Connect with us

Senza categoria

Roma, Polisportiva Borghesiana volley (II divisione/m). Lococo: “Stimolante lavorare coi giovani”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

ROMA – Sarà la prima squadra maschile del settore volley della Polisportiva Borghesiana. La Seconda divisione del club capitolino, in questa stagione, ha un nuovo tecnico: si tratta di Giorgio Lococo, allenatore dalla lunga esperienza nel mondo della pallavolo. «L’accordo con la Polisportiva Borghesiana è stato abbastanza veloce: mi hanno chiesto di fare crescere questo gruppo che è composto da diversi ragazzi giovani e, avendo avuto tante esperienze nel settore giovanile, questo aspetto mi ha certamente stimolato ad accettare». Anche se l’allenatore da tempo non allena gruppi maschili. «L’ultima volta è stata diversi anni fa, ma non ci sono grandi problemi – assicura Lococo -. Differenze? A livello giovanile le ragazze spesso sono più mature, mentre tra i grandi magari è più facile coinvolgere gli uomini e il lavoro psicologico da fare è diverso». La prima squadra maschile della Polisportiva Borghesiana volley si sta allenando da circa un mese. «Finora abbiamo lavorato molto sulla parte fisica, badando meno all’aspetto tattico e tecnico. Il campionato è ancora lontano (dovrebbe iniziare a metà novembre, ndr) e quindi per ora non abbiamo disputato amichevoli: la prima dovremmo prenderla per sabato 21 ottobre, a breve cercheremo di capire con quale avversario».

Gli obiettivi tecnici della squadra di Lococo sono abbastanza chiari. «Sarà un campionato stimolante per tutti i nostri ragazzi: i giovani dovranno crescere e i “grandi” dovranno favorire questo processo. D’altra parte il campionato di Seconda divisione è discretamente testante da questo punto di vista, pur avendo un livello alla portata del nostro gruppo. Capiterà di incrociare anche squadre con elementi che in passato hanno giocato in categorie superiori, ma in generale è un torneo in cui possiamo esprimerci bene. Una volta ufficializzati i gironi, vedremo con che tipo di avversarie siamo stati abbinati» conclude l’allenatore della Polisportiva Borghesiana volley.

Senza categoria

Iaquinta e Reale vincono la prima prova nazionale Cadetti, Mancini seconda

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print
Frascati (Rm) – Se il buongiorno si vede dal mattino, il Frascati Scherma sta per vivere un’altra stagione giovanile entusiasmante. Nel week-end appena messo alle spalle, il club tuscolano ha applaudito i successi del fiorettista Emanuele Iaquinta e dello sciabolatore Leonardo Reale nella prima prova nazionale Cadetti che si è tenuta a La Spezia (in Liguria). Davvero splendida la prova dei due ragazzi che hanno dimostrato ancora una volta le loro promettenti qualità. Nel fioretto va segnalato anche il buon ottavo posto di Manfredi Di Russo, oltre ai piazzamenti di Riccardo Mancini (17esimo), Joan Sinopoli (22), Ian Marino (25), Davide Alteri (35), Damiano Pozzi (51), Leonardo Papi (52), Mauro Addato (57), Emanuele Beciani (134), Simone Minetti (148), Andrea Pasculli (158), Giovanni Tola (168) e Riccardo Certotti (190). Benissimo anche Sofia Mancini che ha chiuso al secondo posto tra le fiorettiste in una gara che ha visto anche il bel settimo posto di Gloria Pasqualino, il 22esimo di Rachele Angelino e altri piazzamenti più di retrovia come quelli di Mariarosa Salvatore (47esima), Maya Toti (49), Agnese Rutigliano (83), Valeria Gneo (86) e Laura Incorvaia (127). L’altro trionfo, come detto, è arrivato dalla sciabola maschile dove Leonardo Reale ha sbaragliato la concorrenza. Nella stessa prova da segnalare il nono posto di Riccardo Aquili e poi i piazzamenti di Gabriele Cecchinelli (14esimo), Mattia Bottega (47), Paolo Luca Dia (59), Davide Pasquini (109) e Emanuele Viscovo (134). Tra le sciabolatrici la migliore è stata Matilde Reale (ottava) con Eleonora Colella che ha chiuso 21esima e Ludovica Rossetti 37esima. Uscendo dall’Italia c’è stata una doppia prova internazionale dedicata ai fiorettisti a Sabadell, in Spagna. Nel circuito satellite Assoluto, Carlos Llavador ha dimostrato di essere ancora performante centrando il terzo posto in una gara dove vanno ricordati anche il 17esimo posto di Alessandro Stella, il 24esimo di David Williams, il 28esimo di Joel Ciani, il 42esimo di Damiano Rosatelli, il 48esimo di Sebastiano Groeteke e l’80esimo di Luis Macedo. Nella prova femminile 20esima Andrea Dinca, 22esima Margherita Lorenzi, 26esima Maria Marino e 50esima Claudia Memoli. Sempre a Sabadell, nell’ambito della prova nazionale spagnola Assoluta, vanno segnalati sia il successo di Damiano Rosatelli (con Leone Mendizabal 55esimo), sia il terzo posto di Maria Marino (con Andrea Dinca decima).


Continua a leggere

Cronaca

Sentenza Open Arms: conseguenze politiche per Salvini e la Lega in gioco

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Con l’arringa difensiva che si conclude oggi il processo si avvia alla conclusione con la richiesta di condanna a 6 anni di reclusione per il ministro accusato di sequestro di persona, mentre la PM Giorgia Righi, sotto scorta, continua a rappresentare l’accusa

Dopo settimane di tensione e insulti social, la Procura di Palermo ha deciso di assegnare una scorta alla PM Giorgia Righi, una delle magistrate coinvolte nel processo contro il ministro Matteo Salvini. La decisione arriva a seguito di minacce e attacchi online, a cui Righi è stata oggetto dopo la richiesta di condanna nei confronti del leader della Lega.

Il processo, che vede Salvini imputato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, è legato all’episodio del 2019, quando, durante il governo giallo-verde, il ministro dell’Interno rifiutò l’approdo alla nave Open Arms, con 147 migranti a bordo. La Procura di Palermo aveva richiesto una pena di sei anni di reclusione per Salvini, accusandolo di aver ostacolato l’ingresso dei migranti in Italia.

Il caso ha suscitato un acceso dibattito politico e giuridico, con una valanga di reazioni a favore e contro l’iniziativa giudiziaria. A pochi giorni dalla sentenza, i sostenitori di Salvini sono scesi in piazza per esprimere solidarietà al loro leader.

Giorgia Righi, che fa parte della Direzione Antimafia, era l’unica magistrata del pool accusatorio a non avere ancora una protezione, nonostante le numerose minacce ricevute. Dopo i numerosi insulti sui social e i commenti minacciosi, la Procura ha deciso di assegnarle una scorta, per garantire la sua sicurezza.

In una nota ufficiale, il procuratore capo di Palermo, Maurizio De Lucia, ha sottolineato che “le intimidazioni non sono mai giustificabili” e che le istituzioni sono chiamate a proteggere i magistrati che svolgono il loro dovere “con serietà e indipendenza”. La decisione di tutelare Righi arriva dopo un’intensa pressione mediatica e politica che ha scosso il processo e il dibattito pubblico.

Il processo prosegue con l’arringa difensiva del legale di Salvini, Giulia Bongiorno, che ha ribadito la posizione del suo assistito, accusando la ONG Open Arms di essere stata responsabile del ritardo nell’approdo, e quindi, delle difficoltà nei soccorsi. “Open Arms ha avuto innumerevoli opportunità di fare sbarcare i migranti, ma ha scelto di ‘bighellonare’, rifiutando l’approdo a diversi porti”, ha dichiarato Bongiorno. L’avvocato ha poi sostenuto che la nave avrebbe potuto dirigersi verso la Spagna, paese di bandiera, senza dover aspettare l’autorizzazione da parte delle autorità italiane.

Intanto, mentre in aula si svolgevano le udienze, in piazza Politeama, a Palermo, i sostenitori di Salvini si sono radunati per una manifestazione di solidarietà. Tra i presenti, oltre a numerosi militanti della Lega, c’erano anche i ministri Giuseppe Valditara, Roberto Calderoli e Giancarlo Giorgetti, insieme a parlamentari nazionali e regionali del partito. “Sono qui per sostenere Matteo Salvini, che ha difeso l’Italia e i suoi confini”, ha dichiarato Giorgetti, all’arrivo in piazza.

La vicenda ha trovato anche eco a livello internazionale. Il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, ha espresso il suo sostegno a Salvini con un tweet, in cui ha scritto: “Siamo con te, amico mio! Matteo Salvini merita una medaglia per aver difeso l’Europa”. Orbán ha condiviso una foto di Salvini davanti all’aula bunker di Palermo, aggiungendo che il leader della Lega avrebbe difeso i valori e i confini dell’Europa contro l’immigrazione incontrollata.

Il sostegno da parte del governo ungherese ha sollevato polemiche, con critiche da parte delle opposizioni italiane e di alcune organizzazioni per i diritti umani, che hanno sottolineato come la questione dei migranti non riguardi solo la protezione dei confini, ma anche il rispetto dei diritti umani e dei trattati internazionali.

Con l’arringa difensiva che si conclude oggi, il processo si avvicina alla fase finale. Il giudice dovrà prendere in considerazione le argomentazioni delle parti e la richiesta della Procura, che invoca una condanna esemplare per l’ex ministro dell’Interno. Salvini, che è stato più volte al centro della politica italiana con la sua linea dura sui migranti, potrebbe affrontare una sentenza che non solo influenzerà la sua carriera politica, ma anche l’immagine della Lega, che si è schierata compatta al suo fianco.

In ogni caso, le implicazioni del processo sono destinate a rimanere al centro del dibattito politico e giuridico per settimane. L’attenzione ora è puntata sul verdetto finale e sulle possibili conseguenze politiche di un caso che ha suscitato forti reazioni e diviso il Paese.

Continua a leggere

Cronaca

Notte di orrore a Gravina di Puglia: uomo dà fuoco all’auto con la moglie e la soffoca mentre fugge

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

La città è sotto shock, mentre le autorità chiedono un’azione immediata contro la violenza di genere”

Gravina di Puglia (BA) – Una notte di terrore ha scosso la tranquilla cittadina di Gravina di Puglia, quando un uomo ha brutalmente assassinato la moglie, dando fuoco all’auto in cui si trovava e soffocandola mentre tentava di fuggire. L’orribile crimine ha lasciato la comunità in stato di shock e ha riacceso il dibattito sulla violenza domestica in Italia.

Secondo le prime ricostruzioni degli investigatori, l’uomo, identificato come Marco R., 45 anni, avrebbe agito in seguito a una violenta lite con la moglie, Maria G., 40 anni. I vicini hanno riferito di aver sentito urla provenienti dall’abitazione della coppia poco prima della tragedia.

Anna L., una residente del quartiere, racconta: “Ho sentito delle grida strazianti e poi ho visto le fiamme. È stato terribile. Non riuscivo a credere ai miei occhi quando ho visto quell’uomo che impediva alla moglie di scappare dall’auto in fiamme.”

Il sindaco di Gravina, Fedele Lagreca, visibilmente scosso, ha dichiarato: “Siamo devastati da questa tragedia. La nostra comunità non aveva mai vissuto un orrore simile. Dobbiamo fare di più per prevenire questi atti di violenza estrema.”

Il Prefetto di Bari, Antonia Bellomo, ha convocato una riunione d’emergenza del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. “Questo crimine efferato richiede una risposta forte e immediata. Intensificheremo i controlli e le misure di prevenzione, ma è necessario un cambiamento culturale profondo per sradicare la violenza di genere.”

La Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, ha rilasciato una dichiarazione: “Quanto accaduto a Gravina è inaccettabile. Dobbiamo agire con fermezza per proteggere le donne e educare gli uomini al rispetto. Il Governo sta lavorando a nuove misure per contrastare la violenza domestica.”

L’episodio ha scatenato una serie di manifestazioni spontanee in città. Centinaia di cittadini si sono riuniti in piazza, con candele e cartelli che chiedono giustizia per Maria e azioni concrete contro la violenza sulle donne.

Giovanna M., attivista locale per i diritti delle donne, ha commentato: “Quante altre donne devono morire prima che si prenda sul serio questo problema? Abbiamo bisogno di più centri antiviolenza, di formazione nelle scuole e di un sistema giudiziario che protegga realmente le vittime.”

Il parroco della chiesa locale, Don Luigi, ha espresso il dolore della comunità: “Siamo tutti sotto shock. Maria era una donna amata da tutti, sempre pronta ad aiutare il prossimo. Non riusciamo a capacitarci di come sia potuto accadere tutto questo.”

Le forze dell’ordine hanno arrestato Marco R., che ora si trova in custodia cautelare. Il Procuratore capo di Bari, Roberto Rossi, ha assicurato: “Faremo tutto il possibile per garantire che giustizia sia fatta. Questo crimine efferato non resterà impunito.”

Mentre la città piange la perdita di Maria, cresce la richiesta di azioni concrete per prevenire futuri episodi di violenza. La tragedia di Gravina di Puglia si aggiunge alla lunga lista di femminicidi in Italia, evidenziando la necessità urgente di affrontare questo problema sociale con misure efficaci e un cambiamento culturale profondo.

La comunità si sta mobilitando per organizzare una fiaccolata in memoria di Maria e di tutte le vittime di femminicidio, mentre le autorità promettono di intensificare gli sforzi per combattere la violenza di genere. Resta da vedere se questa tragedia sarà finalmente il catalizzatore per un cambiamento reale e duraturo nella società italiana.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti