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Castelli Romani

Marino, Gabriella De Felice sotto attacco dei social: “Io vittima di cyberbullismo politico”

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“Su Gabriella De Felice, unica donna candidata sindaca della nostra città continua sui social a serpeggiare più o meno velatamente un’onda di pregiudizio marcatamente sessista. Una forma di cyberbullismo politico che ci sentiamo in dovere di denunciare in maniera circostanziata di fronte alla pubblica opinione”.

Interviene con una nota Marino In Rosa, gruppo femminile a sostegno della candidatura a sindaco di Gabriella De Felice, finita ancora una volta nel mirino di allusioni, ironie, pregiudizi e falsità diffusi a mezzo social nel fine settimana da parte di alcuni personaggi appartenenti al vecchio mondo politico cittadino.

“A ormai quasi un anno dalla prima uscita pubblica di Gabriella, attorno alla quale noi per prime ci siamo ritrovate sin da allora, sostenendola e convincendola a compiere il non semplice passo in avanti, continuiamo a leggere concetti espressi con toni sinceramente non più tollerabili”.

“A scrivere, va detto, sono sempre pochi e ripetitivi personaggi chiaramente provenienti dalla vecchia politica secondo i quali, è evidente, una donna non può maturare in autonomia o, come nel nostro caso, sostenuta da un gruppo di donne e uomini liberi, la volontà di guidare un percorso di rinnovamento”.

“Fa particolarmente specie – prosegue la nota di Marino in Rosa – che a motivare scientificamente la lezione sessista sia un ex consigliere, ex socialista, ex Forza Italia, vicino a un ex consigliere regionale M5s (praticamente ex di tutto) il quale rimprovera al tempo stesso alla nostra candidata sindaca, da un lato, di essere stata scelta da due ex sindaci, dall’altro di volersi mettere in prima linea senza aver avuto alcuna esperienza pubblica in nessun campo, come se la candidabilità di una cittadina si possa trattare alla stregua di un concorso per titoli”.

“Al di là del fatto che si tratta di due affermazioni totalmente false, quello che maggiormente emerge è che, a giudizio del personaggio in questione, a una donna, ancora una volta, nel male come nel bene, quando lo stesso loda i meriti delle nostre ospiti al webinar, viene in ogni caso messo sotto accusa il fatto di essere donne, particolare che andrebbe evidentemente messo tra parentesi. Confermando così pedissequamente le cattive pratiche che sette giorni fa, nell’ora e mezzo di webinar e in più testimonianze, sono state denunciate con una certa luminosa e trasversale chiarezza da tutte le ospiti oltre che dalla stessa Gabriella”.

“In buona sostanza, secondo l’ex di tutto, un uomo può fare qualsiasi cosa, mentre una donna deve aver dimostrato, passato esami, essere scelta. Ma scelta solo da chi dice lui, ovviamente. Altrimenti diventa la marionetta di questo e quello, ovvio”.

“E menomale che, giusto o sbagliato che sia, certamente però in maniera libera e autonoma, Gabriella De Felice ha più volte e con chiarezza ripetuto, nel corso di quest’anno, che il suo impegno civico in un campo moderato nasce volutamente senza padrini né padroni ma vicino alle istanze della popolazione marinese di cui ella stessa è orgogliosamente parte”.

“Quanto ai cognomi che continuano ad essere accostati in maniera maiuscola, neppure si tratti della prova del nove del teorema del nulla: PALOZZI e SILVAGNI, ci risulta che ad oggi il primo sia in Consiglio regionale alla guida di una nuova forza politica con la quale legittimamente chiunque può e voglia lanciare una proposta politica sul territorio ha il diritto di interloquire alla luce del sole. Mentre l’altro sia un cittadino libero ma senza alcuna velleità politica o volontà di tornare a candidarsi”.

“Non crediamo peraltro, sinceramente, che una figura con la specchiata e pluriennale professionalità in ambito forense, la competenza giuridica e amministrativa, messa alla prova anche nello stesso ente locale marinese, l’esperienza di madre e donna impegnata spesso e con una encomiabile riservatezza, negli anni, in opere solidali e caritatevoli sul territorio, abbia bisogno di superare l’ulteriore esame dell’ultimo o dell’ennesimo pettegolezzo social”.

“In tal senso – conclude la nota di Marino In Rosa – invitiamo tutte le donne della nostra città ad affermare con nettezza, a prescindere da quale sia la loro posizione o appartenenza politica, l’impegno e la legittima indignazione in difesa del diritto di esistere al femminile. Impegno che Gabriella vive sulla propria pelle, non come la bandiera ideologica che, per carattere e convinzioni, non intenderebbe mai strumentalizzare, ma come la difesa convinta di una libertà d’azione totale per le donne. Che sia realmente sganciata da promozioni o bocciature maschili ma soprattutto si liberi e ci liberi dai pregiudizi sessisti che, lo diciamo senza nessun timore di smentita, permeano ancora tutto l’arco costituzionale e quindi, in quanto donne, tutte insieme dovremo sradicare. Sarà anche questo un cambio di passo decisivo in materia di rappresentatività e sicuramente anche di efficienza e maggiore presentabilità per il nostro territorio e per la sua classe politica che, senza troppe distinzioni, continua vistosamente a brancolare nel buio. E un po’ di luce e energia rosa, decisamente, aiuterà a ritrovare la strada giusta per tutte e tutti i cittadini di Marino: #nonsiamomarionette”.

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Artena, coppia ruba 100 pacchetti di sigarette: arrestati a Valmontone

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Nella notte i Carabinieri della Compagnia di Colleferro hanno arrestato in flagranza di reato una coppia di conviventi, un uomo 47 anni e una donna 33, domiciliata ad Artena, già nota alle forze dell’ordine, indiziati fortemente di furto aggravato di tabacchi all’interno di un bar di Via Latina.

Nello specifico, i militari della Stazione di Artena, ricevuta la segnalazione dalla Centrale Operativa di un furto all’interno di un bar, hanno raggiunto rapidamente sul posto e alla presenza del titolare dell’attività eseguivano un minuzioso sopralluogo visionando le immagini del sistema di video-sorveglianza ritraenti due persone, uomo e una donna, parzialmente travisate che, dopo aver forzato la serranda e la porta di ingresso, si sono introdotti  all’interno impossessandosi di circa 100 pacchetti di sigarette per poi darsi alla fuga poco istanti prima che il titolare sopraggiungesse sul posto.

Le immediate ricerche diramate, grazie anche alla descrizione dell’autovettura utilizzata dai malviventi fornita dal titolare dell’attività, consentivano ai Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Colleferro di rintracciare, nel giro di poche decine di minuti, nel limitrofo comune di Valmontone, l’autovettura segnalata con a bordo il 47enne e la 33enne che sottoposti a perquisizione personale sono stati trovati in possesso dell’intera refurtiva e degli arnesi da scasso.

I militari, oltre ad acquisire la denuncia del responsabile dell’esercizio commerciale, hanno anche acquisito i video delle telecamere di videosorveglianza che documentano gli attimi in cui la coppia si impossessava della refurtiva. 

Tutti i tabacchi rinvenuti, sono stati restituiti al proprietario dell’esercizio commerciale, mentre i due verranno giudicati nella mattinata odierna, con rito direttissimo, dinanzi al Tribunale di Velletri.

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Monte Compatri: due arresti per rapina, lesioni, estorsione e furto

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MONTE COMPATRI (RM) – I Carabinieri della Stazione di Monte Compatri hanno arrestato due cittadini del posto, un 48enne e 44enne, già noti alle forze dell’ordine, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Velletri per i reati di rapina, lesioni personali, estorsione e furto.
Il provvedimento è stato emesso a seguito delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, scattate dalla denuncia presentata ai Carabinieri da parte di un 46enne romano residente a Monte Compatri, anche lui con precedenti, che riferiva di essere vittima di una serie di episodi violenti da parte dei due indagati che lo accusavano del mancato saldo di un debito, di circa euro 1.200, che però il 46enne riferiva di aver sanato.
In particolare, l’uomo ha raccontato di aver chiesto un prestito a due suoi conoscenti e, nonostante lo avesse saldato – con ricariche PostePay documentabili – sarebbe stato preso di mira dai due che pretendevano altro denaro, nonostante avesse già restituito circa 1.600 euro, ben oltre la somma ricevuta. Sempre secondo quanto denunciato, in più occasioni, sarebbe stato avvicinato dagli indagati e minacciato fino a quando, la notte tra il 17 e 18 aprile scorso, sarebbe stato raggiunto presso la sua abitazione e aggredito con pugni al volto e al petto, riportando 25 giorni di prognosi. In quella occasione, i due indagati riuscirono a sfilare all’uomo le chiavi dell’autovettura intestata alla madre e a prelevare il veicolo stesso, parcheggiato in strada poco distante, che fu rinvenuto qualche giorno dopo danneggiato.
La notte tra il 27 e 28 aprile scorso, invece, l’uomo ha denunciato di essere stato nuovamente raggiunto dagli indagati presso la sua abitazione e che, non avendo aperto la porta per timore di una nuova aggressione, i due avrebbero danneggiato il portone d’ingresso e successivamente anche l’autovettura, che aveva parcheggiato nel centro cittadino, mediante il lancio di grossi sassi che infrangevano il parabrezza e alcuni vetri dei finestrini.
Le attività dei Carabinieri hanno portato all’identificazione del 48enne e del 44enne grazie anche alla visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza nel centro cittadino che hanno immortalato il danneggiamento dell’auto della vittima e grazie all’analisi dei tabulati telefonici che hanno permesso di accertare la ricezione di numerosi messaggi minatori, tramite una nota App di messaggeria istantanea.
L’Autorità Giudiziaria ha quindi emesso il provvedimento che i Carabinieri della Stazione di Monte Compatri hanno eseguito sottoponendo, come disposto, il 48enne alla misura cautelare nel carcere di Velletri e il 44enne alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
Si precisa che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.

 


Aliquota Comunicazione e Stampa – Comando Provinciale Carabinieri Roma
P.za San Lorenzo in Lucina, 6
00186 Roma

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Artena, stalking da incubo: entra in casa della sua ex di notte e la minaccia con coltello

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ARTENA (RM) – I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Colleferro hanno arrestato un 49enne di Artena già con precedenti, gravemente indiziato di atti persecutori e porto di armi e/o oggetti atti ad offendere.

I fatti risalgono alla mattina del 29 maggio scorso quando, il 49enne aveva raggiunto la casa della sua ex compagna, una 54enne sudamericana ma da tempo residente ad Artena, e, dopo aver forzato la porta di ingresso dell’abitazione, in preda ad uno stato di forte alterazione dovuta all’assunzione di alcol, l’avrebbe prima sorpresa nel sonno per poi minacciarla di morte brandendo un coltello e infine l’avrebbe aggredita fisicamente strattonandola e tirandole i capelli.

La donna, dopo essersi divincolata, è riuscita a richiedere aiuto al NUE 112.

Sul posto, nel giro di pochi minuti, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Colleferro, sono intervenuti e con non poca fatica sono riusciti ad accedere all’interno dell’abitazione dopo che il 49enne si era chiuso all’interno dell’abitazione ancora armato, con l’intenzione di impedire l’accesso ai militari. Una volta all’interno, i militari sono stati presi di mira da minacce e spintoni da parte dell’uomo, che è stato bloccato e disarmato, evitando ulteriori conseguenze.

Il coltello “militare” lungo circa 32 cm è stato rinvenuto e sequestrato dai Carabinieri.

La vittima, si è convinta nuovamente a denunciare ai Carabinieri le continue aggressioni fisiche e le minacce di morte subite dall’ex compagno, che aveva deciso di lasciare nel mese di settembre scorso. Infatti, in quella occasione il 49enne venne arrestato dai Carabinieri della Stazione di Artena per maltrattamenti in famiglia e porto abusivo d’arma in quanto l’aveva minacciata con una pistola gettandola in un dirupo prima dell’arrivo dei militari.

L’incubo per la donna è finito ieri mattina quando per il 49enne, al termine delle formalità di rito, si sono spalancate le porte del carcere di Velletri.

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