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Roma

MARINO LAZIALE: SIGILLI AL NIGHT CLUB DI PROSTITUTE

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Tempo di lettura 2 minuti L'operazione è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di Castelgandolfo

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Redazione

Marino Laziale (RM) – Sono stati i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castelgandolfo, ieri sera, ad apporre i sigilli ad un noto night club di Frattocchie, frazione del comune di Marino.

Il locale, richiamo per scambisti di tutta la Regione, ha così visto la chiusura ed il gestore  è stato arrestato con l’accusa di sfruttamento e induzione della prostituzione.

I militari, fingendosi clienti, sono entrati  all’interno del locale ove sono stati accolti proprio dal gestore, impegnato ad incassare del denaro quale prezzo per l’ingresso da parte di due avventori nonostante il locale sia la sede di un circolo culturale, nel quale, per   entrare, la legge prevede il solo possesso di una tessera associativa. Nel locale vi erano alcune ragazze che, poco vestite, intrattenevano alcuni uomini e seduti sui divanetti a ridosso del bar, vi erano altri avventori in compagnia di altre ragazze.

All’arrivo dei Carabinieri è stato accertato che, in una delle salette private, in particolare una donna vestita del solo reggiseno stava consumando un rapporto sessuale con un uomo. Il “fuggi fuggi” generale scatenatosi poco dopo non impediva, tuttavia, di identificare tutte le ragazze e tutti i clienti che si trovavano nel locale e così ricostruire le modalità dell’illecita attività che veniva portata avanti, come è stato accertato, da circa un anno. 

I clienti, per accedere, dovevano pagare tra i 60 e gli 80 euro (rigorosamente in nero):  una volta guadagnato l’accesso dovevano solamente scegliere la ragazza con cui appartarsi in una delle tante stanze a tema presenti nel locale tra cittadine romene, italiane, colombiane e bielorusse.

Ragazze, queste, che a fine serata percepivano una somma che poteva variare tra i 50 e i 100 euro. Al gestore, che tratteneva per sé il restante denaro, veniva dunque sequestrato l’intero incasso della serata ed un’agenda ove egli appuntava il nome del cliente e la somma da questi versata.  

Il   locale è stato sequestrato dai Carabinieri di Castelgandolfo. Il titolare del locale si trova ora nel carcere di Velletri e rischia fino a sei anni di reclusione.

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Castelli Romani

Castel Gandolfo, iniziati i lavori al parcheggio di via Giovanni Paolo II

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Castel Gandolfo – Da oggi sono ufficialmente iniziati i lavori di manutenzione straordinaria presso il parcheggio multipiano situato in Via Giovanni Paolo II, adiacente alla sede ASL Roma 6. L’intervento, realizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, comporterà alcune modifiche temporanee alla viabilità interna e il divieto di sosta per consentire il corretto svolgimento delle operazioni.

I lavori prevedono la manutenzione straordinaria delle aree interne del parcheggio, inclusi importanti interventi sull’impianto elettrico, al fine di garantire maggiore sicurezza e funzionalità alla struttura. Questo parcheggio è un nodo di scambio fondamentale per i numerosi utenti che quotidianamente si recano agli sportelli e ai poliambulatori della ASL.

Il Sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, ha espresso il suo apprezzamento per l’intervento: “Ringrazio la Città Metropolitana, nelle persone del Sindaco Gualtieri e del Vice Sindaco Sanna, per questo intervento che permetterà di mettere in sicurezza e valorizzare questo nodo di scambio che quotidianamente viene molto utilizzato dagli utenti che si recano agli sportelli e poliambulatori della nostra Asl”.

I lavori saranno eseguiti con la massima celerità possibile per ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti periodicamente per informare la popolazione sull’avanzamento dei lavori e su eventuali ulteriori modifiche alla circolazione.

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Castelli Romani

Rocca Priora, incastrato il ladro seriale delle auto

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Arrestato dai carabinieri il ladro seriale che rubava dentro le macchine parcheggiate in sosta vicino ai negozi in pieno centro a Rocca Priora. Per due giorni si sono ripetuti furti all’interno di alcune auto che l’uomo forzava dopo aver visto i proprietari scendere per fare degli acquisti nella zona di via San Sebastiano in centro. I Carabinieri della locale stazione dopo aver ricevuto tre denunce da due uomini anziani e un perito informatico della zona, che avevano visto sottrarsi telefonini , tablet , iPad e altri oggetti dalle loro auto. Si sono appostati e l’altra mattina lo hanno fermato in flagranza di reato mentre tentava di aprire la macchina di un ottantenne del posto. Il ladro è stato arrestato e ritrovata tutta la refurtiva asportata precedentemente dalle auto in sosta davanti ai negozi in centro.

Presso il Tribunale di Velletri c’è stato il processo per direttissima per la convalida dell’arresto che è stato eseguito dal giudice monocratico. Il 35enne egiziano, già conosciuto alla Giustizia per furto, ricettazione e altri reati, ha patteggiato la pena ed è stato rimesso in libertà al momento. Con divieto di avvicinamento a Rocca Priora e altre prescrizioni imposte dalla magistratura.

I cittadini vittime dei furti hanno ringraziato a lungo i carabinieri del posto per essere intervenuti velocemente e aver identificato e arrestato l’autore ritrovandogli in casa sua sempre nella cittadina dei Castelli tutta la refurtiva che è stata restituita ai legittimi proprietari .

In particolare un iPad di lavoro molto importante per il perito informatico che lavora per importanti aziende del settore.

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Roma

Roma, metro Piramide: la banchina degli impuniti

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È senza soste l’impegno della vigilanza nelle stazioni metro di Roma.
Ma come potete vedere dalle foto le difficoltà maggiori avvengono in questo preciso momento presso la stazione Piramide della Linea B (sono circa le 18) dove un folto gruppo di borseggiatori bosniaci, si ostina a restare sulla banchina incurante degli avvisi della Guardie Giurate predisposte al servizio che li stanno invitando a lasciare la stazione.
Una situazione a dir poco incresciosa che mostra in pieno i limiti di un sistema giuridico che rischia di confermare sempre di più il concetto di “impunità” per chi si macchia di tale reati.

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