SANTA MARINELLA: RIAPRE AL PUBBLICO IL CASTELLO DI SANTA SEVERA

di Gianfranco Nitti
Santa Marinella (RM) – Anche quest’anno la Regione Lazio restituisce all’ammirazione di cittadini e ai visitatore il Castello di Santa Severa, a circa 55 km. a nord della Capitale, sul litorale tirrenico ai piedi dei monti della Tolfa, aprendolo dal 25 aprile al 25 settembre.  In programma sono previsti itinerari, eventi e molte iniziative. Inoltre è possibile vedere i ritrovamenti archeologici venuti alla luce durante le ultime campagne di scavo.

Lo scorso anno, questa iniziativa fu un grande successo con oltre 8 mila visitatori accorsi per ammirare le bellezze di questo splendido gioiello di storia, cultura ed archeologia.

Il Castello di Santa Severa a Santa Marinella  è un posto straordinario, un bene ricco di fascino, storia, arte e archeologia che affonda le sue radici ai tempi dei Romani. Sorge infatti nell’area dell’antico sito di Pyrgi, la città portuale romana fondata tra la fine del VII e gli inizi del VI secolo a.C. Secondo il parere degli storici il castrum di Pyrgi, che significa ‘torre’, è stato abitato senza interruzioni fino alla tarda antichità, almeno fino al IV – V sec. d.C.

La storia. A cavallo tra il X e l’XI secolo i conti della Tuscia fecero costruire proprio in quest’area un fortilizio  dedicato alla giovane Severa, che era stata martirizzata tra il 284 e il 305 d.C. in un luogo poco distante. Il Castello vero e proprio, invece, nasce nel XIV secolo. Il borgo si è formato man mano con varie fasi di edificazione nel corso del XV e del XVI secolo. Appartenuto nel tempo a diverse nobili famiglie romane per ben cinquecento anni, dal 1482 al 1980, il Castello è stato un possedimento dell’ Ordine del Santo Spirito. Tra il Cinquecento e il Seicento è stato il luogo di sosta e di soggiorno di molti papi: tra questi Gregorio XIII, Sisto V e Urbano VIII. Al periodo di massimo splendore raggiunto proprio nel Seicento, il Castello ha vissuto poi una lunga e lenta decadenza. Nel 1943 è stato utilizzato dai Tedeschi come postazione militare strategica.

I lavori di recupero degli ultimi anni. Hanno portato alla luce importanti scoperte archeologiche come un tratto di mura poligonali databili III secolo a.C. e alcuni tratti di mura risalenti al XIII secolo.