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ROMA, SCALINATA TRINITA' DEI MONTI: AL VIA IL RESTAURO GRIFFATO BULGARI

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Tempo di lettura 5 minuti Per tutta la durata dei lavori, il collegamento tra piazza della Trinità dei Monti e Piazza di Spagna sarà garantito dalle rampe di S. Sebastianello e Mignanelli.

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Redazione

Roma – Si è avviato oggi alla presenza del sindaco di Roma Ignazio Marino, Jean-Christophe Babin, AD Bulgari, dell’Assessore alla Cultura e allo Sport Giovanna Marinelli e del Sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce, l’allestimento del cantiere e l’intervento di restauro della Scalinata di Trinità dei Monti in piazza di Spagna, uno dei simboli di Roma nel mondo.

L’intervento, a vent’anni esatti dal precedente, prenderà vita grazie alla donazione di Bulgari di 1,5 milioni di Euro a Roma Capitale, in occasione del suo 130° Anniversario, celebrato nel 2014. Il progetto di restauro restituirà alla capitale uno dei suoi monumenti  più rinomati ed al tempo stesso uno dei luoghi emblematici del  gioielliere romano. La Scalinata di Trinità dei Monti rappresenta infatti il cuore della storia di Bulgari, il collegamento tra via  Sistina  – dove Sotirio Bulgari aprì il primo negozio nel 1884  – ed il negozio attuale di via dei Condotti.

Il progetto di restauro è stato redatto dai tecnici della Sovrintendenza Capitolina che hanno anche la Direzione tecnico-scientifica della realizzazione dei lavori, affidati a Il Cenacolo S.r.l., e che saranno completati entro la fine della primavera del 2016.

Per tutta la durata dei lavori, il collegamento tra piazza della Trinità dei Monti e Piazza di Spagna sarà garantito dalle rampe di S. Sebastianello e Mignanelli. Considerata l’apertura dell’Anno Giubilare della Misericordia, dopo un primo periodo di chiusura completa, al fine di consentire ai milioni di turisti e pellegrini che giungeranno a Roma di  poter transitare sulla storica Scalinata e al contempo rendere visibili le operazioni di restauro, a partire dal 7 dicembre nelle ore diurne verrà resa accessibile una delle due rampe laterali della scalinata all’interno dell’area di cantiere.

Il percorso consentirà di godere della spettacolare vista sulla Barcaccia e via dei Condotti; sarà protetto da pannelli trasparenti, analoghi a quelli che delimiteranno  il cantiere su piazza di Spagna, e verrà chiuso a un mese circa dalla conclusione dei lavori per consentire la rifinitura complessiva del restauro.

Le operazioni previste sono finalizzate non solo alla pulitura, consolidamento e protezione di tutte le superfici lapidee ma anche a garantire la sicurezza di chi la percorre con il recupero funzionale delle gradinate. “Dopo questo importante intervento a cura della Sovrintendenza – dichiara il sindaco di Roma Ignazio Marino – restituiremo alla città un luogo simbolo di Roma in Italia e nel mondo. Un regalo che dobbiamo alla generosità della maison Bulgari e che ci giunge in un anno particolarmente importante per la Capitale, come quello del Giubileo della Misericordia. L’Anno Santo sarà per milioni di pellegrini anche l’occasione per ammirare i tesori di Roma e apprezzare l’impegno di questa Amministrazione per valorizzare il patrimonio culturale della città attraverso il sodalizio con eccellenze dell’impresa come Bulgari”.

Jean-Christophe Babin, Amministratore Delegato del Gruppo Bulgari, ha così commentato: “Un anno fa abbiamo adottato la scalinata di Trinità dei Monti per celebrare il 130° anniversario dalla fondazione dell’Azienda. Un gesto doveroso verso una città che con il suo patrimonio storico, artistico e culturale unico ha contribuito in modo determinante al successo di Bulgari divenendo al tempo stesso un’inesauribile fonte di ispirazione per le nostre collezioni. Oggi  siamo lieti di annunciare l’inizio dei lavori di restauro come primo traguardo di una collaborazione di successo fra pubblico e privato che consentirà di restituire alla città uno dei luoghi più iconici in tutto il suo splendore monumentale.  Questa operazione rafforza il legame indissolubile che Bulgari ha con Roma  e rappresenta una gemma che risplenderà per sempre nella tradizione di eccellenza della Maison”.

NOTA STORICA

La celebre Scalinata che domina piazza di Spagna, interamente in travertino con specchiature in cortina laterizia e lapidi celebrative in marmo, fu realizzata tra il 1723 ed il 1726 dall’architetto romano Francesco De Sanctis (1693-1740),  come  scenografico raccordo tra le pendici del Pincio, con la chiesa della Santissima Trinità e la sottostante piazza di Spagna con la fontana della Barcaccia.
L’idea di superare il forte dislivello con una scala è documentato già nel 1559, ma fu solo nel 1660, grazie al lascito del francese Stefano Gueffier, che furono redatti i primi progetti, tra cui quello  attribuito alla bottega del Bernini che per primo propose l’andamento concavo convesso delle pareti e le rampe a tenaglia, essenziale per le successive progettazioni. Sorse allora l’annosa controversia tra lo Stato della Chiesa e la Corona di Francia sulla proprietà dell’area, che fu una delle cause del mancato avvio dei lavori. Nel 1717 papa Clemente XI bandì il primo concorso per il progetto a cui parteciparono i maggiori architetti del tempo tra cui, oltre al De Sanctis, Alessandro Specchi (autore nel 1704 del Porto di Ripetta), Alessandro Gaulli e Filippo Juvarra. I lavori, sempre a causa della citata controversia, furono avviati solo sotto Innocenzo XIII – i cui simboli araldici, le aquile della casata Conti, si alternano al giglio di Francia sui cippi posti ai piedi della monumentale gradinata – e ultimati da Benedetto XIII con un costo di oltre 50.000 scudi.
Nel 1728 a causa delle molte piogge cadute a Roma, la Scalinata, a soli due anni dall’ultimazione dei lavori, subì il crollo del muraglione eretto sul fianco sinistro a contenimento delle propaggini del Pincio;  del restauro fu incaricato Filippo Juvarra, che eseguì i lavori nel 1731.
Da allora la Scalinata è stata utilizzata per allestimenti scenografici, cinematografici ed eventi vari, divenendo uno dei luoghi di Roma più famosi al mondo.
Dal 1951, ogni anno nel mese di aprile, sui 144 gradini viene realizzata la famosa esposizione delle azalee, mentre in occasione delle festività natalizie viene allestito il Presepe pinelliano con statuine di cartapesta.

RESTAURI PRECEDENTI
La Scalinata nel corso del tempo è stata sottoposta a numerose e costanti manutenzioni, anche di notevole entità, che hanno interessato soprattutto le gradinate. Nel 1974 – 76  sono stati eseguiti interventi per ripristinare i numerosi gradini fratturati e per scialbare parti delle specchiature in cortina dei terrazzamenti,  mentre nel 1991 sono stati sistemati i gradini, in gravissimo degrado, e le copertine dei parapetti. Sono stati più volte ripetuti nel tempo interventi di rimozione di scritte vandaliche, operazioni di disinfezione per l’asportazione di patine biologiche e vegetazione infestante e localizzati interventi di tassellatura dei gradini.  Quotidianamente viene svolto dalla società AMA  nelle prime ore del mattino,  il completo lavaggio della Scalinata. 
Nel 1995 fu realizzato il primo restauro completo del monumento, che per l’occasione venne interamente chiuso al transito pedonale. L’intervento si rese necessario a causa dello stato di estremo degrado in cui versavano le superfici, per molteplici fattori ambientali e antropici, ai quali si accompagnava un uso incontrollato delle gradinate, soprattutto notturno, che aveva procurato notevoli danni (accensione di fuochi, scritte vandaliche, etc.). In occasione dei lavori fu revisionato l’impianto di illuminazione e si provvide al restauro dei lampioni in ghisa.     
Negli ultimi vent’anni sono stati eseguiti ripetuti interventi di manutenzione per la rimozione di scritte vandaliche, tassellature di gradini, rubricatura delle lapidi e l’asportazione di patine biologiche.  Più volte durante la settimana viene svolto nelle prime ore del mattino,  il completo lavaggio della Scalinata. 

STATO CONSERVATIVO E INTERVENTI

Lo stato conservativo del monumento non è buono. A vent’anni dall’ultimo grande restauro le superfici presentano molteplici fenomeni di deterioramento dovuti ai naturali processi di degrado accelerati, in molte aree, dal costante uso del monumento per il continuo transito e stazionamento dei fruitori.
Le superfici in travertino sono ricoperte da patine scure, interessate da formazioni biologiche, da localizzate fessurazioni mentre le stuccature delle precedenti  manutenzioni risultano mancanti, non più funzionali o esteticamente inidonee.  Inoltre le copertine dei parapetti risultano in più punti sollevate a causa della presenza di piante infestanti.  Anche le specchiature laterizie presentano molteplici lacune dello strato di finitura, per la presenza di efflorescenze saline, mentre in corrispondenza di alcune integrazioni è completamente perduta la scialbatura superficiale. Le iscrizioni delle lapidi risultano dilavate e richiedono  una nuova rubricatura, mentre gli elementi metallici necessitano di trattamento o di sostituzione, quando  non più suscettibili di consolidamento.
Oltre alle operazioni di disinfenzione, pulitura e consolidamento di tutte le superfici lapidee, come nel precedente intervento del 1995,  sarà effettuata la completa revisione delle gradinate, con il riallettamento delle lastre dei gradini in fase di “scivolamento”, la tassellatura delle parti più usurate, oltre alla verifica della pavimentazione dei terrazzamenti e al sistema di deflusso delle acque. Fondamentale per il monumento è infatti garantire la sicurezza di chi la percorre.   A completamento dell’intervento verrà effettuata anche la revisione dell’impianto di illuminazione e il restauro dei lampioni storici. 

 

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Castelli Romani

Frascati: eletti i presidenti delle Commissioni Affari Istituzionali e Bilancio

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Eletti ieri i presidenti della Commissione Affari Istituzionali e della Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate del Comune di Frascati, rispettivamente Maria, detta Emanuela, Bruni e Roberto Mastrosanti.

Una nuova elezione che segue le dimissioni, sembrerebbe senza alcuna motivazione, di Anna delle Chiaie e Marco Lonzi.

La Commissione Affari Istituzionali, da Statuto del Consiglio Comunale, spetta di diritto alle opposizioni che siedono a Palazzo Marconi che oggi erano rappresentate dalla stessa Emanuela Bruni, Roberto Mastrosanti, Anna delle Chiaie e Matteo Angelantoni con la sola assenza di Marco Lonzi.

Maria, detta Emanuela, Bruni

All’unanimità dei presenti viene eletta la dottoressa Bruni, già candidata sindaco nel 2021 del centro destra Frascatano: un curriculum vitae che spazia dalla carriera giornalista, a ruoli istituzionali – la prima donna a presiedere il cerimoniale di Palazzo Chigi – ed, attualmente, consigliere del CdA del MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.

Roberto Mastrosanti

Per la Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate viene eletto, sempre all’unanimità dei presenti compresi i capogruppo dei partiti di maggioranza di Palazzo Marconi, l’avvocato Roberto Mastrosanti, già sindaco della città: una regola non scritta, ma sempre rispettata dall’assise tuscolana, attribuisce sempre alle opposizioni tale presidenza in virtù del fatto che trattasi, pur sempre, di una commissione di controllo.
Si ricuce così il rischio di un blocco dell’attività politica del Consiglio Comunale.
A caldo il commento del commissario cittadino di Forza Italia, nonché membro della segreteria provinciale, il dottor Mario Gori: “Eletti due consiglieri comunali con grande esperienza Amministrativa ed Istituzionale, oltre che stimati professionisti, che, sicuramente, eserciteranno le loro funzioni nell’interesse della collettività”. Si aggiunge poi, nella serata, dalle pagine Facebook, il commento della Lega Frascati che oltre ad augurare un “buon lavoro” ai neoeletti scrive: “su queste commissioni parta un percorso di costruzione di una alternativa politico-amministrativa all’attuale giunta a guida PD”.

Ai neo presidenti auguriamo un buon lavoro.

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Castelli Romani

Rocca Priora, elezioni: intervista a 360 gradi a Anna Zaratti

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Anna Zaratti, classe 1983, sposata. Una laurea in biologia cellulare molecolare ed un master in genetica forense, oggi docente nella scuola media secondaria.

Una chiacchierata in serenità davanti ad un caffè cercando di capire cosa spinge una ragazza della sua età ad una competizione elettorale.

Anna, anche con te, ci diamo del tu? Come sei arrivata alla politica?

(sorride serena) Si si, diamoci del tu. Ho respirato in casa questa passione.
I primi momenti di vita politica li ho vissuti all’università ed è stata per me un bel banco di prova perché ho compreso in pieno il concetto che la “vera politica parla sempre”.

Spiegami un po’ questa tua ultima affermazione

Vedi non è una questione di ideologie contrapposte ma il concetto stesso che la politica è arte del fare e del discutere. Ha come fine il bene delle persone, della comunità.
Quindi va da se che costruire una strada, una scuola, non è né di destra né di sinistra è semplicemente da FARE e questo si vede ancora di più in un ambito, come quello locale, dove bisogna necessariamente superare questi steccati ideologici.

Quindi vuoi dirmi che alla fine gli steccati ideologici crollano o meglio debbono venire meno di fronte a questo tuo principio?

(il sorriso diventa serio) Certo che si.
La contrapposizione ideologica porta sempre allo scontro delle persone e non al chiarimento delle idee e quindi compiere delle scelte sulla base del FARE deve essere, necessariamente, il principio di chi si presenta di fronte agli elettori.

A Rocca Priora la scelta del tuo partito, Fratelli d’Italia, di cui sei presidente, viene vista come una scelta sofferta. È vero?

Ma neanche tanto.
Quello che ci rimproverano è il discorso delle solite facce, delle solite persone.
Ti faccio un esempio: tu lasceresti una Ferrari o un aereo in mano ad una persona che non l’ha mai guidata?
Io tentennerei nel farlo, preferirei avere qualcuno al fianco che mi insegnasse a farlo, mi spiegasse come tirare fuori al meglio le potenzialità della Ferrari o dell’aereo.
Ecco: guidare una macchina amministrativa, di certo, non è una cosa facile.
C’è bisogno di chi ha le capacità di farlo e che permetta a “noi giovani” di fare esperienza creando poi una nuova classe dirigente.

Quindi fare quella che un tempo era la “gavetta” è necessario anche in politica?

Ancora di più. Si dice spesso che chi governa debba essere un buon padre o una buona madre di famiglia.
Ma non mi risulta che ci sia il “manuale del perfetto genitore” bisogna fare esperienza sul campo ed avere vicino donne e uomini che di “esperienza” ne hanno già e che ci permettano di acquisire con loro quelle capacità amministrative e di governo necessarie per il bene della popolazione.

Mi ha colpito molto nella riunione del 24 aprile quando hai parlato di biodiversità e nello specifico del Bosco del Cerquone. Ho appuntato un acronimo “ZSC” mi spieghi cosa significa e come può diventare quella località il valore aggiunto per Rocca Priora?

(gli brillano gli occhi ed il suo sorriso risplende) Mi fa piacere che ti sia soffermato su questo argomento lo serbo nel mio cuore dai tempi in cui, in università, facevo ricerca.
Noi abbiamo la fortuna di avere una Zona Speciale di Conservazione, ZSC appunto.
Prova a chiudere gli occhi e pensare al nostro territorio in periodo compreso tra 600 mila anni fa e 40 mila anni fa … beh! quello è il Bosco del Cerquone.
Un unicum per il nostro territorio, una zona non contaminata dalle successive forestazioni, i castagni ad esempio, che mutarono moltissimo l’aspetto delle nostre zone.
Li si conservano ancora querce, tigli ed aceri tipici della nostra zona.
Un vero e proprio Santuario Ecologico, un campionario, passami il termine, di molteplici biodiversità, sia faunistiche che floreali.
Si potrebbe creare un indotto turistico magari un vero e proprio centro di ricerca assieme alle università arrivando fino all’ARPA.
Ma quello che diventa ancora più necessario è quello che Claudio Fatelli ha esposto nella riunione a cui tu facevi riferimento: creare quelle strutture capaci di accogliere turisti e ricercatori. Oltre l’indotto ci vuole la capacità recettiva.

Sempre in quella stessa occasione hai ampiamente parlato di Sport ma cosa rappresenta per te?

Qui il discorso si ampia.
Siamo troppe volte abituati a considerare lo sport esclusivamente come pratica sportiva, come attività.
Ma se andiamo a guardare bene lo Sport è la base dell’inclusione, è simbolo e sinonimo di pace, basta guardare nel mondo antico quando durante il periodo olimpico si interrompeva ogni guerra.
Lo Sport insegna a fare tesoro delle sconfitte.
Lo Sport educa i giovani ad una disciplina comportamentale, è la scuola delle regole.
Lo Sport deve diventare un progetto educativo, sociale, inclusivo non esclusivamente motorio.
Quindi una progettualità di questo genere deve diventare l’anima di ogni azione amministrativa.

Un progetto ambizioso, il tuo, ma non si può non condividere

Beh aggiungo che Rocca Priora ha avuto la fortuna di essere stato uno dei primi paesi dei Castelli Romani a dotarsi di un complesso sportivo polivalente. Oggi quella realtà può e deve diventare una Cittadella dello Sport proprio in questo ambito che ho appena descritto. E lo si può fare anche utilizzando strutture ecocompatibili che ne farebbero un unicum nel suo genere.

Sei alla tua seconda esperienza come candidato al consiglio comunale. C’è qualcosa che nella prima tua prima esperienza ti ha colpito?

Si! Non te lo nascondo – dice guardandomi fissa negli occhi – ho sentito forte il peso della responsabilità delle persone che avevano riposto in me la loro fiducia. Un peso importante ma che oggi, ancora di più, mi spinge a fare meglio.
Ma stavolta ho dietro di me una bella squadra che mi supporta e mi sprona ad andare avanti e quello che chiedo ai roccaprioresi è di non smettere mai di stimolarmi anche il giorno dopo le elezioni ricordandogli la mia piena e totale disponibilità a riceverli ogni volta che lo riterranno necessario.
Ed in più, mi prendo l’impegno, già da ora, di incontrarli spesso, in una Assemblea Pubblica, per fare il punto della situazione. Un impegno concreto che mi permetta di ascoltare i loro suggerimenti, le loro idee e, perché no, anche le eventuali lamentele.

Le mie interviste, lo avrai letto, si chiudono sempre con una bacchetta magica che io ti presto e che può far avverare due desideri: uno per te, per la tua famiglia ed uno per la tua città …

Beh facile per la mia famiglia: la serenità e l’armonia e quella capacità di comprendersi sempre.
Per Rocca Priora ho un sogno: una Ludoteca, un luogo che permetta ai giovani di trovarsi e di incontrarsi.
Un luogo che permetta loro di poter tornare ad essere comunità che si unisce e che crea valore aggiunto. E questo lo si può fare utilizzando quelli spazi, troppe volte abbandonati e che, grazie al PNRR il Comune di Rocca Priora sta recuperando appieno.

L’avevo conosciuta dalle parole di alcuni amici che me l’avevano descritta come una donna tenace ma piena di voglia di fare e di capacità di fare sintesi: avevano ragione.
Grazie Anna ed un grosso in bocca al lupo.

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Castelli Romani

Castel Gandolfo, sulle sponde del lago appare un cartello del Comune “Attenzione pericolo di Morte”

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L’assessore Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi”

“Attenzione pericolo di morte, divieto di accesso nell’area e nello spazio lacuale antistante. Presenza di ordigni bellici inesplosi”. Questo quanto riportato dalla segnaletica, apparsa da qualche giorno e messa dal Comune di Castel Gandolfo che dice chiaramente che nel lago ci sono bombe inesplose che stanno lì dalla seconda guerra mondiale.

La segnaletica richiama due ordinanze (ndr. come scritto sui cartelli stessi) del 2013 e del 2021

Il fatto che esistano ben due ordinanze sta a significare che il pericolo della presenza di ordigni bellici si conosce da almeno 11 anni ma il segnale di pericolo, inequivocabile nella sua interpretazione, è stato messo pochi giorni fa:

Il cartello si trova sull’arenile del lago Albano di Castel Gandolfo, tra il vecchio porticciolo e il civico 7 di via dei Pescatori, vicino a un circolo di canoa direttamente con accesso in acqua per disabili.

Il cartello ha scatenato non poche polemiche e messo preoccupazione tra più di qualche operatore balneare e turistico nonché dei residenti che qualche bracciata lì intorno, almeno in questi anni e ultimi tempi, l’hanno azzardata: “Ci chiediamo perché sia comparso adesso – dicono altri residenti del posto – ci sembra davvero strano e il messaggio è inquietante: se si fa il bagno c’è il pericolo che esploda una bomba. Naturalmente vieteremo ai nostri figli di frequentare la zona, ci manca anche la disgrazia e poi magari ci sentiamo dire che ci avevano avvisato”.

Dal Comune, risponde l’assessore alle Attività produttive Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi e il Genio Civile ha provveduto alla bonifica. In via precauzionale abbiamo deciso insieme a Prefettura e Arma dei carabinieri di apporre la segnaletica e le boe che delimitano alla zona di pericolo in attesa di effettuare una bonifica più generale dell’area. Il sindaco ha già richiesto un intervento diretto della Regione o in alternativa i fondi per poter effettuare quanto prima l’intervento”.

Questi ordigni, rimasti dormienti per decenni, rappresentano un rischio reale e tangibile per chiunque si avvicini alle rive del lago. La presenza di ordigni bellici inesplosi, sebbene sorprendente nonostante abbastanza frequente nell’area dei Castelli Romani, è un fenomeno che semina paura e non incoraggia il rilancio turistico di qualità tanto auspicato per l’intera provincia. I resti dei conflitti passati continuano a emergere, minacciando la sicurezza e la stabilità delle comunità locali. Tuttavia, la loro scoperta sulle rive tranquille del Lago serve da promemoria urgente dell’importanza di affrontare questi pericoli con determinazione e urgenza. «Le autorità locali devono agire prontamente – dicono alcuni residenti – per identificare e rimuovere in modo sicuro gli ordigni bellici rimasti, proteggendo così il pubblico da potenziali rischi mortali. Allo stesso tempo, è essenziale educare il pubblico sulla natura di questa minaccia e sull’importanza di rispettare i divieti d’accesso per garantire la sicurezza di tutti». Lo scorso anno, a fine agosto, un bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale è stata trovata nella tarda mattinata di una tranquilla domenica nei pressi del lago. La scoperta è stata fatta da una persona che stava passeggiando lungo il percorso naturalistico di via dei Pescatori. Scattato l’allarme alle forze dell’ordine, sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo. La bomba, una spoletta lunga 10 centimetri non pericolosa, al momento del ritrovamento si trovava a qualche metro di distanza dalla riva. Il cartello apparso pochi giorno fa lascia presagire che il pericolo sia davvero concreto.

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