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di Simonetta D'Onofrio
Roma – Si è tenuto ieri, nella prestigiosa sede dell’Ara Pacis a Roma, il convegno “Italian Sounding”, tutela e valorizzazione del Made in Italy, a cura dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. L’evento, promosso dalla Regione Lazio, insieme a Roma Capitale e Unioncamere Lazio, con l’ausilio di Lazio Innova, ha visto studiosi e esperti dibattere sul tema della valorizzazione dei prodotti e delle risorse, criticità e best practice presenti nel “sistema Italia”. Tra le esperienze più significative si colloca il Progetto “K2impresitaly”, capace di conferire un riconoscimento diretto al “tufo e al travertino romano”, inteso come beni del nostro patrimonio culturale e economico, in ottica di riconoscimento per l’Expo di Milano.
Ne abbiamo parlato con la ricercatrice che ha coordinato lo studio delle pietre che caratterizzano il territorio dell’hinterland laziale, dott.ssa Anna Ovidi.
Il “K2impresitaly”, ci dice la dott.ssa Ovidi, nasce dall’esigenza di dare una risposta territoriale all'internazionalizzazione, soluzione necessaria per sostenere l'economia locale e favorire lo sviluppo e la crescita.
Le identità che concorrono alla sintesi progettuale sono quelle notoriamente attive nel territorio: imprese, enti locali e università. Il “K2impresitaly” catalizza queste identità in una logica complessa, al fine di mettere a frutto relazioni e azioni adeguate a nuovi mercati globali. Le imprese e i Comuni dell'area sperimentale del Lazio (Roma, Tuscia e Sabina) con la Link Campus University di Roma sono i soggetti sostenitori del progetto, guidato nella formazione dal Ministero dello Sviluppo Economico, e insignito della Medaglia del Presidente della Repubblica per l'evento di debutto nel maggio 2014.
L'iniziativa “Call 4 Innovators” di Roma e Lazio, prosegue la Ovidi, che seleziona le eccellenze locali a sponda degli eventi scientifici in programma nel semestre Expo 2015 nella Capitale, ha consentito nel primo appuntamento coordinato dal Campus Bio Medico di Roma, di esibire i contenuti di quest'innovativa concertazione e concreto strumento negli scambi internazionali: le imprese per i loro prodotti e servizi, gli enti locali per i fattori socio-economici di crescita e l’università per le conoscenze applicabili alla realtà economica e culturale di entrambi. L’inserimento in un contesto di valorizzazione dell'applicazione della ricerca a imprese e prodotti, particolarmente per la promozione del territorio del Lazio, è stato quindi un ring di sano confronto e di importante verifica.
Prosegue la coordinatrice, ribadendo come il peculiare apporto di ricerca “Aurum pro Arte Vis pro Aqua Terraque” scelto in coerenza col grande tema “Expo”, sia inteso a dimostrare il nesso tra il carattere puramente scientifico e l'azione di "marketing" (ben rimarcato dal Fabbris -e il modello Societing) in diretto vantaggio delle imprese: “credo di esserci riuscita al meglio delle mie possibilità riconoscente ai ricercatori CNR che hanno favorito gli elementi della ricerca de qua”.
In questo caso, sono le aziende del tufo e del travertino romano, associate in un piano bivalente di esportazione denominato “Piano TTR” dall'acronimo di entrambi, a rilevarne il beneficio e si è capito senza riserve. Ma anche il territorio reagisce e prova ne è l'interessante “avance istituzionale” di un Comune che ha raccolto la sensibilità (Castel S. Elia) e non ha esitato la richiesta di un approfondimento.
Anche il territorio, infatti, acquista valenza laddove nel pregio geologico, o nel beneficio di estrazione, insomma, si percepisce un risultato di profitto. Il raccordo di questa sinergia positiva (ricerca, promozione e plurale beneficio) è il “K2impresitaly”.
Nel progetto sono molti i piani: per le imprese in assets per settore merceologico o per affinità; per i Comuni e per le università, col territorio inteso come attività produttiva; per l'Università, laboratorio di scienza, formazione ed expertise.
L'esperienza di ieri, commenta la ricercatrice, ha sancito definitivamente il valore di questa visione, rafforzata dal gradimento espresso dai ricercatori e dagli ingegneri presenti, dagli Amministratori locali intervenuti e dai docenti delle maggiori Università romane rappresentate nonché dal mondo dell'informazione e della comunicazione.
Conclude la dottoressa Ovidi con una speranza condivisa anche da molti dei presenti: “Una platea eterogenea di assensi, che per un giorno hanno lenito le difficoltà che in questo Paese incredibilmente s’incontrano nell’affermare un progetto, nonostante le medaglie… esattamente come la fatica di scalare un “vetta” che nel proponimento, ben replica il nome: ma dalla cima, l’orizzonte è infinito!”.