NEPI: TUTTI PAZZI PER IL CARNEVALE

Redazione

Nepi (VT) – Due giorni di festa a Nepi, in provincia di Viterbo, per le celebrazioni di Sant'Antonio Abate e l'entrata ufficiale del carnevale dell'antica cittadina etrusca. Il 18 e 19 gennaio 2014, la Pia Unione di Sant'Antonio Abate, in collaborazione con il Comune di Nepi, hanno organizzato un calendario di eventi quanto mai ricco per rendere onore al santo protettore degli animali domestici, amici e collaboratori dell'uomo, e introdurre la 74esima edizione del carnevale nepesino.

Il 18 gennaio, come da lontana tradizione, grossi tronchi e cataste di legna daranno vita a un grande fuoco affascinante e vivificatore, conosciuto come "Il grande focarone", evento sempre carico di emozioni a cui assistono ogni anno migliaia di fedeli e appassionati.

Il 19 gennaio è in programma una gran parata di carri carnevaleschi e gruppi in maschera, che verrà replicata martedì grasso, 4 marzo 2014. La partecipazione alla grande sfilata del carnevale nepesino è aperta a tutti, e da tutte le provenienze. Le iscrizioni, che verranno accuratamente vagliate dal Comitato dei Festeggiamenti, rimarranno aperte fino al …

Tanti i premi che saranno messi in palio per i carri allegorici e ogni mascherata.

Per gli interessati che intendono concorrere alla sfilata dei gruppi mascherati è sufficiente far pervenire il titolo della mascherata che si vuole raffigurare (con non meno di 25 personaggi) a:

Aurelio Naticchioni, tel. 0761.570355 – Enrico Giovanale, tel. 0761.556010 – Gianfranco De Rinaldis, tel. 0761.556001 – Pietro Torri, tel. 333.5878533 – Massimo Giovanale, tel. 333.7700343

Alcune notizie sulla città di Nepi

Antichissima Nepi, le cui origini affondano nella nostra preistoria e nelle leggende, i primi insediamenti si costituirono sul masso tufaceo triangolare che forma una penisola sulla terra. Nel vasto territorio si trovano importanti reperti archeologici falisci ed etruschi.  Ma la storia ha lasciato tante altre interessanti impronte, ancora vive ai nostri giorni: dalle necropoli del Cerro e del Gilastro dell'VIII secolo avanti Cristo alla catacomba di Santa Savinilla, al “Forte dei Borgia”, restaurato dopo il rovinoso incendio della città ad opera delle truppe francesi nel 1798. E ancora la cascata delle acque minerali della "Città nobile e potente nei cui ubertosi campi sgorgano sorgenti di acque salutari", così come viene discritta da uno dei tanti scrittori, che sin dall'epoca romana parlarono di Nepi.