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Latina

FORMIA, DISCARICA DI PENITRO: NESSUN ALLARMISMO, VALORI NELLA NORMA

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Tempo di lettura 2 minuti Marciano: "Questi dati offrono una visione più chiara e razionale di come stanno realmente le cose"

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Redazione


Formia (LT) – Dalla polemica sorta sui presunti fusti tossici interrati a Penitro emerge una domanda che interessa i cittadini: le attuali e pregresse attività di smaltimento della discarica determinano rischi per la salute dei residenti e per la stessa sostenibilità ambientale del quartiere?
"Senza cadere nei due atteggiamenti speculari, contrassegnati da improvvisazione e ignoranza, – commenta l'assessore alla sostenibilità Urbana Claudio Marciano che prosegue nelle dichiarazioni – che sono da una parte il negazionismo e dall’altra il catastrofismo, è compito dell’amministrazione comunale fornire tutte le informazioni in suo possesso per rispondere serenamente a chi pone tale domanda.

Partendo dai dati.
Il 17 ottobre 2013 i Vigili del Fuoco effettuano una misurazione dei livelli di radioattività nei pressi della discarica a seguito di un esposto presentato da alcuni genitori degli alunni del vicino Istituto Tallini. Le misurazioni restituiscono valori nella norma.

Stanto a quando risulta, pertanto, non c’è alcun rischio legato alle radiazioni. La discarica di Penitro è stata sottoposta a tutte le attività di monitoraggio imposte dalla legge 36 del 2003 e dalla 152 del 2006. E’ stata esaminata la qualità chimica e morfologica tanto dei terreni quanto delle acque piovane (non esiste falda sotto l’area della discarica di Penitro).

Come da allegato, [ CLICCARE QUI PER LEGGERE L'ALLEGATO – ANALISI E RILEVAMENTI ] i sondaggi effettuati in varie parti della discarica, a profondità variabili fino a venti metri, dicono una cosa molto chiara: relativamente a metalli pesanti, solventi ed altri elementi chimici, i valori sono pari a quelli attesi in un giardino pubblico, ben al di sotto dei limiti previsti dal decreto legislativo n. 152.
Quanto alle acque, sono stati effettuati prelievi sia a monte che a valle. Anche in questo caso, i valori rientrano nella norma, fatta eccezione per quello relativo ai solfiti che supera gli standard a causa della conformazione chimica di tipo gessoso che ha l’argilla presente nell’area della discarica. Su questo punto saranno effettuate nuove verifiche nei prossimi giorni.

Questi dati offrono una visione più chiara e razionale di come stanno realmente le cose, senza che questi significhi negare l’esigenza di mantenere elevato il livello dei controlli e la necessità di aggiornare annualmente il monitoraggio dei terreni.

Rispetto al sopralluogo effettuato ieri per iniziativa del Movimento Cinque Stelle e al relativo comunicato inoltrato nel pomeriggio, è opportuno fare le seguenti precisazioni:

1) l’argilla è uno dei materiali più impermeabili che esistono in natura e non il contrario;

2) le discariche di inerti non producono percolato dal momento che quest’ultimo deriva dalla decomposizione di materiale organico e tutti i controlli hanno escluso la presenza in discarica di materiale organico.

C’è ancora molto da verificare rispetto al procedimento iniziato nel 1997.

L’intenzione dell’amministrazione è quella di supportare tutte le richieste di chiarimento e le attività di controllo, monitoraggio e verifica che si basino tuttavia su presupposti razionali minimamente fondati dal punto di vista scientifico.

– L'assessore conclude – Siamo a disposizione di tutti i cittadini. Noi stessi promuoveremo qualsiasi forma di arricchimento della conoscenza su queste materie. Le accuse di inattivismo avanzate infine da chi ha amministrato negli ultimi cinque anni e su questa vicenda non ha prodotto mai nulla lasciano il tempo che trovano e sono completamente strumentali.
 
 

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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