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Coronavirus e rischio infiltrazioni mafiose nei circuiti produttivi: il Focus con il Prefetto Francesco Tagliente

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La pandemia, incidendo profondamente su interi settori produttivi e occupazionali, sta causando una crisi economica che espone il nostro Paese a una fase di forte recessione. Secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI), l’economia mondiale entrerà in recessione. Il Capo economista dell’FMI, ha aggiunto che la recessione generata dalla pandemia sarà la peggiore dalla Grande Depressione del 1929 e che l’incertezza su ciò che verrà dopo resta enorme. La crisi pandemica con la conseguente grave crisi occupazionale, economica e sociale, può alimentare gli appetiti e l’espansione delle organizzazioni criminali che possono cogliere questa crisi come occasione per ampliare il radicamento dei loro interessi criminali in settori strategici come quello della grande distribuzione, della finanza, della logistica, agricolo e via dicendo.

Facciamo il punto con il Prefetto Francesco Tagliente sulle crisi economica originata da questa emergenza pandemica e sul pericolo di infiltrazioni della criminalità nell’economia legale. In più occasioni Tagliente ha fatto riferimento alla esigenza di rilanciare i desk antimafia e antiusura interforze tra magistrati e forze dell’ordine. Desk anticorruzione in ambito comunale; partenariato territoriale, istituzionale e sociale.

Ha parlato anche della esigenza di rilanciare gli sportelli territoriali di ascolto delle associazioni delle categorie economiche e di volontariato e del Servizio di ascolto e sostegno per prevenire tragedie familiari originate da sofferenza economica. Un tema di estrema attualità sul quale abbiamo chiesto un approfondimento partendo da una valutazione sull’impegno delle istituzioni di governo, per evitare che le mafie possano cogliere le opportunità della crisi economica e degli investimenti pubblici per infiltrarsi nei vari settori produttivi, condizionando le attività economiche.

I titolari delle attività commerciali ed imprenditoriali hanno diritto ad investire sul territorio senza timore di subire condizionamenti ambientali o una concorrenza sleale. Se è vero che la crisi economica e i finanziamenti pubblici per la ripresa produttiva alimentano maggiori interessi della criminalità organizzata e il rischio concreto di infiltrazioni mafiose nei vari settori produttivi, i titolari delle attività commerciali ed imprenditoriali hanno diritto ad investire sul territorio senza timore di subire condizionamenti ambientali o una concorrenza sleale.

Al Viminale stanno mettendo in pista iniziative importanti in grado di anticipare la criminalità organizzata

L’istituzione dell’Organismo Permanente di Monitoraggio sul tema l’attenzione delle Autorità di pubblica sicurezza nazionali e provinciali è al livello massimo. Al Viminale stanno facendo un lavoro importante mettendo in pista iniziative, che non ricordano precedenti, in grado di anticipare e combattere, con cognizione di causa e competenza, le mafie e la criminalità organizzata.

Il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ritenendo fondamentale, in questo periodo, l’azione di prevenzione e contrasto dei tentativi della criminalità organizzata di penetrare il tessuto produttivo, ha impegnato i prefetti affinché diventino protagonisti del rilancio del territorio, monitorando il disagio sociale con una particolare attenzione rivolta al mondo delle imprese, anche al fine di favorire un rapporto ancora più agevole con le amministrazioni pubbliche.

Il Capo della Polizia Franco Gabrielli, nella veste di Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, ha istituito un Organismo Permanente di Monitoraggio presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale. Una struttura molto importante per assicurare una ricognizione e prevenzione a tutto campo dell’infiltrazione mafiosa nell’economia perché consente di procedere con un’accurata e preventiva ricognizione a tutto campo dell’infiltrazione mafiosa nell’economia italiana ed europea. Uno strumento prezioso per l’ascolto, la condivisione delle conoscenze e delle strategie di azione per intercettare, in via preventiva, gli interessi delle organizzazioni criminali di tipo mafioso. Peraltro, come organismo interforze, aperto a tutte le componenti sociali interessate, si pone come momento più alto del partenariato territoriale istituzionale e sociale di cui parlavamo prima.

Una cabina di regia in grado intercettare qualsiasi segnale sintomatico del tentativo dei sodalizi mafiosi di trarre vantaggio da situazioni sociali e/o di disagio economico

E’ una cabina di regia idonea ad evitare che le mafie e il loro circolo vizioso di economia criminale possano infiltrarsi e cogliere le opportunità di radicamento e diffusione. Penso al monitoraggio di tutte le informazioni e conoscenze che si traducono in occasione di approfondimento investigativo sull’inquinamento economico mafioso, sui settori imprenditoriali e merceologici di elezione della criminalità organizzata, alle modalità di penetrazione nei circuiti economici e finanziari, ai tentativi di condizionamento dell’attività deliberativa relativa agli appalti pubblici.

Cabina di regia operativa per la gestione di questa fase emergenziale e nella successiva fase di ricostruzione e di rilancio dell’economia

Questo nuovo organismo è chiamato a sviluppare gli approfondimenti info-investigativi sia durante questo periodo emergenziale, sia nella successiva fase di ricostruzione e di rilancio dell’economia. In un’ottica preventiva, l’esigenza di individuare le linee evolutive, le dinamiche e i modelli operativi delle mafie va oltre l’emergenza economica causata dalla pandemia.

Il monitoraggio riguarda anche gli appalti, i subentri e le volture ripetute per la medesima licenza commerciale

Quest’organismo non trascura alcun settore economico. Pone in essere un attento monitoraggio anche dei tentativi di condizionamento dell’attività deliberativa relativa agli appalti pubblici, di acquisizione di rami di aziende, subentri e volture ripetute per la medesima licenza commerciale. Con la mobilitazione delle Forze di polizia e degli altri protagonisti che compongono questo Organismo penso che il Capo della Polizia Franco Gabrielli abbia inteso rivolgere una attenzione particolare alle filiere produttive a rischio di inquinamento mafioso, in cui la criminalità organizzata può divenire molto più pervasiva. Esistono settori economici sui quali è richiesta una specifica attenzione. L’enorme disponibilità finanziaria delle mafie e della criminalità organizzata, infatti, potrebbe essere utilizzata per colmare il deficit di liquidità di piccole e medie imprese ma anche di grandi soggetti economici, la cui operatività ha già subito un forte rallentamento.

Composizione della Cabina di regia

E’ l’organismo di partenariato istituzionale e sociale nazionale. E’ presieduto dal Vice direttore generale della pubblica sicurezza Direttore Centrale della Polizia Criminale il Prefetto Vittorio Rizzi e composto dai rappresentanti di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Corpo della Guardia di Finanza e del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, oltre a tutti gli esponenti delle forze di polizia impegnati all’estero e negli organismi internazionali.

E’ importante anche per il fatto che ai lavori della cabina di regia interforze potranno essere chiamati anche i referenti di enti e organismi pubblici e privati capaci di fornire un apporto conoscitivo e analitico qualificato.

L’attenzione al mondo carcerario

La partecipazione del personale della Polizia Penitenziaria alle riunione del nuovo Organismo Permanente di Monitoraggio presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale, risulta di particolare rilievo per acquisire il patrimonio informativo veicolato dall’ambiente carcerario, che costituisce un osservatorio privilegiato delle dinamiche relazionali relative alle organizzazioni criminali.

Il rapporto della Cabina di regia con le realtà territoriali

Sul territorio ci sono moltissime associazioni di categoria e di impresa, osservatori del lavoro, uffici con i sensori sull’andamento del mercato e della legalità in grado di fornire elementi per una attenta riflessione sulla capacità delle mafie di penetrare nei circuiti economici e finanziari e condizionare l’economia del Paese e la sua organizzazione sociale. Il ruolo complementare di altri organismi sperimentati in alcune realtà territoriali anche per combattere le mafie, sul piano preventivo.

Per prevenire il pericolo di infiltrazioni della criminalità nell’economia, può essere utile rilanciare il partenariato territoriale istituzionale e sociale, gli sportelli territoriali di ascolto delle associazioni delle categorie economiche e di volontariato e del Servizio di ascolto e sostegno per prevenire tragedie familiari originate da sofferenza economica. I Desk antimafia e antiusura interforze tra magistrati e forze dell’ordine e i Desk anticorruzione in ambito comunale. Sono tutti complementari. Il nuovo “Organismo Permanente di Monitoraggio”, istituito dal Capo della Polizia per assicurare una ricognizione e prevenzione a tutto campo dell’infiltrazione mafiosa nell’economia, ha bisogno di ascoltare e vedere anche dove le orecchie e gli occhi dei rappresentanti dell’Organismo centrale, che siede presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale, non possono arrivare.

La maniglia, la sedia e la lampadina. Tre simboli per far sentire lo Stato vicino, accessibile e disponibile

Se vogliamo combattere le mafie, sul piano preventivo, dobbiamo creare le condizioni affinché chi dovesse trovarsi in una condizione di disagio, di difficoltà economica, di pericolo o di bisogno senta lo Stato vicino, accessibile e disponibile ad erogare un servizio il più rispondente possibile alle aspettative. Per far comprendere meglio questa esigenza piace simboleggiare l’impegno delle istituzioni con la
maniglia, la sedia e la lampadina.

  • La maniglia per significare l’esigenza di garantire la pronta accessibilità ai servizi di polizia nell’arco delle 24 ore;
  • la sedia o poltrona per significare la necessità di creare le migliori condizioni di comunicazione e di ascolto facendo ricorso agli elementi della psicologia della testimonianza e della comunicazione;
  • “la lampadina sul comodino” per significare l’esigenza di far sentire le istituzioni e le amministrazioni a distanza di gomito.

Il partenariato territoriale istituzionale e sociale

Inutile negare che i cittadini lamentano vari problemi a cominciare dal degrado urbano, l’illegalità diffusa, l’abusivismo, la microcriminalità, la corruzione e salendo la scala della pericolosità arriviamo fino a mafie e criminalità organizzata. Ogni reato rappresenta una grave ferita per chi lo subisce, ma è anche un colpo alla vivibilità cittadina, all’offerta turistica, all’economia cittadina. Giustamente i cittadini rivendicano il diritto a vivere in sicurezza così come gli operatori economici chiedono di poter lavorare e investire senza il timore di subire condizionamenti ambientali. Ma strettamente connesso al tema della sicurezza urbana c’è quello del decoro, perché l’ambiente determina il comportamento sociale. Un idoneo sistema di illuminazione di una zona critica è già un deterrente forte per alcune forme di reato e incide sulla percezione della sicurezza. Ecco perché sono convinto che accanto alle politiche di prevenzione da sviluppare con le Forze di Polizia e i Vigili Urbani sia necessario un uso intelligente delle tecnologie esistenti e un loro potenziamento, oltre che un maggiore coinvolgimento dei cittadini. E’ ovvio che per conoscere a fondo le problematiche della città ed individuare le cause di situazioni devianti o di quelle che determinino semplici percezioni d’insicurezza bisogna andare nelle aree periferiche o ritenute a rischio, dove l’occhio e le orecchie dei rappresentanti delle istituzioni e dell’Amministrazione non riescono a volte ad arrivare. Parlo del partenariato territoriale con incontri presso i Commissariati o Municipi. Ambienti fisici nelle aree più problematiche, dove ciascun attore chiamato sulla scena della sicurezza reciti la propria parte nel pieno rispetto delle competenze e delle scelte operative che è necessario mettere in campo. L’obiettivo è quello di creare il contatto diretto, dare un volto, “personalizzare” il rapporto mettendo a confronto i cittadini con la “squadra” delle istituzioni e delle amministrazioni, ed Enti chiamati ad erogare i servizi.

Gli sportelli territoriali di ascolto (aziendali, sindacali, di associazioni di categorie economiche e di volontariato) rappresentano il più prossimo strumento di supporto per le persone in condizioni di disagio

Sono importanti perché consentono di affrontare le situazioni di disagio sul nascere, analizzarne le cause e provare a trovare una soluzione. Se l’ascolto viene assicurato da persone competenti esperti in psicologia della comunicazione, in questo periodo di crisi economica, sociale ed occupazionale, rappresentano una misura di prevenzione di particolare rilevanza. Gli sportelli territoriali vanno rilanciati e la loro attività monitorata da un organismo di raccordo provinciale, anche perché se istituiti nelle aree in cui si avvertono situazioni di forti criticità sociali ed economiche consentono alle istituzioni di essere sempre più vicine, accessibili e disponibili alle esigenze di chi si trova in un momento di fragilità. Per i casi complessi di particolare gravità i Centri di ascolto territoriali si possono configurare anche come l’elemento di raccordo tra le persone bisognose di aiuto e un auspicabile “Servizio di ascolto e sostegno per i soggetti che versano in situazioni di disagio” istituito a livello provinciale. Il Servizio di ascolto e sostegno per i soggetti che versano in situazioni di grave disagio”

Un Servizio già sperimentato con successo a Pisa, offerto gratuitamente dai 52 sottoscrittori, con l’impegno ad ascoltare e sostenere i casi più critici delle persone in difficoltà che si erano già rivolte ai Centri di ascolto territoriali dove non era stato possibile assicurare direttamente la prestazione assistenziale necessaria.

Un “Servizio” assicurato da oltre 50 istituzioni, amministrazioni, enti e associazioni di volontariato come: Agenzia delle Entrate, Equitalia, INPS, INAIL, Ordine Professionali (avvocati, commercialisti), Associazione Bancaria ed altri professionisti che fanno parte della rete, allo scopo di valutare congiuntamente e tempestivamente gli interventi che, nei limiti del quadro normativo vigente, consentano di portare a soluzione i problemi all’origine del disagio. Bisogna lavorare per intercettare anche il rumore del silenzio, garantendo l’ascolto specializzato soprattutto a quelle categorie sociali che versano in una condizione di sofferenza economica, incolpevole, tale da non potersi permettere nemmeno di rivolgersi a uno psicologo, un avvocato o a un commercialista.

I Desk antimafia già sperimentati a Roma e a Pisa

Il Prefetto Tagliente quando era Questore di Roma aveva avvertito il pericolo della criminalità organizzata e già nel 2011 propose l’istituzione di un desk interforze tra magistrati e forze dell’ordine. L’attivazione fu decisa il 28 ottobre del 2011, dopo un vertice svoltosi presso la Procura, coordinato dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, responsabile della direzione distrettuale antimafia di Roma e presieduto dall’allora Procuratore Capo Giovanni Ferrara.

Da prefetto di Pisa, appena 16 giorni dopo l’insediamento, Francesco Tagliente, ritenendo fortemente probabile l’interesse delle associazioni criminali ad inserirsi in mondo sommerso e silente nel tessuto socio-economico pisano, convoca una riunione di coordinamento allargata alla Magistratura fiorentina (con l’allora Procuratore della Repubblica Giuseppe Quattroccchi) e pisana (Procuratore Ugo Adinolfi), oltre alla DIA, chiedendo di costituire presso la Procura della Repubblica un “desk antimafia”.

Il Desk antimafia è ritenuto importante dal Prefetto Tagliente perché consentirebbe un approccio investigativo più dinamico dei sistemi tradizionali, dove anche il “chiacchiericcio”, i semplici sospetti raccolti dagli organi di polizia, potrebbero diventare materia di indagine.

Con il desk interforze antimafia più chiacchiere possono diventare un indizio da non sottovalutare, utile alla Procura antimafia”. Obiettivi del Desk antimafia sarebbero anche quelli di consentire l’elaborazione di una strategia comune tra le forze dell’ordine, evitando possibili sovrapposizioni nella lotta alla criminalità organizzata e alle mafie.

Il Desk anticorruzione

Facendo riferimento al rischio di corruzione negli apparti amministrativi, Tagliente ritiene importante l’istituzione di un organo collegiale per mettere a fattor comune tutte le conoscenze delle varie articolazioni interessate e sviluppare azioni congiunte finalizzate alla trasparenza, alla prevenzione delle possibili infiltrazioni della criminalità e dei fenomeni di corruzione nei vari settori degli apparati amministrativi. Il contributo dell’Amministrazione comunale ai fini della lotta alla corruzione e alle mafie può essere decisivo, oltre che con il supporto alla magistratura e agli altri organismi governativi, con una azione diretta a prevenire ogni possibile forma di condizionamento degli amministratori locali, funzionari e impiegati comunali o addirittura di collegamenti diretti o indiretti degli stessi con la criminalità, nonché con più incisive misure per favorire la prevenzione e il contrasto di usura, gioco illegale, riciclaggio, traffico di stupefacenti e altre forme di illegalità. I Sindaci delle città ritenute a rischio potrebbero istituire un organo collegiale, un Desk anticorruzione presieduto dal Sindaco o da un suo delegato, al fine di mettere a fattore comune tutte le conoscenze delle varie articolazioni interessate. Potrebbero così assicurare una più efficace prevenzione e al contrasto delle possibili infiltrazioni della criminalità nei vari settori commerciali ed imprenditoriali ritenuti sensibili, anche attraverso il continuo monitoraggio dei subentri e delle volture ripetute per la medesima licenza commerciale e con il monitoraggio degli appalti. Per Tagliente alle riunioni del Desk dovrebbero partecipare gli Assessorati, i Dipartimenti, i Municipi, gli Enti e le Società partecipate che fanno capo al Comune, i rappresentanti delle associazioni delle categorie economiche e altri organismi di volta in volta ritenuti utili compresi i rappresentanti dei cittadini, nonché, in veste di consulente, un rappresentante dell’Avvocatura del comune. Obiettivo del desk sarebbe quindi quello di creare una rete che riduca il rischio di corruzione e gli appetiti della criminalità organizzata. Per il Prefetto si potrebbero valutare collegialmente anche i sospetti per segnalarli agli organi deputati a sviluppare le indagini. La sola conoscenza del ruolo del Desk anticorruzione potrebbe scoraggiare gli appetiti della criminalità.

Costume e Società

Milano, arriva “Dinosauri in città”: la mostra che sta girando l’Italia con esemplari robotizzati e a grandezza naturale per uno straordinario viaggio nel tempo

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Dal 30 settembre Milano Segrate, accanto al Centro Esposizioni Novegro
 
Arriva anche a Milano Segrate la mostra “Dinosauri in città”, che sta girando l’Italia con esemplari robotizzati e a grandezza naturale per uno straordinario viaggio nel tempo. Dal 30 settembre Milano Segrate, accanto al Centro Esposizioni Novegro. E se un gruppo di dinosauri sbarcasse improvvisamente in una metropoli? Dopo il successo registrato a Roma, Genova, Torino anche Milano si prepara ad ospitare un grande evento come “Dinosauri in città”, dal 30 settembre a Milano Segrate, accanto al Centro Esposizioni Novegro.
 
C’è stato un tempo in cui sulla terra dominavano dinosauri e rettili. Milioni di anni fa questi animali popolavano anche il cielo e i mari fino alla loro estinzione, un mistero tra i più affascinanti della storia che ancora oggi è oggetto di studio da parte di numerose teorie scientifiche. Nessuno ha mai visto un dinosauro ma, grazie alla ricostruzione dei fossili rinvenuti, molti studiosi hanno potuto risalire alle loro dimensioni, forme ed abitudini.
 
Ecco, quindi, che appassionati e curiosi potranno visitare ed ammirare la mostra dedicata a questi splendidi animali in oltre 1800 metri quadrati di esposizione con modelli robotizzati e a grandezza naturale. Un tour che ha registrato nelle sue varie tappe grandi consensi di pubblico ed entusiasmato le famiglie. Fino al 5 novembre la mostra sarà visitabile con  orari feriali, dalle 15 alle 20, mentre sabato e domenica (compresi i  festivi)i dalle 10 alle 13  e dalle 15 alle 20 con orario continuato ed accessibile in qualunque momento.
Privo di virus.www.avast.com



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Castelli Romani

Colonna, uno spettacolo di Emozioni con il grande Mogol

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Bagno di folla per una serata speciale andata in scena ieri sera a Colonna, paese dei Castelli Romani che ha accolto un evento dedicato al grande Lucio Battisti, nel venticinquesimo anniversario dalla sua scomparsa

Le tantissime persone che hanno riempito la piazza anche in occasione della sagra delle Pincinelle e dell’uva hanno applaudito la presenza del grande autore Mogol che ha voluto condividere il progetto con l’interprete Gianmarco Carroccia in una serata ricchissima di ‘Emozioni’.

Gremita di gente già dal tardo pomeriggio la piazza Vittorio Emanuele II con persone che hanno degustato i piatti tipici locali e dove alle 21 è iniziato il concerto: «Sono davvero orgoglioso- dice il sindaco di Colonna Fausto Giuliani – di avere avuto due ospiti d’eccezione per celebrare insieme l’intramontabile Battisti. La straordinaria presenza di Mogol ha davvero scaldato i cuori di tutti. Cerchiamo sempre di portare qualità e cultura in questa cittadina meravigliosa vicino Roma che merita di essere visitata è frequentata. Abbiamo chiesto al maestro Mogol di voler inserire la canzone “Arcobaleno” che abbiamo voluto dedicare al nostro Bruno, – Bruno Astorre Ndr. – il nostro amico che è venuto a mancare troppo presto ma che era anche Senatore della Repubblica e ha lasciato un vuoto immenso nelle nostre vite».

La vera star della serata è stato proprio Mogol che ha dato vita al progetto in tour “Emozioni” nato per valorizzare e diffondere le sue opere condivise con l’intramontabile Lucio Battisti

A Colonna è stato sicuramente un grande evento, un’occasione per rivivere la magia di canzoni che hanno segnato la storia della musica. 

Davvero interessanti i momenti in cui il più grande autore di testi della musica italiana ha raccontato i vari aneddoti e i passaggi salienti che hanno portato alla nascita di quei capolavori divenuti immortali. 

Per tutto Gianmarco Carroccia ha saputo tenere il peso della grande responsabilità di interpretare il grandissimo Lucio Battisti che rimarrà sempre impresso nella memoria di generazione in generazione anche per il suo forte carisma interpretativo, la sua voce a volte graffiante, i suoi movimenti che erano all’unisono con le parole cantate e soprattutto la sua grande capacità di trasmettere grandi emozioni .

Carroccia ha iniziato a prendere lezioni di chitarra e ha continuato gli studi universitari presso la Sapienza di Roma, laureandosi in Management e diritto d’impresa. Il suo background traspariva sul palco ma si è fatto volere bene dal pubblico per i grandi sorrisi e umiltà trasmessi più che per la sua innegabile somiglianza con Battisti.

Carroccia ha partecipato a diversi concerti, tra cui il Festival di Castrocaro, dove ha iniziato a farsi conoscere. Si è distinto soprattutto per essere un allievo di Mogol e per aver interpretato alcune delle canzoni più note di Lucio Battisti. Dopo essersi laureato, ha fondato un’organizzazione chiamata SuoniEmotivi, di cui fanno parte anche altri due soci e suo fratello. In particolare, grazie alla collaborazione con Mogol, Carroccia ha ripercorso la biografia musicale di Battisti in diverse tappe in Italia per riproporre i brani del celebre cantante italiano.

Il primo vero successo di Gianmarco Carroccia è stato ottenuto all’età di 17 anni, quando si è esibito in pubblico davanti agli studenti e agli insegnanti della scuola che frequentava, l’istituto commerciale. Da quel momento, ha ottenuto sempre più consensi e ha continuato a dedicarsi alla musica con grande passione.

Non ha nascosto l’entusiasmo il primo cittadino Fausto Giuliani per aver ospitato Giulio Rapetti in arte Mogol che da tutti è spesso ricordato per il lungo e fortunato sodalizio con Lucio Battisti, ma il suo contributo alla cultura italiana attraverso la musica pop è stato ancora più ampio. Infatti, dai primissimi anni ’60 a tutt’oggi, vanta oltre millecinquecento canzoni pubblicate e grandissime collaborazioni tra cui Mango, un grande cantautore che Mogol ha ricordato ieri sera parlando di un legame particolare con “l’aldilà” e dei tanti arcobaleni visti e grandi amici persi.

Mogol ha condiviso la sua creatività con moltissimi artisti, fra cui Tony Renis, Gianni Bella, Morandi, Cocciante, Mango, Mina, Vanoni, Minghi; ma anche, Patty Pravo, Bruno Lauzi, Equipe 84, Dik Dik, PFM, Bobby Solo, Umberto Tozzi e persino Luigi Tenco, Renato Zero, Gigi D’Alessio, Rino Gaetano.

Ieri sera a Colonna ha fatto commuovere e gli applausi sono stati davvero moltissimi.

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Economia e Finanza

Ryder Cup di Roma, è boom di prenotazioni per gli alberghi a 5 stelle della Capitale

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Boom negli alberghi di Roma e provincia, in particolare di quelli a cinque stelle e prezzi senza controllo per un indotto che potrebbe raggiungere un valore pari a un miliardo di euro.

Magia e valore economico della Ryder Cup di Roma, il Mondiale di golf al via che si prospetta come un evento molto ricco che allo stesso tempo vuole lasciare un’eredità altrettanto importante sul territorio che ospita la gara di golf più attesa ed importante del mondo. Evento sportivo a cinque stelle e opportunità per inserire Roma nel circuito del turismo tematico, quello appunto legato al golf.

Per una settimana i giocatori e gli appassionati di golf prenderanno d’assalto il Marco Simone Golf e Country Club di Guidonia, alle porte della capitale, per assistere alla sfida tra golfisti europei e americani: una settimana di eventi che culminerà con la gara vera e proprio in programma dal 29 settembre al 1 ottobre. I numeri fanno sognare: il percorso potrà ospitare fino a 50mila persone al giorno, mentre le tribuna della buca 1 ha una capienza di 4.800 persone. Inutile però cercare un biglietto all’ultimo momento: sono già andati venduti tutti
nelle prime 36 ore in cui sono stati messi a disposizione. La mole di richieste ha spinto la Ryder Cup Europe a effettuare un sorteggio per soddisfare il più possibile le richieste giunte da 140 Paesi. La formula prevedeva abbonamenti settimanali (che partono da 1000 euro) e vari gradi di ospitalità. In Italia per l’evento verranno appassionati da 85 nazioni: i più rappresentati sono Usa, Gran Bretagna, Irlanda, Germania e ovviamente l’Italia.

Gli hotel della zona sono esauriti da tempo, alcuni già da un anno, con i prezzi che sono esplosi. In particolare gli alberghi a cinque stelle sono tutti pieni e prenotati da oltre un anno. Per l’ospitalita’ di una settimana, alcune famiglie a Tivoli hanno investito circa 5.000 euro. Stesso discorso per i ristoranti, alcuni sold out da mesi e pronti a stupire gli appassionati giunti a Roma per seguire la Ryder con menu e iniziative a tema golf. Gli organizzatori prevedono un indotto che può arrivare al miliardo di euro. Numeri così alti sono giustificati dal fatto che l’evento sportivo è molto seguito nel mondo anglosassone al punto da collocarlo al terzo posto tra i più visti dopo le Olimpiadi ed i Mondiali di calcio. Per questa edizione si stima che circa 800 milioni di spettatori da tutto il mondo guarderanno l’evento. E’ la terza volta che l’Europa continentale ospita la Ryder Cup, dopo la Spagna nel 1997 e la Francia nel 2018. Oltre settemila saranno le persone che lavoreranno all’evento di cui 1.600 volontari, mentre hanno raggiunto quota 39 i broadcaster coinvolti. Nel Media Centre del Marco Simone Golf & Country Club ci saranno circa 450 giornalisti ma, se si considerano i broadcaster, il numero complessivo degli operatori media sarà di circa 900 persone. Il tutto per un ‘Mondiale di golf’ che che sarà trasmesso e visto in almeno 180 Paesi. Di sicuro la Ryder Cup lascerà in eredità a Roma il raddoppio della Tiburtina, un’opera infrastrutturale attesa a lungo e che proprio ieri è stata inaugurata.

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