava tutti i rapporti con la Banca medesima alla quale nel corso degli anni oltre ad aver versato somme non indifferenti per il servizio reso, aveva anche portato un notevole indotto costituito dagli oltre 120 dipendenti a cui corrispondeva gli stipendi oltre ai fornitori e clienti per un volume d’affari annuo all’epoca dei fatti di circa 10milioni di euro, somme che nel corso del tempo hanno ed avrebbero di gran lunga ricompensato la Banca ben oltre la somma richiesta giudizialmente di 1milione di euro e che neanche ha recuperato.

Solo perdite per la Banca Popolare del Lazio da questa operazione

Perdite costituite anche dalla ridotta ammissione al passivo fallimentare; se infatti in sede concordataria il credito della Banca Popolare del Lazio era stato integralmente riconosciuto dagli amministratori della società nella misura di 1milione di euro in sede fallimentare, quello stesso fallimento voluto proprio dalla Banca, il curatore ha dimezzato il credito vantato dalla Banca, riconoscendo dovuta la sola somma di circa 490mila euro con una evidente perdita. Perdite infine costituite dalle non certo esigue parcelle dei proprio procuratori.

Ed allora cosa ha spinto la Banca ad affrontare un giudizio dall’esito tanto incerto e rischioso quanto sicuramente foriero di perdite prevedibili già prima dell’inizio dello stesso?

Dall’analisi dei documenti un primo elemento lo ritroviamo nell’incarico dato dalla banca ai propri avvocati per intraprendere questa azione contro la Volsca. L’incarico, infatti, non veniva sottoscritto dal Presidente della Banca il compianto Prof. Renato Mastrostefano bensì dal Direttore Generale dell’epoca Rag. Massimo Lucidi, un indizio, forse una prova del fatto che il Presidente dall’alto della propria esperienza e prevedendone gli esiti, non fosse d’accordo nell’intraprendere il giudizio, oppure che sia stato tenuto all’oscuro di questa iniziativa?

Forse una prima risposta ci può essere fornita dal contenuto di una comunicazione inviata alla Banca D’Italia nella quale si segnalavano alcune anomalie, tra le quali gli affidamenti concessi alla Volsca che potevano essere ricondotti nell’ambito di un rapporto privilegiato tra l’allora Consigliere della Banca Notaio Capecelatro e l’allora Sindaco del Comune di Velletri, Dott. Bruno Cesaroni storico cliente del Notaio.

Se ciò fosse vero, il Notaio probabilmente sarebbe incappato nel conflitto di interessi, violazione che si configura quando c’è un danno per la Banca, danno causato solo in presenza di un mancato pagamento e/o recupero dell’intera somma da parte dell’istituto di credito. Qualunque rischio valeva la pena di far correre alla Banca pur di tenere in piedi la fiammella della speranza di poter recuperare l’intera somma dalla Volsca così che non si potesse configurare un danno per la Banca? I cui effetti potessero ricadere personalmente sui singoli attori? In questo quadro generale si potrebbe anche meglio spiegare il perché della mancata sottoscrizione da parte del Prof. Mastrostefano che mai avrebbe esposto l’istituto di credito a rischi inutili per salvaguardare singoli soggetti.

La situazione sembra fosse ben monitorata dalla stessa Banca D’Italia

BankItalia è a conoscenza dell’esito del giudizio e del contenuto della sentenza della Corte di Appello di Roma? In caso affermativo sarebbe interessante capire quali sono i provvedimenti che ritiene di poter adottare, vista l’evidenza dei fatti.

Al riguardo dedicheremo sicuramente un maggiore approfondimento, soprattutto di fronte a fatti che sono stati oggetto di rilievo anche da parte della Procura di Velletri e che sono state attenzionate solo dopo una ormai famosa segnalazione anonima. Una lettera dove si parla addirittura testualmente di un “vecchio ispettore gratificato con una fiammante bmw, pagata da un fornitore storico della banca, pur di ammorbidire le sanzioni elevate”. A questo punto ci mancherebbe soltanto di leggere in qualche altro scritto di “figli di” assunti dagli amici degli amici in quelle stesse banche che invece devono essere “verificate”. Sarebbe davvero un paradosso imbarazzante.




Hollywood si sposta a Genzano di Roma per due giorni di set di Fast & Furious 10

Nelle casse del comune entreranno circa 48mila euro per occupazione di suolo pubblico e locazioni locali comunali da parte della casa di produzione americana

Genzano diventa Hollywood. Il piccolo comune a sud est della Capitale ospiterà due giornate di set di Fast & Furious 10, il decimo capitolo della saga cinematografica con Vin Diesel, nota per le corse d’auto a folle velocità.

Tutto comincerà il prossimo 5 maggio, quando il protagonista nei panni di Dominic Toretto, ma anche Jason Momoa, metteranno piede a Roma all’aeroporto di Ciampino ed è molto probabile che dormiranno in un hotel dei Castelli Romani.

Nelle casse del comune entreranno circa 48mila euro per occupazione di suolo pubblico e locazioni locali comunali da parte della casa di produzione americana Wildside srl. Ma non solo. 

Per consentire le riprese senza intoppi saranno anche rimossi i lampioni della pubblica illuminazione e saranno svolti altri lavori stradali, il tutto a carico della produzione della pellicola. La condizione è una: che i luoghi dovranno essere ripristinati e i lampioni rimessi al loro posto a fine riprese, il 18 maggio. 

L’area interessata dalle riprese sarà tra via Italo Belardi, via Bruno Buozzi, e piazza Marconi, con base operativa in piazza Frasconi presso l’ex scuola Locatelli.

Il comune di Genzano fa sapere, comunque, che “i complessi aspetti operativi e logistici dell’operazione riguarderanno altre aree pubbliche e private e potranno avere delle ripercussioni anche nei giorni immediatamente precedenti e successivi”.

E ancora che “i cittadini e le attività interessate saranno prontamente avvisate con un crono programma su cui amministrazione e produzione stanno lavorando con attenzione da tempo affinché siano minimizzati al massimo i disagi inevitabili per realizzare delle riprese su questa scala e di questo livello”. 

“Per questa ragione – si legge nel post pubblicato sul sito del comune – i contatti in particolare con le attività produttive presenti sulle vie del set sono state già avviate nelle scorse settimane dalla produzione e continueranno nelle prossime. Continueremo ad aggiornare la cittadinanza sulle novità, fornendo maggiori dettagli, una volta definiti i particolari”.

Intanto il regista della pellicola, Justin Lin, ha abbandonato il film dopo una settimana di riprese. Lin aveva diretto dal terzo al sesto capitolo della saga e poi il nono. Al momento non è ancora chiaro chi prenderà le redini del progetto.