Nemi, Consiglio comunale blindato e a senso unico

NEMI (RM) – Un Consiglio Comunale con un blindato della polizia, carabinieri e vigili, è andato in scena ieri pomeriggio a Nemi. Tanto rumore per nulla o meglio tanta attenzione solo perché in realtà è successo qualcosa che non si vedeva da dieci anni: diversi cittadini hanno partecipato al Consiglio comunale per sentire con le proprie orecchie la versione “ufficiale” del Sindaco Alberto Bertucci sull’isola ecologica che intende realizzare in via della Radiosa a Nemi.

Nei fatti, Bertucci, in Aula, ha dovuto autoritrattare le tante versioni discordanti profuse a macchia di leopardo ai residenti di Nemi convocati personalmente a palazzo comunale. La modalità di convocare i cittadini singolarmente e di non discutere in una assemblea pubblica è davvero singolare.

Come è singolare che oggi pomeriggio siano stati convocati in Comune dal Sindaco altri residenti firmatari per “fare chiarezza” chiusi nella stanza del primo cittadino. Perlomeno se avesse voluto informare i suoi elettori avrebbe potuto farlo prima del Consiglio comunale e prima ancora di presentare un progetto definitivo che deve ricevere soltanto l’approvazione degli altri enti.

I giochi sono quasi fatti, non ci vorrà un’eternità

Per di più, se solo ci si soffermasse a guardare le carte, si scoprirebbe che il progetto definitivo del Comune di Nemi è uno soltanto e non è soggetto a interpretazioni.

Il Comune, lo ha detto ieri in Aula il Sindaco, intende realizzare una isola ecologica con gli scarrabili per le seguenti tipologie di rifiuti: rifiuti ingombranti, vetro, carta e cartone, plastica e metallo, verde e rifiuti da costruzione e demolizione.

Insomma manca solo l’umido! Il progetto è in netto contrasto con quanto raccontato dal sindaco ai cittadini convocati singolarmente e in contrasto anche con quanto dichiarato ieri su Il Messaggero: non sono soltanto “3 sabati al mese” ma si tratta di una struttura fissa con scarrabili, vicino al pozzo, vicinissima alle abitazioni dove gli autoveicoli e camion della società Minerva transiterebbero quotidianamente e troverebbero ricovero nell’ormai devastato stadio comunale di Nemi, ridotto a parcheggio dei mezzi dei rifiuti. Un via vai quotidiano, un inquinamento acustico devastante per la zona residenziale, un traffico viario insostenibile oltre al pericolo di inquinamento della falda dovuto alla eccessiva vicinanza del sito con il pozzo. Soli 60 metri.

Tornando alla seduta di ieri. Probabilmente la volontà popolare di partecipazione al Consiglio comunale ha lasciato tutti sorpresi e forse spaventati altrimenti non si spiega come mai ci fosse ieri uno spiegamento di forze degno di una manifestazione “no Tav”. A Nemi non è mai successo, neppure quando sono avvenuti terremoti politici dall’effetto cabriolet.

Andiamo per gradi. In apertura seduta il consigliere comunale Giovanni Libanori che in passato era uscito dalla lista civica del sindaco sbattendo i pugni dai banchi della maggioranza ha dichiarato di essere rientrato sia lui che Edy Palazzi aderendo nuovamente alla lista civica “Uniti per Nemi”.

Un’azione forse coerente con il fatto che Libanori sebbene per un periodo sia uscito dalla civica di Bertucci (in concomitanza con la “cacciata” della Responsabile dell’Ufficio Tecnico Rosanna Galanti), di fatto non lo ha mai contrastato, ne manifestato una palese opposizione allo stesso. Quindi, come si dice, tanto valeva rientrare in quel ruolo che non ha mai abbandonato.

Edy Palazzi, poi, non essendo presente all’approvazione della variante finalizzata alla realizzazione dell’isola ecologica potrà dire la verità in un futuro elettorale: “Io quel giorno non c’ero”. Mosse un po’ scontate ma che fanno parte del gioco della politica, come pure scontato a breve sarà il fatto che dopo il rientro dei due soldati, ricicci fuori il vicesindaco. Del resto la politica ha delle regole molto precise basate sul “do ut des” (do a te perché tu dia a me).

E sempre del resto, Libanori è consigliere metropolitano, unica posizione ricoperta e Palazzi aspetta pazientemente il suo turno per potersi candidare a sindaco e proseguire la linea fin ora chiaramente delineata dall’amministrazione alla cittadinanza.

Dopo due mandati, le cose fatte sono note a tutti e non c’è bisogno di ulteriori commenti

Rimarranno a testimonianza dello stato di salute di Nemi soltanto gli innumerevoli servizi sui Tg nazionali e mondiali. È come promuovere la foto di un bel vestito nuovo e poi ritrovarsi di fronte a un abito da lavoro malconcio. Questo concetto è stato ripreso in altri termini dall’intervento della consigliera Patrizia Corrieri del gruppo consiliare “Ricomincio da Nemi” sul bilancio, una Corrieri che ha ben capito che è inutile stare a confutare i numeri, tanto i conti bene o male, si fanno sempre quadrare, quanto più, al contrario è importante far emergere la situazione reale e attuale di Nemi: i giovani non hanno punti di aggregazione, non c’è una biblioteca comunale, non c’è polo sportivo ma uno stadio pieno di mezzi dell’immondizia, non c’è un piano turistico adeguato e neppure una prospettiva per sostenere le micro imprese, l’economia locale, ci sono soltanto gli spot autocelebrativi sui giornali…. Nessuno ha dato una risposta nel merito.

La carta che si è giocato Libanori è quella della vecchia politica: tirare fuori dal cilindro “fascisti e comunisti”, ci mancava che parlasse della storia che i comunisti si mangiano i bambini

Insomma l’unica via d’uscita dall’empasse è stata quella di andare a toccare corde di appartenenza politica che ormai nei piccoli paesi non hanno più aderenza: si scelgono le persone a prescindere dall’appartenenza politica e si valutano le idee condivise e la capacità di portarle avanti.

Apriti cielo quando è arrivato il famoso punto 6 da discutere: i flash della macchina fotografica (concessa soltanto a un giornale locale online che peraltro beneficia di pubblicità da parte del Comune di Nemi) direzionati sul sindaco e lui pronto a dire che è disposto a concertare e a parlare perché “è tutto in fase embrionale” e il progetto definitivo deve andare in conferenza dei servizi.

Imbarazzante che lui stesso si è autosmentito: ma non aveva già raccolto tutti pareri? È così che aveva detto ai singoli cittadini chiamati a uno ad uno

Non appena il sindaco ha manifestato la volontà di confrontarsi, un cittadino in aula ha alzato la mano e chiesto cortesemente di poter parlare. Forte del fatto che il regolamento non lo prevede, il sindaco non gli ha concesso tale facoltà: “Il Sindaco – dice Marco Borzi, residente di Nemi e aderente al comitato presente in Aula – ha puntato sull’apertura al dialogo e per questo ho alzato la mano ma sono rimasto basito dalla volontà della maggioranza di ignorare le nostre istanze. Anche il consigliere Libanori che ha detto “noi siamo la maggioranza e vinciamo” è parso davvero all’antitesi di una volontà di dialogare. Insomma il tentativo di dialogo si è rivelato solo una scusa perché ha messo noi residenti di fronte ai fatti compiuti. Il sindaco ha alzato la mano ignorando completamente le nostre istanze. Questo ha suscitato rabbia e continua a suscitare dissenso. Noi condividiamo tutti la necessità di realizzare una isola ecologica ma non di farlo vicino a un pozzo in un sito vietato dalla legge, vicino le nostre case, vicino a uno stadio distrutto che invece potrebbe essere un fiore all’occhiello per Nemi.

L’arroganza ha dominato la scena

Quando il consigliere Carlo Cortuso, capogruppo in consiglio comunale di “Ricomincio da Nemi”, gli ha proposto l’istituzione di una Commissione per approfondire il tema e trovare soluzioni alternative, il sindaco si è messo al telefono. Che cosa possiamo fare se di fatto non veniamo ascoltati? Fortunatamente abbiamo la legge, gli atti e la ragione dalla nostra parte”.

Il consigliere Cortuso ha evidenziato la “pochezza” degli argomenti a sostegno di una ennesima azione che comporterebbe gravi conseguenze. Cortuso ha chiesto una Commissione ad hoc per trovare una soluzione condivisa che non preveda la realizzazione dell’isola ecologica vicino a un pozzo che fornisce acqua potabile all’intera cittadinanza di Nemi: “Sono tutti interessati a questo problema – ha detto – non soltanto chi abita a ridosso del sito perché l’acqua arriva nelle case di tutti”. Oltre al problema del pozzo ha evidenziato quello delle case “troppo vicine” e della viabilità. Cortuso ha ricordato che c’è un intervento della Garante del Servizio Idrico e una interrogazione del consigliere regionale Marco Cacciatore.

Presente in Aula anche il Consigliere di minoranza Stefano Tersigni di “Insieme per Nemi” il quale ha ribadito la contrarietà alla realizzazione dell’isola ecologica in via della Radiosa, chiedendo al Sindaco se fosse possibile cedere i suoi minuti di intervento a un cittadino espressione del Comitato. Anche questa richiesta è stata categoricamente ignorata dal primo cittadino.

Le domande “provocatorie” di Libanori

Libanori ha ripreso la parola e ha continuato con fare provocatorio: “In che veste è venuta sabato scorso la Garante del Servizi o Idrico?”, “di che colore politico è Cacciatore?”. Domande per cui la risposta è molto semplice: Cacciatore è il Presidente della commissione regionale Rifiuti e quindi il soggetto più deputato a ricevere segnalazioni da parte dei cittadini e la Garante regionale del Servizi Idrico Integrato è venuta nella sua piena veste e facoltà a rendersi conto personalmente della distanza del sito dal pozzo.

Il sindaco Bertucci ha manifestato chiaramente in un tavolo tecnico convocato dalla stessa Garante avvocato Paola Perisi, a dicembre scorso, di non voler avere nulla a che fare con cittadini, giornalisti e opposizione ed è per questo motivo che non è stato coinvolto nel sopralluogo di sabato scorso, proprio perché ha ufficialmente manifestato la sua indisponibilità.

Fatto sta, che per un motivo o per un altro, si è usciti dal Consiglio comunale con un sentimento di sgomento e sconforto per le modalità comportamentali del primo cittadino che parla ad interlocutori che non hanno facoltà di rispondere e che afferma tutto e il contrario di tutto, plasmando le sue dichiarazioni a seconda del “pubblico” che si trova davanti.

E intanto il progetto definitivo per l’isola ecologica ha avuto i pareri favorevoli di tutta la maggioranza consiliare ed è passato. Adesso si apre la fase della conferenza dei Servizi a cui il Comitato chiederà a gran voce di poter partecipare.




Ciampino, in via Biroli un garage pieno di pezzi di ricambio d’auto rubati: arrestato un 24enne

CIAMPINO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo hanno arrestato un 24enne di Pomezia, con precedenti, con l’accusa di furto aggravato e ricettazione. I militari, nel corso di uno dei quotidiani servizi di controllo del territorio, sono stati inviati dalla Centrale Operativa in via Noris, dove un cittadino aveva segnalato un furto in atto su autovettura.

Arrivati sul posto, i Carabinieri hanno effettivamente notato lungo la strada indicata una Smart, sollevata con un crick manuale, a cui avevano rubato le ruote anteriori. Durante il sopralluogo, poco lontano, i militari hanno visto un’utilitaria allontanarsi dalla zona a gran velocità, decidendo, quindi, di fermarla per un controllo: alla guida dell’auto è stato trovato il 24enne che stava trasportando le due ruote appena rubate dalla Smart, altre parti meccaniche e alcuni arnesi.

Allargando gli accertamenti sul suo conto, i Carabinieri hanno individuato un garage di cui il giovane ladro aveva la disponibilità, ubicato in via Biroli a Ciampino, dove è stato scoperto un vero e proprio magazzino di pezzi di ricambio per auto ritenuti rubati su auto in sosta.

Sono state sequestrate complessivamente 24 ruote – complete di cerchi e pneumatici – e numerosi fari, volanti, cruscotti e parti di carrozzeria provenienti da auto Smart e Volkswagen, che il 24enne rivendeva anche su alcune piattaforme online e su cui i militari stanno eseguendo i dovuti accertamenti.

Per il giovane sono scattate le manette ai polsi ed è stato trasferito in caserma, dove attende di essere sottoposto al rito direttissimo.




Nemi, ecocentro in via della Radiosa: il sindaco tira dritto, i cittadini insorgono e il presidente regionale della Commissione Rifiuti presenta una interrogazione

Dati discordanti tra gli atti ufficiali e le dichiarazioni a mezzo stampa del sindaco

Si infiamma la bagarre a Nemi tra Sindaco e i tanti cittadini costituiti in Comitato spontaneo in vista del Consiglio comunale previsto per oggi alle 17 nella sala Minerva di Palazzo Ruspoli dove tra i vari ordini del giorno c’e’ l’approvazione del progetto definitivo per un centro comunale di raccolta rifiuti differenziati-isola ecologica e la variante al Piano Regolatore, per l’area che dovrebbe ospitare il sito, da verde pubblico a servizi pubblici.

Nel progetto definitivo si legge che il centro ospiterà rifiuti ingombranti, vetro, carta e cartone, plastica e metallo, verde e infine rifiuti da demolizione e costruzione oltre che un prefabbricato ad uso guardiola con tanto di servizi igienici. Il sindaco ha invece dichiarato a mezzo stampa che il centro sarà aperto solo 3 sabati al mese e servirà solo per ingombranti e sfalci.

Il quartiere dei Corsi è una zona residenziale posta sulla parte alta di Nemi e nelle immediate vicinanze di dove l’amministrazione comunale intende realizzare l’ecocentro – via della Radiosa – esiste un pozzo gestito da Acea che serve acqua potabile alla popolazione e soprattutto esiste una Legge del 6 Aprile 2006 nr 152 che all’articolo 94 vieta espressamente qualsiasi tipo di attività di gestione rifiuti. Inoltre sempre nelle immediate vicinanze del sito, parliamo di qualche metro, esistono abitazioni che subirebbero un sicuro danno sia dal punto di vista dell’inquinamento acustico e ambientale sia dal punto di vista di un deprezzamento degli immobili.

Il presidente della commissione Rifiuti della Regione Lazio Marco Cacciatore (Europa Verde) ha presentato una interrogazione a risposta scritta al presidente del Consiglio regionale del Lazio Marco Vincenzi per portare a conoscenza la Pisana sull’intenzione da parte del Comune di Nemi di realizzare un’isola ecologica in via della Radiosa, in un sito attaccato ad un impianto sportivo, a 60 metri circa da un pozzo che fornisce acqua potabile alla cittadinanza, in pieno complesso residenziale non servito da strade in grado di sostenere il via vai dei mezzi di raccolta dell’immondizia che entrano ed escono, attualmente, dal centro sportivo dove si trova lo stadio Luciano Iorio. 

Il Consigliere regionale Marco Cacciatore ha interrogato il presidente della Giunta regionale e l’assessorato competente per sapere se “si ravvedano – si legge nell’interrogazione presentata oggi 21 aprile 2021 – margini di intervento regionale, onde garantire sia la tutela della risorsa idrica locale che le opportune procedure che contemplino la concertazione con la Cittadinanza, per l’individuazione di un sito idoneo destinato alla localizzazione di un’isola ecologica sul territorio di Nemi. In caso affermativo – si legge ancora – quali siano gli intendimenti della Giunta, al fine di coordinare l’attività con quella comunale; Si ritenga praticabile una variante al PRG, a prescindere dalla procedura e dal coinvolgimento o meno nella stessa degli organi regionali, in presenza del quadro normativo e di fatto di cui sopra”.  

Il Comitato I Corsi – via della Radiosa, Nemi che nei giorni scorsi ha raccolto circa 200 firme di residenti contrari a qualsiasi forma di gestione di rifiuti nel sito individuato ha ringraziato Cacciatore per l’interessamento: “Le istituzioni sovracomunali – dicono i rappresentanti del Comitato – la Garante del Servizio Idrico Integrato Paola Perisi e il Presidente della Commissione Rifiuti Cacciatore stanno mostrando attenzione al territorio e ascoltando le nostre voci. Torniamo a chiedere soltanto il rispetto della normativa in materia che vieta qualsiasi tipo di gestione dei rifiuti vicino a un pozzo d’acqua. Facciamo inoltre appello al Parco Regionale dei Castelli affinché prenda la corretta posizione: tutelare un’area protetta e vincolata qual è la nostra, in pieno Parco naturale. Lanciamo un appello al Sindaco Alberto Bertucci – concludono dal Comitato – affinché ascolti le nostre istanze e ritiri il punto all’ordine del giorno che riguarda l’isola ecologica fissato per domani (giovedì 22 aprile) in Consiglio Comunale. Non siamo contrari al fatto che Nemi debba avere un’isola ecologica ma riteniamo che la scelta di volerla realizzare in via della Radiosa sia contraria alle norme previste dalla legge. Si possono e si devono trovare altre soluzioni! Noi del comitato, con senso civico e democrazia, porteremo fino in fondo avanti le nostre ragioni”.  

Nel 2016 il Comune di Nemi ha effettuato il primo tentativo di realizzare l’isola ecologica in via della Radiosa ma in sede di conferenza dei servizi l’Ato2 Acea espresse parere sfavorevole (negativo) a causa della vicinanza del pozzo di acqua che serve acqua potabile alla popolazione che si trova a circa 60 metri da dove si intende realizzare l’isola ecologica. Il pozzo, in questo lasso di tempo, non si è spostato e quindi la legge è ancora vigente e non soggetta a interpretazioni di sorta.  La variante al PRG che cambia la destinazione del sito da verde pubblico a servizi pubblici che verrà votata domani in Consiglio deve comunque passare per la Conferenza dei Servizi, dove si dovranno esprimere tutti enti competenti coinvolti. La votazione della variante è propedeutica per poter realizzare il centro raccolta comunale – isola ecologica: “Facciamo appello ai consiglieri di maggioranza – dicono ancora dal Comitato – affinché non permettano che venga operata un’azione contro legge! Chiediamo a loro una mano tesa alla collettività e a tutti quei cittadini che rappresentano in Consiglio comunale”.




Castel Gandolfo, vecchia stazione della tramvia dei Castelli Romani: riqualificazione entro fine 2022

Nascerà qui il centro di formazione e museo Cotral

CASTEL GANDOLFO (RM) – Da immobile fatiscente a spazio polifunzionale: la vecchia stazione di alimentazione della Tramvia dei Castelli Romani, attiva fino al 1960, sarà riqualificata grazie alla collaborazione tra l’azienda di trasporto regionale Cotral e i tecnici della Facoltà di Architettura de La Sapienza.

Nascerà qui il centro di formazione e museo Cotral. Il progetto è stato presentato questa mattina, dove sorge l’immobile a Castel Gandolfo, dalla presidente di Cotral Spa Amalia Colaceci, l’assessore alla Mobilità della Regione Lazio, Mauro Alessandri, e il presidente della Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza, Orazio Carpenzano.

“Questo è uno degli immobili più belli che ci siamo trovati nel patrimonio dell’ex società che si chiamava Cotral patrimonio – ha dichiarato la presidente Cotral Amalia Colaceci- di tutto il resto stiamo facendo delle scelte di razionalizzazione in alcuni casi come sapete abbiamo ristrutturato i depositi ne stiamo comprando di nuovi, alcuni immobili che non erano più utili per il nostro esercizio li stiamo vendendo. Quando abbiamo scoperto questo immobile e siamo riusciti entrarne in possesso abbiamo pensato che questo era uno spazio che noi dovevamo prenderci e dovevamo ridarlo in qualche modo alla nostra azienda e alla comunità. Quindi per avere l’idea che fosse la più compatibile possibile con queste nostre volontà abbiamo ritenuto che una partnership con l’università La Sapienza Facoltà di Architettura fosse il modo più giusto perché come ho detto al professore loro sono una fucina di idee”.

Al centro la presidente di Cotral Spa Amalia Colaceci, a sinistra l’assessore alla Mobilità della Regione Lazio, Mauro Alessandri, e a destra il presidente della Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza, Orazio Carpenzano

L’accordo nasce dall’esigenza di avvalersi della competenza e della capacità di sviluppare idee innovative di giovani architetti guidati da docenti della Facoltà per trasformare l’edificio e l’ampio giardino, da anni in stato di abbandono, in uno spazio polifunzionale, centro di formazione e location per eventi, e in un museo del trasporto su gomma dove esporre i bus storici.

“Questo è uno spazio importante per il territorio e per la storia di Cotral- ha sottolineato l’assessore alla Mobilità della Regione Lazio Mauro Alessandri- che deve rivivere attraverso questa collaborazione, questi luoghi devono essere luoghi recuperati alla comunità credo che l’operazione che si sta facendo qui non è solo per riacquisire o ristrutturare un immobile ma per riconsegnarlo alla bellezza dell’incontro e alla sua funzionalità ed è un momento importante non solo per Cotral, ma anche per il territorio”.

L’obiettivo è coniugare il passato dell’azienda con il futuro attraverso la valorizzazione di questa parte di patrimonio immobiliare che sarà restituita alla fruizione dei dipendenti e degli appassionati del mondo del trasporto su gomma. Entro sei mesi gli architetti di Valle Giulia elaboreranno una o più proposte progettuali sulla base delle indicazioni condivise con l’azienda e stimeranno i costi di massima del progetto. Subito dopo si avvierà la fase di progettazione esecutiva per poi procedere al bando di gara con l’obiettivo di terminare i lavori alla fine del 2022.




Nemi, gestione rifiuti in via della Radiosa. I cittadini dicono no. Nasce il Comitato spontaneo

L’amministrazione Bertucci ci riprova cambiando il nome da “Isola Ecologica” a “Centro di Raccolta dei Rifiuti differenziati comunali-isola ecologica” ma la legge parla chiaro: in presenza di pozzi di acqua potabile è vietata la gestione rifiuti

NEMI (RM) – Sono oltre 200 le persone residenti dellaparte alta di Nemi denominata “I Corsi” che dicono no a un sito di gestione rifiuti in via della Radiosa: una zona residenziale, vincolata in pieno Parco Regionale dei Castelli.

Il neo costituito Comitato di cittadini “I Corsi – via della Radiosa, Nemi” ha raccolto in pochi giorni oltre 200 firme di residenti contrari a qualsiasi forma di gestione di rifiuti in un sito protetto quale è quello del Parco Regionale dei Castelli Romani, in una zona residenziale dove alcune case si trovano anche a 10/20 metri dal sito di raccolta dei rifiuti e dove a soli 60 metri c’è un pozzo che fornisce acqua potabile alla cittadinanza. Inoltre la zona residenziale “I Corsi” a Nemi non ha strade idonee a sostenere il continuo transito di mezzi pesanti e auto oltre ad avere oggettivi problemi di viabilità e sicurezza stradale.

La presenza di un sito di raccolta e stoccaggio rifiuti causerebbe grossi problemi ai residenti

Inquinamento ambientale e acustico, traffico di auto e mezzi nonché problemi di abbandono rifiuti e quindi di assenza di decoro urbano dovuti al fatto che via della Radiosa si trova anche a pochi passi dai Comuni di Rocca di Papa e di Velletri.

Inoltre il sito dei rifiuti dovrebbe nascere proprio attaccato allo stadio Comunale di Nemi, una struttura dedicata allo sport dei ragazzi che già oggi è destinata a ricovero mezzi della società di raccolta rifiuti Minerva.

Attualmente sono assenti i controlli e l’abbandono indiscriminato dei rifiuti è un fenomkeno diffuso, figurarsi con la presenza di un sito di raccolta in mezzo al patrimonio naturale e boschivo di Nemi: sarebbe a tutti gli effetti una discarica.

I membri del Comitato manifestano la loro più totale contrarietà e si rivolgeranno presso tutte le sedi competenti per denunciare quello che è un vero e proprio golpe all’Ambiente con grosse ripercussioni sulla quotidianità dei residenti: “Non è possibile – dichiarano i portavoce del Comitato Riccardo Amici e Maria Teresa Gianfagna – prevedere alcun tipo di gestione dei rifiuti in via della Radiosa a Nemi: il sito non è idoneo e ci aspettiamo che anche il Parco Regionale dei Castelli esprima pubblicamente la contrarietà a una gestione dei rifiuti in un’area protetta e vincolata. La Regione è già informata, sono pronte azioni e una interrogazione regionale che presto pubblicheremo sui nostri siti d’informazione”. Ieri (sabato 17 Aprile) ha effettuato un sopralluogo il Garante regionale del Servizio Idrico Avvocato Paola Perisi, sollecitata dal Comitato cittadino, la quale preparerà una dettagliata relazione sullo stato dei luoghi che presenterà ai referenti competenti regionali prima del Consiglio comunale di Nemi convocato per questo giovedì che tratterà anche il tema dei rifiuti alla Radiosa. La Garante ha assicurato pieno sostegno ai cittadini.

I FATTI

Il Comune di Nemi intende realizzare un “Centro di raccolta dei rifiuti differenziati comunali – isola ecologica Loc. “I Corsi” in via della Radiosa.

Il Comune di Nemi ha convocato il Consiglio comunale in prima convocazione per giovedì 22 aprile ore 17 e in seconda convocazione per il giorno dopo mettendo tra gli ordini del giorno l’approvazione del progetto definitivo e della variante urbanistica al PRG per la realizzazione di un CENTRO DI RACCOLTA DEI RIFIUTI DIFFERENZIATI COMUNALI – ISOLA ECOLOGICA Loc. “I Corsi”

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Nessuno dei residenti di via dei Corsi e dintorni di via della Radiosa era al corrente delle intenzioni del sindaco Bertucci.

Il Gestore idrico ACEA ha già detto NO nel 2016

Nel 2016 il Comune di Nemi ha effettuato il primo tentativo di realizzare l’isola ecologica in via della Radiosa (sempre lo stesso sito) ma in sede di conferenza dei servizi l’Ato2 Acea espresse parere sfavorevole (negativo) a causa della vicinanza del pozzo di acqua che serve acqua potabile alla popolazione che si trova a circa 60 metri da dove si intende realizzare l’isola ecologica.

CLICCARE QUI PER LEGGERE IL PARERE SFAVOREVOLE DI ACEA

Dopo 5 anni il Comune di Nemi presenta un nuovo progetto e intende approvare, al prossimo Consiglio Comunale (fissato in prima convocazione il 22 aprile e in seconda convocazione il 23 aprile) la variante al PRG da verde pubblico a servizi pubblici.

La variante al PRG è necessaria per poter realizzare il centro raccolta comunale – isola ecologica (il Comune non chiarisce neppure se vuole realizzare un’isola ecologica o centro di raccolta comunale e nella confusione scrive entrambe le cose negli atti).

Ciononostante, allo stato attuale esiste il parere sfavorevole di Acea Ato2 che dice chiaramente che la legge (D.lgs 3 aprile 2006 n°152 art. 94 comma 4) non consente la gestione rifiuti in presenza di pozzi d’acqua potabile e che comunque esiste una fascia di rispetto determinata in 200 metri.




Marino, shock alle porte di Roma: carabiniere spara alla moglie e si suicida

Un carabiniere ha sparato alla moglie e si è tolto la vita con un colpo di pistola esploso con la stessa arma. Lo si apprende da fonti investigative.

E’ accaduto a Marino, vicino a Roma. Secondo quanto si è appreso la donna è stata trasportata in ospedale.

Sul posto per i rilievi la polizia scientifica. Da chiarire i motivi del gesto. Indaga la polizia.




Nemi, sport e nettezza urbana: l’impianto comunale pronto a diventare spogliatoio per dipendenti Minerva

NEMI (RM) – Il Comune di Nemi intende dare in gestione a privati l’impianto sportivo “I Corsi” a condizione però che l’utilizzo degli spogliatoi venga concesso nelle ore del mattino ai dipendenti della società Minerva che si occupa della raccolta rifiuti.

“Una sovrapposizione di funzioni inaccettabile, – commentano i Consiglieri comunali del gruppo di opposizione ”Ricomincio da Nemi” Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri – in conflitto con le normative vigenti in tema di sicurezza e prevenzione sia per i lavoratori che per i fruitori e, peraltro, ci lascia immaginare che il piazzale antistante lo stadio continuerà ad essere il parcheggio dei mezzi di nettezza urbana, con effettivi rischi di contaminazione degli ambienti circostanti, spogliatoi inclusi”.

Una condizione, quella dell’impianto sportivo che un tempo rappresentava una vera e propria eccellenza per Nemi ormai ridotto a parcheggio di mezzi della nettezza urbana, che sembrerebbe essere in stretta connessione con l’intenzione del Comune di voler realizzare l’isola ecologica in via della Radiosa, proprio a ridosso dello stadio comunale, dove già è in corso una gestione rifiuti riferita alla raccolta di sfalci e ingombranti (prima e ultima domenica di ogni mese) nonostante la legge lo vieti espressamente per via della presenza del pozzo di acqua nelle immediate vicinanze che serve la popolazione.

Eppure già nel 2016 l’amministrazione comunale si era vista bocciare il progetto per l’isola ecologica in via della Radiosa in conferenza di servizi dove l’ACEA espresse il proprio parere sfavorevole.

Ora il Comune ci riprova dimostrando di non aver affatto rinunciato all’idea di voler rinunciare ad un’isola ecologia vicino ad un pozzo di acqua e a delle strutture residenziali raggiunte da una viabilità che appare insufficiente a sostenere il via vai dei mezzi, alcuni pesanti, della Minerva. E quindi ha recentemente approvato lo studio di fattibilità tecnico economico per quasi mezzo milione di euro e lo ha inoltrato alla Città Metropolitana di Roma Capitale per l’utilizzo delle somme individuate ed in conformità con le finalità previste dalle Deliberazioni della Regione Lazio con le quali sono state trasferite all’amministrazione le risorse economiche destinate alla raccolta differenziata dei rifiuti e del D.M. 8 aprile 2008 e s.m.i.

Resta fermo il fatto, però, che sarà necessaria una nuova conferenza di servizi con tutti gli enti sovracomunali per raccogliere i pareri necessari.




Slow tourism, qualità contro il “mordi e fuggi”: privati e istituzioni in campo per un nuovo concept

Nella zona dei Castelli Romani sono già diversi gli operatori del settore che si stanno muovendo in questa direzione

Dal turismo “mordi e fuggi” al turismo di qualità. Un cambio di tendenza che fa parte della mission di tanti operatori del settore che in questo momento di emergenza sanitaria, dove non è possibile spostarsi tra le varie regioni del nostro Bel Paese, stanno assistendo al fenomeno di tanti turisti che vanno alla scoperta di località rimaste inesplorate in passato.

Una occasione quindi per cercare di “trattenere” questi nuovi turisti attraverso un’offerta di qualità, in modo da invogliarli a restare sul posto almeno uno o due giorni contrariamente a quanto spesso invece accade con il turismo “mordi e fuggi” dove ci si ferma nel luogo visitato giusto qualche ora.     

E nella zona dei Castelli Romani sono già diversi gli operatori del settore che si stanno muovendo in questa direzione, promuovendo un turismo lento, quindi di qualità, come Azzurra Marinelli accompagnatrice turistica autorizzata e manager della destinazione e l’imprenditrice agricola Cecilia Conti. Ma anche a livello istituzionale attraverso organismi come il GAL Castelli Romani e il Consorzio Bibliotecario dei Castelli Romani.     

Azzurra Marinelli manager della destinazione parla delle iniziative da mettere in atto per un turismo di qualità che invogli i turisti a trattenersi qualche giorno nei luoghi visitati – Da Officina Stampa del 8/4/2021
L’imprenditrice agricola Cecilia Conti attiva sul territorio di Nemi con un’offerta turistica di qualità ospite a Officina Stampa del 8/4/2021
Patrizia Di Fazio Direttore Tecnico del GAL Castelli Romani e Giacomo Tortorici Direttore del Consorzio Bibliotecario dei Castelli Romani – SBCR – ospiti di Chiara Rai a Officina Stampa del 8/4/2021 intervengono sul tema del turismo lento e delle iniziative istituzionali messe in campo per promuoverlo

Slow tourism o “turismo lento”

Lo slow tourism o “turismo lento”, è il nuovo modo di viaggiare sempre più diffuso che nasce in risposta alla frenesia che caratterizza le nostre vite quotidiane e che non ci permette di rilassarci e prenderci un po’ di tempo per ammirare le bellezze che ci circondano. Si tratta di una nuova filosofia che pone l’attenzione sui dettagli e accompagna il turista attraverso un viaggio alla scoperta di luoghi nascosti, culture diverse e prodotti locali, nel pieno rispetto dell’ambiente, il tutto procedendo con calma e lentamente in modo da cogliere ogni straordinario particolare.

Il video servizio sul turismo lento trasmesso a Officina Stampa del 8/4/2021

I viaggi organizzati sono ancora molto diffusi e prevedono fitti programmi a tappe, con orari prestabiliti, per accompagnare i turisti a visitare una moltitudine di luoghi in poco tempo. In questo modo, però, il viaggiatore non riesce a immergersi completamente nell’esperienza e a cogliere la vera essenza locale. Per questo sono sempre di più coloro che ricercano un tipo di viaggio diverso, che permetta loro di vivere a contatto con la natura e godersi appieno ogni luogo esplorato.

Il turista “slow” predilige luoghi poco affollati e immersi nella cultura locale, per conoscere le tradizioni, gli usi e costumi e vivere intensamente ogni singolo istante del proprio viaggio. Questa nuova filosofia di viaggio invita i turisti a viaggiare in modo lento, consapevole e sostenibile per scoprire le destinazioni rispettandole e custodendo il valore del patrimonio e delle ricchezze che hanno da offrire.

Un viaggio “slow” si pianifica in modo che sia sostenibile fin dalle prime fasi, per far sì che ogni dettaglio sia pensato nel rispetto dell’ambiente.

Uno degli elementi più inquinanti dell’industria turistica è il trasporto: per questo nel turismo lento si tende a privilegiare mezzi sostenibili come il treno o la bicicletta, che diventano parte integrante dell’esperienza, permettendo al turista di ammirare le bellezze del territorio circostante.

Il turismo lento si pone dunque l’obiettivo di lasciare ai turisti un ricordo indelebile dei luoghi visitati, arricchendo la loro esperienza di emozioni e sensazioni indimenticabili. Una volta tornati a casa i viaggiatori si sentiranno arricchiti e appagati, oltre che più rilassati e in pace con se stessi, perché viaggiare “lenti” permette di vivere la propria avventura in modo più sostenibile, in netto contrasto con i ritmi frenetici a cui siamo abituati ogni giorno e nel pieno rispetto dell’ambiente che ci circonda.

I Castelli Romani

I Castelli Romani da sempre rappresentano nell’immaginario romano e laziale un territorio, un insieme di località dall’importanza storico artistica, connotati da una natura lussureggiante, da prodotti genuini, da un clima accogliente, da un contesto caloroso, ma allo stesso tempo calmo e sicuro.

Il video servizio sui Castelli Romani trasmesso a Officina Stampa del 8/4/2021

Questi luoghi hanno il privilegio di essere da una parte una appendice della capitale, abitata in gran parte da gente che a Roma lavora o che comunque ha con Roma rapporti quasi quotidiani, e dall’altra qualcosa di diverso e separato dalla capitale, qualcosa che mantiene le tracce della «villa», tra case e casette immerse nel verde, tra residences arroccati e nascosti tra i colli, tra vigne e giardini, tra borghi e cittadine che ancora mantengono un originario tessuto «paesano».

In questi luoghi una natura addomesticata e da sempre controllata dall’uomo, ma insidiata dal ricordo di antichi vulcani (i laghi vulcanici di Albano e di Nemi), suggerisce molteplici percorsi storici e letterari.

Si può risalire indietro ai miti fondanti del Latium vetus, al mondo arcaico e originario vivo già prima di Roma, agli eroi o alle divinità albane, e poi seguire i culti romani (come quello di Diana nemorense) e presenze come quelle di Catone, che lascia segno nel nome di Monteporzio Catone e di Cicerone con la sua villa di Tuscolo.

Dalle sparse tracce dei signorotti medievali si può passare poi alle sontuose ville cardinalizie tardo rinascimentali, alle più tarde frequentazioni dei viaggiatori sette-ottocenteschi (Frascati nel Viaggio in Italia di Goethe), alla grottesca immagine che di certe zone tra Marino e la via Appia ha dato Gadda nella parte finale del Pasticciaccio.

Un territorio a pochi passi da Roma dove, soprattutto cibo e vino, attraggono centinaia e centinaia di famiglie e giovani, che rendono i Castelli Romani uno dei luoghi più vitali della campagna romana, in cui una socialità sana, viene portata avanti da centinaia di anni di folclore e tradizione.




Albano, discarica Roncigliano: “Scaduti i tempi per il riavvio della discarica”

Audizione in Regione Lazio dopo l’arresto di Tosini

L’Associazione Salute Ambiente Albano – Cancelliera è stata audita in Commissione Rifiuti della Regione Lazio insieme ad altri rappresentanti che hanno sostenuto finora la battaglia contro il riavvio della discarica di Albano Laziale, Roncigliano.

Alla Commissione presenziata da Marco Cacciatore ha partecipato anche Vito Consoli, nuovo
responsabile dell’Ufficio Rifiuti
a seguito dell’arresto di Flaminia Tosini che ha illustrato la
riorganizzazione delle competenze all’interno dell’Ufficio e ha ascoltato con interesse e attenzione
tutto quello che è stato riferito sulla situazione della discarica, dall’iter amministrativo illegittimo
perseguito, l’interdittiva antimafia, la situazione di inquinamento e dissesto geologico e
idrogeologico dell’area, la presenza di centri abitati, di aggregazione, scolastici e di preghiera a
meno di 1000 m dal sito
, la situazione epidemiologica dell’area, l’interesse agricolo e paesaggistico che insiste sulla zona, ecc.

Il dott. Consoli ha quindi preso la parola per spiegare che dovrà approfondire la questione, dal momento che è in carica da troppo poco tempo per conoscerne i dettagli e la storia, ma che la società Colle Verde, che ha affittato tempo fa dal Gruppo Cerroni parte dell’ex discarica, avrebbe avuto, a partire dal 18 febbraio scorso, soli 30 giorni di tempo (un periodo inderogabile) per rispondere alle osservazioni promosse a gennaio e febbraio scorsi da associazioni, comitati, cittadini-residenti e dai due comuni di Albano e Ardea, ma ancora non l’ha fatto. Il termine perentorio fissato dalla legge è pertanto scaduto. Quindi l’intero iter burocratico di riavvio della discarica, a norma di legge, potrebbe essere archiviato.
In alternativa – è questa la seconda possibilità ventilata dal dottor Consoli, relativa in particolare
alla richiesta di revoca in autotutela dell’autorizzazione di riavvio della discarica richiesta dai
cittadini
– si è dimostrato ‘possibilista’ anche da questo punto di vista, chiedendo però che per
valutare a pieno tale possibilità sarà necessario però che l’associazione depositi in Regione una
istanza con richiesta formale di revoca dell’autorizzazione con tanto di documenti allegati, cosa
che l’associazione si è impegnata a fare a breve termine.




Ancora bombe nei boschi tra Nemi e Rocca di Papa: sul posto gli artificieri del 6 Reggimento Genio Pionieri di Roma

ROCCA DI PAPA (RM) – Ancora bombe risalenti alla seconda guerra mondiale ritrovate nei boschi del parco regionale dei Castelli Romani nel territorio di Rocca di Papa ai confini con quello di Nemi.

Il video servizio sulla ritirata tedesca ai Castelli Romani nella zona di Nemi trasmesso a Officina Stampa del 13/08/2020

I due ordigni sono stati sono stati fatti esplodere questa mattina dagli artificieri del Sesto Reggimento Genio Pionieri di Roma.

Una granata era americana (MK2) e l’altra tedesca (BZ24)

Sul posto, oltre agli artificieri del Genio Pionieri, anche i Carabinieri della stazione di Rocca di Papa e la Croce Rossa militare. Le due bombe sono state fatte brillare in sicurezza, vicino al sito del ritrovamento.

I Castelli Romani furono distrutti e dilaniati dai bombardamenti delle Forze Alleate che cercavano di scalzare le truppe tedesche.




Nemi, il paese da l’ultimo saluto alla sua Terenza

NEMI (RM) – Si sono svolti questa mattina preso la Chiesa di Santa Maria del Pozzo di Nemi i funerali di Terenza, storica nemese morta all’età di 93 anni lo scorso lunedì 5 aprile.

Tanti i cittadini, che in maniera ordinata e nel rispetto delle norme anti covid, hanno voluto dare l’ultimo saluto a una donna parte integrante della storia della comunità del piccolo borgo castellano e da tutti conosciuta per l’amore che nutriva per Nemi.

“Quando penso a Nemi, la prima immagine è sempre il volto di Terenzia che ci rimproverava perché la strada era sporca e noi commercianti non la pulivamo…” – Scrive un cittadino su Fb – Invidiavo quel suo modo di piegarsi in due per raccogliere le cartacce… Gran donna, una vera perdita per tutta la comunità”.