CIAMPINO E MAFIA CAPITALE 2: LEROY MERLIN, IL CAMPO ROM, IL PD E… LA SEGRETERIA DI IGNAZIO MARINO


A Ciampino, Buzzi aveva intenzione di mettere le mani sul progetto del colosso francese che voleva costruire un campo nomadi spendendo 11,5 milioni di euro in cambio di una concessione edilizia.

 

di Maurizio Costa

Ciampino (RM) – I lunghi tentacoli di Mafia Capitale e delle cooperative di Salvatore Buzzi sono arrivati anche nei campi nomadi, un pozzo di denaro pubblico dal quale ricavare guadagni attraverso bandi e affidamenti. Il campo nomadi in zona La Barbuta a Ciampino sarebbe da tempo entrato nel mirino di Buzzi, che avrebbe contattato anche Leroy Merlin per un progetto da realizzare in collaborazione con il comune di Roma.

Il caso – Leroy Merlin, il colosso del fai-da-te francese, avrebbe voluto far partire un progetto da 11 milioni e mezzo di euro per smantellare il campo nomadi attuale in zona La Barbuta e costruirne un altro nei pressi dell'aeroporto di Ciampino. La zona così liberata sarebbe entrata in possesso della catena francese, che avrebbe acquisito ad uso commerciale la zona dell'attuale campo per 99 anni.

Buzzi – Il braccio destro di Carminati ci aveva visto lungo e voleva entrare in questo progetto milionario: “Ho visto una cosa enorme, sono stato a un incontro con Leroy Merlin”, così raccontava Buzzi a Carlo Guarany il 17 settembre 2014. “10 milioni sul sociale, sui nomadi o sugli immigrati o sugli asili nido o su quel cazzo che vuoi tu. Sono disposti a fare un'associazione temporanea di imprese. Leroy Merlin, costruttori e noi, che gestiremmo la quota dei 10 milioni”.

L'associazione temporanea di imprese era già pronta. Insieme a Leroy Merlin, nel progetto sarebbe entrata l'impresa edile Stradaioli Srl e la cooperativa sociale Capodarco, indagata, attraverso il presidente Maurizio Marotta, nel filone di Mafia Capitale. Il tutto sarebbe stato fatto senza alcuna bando di assegnazione.

L'intercettazione con la segreteria Marino
– Buzzi, odorando profumo di soldi, invia la sua proposta di collaborazione al progetto a Lionello Cosentino, segretario del Partito Democratico romano. A questo punto, Silvia Decina, segretaria di Ignazio Marino, chiama Salvatore Buzzi: “Ti volevo dire che Lionello mi ha dato la documentazione per Ignazio sulla Leroy Merlin. Adesso Ignazio l’ha vista e sta facendo convocare una riunione di staff”. Buzzi: “Gli è piaciuta al Sindaco?”.
Decina: “Moltissimo. Però ha chiesto che la seguissimo noi qui direttamente dal Gabinetto, perché se inizia a passare per tutti gli assessorati non ne usciamo vivi con questo”.

Decina non conoscerebbe Buzzi perché durante la telefonata sarebbero state fatte lunghe presentazioni. Secondo il Campidoglio, la telefonata sarebbe del tutto irrilevante. Inoltre, Buzzi e Carminati volevano raggirare anche la multinazionale francese: "Tu apri un finto cantiere – dice Carminati a Buzzi -. Poi, una volta che te portano via tutto, gli dici: "Mo io qui che faccio? Non posso lavora'. Quindi, dammi un altro posto"". In poche parole, aprire un finto cantiere per poi spostarsi in una zona migliore.

Ricordiamo che L'Osservatore d'Italia già da tempo ha seguito il problema del campo nomadi a La Barbuta, prima di Mafia Capitale. Il nostro stesso giornale aveva pubblicato dei dati incredibili: secondo i documenti del comune di Roma, Salvatore Buzzi, attraverso la gestione della bonifica fognaria del campo nomadi attuale, ha guadagnato ben 30mila euro. L'affidamento del lavoro fu fatto senza bando ma con delibera dirigenziale.