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RUBRICA DI PSICOLOGIA: I SEGRETI DELL'ALIMENTAZIONE PER SENTIRSI IN PERFETTA FORMA

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Tempo di lettura 5 minuti Analizziamo a fondo le nostre abitudini alimentari e i vizi che potrebbero essere nocivi per la nostra salute e cerchiamo di conoscere come sarebbe più corretto mangiare

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della dottoressa Monia D’Amico –  Biologa Nutrizionista 347 – 6003990

Un’alimentazione corretta influenza positivamente il nostro stato di salute e si pone come strumento preventivo nei confronti di moltissime patologie.
Spesso mangiamo in modo scorretto perché mangiamo troppo, mangiamo per golosità cibi non salutari o non mangiamo per fame gustando realmente quello che abbiamo nel piatto.
Possiamo decidere di intraprendere un piano dietetico ipocalorico ma gli effetti non si vedranno se noi non sappiamo realmente cosa sbagliamo nella nostra alimentazione. Analizzare il nostro rapporto con il cibo è importante e questo è il metodo da cui ripartire per avere i risultati migliori.
Un’alimentazione sana e corretta vuol dire anche uno stile di vita più salutare.
Analizziamo a fondo le nostre abitudini alimentari e i vizi che potrebbero essere nocivi per la nostra salute e cerchiamo di conoscere come sarebbe più corretto mangiare, in che quantità, in quali orari, e quali cibi e come cucinarli per avere il massimo del loro potere benefico.
Per fare in modo che la nostra vita sia migliore non può mancare un adeguato movimento quindi aumentare la propria attività fisica, è una pratica di fondamentale importanza non solo per il successo di una dieta ma anche per il mantenimento di uno stato di benessere, fisico, interiore ed intellettivo.

Mangiare frutta e verdura tutti i giorni


Nella nostra alimentazione quotidiana non devono mancare mai frutta e verdura: almeno 5 porzioni al giorno.
Esiste un’ampia varietà che non sarà difficile trovare qualcosa di gradito per il nostro palato.
Frutta e verdura sono alimenti ricchi di minerali e vitamine, zuccheri ed acqua con scarso valore calorico ma contenenti molte fibre che assicurano il corretto funzionamento dell’intestino e il ristagno delle feci combattendo la stitichezza.
Diete ricche di fibre vegetali inoltre contribuiscono alla prevenzione di molte patologie, quali malattie cardiovascolari, metaboliche, neurodegenerative e patologie di origine infiammatoria.
Sin da bambini si dovrebbe mangiare verdura cruda poichè mantiene integre le proprie componenti mentre le verdure cotte perdono parte delle vitamine e dei sali minerali.
Per conservare tutte le proprietà nutritive consiglio una cottura al vapore fatta nel minor tempo possibile ponendo ad esempio la verdura in una reticella sopra ad una pentola con poca acqua e coperta appositamente.
Raccomando inoltre l’utilizzo di frutta e verdura locali del luogo dove abitate o comunque italiani per evitare inutili passaggi che possono compromettere la qualità del prodotto che consumerete. La freschezza e la stagionalità di questi prodotti è molto importante se si vuole prendere il massimo dell’effetto benefico dal prodotto.
L'effetto positivo sul transito intestinale è utile non solo nella prevenzione della stipsi, delle emorroidi e diverticoli del colon, ma anche sulla riduzione del tempo di contatto delle sostanze potenzialmente cancerogene con la mucosa del colon, che si traduce in una diminuzione del rischio di tumore del colon. Il ridotto assorbimento di zuccheri e grassi abbatte invece il rischio cardiovascolare (quindi di infarto e ictus).

Fare almeno 5 pasti al giorno

(Colazione, Pranzo, Cena e due Spuntini uno a metà mattina e l’altro a metà pomeriggio)
La ripartizione dei pasti durante la giornata è una buona abitudine che ci permette di programmare in modo migliore i nostri pasti quotidiani.
Ad esempio decidere anticipatamente ciò che mangeremo ci aiuta a rispettare un certo programma su cosa mangiare senza dover improvvisare e confondere le nostre idee originali e addirittura deviarci dai nostri buoni propositi; riduco anche i tempi di preparazione perché cucinerò ciò che mi sono procurata e non cercherò altro che affoghi i miei malumori.
E’ molto importante sapere che frazionando gli alimenti che ingeriamo possiamo garantire al nostro organismo una migliore digestione poiché piccole quantità di cibo non sovraccaricano l’apparato digerente e un maggiore assorbimento degli alimenti consumati, infatti a parità di apporto calorico, la divisione in più volte, rispetto ad un introito unico, permette un maggiore consumo di energia e quindi evita l’immagazzinamento dei grassi.

Mangiare lentamente e Masticare bene il cibo

Sembra banale ma è di fondamentale importanza. La digestione dei carboidrati comincia in bocca e il cibo che viene masticato bene arriva già parzialmente digerito. Quanto più un alimento è asciutto e sminuzzato dalla masticazione, tanto più facilmente sarà digerito con riduzione dei tempi digestivi.
La pasta o riso ad esempio saranno tanto più digeribili, quanto più la loro cottura sarà al dente, condizione che presuppone una minore esposizione all’acqua di bollitura ed inoltre richiederanno una masticazione prolungata che predigerirà l’alimento avviandolo ad una migliore utilizzazione nello stomaco.

Consumare più cereali integrali e legumi rispetto ai cereali raffinati

 E’ bene consumare cereali non industrialmente raffinati in quanto le lavorazioni industriale impoveriscono il prodotto eliminando sostanze preziose che contengono i minerali, le vitamine, gli acidi grassi, detti essenziali, e tutte le fibre.

Cereali integrali e legumi sono un abbinamento perfetto: pasta e fagioli, pasta e ceci, riso e lenticchie, orzo e legumi forniscono proteine di elevato valore biologico, valida alternativa alle proteine di origine animale. L'assunzione contemporanea dei due alimenti, accompagnati da un'abbondante porzione di verdura e di frutta forniscono un pasto completo.

Bere almeno 1,5 -2 litri di acqua

Se non si è abituati a bere potrà risultare molto difficoltoso farlo quindi è necessario abituarsi gradualmente, bevendo soprattutto fuori dai pasti e sorseggiando l’acqua nell’arco di tutta la giornata. Per educarci a bere possono essere d’aiuto bere tisane non zuccherate anche a temperatura ambiente o fredde.
L’acqua ha tante proprietà benefiche per l’organismo: bere ci aiuta ad evitare la disidratazione, allevia la ritenzione idrica, migliora la diuresi, aiuta l’eliminazione delle sostanze di rifiuto del nostro organismo, allena la muscolatura della vescica, mantiene umide le mucose, mantiene elastiche le articolazioni e favorisce la peristalsi intestinale. E’ molto importante anche l’aiuto che l’acqua ci dà quando ci sottoponiamo ad un regime ipocalorico perché è in grado di calmare la fame dato che al livello ipotalamico i due stimoli della fame e della sete sono molto vicini.
E’ meglio preferire l’acqua a qualsiasi altra bevanda. Nel seguire un buon regime alimentare, si consiglia di beve almeno un litro e mezzo di acqua al giorno ma è sempre necessario accompagnare il consumo di acqua ad una dieta equilibrata e sana integrata con un buon movimento tutti i giorni.
Le bevande zuccherine apportano un aggiuntivo apporto calorico costituito da zuccheri semplici che si può evitare anche se non si è sottoposti ad una restrizione alimentare.
Per quanto riguarda l’alcool è meglio limitare il consumo ad un bicchiere di vino per le donne e due bicchieri per gli uomini al giorno per non avere rischi per la propria salute.

 

Limitare il consumo di sale da cucina

Infine raccomando di ridurre il consumo di sale in cucina il più possibile anche se non si è a rischio di patologie cardiovascolari ritrovando il gusto naturale del cibo che mangiamo.
Se non riuscite potete utilizzare solo qualche granello di sale integrale o meglio di gomasio cioè semi di sesamo con sale integrale che ha molte proprietà terapeutiche: la sua azione fortificante sul sistema nervoso, è ricco di calcio e contiene oli essenziali che abbassano il colesterolo.
E’ reperibile nei negozi biologici e di alimentazione naturale oppure lo puoi preparare a casa tua utilizzando semi di sesamo biologici e sale integrale marino in rapporto 1 a 20. I semi di sesamo vanno tostati in padella antiaderente a fuoco basso e poi insieme al sale si mettono in un mortaio di legno e si riduce in polvere utilizzando un pestello o in alternativa si pone tutto in un macinacaffè o un frullatore.

www.centropsicologiacastelliromani.it

piazza Salvatore Fagiolo n. 9

00041 ALBANO LAZIALE


 

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Ambiente

Sicurezza idrogeologica, nasce “l’ANBI Air Force”

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E’ già stata simpaticamente definita l’ “ANBI Air Force” e sono le decine di droni, che quotidianamente si alzano sui comprensori italiani per controllarne la sicurezza idrogeologica, accompagnati anche da natanti radiocomandanti e sonde deputate ai controlli degli specchi d’acqua: è questa la novità più sorprendente, emersa nel meeting sulle innovazioni messe in atto dai Consorzi di bonifica ed irrigazione, dove anche la figura professionale del pilota di quadricotteri è ormai divenuta familiare negli organigrammi; l’evento è andato in scena a Vercelli, organizzato dall’Associazione Irrigazione Ovest Sesia nell’ambito della Planet Week, prologo al vertice G7 “Clima, Ambiente ed Energia” previsto a Torino a fine mese.
“Abbiamo voluto essere in questo contesto, perché siamo consapevoli di quanto facciamo a servizio del Paese e vogliamo proseguire, aumentando la capacità di fare sistema – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – Nei Consorzi di bonifica c’è una grande capacità progettuale, promotrice di un modello irriguo sostenibile, che deve essere riconosciuto in un’Europa, da cui l’Italia è ancora troppo distante. La questione acqua è ormai un problema planetario.”
Se il miglior consiglio irriguo di Irriframe e la certificazione volontaria Goccia Verde, voluti da ANBI, sono il presente della sostenibilità nel settore primario, nuovi orizzonti stanno aprendosi dall’applicazione dell’Intelligenza Artificiale, i cui algoritmi vengono “addestrati” per dare risposte all’agricoltura di precisione ed alla salvaguardia idrogeologica, aumentando l’efficienza, riducendo tempi e costi.
La rete idraulica lungo la Penisola è ormai pressochè totalmente automatizzata e controllata da remoto, nonché luogo di costanti innovazioni: dai pannelli fotovoltaici galleggianti alle barriere per il recupero delle plastiche galleggianti; c’è inoltre una rinnovata concezione della manutenzione lungo i corsi d’acqua, rispettosa dei tempi della natura per favorire la conservazione degli ecosistemi.
I Consorzi di bonifica ed irrigazione sono però consapevoli dell’emergente complessità della gestione idrica di fronte alla crisi climatica: il problema di fondo è la ricerca del punto di equilibrio fra esigenze agricole ed ambientali, valorizzando le molteplici funzioni collegate alla gestione dell’acqua sui territori (dalla ricarica delle falde alla conservazione dei giardini storici); in questo quadro si chiede che l’utilizzo delle acque reflue per l’irrigazione debba essere accompagnato da una certificazione di salubrità, redatta da un ente terzo.
“C’è una profonda ingiustizia in questo Paese, che non percepisce la differenza fra il contributo ai Consorzi di bonifica, che non gravano di oneri il servizio irriguo a servizio dell’agricoltura che produce cibo e la tariffa, imposta dalle società del servizio idrico integrato, che invece legittimamente puntano anche ai dividendi per i soci – chiosa, concludendo, Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – L’Italia non ama la prevenzione, ma il futuro non può che essere legato ad un nuovo modello di sviluppo che abbia, al centro, la valorizzazione del territorio e la promozione della resilienza delle sue comunità.”

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Castelli Romani

Frascati, ospedale: intervento chirurgico con tecnica all’avanguardia

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Asportato tumore allo stomaco a un’anziana senza anestesia generale
 
Straordinario intervento chirurgico all’Ospedale San Sebastiano di Frascati dove è stato possibile evitare gravi complicanze post operatorie per Bice, una signora di 85 anni di Monte Compatri che è stata operata con anestesia spinale anziché generale per l’asportazione di un tumore esteso allo stomaco.
 
Non c’è stata necessità di ricovero in terapia intensiva e nella degenza post operatoria non si sono resi necessari farmaci analgesici.
 
La signora attualmente, a meno di una settimana dall’intervento, ha avuto una precoce ripresa ed è in buona salute, presto sarà dimessa per ricongiungersi ai suoi cari.
 
Grande soddisfazione, in merito alla tecnica anestesiologica, è stata espressa sia dalla paziente che dal chirurgo operatore, il dr. Massimiliano Boccuzzi Direttore della UOC di Chirurgia Generale e dai suoi aiuti Dr. Francesco Boccaccini e Dr.Angelo Torcasio coadiuvati dalla preziosa collaborazione del servizio di endoscopia digestiva del San Sebastiano (Dr.Fabrizio Travaglini).
 
Il Commissario Straordinario della Asl Roma 6 dott. Francesco Marchitelli e il Direttore Sanitario dottor Vincenzo Carlo La Regina si sono complimentati per questo straordinario risultato: “Questo significa salvare vite – hanno detto – siamo di fronte a un intervento che segna un passo fondamentale per la presa in carico dei pazienti complessi e in età avanzata che sempre più spesso sono costretti a subire le gravi complicanze post operatorie o addirittura a non potersi sottoporre agli interventi chirurgici perché eccessivamente rischiosi. Le persone per le persone, questa è un’altra grande testimonianza del percorso di umanizzazione della salute che abbiamo intenzione di portare avanti insieme”.
 
Tecnicamente si è trattato di un intervento chirurgico di gastrectomia subtotale per una voluminosa neoplasia gastrica a un’anziana con un quadro clinico complesso perché già operata alcuni anni fa per una neoplasia del colon e venti giorni fa sottoposta a intervento per una frattura di femore post traumatica, sempre presso il San Sebastiano.
 
In considerazione dell’età avanzata e delle varie comorbidità, in accordo con la paziente, l’equipe della UOSD di Anestesia e Rianimazione del San Sebastiano con il Responsabile Dott. Benedetto Alfonsi, afferente al Dipartimento di Emergenza diretto dalla Dott.ssa Carla Giancotti, ha deciso di non eseguire l’intervento in anestesia generale, bensì in anestesia locoregionale, che è stata effettuata dal Dr. Benedetto Alfonsi in collaborazione con il Prof.Fabrizio Fattorini.  
 
All’anestesia spinale, necessaria per l’intervento chirurgico, è stato associato l’ESP Block bilaterale, un blocco di fascia ecoguidato della parete posteriore del torace.
 
Il blocco di fascia è stato effettuato per garantire l’analgesia post operatoria senza la necessità di oppiacei. I blocchi di fascia rappresentano attualmente un ulteriore passo avanti nel controllo del dolore post operatorio. Per migliorare il comfort operatorio, durante l’intervento la paziente è stata lievemente sedata. Ora sta bene e l’intervento è riuscito.
 
Tale testimonianza è importante anche dal punto di vista scientifico alla luce del continuo incremento di pazienti over 80 con molteplici comorbilità che sempre più spesso si rivolgono all’Ospedale di Frascati, essendo collocato in un’area demograficamente ricca di case di riposo per anziani e di pazienti geriatrici.
 
“Da vari anni – dichiara il  dottor Massimiliano Boccuzzi, direttore UOC di Chirurgia Generale dell’Ospedale di Frascati – sono in aumento gli anziani sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore che prima erano uno scoglio difficile da superare per alcune tipologie di pazienti e da anni chirurghi ed anestesisti sono impegnati nell’affinamento di tecniche anestesiologiche e chirurgiche mininvasive, che ci possano condurre ad una sensibile riduzione dei rischi anestesiologici e delle complicanze chirurgiche, in tali tecnologie la Asl Roma 6 si sta dimostrando un importante punto di riferimento permettendo agli operatori di poter crescere e perfezionare nuove tecniche a basso impatto di complicanze post operatorie”.

 

Privo di virus.www.avast.com

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Ambiente

Clima, osservatorio ANBI: “Dopo l’estate anticipata, l’inverno ritardato”. Ecco il quadro nazionale

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Assieme a raffreddori ed influenze, nonché al rischio di gelate per le colture, lo sbalzo termico verso il basso dei giorni scorsi ha portato una benefica discesa nelle temperature dei mari italiani, ricondotte a livelli più in linea con le medie del periodo. Secondo i dati del Programma europeo Copernicus e dell’European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF), a livello mondiale si registrano, da oltre un anno, le acque marine più calde di sempre, così come conferma il report “European State of the Climate 2023” per quelle, che bagnano i confini esterni del Vecchio Continente.

“Un aspetto della crisi climatica poco percepito dall’opinione pubblica è la sua complessità: la biosfera è unica e l’alterazione di un elemento influisce sull’equilibrio generale – evidenzia Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – Per questo, confinare la siccità come un problema meramente agricolo è un gravissimo errore, perché molteplici sono i servizi ecosistemici apportati: dall’equilibrio ambientale all’attrattività turistica.”

Secondo il report dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, chi non pare beneficiare dell’instabilità climatica di questi giorni sono la Sicilia e la Calabria dove, ad esempio, il fiume Lao è al 43% della portata media di questo periodo e l’Ancinale tocca addirittura -95% (fonte: Centro Funzionale Regionale Protezione Civile Calabria); entrambe le regioni sono caratterizzate da enormi deficit idrici, a causa di molti mesi privi di significative precipitazioni.

In Puglia, nei giorni scorsi, si sono registrate piogge sull’Alto Salento (quasi 10 millimetri) e sul Leccese (fino a mm. 5), ma i bacini del Tavoliere trattengono il 37% di acqua in meno rispetto al 2023, cioè mancano oltre 112 milioni di metri cubi.

Non va meglio in Basilicata, dove è impietoso il confronto tra la quantità d’acqua invasata quest’anno e negli anni passati: nella seconda metà di Aprile 2023, rovesci torrenziali avevano fatto confluire ben 14 milioni di metri cubi d’acqua nei bacini della regione; attualmente le disponibilità idriche sono più che dimezzate (-54%) ed il deficit, nonostante un recente apporto di piogge (mln. mc. 2,74), si attesta a quasi 124 milioni di metri cubi (fonte: Autorità Bacino Distrettuale Appennino Meridionale).

Notizie preoccupanti arrivano anche dall’Abruzzo, dove il deficit pluviometrico registrato nei primi 4 mesi del 2024, unitamente alla poca neve caduta sull’Appennino, ha pressochè dimezzato la quantità d’acqua trattenuta nel bacino di Penne, il principale ad uso irriguo, dove mancano all’appello circa 3.600.000 metri cubi; fiducia si ripone nello scioglimento del manto nevoso ora presente a Campo Imperatore (cm. 34) e che potrebbe incrementare la portata del fiume Tavo, che alimenta l’invaso.

Nel Lazio il livello del lago di Bracciano rimane, come un anno fa, 1 metro al di sotto dello zero idrometrico, mentre continua a calare il piccolo lago di Nemi, ora 34 centimetri sotto il livello del 2023. Il fiume Tevere rimane largamente sotto media, così come decrescente è il livello dell’Aniene, mentre incrementi si registrano nei flussi della Fiora.

In Umbria crescono le portate dei fiumi Velino e Topino, mentre cala il Chiascio e l’altezza idrometrica del lago Trasimeno scende a -cm. 1,28.

“E’ la persistente condizione di allarme ecosistemico nel principale lago dell’Italia centrale, l’immagine di un Paese che, al di sotto degli Appennini, non riesce a recuperare il deficit idrico, dovuto a mesi di insufficienti apporti pluviali. E’ quantomai urgente prepararsi a gestire, in maniera condivisa e nel rispetto delle priorità di legge, una condizione d’emergenza che, seppur in maniera non uniforme, appare inevitabile nei mesi a venire” commenta Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.

Restano modesti, nonostante gli incrementi registrati questa settimana, i livelli dei fiumi nelle Marche. A far da contrappeso rimangono i circa 53 milioni di metri cubi invasati nei bacini e che, pur essendo inferiori a quelli del 2023 caratterizzato da fenomeni meteorologici estremi nei primi 4 mesi dell’anno, rappresentano una garanzia d’approvvigionamento per i mesi più caldi e secchi.

Sull’Appennino di Toscana è apparsa tardivamente la neve, che era mancata in inverno: cm. 44 sull’Abetone, oltre 30 centimetri in Garfagnana, mentre sull’Amiata il manto è superiore ai 20 centimetri. Ricchi d’acqua sono i principali alvei con l’eccezione dei bacini più a Sud (Ombrone, Albegna, ecc.).

In Liguria tornano a crescere le portate dei fiumi Vara e Magra, mentre registrano un abbassamento quelle dell’Entella e dell’Argentina.

In Emilia Romagna, oltre mezzo metro di neve è ora presente sui monti bolognesi, reggiani e parmensi (cm. 63 a Lagdei), mentre su quelli romagnoli la cumulata si attesta tra i 15 ed i 30 centimetri.

In Veneto, il bilancio idrico resta ampiamente positivo, nonostante drastiche riduzioni di portata per i fiumi Adige, Piave, Livenza, mentre Bacchiglione, Brenta e Muson dei Sassi scendono addirittura sotto media.

Anche in Lombardia le riserve idriche restano largamente confortanti (+45% sulla media), seppur il fiume Adda cali, pur mantenendo una portata superiore a quella degli scorsi 7 anni.

Ad eccezione del lago di Como, i grandi bacini naturali del Nord restano vicini al colmo: Maggiore 97,7%; Sebino 93,6%; Benaco 98,6%.

I fiumi sono in calo anche in Piemonte ad iniziare dal Po, che resta comunque sopra la media, mentre Tanaro e Stura di Lanzo tornano sotto.

In Valle d’Aosta, infine, il manto nevoso supera i 2 metri e mezzo nelle stazioni sopra i m. 2200; terminati temporaneamente gli apporti dalla fusione nivale, dovuta all’anomalo anticipo d’estate della scorsa settimana, le portate dei corsi d’acqua hanno subìto una decisa contrazione: a Nus, la Dora Baltea in 7 giorni è passata da mc./s 29 a mc/s 6,50 (fonte: Centro Funzionale Regionale Valle d’Aosta)!

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