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Roma

CIAMPINO ELEZIONI: INTERVISTA AL CANDIDATO SINDACO GIOVANNI TERZULLI

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Tempo di lettura 7 minuti "La capacità del centro sinistra è sempre stata quella di sapersi rinnovare"

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di Daniele Rizzo

Ciampino (RM) – In questa quarta tappa del nostro cammino di avvicinamento alle elezioni amministrative a Ciampino del 25 maggio siamo andati ad intervistare Giovanni Terzulli, il candidato sindaco del PD, di SEL-Tutta un'altra storia, dell’Italia dei Valori, de La città che vorrei e di Ciampino guarda avanti.

La prima domanda è di carattere personale. Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi sindaco (e quindi alle primarie) soprattutto alla luce del fatto che il PD ciampinese è in una situazione molto complicata, e che quindi lei avrà gli occhi puntati addosso forse più degli altri candidati.
Quello che mi ha spinto a candidarmi è la passione per la politica che credo debba essere l’unico motivo che dovrebbe portare una persona a candidarsi per la sua Città. Nessun altro scopo, tanto meno il mero guadagno economico. Poi la gente osserva e sa riconoscere chi lo fa davvero per passione e chi no. Rispetto agli occhi puntati addosso credo che sia un discorso valido per tutti quelli che vogliono fare il sindaco o il politico in generale. E’ vero che il Partito Democratico ha vissuto un momento difficile, ma le primarie hanno determinato la linea politica maggioritaria, dove ognuno ha le proprie responsabilità. Non mi sento quindi più responsabile degli altri, perché chiunque si presenta ha le mie stesse responsabilità. Certo è che il PD è un grande contenitore la cui gestione non è semplicissima. Quando si è in tanti mettere tutti d’accordo è molto difficile; l’importante però è che la maggioranza rispetti sempre la minoranza e viceversa.

A proposito delle primarie. Perché pensa che la gente abbia preferito Lei a Rugghia?
Ah, questa è una bella domanda, perché le interpretazioni che si possono dare ora che le primarie si sono concluse sono molte. Da un lato io partivo da una posizione svantaggiata, perché Tonino era sicuramente più conosciuto di me e con lui c’era una parte del partito, SEL e altri movimenti; di contro io avevo a sostegno la maggioranza PD. Ad ogni modo penso che alla fine in città abbia prevalso quell’idea di rinnovamento e concretezza che Renzi sta portando a livello nazionale, e quindi su l’onda di quel cambiamento hanno individuato più in me che in Tonino la persona che potesse incarnare questo momento politico e storico.

Sempre a proposito delle primarie. Sono state un momento delicato a livello di partito, avete rischiato di compromettere l’unità. Ora l’unità sembra che sia stata ristabilita. Certo è che fa strano vedere che Rugghia non ci stia mettendo il volto in questa campagna… (Rugghia non è candidato al consiglio comunale, ndr)
In realtà non è vero che non ci mette il volto, perché ha fatto una lista con una parte di persone insieme a SEL, in cui compare il simbolo che ha portato per le primarie. Ha indicato alcune candidature all’interno del PD, ha partecipato all’apertura della mia campagna elettorale, sta facendo con me campagna elettorale. Ad essere sincero non l’avrei visto come candidato al Consiglio dopo essere stato deputato, sindaco, e aver fatto parte del consiglio provinciale: per lui non mi sarebbe sembrato il massimo. Ciò non toglie che un domani potrà comunque far parte della squadra di governo della città con ruoli diversi, sempre che lo voglia fare.

Quindi l’unità del partito è realmente ristabilita? Anche se ci sono alcuni ex consiglieri come Fiorini e Sudano che non si sono presentati con il PD?
Si, assolutamente. Nello specifico, loro sostengono me in questa campagna, sono al mio fianco, mi ci sento anche molto spesso. Chiaro che le primarie sono state dure e toste da un punto di vista anche emotivo. Questa è stata la prima volta che ci sono state primarie vere a Ciampino, il cui risultato è stato incerto fino al giorno prima. È stata una situazione difficile, ma alla fine abbiamo dimostrato che il PD è fatto da persone davvero democratiche che rispettano il risultato delle urne, qualunque esso sia.

Avvicinandoci più al tema delle elezioni. Nel 2011 la coalizione del centro sinistra era molto più ampia e comprendeva anche persone che oggi concorrono autonomamente al carica di sindaco (penso a Sisti e Testa). Crede che questo per voi sarà uno svantaggio in termini di voti?
Difficilmente vinceremo col 60% delle preferenze, perché comunque questi tre anni hanno lasciato uno strascico nella città e perché sicuramente la compagine di sinistra ha perso alcune persone. Però è vero anche che Ciampino è storicamente di centro sinistra, e quindi difficilmente sarà portata a votare candidati che non fanno parte di questa area. In particolare sono sicuro che lo farà in modo maggioritario nei miei confronti. Penso che noi siamo l’unico progetto credibile che si presenta a governare questa città; lo abbiamo dimostrato più volte esprimendo in più occasioni una capacità di buon governo di Ciampino. Viste le ultime vicende politiche siamo un po’ arrugginiti ma la capacità del centro sinistra è sempre stata quella di sapersi rinnovare. Anche se ci sono diversi volti noti tra i nostri candidati comunque abbiamo la maggior parte delle persone candidate che sono alla prima o alla seconda esperienza; abbiamo presentato solo due candidati con più di dieci anni di consiglio comunale alle spalle. Quindi comunque la classe politica si è saputa rinnovare. Io stesso ho 34 anni, non ho un’esperienza politica così di lungo corso. Sono nato politicamente nei DS, sono stato il primo segretario del Partito Democratico di Ciampino, sono stato consigliere e assessore, ma non vengo dal Partito Comunista o da Democrazia Cristiana come molti altri. Questo, a mio avviso, è già un indice di rinnovamento che segue l’esempio della classe politica dirigente del Paese.

Passiamo al programma. Le domande che sto facendo anche agli altri candidati sono incentrate su quattro temi fondamentali. Come vi ponete voi rispetto alla questione dell’aeroporto, della sicurezza, delle aree municipalizzate e delle aree 167.
Sull’aeroporto dico una cosa molto semplice. Sono stati fatti studi che hanno indicato un numero massimo di voli o comunque una quantità massima di rumore che può essere prodotto da quest’aeroporto. Detto questo io farò tutte le battaglie necessarie affinché vengano rispettati questi limiti. Ovvio che l’obiettivo principale è la riduzione dei voli, ma a me interessa che venga raggiunto il risultato, quindi va bene anche un piano misto che rispetti sia la riduzione dei voli che l’impatto acustico, purché venga rispettata la legge. La nostra capacità dovrà poi essere quella di attrarre le risorse che arrivano dall’aeroporto. Noi dobbiamo cercare di diventare un polo d’attrazione come tutti gli aeroporti low cost d’Europa, un posto dove le persone arrivano, si fermano e dormono per poi muoversi solo in un secondo momento verso Roma o i Castelli.

Parliamo della sicurezza.
Durante la stesura del programma di coalizione mi dicevano che la sicurezza non era un argomento di sinistra, ma io ho sempre ribadito che la sicurezza non è un argomento solo di sinistra o di destra: è un argomento di tutti, la differenza sta nel come si affronta il problema, e non nel negarlo. La sicurezza non è un tema solo comunale; al comune spetta una parte, ma la sicurezza viene gestita a livello territoriale dai Carabinieri e dalla Polizia. A Ciampino abbiamo un corpo di polizia importante, e col comune possiamo (all’interno del progetto di smart city) installare telecamere nei punti nevralgici delle città, telecamere che fungano da deterrente per atti criminosi e vandalici, ma anche da strumento per l’attività giudiziaria per l’individuazione dei responsabili. Inoltre la polizia sta già facendo una serie d’azioni di difesa e di controllo del territorio. Ovvio che tutto il quadrante sud della capitale sta vivendo una situazione complicata, e su questa dovremo rapportarci con la questura.

Riguardo il campo de La Barbuta invece?
Io ne faccio una questione legata alla situazione che vivono le persone lì all’interno. Là c’è un campo regolare e uno abusivo pari a quello regolare; io non ci farei crescere non solo i miei figli, ma i figli di nessuno. Non è sicuramente il luogo più idoneo per trascorrere la propria vita. Purtroppo il comune di Roma negli ultimi anni, soprattutto con la giunta Alemanno, ha adottato una politica che è stata quella di spostare ai margini della Capitale i problemi della città. Quello però è un territorio di Roma difficilmente gestibile dalla polizia dell’ex decimo municipio, perché comunque è legato male con Roma e presenta difficoltà di gestione. C’è poi un problema legato ai tagli a Roma Capitale, nei quali dovrebbe rientrare la sorveglianza nei cosiddetti “villaggi della solidarietà”, ma questo purtroppo non dipende solo da noi.

Parliamo delle aziende municipalizzate.
Quello delle municipalizzate è un argomento che conosco molto bene. Noi vogliamo creare un’Azienda Speciale per tutto ciò che è servizio pubblico locale e servizio sociosanitario, dove far confluire tutti i servizi gestiti dall’ASP ma anche altri, in modo da poterli gestire in modo più proficuo rispetto a come sono gestiti adesso (ad esempio il servizio cimiteriale). L’Azienda che nasce da zero e che, per costituzione, è una costola del Comune, ha l’obbligo del pareggio di bilancio e quindi una gestione più diretta. Per quel che riguarda il settore farmaceutico noi dobbiamo andare a lavorare su quelle farmacie che ad oggi sono in perdita, farmacie che sono anche fuori dal comune di Ciampino. Se queste farmacie non fanno profitti dobbiamo agire come azienda privata e tagliare i rami secchi. Posso capire che da un punto di vista occupazionale dovremo parlare con i comuni perché non è nostra intenzione andare a fare macelleria sociale. Però noi partiamo dal presupposto che l’ASP è di Ciampino; se apre una farmacia fuori Ciampino ci lavoreranno persone che non sono ciampinesi. Mettiamo il caso che a fine anno la farmacia abbia bilancio negativo. Noi come comune ci rimettiamo in termini economici e di bilancio. Questi costi ricadono sui cittadini di Ciampino, e questo non ce lo possiamo più permettere. AMBIENTE è invece un altro capitolo. È una società che oggi gestisce un area vasta di comuni, ma credo che debba invertire il processo, non partecipando più soltanto alle gare, ma tornando anche agli affidamenti da parte dei comuni. Il comune di Ciampino è l’unico proprietario dell’azienda, e ritengo che questo sia un limite per la società. In fondo, una società che fa solo servizio è destinata a morire nel breve e lungo periodo (ad esempio, se faccio gare sempre al ribasso nonostante il prezzo del lavoro sia alto, inevitabilmente vado a perdere).

Auspica quindi l’ingresso di qualche privato nella società?
Non l’ingresso di un privato, ma di partner pubblici. Noi serviamo attualmente Ciampino ma anche altri comuni, e a questi comuni (o anche alla Regione) chiediamo che entrino nel capitale della società, oppure ad aziende comunque pubbliche che possano partecipare al capitale sociale di ambiente e a dargli una capacità di operare che oggi è limitata.

Aree 167.
Le aree 167 vengono da un piano regolatore del ‘98. L’area 167 non è una scelta, ma un obbligo del piano. Ci sono attualmente due aree a stato avanzato (Colle Oliva e Marcandreola) e c’è poi l’area 167 di Via Mura dei Francesi. Io sono per il rispetto di quello che ci viene detto a livello sovracomunale. Se la sovrintendenza dice che quell’area è sottoposta a vincolo, noi siamo portati a rispettare il vincolo e a cercare un’alternativa per le cooperative che hanno ormai acquisito un diritto partecipando al bando.

E’ già stata fatta richiesta affinché il vincolo venga rimosso. Mi sembra di capire che lei eventualmente continuerebbe su questa strada.
Io ho un parere diverso da molti, e dico che il ricorso andava fatto da un punto di vista della battaglia “legale” per tutelare l’ente, dopodiché io però vorrei arrivare ad una trattativa con le cooperative affinché si possa trovare una soluzione soddisfacente per tutti quanti senza chiedere risarcimenti milionari al comune, potendo fornire nuove aree a disposizione per la costruzione, quindi delocalizzando le 167 in una nuova area.

Ultima domanda. Qualora venisse eletto sindaco, quale sarebbe il primo atto della sua amministrazione?
Secondo me l’amministrazione intesa come macchina amministrativa del comune ha bisogno di una profonda riorganizzazione. Dobbiamo quindi innanzitutto riorganizzare il nostro comune, ma poi lavorare anche contemporaneamente sul dare risposte ai cittadini in termini di gestione ordinaria, come decoro urbano, spazi verdi, strade e cimitero.

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Castelli Romani

Rocca Priora, elezioni: intervista a 360° a Sara Ponzo

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Sara Ponzo, classe 1992, laureata in lettere, sposata e mamma di Edoardo.
Iniziamo l’intervista scoprendo una passione condivisa: l’amore per le canzoni di Ornella Vanoni e da li il nostro incontro diventa subito amichevole.
Il Lei che aveva caratterizzato le prime battute si trasforma in un più sentito “tu”.

Sara, nel dare una occhiata al tuo profilo Facebook mi ha colpito una storia con una tua foto estremamente “accattivante” avente come colonna sonora uno dei capolavori portati al successo da Ornella Vanoni “Rossetto e cioccolata”.
Un brano che unisce sensualità, ironia e gioia di vivere: ti rivedi in questa canzone?

(sorride stupefatta) Mi fa sorridere che la foto sia risultata accattivante.
In realtà quella foto è per me il ricordo di una giornata meravigliosa trascorsa insieme alla mia famiglia in occasione di un matrimonio che ci ha visti gustare Rum e Cioccolato.
Detto questo, sono una grandissima fan del cantautorato italiano e della grandissima Ornella Vannoni.

Sei considerata una delle cosiddette “fedelissime” di Anna Gentili.
Al di là dell’aspetto politico cosa vi lega in questo rapporto?

Io e Anna siamo legate da tanto tempo dalla passione comune che abbiamo per il nostro territorio. Ci conosciamo da quando io militavo nell’associazionismo locale e lei era già Assessora.
Il suo modo di fare politica mi è sembrato fin da subito un modello ideale: vicina alle persone, sempre.
Quello che ci lega oggi è esattamente questo: la necessità che sentiamo entrambe di valorizzare Rocca Priora, lavorando sui punti di forza e sulle criticità dei nostri territori.

Una “vox populi” imputa alla vostra lista di avere rotto l’unità della sinistra Roccapriorese e la riprova è che per la seconda volta di fila il Partito Democratico si “sfila” da una possibile alleanza con il vostro gruppo. C’è un perché a tutto ciò?
Sicuramente questo scollamento non è una nostra responsabilità.
Ci siamo messi sempre a disposizione del nostro circolo, abbiamo cercato più volte di metterci in contatto con l’ex Segretario di circolo e ci siamo uniti a loro nelle attività di voto per la composizione dell’Assemblea regionale che vedeva proprio David De Righi candidato.
Quindi dobbiamo avere l’onestà di raccontare i fatti: 3 rappresentanti del circolo locale del Partito Democratico hanno scelto di iniziare un percorso con i colleghi di Fratelli d’Italia e Forza Italia senza la possibilità di ragionare attorno a questa scelta attraverso incontri pubblici con il direttivo di circolo e con i soci iscritti.
Questa è la realtà dei fatti, tanto che oggi il Partito Democratico di Rocca Priora è commissariato.

La lista di cui fai parte si chiama “Coraggio Rocca Priora”.
In cosa debbono avere coraggio i tuoi concittadini in questa tornata elettorale?
Il Coraggio di cambiare davvero il volto di questa comunità.

Sei stata Assessore ai Servizi Sociali durante l’amministrazione a guida Anna Gentili.
Ci siamo già sentiti in merito alla cosiddetta questione sugli aumento della Mensa della scuola Materna. Mi dicesti che all’indomani del mio articolo avreste incontrato, assieme ad Anna Gentili, dapprima le famiglie interessate e, successivamente, il Commissario Prefettizio.
Come è andata a finire visto che stanno arrivando anche gli aumenti sulla mensa scolastica passata da 3,04 euro a 4,13?

Sì! Io sono stata Assessora alle politiche sociali in questi 5 anni; mai come prima, in questi 5 anni, si è lavorato con rigore sulle fragilità.
Proprio sulla mensa, mi consentirai di fare questo piccolissimo passaggio, è bene ricordare che noi abbiamo stravolto il bando di gara.
Nel nostro Comune fino a 5 anni fa si procedeva con metodi arcaici e scandalosi secondo i quali se una famiglia accumulava nel corso del tempo dei debiti con la Ditta appaltatrice, si toglieva ai bambini la possibilità di consumare il pasto completo creando delle situazioni spiacevoli che vedevano alcuni bambini consumare il pasto per intero ed altri no.
Ci siamo fortemente opposti a questo sistema inserendo una clausola fondamentale nel bando di gara: ogni bambino ha il diritto di consumare il pasto completo.
È stato il Comune stesso a farsi carico di eventuali morosità attraverso l’istituzione di un preciso capitolo di bilancio.
E anche dopo la crisi pandemica abbiamo scelto di non far gravare sulle famiglie gli aumenti dei costi del servizio, caricando nel nostro bilancio le somme necessarie.
Questo breve inciso solo per spiegare la vicinanza che abbiamo sempre dimostrato attraverso la nostra compartecipazione al mantenimento dei servizi essenziali.
L’aumento dei costi non si può additare all’ex Sindaca ma ad una gestione scellerata che alcuni assessori hanno portato avanti.
Sono stati approvati dal Commissario diversi debiti fuori bilancio perché qualche Assessore ha fatto delle spese senza dei preventivi mettendo in seria difficoltà l’Ente pubblico.
Mi spiace che a pagare siano i cittadini ma l’impegno che tutti dobbiamo prenderci il 10 giugno è quello di riportare le famiglie a non pagare gli aumenti del costo del servizio.

Il 25 aprile scorso, sempre sul suo profilo Facebook, parlando del caso relativo al mancato monologo di Antonio Scurati, hai scritto: “Si sta perdendo il senso della democrazia. Io non ci sto”. Cosa, a tuo avviso, sta venendo meno in questo momento storico?
La nostra mi sembra una democrazia affaticata.
La nostra classe politica continua ad inseguire il consenso attraverso dibattiti che cavalcano l’emotività del complesso momento storico che stiamo vivendo.
Si riducono gli spazi di confronto tra i cittadini con idee legittimamente divergenti e questo comporta una disillusione nei confronti della politica.
Siamo abituati a pensare alla democrazia come un regime conquistato.
La democrazia va difesa perché altrimenti ne mettiamo in discussione la sopravvivenza!

Neanche tu puoi esimerti dalla mia ormai famosa “bacchetta magica”. Un sogno che vorresti far avverare per te ed uno per la tua Città?
Quello che spero per me è di trovare sempre il coraggio di mettermi in discussione e di migliorarmi.
Per la mia comunità, il sogno è che torni a brillare.
Se dovessi però essere più concreta, mi piacerebbe che l’ex Ospedale Cartoni torni ad essere centrale per i servizi socioassistenziali e che si apra a Rocca Priora una struttura per donne vittime di violenza.
Una struttura di cui ha necessità tutta l’area dei Castelli Romani.

Anche stavolta resto stupefatto dalla chiarezza dei contenuti e dalla capacità di sintesi della mia interlocutrice.
Ringrazio Sara per la sua disponibilità e per l’impegno profuso per la sua attività politica.

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Cronaca

Roma, conto alla rovescia per la 4 edizione dell’Hip Hop Cinefest: un fine settimana all’insegna di cinema, musica e cultura

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Venerdì 10 e sabato 11 maggio alla Casa della Cultura di Torpignattara (Via Casilina, 665 – Roma) – Ingresso Libero
 
L’unico evento italiano e uno dei cinque al mondo dedicato alle storie scritte, prodotte e dirette da amanti della cultura Hip Hop, passando per tutti i generi cinematografici compresi quelli sperimentali.
 
La forte vocazione internazionale dell’Hip Hop Cine Fest conferma l’evento come punto di incontro di culture e idee che arrivano da tutto il mondo. Come nelle passate edizioni, oltre alla proiezione delle opere cinematografiche selezionate, l’evento diventa un forum di discussione sui temi complessi della narrazione culturale attuale. La kermesse, nelle varie attività e azioni di cui si compone, è un laboratorio di creazione, condivisione, ispirazione e sperimentazione che si muove oltre le barriere geografiche, favorendo scambi artistici su scala globale. L’Hip Hop Cine Fest esplora le intersezioni tra cinema, musica e le sfide culturali del nostro tempo, celebrando la ricchezza della cultura Hip-Hop e il suo impatto trasformativo nella società.
 
Durante la due giorni, si terranno dibattiti e workshop, con una particolare attenzione ai processi educativi non formali dell’Hip-Hop come strumento pedagogico innovativo. Le categorie in gara includono documentari, fiction, video musicali, e opere sperimentali, sia lunghe che corte. Per l’edizione 2024 sono stati selezionati 112 progetti provenienti da 26 paesi: 22 documentari lunghi, 19 documentari corti, 6 cortometraggi di finzione, 20 progetti sperimentali, 6 progetti web/seriali e 39 videoclip musicali.
 
Tra le opere in concorso i documentari: “Street Heroines” di Alexandra Henry dagli Stati Uniti, la celebrazione del lavoro di tre artiste latine attive nella scena dei graffiti tra NY, Città del Messico e San Paolo, e “Olossa” diretto da F.Randrianambinana, J.O.Tsibeny E M.A.Ramangason, un viaggio nella drill del Madagascar. Tra i progetti di finzione “The last Carreo” dal Perù di P.Malek, 24 ore nella vita di Lucho freestyler di Lima, un action tra contraddizioni e dura realtà. Tra i progetti sperimentali “The graffiti mistery” dalla Francia di C.Diaz, un progetto che esplora il lettering attraverso la settima arte; per i best of the web “Fazilona” di Z.Bandido, M.A.Verdiell, E.d.G.Koperuna, web serie dedicata alla scena delle fanzine di Barcellona. Tra i videoclip musicali “Survaival” del regista cubano A.V.D’Mente.
 
Per tutte la durata della manifestazione, sarà allestita una mostra d’arte curata dalla galleria Croma e una selezione espositiva dell’Italian Hip Hop Museum.
Tutti progetti selezionati saranno trasmessi in streaming gratuito sulla piattaforma filmocracy.com dal 29 aprile al 19 maggio.
 
 
Il programma
 
venerdì 10
ore 13.00 – 21.30
Proiezioni non stop delle opere in concorso
dalle ore 15
graffiti live painting a cura dell’artista peruviano suc
ore 15.00
workshop di Djing con DJ Mixturesse dall’Olanda
ore 16.30 – 17.30
Talk “Hip Hop e Narcostati”, tra gli ospiti il regista Federico Peixoto.
All’interno dei difficili contesti del Latinoamerica dove i narcotrafficanti dettano legge, l’Hip-Hop è capace di veicolare un messaggio di resistenza e fratellanza, il tutto raccontato direttamente da un artista della Costa Rica.
Ore 18.00 – 19.30
Panel “Hip Hop e resistenza: Tunisia, Palestina e Siria”, tra gli ospiti l’artista tunisino Elyes Fatnassi. Testimoni diretti provenienti da tre paesi attualmente infiammati da guerre, oppressioni e instabilità: Palestina, Siria e Tunisia si incontrano sulla scia di un insolito filo conduttore: L’Hip Hop e la sua capacità di diventare strumento di resistenza per cultura anche nei contesti più difficili, restituendo speranza
 
 
Sabato 11
Ore 10.00 – 22.00
Proiezioni non stop delle opere in concorso.
Ore 11.00 – 12.30
Panel “Breaking: dall’arte-educazione alle olimpiadi”, tra gli ospiti il tecnico federale e giudice Edoardo Bernardini.
Partendo dal potere arte-educativo del Breaking, nato tra i vicoli delle periferie, fino alla consacrazione olimpica della disciplina, che futuro si prevede per la “original street dance”? La sua formalizzazione in disciplina olimpionica sarà preponderante, o rimarrà più forte il richiamo della strada?
Dalle ore 13
Graffiti live Painting a cura dell’artista palestinese Hamza Abu Ayyash.
Ore 13.30 – 14.30
Workshop “Hip Hop Filmaking” con il regista olandese Stephan Velema.
Ore 15.00 – 16.30
Panel “Hip Hop – Femminismo – Empowerment”, tra gli ospiti Martha Diaz dell’Hip Hop Education Center di New York.
In questa sezione si cercherà di affrontare le delicate questioni che riguardano il ruolo troppo spesso marginalizzato della donna a livello globale, tanto nella società come anche nella cultura Hip-Hop. È in questo contesto che nascono movimenti come il femminismo hip-hop e l’afro-femminismo, che promuovono l’empowerment femminile e un cambio di paradigma radicale.
18.00-19.30
Tavola rotonda “Storia del cinema hip hop vol. 4”, tra gli ospiti il professore e ricercatore Giuseppe Gatti.
Quarto appuntamento con la riflessione sulla natura e lo stato del cinema Hip-Hop, quest’anno si andranno ad analizzare le prospettive future di questo genere ibrido e le sue possibilità evolutive, sia dal punto di vista produttivo, che soprattutto distributivo.
Ore 21
Cerimonia di premiazione dei vincitori del festival.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Castelli Romani

Frascati: eletti i presidenti delle Commissioni Affari Istituzionali e Bilancio

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Eletti ieri i presidenti della Commissione Affari Istituzionali e della Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate del Comune di Frascati, rispettivamente Maria, detta Emanuela, Bruni e Roberto Mastrosanti.

Una nuova elezione che segue le dimissioni, sembrerebbe senza alcuna motivazione, di Anna delle Chiaie e Marco Lonzi.

La Commissione Affari Istituzionali, da Statuto del Consiglio Comunale, spetta di diritto alle opposizioni che siedono a Palazzo Marconi che oggi erano rappresentate dalla stessa Emanuela Bruni, Roberto Mastrosanti, Anna delle Chiaie e Matteo Angelantoni con la sola assenza di Marco Lonzi.

Maria, detta Emanuela, Bruni

All’unanimità dei presenti viene eletta la dottoressa Bruni, già candidata sindaco nel 2021 del centro destra Frascatano: un curriculum vitae che spazia dalla carriera giornalista, a ruoli istituzionali – la prima donna a presiedere il cerimoniale di Palazzo Chigi – ed, attualmente, consigliere del CdA del MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.

Roberto Mastrosanti

Per la Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate viene eletto, sempre all’unanimità dei presenti compresi i capogruppo dei partiti di maggioranza di Palazzo Marconi, l’avvocato Roberto Mastrosanti, già sindaco della città: una regola non scritta, ma sempre rispettata dall’assise tuscolana, attribuisce sempre alle opposizioni tale presidenza in virtù del fatto che trattasi, pur sempre, di una commissione di controllo.
Si ricuce così il rischio di un blocco dell’attività politica del Consiglio Comunale.
A caldo il commento del commissario cittadino di Forza Italia, nonché membro della segreteria provinciale, il dottor Mario Gori: “Eletti due consiglieri comunali con grande esperienza Amministrativa ed Istituzionale, oltre che stimati professionisti, che, sicuramente, eserciteranno le loro funzioni nell’interesse della collettività”. Si aggiunge poi, nella serata, dalle pagine Facebook, il commento della Lega Frascati che oltre ad augurare un “buon lavoro” ai neoeletti scrive: “su queste commissioni parta un percorso di costruzione di una alternativa politico-amministrativa all’attuale giunta a guida PD”.

Ai neo presidenti auguriamo un buon lavoro.

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