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Pensioni e previdenza: le verità taciute

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In occasione della Relazione annuale dell’istituto di previdenza alla Camera , il presidente dell’Inps Tito Boeri è tornato ad avvertire il governo: “Senza immigrati non si pagano le pensioni”.

Cosa c’è che non convince nella dichiarazione di Boeri?

Nel 2015, secondo la Corte dei Conti, il patrimonio Inps era per la prima volta in rosso perché, sempre secondo questa Corte, le prestazioni furono 307 miliardi mentre le entrate contributive segnavano 215 miliardi. In quell’occasione Boeri aveva tranquillizzato tutti dicendo : “I conti sono garantiti dallo Stato, solo questioni contabili”.

A prescindere dal fatto che anche nel 2013 il patrimonio chiudeva in rosso e nessuno auspicava, giustamente, gli arrivi di barconi dei migranti, e quindi l’anomalia dell’Inps va ricercata altrove.

Boeri sa dove cercare “l’anomalia” ma preferisce fare spallucce e la trimurti Cgil/Uil/Cisl tace.

I contributi sociali sono un obbligo contributivo sul rapporto di lavoro, versati dal datore di lavoro all’ente di previdenza sociale (INPS) per far maturare il diritto del lavoratore alla pensione e alla tutela previdenziale.

In parole più semplici il lavoratore subordinato versa periodicamente all’ente una quota del suo stipendio/salario destinandola ad un’assicurazione di vecchiaia, ovviamente proporzionata ai contributi versati. E’ cura dell’ente, come tutte le assicuratrici, investire il capitale raccolto per garantire la sua giusta rivalutazione.

Da questo punto di vista si fatica a comprendere come una compagnia assicuratrice possa mai chiudere in rosso. Eppure la Corte dei Conti certifica di tanto in tanto questo fenomeno nei riguardi dell’Inps.

Perché succede questo?

Boeri lo sa che a carico dell’ente, sono state iscritte tutte le prestazioni previdenziali e tutto quello che è attinente alle prestazioni di natura assistenziale.

In forza di ciò l’assioma di Boeri viene capovolta e cioè, anziché “senza immigrati non si pagano le pensioni”, verrebbe da dire che “il pagamento delle pensioni può fare facilmente a meno degli immigrati”. Per correttezza bisogna qui chiarire che il maggior aggravio alla situazione INPS non deriva certo dalla presenza degli immigrati..

Altro è il fardello che porta l’ente, fardello che dovrebbe riguardare la fiscalità generale e non si comprende perché il lavoratore subordinato e solamente il lavoratore subordinato dovrebbe sopportare un pesantissimo carico delle prestazioni previdenziali e tutto quello che è attinente alle prestazioni di natura assistenziale.

Alle prestazioni pensionistiche sono state affiancate prestazioni assistenziali finanziate con i contributi dei lavoratori come il Rei, Reddito di Inclusione attivo dal 1 gennaio 2018. Quest’ultimo consiste in una misura di contrasto alla povertà composta, dà un supporto di tipo economico, pari a 308 euro mensili, e che risulta variabile a livello territoriale, con un intervallo tra i 242 euro della Valle d’Aosta ai 338 euro della Campania.

Secondo una pubblicazione dell’Osservatorio sul Reddito di Inclusione, nel primo semestre 2018 sono stati erogati benefici economici a 267 mila nuclei familiari raggiungendo 841 mila persone. Dal 1 gennaio 2018 il Rei ha sostituito un’altra misura di contrasto alla povertà, il SIA – Sostegno per l’Inclusione Attiva, raggiungendo così circa 311 mila nuclei.

Se si moltiplica il numero medio dei nuclei per la media del beneficio erogato si avrà una media mensile di
euro : 311.ooo x 308 = euro 95.788.000 che moltiplicata per 12 mesi si avrà la media annua di euro 1.149.456.000.

Se a questo miliardo e passa, si dovessero aggiungere poi i versamenti per gli assegni sociali, ovverosia le prestazioni assistenziali che dal 1996 sostituiscono, le pensioni sociali e che per il 2017 furono liquidati n.78.470 assegni, aggiungendo ancora il controvalore di tutti gli assegni per il nucleo famigliare dei comuni, quello per la cassa integrazione guadagni ordinaria, quello per l’indennità di accompagnamento, quello per le varie forme di indennità di disoccupazione, quello per la mobilità ovvero l’intervento a favore di particolari categorie di lavoratori dipendenti, licenziati da aziende in difficoltà, indennità che garantisce una prestazione di sostegno al reddito sostitutivo della retribuzione. Se si dovesse aggiungere tutto questo ed altro al calderone INPS, si avrà un quadro più che chiaro del carico che la contribuzione del lavoratore subordinato è costretta a sopportare indebitamente.
Che sia domani con l’introduzione del nuovo “reddito di cittadinanza”? Cercheranno la copertura e c’è da scommettere che la troveranno addossando anche questo a carico della contribuzione del lavoratore.

Con questo passo, come potrà mai tornare attivo il patrimonio dell’Inps!

Che Boeri lo sa e tace ormai ci si è fatta una ragione. Tanto per lui va tutto bene : “I conti sono garantiti dallo Stato, solo questioni contabili”.

Il fatto però che le associazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil non si fanno promotori per una separazione netta delle due gestioni, quella pensionistica e quella previdenziale, fa molto preoccupare perché questa volta non si tratta di “questioni contabili” bensì di cose serie da cui dipende il futuro di tanti pensionati.

Emanuel Galea

Costume e Società

Rocca di Papa: Soraya Galuppi incoronata Miss Rocchetta Bellezza Lazio 2024

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Rocca di Papa incorona Soraya Galuppi, ventenne di Latina, Miss Rocchetta Bellezza Lazio 2024.
Nella gremitissima piazza della Repubblica, sommersa dagli applausi, Soraya ha ricevuto dalle mani del sindaco della città, Massimo Calcagni, e dall’attrice Angelica Massera la prestigiosa fascia e la corona che consentono all’accesso alle prefinali del prestigioso concorso Miss Italia.

il sindaco di Rocca di Papa, Massimo Calcagni, incorona Soraya Galuppi (ph. by Roberto Antonelli)

L’evento organizzato dalla Delta Events, agenzia esclusivista da oltre dieci anni per la regione Lazio, è approdato per la prima volta nella sua storia a Rocca di Papa, il comune più alto dei Castelli Romani, coinvolgendo migliaia di persone accorse ad uno degli eventi che caratterizza ormai da tempo l’estate laziale.

le partecipanti alla serata nella splendida cornice di piazza della Repubblica a Rocca di Papa (ph. by Roberto Antonelli)

Emozionatissima la vincitrice della serata, Soraya Galuppi, ventenne di Latina, operaia presso una fabbrica di prodotti farmaceutici che ha incantato i presenti cantando a cappella la celebre canzone di Mina e Celentano “Acqua e Sale”.

il sindaco di Rocca di Papa, Massimo Calcagni, tra le prime tre classificate Aurora Filetti, Soraya Galuppi, Rania Limani (ph. by Roberto Antonelli)

Al secondo posto Rania Limani, 20 anni di Colleferro, seguita da Aurora Filetti di Velletri.
27 ragazze hanno preso parte allo show presentato abilmente da Margherita Praticò, agente del concorso per il Lazio, per la regia di Mario Gori, ed arricchito dalla piacevolissima esibizione del cantante Federico Pisano.

da sx Margherita Praticò, Angelica Massera ed il sindaco di Rocca di Papa Massimo Calcagni (ph. by Roberto Antonelli)

Una serata che ha unito sfilate e balletti sulle musiche del film “Barbie” presentando, tra l’altro in passarella, i capi della collezione della stilista Sabrina Minucci e una capsule collection del brend “Nero Luce made in Rebibbia“, marchio sartoriale nato nel 2013 all’interno del carcere femminile di Rebibbia a Roma con il progetto “Ricuciamo” un laboratorio sartoriale aperto all’interno della Casa Circondariale.

le ragazze durante il balletto con le musiche dal film “Barbie” (ph. by Roberto Antonelli)

In giuria l’attrice Angelica Massera, la modella Ginevra Carta, la stilista Sabrina Minucci, il personal trainer dei Vip Tommaso Capezzone, Fabrizio Nobili, Riccardo Gubbiani, Antonella Tomassini, Chiara Fedeli, Biagio Mangano e in rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Rocca di Papa le consigliere comunali Manuela Agus e Silvia Marika Sciamplicotti con il Capo di Gabinetto del Sindaco Filippo Fornasiere .

le ragazze durante la sfilata di Sabrina Minucci presentate dalla maestria di Margherita Praticò (ph. by Roberto Antonelli)

Prossimi appuntamento di luglio: venerdì 26 a Capodimonte (lungolago) per Miss Miluna Lazio 2024 e domenica 28 a Carbognano (piazza del comune) per Miss Etruria 2024.
Sarà, come sempre, un’estate che coniuga bellezza, eleganza e stile.

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Editoriali

19 luglio 1992: un maledetto pomeriggio

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Lo ricordo come allora quel tragico 19 luglio 1992.
Un caldo improponibile, come quello di questi giorni.
Ma era sabato e con gli storici amici del paese l’appuntamento era fisso: “… ci vediamo più tardi al chiosco, verso le 5, e poi decidiamo dove passare pomeriggio e serata …“.
E cosi facemmo!
Arrivammo un po’ alla spicciolata (cellulari, WhatsApp ed altro sarebbero arrivati anni dopo).
Per ultimo, ma non per questo meno importante, uno dei nostri amici, all’epoca cadetto alla scuola sottufficiali dei Carabinieri.
Lo sguardo basso, ferito oserei dire.
Il passo lento, non era il suo solito passo.
Gli occhi lucidi che facevano presagire che qualcosa di grave era successo.
“Hanno ammazzato pure Paolo”, furono le sue uniche indimenticabili parole.
In un momento i nostri sorrisi, la nostra voglia di festeggiare quel sabato si ruppe.
Non erano passati neanche due mesi dell’attentato di Capaci in cui Giovanni Falcone, sua moglie e gli uomini della scorta erano stati ammazzati per ordine della Mafia ed ora anche Paolo Borsellino e la sua scorta erano lì dilaniati dall’ennesimo atto vigliacco di Cosa Nostra.
Giovanni e Paolo incarnavano i sogni di quella nostra generazione pronta a scendere in piazza per dire “NO ALLA MAFIA”.
Una generazione che aveva fatto dell’impegno politico e sociale la propria stella polare.
Quei due uomini seppero farci capire quanto l’impegno dovesse essere sempre animato da uno spirito di sacrificio personale.
Ci fecero capire che per cambiare il mondo il primo impegno era mettersi in gioco.
Quel pomeriggio i nostri sogni di ragazzi che volevano un mondo migliore saltarono in aria come quella maledetta bomba in via d’Amelio.
Ma capimmo, anni dopo, che dalla loro morte sarebbe germogliato quel seme che avrebbe fatto crescere la pianta rigogliosa della legalità.
Oggi a più di 30 anni dalla loro morte tengo in mente due loro pensieri:

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

L’ importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza (Giovanni Falcone)
La paura è umana, ma combattetela con il coraggio (Paolo Borsellino)


Ecco paura e coraggio … le loro vite, il loro impegno, il loro sacrificio ci hanno insegnato che possono convivere e farci essere grandi uomini.

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Roma, aggressioni e borseggi in metro. Riccardi (UdC): “Linea più dura per garantire la sicurezza pubblica”

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“Ci troviamo ad affrontare un problema che il Governo non può più ignorare: i borseggiatori operano impuniti nelle metropolitane di Roma. Questa situazione è inaccettabile e richiede un intervento deciso e immediato. Ritengo che la sicurezza dei cittadini debba essere una priorità assoluta e che la moderazione non significhi inazione”.
È assai dura la reazione del commissario cittadino di Roma Capitale dell’UdC, il dottor Roberto Riccardi, circa le continue, ripetute aggressioni e borseggi nella Capitale.

Dottor Riccardi secondo Lei dove bisogna intervenire in fretta nella legislazione italiana in tale materia?
I recenti episodi di furto nei mezzi pubblici mettono in luce una legislazione troppo permissiva. La normativa attuale, che prevede l’intervento delle Forze dell’Ordine solo su querela dei borseggiati, è del tutto inefficace. Questo non solo rallenta l’intervento delle autorità, ma spesso disincentiva le vittime a denunciare, sapendo che le conseguenze per i borseggiatori saranno minime o inesistenti.
Le leggi attuali non sono sufficienti per contrastare efficacemente questo fenomeno. È necessario un cambio di rotta deciso.

il commissario cittadino UdC di Roma Capitale, dottor Roberto Riccardi

E cosa può fare in più, in questo frangente, l’organo giudiziario?
Bisogna smettere di essere troppo indulgenti con i delinquenti. Va adottata una linea più dura per garantire la sicurezza pubblica.
Lei rappresenta uno dei partiti di governo nazionale. Esiste una vostra “ricetta” in merito?
Ecco le misure che proponiamo; arresto obbligatorio per i borseggiatori con l’introduzione dell’arresto obbligatorio per chiunque venga colto in flagrante a commettere furti nei mezzi pubblici. Questo deterrente è essenziale per scoraggiare i delinquenti e proteggere i cittadini.
Modifica della normativa vigente; bisogna consentire l’intervento delle Forze dell’Ordine anche in assenza di querela da parte della vittima, permettendo un’azione tempestiva e decisa contro i borseggiatori.
Inasprimento delle pene ed introduzione di sanzioni più severe per i reati di furto, specialmente quando commessi in luoghi pubblici e affollati come le metropolitane.
Campagne di sensibilizzazione informando i cittadini sui loro diritti e sull’importanza di denunciare ogni atto di borseggio, contribuendo così a creare una comunità più sicura e coesa.
Ma Lei crede che con tali misure si possa mettere un argine alla questione che preoccupa non solo i romani ma le decine di migliaia di turisti che ogni giorno arrivano nella capitale?
Non possiamo più permetterci di essere indulgenti. Dobbiamo agire con fermezza per garantire la sicurezza di tutti i nostri cittadini.
Le Forze dell’Ordine devono essere messe nelle condizioni di poter agire senza ritardi e senza ostacoli burocratici.
Dobbiamo essere determinati nello spuntare le armi dei buonisti ed a ripristinare la legalità nelle nostre strade e nelle nostre metropolitane. Solo con un intervento deciso e risoluto potremo garantire una Roma più sicura e vivibile per tutti.

Risposte chiare e concrete quelle del commissario cittadino UdC di Roma Capitale Roberto Riccardi.
Ci auguriamo che questa volta la politica affronti davvero con tale determinazione questa assenza di sicurezza per i romani e per le migliaia di turisti che si apprestano a giungere nella Capitale per l’imminente apertura, il 24 dicembre 2024, dell’Anno Giubilare.

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