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DIVINA PROVVIDENZA: IL PD VOTERA' PER L'ARRESTO DI AZZOLLINI

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Tempo di lettura 2 minutiIl commissario del Pd :“Per una richiesta del genere si devono valutare le carte, ma mi pare che sia inevitabile votare a favore dell'arresto”

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di Angelo Barraco
 
Trani – Martedì prossimo, 16 giugno alle ore 20, toccherà alla Giunta per le immunità del Senato decidere sulla richiesta di arresto nei confronti del senatore Antonio Azzollini. Mario Giarrusso (M5s) spiega che “L'impegno è di dare risposte rapide anche a tutela del collega”. Orfini dice “Inevitabile votare a favore dell'arresto”. Il Pd è orientato a favore dell’arresto per Azzolini e Orfini –commissario del Pd di Roma e presidente nazionale del partito- ha aggiunto “Mi pare evidente. Per una richiesta del genere si devono valutare le carte, ma mi pare che sia inevitabile votare a favore dell'arresto”.
 
Le indagini. Le indagini sul crac della Casa Divina Provvidenza proseguono senza sosta e hanno portato alla luce risvolti, circostanze e persone insospettabili. La procura di Trani infatti sta svolgendo accertamenti su due alti prelati. Uno dei due avrebbe avuto un ruolo nella vecchia gestione dello Ior. Intanto è stata notificata la custodia al domiciliari per il presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama Antonio Azzollini. Oltre ad Azzolini, ecco l’elenco delle nove persone raggiunte dall’ordinanza di custodia cautelare:  Dario Rizzi, 64 anni, ex direttore generale 'Divina Provvidenzà, Antonio Battiante, 43 anni, ex dg e amministratore di fatto dal 2010, e Rocco Di Terlizzi, amministratore dal luglio 2009. Ai domiciliari sono andati suor Marcella (all'anagrafe Rita Cesa, 74 anni), rappresentante legale pro tempore, suor Consolata (Assunta Puzzello, 72 anni), economa della Congregazione, Angelo Belsito, 68 anni, amministratore dal luglio 2009, Antonio Damascelli, 67 anni, consulente fiscale, Adriana Vasiljevic, 29 anni, e Augusto Toscani, 69 anni, collaboratori dell'ente ecclesiastico. Queste persone sono accusate di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e reati vari legati al crac delle case di cura Divina Provvidenza. Le indagini si incentrano sul crac da 500 milioni di euro che ha subito la Congregazione Ancelle Divina Provvidenza, avente sedi a Bisceglie, Foggia e Potenza, attualmente si trova in amministrazione straordinaria. Nell’inchiesta sul crac delle case di cura Divina Preovvidenza che erano gestite dall’ente religioso denominato “Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza opera Don Uva onlus”, sono stati sequestrati dai finanzieri 32 milioni di euro più un immobile che era destinato a una clinica privata e appartenente all’ente “Casa di Procura Suore Ancelle della Divina Provvidenza”.
 
Secondo l’accusa l’intestazione dell’immobile ad enti ecclesiastici aveva il fine di sottrarre i soggetti ai creditori ergo allo Stato. Il crac delle Case ammonta a 500 milioni di euro e i debiti nei confronti dello Stato ammontano a circa 350 milioni di euro. 

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