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Cronaca

Ponza: grande attesa a Le Forna per Ponza in tavola

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PONZA (LT) – Domenica 27 agosto, a Piazza Calacaparra in località Le Forna a Ponza (LT), torna Ponza in tavola con la sua terza edizione, l’evento dedicato alle tradizioni isolane legate alla cultura del cibo e delle materie prime alimentari, caratteristiche dei primi colonizzatori dell’isola nella seconda metà del 1700.

L’Associazione Cala Felci, organizzatrice dell’evento, ha recuperato le antiche ricette, molte ancora tra le specialità culinarie di Ponza.

Ponza in Tavola nasce nel 2013, da un’idea di Massimiliano Casalino, Franco Schiano e Monia Sciarra, per valorizzare il patrimonio enogastronomico della comunità, riproponendo le antiche ricette del periodo della colonizzazione Borbonica dell’isola risalente alla metà del 1700.

Ponza in Tavola non è la solita Sagra di paese ma una manifestazione storico-culturale che oltre a riproporre la degustazione delle antiche ricette, ricostruisce l’ambientazione dell’epoca con musiche, costumi anche attraverso l’utilizzo della moneta del periodo: il Tornese.

Dalle ore 20.30, sulla piazza saranno allestiti gli stand dove le massaie ponzesi, i ristoranti e le trattorie locali, i produttori di vini e prodotti tipici isolani proporranno i prodotti enogastronomici. Nei punti di degustazione, sarà esposto un menù descrittivo delle specialità offerte.

Specialità: vini locali, liquori di erbe locali, rosolio, zuppe: cicerchie, lenticchie, fagioli, ceci, fave, piselli, cianfotte varie, parmigiane melanzane – zucchine, calamari/totani ‘mbuttunati, polpette di pesce, trippa, soffritto, spezzatino, involtini di carne, involtini di pesce spada, patate ‘a carne fuiùta’, caponata del pescatore con gallette di mare, pizza napoletana fritta, pizza di scarola, zeppole, frittelle con ripieni vari (erbe marine, alici, cicinielli), alici fritte in cuppetielli, totani e pizze rustiche, casatielli, pastiere di pasta, pastiere di riso, pastiere di grano.

Parteciperanno alla preparazione dei piatti massaie Ponzesi capitanate dalla Sig.ra Annamaria Silvestri

Alla manifestazione partecipa anche l’Isola di Ventotene con un gruppo di operatori turistici con un suo Stand dove si potranno gustare alcune specialita’
Per maggiori informazioni: info@ponzacalafelci.com, tel. 3407874846

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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