Il ministro dell’Istruzione prova a mettere ordine, ma in molte scuole regna ancora il caos organizzativo
Basta con i compiti caricati la sera sul registro elettronico per il giorno dopo, e con le interrogazioni improvvisate che trasformano le giornate scolastiche in vere e proprie maratone di stress. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito interviene a gamba tesa contro la disorganizzazione didattica che, ancora oggi, nonostante le tecnologie e i regolamenti, continua a pesare sulle spalle degli studenti.
Con una circolare firmata dal ministro Giuseppe Valditara, indirizzata ai dirigenti scolastici, il Ministero chiede una gestione più rigorosa e rispettosa dei carichi di lavoro, tanto in classe quanto a casa. Il messaggio è chiaro: non si può pretendere che i ragazzi affrontino tre verifiche lo stesso giorno o che si preparino per interrogazioni comunicate con meno di 24 ore di anticipo.
Il nodo: compiti inseriti all’ultimo minuto
La circolare specifica che “è importante che la programmazione delle verifiche da svolgere in classe, così come l’assegnazione di compiti a casa, siano accuratamente pianificate da ciascun insegnante”, tenendo conto del lavoro già programmato dagli altri docenti. E soprattutto, “evitando che siano consegnati sul registro elettronico in serata per l’indomani”. Una pratica purtroppo ancora diffusa in molte scuole, in cui bastano pochi clic sul registro online per sommergere gli studenti di compiti e letture dell’ultimo minuto.
Nonostante l’autonomia di cui godono gli insegnanti, la circolare intende richiamare tutti a una maggiore responsabilità condivisa e coordinamento tra i consigli di classe, per evitare la concentrazione di interrogazioni, compiti scritti e carichi di studio nella stessa giornata.
Per una scuola che rispetti i ritmi degli studenti
Il principio alla base del provvedimento è educativo prima che organizzativo: “La scuola è il contesto educativo che deve creare le condizioni di serenità e fiducia per lo sviluppo armonico della personalità di tutti gli studenti”, si legge nel documento. Una visione che punta a ridurre l’ansia da prestazione, promuovere la qualità dello studio, e permettere agli studenti di conciliare il tempo scolastico con attività sportive, relazioni sociali e momenti di riposo.
Diario cartaceo e autonomia
Valditara propone anche di affiancare al registro elettronico il tradizionale diario personale, soprattutto per gli alunni del primo ciclo, ma non solo. Questo strumento può aiutare gli studenti a sviluppare autonomia nella gestione dei propri impegni, rendendo i compiti non solo un dovere, ma parte integrante del processo educativo.
Il plauso dei presidi
A sostenere la circolare è anche l’ANP – Associazione Nazionale Presidi. Il presidente Antonello Giannelli ha parlato di “suggerimenti di buon senso” e ha ribadito che “l’impegno pomeridiano richiesto agli studenti deve essere costante, ma equilibrato”. “I compiti devono essere pensati per lasciare spazio anche ad altre attività fondamentali per la crescita dei ragazzi: dallo sport alla famiglia, fino alla semplice socializzazione con i coetanei”, ha aggiunto.
Ma non tutti i docenti si adeguano
Nonostante il quadro normativo, in molte scuole persistono casi di compiti comunicati in extremis e verifiche ‘a raffica’ concentrate in pochi giorni. Alcuni genitori denunciano situazioni limite, in cui i ragazzi si trovano a studiare fino a tarda sera per interrogazioni comunicate il pomeriggio precedente. Episodi che violano non solo le nuove linee guida ministeriali, ma anche il più basilare principio del buon senso didattico.
Il messaggio del ministro è, in fondo, una chiamata alla responsabilità professionale: insegnare non significa solo trasmettere nozioni, ma anche educare al tempo, al metodo e al rispetto. E questo vale tanto per gli studenti quanto – oggi più che mai – per gli adulti che li accompagnano nel percorso scolastico.