ANGUILLARA, AL VIA LA FESTA DI SETTEMBRE: TRA LE PIU' ANTICHE DELLA CITTADINA

Alberto De Marchis

Al via il tradizionale appuntamento con la Festa di Settembre ad Anguillara. Dal 7 al 9, le vie del centro storico della cittadina lacustre ospiteranno un’ampia offerta di spettacoli, concerti, danze, laboratori per bambini e mostre, un’offerta variegata e gratuita rivolta all’intera cittadinanza e a tutti i visitatori. Ma la Festa di Settembre è anche storia; è la più antica fra le feste di Anguillara: cerimonia religiosa in onore della Madonna delle Grazie. L'edizione 2012 vuole riunire i due momenti riportando in vita le più antiche fra le tradizioni, riscoperte a seguito delle ricerche nell’archivio storico. Nei ristoranti del borgo e negli stand tradizionali, inoltre, sarà possibile degustare i piatti tipici; l’offerta è completata dai festeggiamenti di un importante compleanno: Pinocchio di Luigi Comencini, girato ad Anguillara 40 anni fa. A chiudere i festeggiamenti l’incendio di fuochi artificiali sulle rive del lago.
 




ROMA. MINACCIA CON UN COLTELLO LA MADRE PER PROCURARSI I SOLDI PER LA DROGA.

Redazione

E’ accaduto nella mattinata di ieri, quando gli agenti delle Volanti e del Commissariato Prenestino sono intervenuti per una segnalazione di lite animata all’interno di un appartamento nelle adiacenze di viale Palmiro Togliatti. Gli agenti, accorsi immediatamente sul posto, hanno trovato davanti al portone d’ ingresso un uomo, L.M. 49enne romano, tossicodipendente, già noto alle forze di polizia per altri analoghi interventi e per le denunce a suo carico. Malgrado le continue diffide a recarsi presso l’abitazione dei genitori, più volte oggetto di percosse e minacce,  l’uomo nella mattinata si è nuovamente recato a casa degli stessi.In realtà, come raccontato agli agenti dalla madre spaventata,  il figlio, con la scusa di dover prendere alcuni vestiti in casa, è riuscito a farsi aprire la porta e ad entrare all’interno. Una volta dentro, si è impossessato di un coltello da cucina e ha iniziato a minacciarla chiedendole del denaro.
La donna, dopo averlo implorato di gettare il coltello, è riuscita a farlo uscire  dall’abitazione e, una volta rimasta sola, ha chiesto aiuto alla Polizia telefonando al “113”.Nella tasca dei pantaloni di L.M. è stato rinvenuto un altro coltello, che è stato sequestrato. Dopo essere stato accompagnato presso il commissariato Prenestino, è stato arrestato per tentata rapina aggravata nei confronti della madre.
 




ROMA, DI TOMMASO (PSI): BERLUSCONI SCARICA ALEMANNO. UNA SENTENZA SENZA APPELLO

Redazione

“Meglio tardi che mai! Finalmente non è solo l’opposizione che chiede ad Alemanno di lasciare ma, anche Berlusconi sprona il sindaco a fare un passo indietro. – Dichiara Atlantide Di Tommaso segretario del PSI Roma in una nota – Quando anche leader del tuo partito ti scaricano la sentenza resta senza appello. – prosegue Di Tommaso – Le motivazioni sono però diverse. Noi siamo preoccupati per i danni, molti anche irreversibili, che questa amministrazione sta procurando alla città. Le ragioni di Berlusconi sono diverse, si tratta solo di una operazione di marketing. L’ex presidente del consiglio non fa nessuna autocritica, neppure una parola sulle responsabilità del suo partito che è l’imputabile principale del nuovo sacco di Roma e delle tante umiliazioni che i romani hanno dovuto subire. Il capo della PdL, è più interessato a lanciare una nuova operazione d’immagine, che come per ogni prodotto commerciale da imporre ai consumatori, passa attraverso un nuovo maquillage, con volti nuovi e nuove parole chiave. Se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi. Comunque tutto questo richiama alle responsabilità anche l’intero centrosinistra, al quale non è consentito perdere tempo, meno che meno in esasperanti tatticismi tipici della partitocrazia della prima repubblica. Abbiamo un candidato, Nicola Zingaretti, già accettato dalla città, costruiamo insieme un programma per ridare fiducia e speranza ai cittadini per costruire la città del futuro.” Conclude Di Tommaso.




MANZIANA, ARRIVA IL PANE A KM0

Bartocci: "Ci auguriamo che la Regione Lazio ne segnali presto l’esistenza e le caratteristiche al ministero per le Politiche Agricole”

 

Redazione

Grano e farina prodotti sul territorio per il primo pane interamente a km zero del Lazio, sano e tracciabile: è il Pane di Manziana a km zero, presentato in questi giorni nel paese dell’alto Lazio. A produrlo è il Panificio “Baldassarini”, attivo da tre generazioni e associato ad Assopanificatori di Cna di Roma. Il ‘Pane di Manziana a km zero’ è prodotto con materie prime coltivate e lavorate sui terreni di Cavallari e Travertino, nel territorio limitrofo, che solo a luglio hanno fruttato oltre 100 quintali di grano, subito utilizzato per realizzare la farina necessaria all’impasto. “Il Pane di Manziana è un prodotto unico per il territorio e dimostra che accorciare la filiera è possibile, se c’è la collaborazione di tutti. –dice Bernardino Bartocci, presidente di Assopanificatori della Cna di Roma-. Spesso quella filiera ha origine in Kazakistan e in altri Paesi dell’Est Europa, dove i molini sono costretti ad acquistare il grano, impossibile da reperire sul territorio. Quella del panificio di Manziana è una pratica virtuosa e resa possibile dalla collaborazione delle istituzioni, come l’Università agraria di Manziana che ha messo a disposizione i terreni. Il prossimo passo sarà l’inserimento del Pane di Manziana a km ‘0’ nell’elenco nazionale dei prodotti tradizionali e –perché no?- il riconoscimento del marchio Igp e Dop. Ci auguriamo che la Regione Lazio ne segnali presto l’esistenza e le caratteristiche al ministero per le Politiche Agricole” conclude Bartocci. La produzione del Pane di Manziana ha coinvolto tutta la popolazione locale, che ha contribuito alla raccolta.
 




ROCCA PRIORA, EMESSA ORDINANZA PER VIETARE IL CONFERIMENTO DEI RIFIUTI AI NON RESIDENTI

Redazione

Il sindaco di Rocca Priora (Castelli Riomani) ha emesso un'ordinanza, la n. 109 del 24 luglio 2012, che vieta nel modo più assoluto il conferimento di qualsiasi tipo di rifiuti nei cassonetti e nei contenitori dislocati nelle aree del territorio comunale, da parte di cittadini non residenti nel Comune di Rocca Priora o titolari di attività non insediate nel territorio comunale. Per tutti i trasgressori è prevista una sanzione amministrativa pari ad euro 250,00 che potrà essere applicata ad ogni singola trasgressione.




CIVITAVECCHIA INQUINAMENTO ATMOSFERICO: DOPO LA RISPOSTA DI ARPA LAZIO AUMENTANO LE PREOCCUPAZIONI DEL COMITATO NESSUNDORMA

Redazione

Un paio di giorni fa NessunDorma, ha inviato una lettera ad ARPA Lazio. In questa lettera erano riportate delle perplessità legittime, scaturite da una veloce indagine sulle centraline di rilevamento degli inquinanti atmosferici, effettuata dai cittadini Dario Menditto, Massimo Pantanelli e Alessandro Manuedda; l’indagine evidenziava alcune incongruenze tra il posizionamento delle centraline di ARPA e la direttiva del ministero che definisce i parametri del posizionamento stesso.


“ARPA Lazio, ovviamente non ha mancato di rispondere (CIVITAVECCHIA INQUINAMENTO ATMOSFERICO, L’ARPA LAZIO TRANQUILLIZZA: TUTTO SOTTO CONTROLLO ). – Dichiara in una nota Antonio Cozzolino per NessunDorma – Ma la risposta, purtroppo, – continua Cozzolino – invece di tranquillizzarci, ha destato altre perplessità; e i motivi sono diversi:
1. Secondo ARPA, la centralina di via del Lazzeretto è ben posizionata, perchè  ”Vista la dimensione delle stesse navi e la quota delle loro emissioni, il collocamento della postazione all’interno del porto e sulle banchine avrebbe impedito di vedere alcun tipo di contributo“….quindi il posizionamento è buono per l’altezza rispetto ai camini delle navi. Ma il rigoglioso albero che la sovrasta? neanche menzionato.
2. Secondo ARPA, la centralina ubicata presso il Parco della Resistenza, è posizionata correttamente.”


La nota di NessunDorma prosegue ancora:
“Infatti la nota dell’avvocato Carrubba dice che ”La postazione in oggetto ha fatto parte da molti anni della rete di monitoraggio laziale e la sua collocazione rispetta le direttive ministeriali secondo cui in una località come Civitavecchia il monitoraggio dovrebbe essere realizzato solo in una postazione collocata in un parco (quindi una postazione di fondo urbano)“; quindi secondo ARPA, la centralina in questione, è una centralina di FONDO URBANO e quindi come tale posizionabile in un parco….ma sempre secondo ARPA come riportato al link http://www.arpalazio.net/main/aria/doc/RQA/locRQA.php, vedi immagine sotto, la centralina è di tipo INDUSTRIALE. Quindi, a parte la gravità del fatto che ARPA non conosca i propri strumenti e come dovrebbero essere posizionati, resta il più grave fatto che una stazione INDUSTRIALE, non deve stare in un parco, bensì “in posizione tale che il livello di inquinamento sia influenzato prevalentemente da singole fonti industriali o da zone industriali limitrofe;” come recita il famoso allegato III. Domanda: la centralina DENTRO il parco della Resistenza è influenzata solo dalla ben nota fonte industriale? È molto difficile sostenerlo.
3. Sempre secondo l’avvocato Carrubba “le misure della centralina non sono influenzate dalla presenza della vegetazione“. L’incredibilità di questa affermazione si commenta da sola; siccome non ho intenzione di perdere tempo ad inondare ARPA di link a pubblicazioni scientifiche che dicono l’esatto contrario (tanto non le leggerebbero), mi limito a riportare le parole del nostro comunicato: “La centralina del Parco della Resistenza, direttamente gestita da ARPALAZIO, è invece posizionata a poca distanza da un rigoglioso esemplare di bagolaro […] una delle migliori piante in assoluto per capacità di cattura delle polveri ed assorbimento di inquinanti gassosi, in virtù delle profonde ornamentazioni cuticolari che presenta sulla superficie fogliare e della elevata densità stomatica (Progetto GAIA – Green Urban Areas Monitoring protocol, 2011; R.Baraldi CNR-IBIMET, 2012).“….meno male che non perdiamo la bella abitudine di citare le fonti. 4. E infine, sostiene il Dott.Carrubba: “questa Agenzia, se così sollecitata dal Comune di Civitavecchia, può comunque sottoporre la questione alla Regione Lazio, ed ipotizzare uno spostamento, che – va sottolineato – sarebbe tuttavia soggetto ad un lungo iter attraverso Regione, Ministero e Commissione Europea, senza contare i tempi necessari alle autorizzazioni edilizie e agli allacci elettrici e telefonici“. Quindi, se proprio insistete, e il comune ce lo chiede, noi le spostiamo….però ci vuole molto tempo! Un sacco di autorizzazioni! Dobbiamo andare addirittura in commissione europea e in udienza dal Papa! Che rogna. Vi abbiamo presentato la nuova modalità di applicazione delle normative ministeriali da parte di ARPA Lazio. In sostanza, tutta la vicenda, porta alla luce un problema molto serio: ci si può ancora fidare di chi è deputato al controllo della qualità dell’aria a Civitavecchia? Ci si può fidare di chi disattende anche le direttive in materia fornite dal Ministero dell’Ambiente? Ci si può  fidare di chi, a legittime perplessità di cittadini informati, risponde dimostrando meno competenza dei cittadini in questione, con un fare per lo meno discutibile? E ci si può fidare di chi, a fronte di centraline piazzate in maniera a questo punto approssimativa, fa spallucce? Ai posteri l’ardua sentenza. Ma per quanto ci riguarda, da oggi in poi quando alzeremo gli occhi all’orizzonte e lo vedremo nero, marrone o giallo come durante tutta questa estate e ci incazzeremo, che nessuno si presenti con dati presi da centraline di chicchessia; che nessuno ci venga a parlare di rilevazioni e valori limite. Nè Arpa, nè l’osservatorio ambientale, nè il comune o l’autorità portuale. Delle misurazioni, A RAGIONE (!!!), non ci fidiamo più. Da oggi ci baseremo unicamente, su occhi, naso e….parenti o amici all’ospedale.

Ps: a titolo informativo. Il giorno 18 agosto, secondo la capitaneria di porto, ci sono stati 46 accosti (tra arrivi e partenze). Un numero enorme….indovinate come l’ha presa la centralina di via del lazzaretto?”

tabella PRECEDENTI:

31/08/2012 CIVITAVECCHIA INQUINAMENTO ATMOSFERICO, L’ARPA LAZIO TRANQUILLIZZA: TUTTO SOTTO CONTROLLO

 




NEMI, IL GRIDO DI UN SILENZIO ASSORDANTE AVVOLGE PENTIMA PIZZUTA. CHE STA SUCCEDENDO?

C’è una scavatrice e le foto scattate il 2 settembre mostrano come la situazione sia peggiorata rispetto al 4 giugno. Cosa si sta facendo? Chi dovrebbe vigilare, sta vigilando? Dove sono le associazioni ambientaliste che dovrebbero alzare la voce? Dov’è il Parco? Dov’è il Comune? Sono solo interrogativi. Dov’è la forestale?

“….Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante……..”

[Estratto da L'infinito di Giacomo Leopardi]
 

Chiara Rai

Guardando il panorama nemese si prova un po’ di nostalgia per questi versi leopardiani, per l’intensità del “dolce naufragar” e  “quello infinito silenzio” che la natura regala ai sensi tutti e che penso più di qualcuno abbia provato guardando il fitto teatro naturale dalle verdi sfumature che avvolge il lago di Nemi (Castelli Romani). Si può davvero toccare per qualche istante “l’infinito” e commuoversi di fronte a cotanta bellezza. O meglio si poteva, perché adesso sì che il “cor si spaura” scorgendo il panorama dove il verde viene interrotto e i rumori sono cambiati: A Pentima Pizzuta, nell’area a mezza costa in corrispondenza del cimitero, sotto il “rifugio”, lo stesso sito di cui parlammo il 4 giugno, (NEMI, UNO SBANCAMENTO A PENTIMA PIZZUTA?) la situazione sta precipitando. Il silenzio è stato interrotto dal rumore delle ruspe che hanno continuato a scavare in un sito dove non si potrebbe neppure smuovere la terra soltanto per la posizione geografica nella quale si trova. Ben visibile il 4 giugno appariva l’inizio di un processo di metamorfosi che ora appare un’opera di sbancamento. Non è un termine usato impropriamente perché se si consulta la parte seconda degli appunti del corso di tecnica ed organizzazione del cantiere della facoltà di Ingegneria Civile di Roma Tor Vergata, alla parola “sbancamento” è correlata la definizione, tra le altre, di scavi occorrenti per la bonifica del piano di posa dei rilevati, ivi compresa la formazione delle gradonature previste in progetto, nel caso di terreni con pendenza generalmente superiore al 15 per cento.  Le foto sono inequivocabili, in questo sito non è stata solo smossa della terra. Nelle ultime fotografie si evince chiaramente che è stata fatta una gradonatura. Se si guarda a destra (foto 1), pare che pian piano stia emergendo un inizio di altro sbancamento con evidente principio di gradonatura. Una visione ottica? Non crediamo possa essere così. E poi che ci fa una scavatrice, altri macchinari e un mezzo cisterna da quelle parti? Con lo zoom l’immagine è facilmente identificabile anche se non perfettamente nitida. Che succede? Per l’intera estate (e al riguardo ci sono giunte segnalazioni) ogni tanto si è sentito il rumore delle scavatrici. A Pentima Pizzuta si è lavorato. E non ci vengano a raccontare che si tratta di una semplice pulizia del terreno! C’è una scavatrice e le foto scattate il 2 settembre mostrano come la situazione sia peggiorata rispetto al 4 giugno. Cosa si sta facendo? Chi dovrebbe vigilare, sta vigilando? Dove sono le associazioni ambientaliste che dovrebbero alzare la voce? Dov’è il Parco? Dov’è il Comune? Sono solo interrogativi. Dov’è la forestale? Non siamo in grado di avere queste risposte, quindi ci limitiamo a formulare delle domande nell’attesa di delucidazioni. Risposte che chiedono in molti a gran voce e di cui noi de L’osservatore laziale ci facciamo messaggeri.

tabella PRECEDENTI:

04/06/2012 NEMI, UNO SBANCAMENTO A PENTIMA PIZZUTA?



ANGUILLARA, VIA ANGUILLARESE E LA SICUREZZA: FERMI A META’ STRADA

Emanuel Galea

Lo scorso 5 marzo pubblicavamo l’articolo “ANGUILLARA – LA SISTEMAZIONE DI VIA ANGUILLARESE DIVENTA REALTA'” dove l’architetto Antonio di Gioia, Assessore ai Lavori Pubblici illustrava il progetto per la messa in sicurezza della via Anguillarese. “L’opera del primo stralcio  – spiegava Di Gioia – comprende il tratto dal semaforo fino al passaggio a livello. E’ prevista l’eliminazione delle cunette che verranno sostituite da tubazioni sotterranee per tutto il tratto, ove possibile, coperto da marciapiedi”. In chiosa all’articolo auspicavamo che quanto dichiarato dall’assessore non si rivelasse in seguito soltanto uno dei soliti proclami.

Quanto dichiarato da Di Gioia veniva poi confortato anche dal primo cittadino Francesco Pizzorno: “L’opera di messa in sicurezza riguarda il tratto che va dall’incrocio tra l’Anguillarese e via dei Vignali, all’altezza quindi dell’attuale semaforo, fino all’incrocio con via della Mainella, nei pressi del passaggio a livello. – Dichiarava il sindaco lo scorso 30 aprile durante la prima assemblea pubblica – Sono previsti nuovi marciapiedi – proseguiva Pizzorno-  su entrambi i lati della carreggiata, nuove zebre stradali, un sistema di canalizzazione delle acque chiare, che dovrebbe ridurre l’impatto delle piogge sulla via spesso soggetta ad allagamento, due rotatorie (una all’altezza dell’attuale semaforo) e una all’incrocio con via di Pizzo Morronto (nei pressi del Conad), e un innovativo sistema di monitoraggio (dal costo di 120 mila euro) che prevede cinque stazioni di rilevamento del traffico veicolare, distribuite su più strade del paese, e un apparato di rilevamento degli incidenti. La durata complessiva dei lavori dovrebbe essere al massimo di sette mesi.” Il Sindaco specificava anche che l’importo complessivo dei lavori è pari ad un milione e 164mila euro di cui 559 mila euro da fondi regionali, 335mila euro dalla Provincia di Roma e 241 mila euro dal Comune.


I lavori sono iniziati verso la fine dello scorso  febbraio e gli inizi di marzo. Fino ad ora sono stati eseguiti lavori parziali nel tratto semaforo con via dei Vignali fino alla Banca delle Marche. Manca tutto il tratto a completamento fino al passaggio a livello, oltre naturalmente alla seconda rotatoria, l’asfaltatura e varie.I lavori si sono interrotti a metà luglio e ad oggi ancora nulla si muove.

L’interruzione dei lavori, ha suscitato la curiosità di molteplici cittadini che in un primo momento hanno pensato che l’interruzione fosse dovuta per motivi di ferie del personale della ditta appaltatrice. Siamo ormai ai primi di settembre e l’autunno è alle porte e quest’ipotesi non regge più. Le ragioni potrebbero essere molteplici e di varia natura. C’e’ chi ipotizza che i tecnici del Comune abbiano sbagliato in difetto le stime ed ora l’amministrazione, trovandosi a corto di copertura intenda fermare i lavori per economizzare. Un'altra ipotesi potrebbe essere, anche se pare bizzarra, che parte dei finanziamenti si siano smarriti strada facendo e quindi anche in questo caso non ci sarebbero più i fondi per continuare. Terza ipotesi, da non scartare, che la ditta appaltatrice, DO.VE s.r.l. per motivi ignoti, non se la senta di onorare più il contratto decidendo quindi di abbandonare il cantiere.

Il Comune ha il dovere di spiegare alla cittadinanza con tutta lealtà come stanno effettivamente le cose.


Ad Anguillara la gente ha il diritto di sapere se i lavori di messa in sicurezza continueranno. E nella malaugurata eventualità che le varie ipotesi trovassero delle conferme ci sarà da fare solo una considerazione.
Alle “incompiute” Museo Neolitico, Piscina Comunale e Cittadella Socio Sanitaria dovremo purtroppo annoverare anche la ormai “famigerata” via Anguillarese che nonostante i vari proclami e buone intenzioni rimane destinata a mantenere uno stato disastrato del manto stradale costellato di buche che in certi tratti diventano vere voragini. Speriamo di non essere alle solite dove la beffa non conosce limiti.

tabella PRECEDENTI:

20/07/2012 ANGUILLARA, VIA ANGUILLARESE: UN TOCCO DI MODERNITA'
14/06/2012 ANGUILLARA, VIA ANGUILLARESE: UN SOGNO DI MEZZ’ESTATE
20/03/2012 ANGUILLARA, IL VERDE E I RICORDI LASCIANO IL POSTO AL “FINTO” PROGRESSO
18/03/2012 ANGUILLARA, CHI E’ CHE DIFENDE GLI ALBERI?
05/03/2012 ANGUILLARA – LA SISTEMAZIONE DI VIA ANGUILLARESE DIVENTA REALTA'
29/02/2012 ANGUILLARA SANITA', VIABILITA' E POLEMICHE: PAOLESSI (PDL), UN FIUME IN PIENA
27/02/2012 ANGUILLARA, EMILIANO MINNUCCI RISPONDE ALLE QUESTIONI SOLLEVATE DALL'OSSERVATORE LAZIALE
30/01/2012 VIA ANGUILLARESE, ZINGARETTI PAGA E IL COMUNE ANCORA NON FA I LAVORI

 




ROMA CASO CENTRALE DEL LATTE CHE "LICENZIA" IL DISTRIBUTORE "FRESCHEZZE": 200 FAMIGLIE PROMETTONO BATTAGLIA

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Angelo Parca

Venerdì pomeriggio il “distributore “Freschezze” al quale la Centrale del Latte ha inviato la risoluzione del contratto, mandando di fatto a casa 200 famiglie, ha indetto una riunione con i propri agenti di distribuzione e, tirate le somme, “su cinquanta persone contattate da Centrale del latte-Parmalat – dice Daniele Senatra – ben trenta andranno a lavorare per loro da lunedi 3 settembre, dislocati nelle varie strutture all'uopo allestite e dotate di mezzi provenienti da altri stabilimenti di proprietà Parmalat sul territorio nazionale. Si dice che i mezzi provengano dalle centrali del latte di Como e Genova chiuse da Parmalat e dove la stessa ha in piedi un contenzioso con gli agenti distributori che vi lavoravano”. Certo è che Daniele Senatra garantisce che nessuno rimarrà inerte: “faremo qualsiasi azione anche eclatante sempre nei limiti della legge, ma insieme con noi ci saranno 200 famiglie presenti sul territorio sia laziale che abbruzzese che grideranno con forza i propri diritti, affermando se ancora ce ne fosse bisogno il loro attaccamento ad un marchio rappresentativo del territorio nel quale risiedono e per il quale hanno lavorato e prodotto per 40 anni”. Si interesserà, probabilmente del caso anche l’onorevole Teodoro Buontempo, anch’esso di Monte Compatri, al quale sono stati inviati gli atti giudiziari. Intanto in una nota pubblicata oggi su Il Tempo, Antonio Vanoli, presidente del consiglio di amministrazione della Centrale del Latte di Roma SpA e direttore operazioni del gruppo Parmalat spiega le ragioni che hanno portato il Consiglio di Amministrazione di Centrale del Latte di Roma SpA a votare all'unanimità la decisione di interrompere per giusta causa il contratto con la società "Freschezze": “La società "Freschezze" è stata messa in liquidazione con motivazioni riferite a gravi difficoltà finanziarie. Parte delle sue attività, tra cui il contratto di agenzia con Centrale del Latte di Roma, sono state trasferite ad una società appena costituita – con soli 10.000 euro di capitale sociale – con lo strumento dell'Affitto del ramo d'azienda, peraltro senza il preventivo assenso della Centrale del Latte di Roma. La società neocostituita non ha dato a Centrale del Latte di Roma alcuna garanzia di avere la possibilità di svolgere correttamente il mandato affidatole. In presenza di una così grave inadempienza contrattuale, credo sia evidente come il Consiglio di Amministrazione di Centrale del Latte di Roma, di cui fanno parte anche rappresentanti degli allevatori laziali conferenti latte e un rappresentante del Comune di Roma, non abbia potuto che decidere di interrompere il contratto. Inoltre, per una società attenta a ogni aspetto della propria attività come Centrale del Latte di Roma, la continua segnalazione di irregolarità contributive nel trattamento dei propri agenti da parte di "Freschezze" ha contribuito a compromettere ulteriormente il rapporto con questa società. Sono, infine, prive di qualsiasi fondamento le illazioni su un indebolimento della Centrale del Latte di Roma, che garantirà, come a sempre fatto, il proprio latte ogni giorno ai cittadini di Roma”. Non si è fatta attendere la risposta di Daniele Senatra il quale ribatte: “Della costituzione della nuova società la CLR era stata informata fin dal mese di giugno 2012 con un incontro tenutosi in Centrale del latte con alcuni dirigenti della stessa, altresì si era parlato di sedersi attorno ad un tavolo successivo per eventualmente ridefinire anche alcune zone di distribuzione, sempre proposto da noi. Il contratto di affitto stipulato con la nuova società avente un capitale sociale di soli 10000 euro è pari a quello che aveva al momento della firma dei contratti rescissi la soc. Freschezze nel1995 (20.000.000 di lire). Dal momento che si affitta un ramo d'azienda produttivo – continua Senatra – ciò significa che ci si avvale delle autorizzazioni e licenze in essere, volturandole a proprio nome e continuando l'attività senza arrecare danno alcuno a chicchessia, nel pieno rispetto dei limiti di legge. Per quanto attiene "ai gravi inadempimenti" nei confronti di numerosi agenti che paventano intenti distrattivi nella stipula del contratto di affitto di azienda è inesatto: si tratta di un affitto di ramo d'azienda. C’è da dire, inoltre che i contratti stipulati da Freschezze con gli agenti, trattandosi di affitto di ramo d'azienda, non vanno cambiati a nome della nuova società perché il contratto resta lo stesso, gli agenti infatti fanno parte integrante di ciò che la società Freschezze sta affittando insieme agli altri beni utili al proseguimento dell'attività ( immobili, attrezzature e quant'altro sia propedeutico) e quindi anche gli agenti! La Centrale del latte non può svegliarsi ieri mattina e scoprire che ci possono essere state delle irregolarità nei versamenti contributivi da parte di Freschezze ed addurle a motivo di risoluzione dei contratti: dove era la Centrale negli anni (o chi per lei) 2011, 2010,2009? Questa è stata la chiave di svolta per far decadere dall'incarico di A.U. di Freschezze il sig.Galluccio Nicolino, una volta venuti a conoscenza di quanto aveva combinato (da solo?) in questi anni, e lo stesso era portato molto in considerazione dai vari responsabili sia di Centrale che di Parmalat, forse ora nessuno lo conosce? Al momento della revoca dell'amministratore unico la soc. Freschezze è stata posta in liquidazione proprio in virtù dei fatti a lui ascritti ed il sig. Daniele Senatra nominato liquidatore proprio per essere garante della più assoluta trasparenza dell'operazione nei confronti sia dei dipendenti che dei fornitori, ivi compresa la Centrale del latte di Roma. Abbiamo sollecitato più volte la Centrale ad avere dei colloqui, ma ci sono sempre stati rifiutati – conclude Daniele Senatra – loro ci hanno scritto più volte che non riconoscevano l'affitto di ramo d'azienda né la nuova società che avrebbe operato per loro, ma ci hanno detto che avrebbero continuato ad avere rapporti solo con Freschezze, pregandoci tra l'altro di svolgere il lavoro come sempre: è singolare che le vendite dei prodotti Centrale nei mesi di Giugno, Luglio ed Agosto abbiano avuto un positivo aumento nonostante la profonda crisi e la concorrenza sempre più agguerrita nel settore lattiero-caseario. Per ultimo, ma non meno importante degli altri punti sui quali la Centrale basa la disdetta, la questione degli incassi: ci siamo trattenuti degli incassi così come ha fatto la Centrale con quanto a noi spettante derivante dalle provvigioni dei mesi di Luglio ed Agosto ed un residuo di Giugno 2012 ancora non percepiti. Come vede queste sono le nostre argomentazioni, che un qualsiasi legale dovrà controbattere, così come quelle della Centrale, nulla questio!”.

tabella PRECEDENTI:

01/09/2012 ROMA CENTRALE DEL LATTE, ADDIO ALLO STORICA DISTRIBUZIONE "FRESCHEZZE" DI MONTE COMPATRI



GROTTAFERRATA, AMA IL CONVIVENTE AL PUNTO DI SPARAGLI UN COLPO DI REVOLVER… MA NON CARICA BENE L'ARMA

Chiara Rai

Sicuramente lo amava da morire anzi da “uccidere”,  a tal punto che quando lui le ha detto che aveva intenzione di interrompere la relazione perché tra loro le cose non andavano più bene, lei non ci ha pensato due volte e ha impugnato la pistola puntandogliela contro e premendo il grilletto. Non si è sentito il frastuono del colpo ma un “tic” dal suono afono, sintomo che il fato ci ha messo lo zampino: la fortuna ha voluto che il colpo non partisse poiché nella camera di cartuccia della pistola a tamburo, all’interno della quale la donna aveva caricato tre colpi, non era presente la munizione da sparare. In pratica non c’era il colpo e così l’uomo si è salvato, altrimenti il litigio si sarebbe certamente trasformato in tragedia. Così, andato a vuoto il colpo, il sessantacinquenne di Grottaferrata ha avuto il tempo di disarmare la sua compagna, una cittadina romena di 47 anni, e nel contempo di allertare i carabinieri del nucleo radiomobile di Frascati (Castelli Romani) diretti dal capitano Giuseppe Iacoviello, che sono intervenuti tempestivamente e arrestato la donna per “violenza privata e minaccia aggravata” ai danni del suo convivente. Tutto è avvenuto la notte scorsa poco prima della mezzanotte, in un villino non lontano dal centro di Grottaferrata. L’uomo è conosciuto in paese perché di lavoro è un affermato libero professionista che si sposta di frequente a Roma. Da qualche anno ha intrapreso una convivenza con una donna romena, senza una precisa occupazione. L’atmosfera in casa, dopo qualche tempo, ha iniziato a non essere più la stessa fra i due: ci sono stati frequenti litigi e l’uomo si è reso sempre più conto di non avere una grande affinità con la sua convivente. Lei è una donna semplice, senza una occupazione precisa che praticamente finora si è mantenuta grazie all’ormai ex convivente. I militari intervenuti durante un momento di grande tenzione, l’hanno trovata in evidente stato di agitazione, frastornata e sicuramente un po’ alticcia anche se non ubriaca. La donna prima di trovare la pistola, un revolver regolarmente denunciato dal compagno, ha minacciato il convivente cercando di aggredirlo a mani nude. Neppure la presenza dei carabinieri ha placato l’ira della donna che davanti ai militari non ha accennato alcun pentimento o rammarico per il folle gesto compiuto che solo grazie alla fortuna non è riuscita a consumare. Sia l’arma che i colpi sono stati sequestrati e la donna verrà processata con il rito direttissimo.    




VATICANO, CARDINALE MARTINI: SERVITORE FEDELE E INSIGNE PASTORE

Il Segretario di Stato ricorda il Cardinale Martini quale "esperto e appassionato della Sacra Scrittura, che ha saputo far conoscere e meditare a tutte le componenti del popolo di Dio e a tante persone in cerca della verità".

 

Emanuel Galea

Città del Vaticano, 1 settembre 2012 (VIS).

Il Santo Padre Benedetto XVI ha inviato un telegramma di cordoglio al Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano (Italia) per la scomparsa, ieri, all'età di 85 anni, del Cardinale Carlo Maria Martini, S.I., Arcivescovo emerito della medesima Arcidiocesi.
"Appresa con tristezza la notizia della morte del Cardinale Carlo Maria Martini dopo lunga infermità, vissuta con animo sereno e con fiducioso abbandono alla volontà del Signore, desidero esprimere a lei ed all’intera comunità diocesana come pure ai familiari del compianto Porporato la mia profonda partecipazione al loro dolore pensando con affetto a questo caro fratello che ha servito generosamente il Vangelo e la Chiesa. Ricordo con gratitudine la sua intensa opera apostolica profusa quale zelante religioso figlio spirituale di sant’Ignazio, esperto docente, autorevole biblista e apprezzato Rettore della Pontificia Università Gregoriana e del Pontificio Istituto Biblico, e quindi come solerte e saggio Arcivescovo di codesta Arcidiocesi ambrosiana. Penso altresì al competente e fervido servizio da lui reso alla parola di Dio, aprendo sempre più alla comunità ecclesiale i tesori della Sacra Scrittura, specialmente attraverso la promozione della lectio divina. Elevo fervide preghiere al signore affinché, per intercessione della Beata Vergine Maria, accolga questo suo fedele servitore e insigne pastore nella celeste Gerusalemme, e di cuore imparto a quanti ne piangono la scomparsa la confortatrice Benedizione Apostolica". Il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ha inviato a sua volta un telegramma al Cardinale Scola nel quale esprime, a nome suo personale e a nome della Segreteria di Stato e di tutta la Curia Romana, il suo profondo cordoglio per la scomparsa del porporato che "ha testimoniato e insegnato il primato della vita spirituale e al tempo stesso l'ascolto attento dell'uomo nelle sue diverse condizioni esistenziali e sociali". Il Segretario di Stato ricorda il Cardinale Martini quale "esperto e appassionato della Sacra Scrittura, che ha saputo far conoscere e meditare a tutte le componenti del popolo di Dio e a tante persone in cerca della verità".