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Cronaca

LEGGE SEVERINO: DE LUCA VINCE IL RICORSO. FORZA ITALIA INSORGE

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Tempo di lettura 3 minuti L’infuriato Brunetta di FI si lascia scappare dichiarazioni molto forti nei confronti del tribunale che ha accettato il ricorso di De Luca

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di Ch. Mo.

Napoli  –Vincenzo De Luca  può insediarsi e cominciare a governare la Regione Campania, e nominare la giunta. Il ricorso presentato contro il decreto del governo che lo sospendeva dalla carica per effetto della legge Severino al Tribunale di Napoli contro la sospensione della carica, è stato accolto. L’ordinanza è stata emessa dalla I sezione civile. Nel documento si legge che il decreto del prefetto è sospeso e si riconosce l’urgenza per il rischio di paralisi istituzionale. Lo stesso premier Renzi di fatto aveva firmato venerdì 26 giugno 2015 il decreto di sospensione nel rispetto della legge sull'ineleggibilità di candidati condannati per una serie di reati poiché l'ex sindaco di Salerno, eletto alla guida della Campania alle recenti elezioni regionali, è stato condannato in primo grado per abuso d'ufficio.

 

La vittoria di De Luca. Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha commentato così il ricorso alla legge Severino presentato in Tribunale e vinto oggi: “La sentenza del tribunale di Napoli ci mette in condizione di cominciare pienamente il nostro lavoro amministrativo. E' un atto che consente agli elettori di vedere rispettato il loro diritto di scegliere da chi essere governati”. Dopo un susseguirsi di notizie, scoop e liste nere degli impresentabili, De Luca, si potrà finalmente insediare in regione, rispettando il volere degli elettori che lo hanno votato lo scorso 31 Maggio. E’ carico e grintoso il neo presidente e lo si può notare dalle parole espresse dopo questa vittoria: "Credo che nei prossimi mesi ci saranno delle cose positive per l'Italia, oltre che per la Campania: arriverà l'immagine di un'altra Campania, un'immagine di una classe dirigente fatta di dignità istituzionale, di concretezza amministrativa e di rigore spartano: si comincia davvero a voltare pagina all'insegna della legalità e della trasparenza".


Si forma la giunta.
Insediato in regione, De Luca potrà finalmente formare la sua giunta anche se, il ricorso ordinario, incardinato alla prima sezione, sarà discusso il prossimo 20 novembre. Soltanto pochi giorni fa, in vista della sospensione di De Luca, al palazzo del Consiglio regionale regnava il caos totale: tra manifestazioni varie, dissidenti, opposizione che invitava alle elezioni e una giunta che non si poteva costituire, la sostituta per un giorno di De Luca non aveva di sicuro trascorso le ore più belle della sua vita.



La protesta di FI.
Dopo la sentenza, non sono mancate le proteste dei partiti all’opposizione. Per Renato Brunetta di Forza Italia, “La legge Severino è solo contro Berlusconi”; per Anna Maria Bernini, vice presidente vicario di Forza Italia a palazzo Madama invece : "Ora Berlusconi deve tornare in Senato". L’infuriato Brunetta si lascia scappare dichiarazioni molto forti nei confronti del tribunale che ha accettato il ricorso di De Luca. “La quanto mai strana decisione del Tribunale di Napoli, che ha accolto il ricorso d'urgenza presentato da Vincenzo De Luca, certifica ancora una volta un sospetto che noi di Forza Italia abbiamo nei mesi cementificato come una certezza: la legge Severino è una norma contra personam, si applica solo con il presidente Silvio Berlusconi". Dopo De Magistris, anche De Luca è stato riammesso a differenza di quanto accadde ai tempi a Berlusconi. Anche il presidente dell’Autorità Anti Corruzione, Raffele Cantone, questa mattina ha proposto un cambiamento della Legge Severino in seguito alla vittoria del ricordo. Ma sempre lo stesso Brunetta, ha concluso dicendo che “In merito alla tempistica della decisione del Tribunale di Napoli, che dire: a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca. La legge non è uguale per e una legge come la Severino, a questo punto, andrebbe cambiata, così come chiesto questa mattina anche da Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità Anticorruzione, e magari andrebbe restituito l'onore a chi, come il presidente Berlusconi, è stato colpito con irridente celerità da una sinistra giustizialista e condizionata, evidentemente, dall'odio nei confronti dell'avversario politico degli ultimi decenni". 

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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