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Cronaca

MARCO PANTANI: LA FAMIGLIA SI OPPONE ALL'ARCHIVIAZIONE

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Tempo di lettura 3 minutiMa cosa accadde a Madonna di Campiglio?

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di Angelo Barraco

Bologna – Il legale rappresentante della famiglia di Marco Pantani, ha depositato la richiesta di opposizione a Forlì, in merito alla richiesta di archiviazione che ha presento la procura in merito all’inchiesta che riguarda l’esclusione di Pantani dal Giro d’Italia del 1999. Il pm ha chiesto l’archiviazione per i reati di associazione a delinquere finalizzata a minacce, estorsione e frode sportiva. Ma cosa accadde a Madonna di Campiglio? “Il Pirata”, in seguito al successo ottenuto a Vuelta a Murcia, puntò al Giro D’Italia  e dimostrò di essere in buone condizioni fisiche, prima sul Gran Sasso, poi sulla salita di Orapa, poi sull’Alpe di Pampeago e Madonna di Campiglio. Tutto però cambio il 5 giugno a Madonna di Campiglio, alle ore 10.10, momento in cui vennero resi noti i controlli medici della mattinata. In quei controlli emerse che nel sangue del Pirata vi era una concentrazione di globuli rossi superiore al consentito. A Pantani fu rilevato un valore di 52%, il limite massimo consentito dal regolamento era 50%. Pantani si beccò una sospensione di 15 giorni e la sospensione dalla “Corsa Rosa”, ciò comportò il ritiro dal giro della squadra di Pantani dal giro. Secondo un portavoce della squadra di Pantani in merito ai controlli, il Pirata effettuo due controlli: uno il venerdì sera e uno il sabato pomeriggio, quest’ultimo sarebbe stato effettuato presso un centro medico specializzato e avrebbe evidenziato un valore del 48%, entro i limiti prestabiliti. Si inizia a parlare di complotto in merito a Pantani e al Giro D’Italia dopo una lettera inviata dal boss della Comasina Renato Vallanzasca alla famiglia Pantani il 16 novembre 2007. Nella lettera scrive: “Premesso che non vorrei passare per colui che vuol svelare il mistero di Fatima, posso dirti quanto e' a mia conoscenza e che dissi senza togliere o aggiungere una virgola, al Pm di Trento che venne a interrogarmi, come persona informata sui fatti, subito dopo che la Gazzetta dello Sport aveva riportato uno stralcio del libro che sarebbe uscito da li' a poco. Non sapevo e neppure ora so cosa sia successo di preciso: quel che e' certo e' che 4/5 giorni prima che fermassero Marco a Madonna di Campiglio, mi avvicino' un amico, anche se forse lo dovrei definire solo un conoscente, che mi disse: "Renato, so che sei un bravo ragazzo e che sei in galera da un sacco di tempo… per questo mi sento di farti un favore" ero in vero un po' sconcertato, ma lo lasciai parlare… "Hai qualche milione da buttare?… Se si', puntalo sul vincitore del Giro… Non so chi vincera'… ma sicuramente non sara' Pantani"… Da un lato ero certo che nessuno avrebbe mai pensato di potermi fare uno spiacevole scherzo… ma dall-altro vedevo Marco che viaggiava troppo forte. Nei due o tre giorni seguenti Marco aveva guadagnato ulteriormente sui due rivali e io, dopo ogni arrivo, dicevo all'amico Si puo' solo sparargli… e Lui che era il solo che capiva anche se lo dicevo in presenza d'altri, mi rispondeva… Vedrai… e comunque, piu' lui vince e piu' ci si avvicina a Milano… piu' le quote degli altri salgono. Personalmente sono convinto che neppure lui sapesse dove stava il trucco, cioè se, per fare un esempio, lo avrebbero fatto cadere o se uno spettatore impazzito gli avrebbe dato una martellata, ma era certo che Marco non avrebbe vinto”. 
 
Ma non è tutto, la famiglia Pantani vuole che si prosegua con le indagini poiché è emerso che il Pirata sarebbe stato estromesso dal Giro D’Italia per volere della Camorra. A confutare questa ipotesi è un’intercettazione telefonica tra un affiliato all’organizzazione criminale e la figlia. L’uomo parla con la figlia e tra una chiacchiera e l’altra si parla di Pantani e l’uomo dice chiaramente che Pantani è stato messo KO per volere di terzi. Quindi dietro le vicende del 99 c’è un complotto della criminalità, ma gli inquirenti ritengono che “non ci sono le prove” e che gli episodi sono riferibili “a ipotetici reati prescritti”. Cosa è successo veramente il 5 giugno del 1999? Qual è la verità? Ricordiamo che Marco Pantani, il “Pirata”, fu trovato morto  il 14 febbraio del 2004 nella stanza D5 del residence “Le Rose” di Rimini. Dall’autopsia è emerso che la morte del Pirata è stata cagionata da un edema polmonare e cerebrale conseguente a un overdose di cocaina. Le circostante della morte inducono da anni a pensare che il Pirata sia stato ucciso. Il 2 agosto del 2014 la Procura di Rimini riapre le indagini per “omicidio volontario”, chiede però l’archiviazione nel settembre del 2015 motivandola la causa della morte come suicidio e non come omicidio.

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