Messina, corruzione: arrestato ex giudice Giuseppe Mineo

 MESSINA – E’ stato arrestato per corruzione l’ex giudice del Consiglio di Giustizia Amministrativa Siciliano Giuseppe Mineo. Il provvedimento è stato disposto dal gip di Messina su richiesta della Procura diretta dal procuratore Maurizio de Lucia.

Corruzione è il reato contestato dai pm Antonio Carchietti, Antonella Fradà e Federica Rende a Mineo e ad Alessandro Ferraro, il “facilitatore” dell’operazione che, tramite un conto corrente di Malta, avrebbe fatto pervenire la somma richiesta dal giudice (115.000 euro) in favore di un suo amico fraterno, l’ex presidente della Regione siciliana Giuseppe Drago, gravemente ammalato e poi morto a settembre 2016, per curarsi in una clinica della Malesia.

Mineo è personaggio conosciuto perché due anni fa fu indicato dall’ex premier Matteo Renzi nella lista dei nuovi giudici del Consiglio di Stato nonostante fosse stato sanzionato per il ritardo con cui depositava le sentenze. Macchia che, alla fine, alla verifica dei requisiti, gli costò l’esclusione dal massimo organo della giustizia amministrativa

Dopo gli arresti di febbraio, una spinta all’inchiesta sulle sentenze pilotate è stata data grazie alle confessioni dei due principali protagonisti, gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore

Una “promozione” che, nonostante la giovanissima età (aveva 44 anni quando la soglia minima per il Consiglio di Stato è 55) era stata assicurata a Mineo proprio dagli avvocati e Calafiore per “ringraziarlo” del suo lavoro, come giudice relatore, a sostegno della decisione favorevole a due società, la Open Land e la Am Group, in una maxirichiesta di risarcimento che nel 2016 rischiò di mandare in default il comune di Siracusa.