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In Finlandia d’estate: un affare da un miliardo di euro

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La Finlandia è spesso considerata una destinazione tipicamente invernale, ma lo sforzo messo in atto per promuovere i viaggi estivi sta iniziando a dare i suoi frutti. L’estate scorsa, i visitatori hanno speso 1,3 miliardi di euro in Finlandia. Quest’anno, l’ente del turismo nazionale, Visit Finland prevede una crescita per tutti i settori. I pernottamenti da parte dei visitatori sono aumentati del 14% nell’estate 2017, posizionando la Finlandia chiaramente davanti agli altri paesi nordici. “Ci aspettiamo più visitatori soprattutto dalle destinazioni a lungo raggio, come Stati Uniti, Cina e Giappone. L’Europa non ci ha dimenticati: l’interesse per la Finlandia è in aumento soprattutto in Olanda, Regno Unito e Germania “, afferma Paavo Virkkunen, capo dell’unità Visit Finland di Business Finland, che promuove il turismo internazionale in Finlandia. I voli diretti per la Finlandia dispongono del 15% di posti in più in estate. L’aumento maggiore si può vedere sui voli da Mosca, Tokyo, Amsterdam, Monaco e Malaga. Ela compagnia aerea di bandiera, Finnair, ha appositamente potenziato i collegamenti intereuropei. “L’impennata dei posti ci dice che le compagnie aeree credono nell’attrattività della Finlandia”, aggiunge Virkkunen.

In crescita russi, britannici ed olandesi, ma anche italiani

Durante l’estate del 2017, i viaggiatori hanno compiuto 4,3 milioni di visite in Finlandia. Il paese di origine più importante è di gran lunga la Russia (37% di tutte le visite). Si prevede che le visite dalla Russia aumenteranno del 5-10% se il rublo mantiene il suo corso. Giappone e Cina sono nella stessa categoria di crescita. I pernottamenti dal Regno Unito sono aumentati in modo significativo la scorsa estate, fino al 28%, e la tendenza dovrebbe continuare. Altri visitatori olandesi sono attesi anche quest’estate: oltre il 20% in più rispetto all’anno scorso. L’Italia, la Germania e la Francia mostrano segni di crescita più prudente. Nei primi 4 mesi del 2018, per esempio, i visitatori italiani hanno fatto registrare il 4,6% in più di pernottamenti sullo stesso periodo del 2017.
“Il Regno Unito e la Francia sono le principali fonti di turismo, ma la sfida per noi è la loro forte preferenza per i viaggi invernali. In questo momento, il nostro obiettivo principale è correggere questo squilibrio “, spiega Virkkunen.

La Finlandia ha molto potenziale per il turismo estivo

La Finlandia è una destinazione relativamente nuova nel mercato dei viaggi internazionali e quindi ha un grande potenziale di sviluppo. L’industria dei viaggi considera il viaggio estivo come la strada migliore per la crescita: il clima fresco e fresco della Finlandia, la serenità e la natura bella ed ancora incontaminata sono elementi che stanno iniziando a essere notati in paesi in cui la Finlandia non è stata finora una destinazione popolare. Al momento, numerose regioni finlandesi stanno impiegando molte energie per confezionare pacchetti estivi in prodotti che i consumatori possono facilmente acquistare sia dalle agenzie di viaggio tradizionali che dai canali di vendita online.
“Il turismo estivo è un affare da miliardi di euro. Se diversifichiamo i nostri prodotti e servizi a tema, possiamo offrire ai viaggiatori più motivi per visitare la Finlandia e anche per tornare. L’interesse per tutto l’anno è la chiave. La Finlandia ha anche bisogno di regioni più acclamate a livello internazionale, oltre alla Lapponia e ad Helsinki. Se il numero di viaggiatori cresce in Finlandia e nel corso dell’anno, possiamo costruire su fondamenta solide e stabili “, afferma Virkkunen.

La sfida più grande per il viaggio in Finlandia è la consapevolezza dei mercati internazionali

Negli ultimi anni, il numero di viaggiatori internazionali in visita in Finlandia ha chiaramente superato la media globale di crescita del 5%. Tuttavia, la Finlandia segue ancora gli altri paesi nordici e la sua quota di tutti i pernottamenti dei visitatori internazionali nella regione è solo del 14%. Il 7 giugno un Gruppo di Cooperazione sul Turismo ha presentato un suo rapporto sullo sviluppo del turismo in Finlandia al ministro degli affari economici Mika Lintilä. L’evento comprendeva anche le relazioni di otto membri del Parlamento che hanno presentato la linea del rispettivo partito sul sostegno a Visit Finland e sull’impegno per promuovere la Finlandia sui mercati esteri. “Il settore dei viaggi è riconosciuto a tutti gli effetti come uno dei nostri campi di esportazione più forti con un potenziale di crescita ancora più inespresso. Tuttavia, nessuno era disposto a impegnare più risorse per l’industria. Abbiamo bisogno di maggiore consapevolezza della Finlandia sui nostri mercati di riferimento al fine di rimanere competitivi nella corsa per attirare i viaggiatori. Promuovere l’immagine della Finlandia attraverso il marketing turistico aiuterà anche altre industrie a creare più esportazioni e ad attrarre investimenti stranieri “, afferma convinto Virkkunen.

Gianfranco Nitti

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Israele: imminente l’attacco sull’Iran

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Netanyahu: “Israele risponderà all’attacco dell’Iran ma lo farà in maniera saggia e non di pancia”

A poco meno di 48 ore dalla pioggia di droni e missili arrivati sul territorio dello Stato ebraico, il governo di Benyamin Netanyahu sembra aver fatto la sua scelta, mentre Teheran – che ha già messo in stato di massima allerta le sue difese aeree – ha ammonito che l’eventuale azione armata di Israele stavolta “avrà una risposta molto dura”.

Quattro funzionari statunitensi hanno dichiarato però alla Nbc News che un’eventuale risposta israeliana all’attacco iraniano sarà di portata limitata e riguarderà probabilmente attacchi contro armamenti militari iraniani e agli alleati al di fuori dell’Iran. Poiché l’attacco iraniano non ha provocato morti o distruzioni diffuse, secondo i funzionari americani, Israele potrebbe rispondere con una delle sue opzioni meno aggressive: una di queste potrebbe includere attacchi all’interno della Siria.

I funzionari non si aspettano che la risposta prenda di mira alti funzionari iraniani, ma che colpisca le spedizioni o le strutture di stoccaggio con parti di missili avanzati, armi o componenti che vengono inviati dall’Iran a Hezbollah. L’emittente specifica che la valutazione degli Stati Uniti si basa su conversazioni tra funzionari statunitensi e israeliani avvenute prima che l’Iran lanciasse più di 300 droni e missili contro Israele: mentre Israele si stava preparando per l’attacco iraniano la scorsa settimana, i funzionari israeliani hanno informato gli omologhi Usa sulle possibili opzioni di risposta.

L’operazione verso cui si sta dirigendo Israele si scontra inoltre con la forte opposizione Usa e di quella degli alleati che l’hanno affiancato nell’abbattere il 99% dei proiettili lanciati da Teheran. Joe Biden, che aveva frenato la reazione israeliana nelle prime ore, ha ribadito chiaramente che “occorre evitare un’escalation in Medio Oriente” ricevendo il primo ministro iracheno alla Casa Bianca. Mentre il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby, dopo che erano filtrate indiscrezioni su un possibile coordinamento tra Gerusalemme e Washington, ha chiarito che “il governo israeliano deciderà da solo se ci sarà e quale sarà la risposta” all’affronto iraniano.

“Gli Stati Uniti non sono coinvolti”, ha sottolineato Kirby, definendo poi “uno spettacolare fallimento” l’offensiva di sabato di Teheran, quasi a blandire l’alleato israeliano, smentendo peraltro che Teheran “avesse fornito agli Usa tempi e target” dei raid. “Non c’è altra scelta se non quella di rispondere all’attacco di Teheran”, ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant al capo del Pentagono Austin. E anche il comandante dell’Idf, Herzi Halevi, ha confermato che “la risposta ci sarà”. “Il lancio di così tanti droni e missili sul nostro territorio avrà la sua risposta”, ha avvertito.

Se la reazione armata appare a questo punto scontata, cruciale sarà capire come reagirà Teheran. Il gabinetto di guerra – che al dossier Iran ha già dedicato due riunioni e un’altra è in programma martedì – sta studiando “diverse opzioni”. Ognuna delle quali, è stato spiegato, rappresenta “una risposta dolorosa” per gli iraniani, senza tuttavia rischiare di scatenare “una guerra regionale”. Nel ristretto gruppo di ministri – da Netanyahu a Gallant a Benny Gantz – che deve prendere la decisione, l’obiettivo è quello di scegliere un’opzione che “non sia bloccata dagli Usa” e che rientri in una strada praticabile. Israele, fanno notare molti analisti anche in patria, non può ignorare del tutto le preoccupazioni degli Stati Uniti e degli altri alleati occidentali su un’escalation che avrebbe conseguenze devastanti per la regione e non solo.

Così i vari scenari vanno da un contrattacco diretto sul territorio iraniano a operazioni che colpiscano gli alleati del regime degli ayatollah nella regione fino ad azioni mirate sui capi delle Guardie rivoluzionarie. Nella prima ipotesi, la più pericolosa, nel mirino potrebbero finire addirittura i siti legati al nucleare iraniano il cui programma, secondo il premier britannico Rishi Sunak, “non è mai stato a uno stadio così avanzato”.

L’Iran da parte sua ha messo in guardia Israele. “L’attacco limitato di sabato sera – ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian in un colloquio telefonico con l’omologo russo Serghei Lavrov – mirava ad avvertire, scoraggiare e punire il regime sionista. Ma se Israele intraprenderà una nuova azione contro l’Iran, dovrà affrontare una risposta molto più forte”. 

Netanyahu, Iran dovrà aspettare nervosamente nostra risposta

L’Iran dovrà aspettare “nervosamente senza sapere quando potrebbe arrivare l’attacco, proprio come ha fatto fare lo stesso a Israele”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu ad una riunione dei ministri del Likud. Poi ha aggiunto – secondo la stesse fonti – “Israele risponderà all’attacco dell’Iran ma lo farà in maniera saggia e non di pancia”.

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Russia, Evgenya Kara-Murza: “Putin va fermato”

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“La Russia ha un unico ed enorme problema interno ed è il regime di Putin.

Tutto il resto proviene a cascata da questo” perciò “Putin va fermato. L’unica garanzia di pace e stabilità per il nostro continente è una Russia democratica”. A parlare, in un’intervista esclusiva al Festival Internazionale del Giornalismo 2024 anticipata all’ANSA, è Evgenya Kara-Murza, moglie di uno dei più noti politici d’opposizione in Russia, Vladimir Kara-Murza, dall’aprile 2022 in carcere dove sta scontando una condanna a 25 anni di reclusione con l’accusa di vilipendio alle forze armate e alto tradimento.“Mio marito è sopravvissuto a ben due agguati, nel 2015 e nel 2017, da parte del gruppo di spionaggio Fsb (i servizi segreti russi, ndr), una banda di criminali al servizio del governo russo, implicati anche nell’avvelenamento con il Novichok”, racconta la moglie dell’oppositore che ha dovuto rinunciare alla sua partecipazione in presenza al Festival di Perugia, in programma dal 17 al 21 aprile. Nella video intervista, che sarà trasmessa sabato 20 aprile, Kara-Murza racconta di non vedere il marito dal giorno del suo arresto nell’aprile 2022: “Mi è stato concesso di parlargli al telefono solo un paio di volte. L’ultima a dicembre per soli 15 minuti. Abbiamo tre figli e ho lasciato che parlassero con il padre per cinque minuti ciascuno. Non ho scambiato nemmeno una parola con lui perché non volevo togliere tempo prezioso ai suoi figli”. La donna è un fiume in piena e le accuse a Mosca sono dirette e circostanziate.

“Questa è un’autentica tortura psicologica che il regime utilizza nei confronti di chi rifiuta di rimanere in silenzio di fronte alle atrocità del governo russo e denuncia la guerra in Ucraina. Il regime di Putin ha rispolverato tutto l’intero arsenale della macchina repressiva sovietica, incluso l’uso di punizioni psichiatriche. Vuol dire che oppositori e dissidenti possono essere rinchiusi con la forza in cosiddetti ‘ospedali psichiatrici’ ed essere sottoposti a trattamenti psichiatrici contro la loro volontà”. Evgenya Kara-Murza non nasconde la sua preoccupazione per la salute del marito che ha perso 25 kg da quando è in carcere. Dallo scorso settembre è rinchiuso in una cella di isolamento nota con le sue iniziali russe come EPKT. La cella di sei metri quadrati ha un solo sgabello, una piccola finestra chiusa da sbarre e un letto che si ripiega nel muro durante il giorno. Nessuna possibilità di comunicare con l’esterno, neanche tramite lettere. “L’obiettivo del regime di Putin – spiega Kara-Murza – è quello di isolare gli oppositori dal mondo. Di farli sentire soli e dimenticati. Per questo è importante continuare a parlare di loro, che i nomi dei dissidenti russi e che le loro storie siano conosciuti”.

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Zaporizhzhia, Aiea: rischio di un grave incidente nucleare

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Gli “attacchi sconsiderati” alla centrale nucleare di Zaporizhzhia “aumentano significativamente il rischio di un grave incidente nucleare e devono cessare immediatamente”: lo ha detto il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) Rafael Grossi, come riferisce l’Agenzia stessa.

L’attacco di ieri alla centrale rappresenta “una chiara violazione dei principi fondamentali per la protezione della più grande centrale nucleare d’Europa”, ha aggiunto. 

Ieri l’Aiea ha confermato che “le principali strutture di contenimento dei reattori della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia hanno subito ieri almeno tre attacchi diretti”.

E’ il primo caso del genere “dal novembre 2022 e dopo aver stabilito i 5 principi di base per evitare un grave incidente nucleare con conseguenze radiologiche”, ha detto Grossi.

“Nessuno può in teoria trarre beneficio o ottenere alcun vantaggio militare o politico dagli attacchi contro gli impianti nucleari – continua Grossi in un post sul suo account X -. Faccio appello fermamente ai responsabili militari affinché si astengano da qualsiasi azione
che violi i principi fondamentali che proteggono gli impianti nucleari”.

Poco prima l’Aiea aveva dichiarato che “attacchi di droni hanno causato un impatto fisico su uno dei sei reattori dell’impianto e una vittima”, specificando che “i danni all’unità 6 non hanno compromesso la sicurezza nucleare ma si tratta di un incidente grave che potrebbe minare l’integrità del sistema di contenimento del reattore. 

 I responsabili dell’impianto, sotto controllo russo, hanno denunciato che “droni ucraini hanno attaccato la centrale nucleare di Zaporizhzhia” e questi raid hanno “danneggiato un camion parcheggiato vicino alla mensa”. Da parte sua, il governatore ucraino Ivan Federov ha detto che l’esercito russo ha bombardato con missili Grad Gulyaipole la regione di Zaporizhzhia, uccidendo tre civili nella stessa abitazione.

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