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Guidonia Montecelio, cittadino chiede spiegazioni e l’addetta comunale chiama i carabinieri. Ammaturo (Lega): ne faremo un caso nazionale

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GUIDONIA MONTECELIO (RM) – “La storia di Luciano M. è un caso nazionale” ha detto il consigliere comunale Giovanna Ammaturo della Lega. Dallo scorso gennaio attende la licenza e anzichè dare spiegazioni sul ritardo si chiama l’Arma dei carabinieri.

Da gennaio 2018 è in attesa della reintestazione della licenza di commercio ambulante dal comune di Guidonia Montecelio

A luglio, Luciano, per due volte aveva provato a ritirarla ma l’impiegata era assente per ferie, anzi la responsabile architetto Piseddu, lo aveva anche informato che benché dirigente “non poteva aprire il computer”. Oggi, giorno di apertura al pubblico, Luciano è ritornato per avere ragione del buonsenso e sono arrivati i Carabinieri.

La storia di Luciano M. è semplice: il commerciante ha avuto il torto di affittare la sua licenza per motivi di famiglia, con tanto di contratto notarile, ufficio del registro e regolari comunicazioni. L’affittuario non ha pagato l’occupazione ed il signor Luciano se ne è fatto carico. In pratica ha pagato per l’anno 2016-17 e 2018 la quota annuale di occupazione pari a 400 euro. Da gennaio riavutosi dallo stato di malattia ha voluto riprendere in proprio l’attività. C’è un però, dopo 20 giorni mancanti al mercato si perde il diritto del posto anche se la licenza era in affido temporaneo. All’ufficio commercio gli sono state richieste le debite giustificazioni che immediatamente rapportate sono state inviate per competenza alla Polizia Municipale. Da quest’Ufficio con nota ufficiale si è informato il signor Luciano e l’ufficio Commercio che le giustificazioni erano più che esaustive. Nel frattempo l’Ufficio finanze “vista la concessione n° 27 del 8 febbraio 2018” informava di pagare la Cosap e la Tarig per l’anno 2018 che il commerciante aveva pagato.

Ma l’autorizzazione non può essere ancora rilasciata perché? Questo aveva in mente il signor Luciano quando è andato all’ufficio Commercio e l’addetta anzichè mettere per iscritto, come richiesto le motivazioni, ha chiamato i Carabinieri.

Era presente la consigliera della Lega Giovanna Ammaturo per confortare un cittadino da presunti abusi burocratici

“Oltre ad aver già pagato la tassa annuale, – dichiara Ammaturo – Luciano è costretto a pagare quella giornaliera di 24 euro, ogni volta che apre il suo banco. Soldi che difficilmente riprenderà e che sono tanti per una persona ancora in convalescenza costretta a lavorare perché in famiglia non esistono altri redditi. Luciano – prosegue la consigliera della Lega –  ha tutto il diritto di chiedere le motivazioni scritte di tanto ritardo. Mi sembra di aver capito che l’addetta abbia chiesto solo verbalmente alla Polizia Municipale la copia del registro delle assenze degli ambulanti regolarmente annotato delle giustificazioni sebbene abbia già in mano una nota ufficiale di assenso positivo. Queste sono solo questioni burocratiche che non tengono in alcun conto dei diritti dei cittadini. Ho sentito anche il sindacalista Gibellini, responsabile di zona della Confcommercio e quello di Luciano sarà il primo caso da discutere alla prima riunione di settembre. Lo faremo diventare un caso nazionale. La burocrazia deve cessare oltremodo se trasforma in repressione e va oltre ogni ragionevole buonsenso. Come la telefonata fatta ai Carabinieri dall’addetta anzichè dare le spiegazioni richieste ad un cittadino. Disturbare i Carabinieri, che ringrazio per l’attenzione prestata, per simili casi mi sembra una offesa per chi porta la divisa. Oltremodo nessuno inveiva, diceva parolacce, spaccava suppellettili o peggio: voleva soltanto che fosse messo per iscritto ciò che si presuppone manchi ad una pratica. Dietro il numero di una pratica ci sono persone e esigenze primarie. Non ringrazio l’assessore competente e vice sindaco Russo che al telefono mi aveva assicurato che era Montecelio, 3 km, e che sarebbe subito intervenuto per aiutare un cittadino in difficoltà burocratiche. Non è così che si agevola il commercio già tanto depauperato.”

 

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Bracciano, violenta aggressione all’ospedale: panico tra medici e pazienti

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BRACCIANO (RM) – Sono stati momenti di tensione quelli vissuti da medici e pazienti all’ospedale Padre Pio. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della
Compagnia di Bracciano hanno arrestato un cittadino italiano di 52 anni, con precedenti,
gravemente indiziato del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, in visita a dei
parenti presso l’Ospedale Padre Pio di Bracciano, in evidente stato di alterazione, aveva
aggredito fisicamente e minacciato il personale sanitario, inveendo anche contro i visitatori
presenti. A seguito dell’evento è stato richiesto l’intervento del 112, appurando che lo
stesso soggetto, pochi minuti dopo si era allontanato per poi importunare il personale di un
vicino supermercato. A seguito delle immediate ricerche i Carabinieri della Compagnia di
Bracciano hanno individuato l’uomo che, restio al controllo, li ha aggrediti, minacciandoli.
All’esito dell’attività il 52enne è stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso il
carcere di Civitavecchia. In data 10 aprile 2024 l’arresto è stato convalidato ed è stata
disposta da parte dell’Autorità giudiziaria la custodia cautelare in carcere.
Si comunica il tutto nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in
considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino a un definitivo accertamento di
colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca
costituzionalmente garantito.

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Monterotondo, arrestati gli “scassinatori” dei distributori di snack e bevande: si tratta di una coppia di conviventi

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L’uomo è stato condotto presso il carcera di “Rebibbia”, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico

I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Tivoli nei confronti di un 29enne ed una 42enne, conviventi all’epoca dei fatti, gravemente indiziati di aver perpetrato molteplici furti avvenuti tra l’Agosto 2023 ed il gennaio 2024 nel comune eretino.

I militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Tivoli, hanno individuato i due conviventi e ricostruito in maniera certosina il loro modus operandi; l’obiettivo dei due complici era l’incasso dei distributori di snack e bevande posti negli esercizi pubblici (palestre, supermercati ed in due occasioni, una stazione di servizio capolinea di autobus), divenuti oggetto di quotidiani assalti da parte degli indagati.

Il collaudato metodo prevedeva che la donna fungesse da palo mentre l’uomo si introduceva nell’esercizio pubblico e, previo danneggiamento del pannello anteriore del distributore, riusciva ad asportare i pochi spicci contenuti all’interno. Spesso, per muoversi da una parte all’altra i due utilizzavano auto rubate.

Le indagini condotte dei Carabinieri hanno permesso di acquisire, volta per volta, gli opportuni riscontri utili a corroborare la presunta responsabilità dei furti a carico di entrambi gli indagati, che non si erano limitati ai soli distributori di snack, ma avevano interessato un distributore di una farmacia, dal quale avevano prelevato 450 euro, ed il deposito degli attrezzi di una società multiservizi di Monterotondo, dal quale avevano asportato alcuni arnesi da lavoro.

Il lavoro dei Carabinieri della Compagnia di Monterotondo ed il costante coordinamento dei magistrati della Procura di Tivoli, unito al coraggio dei cittadini che hanno denunciato, ha permesso alla Procura di richiedere ed ottenere dal locale Tribunale l’ordinanza di misura cautelare a carico degli indagati, ai quali vengono contestati 6 episodi di furto in concorso, 3 episodi di ricettazione nonché l’ulteriore fattispecie di resistenza a pubblico ufficiale.

Espletate le formalità di rito, l’uomo è stato condotto presso il carcera di “Rebibbia”, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.

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Carpineto Romano, la invita per trascorrere la notte con lui poi tenta di ucciderla

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I Carabinieri della Stazione di Colleferro coadiuvati dai Carabinieri dell’Aliquota Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Colleferro, a conclusione di un’attività di indagine, hanno arrestato un 33enne, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato del reato di tentato omicidio.

A Carp9ineto Romano l’uomo nella serata di giovedì scorso aveva invitato nel suo appartamento una connazionale 31enne, senza fissa dimora, promettendole la somma di 100 euro per trascorrere la notte insieme.

Successivamente, l’uomo ricevendo dalla 31enne il rifiuto ad avere rapporti sessuali, prima l’aggrediva fisicamente poi la minacciava di morte ed infine tentava di scaraventarla dal balcone dell’abitazione con l’intenzione di farla precipitare dal secondo piano.

Il tempestivo intervento dei Carabinieri e quello di un vicino connazionale, consentiva di accedere all’interno dell’appartamento, previa forzatura della porta, e mettere in sicurezza la donna che, prontamente veniva trasportata dal personale del 118 presso l’Ospedale di Colleferro, ricevendo una prognosi di giorni 5 e successivamente accompagnata presso un Centro Antiviolenza della provincia di Roma.

Per questo motivo, il 33enne, d’intesa con la Procura della Repubblica, è stato arrestato e condotto nel carcere di Velletri.

Ieri mattina, il G.I.P. veliterno ha convalidato l’arresto e disposto la custodia in carcere, in attesa del processo.

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