ANGUILLARA – PIANI EDILIZIA INTEGRATA, UDC: “NO A SACCHEGGIO MASCHERATO DA PUBBLICA UTILITA’”

[ UDC – EMENDAMENTI PIANI INTEGRATI ]

[ PROPOSTA PIZZORNO PIANI INTEGRATI ]

 

Manciuria / Fantauzzi: "Pretendiamo la massima trasparenza e ripudiamo qualsivoglia furbizia nell’uso di strumenti che possano stravolgere negativamente l’assetto del territorio e contravvenire al rispetto dell’ambiente"

 

Redazione

Anguillara (Rm) – “Ambientalisti e intransigenti di giorno, indulgenti e arrendevoli di notte. E’ il modo di agire contraddittorio e a sua convenienza che la sinistra assume secondo le circostanze: quando è all’opposizione mostra il suo volto ecologista e avverso ad ogni modifica sostanziale del territorio, quando è al potere lascia aperte le porte alla speculazione edilizia con la scusa della carenza di opere infrastrutturali”. Lo asseriscono i consiglieri comunali del Gruppo UDC per Anguillara, Sergio Manciuria e Mario Fantauzzi, riferendosi alla proposta di deliberazione consiliare del bando pubblico sui Piani integrati che sarà sottoposta all’approvazione dell’Aula nella prossima seduta del 31 Ottobre. “Non vogliamo che Anguillara diventi terra di conquista per speculatori e faccendieri stile la Stalingrado d’Italia – spiegano i consiglieri UDC –e per evitarlo, come gruppo di minoranza siamo disponibili ad appoggiare favorevolmente un’iniziativa urbanistica nobile e rispettosa del territorio, recentemente modificata e approvata dalla Regione Lazio, a patto che si accettino tre condizioni. La prima è che il bando precluda espressamente la superficie ex Ferrovie dello Stato a ridosso del quartiere Campo Marinaro che insieme alla gestione familiare dell’ Esa comportò la sfiducia dell’Amministrazione Minnucci. La seconda è che l’offerta sia circoscritta ad aree adiacenti o in prossimità di infrastrutture già esistenti -soprattutto non gravate da vincoli paesaggistici di rilievo -, al fine di favorire il Polo scolastico della Mainella, la realizzazione di Nuovi Uffici Comunali nella ex Zona 167 Biadaro e una zona a servizi pubblici a Ponton Elce. Infine l’ultima ma non meno importante, vista l’esperienza del PDZ Le Fontane, che la Commissione preposta sia gratuita e nominata dal Consiglio Comunale attraverso la selezione trasparente dei curricula frutto di un bando pubblico.  Ovviamente – sottolineano i referenti UDC –chiederemo altre garanzie al Sindaco Pizzorno ma lo faremo con spirito costruttivo: presenteremo emendamenti modificativi volti ad allungare i tempi di presentazione dei relativi progetti da 60 a 120 giorni, e la certificazione da parte del collegio dei revisori sulle capacità finanziare e reddituali delle imprese coinvolte. Pronti a collaborare dunque, ma pretendiamo la massima trasparenza e ripudiamo qualsivoglia furbizia nell’uso di strumenti che possano stravolgere negativamente l’assetto del territorio e contravvenire al rispetto dell’ambiente. Parimenti – concludono i rappresentanti dell’Unione di centro– ci opporremo con ogni mezzo per impedire un saccheggio mascherato da pubblica utilità”.
 




GENZANO "VILLE DI NEMI": QUASI ULTIMATO GOLIA. HA RIDOTTO GLI ALTRI VILLINI A TANTI PICCOLI "DAVIDE"

La perizia presentata dai proprietari e stilata dagli stessi tecnici incaricati dai proprietari dice che praticamente l'edificio non può essere demolito perché verrebbe compromessa la stabilità dell’edificio. E al Comune la appena citata tesi è andata bene così

 

Chiara Rai

Genzano (Rm) – Nello splendido comprensorio delle Ville di Nemi, nel territorio di Genzano, in via delle Begonie lotto n. 56, dove, ci spiegano, doveva essere costruito un villino con un solo piano fuori terra, si sta edificando un palazzo che è diventato un “Vatusso”, probabilmente troppo vatusso, facendo spiccare all’occhio la sua imponente mole di due piani in più rispetto ai vicini villini rispetto ai quali avrebbe dovuto uniformarsi nel rispetto del P.R.G. del Comune di Genzano di Roma. Inoltre, nel presunto mancato rispetto delle norme dettate dalla Regione Lazio e dalla Soprintendenza ai Beni Paesaggistici sono stati costruiti terrapieni, con variazione delle quote altimetriche del piano di campagna preesistente fino a m. 2,30: in questo modo risulta difficile scorgere l’intero piano di circa 600,00 mc., di fatto mai computati nei progetti, così come accaduto per la superficie e l'altezza. L’edificio arriva a circa 10 metri di altezza rispetto  agli effettivi 4 metri circa di altezza dei villini circostanti che fanno parte del piano di lottizzazione delle Ville di Nemi, un Piano di impossibile reperibilità nonostante le continue richieste fatte al Comune di Genzano da parte di alcuni residenti. Seguiamo le immagini. I terrapieni formano una collina artificiale in barba al rispetto dell’arretramento dai confini di proprietà di 7,00 metri e tutto lo scarico delle acque meteoriche finisce dal vicino Bruno De Angelis, residente in via delle Magnolie nel lotto n° 8/b. L’edificio è talmente “alto” che infossa la proprietà del confinante De Angelis, insomma Golia immerso in un lotto di 1.135 metri cubi, si trova in mezzo a tanti piccoli Davide. La storia di Golia inizia circa un decennio fa e si caratterizza da episodi al limite della sopportazione dei vicini tra un cantiere che non permette una regolare e civile vita da parte dei confinati, tra sospensione dei lavori durate complessivamente circa otto anni, ordinanze di demolizione mai eseguite e successivamente sanate con progetti alterati e senza gli indispensabili requisiti, permessi di costruire concessi e poi annullati, multe, e pareri. Insomma quando la redazione de L’osservatore laziale ha messo mano a montagne di carte ha capito che si tratta di una “vita travagliata” sia per Golia che ha tentato in tutti i modi di crescere e pare che ci stia riuscendo che per i tanti Davide che si sono visti sovrastare da cotanta abbondanza. Bruno De Angelis e sua moglie non vivono più una vita regolare, si dicono invasi da lavori che danneggiano di fatto non solo il loro edificio ma non permettono neppure alla coppia di stare tranquillamente nel proprio giardino di casa. Dalla loro terrazza, i coniugi non vedono più il mare, eppure il loro villino lo hanno acquistato con tanti sacrifici e rinunce e adesso sono letteralmente sprofondati in una situazione a cui nessuno ha finora messo un freno definitivo.  
Ecco che nel 2001 fa capolino il primo progetto presentato alla Regione e nel 2002 il Comune di Genzano rilascia il primo permesso di costruire ma già i lavori per costruire Golia sono iniziati alcuni mesi prima. La prima azione che si è fatta è estirpare completamente degli ulivi secolari, una icona per tutto il comprensorio delle Ville di Nemi che di fatto li conserva e custodisce come un gioiello. Ma no, nel lotto di Golia ne sono stati eliminati almeno una decina per fare spazio al gigante. Si scava e si scava molto per costruire un muro a valle, alto circa 2 metri e trentacinque, costruito all’interno del lotto, interamente fuori del piano di campagna (come si evince dai tronchi degli alberi tagliati sulla scarpata a valle del muro) in barba all'altezza massima di m. 1,50 da rispettare per legge . “Il muro in realtà – dice il vicino de Angelis – serve per sostenere gli enormi terrapieni che, trasformando il territorio vincolato, tombano un intero piano seminterrato di 600 metri cubi di volume”. Ma ecco che nel 2002 intorno a settembre arriva il primo stop ai lavori: il Comune ordina di demolire e ripristinare lo stato dei luoghi in quanto muro e seminterrato si erano “ingrassati” oltremodo. Nel periodo di sospensione Golia non è rimasto inerte a dormire ma i lavori sono proseguiti con la realizzazione del solaio. Un periodo di pausa di due anni e poi nel 2004 i lavori sono ricominciati con una perizia di variante concessa grazie a progetti “alterati”, così come attestato dalla Regione Lazio. Viene sanato tutto senza demolire nulla e si costruisce piano terra e primo piano. Ma alla fine del 2004 ecco che arriva una ordinanza di sospensione dei lavori senza però alcuna determinazione. Nel 2009 viene concesso un nuovo permesso che di fatto decade per mancato inizio dei lavori entro l'anno. Nel 2010 viene rilasciato il permesso di costruire n. 16/2010 con il quale vengono realizzate due mansarde in evidente difformità rispetto a quanto previsto dal Regolamento Edilizio. Ma c'è un ripensamento da parte del Comune che probabilmente non è piaciuto a Golia ma che non ha destato alcuna irosa reazione da parte del gigante in costruzione. Accade infatti che il Comune annulla il permesso di costruire e poco dopo annulla l'annullamento grazie a nuovi altri presupposti avanzati dai proprietari ritenuti di fatto non fedeli, trasmessi alla Regione. Succede poi che nel 2011, sotto slancio della Regione, annulla nuovamente il famigerato permesso di costruire e allora i proprietari di Golia ricorrono al TAR che però rigetta la richiesta di sospensiva. Anche la Regione si costituisce contro i proprietari di Golia impugnando anche l'alterazione delle quote del terreno e il cambio di destinazione d'uso del piano seminterrato. La cosa che appare singolare consiste proprio nel fatto che il Comune non prende alcuna determinazione, non ordina alcuna demolizione  ma addirittura per sanare l'abuso delle mansarde acquisisce senza batter ciglio, e soprattutto senza verifiche di sorta, la perizia presentata dai proprietari e stilata dagli stessi tecnici incaricati dai proprietari. Tale perizia dice che praticamente Golia non può essere demolito perché verrebbe compromessa la stabilità dell’edificio. E al Comune la appena citata tesi è andata bene così e, anziché ordinare una demolizione, decide di sanzionare i proprietari per un importo, discutibile rispetto al calcolo operato, di 31 mila euro circa. I vicini di Golia, sempre più affossati da quella che può tranquillamente chiamarsi una palazzina, impugnano al Tar quello che ritengono un “esiguo importo” oltre che con una controperizia dimostrare la reale possibilità di demolire, dando così all'edificio una maggiore stabilità in caso di terremoto, visto che alla data della ripresa dei lavori del 2010 non è stato effettuato alcun adeguamento sismico nel mancato rispetto della vigente normativa in materia. “Inoltre nell’anno 2010 – 2011 vengono accertate una serie di irregolarità sia dalla Regione che dal Comune – continua De Angelis –  che si trascinano anche nei progetti che hanno consentito una nuova e, a mio parere, non leggittimata ripresa dei lavori”. Il 10 settembre ed il 16 ottobre 2012 il vicino “Davide”, Bruno De Angelis, presenta due esposti denuncia indirizzati alla Soprintendenza, Ente che a giugno scorso sostanzialmente ha concesso il nulla osta paesaggistico ai proprietari di Golia su un permesso di costruire annullato, peraltro, prima della data fornita dal Comune attestante l'avvenuto pagamento della sanzione (ritenuta irrisoria da De Angelis) al Comune di Genzano ed alla Procura della Repubblica di Roma e di Velletri.  Gli esposti denunciano “illegittimi terrapieni”, il "tombamento di 200,00 mq. di seminterrato con l'occultamento di 600,00 mc. di volume non assentibili mai dichiarati, parimenti all'altezza ed alla superficie nonché al mancato rispetto delle distanze dai confioni, in area vincolata L. 1497 – D.M. 12. 01. 1954 – P.T.P. n. 9 Regione Lazio Zona GE7/4” e tra l’altro chiesto l’annullamento dei nulla osta paesaggistico rilasciato sulla base di progetti in contrasto dei vincoli stessi imposti dalla Soprintendenza, nonché dal Regolamento Edilizio comunale e dalla Regione Lazio, progetti ritenuti sostanzialmente non fedeli. Non possiamo affrontare tutto in una sola “puntata” ma quello che si vuole far emergere in questa fase è che i lavori a questa “palazzina” sono quasi terminati. Ci sono stati diversi atti, talvolta contrastanti tra loro. Tante denunce. A occhio nudo, l’edificio non sembra rispettare i vincoli paesaggistici che persistono nel territorio e appare sproporzionato rispetto agli altri villini nei dintorni. E’ lecito tutto questo?
 




ANGUILLARA, DETERMINE DIRIGENZIALI: E' TEMPO DI SALDI. PAGHI TRE E PRENDI DUE

[ DETERMINA DIRIGENZIALE A FIRMA CAPO AREA VILLELMA CARUCCI PER TRE BAGNI CHIMICI ]

Si presume che il terzo bagno chimico si trovi conservato  o nella cantina della Capo Area oppure nell’archivio storico del Comune.

Lanciamo un accorato appello agli organi preposti, permettendoci di invocare una vigilanza più assidua da parte del Nucleo di Valutazione e, nelle mezze giornate libere, anche da parte del Segretario Comunale.

 

Emanuel Galea

Anguillara (Rm) – Ad Anguillara l’argomento ricorrente delle ultime ore, come diversamente non poteva essere, sono i due bagni chimici del mercato comunale di piazzale Case Popolari. I motivi per i quali due vespasiani si guadagnano gli onori della cronaca, è subito detto. Sono due, di cui uno pure inagibile in quanto caduto vittima del vandalismo che nulla risparmia e nulla rispetta. Ma quello che fa balzare alla cronaca le ‘nobili strutture’ è la determina dirigenziale n. 878 dello scorso 7 settembre. Ebbene questa determina, firmata dalla Capo Area  Villelma Carucci recita : Atto di liquidazione di spesa di n. 3 (tre) bagni chimici area mercato comunale. La matematica, si dice, non è un’opinione. Tre significa tre e due significa due. Volendo prendere per esatta, a questo punto, la determina e cioè che la ditta Toi Toi srl abbia effettivamente fornito tre bagni come recita la stessa dichiarazione sottoscritta dal Capo Area: “Accertato che le fatture corrispondono agli interventi affidati dal servizio..”  Si presume che il terzo bagno chimico si trovi conservato  o nella cantina della Capo Area oppure nell’archivio storico del Comune. E se così stanno le cose ci si chiede, perché non si tira fuori questo terzo bagno dalla cantina  in sostituzione di quello inagibile? Se invece così non fosse, cosa sarà mai successo? Per il noleggio di questi tre bagni, che poi di idoneo al servizio ne è rimasto solamente uno su due , fino ad ora la Toi Toi srl ha incassato due fatture e cioè:

Fattura n. 56/2   del 31/03/2012 di euro 4.537,50 

Fattura n. 222/2 del 21/06/2012 di euro 2.722,50

Nell’articolo a mia firma [ ANGUILLARA, SPENDING REVIEW DALLA PANNA "MONTATA" DAI CAPO AREA ALLE BRICIOLE CHE TOCCA RACCOGLIERE PER TERRA ] pubblicato il 28 ottobre su questo quotidiano , ho parlato del pianeta Determine, tutto da esplorare, dominio indiscusso dei Capo Area con poteri autonomi che non sempre usano fare scelte opportune e,  opinione di chi scrive, spesso  esercitano il loro potere  con scarsa capacità contrattuale. Oggi, ed è una magra consolazione dover arrivare a questa conclusione, dopo la storiella dei tre bagni chimici che di fatto sono due bagni chimici di cui uno pure guasto, aggiungo che taluni di questi Capo Area esercitano il potere discrezionale con poca sensibilità e riguardo nei confronti della gravosa situazione economica in cui versa la cittadina di Anguillara e nei confronti dei contribuenti locali.
Questi di oggi sono fatti che visti alla luce dei tempi che attraversiamo si evidenziano per la loro inopportunità e scarsa attenzione. Si parlava di raschiare il barile. Altroché !
Questi atti, purtroppo non sono atipici nell’organismo “Comune”. Dunque lanciamo un accorato appello agli organi preposti, permettendoci di invocare una vigilanza più assidua da parte del Nucleo di Valutazione e, nelle mezze giornate libere, anche da parte del Segretario Comunale. Mi piace concludere con  il detto del vecchio saggio: “Chi ha fatto cadere la polenta, deve fare ogni sforzo per raccoglierla tutta”.

tabella PRECEDENTI:

28/10/2012 ANGUILLARA, SPENDING REVIEW DALLA PANNA "MONTATA" DAI CAPO AREA ALLE BRICIOLE CHE TOCCA RACCOGLIERE PER TERRA


 




ROMA VIALE MARCONI, AUTISTA 39 ENNE ROMANO UBRIACO ALLA GUIDA DI UN AUTOBUS DI LINEA

Redazione

E’ stato fermato ieri sera alle 22:00 in viale Marconi.

L’uomo, 39enne romano, stava effettuando il turno di servizio serale al volante di una vettura dell’ATAC, la linea 170.

Un passeggero però, “spaventato” dal modo di guidare dell’autista, è sceso alla prima fermata utile, fermando immediatamente una pattuglia della Polizia.

L’uomo ha “chiesto” ai poliziotti di fermare quell’autobus, in quanto l’uomo alla guida non era assolutamente in grado di guidare.

Raggiunto, l’autobus è stato fermato in viale Marconi all’altezza della via del Mare.

Già alla vista degli agenti, l’uomo è apparso in uno stato psico-fisico alterato; evidenze poi suffragate dall’alcol-test hanno evidenziato un tasso alcolemico di 2,30g/l.

All’interno di un vano porta oggetti, accanto al posto di guida, gli agenti hanno anche trovato due bottiglie di birra vuote.

All’uomo, dopo essere stato accompagnato negli uffici di Polizia, è stata ritirata la patente, ed è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza alcolica.

Nei suoi confronti, l’azienda di trasporti, ha avviato un procedimento disciplinare, oltre alla sospensione immediata dal servizio.




COLLEFERRO, ATER: MERCOLEDI 31 OTTOBRE LA CONSEGNA DI 3 NUOVI ALLOGGI .

Si tratta di 3 alloggi, di 55 mq cadauno, realizzati sfruttando gli spazi dei sottotetti, dedicati ad altre destinazioni d’uso (vecchi ballatoi etc.) per la trasformazione in alloggi dotati di rifiniture particolarmente curate e che utilizzano i criteri della bioedilizia,della bioarchitettura e delle energie rinnovabili.

 

Colleferro (Rm) – Mercoledi 31 ottobre alle ore 12,00 il presidente dell’Ater Provincia di Roma Massimo Cacciotti, insieme all’assessore delle politiche della Casa Teodoro Buontempo e al sindaco di Colleferro, Mario Cacciotti, consegnerà le chiavi di 3 alloggi , realizzati recuperando lo spazio dei sottotetti, in località Collebrocchi via dei Pini 2 scala A/B/C, in ottemperanza della delibera regionale 580 del 2008 e della legge 27 del 2006. Questo di Colleferro è un progetto pilota,il primo che si attua,per la realizzazione di alloggi temporanei che verranno messi a disposizione del Comune di Colleferro e che rientrano nell’housing sociale del Piano casa secondo i criteri previsti  dalla legge Regionale. Si tratta di 3 alloggi, di 55 mq cadauno, realizzati sfruttando gli spazi dei sottotetti, dedicati ad altre destinazioni d’uso (vecchi ballatoi etc.) per la trasformazione in alloggi dotati di rifiniture particolarmente curate e che utilizzano i criteri della bioedilizia,della bioarchitettura e delle energie rinnovabili. Sono dotati infatti, di pannelli solari per il riscaldamento dell’impianto idrico a disposizione dell’utenza, e realizzati attuando la nuova tecnologia della bioedilizia. Sono alloggi che prevedono uno spazio sufficientemente differenziato con camera da letto, angolo cottura e servizi. Si tratta di alloggi (Mono e bilocali)destinati in particolar modo a giovani coppie, pensionati, studenti, e lavoratori che temporaneamente si trovano ad operare nella cittadina altamente produttiva di Colleferro, in un contesto di elasticità della fruizione. Un progetto pilota che contempla una più ampia programmazione che a breve si svilupperà anche nei comuni di  Artena, Marino,Ariccia e Fiano. “Consegneremo le chiavi di tre alloggi – afferma Cacciotti presidente dell’Ater Provincia di Roma- al sindaco di Colleferro e alla presenza dell’on.le Teodoro Buontempo, per rispondere come stiamo continuando a fare, all’emergenza abitativa che è sempre purtroppo di grande attualità. Vorrei però in questa circostanza sottolineare come, rispondendo a quanto previsto dalla legge Regionale del Piano Casa,si sia sfruttata la possibilità di utilizzare i sottotetti in ambienti abitativi, trasformandoli in alloggi particolarmente curati nelle rifiniture, con criteri di bioedilizia e bio architettura e utilizzando le energie rinnovabili. Quando infatti, interveniamo nel ripristino della superficie di copertura (tetti) , contestualmente andiamo a recuperare gli spazi dei sottotetti costruendo degli alloggi abitativi (mono e bilocali) particolarmente rifiniti di 50/60 mq. che possono essere destinati a giovani coppie, a studenti, a pensionati. E’ un progetto pilota che stiamo portando avanti qui a Colleferro ma che troverà risposta a breve,  anche in altri comuni come Marino, Ariccia, Fiano ed Artena, dove stiamo operando seguendo gli stessi criteri di realizzazione. “  
 




ROCCA DI PAPA, COMMISSIONE SPECIALE PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO BOSCHIVO: LA MAGGIORANZA NON SI PRESENTA

Redazione

Rocca di Papa (Rm) – A Rocca di Papa non si è potuta riunire la Commissione speciale per 'La tutela del patrimonio boschivo'. La maggioranza non si è infatti presentata in aula consigliare lo scorso 24 ottobre e la riunione non si è potuta tenere per mancanza del numero legale. “Il nostro sindaco non ha il polso per gestire la sua amministrazione – dichiara il consigliere Emanuele Crestini – sono ormai diverse le occasioni in cui le varie commissioni non possono riunirsi per l’assenza dei rappresentanti di maggioranza e questo denota mancanza di rispetto per chi vorrebbe invece governare al meglio questo comune”. Gli unici presenti erano Luigi Ferrazzoli, presidente del consiglio comunale, e i consiglieri di minoranza Emanuele Crestini, Mario Gatta e Maurizio De Santis, che preso atto dell’impossibilità di riunirsi, non hanno potuto svolgere le loro funzioni né discutere di temi importanti per la cittadinanza. “In commissione non si sono presentati gli assessore Mauro Fei, Roberto Barbante, Querini Maurizio e il consigliere di maggioranza Sellati Roberto – dichiara Emanuele Crestini – non accettiamo la superficialità dei rappresentanti istituzionali assenti e ricordiamo loro che non è un obbligo riunirsi in commissione ma un dovere che ci è stato affidato dai cittadini. Nell’occasione abbiamo comunque apprezzato il lavoro del presidente Luigi Ferrazzoli – continua Crestini – che di fronte all’impossibilità di riunirsi ha immediatamente convocato una nuova riunione della Commissione per il prossimo 7 novembre”. Il patrimonio boschivo di Rocca di Papa rappresenta una grande fetta della superficie totale del comune e necessita di interventi continui e di una gestione coesa e fattiva. 




ROMA DELITTO PARCO DEGLI ACQUEDOTTI: FERMATO L'OMICIDA A L'AQUILA

Redazione

È stato fermato questa mattina presso la Questura de L’Aquila, da uomini della Squadra Mobile romana e dell’omologo ufficio abruzzese, Giovanbattista Cricelli, calabrese di 42 anni responsabile dell’omicidio di SALAH KAMAL Ali Mohamed Mahmoud, ferito mortalmente con tre colpi d’arma da fuoco al torace nel primo pomeriggio di ieri.

Al Cricelli è stato notificato il provvedimento di Fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura di Roma alla luce delle risultanze delle indagini condotte dalla Squadra Mobile capitolina nell’immediatezza dei fatti.

L’arma del delitto, una pistola calibro 6.35, è stata sequestrata.

L’omicidio sarebbe riconducibili a controversie connesse al rapporto professionale che legava la vittima all’omicida.

 




ROMA BOCCEA, RISSA TRA BENGALESI: CALCI, PUGNI E COLPI D'ACCETTA

Redazione

Ieri pomeriggio, subito dopo le ore 16, diverse telefonate al “113” hanno segnalato una rissa tra numerose persone, in atto in via di Boccea – angolo via Gregorio XI.

Sono state quindi  immediatamente inviate sul posto  due pattuglie del Reparto Volanti e una del Commissariato Aurelio.

Quando gli agenti sono arrivati, hanno trovato diverse persone che si stavano picchiando con pugni e calci.

Alcuni di questi alla vista della Polizia sono scappati, ma gli agenti sono comunque riusciti a bloccarne 7.

Ristabilita la calma, gli agenti hanno provveduto a soccorrere alcuni di loro che, a seguito delle percosse, avevano riportato diverse contusioni e che hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale Cristo Re e dell’Aurelia Hospital.

In terra, da un sopralluogo effettuato, è stata rinvenuta un’accetta che, secondo una testimonianza, era in mano ad uno dei corrissanti.

Le sette persone fermate, tutte originarie del Bangladesh e con un’età compresa tra i 24 ed i 42 anni, al termine sono state tutte arrestate per rissa aggravata.

Le successive indagini effettuate dagli investigatori del Commissariato cercheranno di individuare i motivi che hanno scatenato la furia dei 7 arrestati, anche se da una prima ricostruzione il tutto sembrerebbero essere stato determinato da motivi economici.




ALBANO LAVORI DI PUBBLICA UTILITA': FIRMATA CONVENZIONE TRA ASSESSORATO E TRIBUNALE DI VELLETRI

 

Redazione

Albano apre le porte ai lavori di pubblica utilità. Con la convenzione sottoscritta lo scorso 26 ottobre tra assessorato alle Politiche Sociali, nella persona di Fauzi Cassabgi, e Presidente del Tribunale di Velletri Francesco Monastero, il Comune potrà avvalersi della prestazione di attività non retribuita in favore della collettività (in base all’articolo 54 del decreto legislativo 274 del 28 agosto 2000 e del decreto ministeriale del 26 marzo 2001).

Infatti, in base alla legge è previsto che il Giudice di Pace può applicare, su richiesta dell’imputato, la pena del lavoro di pubblica utilità da svolgere presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato.

«L’assessorato mostra, ancora una volta, il suo importante ruolo per il territorio – afferma il sindaco Nicola Marini – per questo rivolgo il mio ringraziamento all’assessore e agli uffici che hanno lavorato ad un importante progetto. Un progetto che non solo garantisce alla comunità maggiori servizi, ma che dà la possibilità a chi ha debiti nei confronti della legge di colmarli con lavori utili e che li reinseriscano all’interno del tessuto sociale».

«Con la sottoscrizione della convenzione – afferma l’assessore Cassabgi – questa Amministrazione ha espresso la sua disponibilità ad accogliere, presso la propria sede, coloro che fanno richiesta di svolgere la pena del lavoro di pubblica utilità. Si tratta di un altro importante traguardo raggiunto da questo assessorato che lavora instancabilmente al miglioramento della vita delle persone in difficoltà, rendendo allo stesso tempo un servizio utile alla comunità».

 




ROMA CASILINO, DOPO TRE GIORNI PRESO MALVIVENTE CHE HA TENTATO DUPLICE OMICIDIO NEL BAR

 

Redazione

È durata appena tre giorni la latitanza dell’uomo di 31 anni che il 23 ottobre scorso, a Roma, è entrato all’interno di un bar nella zona del Casilino, armato di pistola,  aprendo il fuoco contro la titolare dell’esercizio e il suo compagno.

Le immediate indagini avviate dagli agenti del Commissariato di zona, diretto dal dr, Antonio Roberti, avevano consentito di identificare quasi subito l’autore del tentato duplice omicidio, ma le ricerche presso il suo domicilio prima, e a casa di amici e parenti poi, anche nella città di origine, non avevano dato esito.

Durante le ricerche, gli investigatori del reparto Volanti, entrati in un parco non distante dal luogo dove si era consumato il fatto, erano riusciti a recuperare e sequestrare anche l’arma usata dal malvivente. Una pistola semiautomatica color oro con guanciole in madreperla.

Dagli accertamenti è emerso, che con molta probabilità, il 31enne L.I., originario della città di Taranto, mosso da risentimento verso la coppia, causa un processo che li vede tutti protagonisti nell’ambito di un procedimento penale per truffa, in danno di una Associazione di volontariato e solidarietà, abbia tentato di vendicarsi.

Ormai alle corde, messo alle strette dalla morsa degli  agenti che lo braccavano, nel pomeriggio di ieri l’uomo ha deciso di consegnarsi agli investigatori, e dopo aver fatto telefonare da un parente, ai poliziotti del Casilino, si è consegnato.

Prelevato dal luogo dove aveva trovato rifugio è stato accompagnato in ufficio.

Ultimati gli accertamenti sull’identità, per l’uomo è scattato il Fermo di indiziato di delitto per  duplice tentato omicidio.

Messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è ora rinchiuso nel carcere di Regina Coeli.

 

ARTICOLO PRECEDENTE:

29/10/2012 ROMA CASILINO, ENTRA IN UN BAR AFFOLLATO DI RAGAZZI E FA FUOCO

 




ROMA CASILINO, ENTRA IN UN BAR AFFOLLATO DI RAGAZZI E FA FUOCO

Redazione

Ha esploso alcuni colpi d’arma da fuoco all’indirizzo di una donna e del suo attuale compagno, ma questa volta la gelosia non c’entra.

È successo la mattina del 23 ottobre scorso, nella zona del Casilino, quando un uomo,  arma in pugno, è entrato nel bar gestito dalla donna ed ha fatto fuoco.

Fortunatamente, nonostante il locale fosse affollato da clienti e ragazzi della vicina scuola, i proiettili non hanno colpito nessuno.

Prima di darsi alla fuga, appena uscito dal bar, il malvivente ha sparato un ultimo colpo in direzione di un balcone al secondo piano di uno stabile, da dove, incuriosita dagli spari, si era appena affacciata la nonna di una delle due vittime.

Subito dopo il fatto sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato di zona, diretti dal dr. Antonio Roberti, che, dopo aver raccolto le prime informazioni, a seguito di una battuta nelle vicinanze, hanno sequestrata una pistola, trovata incustodita in un parco non distante da dove si era consumato il fatto.

Ricostruita l’intera vicenda, anche con l’aiuto di alcuni testimoni presenti sul posto, gli agenti hanno avviato immediatamente le indagini, identificando, come possibile autore del tentativo di omicidio, un 31enne, originario della regione Puglia, che tuttavia si è reso da subito irreperibile presso il suo domicilio.

Dalle verifiche è emerso anche che l’episodio, con molta probabilità, sarebbe da ricondurre ad attriti insorti e che vede coinvolti tutti i protagonisti.

Le indagini sono ancora in corso e non si esclude che nelle prossime ore, il responsabile del duplice omicidio possa essere assicurato alla giustizia.