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MW3 ancora più ricco con l’arrivo della season 2

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MW3 si arricchisce di contenuti con l’arrivo della season 2. Personaggi, mappe, modalità di gioco e season pass sono solo alcune delle cose che attualmente sono state introdotte nel popolarissimo shooter di Activision. Dopo che il Gruppo Konni si è infiltrato in un’isola del Mediterraneo, conducendo esperimenti nefasti che hanno cambiato per sempre la Fortezza di Fortune, spetta ai giocatori e alla loro squadra sopravvivere al decadimento combattendo e dando la caccia ai non morti che si infiltreranno in ogni parte dei contenuti offerti dalla Stagione 2 di Modern Warfare 3 e Warzone. Si hanno a disposizione anche un aiutante esperto in materia: il vice sceriffo Rick Grimes di The Walking Dead e il capo della stazione della CIA Kate Laswell sono infatti i protagonisti del Battle Pass della seconda stagione.

Per quanto riguarda il multigiocatore c’è davvero tanto in arrivo con la Stagione 2. Si comincia con quattro nuove mappe 6v6, tre completamente nuove e una remaster. La prima è Partenze ed è disponibile al lancio aggiungendo al catalogo un campo di battaglia di dimensioni medio-grandi. Qui si può esplorare l’area Partenze dell’Aeroporto Internazionale Zakhaev, una zona pulita e competitiva con zone per tutti i tipi di combattimento. La mappa è più grande dei Terminal, quindi c’è da aspettarsi un’azione rapida e tattica. La seconda mappa è Stash House ed è un inferno di corridoi e angoli stretti. Anch’essa è disponibile al lancio. Appena colpita da un raid, questa location è il posto ideale per “farmare” esperienza con le armi a pallettoni e le mitragliette viste le sue linee di tiro cortissime. Anche Vista è disponibile già dal lancio, questa mappa è ambientata una località di montagna brasiliana con negozi di articoli da regalo, ristoranti e tram. A parte le viste impressionanti, c’è un’atmosfera più classica in questa mappa a tre corsie delle dimensioni simili a Shoot House con interni stretti ed esterni a lungo raggio. Das Haus, invece, arriverà a metà stagione e sarà una remaster di una mappa di CoD Vanguard. Due ulteriori varianti verranno aggiunte al pool di mappe a tema ultraterreno, unendosi a Tetanus, Sporeyard e Satan’s Quarry della Stagione 1. Queste sono Airborne e Skidrow, ora con un nuovo look purulento. Infine, la modalità Guerra riceverà una nuova operazione su larga scala ambientata nel centro dell’Urzikstan. Aspettatevi un lancio con paracadute in volo con la vostra squadra per atterrare sul tetto di un grattacielo, esplorando la costruzione multi-livello che ricorda la mappa Overwatch di Call of Duty: Modern Warfare 3 del 2011. Una squadra dovrà difendere e proteggere questa struttura mentre l’altra piazzerà degli esplosivi per aprirsi una strada verso il basso. Oltre alle mappe arrivano anche diversi nuovi modi di giocare su Call of Duty Modern Warfare 3 nella Stagione 2. Le partite di Gioco delle Armi a squadre avranno le regole di Team Deathmatch in vigore, anche se con alcune importanti differenze: ogni giocatore inizia con la stessa arma e dovrà eliminare gli avversari per progredire attraverso un set di otto armi predeterminate. Se otterrete abbastanza punti, poi, tutti i compagni di squadra verranno generati con l’arma successiva contemporaneamente, vince la prima squadra che totalizza 75 punti. La modalità Solo Cecchini sarà anche lei disponibile al lancio, userà le regole di Deathmatch a Squadre o Dominio e, sorprendentemente, sarà tutta a base di quickscoping. Tutte le armi oltre ai fucili di precisione sono limitate, incluso l’equipaggiamento letale e tattico. Hordepoint sarà una modalità a tempo limitato nel periodo di lancio e avrà come base Hardpoint con l’aggiunta di un nemico aggiuntivo che non fa discriminazioni tra SpecGru e KorTac: una massa disordinata di zombi, con occasionali zombi Elite che arrivano per farvi la pelle. A metà stagione, poi, arriverà Juggermosh, un’altra modalità a tempo limitato con prospettiva in terza persona. Su Kill confirmed, Domination e Hardpoint preparatevi a una guerra Juggernaut contro Juggernaut con qualche regola diversa per mischiare le carte in tavola. A metà stagione arriverà Bounty, un modalità in cui ogni giocatore ha vite illimitate e le partite si svolgono in modo simile a Team Deathmatch. Il giocatore con il maggior numero di uccisioni per ciascuna squadra verrà contrassegnato come HVT (bersaglio di alto valore). L’HVT si alterna tra le squadre in un intervallo di tempo e vengono assegnati punti extra quando l’HVT viene ucciso. L’equipaggiamento nuovo di questa stagione, infine, sarà il nuovo Gilet dei Ninja che fornisce una corsa silenziosa, un coltello da lancio in più e uno shuriken aggiuntivo.

Per quanto riguarda la modalità zombi meglio conosciuta come MWZ, la storia dell’etere oscuro continua: le squadre di giocatori dovranno affrontare una nuova anomalia nella zona di esclusione. In più è in arrivo il secondo Rift, la più grande roccaforte infestata mai resa disposnibile negli zombie di CoD. Ci sono tre nuovi progetti da raccogliere e una nuova signora della guerra da affrontare. Si chiama Keres ed è una sfuggente specialista in guerra chimica che ha allestito delle difese impressionanti alla Killhouse nella base militare di Orlov. Portatevi delle maschere antigas perché violare la sua fortezza è solo la prima sfida. Una volta all’interno, aspettatevi problemi di visibilità, poiché il nuovo composto di gas di Keres resta sospeso nell’aria in tutta la struttura, interrompendo quasi tutti i sensori, compresi i mirini delle armi termiche. Aspettatevi anche che Keres utilizzi armamenti convenzionali e una cortina di fumo velenosa, contando sulle sue numerose armi biologiche per soffocarvi. Ci vorrà lavoro di squadra certosino per intrappolarla ed eliminarla.

Novità anche per tutti gli appassionati del battle royale: Warzone. La principale è il ritorno di Fortune’s Keep, una mappa piccola con 11 punti di interesse tutti rinnovati e una modalità classificata dedicata. All’interno di ciascuna partita preparatevi all’apparizione dell’evento pubblico competitivo Rogue Signal, che vi metterà contro altri operatori e squadre in una missione basata su obiettivi di 90 secondi. Ci sono contanti, XP e una speciale riserva di ricompense unica da conquistare. Dopo che viene visualizzata una notifica, aspettatevi un nuovo elemento nell’HUD con un obiettivo, un tabellone segnapunti e il posizionamento proprio (o della squadra) rispetto ai rivali. Per mescolare le carte in tavola e restare in tema con la narrativa stagionale, poi, una selezione di potenziamenti direttamente dagli Zombi arriveranno su Call of Duty: Warzone per un periodo limitato. Sette potenziamenti Zombi (quattro familiari e tre nuovi di zecca) saranno disponibili sulla mappa e potranno essere trovati aprendo determinate casse o eliminando gli operatori rivali. Non mancheranno anche alcune aggiunte degne di nota. La Nave da Ricerca è un nuovo punto di interesse mobile: si dice che una grande imbarcazione su pontoni possa apparire nelle acque al largo della costa di Fortune’s Keep, più avanti nella stagione. La nave è dotata di un proprio eliporto, ascender e una varietà di contromisure tutte da scoprire. La killstreak Bunker Buster, poi, sarà l’incubo dei camper perché potrete lanciare un missile che decima verticalmente un edificio su più piani, eliminando i nemici nascosti all’interno. L’impatto crea una lunga colonna di gas progettata per costringere i nemici sopravvissuti a uscire dalla copertura. La Stazione di Decontaminazione Portatile, infine è una versione migliorata dell’aggiornamento sul campo della Stazione di decontaminazione portatile (PDS, nota anche come Stazione di decontaminazione personale) e si aggiungerà al bottino a metà stagione. Emettendo una nuvola di sostanze chimiche che contrastano le proprietà corrosive del gas del circolo, creerà una preziosa zona sicura temporanea.

Anche il parco armi di MW3 si arricchisce con la seconda stagione di MW3. La prima arma ad arrivare nelle mani dei giocatori sarà il BP50, un fucile d’assalto che troverete al lancio nel settore B7 del Battle Pass. Questo AR bullpup modulare camerato in 5.56 annienterà i nemici grazie alla sua elevata cadenza di fuoco e una precisione eccezionale per dominare a medio e lungo raggio. Nel settore B6 del Battle Pass, invece, si trova il mitragliatore, più manovrabile e agile del suo omologo fucile d’assalto, questo mitragliatore bullpup calibro 9 mm sarà letale a distanza ravvicinata. Come ricompensa per una sfida stagionale settimanale, poi, si può ottenere il SOA Subverter, un fucile da battaglia con cameratura in 7.62 per dominare a distanze medio-lunghe grazie a una cadenza di fuoco bassa e un rinculo prevedibile”. Nel compartimento delle armi da mischia, a metà stagione arriverà il “Soulrender” una spada a una mano con una posizione di guardia da cui sferrare dei potenti attacchi e contrattacchi. Al lancio della seconda stagione, poi, arriveranno sette nuovi componenti aftermarket. Il primo è il JAK Burnout per la Holger 26 ottenibile nel Battle Pass. Questa modifica da all’arma una modalità di fuoco nuova chiamata JAK Burnout che fornisce una velocità di fuoco notevolmente aumentata ma che può surriscaldare la canna aumentando lo spray. Il Kit JAK Tyrant 762 si sbloccherà tramite una sfida settimanale e sostituirà il ricevitore del fucile da cecchino Longbow per ospitare munizioni 7,62 BLK creando un’arma subsonica più potente. Il JAK Limb Ripper ottenibile tramite una sfida settimanale, vi trasporterà direttamente su Gears of War perché consiste in vera e propria motosega sottocanna. A chi manca l’iconico Striker di Modern Warfare 2 farà piacere sapere che l’Haymaker, grazie al Kit JAK Maglift ottenibile tramite sfida settimanale, potrà ospitare un caricatore a tamburo extra-large. il BAS-B, poi, potrà trasformarsi in un vero e proprio Winchester grazie al Kit JAK Outlaw-277 che rallenterà la cadenza di fuoco ma migliorerà di molto la precisione. L’ultimo componente aftermarket della Stagione 2 di Moder Warfare 3 è l’Ottica senza vetro JAK ottenibile tramite una sfida settimanale. Questa piccola ottica reflex senza vetro offre un’immagine nitida e chiara per un’acquisizione rapida del bersaglio. Insomma questa Season 2 di Call of Duty Modern Warfare 3 porta talmente tanti contenuti da poter soddisfare qualsiasi tipo di giocatore, dal più esigente al casual gamer di turno.

Francesco pellegrino Lise

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Luigi’s Mansion 2 HD, il titolo icona del 3DS torna su Switch in alta definizione

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Luigi’s Mansion 2 ritorna, a più di 10 anni dalla sua uscita originale su Nintendo 3DS, in versione rimasterizzata per Nintendo Switch. Questa nuova edizione in alta definizione del piccolo capolavoro del colosso nipponico offre l’opportunità di rivivere una delle avventure più amate del fratello di Mario, con una veste grafica rinnovata e alcune migliorie tecniche. Ma come si comporta questo titolo del 2013 nel panorama videoludico attuale? Analizziamo nel dettaglio questa riedizione per scoprire se il fascino di Cupavalle resiste ancora alla prova del tempo oppure è destinato a soccombere sotto il peso degli anni. Seguendo in modo abbastanza diretto dal primo episodio, uscito su Game Cube nel lontano 2001, Luigi’s Mansion 2 HD (al tempo Luigi’s Mansion 2 o Luigi’s Mansion Dark Moon negli Usa) catapulta i giocatori nuovamente nell’avventura con un incipit decisamente semplice: dopo la vittoria dell’idraulico in verde nel primo capitolo, i fantasmi si sono acquietati e vivono in serenità con gli umani, permettendo al Professor Strambic di continuare i suoi studi con grande efficienza. Un “misterioso intervento esterno”, però, distrugge e frammenta la pietra a forma di luna che teneva sotto controllo gli spiriti, mandandoli in agitazione e costringendo lo scienziato a chiedere il soccorso del miglior acchiappafantasmi in circolazione. Così in men che non si dica quel fifone di Luigi si trova nuovamente impegnato a catturare spettri con aspirapolvere alla mano e gambe tremolanti. Questa volta però non si troverà più in una sola, vasta, magione, ma dovrà spostarsi in differenti aree per recuperare i pezzi del cristallo, scoprire chi si nasconde dietro le quinte e ripristinare tutto alla normalità, assicurandosi che nessuno dei suoi amici sia finito nei guai. Il tutto è possibile grazie al genio di Strambic, che oltre a essere il massimo esperto di fantasmi è anche riuscito a sviluppare una tecnologia chiamata “pixeltrasporto”, in grado di muovere Luigi da una parte all’altra del mondo sfruttando schermi e telecamere come veicolo. Da qui inizia un’avventura tendenzialmente in linea con gli altri episodi, che vede il buon Luigi esplorare ogni angolo delle location da lui visitate alla ricerca di tesori, chiavi, fantasmi e segreti: insomma, tutto il necessario per proseguire di livello in livello e soddisfare le richieste di Strambic. Idealmente la progressione ricorda un po’ quella di un metroidvania, in quanto c’è la libertà di muoversi in aree tutto sommato limitate, da sbloccare di volta in volta, mentre vengono mostrati al tempo stesso tanti passaggi apparentemente inaccessibili, muri misteriosi che sembrano nascondere qualcosa, stanze prive di accesso o sistemi di controllo che sembrano non rispondere alle sollecitazioni di chi gioca.

Luigi questa volta avrà insomma un bel da fare dovendo ripuloire ben cinque magioni infestate nel tentativo di ricomporre la pietra a forma di Luna e domare gli ectoplasmi aiutato dal fido aspirapolvere Poltergust 5000, versione potenziata del modello 3000 comparso in Luigi’s Mansion, e da una torcia multifunzione. Sulla carta per avere la meglio basterebbe “sparaflashare” gli evanescenti invasori per poi pescarli con l’aspirapolvere assecondando i loro movimenti. Nella pratica, però, i dispettosi fantasmi faranno di tutto per vendere cara la melma ricorrendo a trucchetti, armature o alla forza bruta: tutte cose che costringeranno i giocatori a indebolirli, aggirarli o quant’altro prima di poter procedere con la cattura. Su 3DS, come accennato, queste meccaniche soffrivano un poco i limiti del sistema di controllo, ma qui sono una vera goduria e bastano davvero pochi minuti per prenderci la mano e farsi trascinare dalla moltitudine di interazioni escogitata da Next Level Games e Nintendo per spremere fino all’ultima goccia le possibilità del Poltergust 5000 e il pensiero laterale dei giocatori. Il Poltergust 5000 nasce per aspirare i fantasmi, OK, ma nulla vieta di invertire il flusso e/o sfruttarlo per sollevare tappeti, afferrare tende, tovaglie e in generale passare al setaccio le magioni infestate svelandone i vari segreti o espugnandone le ricchezze in modo da potenziare il proprio arsenale. Sempre grazie all’aspirapolvere si può, ad esempio, afferrare oggetti congelati e trasportarli fino alla fiamma più vicina, oppure gonfiare dei palloncini e creare una piccola mongolfiera per raggiungere aree altrimenti inaccessibili; e queste sono solo alcune delle tante interazioni possibili per sfruttare o aggirare i limiti fisici del gioco. La torcia a sua volta non si limita a rendere vulnerabili gli spiriti ma consente di attivare interruttori e meccanismi, mentre l’Arcobaluce – sorta di versione “mariesca” degli ultravioletti – è in grado di svelare porte e oggetti nascosti aggiungendo di fatto una dimensione extra all’avventura, obbligando così il giocatore a prestare particolare attenzione a tubi mancanti, zerbini e persino ai complementi d’arredo apparentemente asimmetrici. Attorno a queste dinamiche gli sviluppatori hanno costruito un sistema di enigmi incredibilmente sofisticato; le missioni inizialmente appaiono circoscritte, ma col procedere del gioco diventano sempre più elaborate facendo “esplodere” il level design delle singole magioni e servendo alcune delle boss fight più creative mai viste in un videogioco Nintendo. Di contro il cuore dell’esperienza resta la caccia, e anche sotto questo aspetto dopo le prime semplici battute è necessario ricorrere all’astuzia e a tutte le opportunità offerte dai propri strumenti, senza contare le occasionali disinfestazioni da ragni, piante carnivore e altre simpatiche creaturine che infestano le aree di gioco.

Se il titolo originale ha proposto una più che discreta esperienza portatile, in questa occasione è opportuno chiedersi se e quanto abbia giovato la transizione a una nuova piattaforma. La risposta è a nostro avviso: decisamente più performante ma meno “peculiare” rispetto alla piccola console portatile della grande N. A livello puramente visivo, nulla da dire: pur non raggiungendo le vette di Luigi’s Mansion 3, questa edizione HD del secondo capitolo risulta comunque molto curata, potendo godere di modelli e texture ricreati da zero e un impatto scenico dovuto al cambio di proporzioni dello schermo decisamente più efficace. Molto bene invece per quello che concerne il lato controlli, che tornano a contemplare l’utilizzo dell’analogico destro (assente su 3DS) per rendere più agile il movimento che su portatile risultava piuttosto sacrificato. Forse il cambiamento più importante che il gioco ha vissuto in positivo. Esplorazione e combattimenti risultano quindi più fluidi e divertenti, così come tutte le prove “speciali” che vedono variare il gameplay. Dove si paga lo scotto è nella trasposizione dell’esperienza “stereoscopica” originale: in particolare basta vedere i boss, comunque tuttora apprezzabili, per cogliere come la messinscena sia frutto di un design collegato allo speciale effetto visivo offerto dallo schermo superiore di Nintendo 3DS, risultando sacrificata, se non quasi banalizzata, quando riprodotta in modo tradizionale. E’ necessario, quando si parla di Luigi’s Mansion 2 HD evidenziare due note sulla longevità e il multigiocatore. Per quanto concerne la durata, il titolo si assesta sui livelli del terzo capitolo, quindi intorno alle 10/15 ore per una partita classica, salendo se si va alla ricerca del completismo, sebbene il tutto possa risultare un po’ allungato per via del continuo “vai e vieni” dovuto alla struttura a missioni. Per quanto riguarda il multigiocatore tocca constatare come il tutto sia in linea con il titolo d’origine, mancando quindi di una modalità storia cooperativa e limitandosi invece alla Torre del Caos in cui collaborare fino a 4 giocatori, in wireless locale o online, per superare le tante e appassionanti sfide proposte. Tirando le somme, poter tornare a giocare a Luigi’s Mansion 2 HD è sempre un piacere, soprattutto perché in termini di level design, struttura degli enigmi e gestione dell’arsenale è sicuramente il capitolo più interessante della serie, persino al netto del terzo. In più il salto in avanti per quanto riguarda il sistema di controllo offerto a suo tempo da 3DS rappresenta una vera benedizione, persino più gradita del passaggio all’alta definizione. Certo, aggiornare anche il sistema dei salvataggi sarebbe stato un gradito cambiamento, ma tutto sommato non possiamo lamentarci. Tuttavia tra gioco base, contenuti extra e tutte le cose da fare per completare il titolo al cento per cento, ci sarà da spassarsela davvero per molte ore.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 8,5

Gameplay: 8,5

Longevità: 8

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise

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iPhone pieghevole nel 2027, un nuovo brevetto online fa esplodere i rumors

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iPhone pieghevole? Tornano i rumors. Le ultime indiscrezioni arrivano proprio da un nuovo brevetto che Apple ha registrato negli Stati Uniti. Il lancio però dovrebbe avvenire tra qualche anno, non prima del 2027. Il nome del documento, ripreso dal sito Cnet, è “dispositivi elettronici con display pieghevoli durevoli”, depositato nel 2021 ma concesso il 16 luglio di quest’anno. Al suo interno, alcune soluzioni che la Mela potrebbe seguire per realizzare l’iPhone Flip, ossia un telefono che si chiude a conchiglia, come il recente Motorola Razr 50 Ultra. Il testo elenca in modo dettagliato la presenza delle varie componenti del prodotto, dalla batteria alla ricarica wireless, connettività Bluetooth e Wi-Fi, display led o lcd, microfoni e sensori capacitivi, tattili e così via. C’è un riferimento esplicito ad un display pieghevole di 180 gradi, o completamente piatto, in linea con le declinazioni attualmente sul mercato anche a marchio Samsung e Oppo. Se sembra alquanto certo che Apple stia esplorando la possibilità di lanciarsi nel mercato dei pieghevoli, più dubbi sussistono sulle tempistiche. L’analista Ross Young ha affermato che un modello del genere è stato posticipato ad almeno il 2025. Più o meno la stessa tempistica suggerita dall’analista esperto di Apple, Ming Chi Kuo, che ha ribadito la possibile finestra di presentazione. C’è chi va anche oltre: i ricercatori di TrendForce sottolineano che le rigorose procedure di controllo qualità di Cupertino e l’aumento nella richiesta di pannelli flessibili porterà l’azienda a concludere un primo lotto di disponibilità dell’iPhone Flip non prima del 2027, quanto Samsung sarà alla nona generazione di Galaxy Z Flip. Insomma, stando alle nuove indiscrezioni nel futuro degli smartphone della Mela il dispositivo pieghevole sembra essere presente. Non resta altro che aspettare per saperne di più.

F.P.L.

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Elden Ring: Shadow of the Erdtree, molto più che una semplice espansione

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Elden Ring: Shadow of the Erdtree è un’espansione enorme e sorprendente, che conferma la posizione di FromSoftware tra i migliori team di sviluppo in circolazione nel panorama videoludico contemporaneo. Il dlc (anche se chiamarlo così è riduttivo) è ovviamente disponibile su Pc, Xbox e PlayStation, quindi tutti coloro che hanno potuto giocare a Elden Ring (qui la nostra recensione), potranno cimentarsi in questa nuova avventura e proseguire il loro cammino. Ricordiamo a tutti coloro che sono interessati a intraprendere questo nuovo viaggio che per entrare nell’universo offerto da Shadow of the Erdtree è necessario aver ucciso Radahn e Mohg. Una volta fatto ciò si deve interagire col bozzolo di Miquella, parlando prima con un NPC che si troverà proprio lì davanti. Essendo una macro-area da visitare dopo l’endgame, il livello di difficoltà dei nemici al suo interno è piuttosto sostenuto. Questo vuol dire che provare a esplorare stando al di sotto di un livello medio che si aggira attorno al 140, o addirittura di parecchio inferiore, si va incontro alla morte anche coi nemici più insignificanti. Prendere sotto gamba il livello è un errore da non fare in quanto per chi volesse provare l’ebbrezza di addentrarsi nel “nuovo mondo”, l’impatto sarà assolutamente traumatico. Gli antagonisti sono capaci di uccidere con uno o due colpi e le zone più avanzate, assieme a quelle segrete e ai boss facoltativi, risultano quasi impossibili da completare. Eppure Elden Ring Shadow of the Erdtree, così come il gioco principale, non è mai scorretto col giocatore. Ovviamente il titolo impartirà dure lezioni ancora una volta, ma quando si inizierà a comprendere il gioco delle minacce che piagano la Terra delle Ombre, affrontare ogni ostacolo sarà fonte di assoluta soddisfazione. Differentemente da quanto i più possano pensare, l’aumento di livello non è la chiave per poter dominare sul campo di battaglia. Stavolta From Software ha applicato una sorta di sistema di potenziamento interno all’espansione che funziona grossomodo come i pezzi di maschera già visti in Sekiro. Va da sé che le reali differenze durante l’avanzamento, e soprattutto durante gli scontri coi boss, si notano solo raccogliendo i frammenti sparsi per la mappa di gioco, taluni ben nascosti o accessibili solo dopo alcune fasi di sbarramento. Una volta fermi ai Luoghi di Grazia, si potrà consultare il menù arricchito con una nuova voce che consente di migliorare in modo permanente alcune delle statistiche passive. Questa scelta adottata per Elden Ring Shadow of the Erdtree ha una duplice funzione: non rendere il contenuto troppo semplice anche per i veterani e obbligare i giocatori a esplorare davvero a fondo ogni angolo di mappa. L’esperta FromSoftware non ha però reso semplice l’accesso a tutte le aree, e in questa espansione si percepisce un senso della scoperta ancora più meraviglioso e sbalorditivo, reso tale da un design delle aree molto più articolato e complesso.

Il Regno delle Ombre è una mappa affascinante e con un design complesso e raffinato che conquista. Tuttavia è doveroso fare una menzione speciale ai dungeon/legacy, che presentano le medesime qualità. Anche qui il team di From Software è riuscito a creare livelli pieni di anfratti, percorsi alternativi, uscite, scorciatoie e connessioni all’interno di architetture colossali e uniche. Tra quelle esplorate ce ne sono due in particolare che abbiamo apprezzato. Autentiche opere di ingegneria studiate nei minimi dettagli: dalla disposizione dei nemici a quella delle sezioni interconnesse con una naturalezza disarmante. Un altro aspetto positivo positivo di Elden Ring: Shadow of the Erdtree riguarda la significativa riduzione del numero di mini-dungeon. Ora ce ne saranno di meno, ma più interessanti, elaborati e complessi. Spesso con meccaniche uniche e con boss sempre differenti, che garantiranno uno stimolo costante per quanto concerne l’esplorazione. Altro punto di forza della produzione sono i boss. In Elden Ring: Shadow of the Erdtree ce ne sono circa una decina, e sono tutti assolutamente straordinari sia per design che per le meccaniche di combattimento. E’ davvero sorprendente vedere come il team di From Software continui a sorprendere la sua fan base con creature così imponenti e ricche di personalità, capaci di proporre battaglie uniche, intense e sempre molto complesse da affromntare. Oltre a quanto detto, quest’espansione di Elden Ring ha un altro merito, ovvero: riuscire a sorprendere anche per il numero smodato di armi, talismani e magie aggiuntive, oggetti peraltro pensati per modificare sensibilmente lo stile di qualunque giocatore. Si vede chiaramente che l’intento di FromSoftware nella Terra delle Ombre è stato chiaramente uno solo: offrire un gran quantitativo di strumenti adatti a ogni genere di build, dotati di mosse e poteri così unici da spingere i giocatori a testarli anche se non necessariamente ottimali. E se da una parte alcune combinazioni del gioco base restano spettacolarmente efficaci e difficilmente sostituibili, riteniamo che FromSoftware abbia davvero trovato la chiave di volta qui, perché è stato praticamente impossibile non cambiare varie volte specializzazioni ed equipaggiamento dinanzi a certe novità. Ci sono ben otto categorie di armi del tutto nuove, e alcune di queste coprono delle mancanze significative del gioco base. A tutto ciò va anche sommato un discreto numero di ottime nuove stregonerie e un mix incredibile di incantesimi Il risultato finale? Un vero paradiso per chi ama sperimentare con statistiche ed equipaggiamento. Tirando le somme, questo Elden Ring: Shadow of the Erdtree è un’espansione incredibile, un lavoro di grande pregio che torna in parte alle origini dei souls, senza però tradire lo spirito del gioco base né abbandonare le caratteristiche che lo hanno fatto amare da così tanti giocatori. Si tratta di un lavoro impressionante, capace di stupire sia per il suo incredibile map design sia per la varietà delle novità introdotte. Impossibile, davanti a un’opera simile, non confermare il già notevole voto del gioco base. Impossibile lasciarselo sfuggire se avete amato il titolo originale.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9,5

Sonoro: 9,5

Gameplay: 9,5

Longevità: 9,5

VOTO FINALE: 9,5

Francesco Pellegrino Lise

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