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Giornata per la Legalità, su RAI 3 e RAI Play arriva “Tufo” lo speciale animato

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L’opera, ispirata alla vicenda del testimone di giustizia Ignazio Cutrò
 
In occasione della Giornata per la Legalità Rai Kids presenta lo speciale animato “Tufo”. L’opera, ispirata alla vicenda del testimone di giustizia Ignazio Cutrò (imprenditore edile vittima del racket mafioso delle estorsioni nella provincia di Agrigento), andrà in onda martedì 23 maggio, alle 16.10, su Rai 3 e RaiPlay (in replica domenica 28 maggio, alle 17.15 su Rai Gulp). La produzione, scritta e diretta dalla giovane autrice Victoria Musci, è stata selezionata in concorso al prossimo Festival di animazione di Annecy.
 
“Tufo” è la storia vera di un testimone di giustizia siciliano che è riuscito a rimanere nella propria terra, la Sicilia. Ignazio Cutrò è cresciuto sotto lo sguardo amorevole di un padre che gli ha insegnato il valore del coraggio e della dignità. Nel 1999, da uomo adulto alla testa di un’impresa edile, Ignazio diventa il bersaglio di un clan mafioso locale. Ad ogni atto di sabotaggio, si reca dai carabinieri e non si arrende alle minacce dei suoi aguzzini. Tuttavia, questa resistenza, alimentata da una straordinaria forza interiore, conduce la sua famiglia in un incubo lungo più di dieci anni: dopo gli arresti dei criminali, tutto il paese gli volta le spalle, nessuno vuole più lavorare con loro, non hanno amici e non hanno i mezzi per mandare i ragazzi a scuola. Devono chiedere aiuto. Grazie al supporto di giornalisti e magistrati diventano ‘testimoni di giustizia’. Due guardie del corpo li accompagnano ovunque vadano e finalmente cominciano a sentirsi protetti. Ma Ignazio ha ancora una necessità fondamentale: trovare lavoro. Insieme alle persone che, come lui, sono andate contro la mafia da semplici cittadini, scrive un disegno di legge che consentirà loro di lavorare nelle pubbliche amministrazioni. Questa legge è stata approvata dallo Stato italiano ed è tutt’oggi in vigore su scala nazionale.
 
“Tufo” è uno speciale animato prodotto da Showlab, Ibrido Studio e Les Contes Modernes in collaborazione con Rai Kids. Scritto da Catherine Maximoff e Victoria Musci. La regia è di Victoria Musci.

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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