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Roma

Ponza, discariche: il sindaco punta il dito sul Corpo Forestale dello Stato

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Tempo di lettura 3 minuti Vigorelli: "Ho documentato da oltre un anno l’esistenza a Zannone di tre discariche a cielo aperto, con materiali di ogni tipo"

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di Angelo Barraco
 
PONZA (LT) – Dalle parole ai fatti, denunciati dal Sindaco di Ponza i vertici del Corpo forestale dello Stato e il Presidente del Parco Nazionale del Circeo. Il Sindaco di Ponza, Piero Vigorelli, ha più volte sollecitato interventi per restituire linfa vitale all’isola di Zannone, ma la splendida isola un tempo riserva di caccia del marchese Camillo Casati Stampa dove vi  la splendida villa, ormai ridotta ad un rudere dove tre discariche sono diventate parte integrante del “decoro” urbano.  Una situazione che ha portato il Sindaco Piero Vigorelli dalle parole ai fatti, ed ha informato persino i ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente. Adesso il caso è nelle mani della Procura della Repubblica di Cassino, che verificherà eventuali responsabilità. Vigorelli in una nota ha dichiarato “In diverse occasioni nel corso di sopralluoghi e reportage fotografici da parte del sindaco di Ponza, del comandante della Polizia locale di Ponza, dalla Cooperativa dei Barcaioli Ponzesi e di alcuni turisti in visita guidata presso l’isola di Zannone, sono state raccolte prove documentali di gravissime violazioni ambientali, in un’area che avrebbe dovuto essere protetta da qualsiasi intervento distruttivo da parte dell’uomo. Tale dovrebbe essere la ratio di un Parco Nazionale” ha continuando dicendo che “Ho documentato da oltre un anno l’esistenza a Zannone di tre discariche a cielo aperto, con materiali di ogni tipo,  nonché di ingenti quantità di veleno per topi sparpagliato qua e là all’interno della villa comunale, alla mercé di chiunque. Due discariche sono a ridosso del Faro di Capo Negro, dove ci sono gli alloggi del Corpo Forestale dello Stato. La prima discarica è un ammasso indistinto di robaccia, con reti da letto, elettrodomestici fuori uso, scaffalature in ferro, mobili a pezzi, e perfino alcuni tubi verosimilmente di eternit. La seconda discarica è sul sentiero in muratura che dal mare porta al Faro. Ci sono una quindicina di sacchi neri di spazzatura, che sono lì da almeno due anni, putrescenti e puzzolenti. La terza discarica, con sanitari a pezzi, reti metalliche, porte e finestre sgangherate, inerti dell’edilizia, è alle spalle della Villa Comunale di Zannone, la “Casa di Caccia” più nota come la villa dei festini del Marchese Camillo Casati Stampa. Qui il Parco del Circeo aveva istallato un ufficio, una specie di museo e un paio di stanze per una foresteria. Il tutto, oggi, è in condizioni di degrado assoluto e impresentabile. Infine, il veleno topicida gettato a terra alla rinfusa e centinaia di scatole nere per la cattura dei roditori, sono all’interno della fatiscente Villa Comunale. Sono quantitativi abbandonati e non smaltiti del progetto europeo Life-Ponderat di eradicazione del ratto nero. Un progetto finanziato dall’Europa e con la collaborazione del Parco del Circeo. E’ dal gennaio del 2015 – prosegue Vigorelli – che ho denunciato e documentato questo schifo nelle sedute del nuovo Consiglio Direttivo del Parco appena insediatosi e del quale faccio parte. Una seduta del CD si è perfino tenuta a Ponza nel settembre del 2015. Da allora ad oggi non è successo un bel nulla. Tante chiacchiere e nessuna iniziativa concreta da parte del Presidente del Parco, Dott. Gaetano Benedetto, che è seduto su quella poltrona dal 2007. Operoso silenzio anche da parte della Forestale, che pure riceve annualmente dal Parco una bella somma di denaro. Per chi non lo sapesse, in tutti questi anni a Zannone hanno soggiornato per lunghi o brevi periodi solo e soltanto il Corpo Forestale, qualche funzionario del Parco, alcuni ornitologi. Nessun altro. La situazione non è più tollerabile. I responsabili devono essere individuati e puniti severamente. L’opinione pubblica deve conoscere lo scempio ambientale che le autorità preposte alla difesa della natura hanno permesso si realizzasse a Zannone, in un Parco Nazionale. La settimana scorsa ho quindi presentato formale denuncia per gravi reati ambientali al Procuratore Capo di Cassino, il Dott. Luciano D’Emmanuele. La denuncia, con istanza di espressa punizione e riserva di costituzione di parte civile, è nei confronti del Corpo Forestale dello Stato, del Presidente del Parco del Circeo, e di ogni altro soggetto che la Procura di Cassino riterrà responsabile. Nella denuncia si fa riferimento alla nuovissima legge n. 68 del 22 maggio 2015 che ha rafforzato le misure di repressione dei reati ambientali. Il ministro dell’Ambiente, on. Gian Luca Galletti, e il ministro delle Politiche Agricole, Dott. Maurizio Martina, sono stati preventivamente e doverosamente informati dal Sindaco di Ponza di questa denuncia. So bene che la denuncia del Sindaco, su carta intestata del Comune di Ponza, è un atto grave perché è diretta contro un Corpo dello Stato e un alto dirigente. Ma la situazione di Zannone è di inaudita gravità. Zannone è un’isola di grande bellezza. Era incontaminata. Non ha mai avuto grandi insediamenti umani. Nel Medioevo c’erano i monaci benedettini, in un convento i cui resti sono oggi cumuli di macerie. Nel Novecento il Comune affittava la Casa di Caccia a grandi personaggi, fra i quali anche Scarfoglio con Matilde Serao e la principessa Mafalda di Savoia. Oggi Zannone è un panorama di desolazione. Il sentiero che dall’ormeggio del Varo porta alla Villa Comunale, è tuttavia perfettamente pulito.  Farlo, era un compito istituzionale della Forestale e del Parco, ma negli ultimi tre anni le pulizie sono state fatte dai volontari della Pro Loco di Ponza, d’intesa con il Comune. Questa è la sola cosa pulita che oggi si trova a Zannone. Ed è made in Ponza”

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Castelli Romani

Castel Gandolfo, iniziati i lavori al parcheggio di via Giovanni Paolo II

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Castel Gandolfo – Da oggi sono ufficialmente iniziati i lavori di manutenzione straordinaria presso il parcheggio multipiano situato in Via Giovanni Paolo II, adiacente alla sede ASL Roma 6. L’intervento, realizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, comporterà alcune modifiche temporanee alla viabilità interna e il divieto di sosta per consentire il corretto svolgimento delle operazioni.

I lavori prevedono la manutenzione straordinaria delle aree interne del parcheggio, inclusi importanti interventi sull’impianto elettrico, al fine di garantire maggiore sicurezza e funzionalità alla struttura. Questo parcheggio è un nodo di scambio fondamentale per i numerosi utenti che quotidianamente si recano agli sportelli e ai poliambulatori della ASL.

Il Sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, ha espresso il suo apprezzamento per l’intervento: “Ringrazio la Città Metropolitana, nelle persone del Sindaco Gualtieri e del Vice Sindaco Sanna, per questo intervento che permetterà di mettere in sicurezza e valorizzare questo nodo di scambio che quotidianamente viene molto utilizzato dagli utenti che si recano agli sportelli e poliambulatori della nostra Asl”.

I lavori saranno eseguiti con la massima celerità possibile per ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti periodicamente per informare la popolazione sull’avanzamento dei lavori e su eventuali ulteriori modifiche alla circolazione.

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Castelli Romani

Rocca Priora, incastrato il ladro seriale delle auto

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Arrestato dai carabinieri il ladro seriale che rubava dentro le macchine parcheggiate in sosta vicino ai negozi in pieno centro a Rocca Priora. Per due giorni si sono ripetuti furti all’interno di alcune auto che l’uomo forzava dopo aver visto i proprietari scendere per fare degli acquisti nella zona di via San Sebastiano in centro. I Carabinieri della locale stazione dopo aver ricevuto tre denunce da due uomini anziani e un perito informatico della zona, che avevano visto sottrarsi telefonini , tablet , iPad e altri oggetti dalle loro auto. Si sono appostati e l’altra mattina lo hanno fermato in flagranza di reato mentre tentava di aprire la macchina di un ottantenne del posto. Il ladro è stato arrestato e ritrovata tutta la refurtiva asportata precedentemente dalle auto in sosta davanti ai negozi in centro.

Presso il Tribunale di Velletri c’è stato il processo per direttissima per la convalida dell’arresto che è stato eseguito dal giudice monocratico. Il 35enne egiziano, già conosciuto alla Giustizia per furto, ricettazione e altri reati, ha patteggiato la pena ed è stato rimesso in libertà al momento. Con divieto di avvicinamento a Rocca Priora e altre prescrizioni imposte dalla magistratura.

I cittadini vittime dei furti hanno ringraziato a lungo i carabinieri del posto per essere intervenuti velocemente e aver identificato e arrestato l’autore ritrovandogli in casa sua sempre nella cittadina dei Castelli tutta la refurtiva che è stata restituita ai legittimi proprietari .

In particolare un iPad di lavoro molto importante per il perito informatico che lavora per importanti aziende del settore.

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Roma

Roma, metro Piramide: la banchina degli impuniti

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È senza soste l’impegno della vigilanza nelle stazioni metro di Roma.
Ma come potete vedere dalle foto le difficoltà maggiori avvengono in questo preciso momento presso la stazione Piramide della Linea B (sono circa le 18) dove un folto gruppo di borseggiatori bosniaci, si ostina a restare sulla banchina incurante degli avvisi della Guardie Giurate predisposte al servizio che li stanno invitando a lasciare la stazione.
Una situazione a dir poco incresciosa che mostra in pieno i limiti di un sistema giuridico che rischia di confermare sempre di più il concetto di “impunità” per chi si macchia di tale reati.

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