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Finlandia, riapertura bar e ristoranti: 120 milioni dal governo in compensi diretti ai gestori

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Il governo finlandese ha presentato le regole per la riapertura dei ristoranti, che come programmato dall’annuncio dello stato di emergenza, avverrà il primo giugno prossimo. In sintesi, sono queste:

  • Orari di apertura possibili dalle 6 alle 23, le bevande alcoliche possono essere servite dalle 9 alle 22
  • I ristoranti possono accogliere al loro interno un numero di clienti per la metà della loro capienza originale; questa limitazione non si applica agli spazi all’aperto o terrazze
  • In ogni caso gli avventori devono essere a distanza di sicurezza uno dall’altro (ma non è specificata la misura esatta)
  • Tutti i clienti devono essere seduti, non ci sono posti in piedi
  • Ogni avventore può ordinare e ritirare gli ordini al banco, ma i buffet non sono permessi
  • I proprietari dei ristoranti sono responsabili dell’igienizzazione delle superfici e degli oggetti
  • Le regole presentate sono valide per tutto il territorio nazionale, ma saranno possibili eccezioni a livello locale.

Il Parlamento sta approvando la proposta in queste ore e la relativa normativa resterebbe in vigore fino a novembre, ma alcune ordinanze potrebbero cambiare già a inizio estate ed il governo prevede di riesaminare la situazione nella settimana della  festa nazionale tipica di giugno, quella di san Giovanni, detta Juhannus.

I provvedimenti di sostegno

Il governo ha previsto per i ristoratori  un pacchetto di aiuti per un valore di 120 milioni di euro in compensi diretti per la riassunzione di dipendenti licenziati e per compensare la perdita di fatturato derivante dalla crisi del coronavirus.

Il Ministro del Lavoro Tuula Haatainen ha indicato una tipologia di finanziamento a due livelli per i ristoranti devastati dalle chiusure forzate per arginare la diffusione del virus.

Tuula Haatainen

Secondo Haatainen, la prima linea del programma di salvataggio è una misura di promozione dell’occupazione che offre alle aziende mille euro per dipendente per incoraggiarle a riassumere i lavoratori licenziati. Haatainen ha osservato in una nota che caffetterie, ristoranti e bar sono chiusi dal 4 aprile e che sarebbero rimasti chiusi fino al 31 maggio. Per poter beneficiare delle sovvenzioni, i ristoratori devono pagare ai dipendenti almeno 2.500 euro per un periodo di tre mesi dopo che le restrizioni siano state revocate alla fine di maggio. Inoltre, le aziende possono ricevere finanziamenti solo per un massimo di 800 dipendenti e qualsiasi aiuto speciale per il coronavirus ricevuto in precedenza, sia dai centri di sviluppo economico locale sia dai loro comuni, inciderebbe sull’importo che ricevono nell’ambito del nuovo regime. I ristoranti dovranno rivolgersi ai centri di sviluppo economico locale o agli uffici di collocamento locali per il finanziamento.

Il secondo livello del programma fornisce supporto alle attività di ristorazione che abbiano dovuto sostenere il pagamento di costi fissi dopo che il governo ha dichiarato lo stato di emergenza. Secondo Haatainen, le aziende avrebbero diritto a un massimo di 500.000 per le vendite perse. L’importo totale stanziato per questa misura sarebbe di circa 83 milioni di euro. Anche in questo caso, l’eventuale compensazione sarebbe influenzata da altri finanziamenti speciali per coronavirus precedentemente resi disponibili dai centri di sviluppo economico locale o dalla agenzia Business Finland. Questa forma di supporto non necessiterebbe la richiesta da parte dei ristoranti, ma verrebbe automaticamente erogata in base alle stime dei guadagni dalle dichiarazioni dei redditi per la restituzione IVA depositate presso l’amministrazione fiscale finlandese.

Nel frattempo, l’Associazione finlandese per l’Ospitalità MARA, ha dichiarato che gli impegni di finanziamento del governo non sono soddisfacenti affermando  che un impegno per il regime di sostegno sarebbe dovuto essere almeno di 350 milioni di euro. L’organizzazione ha sottolineato che le imprese del settore si sono trovate in difficoltà finanziarie non per colpa loro, e a causa della decisione del governo di chiudere le attività di ristorazione per frenare la diffusione del virus. Inoltre, devono aspettare l’estate per riaprire le porte ai clienti. “Il risarcimento proposto dal governo non è sufficiente per salvare ristoranti e posti di lavoro. Migliaia di aziende sul campo si trovano ad affrontare un fallimento senza colpa “, ha detto MaRa in una nota. A sua volta, il sindacato del settore dei servizi PAM, ha osservato che due terzi delle 90.000 persone che lavorano nel settore della ristorazione sono stati temporaneamente licenziati. “Il governo ha cercato di lavorare con coscienza e siamo grati che il supporto sia finalmente disponibile perché è essenziale. Speriamo che i finanziamenti vengano erogati rapidamente e senza problemi“, ha affermato la presidente della PAM Annika Rönni-Sällinen.Tuttavia ha criticato la lentezza del governo nel venire in soccorso del settore e ha detto di sperare che il ritardo non causi il fallimento di imprese.”Il governo deve anche esser pronto alla possibilità che questo sostegno non sia necessariamente sufficiente se il numero dei richiedenti e i costi saranno superiori alle stime. In tal caso sarà necessario un supporto aggiuntivo” ha aggiunto.

Annika Rönni-Sällinen

Secondo le stime del governo, ci sono circa 9.600 aziende la cui attività principale è nel settore della ristorazione con un fatturato stimato in circa 5,2 miliardi di euro all’anno, se si includono gli attori a tempo parziale.

Equità negli aiuti, dice il Parlamento

Tutti i ristoranti devono poter beneficiare di sussidi causa coronavirus, afferma la Commissione per le questioni di diritto costituzionale del Parlamento finlandese stabilendo che il risarcimento debba essere versato a tutte le aziende del settore della ristorazione che abbiano subito perdite a causa del blocco, che devono quindi essere trattate in modo equo. La Commissione ha valutato i piani per sovvenzionare le società del settore per perdite subìte durante il blocco da coronavirus ordinato dal governo. Tutti i ristoranti del paese sono chiusi dal 4 aprile, ad eccezione di quelli a vendita da asporto. la Commissione afferma che la Commissione per il Commercio deve apportare modifiche al disegno di legge del governo prima di passare alla fase successiva ed ha ribadito che tutte le imprese che abbiano subìto perdite di fatturato vendite a causa del blocco devono poter beneficiare di un risarcimento statale. La Commissione per il Commercio sta completando la propria posizione sulla questione delle sovvenzioni ai ristoranti. Anche i ristoranti inattivi all’inizio del 2020 dovrebbero essere in grado di presentare la domanda.

La Commissione Costituzionale afferma che i modelli di compensazione proposti dal governo sono generalmente accettabili, ma che dovrebbero essere applicati in modo più ampio evidenziando che i ristoranti sono spesso piccole imprese e che la legge proposta così com’è esclude quelli che non avevano dati comparabili sulle vendite di base da gennaio e febbraio. Questi potrebbero includere ristoranti, caffetterie e ristoranti nuovi e stagionali. Il Comitato ha aggiunto che il supporto per il reimpiego non deve dipendere dal tipo di status professionale che i lavoratori avevano prima del licenziamento, affermando inoltre che la Commissione per il Commercio deve semplificare i regolamenti proposti, descritti come complicati e difficili da comprendere. Alla Commissione di Costituzionale in genere spetta l’ultima parola sull’accettabilità delle proposte dinanzi al Parlamento in materia costituzionale. È composta da 17 membri rappresentanti di tutte le parti politiche ed è presieduto dalla deputata Johanna Ojala-Niemelä, del Partito socialdemocratico del primo ministro, avvocato di professione.

Johanna Ojala-Niemelä

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Gaza, l’esercito israeliano prende il controllo dell’ospedale

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L’esercito israeliano ha preso il controllo dell’ospedale Shifa a Gaza City e ha chiesto ai membri di Hamas all’interno di uscire ed arrendersi.

Lo ha fatto sapere il portavoce militare, citato dai media. La stessa fonte ha detto che finora sono state “catturate dai soldati 80 persone sospette” e che “alcune di queste sono state confermate come terroristi operativi”. Il portavoce ha poi aggiunto “che numerosi uomini armati di Hamas sono stati uccisi e feriti negli scontri a fuoco sul terreno dell’ospedale”. 

L’esercito aveva annunciato un’operazione militare “di alta precisione” nella struttura ospedaliera, la più grande della città palestinese, in seguito alle informazioni di intelligence sulla presenza di alti funzionari di Hamas nel complesso medico. Secondo quanto riferito da testimoni sono avvenuti bombardamenti. 

“Sappiamo che i terroristi di Hamas si sono raggruppati all’interno dell’ospedale di Al-Shifa] e lo stanno usando per organizzare attacchi contro Israele”. Lo ha detto il portavoce militare israeliano Daniel Hagari in un video pubblicato su X, aggiungendo che l’esercito di Tel Aviv avrebbe condotto uno “sforzo umanitario” durante l’assalto e sottolineando che non vi è “nessun obbligo” per i pazienti e il personale medico di evacuare la struttura sanitaria.

Secondo il Ministero della sanità di Gaza sono circa 30.000 le persone, tra cui civili sfollati, pazienti feriti e personale medico, che sono intrappolate all’interno del complesso medico di al-Shifa. Lo riporta Al Jazeera. “Chiunque tenta di muoversi viene preso di mira dai proiettili” ha scritto il ministero su Telegram.

Lo stesso ministero ha lanciato un appello a tutte le organizzazioni internazionali per “fermare immediatamente questo massacro (israeliano) contro i malati, i feriti, gli sfollati e il personale medico all’interno dell’ospedale al-Shifa”. Lo riporta Al Jazeera. Gli sfollati, aggiunge il ministero, sono intrappolati in 2 edifici dell’ospedale. Un incendio è scoppiato vicino al cancello e sono stati segnalati casi di soffocamento tra donne e bambini che si trovano all’interno degli edifici. Prendere di mira chiunque si avvicini alle finestre è un altro reato contro le istituzioni sanitarie, conclude il ministero. 

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Russia, un plebiscito per Putin: eletto con quasi il 90%

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Le proteste dei seguaci di Alexei Navalny, gli attacchi alle regioni di confine con l’Ucraina e un allarme droni sugli aeroporti di Mosca non hanno impedito a Vladimir Putin di portare a termine senza incidenti di rilievo la maratona elettorale che lo ha confermato presidente con percentuali record che sfiorano il 90%: è il quinto mandato dopo già 24 anni trascorsi al potere, l’orizzonte ora è il 2030.

E lo zar, presentandosi in serata al quartiere generale della campagna elettorale, ha ringraziato i russi per la “totale fiducia”. Promettendo che il Paese diventerà più forte e avvertendo gli avversari che “nessuno ci intimidirà o ci schiaccerà”. Putin, inoltre, ha rotto il silenzio sul suo oppositore morto in carcere circa un mese fa, nominandolo in pubblico e affermando che la sua scomparsa è stata un “evento triste”. 

Il capo del Cremlino si è aggiudicato tra l’87% e l’89% delle preferenze, con gli altre tre candidati-comparsa praticamente annientati. Il comunista Nikolai Kharitonov, in seconda posizione, si è fermato al 4,7%, quello di Gente Nuova, Vladislav Davankov, al 3,6% e quello del Partito liberaldemocratico Leonid Slutsky al 2,5%. I tre giorni in cui si sono svolte, per la prima volta, le consultazioni hanno dato i risultati sperati anche in termini di partecipazione, secondo i dati ufficiali. L’affluenza alle urne è stimata ad oltre il 73%, rispetto al 67,5% registrato nelle precedenti presidenziali, nel 2018. Mentre si attende ancora il dato del voto elettronico. 

Una partecipazione massiccia, tra l’80% e il 90%, è stata annunciata anche nelle quattro regioni ucraine parzialmente controllate dalle truppe di Mosca e annesse dalla Russia nel 2022: Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. Qui la vittoria di Putin è stata, se possibile, ancora più netta. Le percentuali che gli sono attribuite arrivano fino al 95% nel Donetsk, al 94% nel Lugansk, al 93% nella regione di Zaporizhzhia e all’88% in quella di Kherson. 

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Presidenziali in Russia, lunghe file ai seggi: 74 arresti in tutto il Paese

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Si tratta di una maratona elettorale destinata a riconfermare Vladimir Putin – che ha votato online – alla guida del Paese per un quinto mandatoSi tratta Lunghe file si stanno formando davanti a diversi seggi elettorali nel centro di Mosca, come ha constatato l’ANSA.

Sulla storica via Arbat si era formata una coda di alcune centinaia di persone intorno a mezzogiorno, quando era in programma la protesta indetta da Navalny. La polizia, presente in forze, si limita a sorvegliare la situazione e regolare il flusso degli elettori. Diversi media e social mostrano anche file in altri seggi, fra cui uno a San Pietroburgo.

Lunghe file di elettori anche fuori dai seggi elettorali poste in diverse ambasciate russe all’estero, attorno a mezzogiorno. Lo testimonia, postando molti video e foto sui social, la Novaya Gazeta Europe. Le immagini mostrano tantissime persone ad Astana, nel Kazakhstan, lo stesso a Berlino, a Istanbul e a Sofia.

Yulia Navalnaya, la vedova di Aleksei Navalny, ha scelto la fila degli elettori fuori dall’ambasciata russa a Berlino per celebrare l’iniziativa “Mezzogiorno contro Putin”, rilanciata dal marito poco prima di morire. Come si vede da diversi account social, è apparsa rilassata e sorridente, con in mano un mazzo di fiori, mentre in tanti la salutano e le chiedono un selfie. E’ stata accolta da applausi e abbracci.

Sale a 74 il numero di persone arrestate in tutto il Paese per aver protestato fuori dai seggi in quest’ultima giornata elettorale. Lo rende noto la ong, Ovd-Info.

A metà della terza e ultima giornata delle presidenziali in Russia l’affluenza dei votanti ha superato il dato del 67,5% registrato nel 2018, quando le elezioni si tennero in un solo giorno, secondo quanto riferisce la Commissione elettorale centrale, citata dalla Tass.

Secondo Mosca, un attacco di drone ucraino ha colpito un seggio elettorale per le presidenziali russe nella parte della regione ucraina di Zaporizhzhia occupata: lo scrive la Tass, citando un politico filorusso locale. L’attacco, scrive l’agenzia russa, è avvenuto nella cittadina di Kamenka-Dneprovskaya, vicino alla linea del fronte, e l’edificio colpito della locale Casa della Cultura, che ospitava il seggio, ha preso fuoco. Non ci sono vittime, ma il Ministero russo per le emergenze afferma che non si è potuto intervenire per spegnere le fiamme perché “gli attacchi nemici continuavano”.

Due molotov contro l’ambasciata russa in Moldavia

Una persona ha lanciato due bottiglie molotov contro l’ambasciata russa a Chisinau, in Moldavia, dove erano in corso le operazioni di voto per le presidenziali. “Due bottiglie molotov sono state lanciate nel cortile dell’ambasciata, l’aggressore è stato arrestato dalle forze dell’ordine”, ha detto alla Tass il portavoce della missione diplomatica, Anatoly Loshakov.

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