Ostia, arrestati 2 ragazzi: trovati con 30 Kg tra hashish e marijuana
Nello specifico, in via Ceneselli, i due giovani sono stati notati da alcuni residenti di zona, mentre lasciavano la loro auto in sosta in un’area isolata ed hanno avvertito una pattuglia dei Carabinieri in transito. I militari, al termine di un servizio di osservazione hanno notato i due giovani rientrare nell’autovettura, risultata poi a noleggio, e insospettiti hanno deciso di effettuare un controllo approfondito.
La perquisizione effettuata sul posto, ha permesso di rinvenire e sequestrare nella disponibilità dei due indagati, circa 13 kg di marijuana, circa 19 kg di hashish, già suddivisi in dosi, e la somma contante di 1400 euro, occultati in due borsoni.
Dalla droga sequestrata si sarebbero potute ricavare circa 300.000 dosi che avrebbero fruttato un ingente guadagno. Gli arresti sono stati convalidati ad esito del rito direttissimo ed entrambi sono stati sottoposti agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Velletri, ospedale: al via il nuovo servizio pediatrico
Sono state appena attivate in via sperimentale e per sei mesi due postazioni di OBI pediatriche (Unità di Osservazione Breve Intensiva) al terzo piano dell’ospedale P. Colombo di Velletri. L’OBI consiste in un’area dedicata ai pazienti da 0 a 18 anni che necessitano di osservazione clinica e strumentale e di terapia di breve durata.
Per Osservazione Breve Intensiva (OBI) si intende quell’insieme di attività erogate a pazienti che accedono in ospedale con carattere di emergenza-urgenza, affetti da patologie che richiedono un tempo breve di valutazione; essa permette di valutare gli effetti dei trattamenti e delle terapie erogate in Pronto Soccorso e di assumere la decisione circa la necessità di ricovero o di dimissione del paziene, nei casi in cui questa non risulti già evidente dal quadro di presentazione iniziale.
Con l’Osservazione Breve Intensiva, inoltre, è possibile garantire una continuità assistenziale, mantenere un livello assistenziale continuo ed elevato (visite, dimissioni, trasferimenti), con la possibilità di accedere ad indagini diagnostico-strumentali in maniera continuativa nelle 24 ore e con tempi accelerati.
L’attivazione delle postazioni è affidata alla consulenza obbligatoria del pediatra di guardia H24 del Pronto Soccorso, mentre l’accettazione dei piccoli pazienti resta in carico al Medico di pronto Soccorso. Lo spostamento del paziente pediatrico e relativo accompagnatore presso l’Unità di Osservazione Breve Intensiva pediatrica saranno assicurati dal personale del Pronto Soccorso.
L’attività assistenziale resterà a carico della UOSD (Unità Operativa Semplice di Dipartimento) di pediatria per quanto attiene la parte medica mentre l’assistenza infermieristica sarà assicurata dal personale dell’area chirurgica.
Per il Direttore Sanitario Dottor Vincenzo La Regina si tratta di un chiaro segnale di una rinnovata e potenziata vicinanza ai pazienti: “Ritengo che l’apertura di questo importante servizio – ha dichiarato La Regina – sia un chiaro segnale di indicazione sui passi futuri che intendiamo intraprendere, passi di vicinanza e ascolto alle esigenze del territorio. Siamo sicuri che la sperimentazione andrà a buon fine e avremo presto riscontri positivi in termini di soddisfazione di richieste. Questo tassello si aggiunge a un percorso virtuoso che intende rimettere il paziente al centro”.
Soddisfatto il Commissario Straordinario Dottor Francesco Marchitelli: “Il progressivo aumento negli ultimi anni – ha detto Marchitelli – degli accessi al Pronto Soccorso, ha richiesto nuove soluzioni organizzative e gestionali in grado di rispondere ad una domanda crescente di prestazioni urgenti, assicurando al tempo stesso una maggiore efficacia delle cure assistenziali erogate ed una maggiore efficienza delle risorse utilizzate. Le due postazioni che abbiamo attivato vanno in questa direzione e saranno molto utili per garantire una sempre maggiore assistenza anche ai piccoli pazienti che necessitano di essere tenuti in osservazione”.
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Manziana, travolge con l’automobile un motociclo con padre e figlia e poi si da alla fuga: Carabinieri arrestano un 39enne dopo inseguimento
I Carabinieri della Stazione di Manziana e della Sezione Radiomobile della Compagnia di Bracciano hanno arrestato un 36enne italiano che poco prima alla guida della propria auto aveva travolto un motociclo con a bordo un uomo di 62 anni e la figlia di 38 e poi si dava alla fuga.
I militari si sono immediatamente posti all’inseguimento dell’uomo che era fuggito senza prestare soccorso alle vittime del sinistro.
Bloccato a poca distanza dal luogo dell’evento, il 36enne è stato sottoposto agli accertamenti del caso che hanno dimostrato come fosse alla guida del veicolo sotto l’effetto di sostanze alcoliche e stupefacenti. Una delle vittime ha riportato lesioni gravi.
L’arrestato, dopo le formalità di rito è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.
Roma, Centocelle: arrestato un 58enne per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti
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Asl Roma 6 e Procura della Repubblica di Velletri: prosegue la formazione “Con te, una rete contro la violenza di genere”
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A Roma graduatoria online per il bando “culture in movimento 2023-2024”
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Marco Mattei nominato capo di Gabinetto del ministro Schillaci. L’abbraccio dei suoi amici di sempre
I consiglieri comunali di Albano Laziale, Pina Guglielmino, Matteo Orciuoli, Romeo Giorgi e gli ex assessori della sua Giunta Ivo Zazza e Di Stefano Raffaele, augurano un grande in bocca al lupo al nuovo Capo di Gabinetto del Ministero della Salute, Marco Mattei , che fino a qualche ora fa, ha ricoperto il ruolo di Capo della Segreteria Tecnica del Ministro Orazio Schillaci. “Questa nomina è per noi tutti amici di sempre, motivo di orgoglio. Salutiamo con soddisfazione il riconoscimento professionale politico e umano dell’amico Marco Mattei Capo di Gabinetto del Ministro della Salute Orazio Schillaci. Per tanti anni l’abbiamo sostenuto e abbiamo condiviso con lui un percorso politico che ha visto il nostro territorio e la nostra azione politica emergere e dare un segno per il futuro. Continueremo a stargli vicino e gli auguriamo un grande bocca al lupo e i migliori auguri per un importante risultato”.
Rocca Priora, droga: scoperta una villa utilizzata come base di spaccio
All’interno di una villa a Rocca Priora, gli uomini della Polizia di Stato dell’VIII° Distretto Tor Carbone sono intervenuti nell’ambito delle attività di contrasto legate agli stupefacenti. L’indagine ha portato gli investigatori, dopo specifici servizi di osservazione ed appostamento, ad individuare questa villa utilizzata come base di spaccio.
All’interno della struttura è stata trovata una donna di 33 anni con il suo figlio piccolo, nei cui giochi i poliziotti hanno rinvenuto quasi un etto di cocaina, materiale per il confezionamento, un bilancino di precisione ed una somma di oltre 2 mila Euro. Al termine dell’operazione, la 33enne romena è stata arrestata perché gravemente indiziata di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Albano Laziale, 10 anni dal funerale di Priebke. Marini: “Di quell’evento restano i valori democratici e antifascisti”
L’intervista al consigliere comunale di Albano Laziale già sindaco per 10 anni Nicola Marini
Per dieci anni Sindaco del Comune di Albano Laziale. Consigliere Nicola Marini, il prossimo 15 ottobre ricorre il decimo anniversario del funerale di Priebke. Un giorno fondamentale per la città di Albano
Un giorno storico, oserei dire perché nostro malgrado la Città di Albano Laziale è stata protagonista involontaria di un evento tanto drammatico quanto fondamentale nel ribadire i principi e i valori di democrazia e libertà. Avevano scelto, infatti, la nostra Città per svolgere i funerali di Erich Priebke, ex ufficiale delle SS naziste condannato all’ergastolo per aver partecipato e pianificato l’eccidio delle Fosse Ardeatine.
Ma a dieci anni di distanza non posso non ricordare i fatti per come sono accaduti, affinché ognuno si assuma le responsabilità di quanto accaduto.
Il 15 ottobre 2013, la salma di Priebke fu trasferita dall’ospedale Gemelli di Roma all’Istituto Pio X dei Padri Lefebvriani di Albano Laziale, dove si sarebbero dovuti svolgere i funerali in forma privata. Ovviamente, la notizia non poteva che suscitare sdegno e indignazione tra i miei cittadini e cittadine – cose che ho da subito comunicato a chi di dovere – e che li ha portati spontaneamente a scendere in piazza a protestare e ad opporsi in ogni modo ai funerali di un criminale di guerra ad Albano. Oltre a questa comunicazione per possibili tafferugli, ho immediatamente firmato come Sindaco un’Ordinanza che vietasse il passaggio della salma sul nostro territorio.
Ricordo che ci fu però una decisione calata dall’alto Dodici minuti dopo, tuttavia, il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro emanava un’Ordinanza che annullava la mia per consentire ugualmente la celebrazione dei funerali ad Albano Laziale. A quel punto gli scontri tra cittadini e gruppi di estrema destra giunti da Roma è stata inevitabile e si è deciso di portare via la salma di Priebke in un luogo segreto e privato. Mi continuo a chiedere oggi perché non si sia arrivati subito a questa soluzione.
Domanda più che condivisibile. Secondo lei perché? Sembra quasi si volesse creare un caso. Celebrare i funerali di un criminale di guerra come Priebke avrebbe ricevuto un netto no da qualsiasi città d’Italia. E questo il Prefetto non poteva non saperlo e prevederlo. Forse, allora, erano più concentrati sull’attenzione mediatica e politica che sulla risoluzione della questione in sicurezza.
Comunque sia è innegabile che la vicenda dei funerali di Priebke ad Albano Laziale ebbe un forte impatto sulla città, che si ritrovò al centro di una polemica internazionale.
Lo ripeto, Albano Laziale si è trovata improvvisamente e suo malgrado ad essere il centro del mondo: celebrare i funerali di un criminale di guerra non è una cosa che accade tutti i giorni, soprattutto in maniera così plateale e senza alcun rispetto per le sensibilità della nostra Città. Ricordo che Priebke non si pentì mai per le sue azioni e che Albano è “medaglia d’oro al valor civile” . Non potevamo consentire che il nostro nome venisse associato un evento dal forte significato politico e ideologico, anche perché il mondo intero ci guardava. La risposta istituzionale e popolare, per fortuna, fu fortissima e netta, tanto da costringere il Prefetto a rivalutare in extremis le sue scelte.
Albano ha sempre avuto una forte connotazione democratica, in questo senso ritiene che l’evento abbia in parte incrinato questa immagine?
Albano Laziale ha rischiato di veder associato il suo nome per sempre al gerarca nazista Erich Priebke. Questo ovviamente avrebbe potuto incrinare fortemente i valori democratici che da sempre la contraddistinguono. Ma la risposta così sentita e forte, invece, li ha ulteriormente rafforzati: Albano ha una tradizione di lotta antifascista, partigiana, di battaglie democratiche e di libertà a cui si è andata ad aggiungere la cacciata della salma di un criminale di guerra.
È bene ricordare, inoltre, che nel 2018 il Comune di Albano Laziale ha approvato una mozione che impegna la Città a promuovere la cultura della memoria e della legalità. La mozione prevede, tra l’altro, la realizzazione di un percorso di visita alle Fosse Ardeatine.
Ed è in linea con questa necessità di ricordare e di ribadire i valori della democrazia che il 15 ottobre prossimo, in occasione del decimo anniversario dell’evento, la Città ha organizzato un incontro pubblico al quale parteciperanno tutte quelle componenti che in quel giorno del 2013 contribuirono a salvaguardare l’immagine di un’Albano profondamente antifascista.
Cosa resta di quell’evento, cosa resta di quella forza civica che ha smosso centinaia di persone di tutte le età?
Resta la reazione di una Città intera, dal Sindaco ai cittadini e alle cittadine. Resta la memoria onorata di chi per mano del nazifascismo è morto. Restano i valori democratici e antifascisti.
Capisco che per molti è ancora difficile fare i conti con un passato che ha visto l’Italia dalla parte sbagliata della storia, ma negandolo, non chiamando le cose col proprio nome, accettando magari una salma per “quieto vivere”, non avremmo fatto e non faremo mai giustizia e chiarezza. Penso che tutti, i singoli, le istituzioni, le scuole e i partiti stessi, debbano impegnarsi in tal senso.
Il funerale di Erich Priebke ha dimostrato che la memoria può essere un’arma a doppio taglio. Da un lato, può essere utilizzata per onorare le vittime e per promuovere la giustizia. Dall’altro lato, può anche essere utilizzata per negare o dimenticare le atrocità commesse.
La memoria è un processo dinamico e complesso. Essa è influenzata da fattori individuali, sociali e culturali. Ed è per questo che i presidi culturali come la scuola e le istituzioni debbono portare avanti una ricerca di memoria onesta e completa, e divulgarla il più possibile.
Non possiamo lasciare uno strumento così importante come il ricordo nelle mani di chi non ha l’onestà intellettuale di fare i conti con gli errori commessi.
Stiamo perdendo fisicamente le persone che hanno vissuto queste atrocità sulla loro pelle, abbiamo il dovere morale di non disperdere il loro ricordo.
Sussidi europei e indagini per frode sistematica tra Nemi e l’Olanda: sequestrato un primo immobile a Chan Alan Barry
Per coincidenza, Chan aveva appena messo in vendita l’appartamento in Olanda oltre a diversi appartamenti in Italia situati nel piccolo borgo di Nemi ai Castelli Romani
Sequestrato l’appartamento olandese, situato all’AIA, del legale rappresentante della società, ormai in liquidazione, Percuros B.V. di Chan Alan Barry.
A confiscare l’immobile il Centro Medico Universitario di Leiden (LUMC) dopo che il Tribunale dell’AIA, agli inizi di settembre, aveva intimato con una sentenza alla società PERCUROS B.V. e al suo rappresentante Chan di riconsegnare i documenti e i dischi rigidi, riferiti alla gestione di alcuni progetti finanziati dall’Unione Europea, alla LUMC stabilendo una pena di 50mila euro per ogni giorno di mancata consegna fino ad un massimo di 250mila euro per l’azienda Percuros e 250mila euro per Chan.
Chan Alan Barry sembrerebbe infatti essere la punta di un iceberg di un caso di frode sistematica sui sussidi europei, di cui il Centro Medico Universitario di Leiden (LUMC) è rimasto vittima.
Per coincidenza, Chan aveva appena messo in vendita l’appartamento in Olanda oltre a diversi appartamenti in Italia situati nel piccolo borgo di Nemi ai Castelli Romani. Questi ultimi in comproprietà con Katja Bierau sua socia in affari.
L’appartamento a Eerbeeklaan dell’Aia è stato acquistato da Chan nel 2020 per 164.500 euro ed è stato messo in vendita per 249.000 euro. Il Centro Medico Universitario, subito dopo la sentenza del Tribunale dell’Aia, ha richiesto a Chan il pagamento della penale di 500mila euro senza avere nessun tipo di riscontro. A questo punto è stato sequestrato l’appartamento olandese.
Chan è il fondatore della società Percuros BV che ha organizzato sussidi europei per tutti i tipi di progetti scientifici. Ha lavorato con molte rinomate università europee, tra cui Erasmus MC, TU Delft e Leiden University Medical Center.
Al LUMC, la frode è venuta alla luce dopo un controllo effettuato da parte dell’Autorità Europea che ora sta proseguendo le indagini anche riguardo altri soggetti legati a questo giro di sussidi europei.
Intanto anche l’University Medical Center di Utrecht (UMCU) sembra essere stata vittima di quella che è stata definita come frode sistematica sui sussidi europei da parte della società Percuros BV rappresentata da Chan Alan Barry. E chissà che presto non arrivi qualche ordine di sequestro immobiliare anche per gli appartamenti di Nemi.
Roma, blitz dei Carabinieri al Quarticciolo: arrestate 6 persone
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