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Cronaca

CRAC DIVINA PROVVIDENZA: UDIENZA DI SCARCERAZIONE PER IL SENATORE AZZOLLINI

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Tempo di lettura 2 minuti Domani il riesame dovrà decidere sugli arresti di suor Marcella Cesa e suor Consolata Puzzello

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di Angelo Barraco
 
Bari – Oggi pomeriggio il Tribunale del Riesame di Bari dovrà decidere sull’istanza di revoca della misura cautelare disposta nei confronti del senatore Antonio Azzollini, che è indagato per associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta nell’ambito dell’inchiesta sul crac della Divina Provvidenza. Domani il riesame dovrà decidere sugli arresti di suor Marcella Cesa e suor Consolata Puzzello. 
 
I sequestri. Le indagini si incentrano sul crac da 500 milioni di euro che ha subito la Congregazione Ancelle Divina Provvidenza, avente sedi a Bisceglie, Foggia e Potenza, attualmente si trova in amministrazione straordinaria. Nell’inchiesta sul crac delle case di cura Divina Preovvidenza che erano gestite dall’ente religioso denominato “Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza opera Don Uva onlus”, sono stati sequestrati dai finanzieri 32 milioni di euro più un immobile che era destinato a una clinica privata e appartenente all’ente “Casa di Procura Suore Ancelle della Divina Provvidenza”. Secondo l’accusa l’intestazione dell’immobile ad enti ecclesiastici aveva il fine di sottrarre i soggetti ai creditori ergo allo Stato. Il crac delle Case ammonta a 500 milioni di euro e i debiti nei confronti dello Stato ammontano a circa 350 milioni di euro.
 
Gli accertamenti sui prelati. La procura di Trani infatti sta svolgendo accertamenti su due alti prelati. Uno dei due avrebbe avuto un ruolo nella vecchia gestione dello Ior. Intanto è stata notificata la custodia al domiciliari per il presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama Antonio Azzollini. Oltre ad Azzolini, ecco l’elenco delle nove persone raggiunte dall’ordinanza di custodia cautelare:  Dario Rizzi, 64 anni, ex direttore generale 'Divina Provvidenzà, Antonio Battiante, 43 anni, ex dg e amministratore di fatto dal 2010, e Rocco Di Terlizzi, amministratore dal luglio 2009. Ai domiciliari sono andati suor Marcella (all'anagrafe Rita Cesa, 74 anni), rappresentante legale pro tempore, suor Consolata (Assunta Puzzello, 72 anni), economa della Congregazione, Angelo Belsito, 68 anni, amministratore dal luglio 2009, Antonio Damascelli, 67 anni, consulente fiscale, Adriana Vasiljevic, 29 anni, e Augusto Toscani, 69 anni, collaboratori dell'ente ecclesiastico. Queste persone sono accusate di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e reati vari legati al crac delle case di cura Divina Provvidenza.

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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