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Lorenza Di Sepio si racconta fra Simple&Madama, esperienze e progetti

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di Francesco Pellegrino Lise

Lorenza Di Sepio è l’autrice assieme a Marco Barretta dei simpaticissimi Simple&Madama. Dalla sua matita nasconole avventure di questi teneri personaggi e oggi, dopo averla incontrata, ci ha raccontato un po’ di lei e della sua vita. La storia d’amore tra Simple&Madama è famosa ed è diventata virale su Internet perché diverte con spezzoni di vita vissuta, talmente veritieri e realistici da non poter ritrovare quell’immediata ironia nei luoghi comuni di ogni coppia. Ma andiamo a scoprire assieme all’autrice alcune curiosità su di lei, sui suoi personaggi, la sua storia e i suoi progetti per il futuro.

Allora Lorenza, chi è la ragazza dietro la matita? E come ti è venuta in mente l’idea di Simple&Madama?

Sono una disegnatrice, autrice di fumetti tra cui proprio Simple&Madama, insieme a Marco Barretta. Il progetto è nato per ironizzare e scherzare sulla mia natura goffa e su alcune situazioni che mi erano capitate. Dopo il successo sui social, abbiamo deciso di proseguire accumulando avventure e gag di questi due piccoli alter ego!

Hai fatto degli studi specifici per disegnare così bene? Oppure è una dote che hai sempre avuto fin da piccola?

Purtroppo non ho potuto seguire un percorso artistico con gli studi, ma ho cercato di compensare leggendo e studiando tanti manuali (ai miei tempi non c’erano tutorial accessibili con un clic!) e facendo molta pratica. Credo nel talento, ma dietro c’è anche tanto allenamento e volontà! Dopo l’esame di maturità, ho frequentato un corso che mi ha insegnato le basi dell’animazione 2D. Mi ha permesso di iniziare subito a lavorare come animatrice e storyboard artist in uno studio di cartoni animati, dove sono rimasta per quasi dieci anni.

Chi è, se c’è, il disegnatore a cui ti sei ispirata la prima volta che hai iniziato a disegnare le tue vignette?

Devo ammettere che non ho un artista preferito. O meglio, non ne ho solo uno! Sin da piccola sono sempre stata una divoratrice di storie ed immagini, a partire dai film d’animazione Disney, fino ad arrivare ai manga ed anime giapponesi. L’ispirazione nasce e mi arriva da un insieme di stimoli e la forma che gli do coi disegni credo sia il risultato di tante cose metabolizzate nel tempo.

Le vicende da te rappresentate sono sempre ispirate da fatti realmente accaduti?

Sono nate come strisce su episodi della mia vita, sì! Poi ovviamente ho allargato il cerchio a vicende accadute ai miei amici, o anche a luoghi comuni. Ovviamente sempre filtrate dal mio personale modo di vedere le cose. Mi piace anche stare attenta ai messaggi che possono passare da ciò che raccontiamo.

Lavori direttamente in digitale oppure prima sviluppi i tuoi disegni a mano e poi li lavori al computer?

Più di 10 anni fa, le primissime vignette erano disegnate a mano, poi scansionate e infine ripulite e colorate al pc. Ormai risparmio tempo e soprattutto carta, lavorando direttamente su schermo!

Le tue strisce parlano di situazioni di coppia in cui molte persone si rivedono. Pensi che le apprezzino di più i nati fra gli anni ’80 e ’90, che hanno un modo di vivere le relazioni molto diverso dai ragazzi di oggi, o pensi che siano più seguite dai giovani?

Mi piace pensare che l’amore sia universale, fuori dal tempo, ma sto scoprendo che è come se ci fosse un amore per ogni età! Ne abbiamo di tutte le età (anche di giovanissimi che pensano che Simple&Madama siano fratello e sorella) ma la maggior parte dei nostri lettori, sono nostri coetanei. Probabilmente perché le vicende che raccontiamo sono strettamente legate al vissuto di una coppia che abita nella stessa casa, che fa la spesa, che lavora, quindi i più giovani non ci si rivedono nell’immediato!

Credi che i giovani d’oggi abbiano una concezione di coppia e amore differente dai nati nel secolo scorso?

No, non credo. L’amore è amore! C’è forse più attenzione all’argomento e meno stereotipi o luoghi comuni, quindi è più difficile rappresentare una categoria, ma sicuramente più stimolante!

Come è stato passare dal web alla carta stampata? E cosa preferisci tra i due?

Il web ci permette di arrivare e dialogare direttamente col lettore, è un vero e proprio scambio! Mi piace il senso di community, ma anche avere un mio libro stampato tra le mani e sentirne il profumo della stampa, o vederlo su uno scaffale in libreria è bellissimo! Rende reale qualcosa che sul web è passeggero. Uno dei motivi per cui abbiamo pubblicato “Ti Sblocco Un Ricordo”, una mega raccolta di tutte le vignette degli ultimi 10 anni di Simple&Madama!

Il successo è iniziato su internet e ora sei affiancata da una casa editrice. Quali sono le difficoltà e i vantaggi di trasformare episodi di poche vignette in una storia narrativamente più complessa?

Sono due cose molto diverse! Le vignette funzionano proprio perché sono brevi ed immediate. Non basta “allungarle” per 120 pagine, bisogna costruire una trama e portare il lettore a seguirla dall’inizio alla fine. Quindi quando lavoriamo ai volumi, non pensiamo mai alle singole gag, ma a delle piccole grandi avventure che possano far sorridere, ma che abbiano anche dei messaggi da dare.

Cosa ti piace di più del tuo lavoro e cosa meno?

Mi piace tutto, ho la fortuna di poter fare il lavoro dei miei sogni e di questo ne sono grata ogni giorno! Però è innegabile la fatica ed il sacrificio che c’è dietro. Non ci sono giorni di ferie, non ci sono giorni di malattia, quando c’è una scadenza tutto deve andare in secondo piano. Ci sono periodi in cui ci si abbrutisce dietro ad un pc uscendo sì e no giusto per fare la spesa. Ma niente che non possa risolversi con un po’ di ferrea organizzazione!

Cosa consiglieresti a chi desidera pubblicare le proprie vignette per lavorare in questo settore come fai tu?

Sembra banale, ma lo penso davvero: di provarci, esercitarsi tantissimo e non arrendersi alle difficoltà o alle delusioni!

I social ti hanno aiutata molto a far conoscere il tuo lavoro? Cosa ne pensi di queste piattaforme? Quali sono i lati positivi e quelli negativi per i più giovani?

Ho avuto la fortuna di creare un account in quella che era l’epoca d’oro dei social. Eravamo in pochi, per cui ogni post aveva una visibilità pazzesca. Adesso uscire fuori tra tutti i creator ed i trend che ci sono è difficilissimo. E poi con tutte le possibilità ed i tutorial che si trovano, ci sono un sacco di talenti giovanissimi! Comunque i lati positivi continuano a superare quelli negativi, essere presenti sui social resta una vetrina davvero importante.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Se dovessi vederti fra 10 anni, nel 2033, come ti immagini?

Che domanda difficile! Mi piacerebbe vedermi esattamente come adesso, anche se 10 anni sono tanti e restando ferma sarebbe difficilissimo parlare alle nuove generazioni! Comunque di progetti futuri ne abbiamo tantissimi, ma speriamo di realizzarli ben prima del 2033!

Se dovessi lanciare un messaggio alle giovani coppie cosa vorresti dire loro?

Una cosa semplice, ma non sempre facile: Amarsi senza mai darsi per scontati e saper sempre sorridere insieme!

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Rai Yoyo, per la gioia di grandi e piccini torna “L’Albero Azzurro”

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Tremila puntate per “L’Albero Azzurro”. Da lunedì 6 maggio il programma per bambini più longevo della tv italiana torna in una rinnovata edizione e per l’occasione viene promosso in prima serata “L’Albero Azzurro”. Appuntamento dal lunedì al giovedì, alle ore 20.50, su Rai Yoyo e RaiPlay.
 
Unico nel panorama televisivo italiano “L’Albero Azzurro” è il programma che ha saputo conquistare i cuori di intere generazioni: 32 edizioni, 34 compleanni dalla prima trasmissione del 1990, e ben 2099 puntate andate in onda fino a ora sono la forza di un progetto editoriale e di un brand Rai che ha da sempre saputo rinnovarsi nel segno di una evoluzione dei linguaggi e dell’estetica senza mai tradire l’intuizione originale e il significato poetico di un luogo speciale per i più piccoli. Quella di lunedì 6 maggio sarà la puntata numero tremila: un record per un programma dedicato ai bambini.
 
In occasione dei 70 anni della Tv, L’Albero Azzurro trova una nuova collocazione alle 20.50, regalando 15 storie originali ai bambini prima di andare a dormire. È un cambiamento che trasforma lo spazio luminoso dell’Albero Azzurro con una magica e suggestiva nuova luce. Le avventure di Dodò e dei suoi amici si aprono a una dimensione più intima, dove, attraverso storie coinvolgenti e qualche brivido, sono indagate le emozioni e le paure dei cuccioli. Il momento è speciale, al limite della giornata, prima o dopo il sonno, o dopo un momento intenso di attività. Le avventure ci accompagnano nel mondo fantasmatico che si delinea tra la coscienza e l’immaginazione, alla ricerca di parole e comportamenti che fanno ritrovare sicurezza e allontanano i timori.
 
Sempre nel segno del divertimento, Dodò (che ha la voce di Paolo Carenzo ed è animato da Emanuele Buganza) e i suoi amici Zarina e Ruggero incontrano creature buffe e bizzarri personaggi, fanno viaggi speciali e sogni incredibili guidati dalla stella più splendente, scoprendo così che anche i suoni provenienti dalle zone sconosciute o buie, molto spesso, possono essere più amichevoli che paurosi. A condurre il gioco sono sempre Laura Carusino e Andrea Beltramo, che con il loro sguardo attento rappresentano i rassicuranti ruoli di adulti di riferimento. Laura e Andrea proteggono, sostengono, invitano all’autonomia, aiutano ad affrontare con gioia e leggerezza, ma anche con chiarezza e verità, le piccole e “grandi” conquiste di ogni giorno.
 
In un ideale percorso di crescita, le avventure del nostro beniamino Dodò partono dalla “sua” casa, il set con l’albero azzurro, un nido che accoglie e disegna uno spazio colorato e rassicurante per tutti i bambini. L’innesco di trama è sempre un “problema” che impedisce al cucciolo di rilassarsi, che sia la paura del buio o dei mostri, la paura di fare brutti sogni o di lasciare andare un giocattolo rotto, fino ad arrivare a paure più complesse come la paura che i grandi litighino o quella di diventare grandi. Il passaggio segna l’ingresso nell’immaginario di Dodò.
 
Un nuovo set che porta la firma di Franco Bottara mette in scena il mondo del fantasmatico dove il problema e la paura vengono affrontati e risolti con l’aiuto di personaggi spaventosamente buffi e travestimenti capaci di suscitare stupore. Laura e Andrea danno vita a personaggi di fantasia in grado di tradurre le emozioni dei cuccioli e di aggiungere una nota comica e sdrammatizzante a situazioni che altrimenti potrebbero risultare troppo minacciosi. In questo modo, il format mantiene e rinforza il suo modo tipico di strizzare l’occhio a un tipo di ironia e di estetica che aggiunge una nota di contemporaneità e comicità che piace anche ai più grandi.
 
A problema risolto, si torna all’Albero. L’ultimo passaggio è quello della canzone che aiuta a ricomporre il conflitto e a spostare il focus del bambino dalle proprie paure individuali a un rituale condiviso e rassicurante…. Cantando, anche gli ultimi timori si dissolvono. Il corredo musicale è in linea con questa edizione speciale, proponendo qualche sano antidoto contro la paura, rime scaccia fantasmi e nuovi arrangiamenti per le canzoni già in repertorio. All’Albero Azzurro la cosa importante è stare insieme e rinnovare un modo autentico per crescere.
 
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Friuli Venezia Giulia, prosegue con successo il Festival delle Dimore Storiche

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Prosegue con successo con la seconda edizione il Festival delle Dimore Storiche organizzato da ADSI FVG (Associazione delle Dimore Storiche): quattro giorni per conoscere la storia del Friuli Venezia Giulia, visitando e vivendo il ricco patrimonio artistico ed architettonico della regione che spesso resta nascosto dietro siepi e cancelli.
 
Dal 25 al 28 aprile, con l’apertura straordinaria delle dimore e dei parchi, è stato realizzato un ricco programma di eventi organizzati grazie all’iniziativa dei proprietari: degustazioni, concerti, presentazioni di libri, esercizi di cucina..
 
Sono 21 le dimore private, ancora oggi abitate, che hanno aperto le porte e proprio i proprietari hanno fatto da guida per raccontarne non solo storia e caratteristiche architettoniche, ma anche aneddoti e curiosità dei luoghi che si tramandano da generazioni.
 
“È una grande soddisfazione poter organizzare il secondo Festival dopo la sfida della prima edizione: il nostro obiettivo era proprio quello di renderlo un appuntamento annuale; – sottolinea il presidente di Adsi Fvg Raffaele Perrotta –lavorando da mesi per costruire un programma ricco e vario in modo da attrarre sia chi vive sul territorio sia chi arriva da fuori regione e da oltre confine. Si tratta di un’occasione unica per far conoscere un patrimonio unico in Europa per storia, per valore culturale ed artistico.”
 
Sono sedici le dimore ad aver aperto in provincia di Udine: partendo dalla Carnia con Palazzo De Gleria (Comeglians), scendendo nelle colline a nord della città con Casa Asquini (Fagagna), La Brunelde Casaforte d’Arcano (Fagagna), Villa del Torso Paulone (Brazzacco di Moruzzo), Villa Gallici Deciani (Cassacco), Villa Schubert (Marsure), passando per il centro di Udine con Palazzo Orgnani,  Palazzo Pavona Asquini e Villa Garzoni, fino ad arrivare a sud con Casa Foffani (Clauiano), il Folador di Villa Rubini (Trivignano), Villa Iachia (Ruda), Villa Lovaria (Pavia di Udine), Villa Pace (Campolongo Tapogliano), Villa Ritter de Zahony (Monastero di Aquileia), Villa Vitas (Strassoldo di Cervignano del Friuli).          
 
Tre dimore invece nel goriziano, Villa Attems Cernozza di Postcastro (Lucinico), Villa del Torre (Romans d’Isonzo) e Villa Marchese de Fabris (San Canzian d’Isonzo), e due nel pordenonese, il Palazzo d’Attimis Maniago (Maniago) e Palazzo Scolari (Polcenigo).
 
Il programma è risultato ricco e variegato con oltre 40 eventi comprendenti aperitivi in villa e degustazioni, cene, presentazioni di libri, mostre d’arte e fotografiche, concerti, conferenze, spettacoli teatrali.
 
Per la visita guidata alle dimore era richiesta un’offerta minima di 10 euro a persona: i fondi raccolti serviranno a sostenere ulteriori progetti di valorizzazione del patrimonio culturale privato ADSI FVG e del territorio circostante. Bambini e ragazzi fino a 17 anni entravano gratis.
 
Il programma completo delle aperture e degli eventi con luoghi, orari e prezz disponibile su: bit.ly/3VryIWM, oppure consultando i profili social (Instagram e Facebook del Festival).
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A Milano l’arte elegante del pugliese parigino

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Palazzo Reale a Milano  sta celebrando, per la prima volta, con una mostra monografica, il talento di Giuseppe De Nittis esponendo una novantina dipinti, tra oli e pastelli, provenienti dalle principali collezioni pubbliche e private, italiane e straniere, tra cui il Musée d’Orsay e il Petit Palais di Parigi, i Musée des Beaux-Arts di Reims e di Dunquerke, gli Uffizi di Firenze – solo per citarne alcuni – oltre allo straordinario nucleo di opere conservate alla GAM di Milano e una selezione dalla Pinacoteca di Barletta, intitolata al Pittore, che ne conserva un eccezionale numero a seguito del lascito testamentario della vedova Leontine De Nittis.
 
La consacrazione di Giuseppe de Nittis come uno dei grandi protagonisti della pittura dell’Ottocento europeo è avvenuta grazie alla fortuna espositiva di cui ha goduto a partire dalla magnifica retrospettiva dedicatagli nel 1914 dalla 11a Biennale di Venezia. Altre tappe fondamentali sono state la mostra ‘Giuseppe De Nittis. La modernité élégante’ allestita a Parigi al Petit Palais nel 2010-11, e nel 2013 la fondamentale monografica a lui dedicata a Padova a Palazzo Zabarella.
 
In ‘De Nittis. Pittore della vita moderna’ si intende esaltare la statura internazionale di un pittore che è stato, insieme a Boldini, il più grande degli italiani a Parigi, dove è riuscito a reggere il confronto con Manet, Degas e gli impressionisti, con cui ha saputo condividere, pur nella diversità del linguaggio pittorico, l’aspirazione a rivoluzionare l’idea stessa della pittura, scardinando una volta per sempre la gerarchia dei generi per raggiungere quell’autonomia dell’arte che è stata la massima aspirazione della modernità.
 
I francesi e De Nittis, che si è sempre sentito profondamente parigino di adozione, hanno affrontato gli stessi temi, come il paesaggio, il ritratto e la rappresentazione della vita moderna che De Nittis ha saputo catturare lungo le strade delle due metropoli da lui frequentate, in quegli anni grandi capitali europee dell’arte: Parigi e Londra. Ha saputo rappresentare con le due metropoli, in una straordinaria pittura en plein air, i luoghi privilegiati della mitologia della modernità, che saranno collocati al centro di un percorso espositivo articolato lungo un arco temporale di vent’anni, dal 1864 al 1884, ricostruendo un’avventura pittorica assolutamente straordinaria, conclusasi prematuramente con la sua scomparsa a soli 38 anni di età. I risultati da lui raggiunti si devono a un’innata genialità, alla capacità di sapersi confrontare con i maggiori artisti del suo tempo, alla sua curiosità intellettuale, alla sua disponibilità verso altri linguaggi. È inoltre tra gli artisti dell’epoca che meglio si è saputo misurare con la pittura giapponese allora diventata di moda.La mostra vede infine la collaborazione di METS Percorsi d’Arte, che ha contribuito al progetto espositivo con l’apporto di un importante nucleo di opere provenienti da collezioni private, tra le quali il Kimono color arancio, Piccadilly e la celeberrima Westminster.
 
Tutto questo è sottolineato dalla mostra e dal ricco catalogo Silvana Editoriale.
 
Una vita breve ma sufficiente per entrare nella storia dell’arte
 
Giuseppe De Nittis nacque a Barletta il 25 febbraio 1846. A pochi mesi dalla sua nascita, il padre si suicidò dopo due anni di carcere per motivi politici e Giuseppe crebbe con i tre fratelli nella casa dei nonni paterni. Fin dall’infanzia manifestò una forte propensione alla pittura e, nonostante il parere contrario della famiglia, si iscrssee nel 1861 all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Insofferente agli schemi accademici, fu espulso due anni dopo ed iniziò a dipingere en plen air con altri artisti, come Federico Rossano e Marco De Gregorio. Nel 1866 partì per Firenze dove prese contatto con il gruppo dei Macchiaoli. Dopo aver visitato Palermo, Roma, Venezia e Torino, nel 1867 si trasferì a Parigi dove due anni dopo sposò Léontine Lucile Gruvelle. Nel 1869 partecipò per la prima volta al Salon con opere molto vicine al gusto parigino. Il soggiorno napoletano del 1870 vide il suo stile arrivare alla maturità e all’indipendenza artistica e il ritorno a Parigi nel 1872 segnò il suo successo con la partecipazione al Salon dell’opera ‘Una strada da Brindisi a Barletta’. Il dipinto ‘Che freddo!’ esposto al Salon nel 1874 rappresentò l’affermazione definitiva dell’artista, che si meritò anche l’appellativo ‘peintre des Parisiennes’ (pittore della parigine). Nello stesso anno partecipò con ben cinque tele alla prima esposizione di quello che sarà il gruppo impressionista tenutosi nello studio del fotografo Nadar. In cerca di nuovi stimoli partì poco dopo per Londra, dove realizzò una serie di opere dedicate alla vita quotidiana della città. Partecipò all’Esposizione Universale di Parigi nel 1878 con dodici lavori che polarizzarono l’attenzione sia del pubblico che della critica. Negli ultimi anni si concentrò particolarmente sulla tecnica del disegno a pastello. Colpito da una forte bronchite nel 1883, rimase per mesi bloccato a letto e dipingere diventò sempre più difficile; morì a  Saint-Germain-en-Laye (Francia)   il 21 agosto del 1884 a causa di un ictus cerebrale. È sepolto a Parigi, nel cimitero di Père-Lachaise (divisione 11) ed il suo epitaffio fu scritto da Alessandro Dumas figlio. Sua moglie Léontine donò molti suoi quadri alla città natale del pittore, ora conservati nella Pinacoteca De Nittis collocata nel Palazzo della Marra a Barletta.
 
Informazioni:
 
Una mostra Comune di Milano – Cultura | Palazzo Reale | CMS.Cultura
 
A cura di Fernando Mazzocca e Paola Zatti , fino al  30.06.2024
 
Orario: Da martedì a domenica ore 10:00-19:30, giovedì chiusura alle 22:30. Ultimo ingresso un’ora prima. Lunedì chiuso.
 
Biglietti
 
Aperto: € 17,00; Intero: € 15,00;Ridotto: € 13,00; Esclusi i costi di prevendita.
 
Info e prenotazioni: palazzorealemilano.it     mostradenittis.it
 
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