Ostia, arrestati 2 ragazzi: trovati con 30 Kg tra hashish e marijuana

ROMA – I Carabinieri della Stazione di Ostia Antica e del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Ostia, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestato due romani incensurati di 18 e 21 anni, gravemente indiziati del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Nello specifico, in via Ceneselli, i due giovani sono stati notati da alcuni residenti di zona, mentre lasciavano la loro auto in sosta in un’area isolata ed hanno avvertito una pattuglia dei Carabinieri in transito. I militari, al termine di un servizio di osservazione hanno notato i due giovani rientrare nell’autovettura, risultata poi a noleggio, e insospettiti hanno deciso di effettuare un controllo approfondito.
La perquisizione effettuata sul posto, ha permesso di rinvenire e sequestrare nella disponibilità dei due indagati, circa 13 kg di marijuana, circa 19 kg di hashish, già suddivisi in dosi, e la somma contante di 1400 euro, occultati in due borsoni.
Dalla droga sequestrata si sarebbero potute ricavare circa 300.000 dosi che avrebbero fruttato un ingente guadagno. Gli arresti sono stati convalidati ad esito del rito direttissimo ed entrambi sono stati sottoposti agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.



Velletri, ospedale: al via il nuovo servizio pediatrico

Vincenzo La Regina Direttore Sanitario ASL ROMA 6: “Un chiaro segnale di una rinnovata e potenziata vicinanza ai pazienti”

Sono state appena attivate in via sperimentale e per sei mesi due postazioni di OBI pediatriche (Unità di Osservazione Breve Intensiva) al terzo piano dell’ospedale P. Colombo di Velletri. L’OBI consiste in un’area dedicata ai pazienti da 0 a 18 anni che necessitano di osservazione clinica e strumentale e di terapia di breve durata.

Per Osservazione Breve Intensiva (OBI) si intende quell’insieme di attività erogate a pazienti che accedono in ospedale con carattere di emergenza-urgenza, affetti da patologie che richiedono un tempo breve di valutazione; essa permette di valutare gli effetti dei trattamenti e delle terapie erogate in Pronto Soccorso e di assumere la decisione circa la necessità di ricovero o di dimissione del paziene, nei casi in cui questa non risulti già evidente dal quadro di presentazione iniziale.

Con l’Osservazione Breve Intensiva, inoltre, è possibile garantire una continuità assistenziale, mantenere un livello assistenziale continuo ed elevato (visite, dimissioni, trasferimenti), con la possibilità di accedere ad indagini diagnostico-strumentali in maniera continuativa nelle 24 ore e con tempi accelerati.

L’attivazione delle postazioni è affidata alla consulenza obbligatoria del pediatra di guardia H24 del Pronto Soccorso, mentre l’accettazione dei piccoli pazienti resta in carico al Medico di pronto Soccorso. Lo spostamento del paziente pediatrico e relativo accompagnatore presso l’Unità di Osservazione Breve Intensiva pediatrica saranno assicurati dal personale del Pronto Soccorso.

L’attività assistenziale resterà a carico della UOSD (Unità Operativa Semplice di Dipartimento) di pediatria per quanto attiene la parte medica mentre l’assistenza infermieristica sarà assicurata dal personale dell’area chirurgica.

Per il Direttore Sanitario Dottor Vincenzo La Regina si tratta di un chiaro segnale di una rinnovata e potenziata vicinanza ai pazienti: “Ritengo che l’apertura di questo importante servizio – ha dichiarato La Regina – sia un chiaro segnale di indicazione sui passi futuri che intendiamo intraprendere, passi di vicinanza e ascolto alle esigenze del territorio. Siamo sicuri che la sperimentazione andrà a buon fine e avremo presto riscontri positivi in termini di soddisfazione di richieste. Questo tassello si aggiunge a un percorso virtuoso che intende rimettere il paziente al centro”.

Soddisfatto il Commissario Straordinario Dottor Francesco Marchitelli: “Il progressivo aumento negli ultimi anni – ha detto Marchitelli – degli accessi al Pronto Soccorso, ha richiesto nuove soluzioni organizzative e gestionali in grado di rispondere ad una domanda crescente di prestazioni urgenti, assicurando al tempo stesso una maggiore efficacia delle cure assistenziali erogate ed una maggiore efficienza delle risorse utilizzate. Le due postazioni che abbiamo attivato vanno in questa direzione e saranno molto utili per garantire una sempre maggiore assistenza anche ai piccoli pazienti che necessitano di essere tenuti in osservazione”.

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Manziana, travolge con l’automobile un motociclo con padre e figlia e poi si da alla fuga: Carabinieri arrestano un 39enne dopo inseguimento

I Carabinieri della Stazione di Manziana e della Sezione Radiomobile della Compagnia di Bracciano hanno arrestato un 36enne italiano che poco prima alla guida della propria auto aveva travolto un motociclo con a bordo un uomo di 62 anni e la figlia di 38 e poi si dava alla fuga.

I militari si sono immediatamente posti all’inseguimento dell’uomo che era fuggito senza prestare soccorso alle vittime del sinistro.

Bloccato a poca distanza dal luogo dell’evento, il 36enne è stato sottoposto agli accertamenti del caso che hanno dimostrato come fosse alla guida del veicolo sotto l’effetto di sostanze alcoliche e stupefacenti. Una delle vittime ha riportato lesioni gravi.

L’arrestato, dopo le formalità di rito è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.




Roma, Centocelle: arrestato un 58enne per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti

ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Centocelle hanno arrestato un romano di 58 anni, già con precedenti, per il reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
 
Nello specifico, nel corso di un servizio di controllo del territorio, i militari hanno intimato l’alt all’indagato mentre era alla guida di un’utilitaria con a bordo una donna. Sin da subito, il 58enne si è mostrato nervoso, comportamento che ha spinto i Carabinieri ad approfondire il controllo e, a seguito della perquisizione veicolare, i militari hanno rinvenuto 24 dosi tra cocaina e crack, un bilancino di precisone e 1.650 euro in contanti.
 
La successiva perquisizione effettuata dai Carabinieri presso il domicilio dell’uomo, ha portato al rinvenimento e al sequestro di 118 proiettili cal. 22, un proiettile cal. 22 a salve ed una pistola lanciarazzi “Mondial 1900” calibro 22 senza matricola, facendo scattare a suo carico anche una denuncia in stato di libertà per detenzione abusiva di armi o munizioni.
 
L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione sottoposto agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. L’arresto è stato convalidato dal Tribunale di Roma.
 

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Asl Roma 6 e Procura della Repubblica di Velletri: prosegue la formazione “Con te, una rete contro la violenza di genere”

Proseguono sul territorio della Asl Roma 6, dai Castelli Romani fino al litorale, gli appuntamenti con i corsi di formazione “Con Te, Una Rete contro la violenza di genere”. Il prossimo incontro  in calendario per gli “addetti ai lavori” si terrà a Nettuno presso l’Istituto per Ispettori della Polizia di Stato in via Santa Barbara. L’obiettivo è conoscere in maniera approfondita la normativa vigente e le strategie di contrasto più efficaci, rispetto al tema della violenza di genere, domestica e sui minori.
 
Il percorso sostenuto dalla Direzione aziendale della Asl Roma 6 e dalla Procura della Repubblica di Velletri vede la presenza  di oltre duecento operatori tra Asl, Comuni, Forze dell’Ordine e CAV attraverso il coordinamento dei referenti del corso tra cui il Direttore f.f. UOC Integrazione Socio sanitaria della Asl Roma 6 e il Team Operativo della Procura della Repubblica di Velletri.
Tanti sono stati gli appuntamenti rivolti al pubblico sul territorio: nei Comuni, con i ragazzi delle scuole e tramite eventi formativi rivolti ai protagonisti della rete interistituzionale.
 
Ad Agosto di quest’anno inoltre la Asl Roma 6 nella persona del Commissario Straordinario dottor Francesco Marchitelli e la Procura di Velletri nella persona del Procuratore Capo dottor Giancarlo Amato, hanno firmato l’accordo di gestione della piattaforma Conteinrete.it che aiuterà sempre più persone in difficoltà con una informazione diretta.
 
Una intesa che rientra nell’ambito del Protocollo sul sistema integrato di protezione delle “vittime di violenza di genere e di quelle in condizioni di particolare vulnerabilità” siglato nel 2018 nel quale rientra il Progetto denominato “CON TE”, finalizzato ad attivare azioni di formazione, comunicazione, monitoraggio e predisposizione di una piattaforma.
 
“Asl e Procura – ha dichiarato il Commissario Straordinario Francesco Marchitelli – sono dunque sempre più unite nella prosecuzione delle attività volte al contrasto di un fenomeno che dobbiamo ogni giorno combattere, instaurando un rapporto di coordinamento per rendere più efficace l’azione di gestione della piattaforma, attraverso anche la sottoscrizione dell’accordo e la formulazione di un regolamento condiviso. Nessuno deve rimanere indietro, tutti gli attori del protocollo ne sono coscienti e il nostro grazie va a chi ogni giorno si impegna nella formazione e nella costante prosecuzione di questa missione sociale importantissima”.
 
Per il Direttore Sanitario Dottor Vincenzo La Regina questi incontri sul territorio sono di fondamentale importanza: “Far sapere alle persone che esiste una rete di esperti e istituzioni – ha dichiarato La Regina – significa gettare un paracadute fondamentale sia per le vittime di violenza di genere ma anche per tutti coloro che avvertono di sentirsi in una situazione di pericolo e non sanno a chi rivolgersi. Un pensiero particolare va ai minori, ai bambini che dobbiamo tutelare e proteggere perché rappresentano un futuro di speranza, di valori e sogni che non possiamo inquinare”.
 
Da febbraio del 2018, in cui fu  condiviso il Protocollo di Intesa tra la Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Roma, la Regione Lazio e l’Ordine degli Psicologi del Lazio, con la finalità di promuovere iniziative  finalizzate all’assistenza, alla protezione e all’ascolto, anche in forma protetta, delle vittime di violenza di genere e di quelle che versano,  in condizioni di particolare vulnerabilità, molta strada è stata fatta. E la dimostrazione è stata a marzo 2023   la sottoscrizione  dell’accordo quadro “Network in azione contro ogni forma di violenza”  con il Policlinico Tor Vergata e l’Università di Tor Vergata.
 
Oltre ad una serie di percorsi formativi il progetto ha promosso  e continua a promuovere iniziative di Comunicazione e questa Piattaforma operativa interistituzionale, che intende favorire la connessione tra i diversi partner della “rete” favorendo una comunicazione immediata tra i diversi interlocutori coinvolti nella protezione delle vittime di violenza ne è la dimostrazione. Altra importante finalità della Piattaforma è quella di aumentare la conoscenza all’esterno di quanto viene fatto nei territori, favorendo una sempre maggiore collaborazione con gli organi di informazione e tutti coloro che vogliono conoscere questa realtà.
 
Attori del Protocollo Interistituzionle: ”La Rete”
Regione Lazio, Procura della Repubblica di Velletri, ASL Roma 6, Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Roma, Il Tribunale per i Minorenni di Roma, Il Tribunale Ordinario di Velletri, Forze dell’Ordine, Polizia Locale, Ordine degli Avvocati di Velletri, Comitato pari Opportunità di Velletri, Ordine degli Psicologi del Lazio,  Asl Roma 5, Policlinico Tor Vergata, Direzione Scolastica Reginale.
 
I Comuni firmatari del Protocollo:
Albano Laziale, Anzio, Ardea, Artena, Ariccia, Carpineto Romano, Castel Gandolfo, Ciampino, Colleferro, Colonna, Frascati, Gavignano, Gorga, Genzano di Roma, Grottaferrata, Labico, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Montelanico, Nemi, Nettuno, Pomezia, Rocca di Papa, Rocca Priora, Segni, Pomezia, Valmontone, Velletri.

 

 

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A Roma graduatoria online per il bando “culture in movimento 2023-2024”

Gotor: “La cultura a Roma non si ferma e punta su sperimentazione e capillarità”
 
 
Pubblicata la graduatoria dei vincitori dell’Avviso pubblico “Culture in Movimento 2023 – 2024″, rivolto agli operatori e agli organismi che operano nei settori artistici e culturali e/o della formazione artistica, nel senso più ampio e diversificato (compresa quella delle residenze artistiche). A Estate Romana conclusa da poco, il testimone delle iniziative culturali dell’Amministrazione capitolina prosegue così il suo percorso e si arricchisce di nuovi eventi e spettacoli dal vivo. “Culture in Movimento” potrà contare su un ricco programma di eventi culturali che si svolgeranno dal 21 ottobre al 31 dicembre. L’obiettivo dell’Amministrazione era quello di portare spettacoli ed eventi della produzione artistica contemporanea in ognuno dei 15 Municipi romani. E questo è stato senz’altro uno dei criteri nella scelta dei progetti, ma non l’unico. Premiati anche la ricerca di interazione con il pubblico, la condivisione delle conoscenze attraverso focus dedicati a protagonisti della scena, la realizzazione di residenze artistiche di maestri o di giovani autori o professionisti della cultura.
 
In tutto le proposte progettuali pervenute sono state 162. I progetti risultati idonei sono 48 e riceveranno il sostegno dell’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale per comporre il palinsesto degli eventi fino all’ultimo dell’anno. Di questi i primi 42 accederanno al contributo economico e ai vantaggi economici previsti dal bando, gli altri 6 progetti avranno accesso esclusivamente ai vantaggi economici, come la pubblicizzazione attraverso campagne di comunicazione e informazione multicanale dall’Amministrazione, l’accesso a condizioni agevolate per le concessioni di occupazione di suolo pubblico (per la parte non commerciale) o l’abbattimento dell’importo della polizza assicurativa. Le risorse complessivamente utilizzate per il calendario di Culture in Movimento sono 1,3 mln € per ciascuna annualità del biennio 2023 e 2024, con possibilità di stanziare ulteriori risorse economiche, resesi disponibili, che andranno a beneficio dei progetti già valutati, inseriti nell’elenco dei progetti idonei e non rientrati tra i beneficiari di contributo.
 
“Ringrazio per la forte partecipazione gli operatori culturali della città e per il grande lavoro gli uffici del Dipartimento Attività Culturali. L’impostazione pensata per questo bando, così innovativa rispetto al passato, ci ha permesso di selezionare progetti di eventi e spettacoli soprattutto di sperimentazione, con un’interazione e una partecipazione del pubblico voluta e ricercata. Questi eventi animeranno la scena culturale romana fino al 31 dicembre, quando il testimone passerà a Capodarte. Perché la cultura a Roma davvero non si ferma mai”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura di Roma, Miguel Gotor.
 
 
La graduatoria è pubblicata sull’Albo Pretorio on line di Roma e sul sito www.comune.roma.it, nella sezione “Attualità” – “Tutti bandi, avvisi concorsi” – Struttura “Dipartimento Attività Culturali”: www.comune.roma.it/web/it/bando-concorso.page?contentId=BEC1084472
 

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Marco Mattei nominato capo di Gabinetto del ministro Schillaci. L’abbraccio dei suoi amici di sempre

I consiglieri comunali di Albano Laziale, Pina Guglielmino, Matteo Orciuoli, Romeo Giorgi e gli ex assessori della sua Giunta Ivo Zazza e Di Stefano Raffaele, augurano un grande in bocca al lupo al nuovo Capo di Gabinetto del Ministero della Salute, Marco Mattei , che fino a qualche ora fa, ha ricoperto il ruolo di Capo della Segreteria Tecnica del Ministro Orazio Schillaci. “Questa nomina è per noi tutti amici di sempre, motivo di orgoglio. Salutiamo con soddisfazione il riconoscimento professionale politico e umano dell’amico Marco Mattei Capo di Gabinetto del Ministro della Salute Orazio Schillaci. Per tanti anni l’abbiamo sostenuto e abbiamo condiviso con lui un percorso politico che ha visto il nostro territorio e la nostra azione politica emergere e dare un segno per il futuro. Continueremo a stargli vicino e gli auguriamo un grande bocca al lupo e i migliori auguri per un importante risultato”.




Rocca Priora, droga: scoperta una villa utilizzata come base di spaccio

All’interno di una villa a Rocca Priora, gli uomini della Polizia di Stato dell’VIII° Distretto Tor Carbone sono intervenuti nell’ambito delle attività di contrasto legate agli stupefacenti. L’indagine ha portato gli investigatori, dopo specifici servizi di osservazione ed appostamento, ad individuare questa villa utilizzata come base di spaccio.

All’interno della struttura è stata trovata una donna di 33 anni con il suo figlio piccolo, nei cui giochi i poliziotti hanno rinvenuto quasi un etto di cocaina, materiale per il confezionamento, un bilancino di precisione ed una somma di oltre 2 mila Euro. Al termine dell’operazione, la 33enne romena è stata arrestata perché gravemente indiziata di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.




Albano Laziale, 10 anni dal funerale di Priebke. Marini: “Di quell’evento restano i valori democratici e antifascisti”

L’intervista al consigliere comunale di Albano Laziale già sindaco per 10 anni Nicola Marini

Per dieci anni Sindaco del Comune di Albano Laziale. Consigliere Nicola Marini, il prossimo 15 ottobre ricorre il decimo anniversario del funerale di Priebke. Un giorno fondamentale per la città di Albano

Un giorno storico, oserei dire perché nostro malgrado la Città di Albano Laziale è stata protagonista involontaria di un evento tanto drammatico quanto fondamentale nel ribadire i principi e i valori di democrazia e libertà. Avevano scelto, infatti, la nostra Città per svolgere i funerali di Erich Priebke, ex ufficiale delle SS naziste condannato all’ergastolo per aver partecipato e pianificato l’eccidio delle Fosse Ardeatine.

Ma a dieci anni di distanza non posso non ricordare i fatti per come sono accaduti, affinché ognuno si assuma le responsabilità di quanto accaduto.

Il 15 ottobre 2013, la salma di Priebke fu trasferita dall’ospedale Gemelli di Roma all’Istituto Pio X dei Padri Lefebvriani di Albano Laziale, dove si sarebbero dovuti svolgere i funerali in forma privata. Ovviamente, la notizia non poteva che suscitare sdegno e indignazione tra i miei cittadini e cittadine – cose che ho da subito comunicato a chi di dovere – e che li ha portati spontaneamente a scendere in piazza a protestare e ad opporsi in ogni modo ai funerali di un criminale di guerra ad Albano. Oltre a questa comunicazione per possibili tafferugli, ho immediatamente firmato come Sindaco un’Ordinanza che vietasse il passaggio della salma sul nostro territorio.

Ricordo che ci fu però una decisione calata dall’alto Dodici minuti dopo, tuttavia, il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro emanava un’Ordinanza che annullava la mia per consentire ugualmente la celebrazione dei funerali ad Albano Laziale. A quel punto gli scontri tra cittadini e gruppi di estrema destra giunti da Roma è stata inevitabile e si è deciso di portare via la salma di Priebke in un luogo segreto e privato. Mi continuo a chiedere oggi perché non si sia arrivati subito a questa soluzione.

Domanda più che condivisibile. Secondo lei perché? Sembra quasi si volesse creare un caso. Celebrare i funerali di un criminale di guerra come Priebke avrebbe ricevuto un netto no da qualsiasi città d’Italia. E questo il Prefetto non poteva non saperlo e prevederlo. Forse, allora, erano più concentrati sull’attenzione mediatica e politica che sulla risoluzione della questione in sicurezza.

Comunque sia è innegabile che la vicenda dei funerali di Priebke ad Albano Laziale ebbe un forte impatto sulla città, che si ritrovò al centro di una polemica internazionale.
Lo ripeto, Albano Laziale si è trovata improvvisamente e suo malgrado ad essere il centro del mondo: celebrare i funerali di un criminale di guerra non è una cosa che accade tutti i giorni, soprattutto in maniera così plateale e senza alcun rispetto per le sensibilità della nostra Città. Ricordo che Priebke non si pentì mai per le sue azioni e che Albano è “medaglia d’oro al valor civile” . Non potevamo consentire che il nostro nome venisse associato un evento dal forte significato politico e ideologico, anche perché il mondo intero ci guardava. La risposta istituzionale e popolare, per fortuna, fu fortissima e netta, tanto da costringere il Prefetto a rivalutare in extremis le sue scelte.

Albano ha sempre avuto una forte connotazione democratica, in questo senso ritiene che l’evento abbia in parte incrinato questa immagine?
Albano Laziale ha rischiato di veder associato il suo nome per sempre al gerarca nazista Erich Priebke. Questo ovviamente avrebbe potuto incrinare fortemente i valori democratici che da sempre la contraddistinguono. Ma la risposta così sentita e forte, invece, li ha ulteriormente rafforzati: Albano ha una tradizione di lotta antifascista, partigiana, di battaglie democratiche e di libertà a cui si è andata ad aggiungere la cacciata della salma di un criminale di guerra.
È bene ricordare, inoltre, che nel 2018 il Comune di Albano Laziale ha approvato una mozione che impegna la Città a promuovere la cultura della memoria e della legalità. La mozione prevede, tra l’altro, la realizzazione di un percorso di visita alle Fosse Ardeatine.
Ed è in linea con questa necessità di ricordare e di ribadire i valori della democrazia che il 15 ottobre prossimo, in occasione del decimo anniversario dell’evento, la Città ha organizzato un incontro pubblico al quale parteciperanno tutte quelle componenti che in quel giorno del 2013 contribuirono a salvaguardare l’immagine di un’Albano profondamente antifascista.

Cosa resta di quell’evento, cosa resta di quella forza civica che ha smosso centinaia di persone di tutte le età?
Resta la reazione di una Città intera, dal Sindaco ai cittadini e alle cittadine. Resta la memoria onorata di chi per mano del nazifascismo è morto. Restano i valori democratici e antifascisti.
Capisco che per molti è ancora difficile fare i conti con un passato che ha visto l’Italia dalla parte sbagliata della storia, ma negandolo, non chiamando le cose col proprio nome, accettando magari una salma per “quieto vivere”, non avremmo fatto e non faremo mai giustizia e chiarezza. Penso che tutti, i singoli, le istituzioni, le scuole e i partiti stessi, debbano impegnarsi in tal senso.

Il funerale di Erich Priebke ha dimostrato che la memoria può essere un’arma a doppio taglio. Da un lato, può essere utilizzata per onorare le vittime e per promuovere la giustizia. Dall’altro lato, può anche essere utilizzata per negare o dimenticare le atrocità commesse.
La memoria è un processo dinamico e complesso. Essa è influenzata da fattori individuali, sociali e culturali. Ed è per questo che i presidi culturali come la scuola e le istituzioni debbono portare avanti una ricerca di memoria onesta e completa, e divulgarla il più possibile.
Non possiamo lasciare uno strumento così importante come il ricordo nelle mani di chi non ha l’onestà intellettuale di fare i conti con gli errori commessi.
Stiamo perdendo fisicamente le persone che hanno vissuto queste atrocità sulla loro pelle, abbiamo il dovere morale di non disperdere il loro ricordo.

Archivio video de L’Osservatore d’Italia



Sussidi europei e indagini per frode sistematica tra Nemi e l’Olanda: sequestrato un primo immobile a Chan Alan Barry

Per coincidenza, Chan aveva appena messo in vendita l’appartamento in Olanda oltre a diversi appartamenti in Italia situati nel piccolo borgo di Nemi ai Castelli Romani

Sequestrato l’appartamento olandese, situato all’AIA, del legale rappresentante della società, ormai in liquidazione, Percuros B.V. di Chan Alan Barry.  

A confiscare l’immobile il Centro Medico Universitario di Leiden (LUMC) dopo che il Tribunale dell’AIA, agli inizi di settembre, aveva intimato con una sentenza alla società PERCUROS B.V. e al suo rappresentante Chan di riconsegnare i documenti e i dischi rigidi, riferiti alla gestione di alcuni progetti finanziati dall’Unione Europea, alla LUMC stabilendo una pena di 50mila euro per ogni giorno di mancata consegna fino ad un massimo di 250mila euro per l’azienda Percuros e 250mila euro per Chan.  

Chan Alan Barry sembrerebbe infatti essere la punta di un iceberg di un caso di frode sistematica sui sussidi europei, di cui il Centro Medico Universitario di Leiden (LUMC) è rimasto vittima.

Per coincidenza, Chan aveva appena messo in vendita l’appartamento in Olanda oltre a diversi appartamenti in Italia situati nel piccolo borgo di Nemi ai Castelli Romani. Questi ultimi in comproprietà con Katja Bierau sua socia in affari.

L’appartamento a Eerbeeklaan dell’Aia è stato acquistato da Chan nel 2020 per 164.500 euro ed è stato messo in vendita per 249.000 euro. Il Centro Medico Universitario, subito dopo la sentenza del Tribunale dell’Aia, ha richiesto a Chan il pagamento della penale di 500mila euro senza avere nessun tipo di riscontro. A questo punto è stato sequestrato l’appartamento olandese.

Chan è il fondatore della società Percuros BV che ha organizzato sussidi europei per tutti i tipi di progetti scientifici. Ha lavorato con molte rinomate università europee, tra cui Erasmus MC, TU Delft e Leiden University Medical Center.

Al LUMC, la frode è venuta alla luce dopo un controllo effettuato da parte dell’Autorità Europea che ora sta proseguendo le indagini anche riguardo altri soggetti legati a questo giro di sussidi europei.

Intanto anche l’University Medical Center di Utrecht (UMCU) sembra essere stata vittima di quella che è stata definita come frode sistematica sui sussidi europei da parte della società Percuros BV rappresentata da Chan Alan Barry. E chissà che presto non arrivi qualche ordine di sequestro immobiliare anche per gli appartamenti di Nemi.




Roma, blitz dei Carabinieri al Quarticciolo: arrestate 6 persone

Ai vertici del gruppo un boss della ‘ndrangheta di Lamezia Terme attualmente detenuto nel carcere di Parma
 
ROMA – Blitz dei Carabinieri alle prime luci dell’alba di oggi nel quartiere capitolino del Quarticciolo. I militari della Compagnia di Roma Casilina su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma hanno arrestato 6 persone italiane, 4 uomini e 2 donne, di cui 3 destinatarie di custodia cautelare in carcere e 3 agli arresti domiciliari.
 
I sei sono gravemente indiziati, a vario titolo, di “Associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope” e “Produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope”.
 
L’indagine, anche con l’ausilio di attività tecniche, ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine all’esistenza di un’associazione criminale strutturata, composta da persone italiane che gestivano la vendita al dettaglio di cocaina, crack e hashish nel quartiere Quarticciolo, dove si trova una delle piazze di spaccio principali della Capitale.
 
Al vertice del gruppo si collocava un uomo di origini calabresi, odierno destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere, già condannato in via definitiva per associazione di tipo mafioso, attualmente detenuto nel carcere di Parma, ed appartenente con ruoli di rilievo in una cosca ‘ndranghetista di Lamezia Terme.
 
Nel corso dell’indagine, i Carabinieri della Compagnia di Roma Casilina, coordinati dalla DDA capitolina, hanno stimato un giro d’affari che si aggira intorno ai 500.000 euro su base annua. Inoltre, per garantirsi la lealtà degli appartenenti, i proventi dell’illecita attività venivano utilizzati dall’organizzazione anche per garantire il sostentamento delle famiglie degli indagati quando questi ultimi erano detenuti e per il pagamento delle spese legali, creando di fatto un “ammortizzatore sociale”.
 

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