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di Silvio Rossi
Fino a ieri, se qualcuno mi avesse chiesto cos’era un «passaggio a livello senza barriere», avrei risposto: un attraversamento dei binari che esisteva anni fa, ed è rimasto solo sulle schede della motorizzazione civile per le domande della patente, giusto per mantenere in vita la «Croce di Sant’Andrea», il cartello di segnalazione.
Forse avrei potuto immaginare che ne rimanesse qualcuno su qualche strada di montagna, poco frequentata, dove le auto transitano raramente, e i treni che percorrono la ferrovia si contano ogni giorno sulle punte delle dita.
Invece basta costeggiare la via Flaminia, a pochi chilometri dalla capitale, e ci si rende conto come questo pericoloso e anacronistico sistema di attraversamento ferroviario sia ancora presente sulle nostre strade.
Nel tratto tra Prima Porta e Civita Castellana ci sono numerosi passaggi a livello, sia nelle traverse extraurbane che nelle strade interne ai paesi attraversati dalla linea, come Castelnuovo di Porto, Morlupo, Rignano Flaminio. Forse il fatto che la linea in questione non appartiene a RFI, e non è percorsa dai convogli di Trenitalia (la ferrovia Roma Civitastellana Viterbo è di proprietà della Regione Lazio, e l’esercizio sia dell’infrastruttura che della movimentazione è a cura di Atac), ha determinato una minore attenzione alla sicurezza per gli attraversamenti, che se sono stati del tutto eliminati nel tratto urbano, fino alla stazione Montebello, non hanno avuto nessuna attenzione appena superato il limite del percorso urbano.
Eppure fino a Civitacastellana la linea è percorsa da trentaquattro corse giornaliere, che corrispondono a un passaggio ogni venticinque minuti circa nella fascia oraria tra le 5:30 e le 22:00, una frequenza troppo alta perché lasci affidata al caso l’incolumità dei cittadini che percorrono i passaggi a livello. Nel 2014 ci sono stati due incidenti mortali per vetture investite ai passaggi a livello, (uno a gennaio a Castelnuovo di Porto e uno a maggio a Civitacastellana), nel 2013 un altro a Magliano Romano. Quanti morti dovremo attendere per vedere superata questa inutile roulette russa dei binari?