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Salute

Covid, Vaia: “Casi in aumento ma senza allarme”

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Speranza: “I numeri crescono, il Green pass serve ancora”

Sì alla corsia preferenziale per la terza dose anche a docenti e personale scolastico – rispettando i sei mesi di distanza dalla seconda – perché anche loro lavorano in ambienti a rischio, dice il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervistato dal Corriere. Il rialzo dei casi previsto, e le manifestazioni No vax non hanno giovato,riflette. Spiega che gli under 20 assorbono il 23% dei nuovi contagi: ‘E oltre a prendere il virus lo portano a casa’. Prematuro parlare di alleggerire o addirittura abolire il Green pass, ma ‘vivremo un Natale libero’. Imminente la decisione sulla seconda dose per chi ha fatto il monodose J&J: “Mi risulta che gli organismi tecnici siano orientati a prevedere un richiamo con un vaccino a mRNA, molto probabilmente almeno dopo due mesi dall’unica iniezione. Siamo nei tempi visto che queste persone si sono immunizzate tra aprile e maggio” ha ricordato il sottosegretario.

La campagna vaccinale: in Italia 89.851.272 somministrazioni

Sono 89.851.272 le dosi di vaccino somministrate in Italia, il 90% del totale di quelle consegnate, pari finora a 99.784.121 (nel dettaglio 71.161.190 Pfizer/BioNTech, 15.233.385 Moderna, 11.543.541 Vaxzevria-AstraZeneca e 1.846.005 Janssen). E’ quanto si legge nel report del commissario straordinario per l’emergenza sanitaria aggiornato alle 6.14 di oggi. Le persone che hanno ricevuto la terza dose addizionale sono 263.358, il 30% della popolazione potenzialmente oggetto di dose addizionale, mentre sono 1.316.568 (il 44,05% della popolazione) quelle oggetto di dose booster. Le persone che hanno avuto almeno una dose sono, invece, 46.630.490, l’86,34% della popolazione over 12 mentre quelle che hanno completato il ciclo vaccinale sono 44.779.642, l’82,91% della popolazione over 12.

Vaia: “Casi in aumento ma senza allarme”

“L’aumento dei casi era prevedibile ma non c’è da allarmarsi: sta arrivando la stagione fredda, che favorisce la  circolazione dei virus e la gente non usa più le mascherine”, dice il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia che, in una  intervista al Corriere della Sera lancia un appello: ”Bisogna  incrementare le vaccinazioni e renderle obbligatorie per chi è a  contatto con il pubblico”. ”Quello che bisogna fare oggi – rileva  Vaia – è spingere su due fasce di popolazione: soggetti fragili e anziani, ma anche su tutti i non vaccinati e gli immunizzati con una  sola dose, che purtroppo sono tanti. Il governo deve compiere  un’azione coraggiosa per prosciugare questo bacino e ampliare  l’obbligo vaccinale a chiunque ricopre funzioni a contatto con il  pubblico. E anche porre fine alla concezione del tampone come atto  strategico per ottenere il green pass: il test è una fotografia del  momento, non di ieri e non di domani. E non può surrogare il vaccino  che, lo ripeto ancora, si è dimostrato un’arma efficace. È arrivato il momento di infliggere il colpo del ko al Covid”. Sulla eventualità di vaccinare i bambini Vaia ribadisce che ”il mio non è scetticismo, il  mio è realismo. Non vedo la necessità di proteggere una fascia  anagrafica che non incide sulla curva epidemiologica. In Vaia: ”Serve l’obbligo vaccinale per chi lavora a contatto col pubblico”.

Speranza: “I numeri crescono, il Green pass serve ancora”

“Governo pronto ad un nuovo stato di emergenza se ce ne sarà la necessità e con la curva dei contagi in risalita il Green Pass “è fondamentale”. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, interviene dopo che da giorni si registra una ripresa del contagio da Covid: siamo passati in percentuale da un’incidenza di 30 casi per 100 mila persone a oltre 50 e anche l’Rt, l’indice di trasmissibilità, è passato da0,8 a poco sopra l’1. Una fase che comunque non stupisce gli esperti, dal momento che, come è noto, con la stagione invernale i virus a diffusione area hanno la possibilità di propagarsi dipiù.  Anche il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità certifica che  cresce l’incidenza dei casi di Covid in tutta Italia, con alcune regioni più esposte come il Friuli Venezia Giulia che ha visto in una settimana raddoppiare il valore, ma nell’ultima settimana aumenta l’incidenza anche in tutte le fasce d’età e in particolare sotto i 12 anni, cioè nella parte della popolazione che ancora non può essere vaccinata: in totale il 24% dei casi è stato diagnosticato sotto i 20 anni.   Dunque davanti ai dati in risalita Speranza non esclude nè una proroga dello stato di emergenza nè dello stesso Green pass che-ricorda- “ci consente di tenere aperti tutti i luoghi della socializzazione, della cultura, i ristoranti, le scuole e le università: in un quadro epidemiologico diverso, faremo naturalmente tutte le valutazioni necessarie”.    In realtà prorogare l’attuale stato di emergenza è tecnicamente impossibile se non limitatamente fino al 31 gennaio del 2022: il governo tuttavia, se lo riterrà opportuno, potrà procedere per via parlamentare a emanare un provvedimento che preveda un nuovo stato di emergenza al quale sono ovviamente legati anche i protocolli riguardanti per esempio lo smartworking,  il rientro dei lavoratori nei rispettivi posti di lavoro e la cassa integrazione. Anche il Green pass, che ha spinto i vaccini, scadrà il 31 dicembre, come lo stato di emergenza, ma il governo potrebbe ragionare sul futuro della certificazione con un decreto a parte che ne proroghi gli effetti fino, ad esempio, all’estate.