Connect with us

Roma

IL RUOLO DELLA DONNA NELLA SOCIETA’ DI OGGI

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 6 minuti L'uomo non possiede ancora le facoltà di emanciparsi dalla donna, è lui il debole, è lui lo scriteriato, è lui il più fragile, il più immaturo, indifeso, il più arcaico soggetto della modernità

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 6 minuti
image_pdfimage_print

Ninnj Di Stefano Busà

Premesso che, chi scrive non è una sfegatata femminista, nè una pasionaria che vuole mettere in discussione il ruolo maschile  nella società e nel mondo, tanto meno spodestare o scalzare l'uomo dalla sua autorità millenaria di capo tribù, già acclarata dalla notte dei tempi. Al contrario, è a favore delle pari opportunità, ovvero, nulla a svantaggio dell'uomo, ma  nel contempo, sia dato alla donna il grande privilegio di essere donna, madre, sorella, figlia, ovvero  permetterle la piena realizzazione di tutti quei compiti che in sé amministra ed espleta, senza neppure il riconoscimento di un ruolo ufficiale, con parità di diritti e doveri con l'altro sesso.

Per la donna  di oggi, sarebbe sacrosanto e giusto, oltre che un tributo alla sua innata capacità di destreggiarsi in mille ruoli diversi, lasciare la libertà che le compete e le spetta di diritto, al lume dell'intelletto che già possiede, poiché ella non tenta di aumentare il senso di competizione, ma di influenzare semmai positivamente il suo atteggiamento di compatibilità nei confronti del mondo intero, senza sfidarlo ad armi pari. Soprattutto perché ne risulterebbe svantaggiata dal ruolo di supremazia maschilista.

La donna agisce con la consapevolezza di un intuito che è quasi infallibile, (ne è dotata fin dalla nascita), le sue capacità logiche sono multiple, possiede eccezionali doti di buon senso, di amore, di pazienza, di comprensione, di equilibrio, di diplomazia, anche di malizia, perché no, perché malizia non vuol dire malvagità, crudeltà, miserabilità. Non mi trova d'accordo la sudditanza di nessuno dei due ruoli, ognuno potrebbe e dovrebbe operare in libertà, affiancandosi, difendendo il proprio spazio d'azione come può, al meglio delle sue possibilità e capacità attitudinali, in "simbiosi", semmai, senza sovrapposizione né ostentazione, senza scorrettezze e prevaricazione, in sinergia con l'altro sesso, non in netto contrasto con esso.

Ma sarebbe chiedere troppo, perciò, ci si limiti almeno alla correttezza e alla pari opportunità. Di fronte alle leggi della Natura e di Dio la donna e l'uomo sono stati creati uguali, nessuno dei due in sudditanza: liberi e felici nell'Eden fino alla cacciata dal Paradiso terrestre. La donna però, al contrario dell'uomo, fin dai primordi ha avuto molte parti sullo scenario della vita, ha dovuto interpretare più parti e quasi sempre le più difficili: crescere e amare i figli dell'uomo, aumentare il prestigio del partner, sia marito o compagno, interpretarne e facilitarne l'eventuale benessere, contribuire col sua amore e la sua dedizione alla famiglia, al mantenimento della casa, portare avanti l'economia dell'intera comunità familiare, fare salti mortali per organizzarsi, conciliare prerogative di lavoro con esigenze familiari, orari di priorità e necessità, dibattersi fino allo sfinimento in mille e mille modi diversi per condurre un'esistenza dignitosa, adeguata alle reali capacità e possibilità, alle esigenze eventuali di altri elementi aggregati, che possono subentrare nel nucleo familiare del tipo: genitori, suoceri, figli di matrimoni allargati.

Cosa manca dunque alla donna perché le venga riconosciuto l'imprimatur dei molti ruoli dei quali si fa già interamente carico, senza esserle riconosciuto alcunché di tutto ciò, e di cui è  all'altezza:  responsabile e guardiana del focolare domestico, pronta al sacrificio per la salvaguardia del suo progetto culturale e morale? 
L'avallo del maschio che pretende la sua piccola territorialità tutta per sé, e non è disposto a condividerla con nessuno, non rientra nelle sue aspettative, ella va oltre le remore istituzionali che la vogliono relegata al ruolo di "cenerentola" e di sudditanza al partner. Oggi più che mai la donna si è resa autonoma, affrancandosi da un ruolo che era un lacciolo alla sua libertà, alla sua scoperta del mondo, ai suoi diritti e doveri di essere umano "pensante". Ora la donna sta cominciando a capire che non è più tempo di sottostare ai loro strapoteri di vita e di morte, alle loro millanterie, ai loro loschi e recidivi inganni, alle malevolenze, alle vessazioni, ai tradimenti. La donna di oggi se non è affiancata da un partner compatibile, onesto, retto, autorevole, (senza essere autoritario),  preferisce di gran lunga lo stato di single: stare sola non la terrorizza, non è un assillo, ella è assolutamente autosufficiente. La sua condizione di single non la disturba, anzi, talvolta, ne fa una privilegiata. Dalla capacità della donna di sapersi adeguare ai mutamenti, di saper far crescere i figli, anche senza l'uomo, di saper individuare un menage sereno, sapientemente dosato di affanni e pene, (che nella vita quotidiana non mancano), ma notevolmente gioioso, accogliente, preferibile a quello furioso e destabilizzante del compagno, soprattutto se non le è congeniale, né compatibile né solidale, ormai è consapevole anche la società in cui viviamo.

Da qui: l'urto, la rabbiosa reazione, il malcontento, la furiosa gelosia dell'uomo di oggi. Da qui, la grande tragedia che sta colpendo da una parte i responsabile di tale situazione e, dall'altra, le vittime che tale situazione hanno dovuto fin qui subire. Sono stati calcolati in Italia più di 2000 casi di uxoricidio all'anno. Una vera ecatombe, una sorta di bollettino di guerra. Perché? E' presto detto. Le condizioni di sviluppo sociale, il benessere raggiunto in campo culturale, socio/economico, l'apertura intellettuale della donna verso traguardi che le hanno consentito nuovi orizzonti, rapporti sociali, progressi lavorativi, crescita economica, autonomia di giudizio, guadagni, hanno permesso alla stessa di negarsi al suo ruolo di eterna "cenerentola", e di non volersi più sottomettere al padre-padrone, ormai modello obsoleto di un tempo arcaico, che ha finito per perdere la forza bruta del suo bastone di cavernicolo. Ma sembra che l'uomo non voglia avvedersi della metamorfosi, del cambiamento sociale, culturale, morale, dell'entità cognitiva, sentimentale, emozionale, ristrutturante e impegnata del ruolo della donna in seno alla società, di cui condivide i dolori e i tormenti. Soprattutto, pare non voler accettare una simile condizione, una tale mutazione, che diviene frustrazione, inconcepibile per le sue ridotte capacità di cavarsela da solo. La donna, invece, dal canto suo, ha la forza magnifica ed esaltante della sua certezza di "essere", la potenza della sua energia propositiva, la sua intuitiva visione del tutto, cui fa appello in casi estremi per evitare di soccombere ai fendenti distruttivi, che la natura stessa le impone. Sicché quando tenta di lasciare un uomo che non dà nessuna garanzia di serena convivenza, diventa una vera tragedia familiare.

L'uomo non possiede ancora le facoltà di emanciparsi dalla donna, è lui il debole, è lui lo scriteriato, è lui il più fragile, il più immaturo, indifeso, il più arcaico soggetto della modernità e del binomio all'interno del nucleo familiare. Perciò, doversi rimettere in gioco, dover ricominciare, doversi separare, condurre una vita da single, non poter più imporsi a nessuno, lo fa letteralmente impazzire, gli fa saltare la molla che tiene legati i filamenti del cervello, lo fa andare fuori fase: perdere sul campo dove aveva la superiorità, il vantaggio e, soprattutto, dover fare a meno dei servigi della donna considerata per secoli ai suoi diretti comandi, doversi umiliare a riformularsi daccapo, dopo secoli di predominio e di accondiscendenza della donna, polverizza la sua psiche labile e fragilissima, facendola esplodere come una miccia o un  congegno ad orologeria.
Piuttosto che dover ammettere il fallimento della sua inutile e surrentizia vita da reuccio, o adattarsi a passare al ruolo passivo di apprendista stregone, doversi lavare i calzini, prepararsi la cena, vivere in disperata solitudine, "uccide" il soggetto-oggetto del suo rancoroso legame, o si fa saltare le cervella malate.
La donna, dal canto suo, ha acquisito un ruolo sociale di preminenza, spesso giunta all'apice della carriera, non intende mollare.

Negli ultimi due anni sono stati calcolati solo (si fa per dire) 10.ooo morte ammazzate, stuprate, violentate dalla furia selvaggio del maschio che smarrisce la ragione.  Da pochi mesi è  stato inserito nella legislatura italiana il reato di stalking nella legislazione italiana, in teoria, nelle intenzioni del legislatore, questo strumento dovrebbe servire a moderare i bollenti spiriti dei pionieri…del far west, o degli abitatori della giungla. La donna si è resa responsabile di un processo storico che prende sempre più consistenza e di cui la società avverte da poco tempo la "mutata ratio". La donna è provvista  di illuminazioni folgoranti, di furbizia spicciola, ma anche di quella profonda, studiata e lungimirante apertura mentale che serve nella società di oggi: tutte cose che all'uomo spesso mancano del tutto. L'uomo è istinto, sopraffazione e violenza, la donna: dialettica, esercizio della tolleranza, pazienza e lungimiranza. Come si fa a non capire che il mondo oggi ha bisogno di entrambi i poli per innescare il corto circuito? Come si fa a non capire che è finito il tempo della sudditanza silenziosa, della irascibilità bestiale dell'uomo condotta sul filo dell'arroganza e della forza bruta? solo perché era lui a portare i pantaloni, a provvedere economicamente alla famiglia?
Eppure, ci tentano ancora a sopraffare la donna (in generale) i bellimbusti: a stuprare, a violentare, proprio in funzione di quella spinta animalesca che li soggioga, li cattura, li dirige.

Sono in balìa del loro malsano istinto, che li fa credere dominatori del mondo. E lo sono stati per troppo tempo nei secoli passati.  Ma ogni cosa ha un fine e oggi la fine è venuta con l'avvento della cultura del diritto, che assegna ad ognuno il suo ruolo, separato e insieme circoscritto, ad un solo grande progetto universale, far sopravvivere il mondo. Non importa Chi vi sta a governarlo, a dirigerlo. L'importante è dominare le negatività, prevenirle, mitigarle e possibilmente superarle. Se poi sarà merito dell'uno o dell'altro sesso niente toglie al merito. Ma questo ancora l'uomo, dopo 2000 anni di storia non lo ha accettato, né capito, neppure è disposto a metterlo in discussione e, ancor meno, a lasciare che si realizzi una simile sovrapposizione di ruoli.

 

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Castelli Romani

Banca Popolare del Lazio, il 4 maggio c’è l’assemblea a Castel Gandolfo

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Il prossimo sabato 4 maggio 2024, alle ore 10 presso il Centro Mariapoli Internazionale, Via
S. Giovanni Battista de la Salle a Castel Gandolfo si terrà l’assemblea dei soci della Banca Popolare del Lazio per deliberare su argomenti molto importanti.

Nello stesso giorno a Velletri si tiene la Festa della Madonna delle Grazie e processione dei Ceri nel pomeriggio. Ma sicuramente i soci interessati alle attività e assemblea della Banca troveranno comunque il modo di partecipare.

L’Articolo 6 del regolamento assembleare Bpl dice chiaramente che “gli aventi diritto possono intervenire su ciascuno degli argomenti posti in discussione una sola volta, facendo osservazioni, chiedendo informazioni e formulando eventuali proposte. La richiesta può essere avanzata fino a quando il Presidente non abbia dichiarato chiusa la discussione sull’argomento oggetto della stessa. Coloro che intervengono hanno altresì diritto di replica”.

Gli argomenti all’ordine del giorno sono, tra gli altri:

Presentazione del Bilancio di esercizio al 31.12.2023, proposta di ripartizione dell’utile e di
determinazione del valore di rimborso delle azioni per i casi di scioglimento del rapporto sociale; proposta di determinazione dell’ammontare complessivo da destinare a scopi di beneficenza, assistenza e di pubblico interesse, proposta di determinazione del compenso degli amministratori, acquisto e disposizione di azioni proprie, nomina di 3 Sindaci effettivi e 2 Sindaci supplenti e designazione del Presidente del Collegio Sindacale, fissazione degli emolumenti dei membri del Collegio Sindacale, nomina di 5 Probiviri effettivi e 2 Probiviri supplenti.

Dopo un lungo periodo dove le assemblee ancora si continuavano a tenere in remoto per via del Covid, e succedeva fino a poco tempo fa, oggi si svolgono di persona e sarà dunque un’occasione di confronto e partecipazione democratica.

Continua a leggere

Castelli Romani

Frascati, ospedale: intervento chirurgico con tecnica all’avanguardia

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti

image_pdfimage_print

Asportato tumore allo stomaco a un’anziana senza anestesia generale
 
Straordinario intervento chirurgico all’Ospedale San Sebastiano di Frascati dove è stato possibile evitare gravi complicanze post operatorie per Bice, una signora di 85 anni di Monte Compatri che è stata operata con anestesia spinale anziché generale per l’asportazione di un tumore esteso allo stomaco.
 
Non c’è stata necessità di ricovero in terapia intensiva e nella degenza post operatoria non si sono resi necessari farmaci analgesici.
 
La signora attualmente, a meno di una settimana dall’intervento, ha avuto una precoce ripresa ed è in buona salute, presto sarà dimessa per ricongiungersi ai suoi cari.
 
Grande soddisfazione, in merito alla tecnica anestesiologica, è stata espressa sia dalla paziente che dal chirurgo operatore, il dr. Massimiliano Boccuzzi Direttore della UOC di Chirurgia Generale e dai suoi aiuti Dr. Francesco Boccaccini e Dr.Angelo Torcasio coadiuvati dalla preziosa collaborazione del servizio di endoscopia digestiva del San Sebastiano (Dr.Fabrizio Travaglini).
 
Il Commissario Straordinario della Asl Roma 6 dott. Francesco Marchitelli e il Direttore Sanitario dottor Vincenzo Carlo La Regina si sono complimentati per questo straordinario risultato: “Questo significa salvare vite – hanno detto – siamo di fronte a un intervento che segna un passo fondamentale per la presa in carico dei pazienti complessi e in età avanzata che sempre più spesso sono costretti a subire le gravi complicanze post operatorie o addirittura a non potersi sottoporre agli interventi chirurgici perché eccessivamente rischiosi. Le persone per le persone, questa è un’altra grande testimonianza del percorso di umanizzazione della salute che abbiamo intenzione di portare avanti insieme”.
 
Tecnicamente si è trattato di un intervento chirurgico di gastrectomia subtotale per una voluminosa neoplasia gastrica a un’anziana con un quadro clinico complesso perché già operata alcuni anni fa per una neoplasia del colon e venti giorni fa sottoposta a intervento per una frattura di femore post traumatica, sempre presso il San Sebastiano.
 
In considerazione dell’età avanzata e delle varie comorbidità, in accordo con la paziente, l’equipe della UOSD di Anestesia e Rianimazione del San Sebastiano con il Responsabile Dott. Benedetto Alfonsi, afferente al Dipartimento di Emergenza diretto dalla Dott.ssa Carla Giancotti, ha deciso di non eseguire l’intervento in anestesia generale, bensì in anestesia locoregionale, che è stata effettuata dal Dr. Benedetto Alfonsi in collaborazione con il Prof.Fabrizio Fattorini.  
 
All’anestesia spinale, necessaria per l’intervento chirurgico, è stato associato l’ESP Block bilaterale, un blocco di fascia ecoguidato della parete posteriore del torace.
 
Il blocco di fascia è stato effettuato per garantire l’analgesia post operatoria senza la necessità di oppiacei. I blocchi di fascia rappresentano attualmente un ulteriore passo avanti nel controllo del dolore post operatorio. Per migliorare il comfort operatorio, durante l’intervento la paziente è stata lievemente sedata. Ora sta bene e l’intervento è riuscito.
 
Tale testimonianza è importante anche dal punto di vista scientifico alla luce del continuo incremento di pazienti over 80 con molteplici comorbilità che sempre più spesso si rivolgono all’Ospedale di Frascati, essendo collocato in un’area demograficamente ricca di case di riposo per anziani e di pazienti geriatrici.
 
“Da vari anni – dichiara il  dottor Massimiliano Boccuzzi, direttore UOC di Chirurgia Generale dell’Ospedale di Frascati – sono in aumento gli anziani sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore che prima erano uno scoglio difficile da superare per alcune tipologie di pazienti e da anni chirurghi ed anestesisti sono impegnati nell’affinamento di tecniche anestesiologiche e chirurgiche mininvasive, che ci possano condurre ad una sensibile riduzione dei rischi anestesiologici e delle complicanze chirurgiche, in tali tecnologie la Asl Roma 6 si sta dimostrando un importante punto di riferimento permettendo agli operatori di poter crescere e perfezionare nuove tecniche a basso impatto di complicanze post operatorie”.

 



Privo di virus.www.avast.com

Continua a leggere

Cronaca

Roma, al Quarticciolo baby spacciatori per evitare imputazioni

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura < 1 minuto

image_pdfimage_print

ROMA – Proseguono i controlli antidroga in zona Quarticciolo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma che, dopo gli 11 arresti eseguiti qualche giorno fa che hanno portato alla luce anche numerosi nascondigli utilizzati per occultare lo stupefacente – cassonetti dei rifiuti, aiuole, fori nei muri e addirittura una trappola per topi – hanno arrestato in flagranza di reato un 16enne romano gravemente indiziato del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. In compagnia del 16enne c’era anche un 13enne, non imputabile, che è stato segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Roma.
Più nel dettaglio, i Carabinieri della Stazione di Roma Tor Tre Teste, impegnati in un servizio perlustrativo finalizzato alla repressione dei reati in materia di stupefacenti nel quartiere Quarticciolo, hanno sorpreso i due minori cedere dello stupefacente ad alcuni acquirenti in strada, prelevandolo da un nascondiglio di fortuna costituito da un arbusto.
I Carabinieri hanno fermato i due ragazzini e li hanno trovati in possesso di oltre 400 euro in contanti, ritenuti provento di attività illecita, rinvenendo 12 dosi di crack occultate tra gli arbusti.
Su disposizione della Procura per i Minorenni, il 16enne è stato accompagnato al centro di prima accoglienza di via Virginia Agnelli e, su richiesta del Pubblico Ministero, il G.I.P. ha applicato la misura cautelare delle prescrizioni con ordinanza del 30/03/2024, mentre il 13enne è stato affidato ai rispettivi genitori.



Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti