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Cronaca

FIRENZE IN BALIA DI UNA TROMBA D'ARIA

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Tempo di lettura 2 minuti Un ecatombe che ha fatto decine di feriti, guarda i video all'interno

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A. D. M.

Firenze – Tanta paura per una tromba d'aria fortissima. Ma ora, è tornata regolare la circolazione ferroviaria tra Roma e Firenze, interrotta ieri da una tromba d'aria che alle 19,30 ha colpito il capoluogo toscano. I tecnici di RFI – rende noto la societa' Ferrovie dello Stato – hanno riattivato, uno alle 5.00 e l'altro alle 5.45, i due binari della linea Direttissima Roma – Firenze interrotti ieri per la rottura di una travata metallica di sostegno della linea elettrica, colpita da un pesante tetto divelto da una tromba d'aria.Almeno 11 persone sono rimaste ferite, soprattutto a causa della caduta di rami e altri oggetti strappati via del vento. Il temporale è cominciato alle 19 e 30 di ieri sera con pioggia e grandine ed è durato per due ore. Molti sottopassi della città sono ancora allagati e la circolazione del traffico sta riprendendo lentamente ma con molte difficoltà. A Gavinana, nel sud di Firenze, l’acqua ha raggiunto un metro di altezza e le persone che si trovavano in strada sono state costrette a salire sui cassonetti, auto in sosta o muretti.

 

 

Alle 3 di stanotte era gia' stato riattivato un binario della linea storica consentendo di fatto il ripristino della circolazione, seppure a senso unico alternato, di tutti i treni rimasti fino ad allora bloccati.
 

 

Tutti i treni hanno quindi potuto riprendere la loro corsa verso la destinazione finale o retrocedendo, come programmato, a Roma e Milano. Entro le 7 e' prevista la riattivazione anche del secondo binario della linea storica. Procede quindi la completa normalita' la circolazione dei treni lungo la dorsale Firenze – Roma.

Anche nel trasporto regionale la riattivazione della circolazione consentira' di accompagnare a destino i viaggiatori ancora in attesa nelle stazioni coinvolte, in particolare Firenze, Arezzo e Pontassieve.

A seguito della violenta ondata di maltempo che ha investito Firenze, la Sala di Protezione Civile della Citta' Metropolitana di Firenze, segnala numerosi allagamenti sulla viabilita', nei sottopassi e negli scantinati. Per il forte vento si sono verificate la caduta di alberi e la scoperchiatura di tetti.

"Le squadre di Protezione civile della Citta' Metropolitana – avverte il consigliere delegato Angelo Bassi – in collaborazione con i volontari stanno aiutando il ripristino della viabilita' in alcune zone della citta', rimuovendo piante e ramaglie cadute e liberando parti allagate. Stiamo intervenendo anche a sostegno dei passeggeri bloccati su alcuni treni, rispondendo a una richiesta di assistenza di Rete ferroviaria italiana".

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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