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Roma

CIAMPINO, COMMEMORAZIONE TRASVOLATA DEL DIRIGIBILE ITALIA: IL PILOTA DOMENICO ANNECHIARICO E' PARTITO

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Tempo di lettura 4 minuti Alla partenza da Ciampino il centauro Domenico Annecchiarico, con alle spalle un passato nell’Aeronautica militare ed un presente in Cri, ha ricevuto calorosi saluti da tutti i concittadini e non

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Redazione

Ciampino (RM) – Una bella avventura, certamente emozionante guidata dal cittadino di Ciampino domenico Annecchiarico. Ha preso il via con successo, sabato 29 Giugno 2013, la seconda tappa della staffetta motociclistica che collegherà Lauro a Vadso, in Norvegia, in occasione dell’85° anniversario della trasvolata al Polo Nord del Dirigibile “Italia” che, com è noto, fu allestito in un apposito grande hangar dell’aeroporto di Ciampino e da qui, il 19 marzo 1928, partì alla volta di Milano per poi proseguire il suo viaggio sino al Polo Nord.

Protagonista del tour motociclistico, ideato dall’Associazione “Amici di Umberto Nobile” di Lauro, paese natale del Comandante la spedizione polare, con il patrocinio del Comune di Ciampino, è il concittadino Domenico Annecchiarico.

Prima di raggiungere Vadso, dove apporrà una targa commemorativa dell’evento sul traliccio in cui attraccò nel 1928  il Dirigibile “Italia”, Annecchiarico sarà ricevuto dalle autorità locali e diplomatiche cui consegnerà le lettere dei Comuni di Lauro e Ciampino per ricordare la spedizione polare del Generale Nobile e del suo equipaggio e rinsaldare i segni di amicizia e fratellanza tra i Popoli europei.

Un'altra splendida avventura da aggiungere alle innumerevoli esperienze di Domenico Annecchiarico.

Alla partenza da Ciampino il centauro Domenico Annecchiarico, con alle spalle un passato nell’Aeronautica militare ed un presente come volontario della Croce Rossa Italiana, ha ricevuto attestati di stima ed un caloroso saluto da parte delle autorità locali, con il vice Sindaco Verini in testa, il vice Comandante del 31° Stormo dell’AM Col. Tortorella, il Comandante della Polizia locale Dott. Antonelli, il Ten. Iacovelli, della Compagnia Carabinieri di Castelgandolfo, insieme al M.llo Blaconà, comandante la Tenenza di Ciampino ed il vicario della città, Mons. Carlo Passamonti.

L’organizzazione della seconda tappa della staffetta motociclistica è stata resa possibile grazie alla sinergica collaborazione stabilita tra l’Amministrazione comunale, l’Associazione Arma Aeronautica ed il locale Moto club i cui numerosi centauri – insieme ai motociclisti della Polizia locale – hanno accompagnato Annecchiarico lungo le vie della città formando un variopinto ed inedito corteo festante.

La cittadinanza potrà seguire Domenico Annecchiarico durante il suo viaggio, collegandosi con il sito: www.nobiletour2013.com.

Un  pò di storia per non dimenticare.

La spedizione dell'Italia rappresentò il seguito naturale della trasvolata del Norge. Questa trasvolata aveva dimostrato l'efficacia del dirigibile come mezzo di esplorazione, ma dal punto di vista scientifico e cartografico non aveva portato molti risultati: restavano infatti 4 milioni di km2 inesplorati nelle regioni artiche. Umberto Nobile iniziò a pensare ad una nuova spedizione non appena il Norge terminò la sua trasvolata in Alaska, ben prima che emergessero le rivalità tra il dirigibilista italiano e l'esploratore norvegese Roald Amundsen sui rispettivi meriti per la trasvolata del Norge.

Nobile pensava di utilizzare un nuovo dirigibile semirigido, l'N-5 con capacità di gas tre volte superiore rispetto a quella del Norge, ma non riuscì ad ottenere i fondi per il suo completamento, infatti il governo italiano, ed in particolare il Segretario di Stato per la Regia Aeronautica Italo Balbo erano contrari a nuovi investimenti nel settore dei dirigibili, preferendo dedicarli al settore dei più pesanti dell'aria. 

Pertanto Nobile ripiegò sul dirigibile N-4, un dirigibile gemello del Norge, che riuscì a completare con fondi offerti da alcuni industriali e privati della città di Milano: infatti il pubblico italiano aveva accolto con favore la spedizione, e appoggio arrivava anche dal Vaticano, tant'è che l'equipaggio fu accolto in udienza dal Pontefice, prima della partenza della spedizione. Con i fondi privati venne anche allestita la nave appoggio Città di Milano, un vecchio mercantile, il cui comando venne affidato a Giuseppe Romagna, di provata fede fascista. Nobile aveva anche richiesto che due idrovolanti stazionassero presso la Baia del Re per le emergenze, ma Italo Balbo rifiutò anche questa concessione. Venne comunque assegnato un piccolo distaccamento di alpini.

Sebbene mantenesse la stessa struttura del precedente dirigibile (telaio a traliccio da poppa a prua a formare una specie di chiglia per l'involucro, gondola di comando solidale con la travatura reticolare del telaio, e 3 motori ad eliche spingenti, due montati a coppia a metà lunghezza, e uno verso la coda) presentava una capacità di sollevamento notevolmente superiore ed altre migliorie introdotte dall'esperienza del Norge. Nobile, nonostante le difficoltà per il reperimento dei fondi, poté infatti contare sui materiali più adatti, ordinati appositamente per la nuova aeronave, mentre per il Norge aveva dovuto fare affidamento sui materiali già disponibili presso lo Stabilimento di Costruzioni Aeronautiche di Ciampino. 

Inoltre presentava un copertura in stoffa gommata visibilmente  rinforzata rispetto al Norge, ed il telaio a traliccio presentava un doppio rivestimento per proteggere il metallo dai proiettili di ghiaccio che avevano afflitto la precedente aeronave durante il volo artico. I proiettili di ghiaccio altro non erano che piccoli agglomerati di neve e ghiaccio che si formavano sulla copertura del dirigibile, e quando se ne distaccavano venivano accelerati dal flusso delle eliche. Inoltre era stata prevista una cupola d'osservazione, ed una speciale catena di palle di bronzo del peso di circa 400 kg, che poteva essere utilizzata come ancora per il dirigibile. Nobile infatti sperava di poter fermare il dirigibile in posizione sopra il polo e far scendere due esploratori tramite un verricello.

Diversi membri della spedizione del Norge si ritrovarono per la spedizione dell'Italia: Ettore Arduino, Attilo Caratti, Natale Cecioni, Vincenzo Pomella, Renato Alessandrini e il meteorologo svedese Finn Malmgren avevano partecipato alla trasvolata del Norge. Anche Felice Trojani, pur non avendo fatto parte di quell'equipaggio, aveva dato il suo contributo alla precedente spedizione: l'hangar a cielo aperto era infatti un suo progetto. Veterana del precedente volo era anche il Fox Terrier Titina, inseparabile mascotte di Nobile.

 

Metropoli

Bracciano, violenta aggressione all’ospedale: panico tra medici e pazienti

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BRACCIANO (RM) – Sono stati momenti di tensione quelli vissuti da medici e pazienti all’ospedale Padre Pio. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della
Compagnia di Bracciano hanno arrestato un cittadino italiano di 52 anni, con precedenti,
gravemente indiziato del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, in visita a dei
parenti presso l’Ospedale Padre Pio di Bracciano, in evidente stato di alterazione, aveva
aggredito fisicamente e minacciato il personale sanitario, inveendo anche contro i visitatori
presenti. A seguito dell’evento è stato richiesto l’intervento del 112, appurando che lo
stesso soggetto, pochi minuti dopo si era allontanato per poi importunare il personale di un
vicino supermercato. A seguito delle immediate ricerche i Carabinieri della Compagnia di
Bracciano hanno individuato l’uomo che, restio al controllo, li ha aggrediti, minacciandoli.
All’esito dell’attività il 52enne è stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso il
carcere di Civitavecchia. In data 10 aprile 2024 l’arresto è stato convalidato ed è stata
disposta da parte dell’Autorità giudiziaria la custodia cautelare in carcere.
Si comunica il tutto nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in
considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino a un definitivo accertamento di
colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca
costituzionalmente garantito.

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Roma

Droga a Roma, shaboo nei biscotti iraniani

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ROMA – I Carabinieri della Compagnia di Roma Centro, a conclusione di una complessa attività d’indagine, durata circa sei mesi e diretta dalla Procura della Repubblica di Roma – Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, stanno dando esecuzione a un’ordinanza che dispone l’applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di sei persone di nazionalità iraniana, filippina e bengalese, perché gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di traffico internazionale, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo” ed oppio.
L’operazione, scattata alle prime ore di questa mattina, ha impegnato i Carabinieri nella provincia di Roma, dove sono stati localizzati i 6 indagati, 4 destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, due uomini, una donna iraniani e un uomo del Bangladesh; una donna filippina agli arresti domiciliari; una donna iraniana destinataria della misura del divieto di dimora in Roma.
Le attività investigative, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro sono scaturite a seguito dell’arresto operato a giugno 2021 nei confronti di un cittadino bengalese, trovato in possesso di 530 g di shaboo; da qui sono stati raccolti gravi elementi indiziari in ordine alla presenza di un gruppo criminale per conto del quale l’arrestato deteneva la sostanza. Le indagini eseguite mediante attività tecniche e telematiche, associate come sempre ai servizi tradizionali di pedinamento ed osservazione, hanno consentito di mettere insieme gravi indizi di colpevolezza  a carico di colui che viene considerato il capo e coordinatore unico del gruppo, un cittadino Iraniano, in Italia da circa 25 anni, già agli arresti domiciliari per analogo reato il quale, sfruttando anche i permessi lavorativi come panettiere, dirigeva da remoto ed avvalendosi di gregari e collaboratori ai vari livelli, i rapporti sia con gli acquirenti che con i “galoppini” ed i fornitori di shaboo di stanza in Iran.
Proprio nei confronti di colui che viene considerato il capo e della moglie – anche lei membro del gruppo con compiti logistici ed operativi – i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito a dicembre 2021 una perquisizione disposta dalla Procura della Repubblica che ha permesso di rinvenire e sequestrare all’interno di un appartamento 2,3 kg di shaboo e 1,4 kg di oppio, abilmente occultati nel doppio fondo di confezioni, completamente integre, di dolci tipici dell’Iran, comportando l’arresto della coppia.
La successiva analisi degli apparati telefonici sequestrati alla coppia ha poi permesso di ricostruire il canale di approvvigionamento dello stupefacente sintetico che veniva prodotto in Iran ed inviato in Italia, grazie alla collaborazione in terra persiana di un sodale non compiutamente identificato, che avvalendosi dell’inconsapevole apporto di alcuni turisti iraniani diretti a Roma, che mettevano a disposizione una porzione del proprio bagaglio, convinti di aiutare dei connazionali a portare in Italia “i sapori” della loro terra (i biscotti appunto), importavano in Italia lo stupefacente rischiando inoltre, se arrestati in Iran, la pena capitale. Una volta in Italia, lo stupefacente sotto forma di prodotti dolciari, veniva ritirato dalla madre o dalla moglie del capo dell’organizzazione e stoccato in depositi prima di essere immesso sul mercato capitolino sfruttando la manodopera a basso costo offerta da cittadini filippini e bengalesi.
È stata dunque ricostruita l’importazione di ben 21 kg di shaboo e 3 kg di oppio nel periodo ricompreso tra aprile e novembre 2021, e la successiva commercializzazione anche al dettaglio, e cristallizzata la posizione di 13 indagati a vario titolo per i reati di spaccio, detenzione ed importazione dall’estero di sostanze stupefacenti.
Nel corso dell’attività, a riscontro delle indagini, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito 6 arresti in flagranza di reato, convalidati, sequestrate sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo”, per un peso complessivo di oltre 3 kg, del tipo oppio per un peso complessivo di kg. 1,5 nonché la somma in contanti di 25.000 euro ritenuta provento dell’attività di spaccio.
Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

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Cronaca

Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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