MONTE PORZIO CATONE, UNA TASSA SULLE STRADE IN DISCESA

“Per la tassa o tariffa sui passi carrai la Corte di Cassazione è dovuta intervenire ancora una volta sui passi carrabili a raso (sentenza n. 16733/2007) per ribadire che non sono soggetti a tassa […]”

 

Daniela Zannetti

Monte Porzio Catone (RM) – Rilevazione con quattro fotocamere, con campo visivo a 360°, montate su un fuoristrada che questa estate ha percorso vie e viuzze di Monte Porzio Catone alla ricerca di ogni varco su strada connotato da cancelli e simili.

Questa la metodica, alla Google maps per intenderci, della TRE ESSE S.R.L. di Supino (FR) concessionaria del Comune di Monte Porzio Catone del rilevamento dei presunti passi carrabili nel comune, per procedere all’avviso di accertamento e sanzionare tutti i cittadini in possesso del passo carrabile non regolarizzato dalla relativa procedura di richiesta formale di occupazione degli spazi pubblici (T.O.S.A.P). 

I primi avvisi a Monte Porzio Catone sono arrivati tra il 30 e il 31 dicembre  2012 ammonendo i cittadini a versare entro 60 giorni l’importo dovuto per l’anno 2007 e i relativi  oneri di mancato pagamento, interessi di mora e spese di notifica per l’ inadempienza moltiplicata per gli anni intercorsi.  All’accertamento seguiva l’invito al pagamento del 2013, anno in corso.

Il “tormentone”, in odore di “cartella pazza” che assilla non solo Monte Porzio Catone ma  tutto il territorio italiano, di fatto, è secondo l’art.44 del D. lgs 507/93, quello che definisce passi carrabili quei “manufatti costituiti generalmente da listoni di pietra o altro materiale o da appositi intervalli lasciati nei marciapiedi o, comunque, da una modifica del piano stradale intesa a facilitare l’accesso dei veicoli alla proprietà privata” e, che su questi, graverebbe la Tassa Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche, tributo a favore dei Comuni, dovuta dal titolare dell’atto di concessione o di autorizzazione […]

All’accertamento è’ possibile presentare istanza avverso gli atti comunicati dalle concessionarie, provando che il proprio passo è a raso, ovvero non presenta quelle opere che appunto caratterizzano  i passi carrabili e che pertanto non si ritiene di  dover pagare la relativa concessione comunale.

Secondo L’unione Nazionale dei Consumatori (2008): “ Per la tassa o tariffa sui passi carrabili bisognerebbe denunciare per abuso di potere ed estorsione tutti i sindaci che fanno i furbi per racimolare un po’ di soldi in più e alimentare le ruberie pubbliche, intasando di lavoro anche i giudici. E ancora l’Unione consumatori nel 2012: “Per la tassa o tariffa sui passi carrai la Corte di Cassazione è dovuta intervenire ancora una volta sui passi carrabili a raso (sentenza n. 16733/2007) per ribadire che non sono soggetti a tassa […]”

La TRE ESSE S.R.L che nello specifico locale è disponibile alle dovute spiegazioni non fa mistero che, e a suo avviso, molti, se non tutti, i passi carrabili individuati dalla rilevazione fotografica siano abusivi e in odore di sanzione, perché non si presenterebbero in asse col piano stradale.

Non vi sorprenda che stando alle dichiarazioni della stessa TRE ESSE, tutti varchi su strade in discesa o realizzate a sampietrini e con la tipica gobba d’asino e relativi avalli laterali per lo scorrimento delle acque piovane, siano nel mirino della T.O.S.A.P, così come quei varchi a raso che per mancata manutenzione del manto stradale hanno abbisognato d’interventi anche privati per mantenere il varco in asse col piano stradale.

Vero è che la prossima tassa comunale Tares, Decreto Salva- Italia che andrà a sostituire Tarsu e Tia provvederà, indistintamente dal maggiore beneficio di un cittadino all’altro, all’illuminazione pubblica e alla manutenzione delle strade. Forse che grazie a quella il comune di Monte Porzio terrà conto di rendere a raso i varchi delle strade a sanpietrini o le fornirà di marciapiedi e griglie per l’acqua? Se provvederà al paro grazie ai contribuenti di nuovo supertassati perché chiedere ora la Tassa di occupazione del suolo pubblico? Evidentemente in provincia di Roma si può persino pensare di far pagare la romanità.
 




MORLUPO, CHIUSO LOCALE E IN MANETTE GESTORI PER SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE

Redazione

 Morlupo (RM) – I poliziotti del Commissariato Flaminio Nuovo, diretti dalla dott.ssa Angela Cannavale, dopo giorni di appostamenti, nella serata di ieri hanno fatto irruzione nel locale ed hanno arrestato proprietario e consigliere di quella, che sulla carta, doveva essere un’associazione culturale senza scopo di lucro.

Quando gli agenti sono entrati all’interno, la situazione è apparsa subito chiara.

Donne in abiti succinti, corridoi con luci soffuse divisi in piccole sale con tanto di divanetti e tende oscuranti, dove le ragazze intrattenevano i clienti per consumare rapporti sessuali a pagamento.

Il locale, inoltre, che, contrariamente a quanto previsto dall’atto costitutivo, era stato adibito alla ricezioni di clienti occasionali, offriva la possibilità di consumare bevande alcoliche, senza la prevista autorizzazione per la somministrazione.

Durante il controllo, gli investigatori hanno anche ascoltato alcuni clienti del locale, che pero’ si sono mostrati poco collaborativi.

Da una prima ricostruzione, comunque, è stato accertato che le ragazze venivano assunte direttamente dal proprietario e percepivano la somma di 50 euro a serata solo per intrattenere  gli avventori e fargli consumare bevande al bar.

Il ricavato dalle prestazioni “extra”, invece, veniva diviso equamente tra gestore e consigliere dell’”associazione” ai quali le ragazze, a fine serata, consegnavano tutto il “malloppo”.

Al termine del controllo, gli agenti hanno posto sotto sequestro l’intero locale e accompagnato presso gli uffici del Commissariato i responsabili del “night”.

Identificati per N.M.D. e D.M.D., rispettivamente di 66 e 47 anni, ai due è stata sequestrata una consistente somma di danaro, l’incasso della serata, e un’agenda manoscritta ove erano riportate cifre e incassi delle serate precedenti, il numero delle prestazioni sessuali consumate ogni sera e persino la durata.

Terminate le procedure per i due sono scattate le manette.

Messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria dovranno rispondere del reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.




NEMI SCUOLA: ALUNNI LASCIATI AL FREDDO. TEMPERATURE CHE OSCILLANO TRA I 14 E I 17 GRADI

Chiara Rai

Nemi (RM) – Tanto freddo da presentarsi a scuola con maglioni pesanti e bardati di giacconi, guanti e sciarpe rigorosamente indosso finché il calore di tutti gli studenti insieme risollevi le basse temperature che si trovano in classe durante il lungo orario scolastico.

Il lunedì è più dura degli altri giorni, soprattutto al piano inferiore dell’edificio  principale di Nemi, il primo che si incontra, quello, per capirci, dove ci sono le classi delle elementari e delle medie. Passato un mese, dall’inizio dell’anno scolastico, sono iniziate le lamentele e diverse rimostranze da parte di qualche genitore.

A Nemi, già a ottobre c’è un clima rigido, tanto che la cittadina rientra all’interno del decreto 412 del 93 che regolamenta tra l’altro, il riscaldamento da mantenere per legge negli edifici pubblici dei diversi Comuni italiani. Nemi addirittura è un caso a parte. Per la cittadina la classificazione climatica porta la lettera “E” che consente l’accensione dei riscaldamenti a partire dal 15 ottobre e per 14 ore al giorno con temperatura di venti gradi più due. Ciò al fine di garantire il benessere degli individui.

Il clima rigido di questi giorni e il freddo che persiste nelle classi è stato immortalato con delle fotografie che non lasciano spazio a dubbi di sorta: le temperature, in diverse ore della mattinata e in diversi giorni della settimana, variano dai 14 ai 15 gradi e raramente toccano i 17 gradi di temperatura.

Eppure prima delle rimostranze la scuola era una vera e propria ghiacciaia, le temperature erano ben al di sotto di quelle attuali. Ma ai piccoli studenti 14 o 15 gradi non sono sufficienti per stare a proprio agio nell’ambiente scolastico. Per questo è nata l’idea di fugare ogni dubbio, immortalando la rigidità di quei numeretti impressi nel display digitale. Se è vero che l’accensione dei termosifoni avviene alle 7 del mattino, com’è possibile che alle 9 e 17 minuti ci siano 14, 5 gradi all’interno del plesso?

Il dirigente scolastico Laura La Manna, raggiunta al telefono, ricorda di aver sollecitato la questione all’ufficio tecnico del Comune e al sindaco di Nemi tramite lettera datata 4 dicembre: “Ho scritto una lettera molto dettagliata e ferma – ha detto La Manna – dove ho chiesto che venissero rispettati i parametri imposti dalla legge riguardo le temperature, citando il decreto 412 del ‘93”. Il dirigente scolastico non ha ricevuto però, alcuna risposta scritta ne dall’ufficio tecnico e neppure dal sindaco. Il coordinatore scolastico del plesso di Nemi le ha però comunicato che di recente la temperatura è stata alzata rispetto ai mesi scorsi. Eppure questa settimana, si sono toccati addirittura i 14 gradi e i bambini battono ancora i denti.

Dispiace dover arrivare a denunciare un simile accaduto, se non fosse per il nutrito reportage di fotografie con impresse le temperature (date, giorni e addirittura il registro di classe) sicuramente non sarebbe stata una denuncia così incisiva, dispiace perché in realtà la scuola di Nemi al livello didattico organizzativo funziona. Non solo ma è diretta anche egregiamente con un team di docenti preparati e un dirigente scolastico vigile. Gli studenti sono costantemente seguiti, si fa informatica e attività sportiva. Insomma, basterebbe che il Comune controllasse nuovamente l’impianto  di riscaldamento e se quest’ultimo risultasse funzionante, cercare di capire il perché nonostante funzioni, non si riesca a raggiungere una temperatura più elevata rispetto ai gradi che compaiono nelle fotografie, autentiche testimonianze di queste ultime giornate di gennaio.

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MARINO, OSPEDALE “SAN GIUSEPPE”: RIAPRE IL REPARTO DI OSTETRICIA E GINECOLOGIA

Redazione

Marino (RM) – Buone notizie dall’ospedale “San Giuseppe” di Marino: dopo i lavori di ristrutturazione, riapre infatti il reparto di degenza ordinaria di Ostetricia e Ginecologia.

A darne notizia sono il Sindaco della Città di Marino, Adriano Palozzi, e il Commissario straordinario della Asl Rm H, Dott. Claudio Mucciaccio, che nella mattinata di lunedì 4 febbraio, alle ore 9,30, faranno visita, insieme all’Assessore alla Sanità comunale Remo Pisani e al direttore sanitario del nosocomio marinese Dott. Michele Di Paolo, al terzo piano del Padiglione B della struttura ospedaliera di Marino. Il reparto è stato interamente ristrutturato con il rifacimento completo del nuovo blocco parto che comprende due sale parto, una vasca parto in acqua per le partoriente che ne facciano richiesta e diciotto posti letto.

Tutti gli ambienti sono funzionali alle sale parto e rispettano le vigenti norme di sicurezza. Grande soddisfazione è stata espressa dal Sindaco Palozzi che sottolinea come il nuovo blocco parto risolva definitivamente il problema causato in questi anni dalla collocazione temporanea al secondo piano di Ostetricia e Ginecologia. Il lavoro non finisce qui. Il primo cittadino marinese fa inoltre sapere che, prossimamente, assisteremo anche alla riapertura del reparto di Neonatologia, adiacente al blocco parto, nel Padiglione A del “San Giuseppe”, a miglioramento di tutta Ostetricia e Ginecologia. Palozzi conclude che, con il blocco parto, l’ospedale di Marino offre la possibilità di usufruire della migliore struttura dei Castelli Romani sia da un punto di vista ricettivo che alberghiero.

Palozzi rassicura anche sulla prossima riapertura del Consultorio di via Costa Batocchi, trasferito momentaneamente al poliambulatorio di Ciampino per consentire alcuni lavori di ristrutturazione, che andranno a rafforzare e ad ampliare il servizio. Smentite, dunque, definitivamente le voci di una possibile chiusura della struttura che avevano scatenato gli allarmismi degli ultimi giorni. Si tratta di altri due tasselli fondamentali di supporto alla tutela della salute pubblica nonostante gli allarmanti tagli alla sanità imposti dal governo centrale.

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GENZANO, AL VIA LA MANUTENZIONE DEL VERDE IN CITTA'

Redazione

Genzano (RM) – Sono iniziati in tutta la città i lavori di manutenzione del verde e potatura degli alberi a ridosso delle strade e all’interno dei parchi pubblici di Genzano ai Castelli Romani, lavori che termineranno, tempo permettendo, entro la fine del mese di febbraio e, comunque, prima dell’inizio della stagione di fioritura. “Nel corso del mese di gennaio – ha detto il Sindaco Flavio Gabbarini – sono stati portati a termine i lavori di potatura su molte strade e aree verdi della città e, contemporaneamente, sono stati messi a punto i lavori di rifacimento stradale in via De Gasperi e via Di Vittorio, sono stati eseguiti i lavori di messa in sicurezza dell’area di cantiere di via Pizzicannella restituendo alla città quella parte di aree pubblica fino ad oggi occupata dal cantiere stesso, e sono ripartiti i lavori di riqualificazione di piazza Buttaroni. Proseguiremo in questa direzione – ha detto ancora il Sindaco – per arrivare alla stagione primavera-estate con una città più bella e accogliente”.

Nello specifico, i lavori di potatura e manutenzione del verde sono stati eseguiti finora a Parco Armenise, lungo tutto il Corso e su via Colabona, in zona Don Bosco e vie limitrofe, nella zona del Parco di via Lenin, al boschetto di via Achille Grandi e nell’area di Padre Pio, in via Ugo La Malfa e  in piazza Pertini e strade circostanti. A seguire saranno invece realizzati i lavori al Parco Togliatti, in viale delle Regioni, in via Romana, all’interno delle scuole “De Amicis” e “Garibaldi”, in tutto il centro storico, via Emilia Romagna, via Nenni, via Garibaldi, via di Colfiorito, viale Unione Sovietica e nel Parco di via Napoli.




COLLEFERRO, ALLOGGI POPOLARI: CONSEGNATE LE CHIAVI AGLI ASSEGNATARI

Redazione

Colleferro (RM) – Questa mattina il sindaco Mario Cacciotti, insieme all’assessore ai Servizi sociali Paolo Giorgio Vitiello, ha consegnato agli assegnatari le chiavi dei 28 alloggi popolari di via Colle Bracchi realizzati dal Comune. “Sono felice che sia giunto finalmente questo momento – ha detto con un po’ di emozione – perché si realizza il sogno di tante famiglie, che da molto attendevano di poter avere una casa dove vivere con tranquillità. E’ un passo avanti nella risoluzione dell’emergenza abitativa, che rimane uno dei temi più a cuore di questa Amministrazione”. Dopo la consegna delle chiavi, il parroco del quartiere, don Augusto Fagnani, che aveva partecipato alla cerimonia con la benedizione di rito, si è recato casa per casa per benedire ogni singola abitazione di quanti lo desideravano.

Alla cerimonia hanno partecipato, oltre alle famiglie direttamente coinvolte, diverse autorità tra cui la presidente uscente della Regione Lazio Renata Polverini, avendo l’ente regionale finanziato, per circa 1 milione di euro, i lavori di completamento del complesso residenziale che ha permesso oggi alle famiglie colleferrine di poter entrare in possesso di quelle case. Il cantiere, che fu aperto nel lontano 1988, venne infatti chiuso prima della ultimazione degli alloggi, a causa del fallimento della ditta aggiudicataria dei lavori. Da quel momento un lungo iter giudiziario ha impedito al Comune di procedere con la conclusione dei lavori fino a quando, finalmente, nel 2008, è riuscito a riprendere pieno possesso del cantiere. Ottenuto, quindi, il finanziamento regionale si è provveduto a ristrutturazione e completare le case rendendole abitabili e ancor più funzionali. I due edifici, con appartamenti, di tre tipologie, da un minimo di 50 mq ad un massimo di 80 mq circa, sono dotati di impianti di riscaldamento autonomo, pannelli solari e lampade di emergenza. Gli spazi esterni comuni sono pavimentati e dotati di spazi verdi, nell’ottica di un’ottimale riqualificazione di tutta la zona. La corte interna tra le due palazzine, originariamente individuata come strada carrabile, nel nuovo progetto è stata infatti trasformata in area pedonale, considerata come spazio vivibile e di sosta per gli abitanti.

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ROMA SCIOPERO TRASPORTO PUBBLICO. VALERIANI (PD): QUESTO È IL RISULTATO DELLE AMMINISTRAZIONI ALEMANNO E POLVERINI

Redazione

Roma – Questo mese i dipendenti della società di trasporto pubblico non hanno ricevuto l’integrazione del contratto aziendale per il mancato versamento dei fondi da parte della Regione Lazio e del Comune di Roma. È per questo oggi gli Autisti e gli Ausiliari del traffico di Roma Tpl sono in blocco spontaneo dell'attività per protestare contro il pesante taglio dello stipendio. Centinaia di mezzi pubblici fermi nei depositi e decine di linee bus che non fanno servizio con conseguenti disagi per migliaia di cittadini che devono raggiungere con difficoltà il posto di lavoro o di studio.

"Tutto per colpa delle Amministrazioni Polverini e Alemanno, che per anni non hanno mantenuto gli impegni con i dipendenti della Roma Tpl, che ieri si sono visti decurtare lo stipendio di 350 euro. – Denuncia in una nota Massimiliano Valeriani consigliere comunale Pd. – In questi anni la Destra non solo non ha tutelato i lavoratori, ma ha portato allo sfascio le aziende capitoline. Polverini ed Alemanno sono stati intenti solo ad occupare con nomine e operazioni clientelari. – La nota conclude – Anche l’ultima ed ennesima macrostruttura ATAC  registra  sfacciate promozioni di chiaro stampo elettorale, ancora una volta la Destra invece di dedicarsi alla qualità del servizio del trasporto ha pensato a sistemare i fedelissimi. E questi sono i risultati."
 




FRASCATI, L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE CONSEGNA I KIT SPORTIVI PER LE SCUOLE DELL’INFANZIA, PRIMARIE E MEDIE

Redazione

Frascati (RM) – Sono stati consegnati nella mattinata di oggi, venerdì 1 febbraio 2013 alle Scuole dell’Infanzia, Primarie e Medie di Frascati i kit sportivi del progetto di “Alfabetizzazione Motoria”, finalizzato a favorire l’attività sportiva in età scolare e avviato sul territorio di Frascati dal Delegato allo Sport del Comune di Frascati in collaborazione con il Dirigente del III Settore Maria Grazia Toppi e l’Università di Roma Tor Vergata. La cerimonia ufficiale di consegna è avvenuta nei plessi scolastici di via Risorgimento (già Cicerone) e di via Mamiani (già Nazario Sauro) alla presenza del Sindaco di Frascati Stefano Di Tommaso, dell’Assessore alle Politiche Educative Armanda Tavani, del Consigliere delegato allo Sport Matteo Filipponi, del Coordinatore del Corso di Laurea in Scienze Motorie e Delegato allo Sport dell’Università di Tor Vergata Antonio Lombardo, delle Dirigenti Scolastiche Marisa Mazzocco e Paola Felicetti, della Responsabile della Formazione di Scienze Motorie Francesca Neroni, delle insegnanti e di tantissimi bambini emozionati e felici per il materiale donato loro.

I kit sportivi sono stati acquistati dall’Amministrazione Comunale di Frascati, mentre per la composizione degli stessi l’Università di Roma Tor Vergata ha offerto una consulenza scientifica per la scelta del materiale più idoneo all'avvio allo sport all'interno di strutture scolastiche anche non dotate di palestra. Ogni kit è formato da elastici, 1 puzzle gym con tappeti e accessori, oltre che da palloni da calcio, minivolley e minibasket. Ciascun Kit è fornito di DVD esplicativo del montaggio, con esempi di esercizi possibili e di un manuale di istruzioni. Gli istituti coinvolti nell’iniziativa sono: le scuole medie “T. Buazzelli” e “Nazario Sauro”. Le scuole primarie “E. Dandini”, Villa Sciarra, Vanvitelli (Vermicino), “A.M. Lupacchino” (Cocciano), “A. Tudisco” (Cisternole). Le scuole dell’infanzia di Villa Muti, Cocciano, Villa Innocenti.

«Abbiamo deciso di acquistare il materiale, innovativo e studiato appositamente per gli studenti da distribuire ai ragazzi, per favorire la pratica sportiva a partire dalle scuole dell’Infanzia di Frascati, una città in cui lo sport ha un ruolo fondamentale, dove sono presenti ben 26 associazioni sportive e ci sono tantissimi praticanti e tanti campioni nazionali, europei, mondiali e olimpici – dichiara il Sindaco di Frascati Stefano Di Tommaso -. La sinergia con l’Università di Roma Tor Vergata, che dista 16 km dal Campidoglio, ma solo 4 dal Comune di Frascati, e può con ragione essere definita anche l’Università dei Castelli Romani, con questa nuova iniziativa si fa ancora più stringente con grandi benefici per la città e i giovani studenti. Ringrazio le Dirigenti Scolastiche e gli insegnanti che hanno prontamente accolto il progetto».

«Il progetto di “alfabetizzazione motoria” degli studenti delle Scuole Primarie, dell’Infanzia e Medie va nella direzione tracciata da Gianni Petrucci, quando era ancora Presidente Coni, il quale a fine 2012 aveva sollecitato le istituzioni, nazionali e territoriali, a favorire la pratica sportiva tra i ragazzi in età scolare – dichiara il Consigliere delegato allo Sport Matteo Filipponi -. Ringrazio per aver seguito e consentito la realizzazione dello stesso il Prof. Antonio Lombardo e la Dott.ssa Toppi, Dirigente del III Settore».

«Si tratta di un interessante progetto che coinvolge positivamente le scuole di Frascati, destinato ad avere un impatto sulle abitudini dei giovani studenti – dichiara l’Assessore alle Politiche Educative Armanda Tavani -, in quanto insegna alle giovani generazioni l’importanza di una corretta alfabetizzazione motoria. E tutti sappiamo quanto sia fondamentale l’attività fisica e motoria per una crescita sana e equilibrata».

«Praticità, sicurezza e capacità di attrazione e di conservare la concentrazione nel tempo sono stati gli stimoli guida del lavoro scientifico, durato circa un anno, che ha poi condotto all’ideazione di questi kit sportivi per bambini – dichiara Antonio Lombardo, Coordinatore del corso di Laurea in Scienze Motorie dell’Università di Roma Tor Vergata -. I materiali sono stati testati nel nostro laboratorio e le prove di biomeccanica hanno confermato la sicurezza delle attrezzature, soprattutto se riferite ai bambini in età scolare. Inoltre lo studio pedagogico intorno ai colori utilizzati è servito per attivare e conservare l’attenzione dei bambini durante l’uso del kit».

«La sinergia positiva che da tre anni è stata avviata tra l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e il Comune di Frascati si esplica in tanti eventi programmatici e in progetti, come dell’alfabetizzazione motoria, in cui la consulenza scientifica dell’Università si concretizza in una fornitura alle scuole di materiale sicuro, di facile monitoraggio e utilizzo», dichiara Francesca Neroni, Responsabile della Formazione di Scienze Motorie.

Il kit puzzle gym:
2 tappeti base con tappi, 8 appoggi piede, 6 appoggi mani, 4 strisce a 3 incastri, 2 strisce a 2 incastri, 4 strisce diagonali a 1 incastro, 8 tondi ludo 160 cm, 8 tondi ludo 53 cm, 20 connettori, 1 kit da 5 elastici.

Il kit elastici
2 bottiglie piccole c/tappi, 2 pali iniziali aperti, 2 pali terminali, 2 antenne telescopiche, 1 maniglia 'handle', 1 griglia elastici.

Palloni:
5 palloni calcio modello Soft Soccer SSB 220 (215 gr.) in stoffa, 3 palloni basket modello Easy Basket, 5 palloni minivolley PRBV-3.

 




ARICCIA, "ME LO MERITO": SCONTI SUL TRASPORTO PUBBLICO PER GLI "UNDER 30"

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Redazione

Ariccia (RM) – A partire dal 25 gennaio 2013 si potrà presentare domanda al Comune di Ariccia, Castelli Romani, per accedere alle agevolazioni per l’acquisto del titolo di viaggio per il trasporto pubblico.

La procedura di ottenimento della “card 2012”, rinnovata nel 2013, prevede riduzioni dei costi dal 50 al 90 per/cento, in base a: reddito, composizione del nucleo familiare, distanza dal luogo di studio/lavoro, merito scolastico e condizioni di disagio sociale.

Ne possono beneficiare i cittadini residenti nella Regione Lazio, con una età compresa tra 10 e 30 anni e con un reddito ISEE non superiore ai 20.000 € ed i cittadini residenti nella Regione Lazio, con una età compresa tra 10 e 30 anni, con un reddito ISEE maggiore di 20.000 € ed inferiore (o uguale) a 35.000 € e che posseggono particolari requisiti di merito scolastico.

Per maggiori informazioni e per scaricare il modulo di richiesta www.ariccia.rm.gov.it

CANALE MONTERANO ALLARME TERRITORIO, LA REGIONE SI PRONUNCIA SULLA DELIBERA 37 DEL 9 AGOSTO

Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 [ PARERE REGIONE SU DELIBERA 37 DEL 9 AGOSTO 2012 ]

 

Chiara Rai

Una notizia che ha del clamoroso. Siamo di fronte ad un parere ufficiale della Regione Lazio (Area legislativa giuridico e conferenza dei servizi) rispetto alla delibera 37 del 9 Agosto. Sostanzialmente il parere viene dato  in merito alla equiparazione, con deliberazione di Consiglio Comunale, delle aree I e II della Riserva regionale di Canale Monterano ai fini dell'applicazione del condono edilizio e del cosidetto Piano Casa. Questo documento è stato possibile ottenerlo grazie all'interessamento dei cittadini di Canale Monterano e, L'osservatore laziale è lieto di aver sempre dato spazio a questo argomento.

Il parere della Regione in merito, siglato in calce dal dirigente Marina Ajello e dal direttore del dipartimento Demetrio Carini, non lascia spazio a dubbi: "si ritiene che la deliberazione del Comune di Canale Monterano 9 agosto 2012, n° 37  – si legge nella nota regionale – sia illegittima per l'incompetenza dell'ente locale a disporre della materia. Si chiede pertanto di annullarla con la massima urgenza".

La direzione regionale Ambiente ha già intimato al Comune il 4 dicembre di annullare la delibera in sede di autotutela perché ritenuta illegittima.

Ecco, di seguito la nota di Stefano Sciferri, capogruppo consiliare Voci di Strada

Dopo i ripetuti richiami anche del gruppo consiliare Voci di Strada ad un gesto di responsabilità da parte della amministrazione e del Sindaco, dopo che ormai tutti gli atti deliberativi in tema di urbanistica sono stati analizzati, sottoposti a pareri, contestati nella loro validità giuridica, impugnati nel merito e nella forma, dopo che Ministero dell’ambiente ma anche Prefettura chiedono spiegazioni in merito ci chiediamo cosa tiene ancora il Sindaco legato a tali provvedimenti.

Probabilmente ammettere che la politica urbanistica di questa amministrazione è stata completamente fallimentare è ammettere una sconfitta pesante. Ma a questo punto vale la pena ricordare che alla sopravvivenza  politica ci sembra più opportuno e necessario adesso iniziare ad anteporre il bene della collettività.

Non è logico ne tantomeno rispettoso dei cittadini che una amministrazione rimanga in silenzio su una vicenda complessa ma anche di estremo interesse come questa.

Il fatto:

I gruppi consiliari di minoranza del Comune di Canale Monterano nel settembre scorso hanno presentato alla Regione Lazio – Area Urbanistica alcuni quesiti di legittimità riguardanti aspetti contenuti nella Delibera del Consiglio Comunale n. 37 del 9.08.2012  “Introduzione della pratica della perequazione urbanistica e del trasferimento delle volumetrie. Graficizzazione del sistema dei paesaggi agrari di cui alla delibera consiliare 13/2012. Individuazione delle aree A e B, già Area I e Area II, disciplinate dall’art.7 della L.R. 79/1988 e dell’ambito ove trova applicazione l’art. 2, comma 2 della L.R. n. 10/2011. Recepimento della rete ecologica provinciale del PTPG”

Nello stesso periodo  anche la Riserva Naturale Monterano ha richiesto alla Regione Lazio parere sulla Delibera in questione.

Ecco cosa risponde l’Area Legislativa con il parere n. 524492 del 30 gennaio 2013.

Il Sindaco di Canale Monterano nelle premesse della Delibera 37/2012 precisa che nella Riserva che è priva di Piano di Assetto l’area A va tutelata mentre l’Area B è suscettibile di condono edilizio. Ne consegue che il condono edilizio e il c.d. Piano casa nelle intenzioni del Comune, diventano applicabili nella massima parte dell’area Protetta, pari all’88 % del territorio.

In merito a tale proposto si precisa che: l’equiparazione delle aree i e ii alle zone a e b non puo’ essere disposta unilateralmente dal comune ne’ opera il via di automatismo.

Ovvero per equiparare le aree I e II censite nella Riserva con le Zone A e B introdotte dalla Legge Regionale 29/97 si deve richiedere l’intervento della Regione Lazio.

L’applicazione del piano casa richiede l’approvazione del piano di assetto che istituisca la zona b nel rispetto delle procedure previste dalla legge.

L’applicazione del piano casa nel territorio della riserva naturale regionale monterano, come in ogni altra area protetta della Regione presuppone la perimetrazione della zona B secondo modalità procedimentali che ne attribuisce la competenza alla Regione Lazio.

In sintesi il Comune di Canale Monterano, per citare solo le questioni principali, a propria discrezione ha adeguato il piano regolatore al PTPR, ha approvato modifiche aventi natura di variante urbanistica al PRG, ha introdotto la perequazione urbanistica con relativo trasferimento di cubature, ha riclassificato le aree della Riserva Monterano al fine dichiarato di applicare il condono edilizio e il piano Casa in quasi tutta la Riserva.

Questi passaggi sono stati effettuati unilateralmente senza il rispetto della normativa vigente che definisce procedure e competenze.

Se a tutto questo si aggiungono segnalazioni di gravi violazioni nell’esercizio della funzione delegata in materia di paesaggio emerge un quadro d’insieme allarmante.

Si chiede nuovamente al comune di canale monterano di annullare la delibera 37 entro 30 giorni. Si chiede inoltre di astenersi dal dare attuazione alla stessa e di annullare atti esecutivi gia’ emanati.

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CALCIO. POLISPORTIVA COLONNA, PRIMA CATEGORIA. CAPITAN ORLANDI: «CREDIAMO ANCORA ALLA SALVEZZA»

Redazione

Colonna (Rm) – Serve un miracolo sportivo alla Prima categoria del Colonna per centrare la salvezza a fine stagione. La squadra di mister Stefano Nobili è in coda al girone F con otto punti di distanza dal Rocca Priora quart'ultimo. «La speranza di salvarsi è l'ultima a morire, lotteremo finchè la matematica non ci condanna». La carica non può che partire dal centrocampista e capitano del Colonna, Leonardo Orlandi. «La squadra ci prova sempre, facciamo spesso ottimi primi tempi magari andando anche in vantaggio. Ma appena le cose si mettono male, con qualche episodio strano o gol al passivo, ci buttiamo giù e non riusciamo a reagire». Il 31enne centrocampista presenta poi la gara di domenica sul campo del Sanvitese. «All'andata perdevamo due a zero e siamo riusciti a pareggiare facendo una grande rimonta e comportandoci in maniera opposta rispetto al solito – ricorda Orlandi -, vale a dire giocando un pessimo primo tempo e un ottimo secondo. Spero solamente che la squadra entri in campo con la voglia giusta e che mantenga alta la concentrazione per tutti i novanta minuti, anche perchè loro stanno pochi punti sopra a noi quindi si tratta di uno scontro importante». Una sorta di “ultima spiaggia” che il Colonna dovrà affrontare con qualche pesante assenza, come quella di Nicolò Grossi (espulso domenica scorsa e quindi squalificato) o quella di Stefano Antonelli. «E' il nostro bomber – spiega Orlandi – e sta recuperando da un infortunio. Probabilmente tornerà in campo dopo la sosta, il 24 febbraio». Un passo indietro per rivivere il match casalingo di domenica scorsa perso 2-0 contro il Casilina. «Eravamo carichi perchè incontravamo l'ex mister e l'ex capitano – dice Orlandi -. Nel primo tempo abbiamo giocato molto bene, ma abbiamo sciupato tre occasioni clamorose di cui una a porta vuota. Come al solito, invece, al primo tiro in porta avversario abbiamo subito gol e poi non siamo riusciti più a ribaltare la situazione». A San Vito il Colonna vuole dare una svolta al suo campionato.