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Emergenza siccità, autobotti in alcune città al nord: ANBI chiede attivazione della cabina di regia per il bacino del Po

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In Piemonte e Lombardia sono già in azione le autobotti per l’approvvigionamento di acqua

Si fa drammatica la situazione nel bacino padano, “giacimento” del “made in Italy” agroalimentare, ma dove, nella perdurante assenza di piogge, si è ormai alla vigilia di scelte drastiche per garantire una portata del fiume Po, sufficiente ai prelievi ad uso potabile ed a contrastare la risalita del cuneo salino, che sta alterando gli equilibri ambientali nel delta, inaridendo i territori: dalla sorgente alla foce, non solo i flussi in alveo sono largamente al di sotto di quanto registrato in anni recenti, ma a Pontelagoscuro, con 301,6 metri cubi al secondo, si è scesi abbondantemente sotto il precedente minimo storico, fissato a mc./sec. 320.

“In decine di Comuni di Piemonte e Lombardia sono già in azione le autobotti per l’approvvigionamento di acqua perché i serbatoi locali afferiscono a sorgenti che non ci sono più”. Così all’ANSA Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità distrettuale del Fiume Po – Ministero transizione ecologica (AdPo-MiTe), dopo l’allarme già lanciato nei giorni scorsi dall’Osservatorio sulla siccità, che tornerà a riunirsi martedì 21 giugno.

“A fronte di tale emergenza, chiediamo l’immediata attivazione di una cabina di regia, che ricomprenda i principali organi tecnici e politici, per valutare, nel rispetto delle priorità di legge, tutte le possibili soluzioni e conseguenti azioni in materia di rilasci e prelievi idrici in alveo, governando le inevitabili problematiche, che ne seguiranno” dichiara Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

Attorno al tavolo, coordinato dalla Protezione Civile, dovrebbero sedere, oltre ad ANBI, le 4 Regioni interessate (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto), le Autorità di bacino distrettuale del fiume Po e delle Alpi Orientali, i rappresentanti dei gestori elettrici e dei principali “stakeholders” .

“Le eventuali scelte da assumere – precisa Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – non possono, infatti, ricadere su un unico portatore d’interesse, ma devono essere frutto di scelte responsabilmente assunte in maniera collegiale, nell’assoluta sicurezza che ciascuno faccia la propria parte e che quanto deciso raggiunga gli obbiettivi prefissati. E’ inaccettabile, infatti, penalizzare idricamente l’economia di un territorio senza la ragionevole certezza di un effettivo ristoro utile per aumentare i livelli in alveo.”

Le prossime settimane saranno le più critiche per le colture in campo ed uno stress idrico ne pregiudicherebbe la resa o potrebbe addirittura causare, in alcuni territori, la perdita parziale o totale della produzione; per questo, ANBI richiama la necessità di non limitare le valutazioni a semplici considerazioni idro-meteorologiche, ma di analizzare anche la condizione idrica complessiva dei territori e soprattutto lo stato fenologico delle colture, considerato pure l’obbiettivo strategico di aumentare l’autosufficienza alimentare del Paese.

“Auspichiamo – conclude Vincenzi – che la gravità della situazione e l’evidenza dell’emergenza in atto induca urgentemente ad avviare la necessaria infrastrutturazione del territorio, ad iniziare da nuovi bacini per trattenere le acque di pioggia e contrastare le conseguenze dei cambiamenti climatici, aumentando la resilienza delle comunità.”

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Altra crisi globale: l’Onu lancia l’allarme acqua

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L’acqua, “linfa vitale” dell’umanità, è sempre più a rischio nel mondo a causa dell’eccesivo sviluppo e del consumo “vampirico”.

A lanciare l’allarme è l’Onu in un rapporto in cui mette l’evidenza come la carenza di acqua sta peggiorando con l’imminente rischio di una crisi globale.

Il mondo sta “ciecamente camminando su una strada pericolosa con l’insostenibile uso di acqua, l’inquinamento e il surriscaldamento climatico che stanno drenando la linfa vitale dell’umanità”, afferma il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres.

Il rapporto dell’Onu arriva in occasione della conferenza sull’acqua che si aprirà nelle prossime ore alle Nazioni Unite. Secondo il rapporto circa due miliardi di persone non hanno l’accesso ad acqua potabile sicura mentre 3,6 miliardi non lo hanno a servizi sanitari affidabili. “La scarsità di acqua sta diventando endemica”, si legge nel rapporto nel quale si osserva come l’uso di acqua sia aumentato a livello globale di circa l’1% ogni anno negli ultimi 40 anni e dovrebbe mantenere tassi di crescita simili fino al 2050.

Il rapporto dell’Onu arriva in occasione della conferenza sull’acqua che si aprirà nelle prossime ore alle Nazioni Unite. Secondo il rapporto circa due miliardi di persone non hanno l’accesso ad acqua potabile sicura mentre 3,6 miliardi non lo hanno a servizi sanitari affidabili. “La scarsità di acqua sta diventando endemica”, si legge nel rapporto nel quale si osserva come l’uso di acqua sia aumentato a livello globale di circa l’1% ogni anno negli ultimi 40 anni e dovrebbe mantenere tassi di crescita simili fino al 2050.

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Castelli Romani, con la primavera riapre al pubblico Tuscolo

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L’arrivo della primavera coincide con la riapertura al pubblico di Tuscolo. Il prossimo 26 Marzo dalle ore 9.00 alle 16.00, riaprirà la sola area archeologica mentre il 2 Aprile dalle ore 9.30 alle 18.30, sarà la volta anche dell’area attrezzata. In questi due giorni l’accesso all’area archeologica sarà gratuito.

“Da questo weekend sarà possibile vivere nuovamente “il luogo primitivo dell’anima”, il Tuscolo – spiega il Commissario della Comunità Montana, Serena Gara. – La definizione del cuore dei Castelli Romani a cura di Fosco Maraini spiega bene l’atmosfera e il valore di questo Parco Archeologico Culturale a due passi da Roma. Vivere Tuscolo – prosegue Gara – significa ripercorrere la Via dei Sepolcri, incamminarsi lungo i sentieri di trekking, scoprire storia e natura e partecipare ai tanti eventi culturali, artistici, teatrali, musicali ed enogastronomici che la Comunità Montana organizza o patrocina. Desidero ringraziare la Cooperativa Iperico e il suo staff per la gestione sempre attenta e precisa dell’area attrezzata e gli uffici della Comunità Montana per il coordinamento delle attività”.

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A Posta Fibreno tutti a lezione di potatura dell’olivo

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Si è tenuta sabato 11 marzo 2023, presso la sede della Riserva Naturale Lago di Posta Fibreno, la giornata di avvicinamento alla potatura dell’olivo organizzata dall’Area Protetta in collaborazione con l’Azienda Agricola Antonio Genovesi.

Nel corso della mattinata Antonio Genovesi, titolare dell’omonima azienda specializzata nella produzione di Olio Extravergine di Oliva, iscritto negli elenchi regionali dei tecnici esperti degli oli di oliva e dei potatori certificati, ha spiegato ai numerosi partecipanti la storia dell’olivicoltura, le forme di potatura canonizzate, il  vaso policonico, la corretta esecuzione dei tagli e il recupero degli scarti di potatura. La giornata è proseguita sul campo per la dimostrazione pratica di quanto appreso.

“Sono lieto del grande interesse suscitato da questa lodevole iniziativa che mette al centro il bisogno di un ritorno ad una cultura agricola sostenibile, indispensabile per ottenere prodotti di qualità”, ha affermato il dott. Adamo Pantano, Sindaco di Posta Fibreno e Presidente della Riserva.

“E’ questo il primo di una serie di incontri riservati all’informazione e alla divulgazione di tecniche e pratiche agricole che, in questo quarantennale dalla nostra istituzione, intendiamo organizzare per diffondere una cultura sempre più legata all’ambiente e alla sostenibilità. Ringrazio Antonio Genovesi che con la sua disponibilità ha reso possibile questa giornata e tutto il personale che ha collaborato alla buona riuscita dell’attività”, il commento del Direttore, dott. Antonio Lecce.

Soddisfazione ha espresso anche Antonio Genovesi per l’interesse manifestato dai discenti alla giornata di avvicinamento alla potatura.  Da anni impegnato a “portare sulle tavole prodotti di alta qualità con l’esperienza delle tradizioni aggiornata con le innovazioni del presente e del futuro”  Genovesi  persegue questa che per lui è una vera e propria missione  attraverso la realizzazione di  attività culturali e di formazione e nel Museo dell’Olio e dell’Olivo  Monti Ernici che ha realizzato a Boville Ernica, dove sono custoditi, in esposizione permanente, un frantoio oleario del 1952, manufatti della cultura olivicola ed agricola e una piccola biblioteca agricola liberamente consultabile.

Vista la numerosa richiesta di adesioni, la Riserva replicherà la giornata formativa nelle prossime settimane.

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