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COSTA AZZURRA, DOPO LA GRANDE TEMPESTA: MIGLIAIA DI EVACUATI, SI CERCANO I DISPERSI

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Tempo di lettura 3 minuti Hollande ha espresso il suo massimo sostegno alle famiglie colpite dal nubifragio: indennizzi in tre mesi

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di A.B.
 
Dopo l’alluvione della scorsa notte che ha devastato la Costa Azzurra e ha strappato la vita a 17 persone, adesso coloro che hanno vissuto il disastro in prima persona e hanno visto la loro casa allagarsi e distruggersi iniziano a ripulire. Intanto si cercano i 4 dispersi, uno a Antibes, due a Cannes e uno a Mandelieu-la-Napoule. Ci sono ancora 5.000 abitazioni che sono prive di elettricità nella regione delle Alpi Marittime, intanto si inizia a parlare anche di danni e di stime. Eric Ciotti, presidente del dipartimento, parla di 500 milioni di danni. Parla anche dell’allerta “arancio” che era stata lanciata alla vigilia dell’inondazione. Secondo lui bisognava lanciare l’allerta “rossa” e allo stato attuale bisogna rivedere la graduazione delle allerte “di quelle 'arancio' ce ne sono state diverse decine dall'inizio dell'estate, la gente la considera banale. La gradazione dei diversi livelli deve essere rivista”. Hollande ha espresso il suo massimo sostegno alle famiglie colpite dal nubifragio, ha inoltre reso omaggio al lavoro che è stato svolto da tutti coloro che hanno prestato e stanno prestando soccorso e alla “mobilitazione eccezionale tenuto conto della gravità della situazione”. Ha dichiarato inoltre che mercoledì verrà dichiarato lo stato di catastrofe naturale, garantendo alla popolazione indennizzi in meno di tre mesi. Intanto ieri i treni che erano bloccati dall’Italia alla Francia hanno ripreso il loro viaggio. 
 
Si teme che il numero possa salire dato che molte zone sono tutt’ora inaccessibili, “le speranze di trovarli vivi sono molte ridotte, perché quasi tutte queste persone si trovano in sotterranei difficilmente accessibili in queste condizioni” ha riferito il portavoce Sebastian Humbert, ha aggiunto inoltre “Si tratta di precipitazioni eccezionali e concentrate soprattutto in zone popolate”. La tromba d’aria e le forti piogge torrenziali hanno inondato la regione di Nizza e Cannes, ma anche la conosciutissima des Anglais. Intanto sono rimaste senza elettricità 35.000 case e la rete ferroviaria allo stato attuale risulta bloccata su molti punti. Molti treni sono stati costretti a fermarsi e trascorrere la notte sul posto con i passeggeri all’interno, sono 500 i turisti che sono stati accolti presso la stazione di Nizza. Ci sono anche 2.500 italiani provenienti da un pellegrinaggio a Lourdes che sono stati bloccati su cinque “tre bianchi” dell’Unitalsi e si trovano bloccati sui treni a causa del tempo avverso. Tra lori ci sono tanti malati, alcuni persino in lettiga, ma il presidente dell’Unitalsi rassicura che stanno bene. Ha spiegato il presidente “Il disastro e' stato grande  con il crollo di ponti e l'interruzione delle linee ferroviarie. Siamo stati in contatto tutta la notte sia da Roma, che da Lourdes con i referenti dei diversi treni unitalsiani. La situazione e' sotto controllo e grazie alla presenza dei nostri volontari i pellegrini sui treni stanno vivendo questo momento di disagio con grande serenità”, ha continuato inoltre “Mi auguro che la situazione si sblocchi al piu' presto per potere permettere ai nostri treni di rientrare in Italia sembra attraverso la linea alternativa di Modane. In questo momento nelle cappelle allestite su ogni sui treno si sta pregando per le vittime dell'alluvione e per il Santo Padre che oggi apre il Sinodo dei Vescovi per la Famiglia”. Inoltre il prefetto delle Alpi Marittime Adolphe Colrat riferisce “Purtroppo in nottata abbiamo dovuto lamentare anche dei saccheggi nelle zone colpite dal maltempo. E' difficile garantire la sicurezza  quando le forze dell'ordine devono dedicarsi alle zone sinistrate”.
 
Ieri ha fatto sapere il suo profondo dispiacere e la sua profonda emozione per quanto successo anche il presidente François Hollande che insieme al ministro dell’interno  Bernard Cazeneuve, si è recato sui luoghi dell’alluvione. Ma una delle località che ha subito maggiormente i danni del nubifragio è stata Biot, vicino Antibes. Tre anziani sono morti annegati in una casa di riposo, invece a Cannes è stata ritrovata una sessantenne morta nei pressi di un parcheggio. Ma la scia di morte causata dal nubifragio non è finita poiché a Vallauris-Golfe-Juane sono state trovate tre persone morte. Per quanto riguarda il bilancio delle vittime le autorità riferiscono “il bilancio non può essere considerato definitivo, tenuto conto delle difficoltà di accesso alle zone colpite”. Il Sindaco di Cannes riferisce che alcuni veicoli sono stati trascinati anche in prossimità del mare. A Cannes sono centinaia gli sfollati, l’acqua ha invaso tutto ma il comune prontamente sta provvedendo a sistemare gli sfollati. La pioggia caduta è tanta, il comune di Nizza ha stimato che corrisponderebbe al 10% della pioggia che solitamente si tergiversa durante l’anno. Intanto ieri i treni che erano bloccati dall’Italia alla Francia hanno ripreso il loro viaggio. 

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Cronaca

La Conferenza Episcopale Nordica riafferma la vicinanza all’Ucraina

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Lo scorso mese di maggio il cardinale Anders Arborelius OCD di Stoccolma e il vescovo Erik Varden OCSO di Trondheim hanno compiuto una visita di solidarietà in Ucraina a nome della conferenza episcopale nordica e quindi di tutti i cattolici dei paesi nordici. Sono rimasti profondamente commossi da ciò che hanno visto: il calvario che l’Ucraina sta attualmente attraversando, la continua distruzione di obiettivi civili, le atrocità contro gli indifesi e i bambini, ma anche il coraggio, la perseveranza e il lavoro umanitario degli ucraini.
 
Come vescovi nordici, hanno invitato tutti i credenti ad un’azione pacifica contro questa terribile guerra. A questo scopo è stata scelta la domenica di Pentecoste per celebrare la venuta dello Spirito Santo, quindi per rafforzare la fede che il Signore con la sua potenza salvifica può davvero rinnovare la faccia della terra attraverso i suoi fedeli seguaci. Per questo i vescovi hanno chiesto che la messa principale di Pentecoste in tutte le parrocchie e comunità dei cinque Paesi nordici fosse celebrata per la giustizia e la pace in Ucraina. Allo stesso tempo, chiedendo che le offerte raccolte vengano indirizzate alla Caritas dell’Ucraina, il cui impegno è grande. La Caritas concretizza il sostegno delle diocesi nordiche con pacchi alimentari e igienici per i più bisognosi. La necessità di questo tipo di aiuto fondamentale è grande e sta solo crescendo. la diocesi ha invitato i fedeli ad utilizzare i giorni venturi per preparare i cuori e le menti, ringraziando i fedeli per la loro generosità.
 
La riunione era presieduta dal  Vescovo Czeslaw Kozon, Copenhagen, con la presenza del Cardinale Anders Arborelius OCD, Stoccolma, vicepresidente, del Vescovo Bernt Eidsvig Can.Reg, Oslo, di Mons. David Tencer OFMCap, Reykjavik, del Vescovo-Prelato Berislav Grgic, Tromsø. del Vescovo-Prelato Erik Varden OCSO, Trondheim e di padre Marco Pasinato, amministratore della diocesi di Helsinki. La diocesi finlandese, circa 16mila fedeli, è ancora in attesa della nomina da parte di Papa Francesco del nuovo vescovo titolare, che succeda al vescovo emerito Teemu Sippo, in pensione dal 2019.

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Esteri

Ucraina, la Russia fa saltare in aria la centrale idroelettrica di Kakhovka

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Le forze russe hanno fatto saltare in aria la diga di Nova Kakhovka, nella parte controllata da Mosca della regione di Kherson: lo ha reso noto l’esercito di Kiev, come riportano il Guardian e Ukrinform.

La centrale idroelettrica di Kakhovka è stata fatta saltare in aria dalle forze di occupazione russe.

La portata della distruzione, la velocità e il volume dell’acqua, le probabili aree di allagamento sono attualmente in corso di verifica. Tutti i servizi funzionano. La situazione viene monitorata”, ha affermato il Comando operativo sud. 

La notizia è confermata anche dal ministero delle emergenze russo che però accusa Kiev affermando che la diga di Nova Kakhovka è stata “parzialmente distrutta” a causa di bombardamenti ucraini, e sottolineando che non c’è pericolo per la popolazione delle regione. La diga, controllata dai russi, è un impianto strategico per il rifornimento di acqua alla Crimea, annessa alla Russia. Il capo della locale amministrazione filorussa, Vladimir Leontiev, citato dall’agenzia Ria Novosti, ha tuttavia detto che le forniture idriche alla penisola non dovrebbero essere interrotte. 

Alcuni meccanismi della diga sono stati danneggiati “per un bombardamento ucraino” e c’è stato un innalzamento di 2,5 metri del livello dell’acqua nel bacino, ma la diga stessa “non è stata distrutta” e “non ci sarà una catastrofe”, ha aggiunto Leontyev che ha tuttavia aggiunto che potrebbe rendersi necessaria l’evacuazione di circa 300 case a valle, nelle località di Korsunki e Dnepryan. Secondo un corrispondente dell’agenzia russa Ria Novosti sul posto, le forze ucraine continuano a bombardare con l’artiglieria l’area della diga.

La centrale idroelettrica di Kakhovka è stata completamente distrutta “a seguito dell’esplosione della sala macchine dall’interno” e non è riparabile, riferisce l’emittente statale ucraina Suspilne, che cita la società statale Ukrhydroenergo. L’operatore gestisce numerose centrali idroelettriche lungo i fiumi Dnipro e Dniester.

I danni provocati alla diga di Kakhovka “potrebbero avere conseguenze negative per la (centrale nucleare di Zaporizhzhia), ma la situazione è sotto controllo”, afferma l’operatore nucleare ucraino Energoatom. Lo riporta il Guardian. “La notte del 6 giugno 2023, gli invasori russi hanno fatto saltare in aria la diga dell’Hpp (la centrale idroelettrica di Kakhovska, ndr)”, ha scritto l’operatore in un comunicato spiegando che i livelli dell’acqua “in rapida diminuzione” nel bacino idrico rappresentano una “minaccia aggiuntiva per la centrale nucleare di Zaporizhzhia temporaneamente occupata”. Per ora, tuttavia, lo stagno di raffreddamento della centrale nucleare è pieno, ha aggiunto. “L’acqua del bacino idrico di Kakhovsky è necessaria affinché la stazione riceva energia per i condensatori delle turbine e i sistemi di sicurezza della Znnp (la centrale di Zaporizhzhia, ndr). Lo stagno di raffreddamento della stazione è ora pieno: alle 8:00 il livello dell’acqua è di 16,6 metri, sufficiente per le esigenze della stazione”, ha spiegato Energoatom.

Il pericolo di un “disastro nucleare” alla centrale di Zaporizhzhia “aumenta rapidamente”, ha affermato invece Mykhailo Podolyak, consigliere del capo dell’Ufficio del Presidente ucraino Zelensky. “Il mondo è di nuovo sull’orlo di un disastro nucleare, perché la centrale nucleare di Zaporizhzhia ha perso la sua fonte di raffreddamento. E questo pericolo sta aumentando rapidamente”, ha dichiarato Podolyak in un messaggio ai media

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“L’Italia vola nei Paesi Baschi”: Bilbao ora è a due ore di volo da Roma

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Presso il Centro Multimediale Interattivo dell’Ufficio spagnolo del turismo a Roma è stato organizzato l’evento “L’Italia vola nei Paesi Baschi” nel corso del quale è stato presentato il nuovo collegamento aereo Roma – Bilbao della compagnia aerea Volotea.
 
Hanno preso parte alla presentazione Juan Baliño Gangoiti, responsabile della promozione di Bilbao Turismo (Ente municipale del Turismo di Bilbao), e Valeria Rebasti, International Market Director Italy della Volotea. L’evento ha costituito  l’occasione per scoprire Bilbao, la città più grande e il centro economico della comunità autonoma dei Paesi Baschi in Spagna. Città d’arte e d’avanguardia, nei prossimi mesi sarà sede di importanti festival musicali ed eventi sportivi internazionali. In particolare, Gangoiti, anche con l’ausilio di ottimi filmati, ha introdotto le varie sfaccettare di una città, e di una regione, che, da una profonda crisi industriale, negli ultimi 30 anni ha realizzato una tumultuosa crescita culturale, economica e turistica.
 
Gangoiti ha ricordato come i Paesi baschi stiano attraendo molti investimenti esteri, per raggiungere, nel 2022, un valore di oltre 5 mdi. €. Come attrattività turistica, nel 2022 sono stati circa 3,3 milioni i turisti arrivati, di cui 1,6 milioni solo a Bilbao, per una disponibilità di 18.193 posti letto in 991 alberghi. Il solo celebre museo Guggenheim ha ricevuto 1,2 milioni di visitatori. mentre l’aeroporto locale registrava un traffico di 5,1 milioni di passeggerei; una qualità della vita invidiabile abbinata ad una sicurezza  che hanno reso Bilbao ed i paesi Baschi destinazione che attrae sempre più italiani, il che è facilitato dai comodi collegamenti introdotti dallo scorso aprile da Roma, come ha riferito Valeria Rebasti, ma anche da altre città italiane,rotte che partono per Bilbao dall’Italia e viceversa, e che in questo 2023 saranno ben sei.
 
Attiva in Italia dalla sua fondazione nel 2012, Volotea la collega a 5 destinazioni spagnole, Barcellona, Bilbao, Oviedo, Valencia e Madrid; da Roma a Bilbao sono ora due i collegamenti ma da novembre diventano tre, data la buona risposta ricevuta dalla clientela italiana. Sempre Rebasti ha aggiunto che “ metteremo in vendita un’offerta commerciale per l’Italia in linea con le cifre pre-Covid, servendo oltre 158 rotte, operando oltre 23.500 voli con il 69%dell’offerta di posti verso le isole e la metà della nostra rete italiana sarà internazionale”. In definitiva, Volotea sembra volersi lasciare alle spalle con fiducia ed ottimismo la grave crisi del trasporto aereo che ha colpito tutte le compagnie durante la pandemia.



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