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Frascati, l’appello del Consorzio Tutela Vini Frascati al Governo: “Ecco le proposte per risollevarci”

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Il lockdown ha provocato un crollo delle vendite del vino nei canali horeca in Italia e lo stop totale delle esportazioni, generando un incremento delle giacenze, il crollo dei fatturati, i mancati incassi dei mesi precedenti la pandemia. La previsione è che nel breve termine il settore della ristorazione, quello alberghiero e quello dei bar e dei pub subirà ancora forti perdite, in quanto sarà l’ultimo a ripartire, a causa dalle norme di distanziamento sociale in vigore per contenere covid-19 e, soprattutto, non potrà contare sul turismo estero; mentre quello interno si prevede essere contenuto negli spostamenti e di breve durata.

«Con queste premesse il comparto vitivinicolo ha bisogno al più presto di strumenti economici concreti per poter contenere le ingenti perdite subite finora e poter impostare la ripresa – spiega Felice Gasperini, presidente del Consorzio Vini Frascati -. Le proposte, tutte di buonsenso e fattibili, vanno nella direzione della vendemmia verde parziale e della distillazione volontaria; due strumenti per salvare l’annata 2020, che ci verrà richiesta dai mercati internazionali e soprattutto potrà aiutare le piccole aziende vitivinicole, quelle che salvaguardano i paesaggi storici e impediscono lo spopolamento dei territori e l’urbanizzazione. Attendiamo le risposte del Governo nazionale e regionale ma dobbiamo fare presto».

«Le proposte che avanza il Consorzio del Frascati sono ragionevoli e fattibili tanto a livello nazionale che a quello regionale – aggiunge il Sindaco di Frascati Roberto Mastrosanti -. Mi piace l’approccio di sistema che non guarda solo ai benefici di un’area vitata ma all’intera filiera nazionale, con alcune proposte che gioco forza devono essere declinate sui singoli territori, perché non tutti identici, per storia, tradizione e forza commerciale. Il vino Frascati ad esempio per alzare il prezzo medio delle bottiglie ci ha impiegato anni di lavoro e milioni in investimenti. Oggi la crisi da covid-19 rischia di far tornare il settore agli inizi degli anni 80 e di innescare guerre dei prezzi anche tra i produttori perché è in gioco la loro sopravvivenza. Mi auguro che queste proposte possano essere accolte quanto prima».

Come detto le idee del Consorzio Tutela Denominazione Vini Frascati, uno dei primi a nascere in Italia, guardano all’intero comparto vitivinicolo nazionale, declinando alcune di queste in chiave regionale e ritagliandole sulle reali necessità dei produttori locali, e tengono conto delle iniziative avviate in campo nazionale dalle associazioni di filiera. Tali proposte sono state inviate nei giorni scorsi a Federdoc, per essere sottoposte al Governo, attraverso il coinvolgimento del Ministero delle Politiche Agricole.

Il vero problema del blocco della ristorazione e dello stop dell’export è che ha provocato giacenze che non potranno essere riassorbite né nel breve, né nel lungo periodo, creando un crollo del valore di mercato dei vini e delle uve. Le conseguenze della contrazione dei prezzi, se non saranno adeguatamente contrastate, potrebbero essere catastrofiche per l’intero settore vitivinicolo con l’abbandono dei vigneti, la chiusura di molte cantine, anche storiche, soprattutto a filiera corta, giungendo a danneggiare perfino settori che fanno parte dell’indotto vino, come il vivaismo viticolo, l’industria delle macchine enologiche e da vigneto, le vetrerie, i sugherifici, i produttori di capsule e di cartoni, gli agronomi e gli enologi.

Nel concreto, le proposte pensate per la Regione Lazio riguardano la riduzione generale della resa per ettaro, ad es. il 20% su tutto il territorio regionale, per i vini delle doc, delle docg, dell’igt e del vino da tavola. Un sostegno regionale aggiuntivo per la vendemmia verde sulle uve doc e docg. Infine, il sostegno regionale alla distillazione dei doc e docg con riferimento ai prezzi di mercato. Inoltre, sempre a livello regionale, sarebbe importante conservare il bonus di 3000 euro anche per chi estirpa e non reimpianta subito il vigneto. Sarebbe una misura di tutela dei territori e un incentivo ad investire se anche per due anni di seguito i vigneti non fossero messi a coltura. Infine, servirebbe anche aumentare i finanziamenti sul vino e sui vigneti, per finanziare le domande di impianto di nuovi insediamenti.

A livello nazionale, invece, sarà fondamentale adottare una serie di misure che vanno nella direzione di proteggere i produttori e i coltivatori, come la cancellazione dell’Imu 2020 per i fabbricati legati alla filiera vitivinicola. La tutela dei crediti legati al canale horeca, con particolare attenzione ai crediti dei clienti che chiuderanno l’attività. La restituzione dei prestiti per liquidità a 20 anni, con almeno 2 anni di preammortamento. Altro fattore determinante per la ripresa saranno le agevolazioni sui contributi per le assunzioni di lavoratori stagionali per la raccolta delle uve (inclusa la vendemmia verde), meglio se anche per la gestione a verde. In alternativa il governo potrebbe reintrodure il sistema fiscale dei vaucher. Infine, sarebbe fondamentale la sospensione, per tre anni, dei pignoramenti sui fabbricati dei terreni agricoli, sulle macchine e le attrezzature strumentali che servono in villa e in cantina.

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Castel Gandolfo, iniziati i lavori al parcheggio di via Giovanni Paolo II

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Castel Gandolfo – Da oggi sono ufficialmente iniziati i lavori di manutenzione straordinaria presso il parcheggio multipiano situato in Via Giovanni Paolo II, adiacente alla sede ASL Roma 6. L’intervento, realizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, comporterà alcune modifiche temporanee alla viabilità interna e il divieto di sosta per consentire il corretto svolgimento delle operazioni.

I lavori prevedono la manutenzione straordinaria delle aree interne del parcheggio, inclusi importanti interventi sull’impianto elettrico, al fine di garantire maggiore sicurezza e funzionalità alla struttura. Questo parcheggio è un nodo di scambio fondamentale per i numerosi utenti che quotidianamente si recano agli sportelli e ai poliambulatori della ASL.

Il Sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, ha espresso il suo apprezzamento per l’intervento: “Ringrazio la Città Metropolitana, nelle persone del Sindaco Gualtieri e del Vice Sindaco Sanna, per questo intervento che permetterà di mettere in sicurezza e valorizzare questo nodo di scambio che quotidianamente viene molto utilizzato dagli utenti che si recano agli sportelli e poliambulatori della nostra Asl”.

I lavori saranno eseguiti con la massima celerità possibile per ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti periodicamente per informare la popolazione sull’avanzamento dei lavori e su eventuali ulteriori modifiche alla circolazione.

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Rocca Priora, incastrato il ladro seriale delle auto

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Arrestato dai carabinieri il ladro seriale che rubava dentro le macchine parcheggiate in sosta vicino ai negozi in pieno centro a Rocca Priora. Per due giorni si sono ripetuti furti all’interno di alcune auto che l’uomo forzava dopo aver visto i proprietari scendere per fare degli acquisti nella zona di via San Sebastiano in centro. I Carabinieri della locale stazione dopo aver ricevuto tre denunce da due uomini anziani e un perito informatico della zona, che avevano visto sottrarsi telefonini , tablet , iPad e altri oggetti dalle loro auto. Si sono appostati e l’altra mattina lo hanno fermato in flagranza di reato mentre tentava di aprire la macchina di un ottantenne del posto. Il ladro è stato arrestato e ritrovata tutta la refurtiva asportata precedentemente dalle auto in sosta davanti ai negozi in centro.

Presso il Tribunale di Velletri c’è stato il processo per direttissima per la convalida dell’arresto che è stato eseguito dal giudice monocratico. Il 35enne egiziano, già conosciuto alla Giustizia per furto, ricettazione e altri reati, ha patteggiato la pena ed è stato rimesso in libertà al momento. Con divieto di avvicinamento a Rocca Priora e altre prescrizioni imposte dalla magistratura.

I cittadini vittime dei furti hanno ringraziato a lungo i carabinieri del posto per essere intervenuti velocemente e aver identificato e arrestato l’autore ritrovandogli in casa sua sempre nella cittadina dei Castelli tutta la refurtiva che è stata restituita ai legittimi proprietari .

In particolare un iPad di lavoro molto importante per il perito informatico che lavora per importanti aziende del settore.

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Monte Compatri: incidente ad un mezzo di lavoro della società Tekneko, coinvolto un lavoratore

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Per l’ennesima volta la società Tekneko finisce agli onori della cronaca locale.
Dopo il licenziamento dell’operaio del cantiere di Monte Compatri che alla fine di aprile aveva rischiato di morire; dopo il sequestro del cantiere di Via Fontana delle Cannetacce da parte dell’Ispettorato del Lavoro; dopo la morte di un operaio del cantiere di Frascati la serie di situazioni negative all’ordine dell’azienda abruzzese si allunga ancora.
Stavolta, stante la nota diffusa dal sindacato Cobas del Lavoro Privato, si apprende la notizia che ieri, in via Acqua Felice, sempre a Monte Compatri, un mezzo da lavoro della società Tekneko con un operatore alla guida, per cause ancora da accertare, è finito fuori strada.
Durissima la nota del sindacato che si appresta a conoscere con migliore dovizia di particolari le cause che hanno portato all’incidente ma con la ferma convinzione, come dichiarato nella nota stessa, di essere “… estremamente convinti che questi siano gli effetti collaterali della “insicurezza” che, ormai, da troppo tempo, si vive nei cantieri Tekneko di Monte Compatri e che da alcuni mesi come Organizzazione Sindacale denunciamo …”.
Una situazione che preoccupa estremamente il sindacato che, nel proseguo della nota, auspica che “… il nostro collega di Monte Compatri non abbia riportato serie conseguenze in questo sinistro …” augurandogli “… una pronta guarigione …”.
E l’attacco prosegue all’indirizzo dell’amministrazione comunale monticiana guidata da Francesco Ferri con l’ennesimo invito, dapprima, a “vigilare sul rispetto delle norme su salute e sicurezza del lavoro nei servizi oggetto d’appalto” e successivamente ricordandogli di “non può permettersi di rimanere indifferente o, peggio ancora, solidarizzare con l’azienda come ha fatto successivamente all’infortunio dell’operatore ecologico colto da malore in servizio il 24 aprile e poi licenziato il 10 giugno scorso”.
Una battaglia a colpi di comunicati alla quale risponde, ormai da troppo tempo, il silenzio sia dell’azienda Tekneko che dell’amministrazione monticiana.

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