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Latina

FORMIA, BILANCIO ACQUALATINA: IL COMUNE VOTA CONTRO

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Tempo di lettura 3 minuti La società gestore dell'acqua non ha voluto abbassare le tariffe future agli utenti

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Redazione

Formia (LT) –  “Il Comune di Formia ha votato contro il bilancio di Acqualatina, assieme alle altre amministrazioni comunali che già ad ottobre del 2013 avevano aderito all’appello per la ripubblicizzazione del servizio ”. Il Sindaco di Formia Sandro Bartolomeo e l'Assessore con delega all’Acqua Pubblica Claudio Marciano prendono posizione all’indomani dell’assemblea dei soci che ha approvato il bilancio 2013 di Acqualatina.

“Il Sindaco di Latina – spiegano – ha proposto di ripartire una parte dei presunti utili di quest'anno per abbassare le future tariffe: purtroppo la sua proposta non è stata minimamente presa in considerazione da parte del Presidente della società Addessi, che infatti non l'ha nemmeno messa ai voti. Rispetto al merito, valuteremo nella sede opportuna, e cioè la conferenza dei Sindaci dell'ATO 4. Potremmo essere favorevoli, ma chiederemmo a Latina un po' più di coraggio e coerenza: respinga con noi e gli altri Comuni per la ripubblicizzazione dell'acqua l'aumento del 20% sulle bollette 2014 proposto dai dirigenti di Acqualatina.”

“Quanto al bilancio – spiegano -, le ragioni del nostro dissenso sono tante e le abbiamo ribadite in diverse occasioni. Primo: non tiene conto dell’enorme mole di debiti che la società ha accumulato con gli enti locali. Il fronte principale è quello dei mutui destinati agli investimenti sulla rete idrica per i quali ogni anno i Comuni anticipano milioni di euro. Acqualatina spesso non rimborsa la quota dovuta. Secondo: non descrive la quota che la società si rifiuta di concedere per la copertura dei finanziamenti come compensazione dei servizi erogati. Queste forme compensative sono spesso arbitrarie e producono contenziosi con i Comuni, ed è il caso di Formia. Acqualatina deve inoltre un milione e mezzo l’anno all’Ato per il pagamento del canone di concessione. Dal 2003 al 2005, grazie a un regalo fatto dall'ATO, il canone è stato usato da Acqualatina per ripianare i suoi debiti. Negli anni seguenti il canone non è stato versato e non ci risulta sia stato utilizzato per pagare il capitale sociale del socio pubblico, come promesso, né che sia stato utilizzato interamente per pagare i tanti debiti contratti dalla società con i Consorzi di Bonifica, che ammontano a diversi milioni di euro”. Un altro fronte è quello della qualità del servizio offerto dal gestore. “La carta dei servizi di Acqualatina e il disciplinare – sostengono Sindaco e Assessore – prevedono standard e penali nel caso questi ultimi non vengano raggiunti. In bilancio non c’è somma destinata al pagamento di queste penali, malgrado purtroppo i disservizi siano all’ordine del giorno”.

Piani non rispettati anche in relazione agli investimenti. “Ogni anno Acqualatina investe in media 3 milioni di euro in meno delle previsioni ma l’Autorità d’Ambito ha sempre un occhio di riguardo e non applica penali. Allo stesso modo, nel bilancio non v’è traccia del mutuo di 90 milioni di euro contratto con la Depfa Bank. Un peso che grava sulle spalle di tutti, con tutto quello che ne consegue in termini di interessi, assicurazione e consulenza. Dal 2007 ai prossimi anni quando il debito sarà estinto, solo i costi del mutuo ammonterebbero a diversi milioni di euro. Resta da capire se questi 90 milioni siano stati davvero spesi per gli investimenti sulla rete. Se sì, a Formia non hanno prodotto alcun effetto positivo, come dimostrano le continue crisi idriche che coinvolgono il territorio cittadino”.

Voce “personale” e appalti: “Si era annunciata una diminuzione dei costi che invece risultano in leggero aumenta. I debiti verso i fornitori sono altissimi. Le aziende storiche del territorio si rifiutano di partecipare, per la scarsa capacità di liquidità della società, come dimostrano tutti gli indicatori”.

Di fronte a queste criticità, spiegano Bartolomeo e Marciano, “a poco serve annunciare di aver chiuso il bilancio di esercizio (peraltro presentato ben oltre i termini) con 8 milioni di ricavi. Andando ad esaminarne la struttura, si capisce che di quegli 8 milioni due vengono bruciati dai debiti pregressi e gli altri sono vincolati al Fondo Nuovo di Investimenti, corrispondenti al 6% di aumento applicato alle tariffe del 2012. Circa 4 milioni sono una tantum derivanti da nuovi allacci che fino all’anno scorso non potevano essere computati tra gli utili della società ma erano vincolati alle spese d’investimento. Se la società non avesse avuto due milioni di euro di debito da bruciare non avrebbe dovuto chiedere l’aumento del 6% per finanziare una piccola quota di investimenti. Insomma, la sostanza non cambia: scarsi servizi, scarsi investimenti, alchimie contabili, ritardi nel pagamento dei mutui anticipati dai Comuni e canoni di concessione mai pagati. Di fronte a questo panorama desolante, il terzo punto all’ordine del giorno relativo alla concessione di eventuali benefit al cda, è stato rinviato. Se non altro per senso del pudore”.

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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