NEMI, ALBERTO BERTUCCI E' IL CANDIDATO SINDACO PER "UNITI PER NEMI"

Chiara Rai

Oggi a Nemi si è costituito il Comitato civico “Uniti per Nemi” che dopo un dibattito animato e pieno di contenuti ha proposto all’assemblea la candidatura a sindaco di Alberto Bertucci. Bertucci fa sapere che l’assemblea è costituita da decine di residenti di Nemi, cittadini comuni e rappresentanti di varie frazioni di Nemi tra cui dottori, imprenditori. “C’è un comitato direttivo che si sta costituendo in questo momento – dice il neo candidato sindaco Bertucci –  che dirigerà i lavori. L’adesione al comitato rimane comunque aperta a tutte le realtà rappresentative del nostro territorio che possono sottoscrivere il documento successivamente condividendone i principi ispiratori e dando così contributo per la crescita di Nemi”. Soddisfatto e emozionato il neo candidato esprime la sua gratitudine ai cittadini: “Ringrazio tutti i cittadini che hanno riconosciuto l’impegno che in questi anni ho profuso per Nemi. Sento tutta la responsabilità di questa investitura che mi è stata data e sono certo che con la collaborazione di tutti coloro che mi sostengono e vorranno sostenermi riusciremo a risollevare Nemi da questo stato di degrado e abbandono nel quale versa e che è sotto gli occhi di tutti.” Nelle motivazioni della scelta civica si legge: “Per la capacità di ascolto delle problematiche di ogni singolo cittadini e per la determinazione nel portare una risposta positiva ad esse mantenendo un dialogo continuo con la Regione Lazio, la provincia di Roma ed altri Enti a livelli superiori. Ha promosso l’immagine del nostro territorio organizzando innumerevoli iniziative ed eventi di portata nazionale”.
 




BRACCIANO OSPEDALE ULTIMO MINUTO: IL CONSIGLIO DI STATO CONFERMA LA SOSPENSIVA

Chiara Rai

Per il momento è salvo l’ospedale di Bracciano: le notizie ufficiose dell'ultimo minuto fanno sapere che il Consiglio di Stato ha confermato la sospensiva concessa lo scorso 15 febbraio della sentenza del Tar del Lazio del 20 dicembre 2011 che rigettava la richiesta di annullamento del decreto 80 del Piano di riordino ospedaliero del Lazio, avanzata dai sette Comuni del territorio. La sentenza del giudice di secondo grado della giustizia amministrativa verrà pubblicata domani mattina. Secondo indiscrezioni, l’udienza per decidere nel merito avverrà a stretto giro, probabilmente entro il mese di Aprile. La sospensiva, presumibilmente, ripeterà a grandi linee la motivazione precedente: “l’esecuzione della sentenza appellata – si legge nell’ultimo provvedimento – comportando la dismissione della struttura ospedaliera attiva nell’area di Bracciano, arrecherebbe danno grave ed immediato alle popolazioni residenti nei territori dei comuni che hanno impugnato il provvedimento di riconversione e considerato, altresì, che quanto al tempo necessario per raggiungere ospedali limitrofi entro la golden hour non c’è concordanza”. Momenti di gioia per comitato cittadino che da oltre un anno lotta per la difesa del nosocomio: “è una prima piccola vittoria – racconta un membro del Comitato –  ma ce la meritiamo. Proprio l’altro ieri abbiamo fatto fronte ad un emergenza riuscendo a far partorire una donna arrivata da Trevignano in un pronto soccorso in pieno restauro dove il personale è carente. Se non avesse raggiunto il Padre Pio non sappiamo dove e come avrebbe fatto a partorire. Fortunatamente, alle 10 del mattino erano di guardia un ginecologo, un pediatra e un’ostetrica. Di notte questi specialisti non sono di guardia. E’ il quinto parto, da quando l’ostetricia è chiusa, che l’ospedale riesce a gestire nel migliore dei modi. Questo sta a significare che un ospedale come il nostro, anche se ridotto al minimo, riesce comunque a dare una risposta a quello che altrimenti sarebbe un grave vuoto sanitario”. I cittadini criticano fortemente la paventata possibilità di far fronte alle emergenze con l’elisoccorso: “Abbiamo bisogno di un pronto soccorso a Bracciano – ribadiscono i membri del Comitato – se c’è vento forte l’elicottero non si alza in volo e le persone possono morire. In questo momento è importante un impegno comune di tutte le forze politiche per raggiungere l’unico scopo che è quello di mantenere in piedi il pronto soccorso del Padre Pio”. Non si sbottona il sindaco di Bracciano Giuliano Sala finché non ha notizie ufficiali: “Spero che la giornata di oggi possa essere davvero positiva – dice Sala – aspetterò con ansia notizie ufficiali prima di palesare la mia enorme soddisfazione per una battaglia portata avanti dal Comune insieme ai cittadini”.
 




BRACCIANO, OSPEDALE PADRE PIO. SI ATTENDE IL VERDETTO DEL CONSIGLIO DI STATO

Chiara Rai

Oltre 130 mila abitanti sulle spine aspettano, pieni di speranza, di conoscere il verdetto del consiglio di Stato che decreterà il futuro dell’ospedale di Bracciano Padre Pio. Oggi il Consiglio di Stato è stato chiamato a confermare o meno in camera di consiglio la sospensiva del decreto regionale di riconversione, per poi, successivamente fissare una udienza nel merito. Il collegio si è riunito in mattinata e adesso istituzioni e cittadini attendono ansiosi la notifica. Sulla riconversione del Padre Pio, infatti, il giudice di secondo grado della giustizia amministrativa, ha voluto vederci chiaro tanto da aver concesso lo scorso 15 febbraio la sospensiva, richiesta dai sette Comuni del territorio, della sentenza del Tar del Lazio del 20 dicembre 2011 che rigettava la richiesta di annullamento del decreto 80 del Piano di riordino ospedaliero del Lazio. La sospensiva recita chiaramente che “l’esecuzione della sentenza appellata – si legge nel provvedimento – comportando la dismissione della struttura ospedaliera attiva nell’area di Bracciano, arrecherebbe danno grave ed immediato alle popolazioni residenti nei territori dei comuni che hanno impugnato il provvedimento di riconversione e considerato, altresì, che quanto al tempo necessario per raggiungere ospedali limitrofi entro la golden hour non c’è concordanza”. Sul braciere freme l’intero comitato cittadino che da oltre un anno lotta per la difesa del nosocomio: “proprio l’altro ieri – racconta un membro del Comitato – abbiamo fatto fronte ad un emergenza riuscendo a far partorire una donna arrivata da Trevignano in un pronto soccorso in pieno restauro dove il personale è carente. Se non avesse raggiunto il Padre Pio non sappiamo dove e come avrebbe fatto a partorire. Fortunatamente, alle 10 del mattino erano di guardia un ginecologo, un pediatra e un’ostetrica. Di notte questi specialisti non sono di guardia. E’ il quinto parto, da quando l’ostetricia è chiusa, che l’ospedale riesce a gestire nel migliore dei modi. Questo sta a significare che un ospedale come il nostro, anche se ridotto al minimo, riesce comunque a dare una risposta a quello che altrimenti sarebbe un grave vuoto sanitario”. I cittadini criticano fortemente la paventata possibilità di far fronte alle emergenze con l’elisoccorso: “Abbiamo bisogno di un pronto soccorso a Bracciano – ribadiscono i membri del Comitato – se c’è vento forte l’elicottero non si alza in volo e le persone possono morire. Auspichiamo tutti che il Consiglio di Stato possa confermare la sospensiva. In questo momento è importante un impegno comune di tutte le forze politiche per raggiungere l’unico scopo che è quello di mantenere in piedi il pronto soccorso del Padre Pio”.

 




ALBANO E FRASCATI CHIUSURA PRONTO SOCCORSO PSICHIATRICI, CINQUE SINDACI DEL POLO H2 DIFFIDANO LA ASL RMH

Chiara Rai

Rischiano la chiusura i pronto soccorso psichiatrici di Albano e Frascati. Appresa la notizia, cinque Comuni dei Castelli hanno fatto scudo e diffidato i vertici della Asl RmH dal chiudere la struttura di Albano. A firmare l’atto sono stati i sindaci di Genzano, Ariccia, Albano, Lanuvio e Castel Gandolfo, “questa decisione – dicono gli attori della diffida – arriva a seguito della nota firmata dal direttore generale Asl RmH Alessandro Cipolla e dal direttore sanitario Amedeo Cicogna, lo scorso primo marzo, nella quale si paventava la chiusura di tale servizio. Noi, come Sindaci del polo H2, in quanto unici responsabili per la Costituzione italiana della salute dei nostri cittadini, non possiamo permettere che questo accada. Si verrebbe a creare una situazione gravissima, con enormi disagi per le famiglie dei pazienti psichiatrici e per gli operatori del pronto soccorso psichiatrico di Frascati che si troverebbero a dover servire, oltre ai pazienti che arrivano da Roma,anche tutti coloro che al momento si rivolgono alla struttura di Albano”. Di fatti, la direzione dell’azienda sanitaria ha provveduto per tempo a mettere al corrente i sindaci del polo H2 in merito a questa concreta ipotesi di chiusura non solo del servizio di Albano ma anche di quello di Frascati: “Gli standard della Regione – dice il direttore sanitario Amedeo Cicogna – fissano una dotazione organica di personale superiore a quella che noi, di fatto, abbiamo. Dovrebbero esserci almeno nove medici per struttura, invece ce ne sono a malapena cinque ad Albano e sei a Frascati. Dunque non possiamo far lavorare un servizio così delicato rimanendo sottopersonale. Inoltre dovremmo fare anche dei lavori di messa a norma”.  Il direttore sanitario informa inoltre che l’azienda sta adottando tutta una serie di spostamenti di personale, destinato ad altri servizi, per assegnarlo ai due pronto soccorso, al fine di continuare a garantire l’assistenza, “è una soluzione tampone – conlude Cicogna – che può avere una durata limitata nel tempo. L’azienda ha richiesto alla Regione ulteriore personale al fine di poter mantenere in piedi le strutture, ma non abbiamo ancora avuto risposta”. Dunque la paura dei primi cittadini del polo H2 che da un giorno all’altro i due pronto soccorso possano chiudere è fondata. Se non arriveranno i rinforzi dalla Regione, non ci sarà diffida che tenga: “come abbiamo anche scritto nella nota indirizzata alla Asl – evidenziano i sindaci – crediamo che la chiusura possa portare anche delle gravi tensioni sociali e problemi di ordine pubblico. Noi non intendiamo essere complici della progressiva chiusura, con la scusa del blocco delle assunzioni, dei servizi sanitari del Polo H2 della Asl RmH”.




FRASCATI, CENTRO ENEA: LO SVILUPPO DELLE SORGENTI LASER

A.P.

Dispositivi per il telerilevamento di sostanze nocive presenti nell’aria e nell’acqua, sistemi di marcatura per l’anticontraffazione, apparati per il monitoraggio e la diagnostica delle opere d’arte, metodi non invasivi per il riconoscimento di cibi adulterati o per il rilevamento di metalli nelle derrate alimentari sono solo alcuni dei progetti realizzati nel Centro ricerche Enea di Frascati. Risultati di rilievo che, pur spaziando nei più variegati settori, si basano sull’utilizzo della stessa tecnologia: le sorgenti laser.
 
“Laser” è ormai una parola di uso comune nel nostro linguaggio. A tutti è noto che con questo termine indichiamo un apparecchio che emette un fascio di luce molto intenso e tutti sanno che la sua applicazione spazia dall’elettronica all’industria pesante, alla medicina, alla microlitografia fino a comprendere la protezione dell’ambiente e la tutela del patrimonio artistico.
 
Pochi però sono consapevoli che il termine Laser, è l’acronimo di Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation, (Amplificazione della luce mediante emissione stimolata) e che i suoi elementi fondamentali sono il mezzo attivo, che può essere un gas o un solido, la cavità ottica cioè uno spazio di lunghezza ben definita racchiuso tra due specchi riflettenti e il sistema di eccitazione. Quando il mezzo attivo, costituito da atomi o molecole, viene “eccitato”, ad esempio tramite una scarica elettrica, assorbe energia che poi rilascia sotto forma di radiazione luminosa ovvero fotoni. Questi, a loro volta, rimbalzano nella cavità ottica e, attraversando più volte il mezzo attivo, subiscono un’amplificazione. S’innesca così una sorta di reazione a catena che, partendo da radiazioni di bassa intensità, giunge a produrre un’enorme quantità di “luce” dalle caratteristiche molto particolari.
 
A differenza della lampadina, la cui radiazione luminosa ha molte lunghezze d’onda e si diffonde in tutte le direzioni, quella del laser è una luce monocromatica, coerente e collimata. In altri termini significa che questo strumento genera onde luminose che oscillano con la stessa frequenza e che possono essere concentrate su una superficie di dimensioni inferiori al millesimo di millimetro con una densità di energia molto elevata.
 Al Centro Enea di Frascati la ricerca sulla tecnologia dei laser è iniziata intorno agli anni 60’. Eravamo agli albori degli studi sulla fusione nucleare e in quei laboratori si sperimentava la possibilità di produrre plasmi termonucleari utilizzando potenti raggi laser per portare a temperature elevatissime ghiaccioli di deuterio.
 Sfruttando la versatilità dei parametri applicabili a queste apparecchiature, quali la lunghezza d’onda, il materiale attivo utilizzato e il tempo di emissione della luce, i ricercatori del Centro di Frascati hanno sviluppato, nel corso degli anni, diversi tipi di laser ottenendo importanti risultati scientifici in ambiti applicativi molto diversi tra loro. E’ il caso di MET-EGERIA, apparato di litografia di ultima generazione basato su una sorgente di radiazioni nell’estremo ultravioletto e raggi X in grado di produrre qualsiasi disegno con un dettaglio spaziale molto spinto. La microelettronica, la fotonica, la nanobiologia potrebbero avvalersi di questa tecnologia per costruire computer molto più piccoli e potenti di quelli attuali, per creare dispositivi ottici miniaturizzati o per studiare la crescita o il comportamento di singole cellule con un dettaglio di pochi miliardesimi di metro.
 
Ma MET-EGERIA significa anche possibilità di combattere la contraffazione, un fenomeno che ha registrato negli ultimi anni una crescita esponenziale considerando che oggi vengono contraffatti non solo beni di lusso dal costo elevato ma merci di uso comune come prodotti alimentari, medicinali, giocattoli, cosmetici. Le ripercussioni sull’’economia di un Paese sono enormi e preoccupanti le conseguenze sulla sicurezza e salute dei cittadini.
 
MET-EGERIA potrebbe contribuire ad abbattere questo fenomeno. Si tratta di un dispositivo che permette di scrivere, sulle etichette applicate all’oggetto da “proteggere”, lettere e codici invisibili e impossibili da clonare; una marcatura che neanche il microscopio potrebbe evidenziare e che apparirebbe soltanto utilizzando una particolare tecnica di lettura brevettata dai ricercatori del Centro di Frascati.
 
Si prospettano tempi duri per i falsari se le aziende, ora costrette a sopportare una concorrenza sleale, adotteranno l’innovativa tecnologia ideata dall’ Enea di Frascati.
 Un’altra attività sviluppata nel Centro riguarda la ricerca sulla tecnologia dei laser ad elettroni liberi, i FEL ( Free Electron Laser). Il loro impiego ha portato alla realizzazione – in collaborazione con l’INFN, il CNR e l’’università di Roma Tor Vergata – di un particolare laser-prototipo con capacità osservative uniche al mondo.
 Il suo nome è SPARC, acronimo di Sorgente Pulsata Amplificata Radiazione Coerente e, rispetto alle sorgenti convenzionali, utilizza come mezzo attivo un fascio di elettroni di elevata energia che si propaga in un magnete di tipo ondulatore.
 
Questo apparecchio potrebbe, potenzialmente, essere utilizzato come un supermicroscopio poichè il notevole numero di fotoni che rilasciata (10 miliardi di volte maggiore di quello emesso dalle sorgenti attuali) associato alla brevità della radiazione emessa (un decimillesimo di miliardesimo di secondo) consente non solo di osservare fenomeni biochimici ultraveloci ma anche di fotografare molecole, proteine e virus.
 Il passo successivo che sta impegnando i ricercatori del centro di Frascati è la realizzazione di SPARX, un laser che emetterà anche radiazione X; una tecnica avveniristica unica in Europa.
 
Per i non addetti ai lavori non è facile comprendere la valenza scientifica di questa innovativa tecnologia e cogliere gli effetti della sua applicazione nel settore della scienza dei materiali, della fotochimica, della spettroscopia molecolare.
 
E’ però importante sapere che, raggiunto il traguardo, sarà possibile diagnosticare tumori a uno stadio molto precoce e ottenere maggiori conoscenze su alcune malattie neurodegenerative oggi a decorso fatale.
 




SANITA' AMBULATORI APERTI H24, QUELLO DI PIAZZA ISTRIA NON RICEVE SOLDI DA UN ANNO

Redazione

“Meglio tardi che mai. Ieri anche la Polverini sposa il nostro progetto degli ambulatori aperti h24 e 7 giorni su 7 con dotazione tecnologica di base. Determinante, in questo senso, è stato l’intervento del Ministro Balduzzi che ha sottolineato la necessità di limitare l’abuso del Pronto Soccorso potenziando la medicina del territorio attraverso i medici di famiglia. Ricordo soltanto che una nostra proposta di legge, la numero 198 del 27 aprile 2011, è tuttora completamente ignorata dal centrodestra e prevede proprio questo. Questa proposta, già un anno fa, prevedeva di realizzare su scala regionale la sperimentazione del modello virtuoso del Poliambulatorio di Piazza Istria che attualmente non riceve i soldi da un anno e costa meno di qualunque campagna pubblicitaria. Una legge studiata per assicurare l’apertura di almeno uno studio medico per ognuno dei 55 distretti in cui sono divise le Asl, anche nei week-end e nei giorni festivi, ricalcando il modello storico delle farmacie. In questo modo i cittadini, le mamme che lavorano, gli anziani, i malati cronici, avrebbero una copertura assistenziale 365 giorni l’anno senza dover ricorrere per forza, come oggi, ai Pronto Soccorso in caso di bisogno. Una proposta già scritta nero su bianco che sviluppa e mette a regime una rete che già esiste ma che viene sfruttata poco e male. Ci sono nella nostra Regione 358 studi di medici di base e pediatri aperti dalle ore 9 alle 19 dal lunedì al venerdì. Eppure i cittadini non li conoscono per le poche informazioni che arrivano dalla Giunta Polverini, dal sito regionale e da quello delle Asl di riferimento sul territorio. Se si vogliono diminuire gli accessi impropri nei Pronto Soccorso, garantire una maggiore appropriatezza delle prestazioni, realizzare una continuità assistenziale adeguata ci sono già mezzi, uomini e strumenti in campo. La legge che realizza sul territorio tutto questo è pronta, la disponibilità dei medici di famiglia c’è. Ora sulle rive della sanità territoriale approda anche la Presidente. Bene, e allora si calendarizzi subito la discussione della nostra proposta di legge. Si può fare tutto entro l’estate, forse in tempo per evitare un’altra stagione di vergogna nei Pronto Soccorso del Lazio”. Lo dichiara in una nota Estrino Montino (Pd)




ZAGAROLO, DERUBA ANZIANI E LI PRENDE A BASTONATE. ARRESTATO

Redazione

E' stato arrestato dai carabinieri, nel campo nomadi di via di Salone, uno dei due malviventi che l'altro ieri, a Zagarolo, aveva rapinato due 70enni, picchiandoli selvaggiamente e colpendoli a bastonate, per rubargli l'auto e la borsa della donna. I due malviventi, rom, avevano bloccato l'auto con a bordo la coppia di 70enni e, picchiandoli con un bastone sottratto a una delle vittime, invalida, hanno rubato la borsa della donna. Gli anziani erano stati trasportati in ospedale. Si cerca il complice.




GAIA VERTENZA, IL PREFETTO CONVOCA I SINDACI DEI COMUNI SERVITI DAL CONSORZIO

Redazione

I lavoratori del Gaia riceveranno lo stipendio di febbraio per il quale avevano manifestato ieri mattina chiudendo per ore l’accesso alla discarica a molti dei comuni afferenti. Al sindaco Mario Cacciotti è stato comunicato, infatti, che si stanno preparando i mandati e presto verrà versata la busta paga arretrata. “Martedì andremo dal Prefetto di Roma – dice il sindaco Cacciotti – perché la situazione è diventata insostenibile. Passata questa emergenza la problematica si riproporrà identica a marzo, quando non sarà possibile pagare un’altra mensilità e questo deve essere impedito”. Martedì 13, infatti, alle ore 11, il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha convocato i Sindaci dei Comuni serviti dal Consorzio Gaia, la Regione Lazio, il Commissario straordinario del Consorzio e i sindacati per esaminare, come richiesto, la questione. “Al Prefetto chiederò l’istituzione di un tavolo di crisi – spiega Cacciotti – dal quale bisognerà uscire con soluzioni concrete ed immediate, tra cui la modalità più consona per costringere i comuni morosi a pagare. Non c’è tempo da perdere, se non vogliamo che decine di città di ben due province si ritrovino nelle prossime settimane con cumuli di spazzatura nelle strade”.
 




ROMA CASO LUSI, INDAGATE ANCHE MOGLIE, NIPOTE E COGNATO PER INTESTAZIONE FITTIZZIA DI BENI

Redazione

Il caso Lusi continua a cinvolgere personaggi. Infatti, nella vicenda Lusi sono indagati dalla procura di Roma anche la moglie del parlamentare, Giovanna Petricone, il cognato Francesco Giuseppe, e la nipote acquisita Micol D'Andrea. I reati contestati, a seconda delle posizioni, sono quelle di ricettazione, riciclaggio ed intestazione fittizia di beni. Secondo quanto scritto dai pm Alberto Caperna e Stefano Pesci nel decreto di sequestro preventivo di sei immobili e di 2 milioni di euro, l'ex tesoriere della Margherita ha sottratto dalle casse del partito 18-20 milioni di euro.




ROMA AGGRESSIONE A STUDENTI DEL LICEO RIGHI DA PARTE DEI MILITANTI DI "CONTROTEMPO"

Redazione

“Questa mattina, intorno alle 8.00, un gruppo di neofascisti appartenenti all'organizzazione "Contro Tempo" ha aggredito gli studenti del liceo Righi che stavano volantinando l'ingresso della scuola a sostegno dello sciopero e della manifestazione della Fiom di oggi. Tra gli aggrediti alcuni membri del collettivo della scuola e militanti dei Giovani Comunisti. Almeno un ragazzo è stato trasportato in ambulanza, non ne conosciamo ancora le condizioni.

"E' inaudito che queste aggressioni si continuino a ripetere in una condizione di sostanziale impunità. Gravi sono le responsabilità del sindaco che ha perseguito, con contributi, assegnazione di sedi ed assunzioni nelle aziende comunali, una politica di copertura di fatto dell'estrema destra neofascista. Al ripetersi delle aggressioni occorre che le forze democratiche della capitale medaglia d'oro della resistenza dia ormai una risposta cittadina e corale”. E’ quanto afferma il portavoce romano della federazione della Sinistra, Fabio Alberti.




ROMA PROVINCIA, LA STORIA DI LANUVIO APPRODA A PALAZZO VALENTINI

Redazione

Questo pomeriggio presso la sede istituzionale della Provincia di Roma, una folta rappresentanza di cittadini di Lanuvio, ha riempito Sala Peppe Impastato per la presentazione dell’opera di Leonio Evangelista dal titolo “Marecordo comme mo” (Mi ricordo come se fosse adesso).
Un saggio in due volumi, uscirà presto il terzo,  che narra la situazione del paese prima del secondo conflitto mondiale, lo shock provocato nella popolazione con l’entrata in guerra dell’Italia, la caduta del Fascismo, l’occupazione tedesca dopo l’8 settembre, con l’accenno alla fucilazione di Grottaferrata dove furono uccisi 8 lanuvini.
Si riferiscono poi i racconti dei fatti seguiti allo sbarco alleato ad Anzio e Nettuno il 22 gennaio del 1944, quando  venne bombardata Campoleone, e della diaspora degli abitanti di Campoleone , di tutta la campagna e il primo sfollamento di Lanuvio ordinato il 28 gennaio giornata tragica che vide in paese numerose vittime.
Nel secondo volume si parla del febbraio amaro per i lanuvini e per gli abitanti dei Colli Albani costretti a subire bombardamenti con la conseguente causa di vittime civili cadute anche a Castel Gandolfo all’interno delle Ville Pontificie.
Il tutto viene raccontato da testimonianze dirette che l’autore ha raccolto personalmente attraverso un lavoro meticoloso e certosino.
L’assenza di cariche istituzionali del Comune di Lanuvio ha stonato con una giornata che consegna alla memoria del paese un capolavoro straordinario realizzato con passione e amore da un uomo che, anche da Sindaco, ha amato Lanuvio.