ACEA, AUMENTI TARIFFARI E REINSERIMENTO SOTTO "MENTITE SPOGLIE" DELLA VOCE REMUNERAZIONE DEL CAPITALE INVESTITO: LA PAROLA AI SINDACI… FRA 30 GIORNI

"Va avanti la battaglia per il rispetto dei referendum".

 

Nota del Coordinamento romano Acqua Pubblica

Roma – Oggi, ancora una volta grazie all'incessante lavoro di pressione e informazione dei comitati, si è evitata l'approvazione di una tariffa che da una parte accorda ad Acea Ato2 aumenti sulle bollette nonostante i risultati disastrosi nella gestione del servizio idrico e dall'altra viola palesemente l'esito referendario reinserendo sotto mentite spoglie la remunerazione del capitale investito abrogata dalla maggioranza assoluta del Popolo italiano.

Nonostante le pressioni di Acea, i Sindaci hanno infatti deciso di prendersi tutti gli ulteriori 30 giorni di tempo che la legge mette loro a disposizione per decidere sulla nuova tariffa, potendo così approfondire le molteplici criticità legate all'operato dell'azienda.
Ancor più che nelle precedenti Conferenze dei Sindaci Ato2 (Roma e provincia), oggi è emersa in maniera chiara la frattura tra i i rappresentanti dei comuni della provincia, che affrontano quotidianamente la rabbia dei cittadini per mancati servizi, disagi ed aumenti, e l'azienda che gestisce il servizio, Acea Ato2 SpA, che continua ad incrementare gli utili senza realizzare gli investimenti concordati in sede di assemblea dei sindaci.

Nonostante le decisioni sulla gestione del servizio idrico spettino all'assemblea dei sindaci è infatti emerso come, nel corso degli anni, il gestore privato abbia di fatto ignorato le indicazioni da essa ricevute.
Ci auguriamo quindi che la decisione presa oggi, rappresenti l'inizio di un'inversione di rotta che veda i sindaci compatti nell'opporsi ai ricatti del gestore privato.
Quest'ultimo aspetto ha anche messo in luce la contraddizione in cui si trova lo stesso Comune di Roma che, se da una parte si è fatto promotore delle ragioni che hanno portato al rinvio, dall'altra, pur essendo socio di maggioranza dell'azienda non è evidentemente in grado di orientarne la gestione a favore dei cittadini.

Al momentaneo stop a questo tentativo di Acea di aumentare i profitti noncurante delle esigenze dei cittadini e della qualità del servizio, la Conferenza dei Sindaci ha affiancato altre importanti decisioni:
l'istituzione di un tavolo di approfondimento sull'attuazione degli investimenti,
l'inserimento di penali per gli investimenti non realizzati.

Verso la decisione definitiva sulla tariffa e sul futuro della gestione di una risorsa importante come l'acqua, rinnoviamo a tutti i cittadini della provincia l'invito a ricordare ai propri Sindaci la decisione, espressa con il voto referendario, di avere una gestione del servizio idrico che sia pubblica, partecipata e senza profitti. La discussione di oggi è infatti la prova che proprio la gestione dell'acqua tramite ente di diritto privato, secondo quindi le regole del mercato e del profitto, è alla base di molte delle criticità evidenziate dagli stessi Sindaci.
Per ricordare a tutte e tutti che la gestione dell'acqua non è "cosa privata" saremo giovedì 30 mattina sotto la sede di Acea a Piazzale Ostiense, nell'ambìito di una tre giorni di presidio permanente presso la Presidenza della Regione Lazio per l'approvazione della proposta di legge per la gestione pubblica del servizio idrico nel Lazio.
 




NEMI: ACEA E IL GRANDE ZAMPILLO. PECCATO CHE NON SIA PETROLIO!

 

In fondo all'articolo il video del "grande zampillo"

 

di Angelo Parca

Nemi (RM) – “E cosa ancor più grave in via Acquedotto Fontana da oltre un mese insiste una perdita di acqua sempre dall’acquedotto che a tutt’oggi non è stata riparata". Così scrivevamo il 14 ottobre scorso in riferimento ad una perdita che già persisteva 30 giorni prima della pubblicazione.

[ Per leggere l'articolo delo 14 ottobre cliccare qui: NEMI, L'ORDINARIA FOLLIA DEL NASONE IN PIAZZA DE SANCTIS ]

Giovedì 16 gennaio 2014, quella perdita, ubicata in prossimità del civico numero 8 di via Acquedotto Fontana è stata oggetto di riparazione. Siamo a gennaio, sono passati oltre quattro mesi e la perdita è stata riparata adesso.

In tutto questo tempo l’acqua ha continuato a fuoriuscire. Sicuramente se l’intervento fosse stato puntuale non si sarebbe arrivati allo scenario odierno frutto del noto fenomeno idraulico denominato “colpo d’ariete”.

Non avremmo avuto tutta questa enorme perdita d’acqua e di soldi pubblici. Il cosiddetto colpo d’ariete, conseguenza di un palese menefreghismo da parte di chi dovrebbe supervisionare la corretta esecuzione dei lavori, consiste in un'onda di pressione che si origina a causa dell'inerzia di una colonna di fluido in movimento che impatta contro la parete ad esempio di una valvola chiusa in maniera improvvisa. L'intensità del colpo e il valore della pressione massima dell'onda possono raggiungere livelli tali da far esplodere le condotte.

Dunque la riparazione di giovedì 16 gennaio 2014 ha, con tutta probabilità, causato il mega zampillo del giorno successivo (17 gennaio 2014) verificatosi all’incrocio tra via Acquedotto Fontana e piazza Pietro De Sanctis. L’acqua alta almeno due metri ha mobilitato Carabinieri e Polizia Locale, rimasti sul posto fino a tarda serata per verificare che l’Acea ponga fine a questa grande perdita. Alla fine di tutto questo ci chiediamo quanto è costata ai cittadini cinque mesi di perdita in via acquedotto Fontana per non parlare di quanto costerà la grande perdita avvenuta venerdì 17 gennaio?.

Intanto dalla ormai celebre fontanella di piazza De Sanctis esce poca acqua. Speriamo che questa volta l’Acea faccia un buon lavoro e comunque peccato che non si sia trattato di petrolio, scoperta che avrebbe fatto la fortuna della comunità nemese.

 




NEMI, FONTANELLA “NON CONFORME”: LETTERA DI UN CITTADINO INCAZZATO

Redazione

Nemi (RM) – Sulla vicenda della fontanella di Nemi chiusa l'8 agosto per "acqua non conforme", dopo ben 40 giorni che il Comune era a conoscenza della situazione, ci scrive un cittadino.

"Gentile Direttrice,

ho letto attentamente quanto da Lei pubblicato sulla vicenda dell’acqua non conforme, e come cittadino sono arrabbiato ed adirato, o meglio, me lo conceda, oltremodo incazzato. Lo sono nei confronti degli Amministratori del Comune di Nemi, superficiali e lacunosi, e tanto presi dalla cultura dell’effimero (panem et circercenses di antica memoria), da dimenticarsi di informare i cittadini della non potabilità dell’acqua. 

E lo sono nei confronti del gestore dell’acquedotto che tenta di salvarsi con le favolette. Acea Ato2 dichiara che “la presenza di animali, in ispecie volatili, e la continua esposizione all’aperto della fontana, aveva provocato, nel mese di luglio il rilievo di contaminazione batteriologica”. Ma guarda la sfiga, per ben due volte un volatile ha depositato gli escrementi sul beccuccio della fontana un minuto prima del prelievo del campione: via Signori a chi volete darla da bere? La statistica e la logica è contro la vostra affermazione. Non sarà invece che la contaminazione batteriologica è avvenuta nelle condutture o addirittura nel serbatoio di Calvarione? In tal caso era contaminata anche l’acqua giunta nelle abitazioni.

Nel salutarla la invito a porre ad Acea Ato2 le seguenti domande:

Acea Ato2 può escludere in maniera tassativa la contaminazione lungo le condutture?

L’impianto di clorazione del serbatoio di Calvarione funziona in automatico? È dotato di un allarme che segnala il malfunzionamento? E controllato giornalmente dagli addetti alla manutenzione?

Considerato che sono passati circa 30 giorni dall’ultimo controllo e che l’ordinanza è anacronistica, non sarebbe il caso di riaprire la fontanella? O l’acqua è ancora inquinata?

H2O forever (non inquinata però)

P.S. Mentre le scrivo c’è, a due metri dalla fontanella in questione, l’ennesima perdita dalle condutture".

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CASTELLI ROMANI: CITTADINI ABBANDONATI SENZ'ACQUA. E' ALLARME CARENZA IDRICA… E ACEA PERCHE' NON DA' SPIEGAZIONI?

Angelo Parca

Castelli Romani – A Lanuvio disagi, ad Albano laziale disagi, a Genzano disagi di mancanza d’acqua e/o diminuzione di pressione. Al numero verde Acea, sia che si digiti il codice di avviamento postale di Nemi, che Genzano, Lanuvio, o anche Albano c’è sempre un ripetitore con le scuse per il disservizio. 

Abbiamo avuto delle segnalazioni da una cittadina di Lanuvio che asserisce addirittura che alcuni tecnici Acea in zona artigianale a Genzano avrebbero riferito che sarebbero stati chiusi una serie di pozzi perché con alto tasso di arsenico.

Si possono conoscere le ultime analisi sull’acqua? Si può avere una spiegazione da Acea? A Lanuvio intanto, residenti lavano i piatti alle fontane come si faceva tempo fa anche con il bucato. 

A Nemi, nella zona Parco dei Lecci, via dei Corsi è totalmente a secco, senz’acqua da ieri sera (sabato 3 agosto). Una grande perdita d’acqua persiste alle Colombe in piazza de Sanctis, più o meno sempre al solito punto.

Non si contano più le riparazioni avvenute in quel punto. Inoltre, poco tempo fa, è stata chiusa la fontanella delle Colombe, si vociferava di un presunto inquinamento dell’acqua, pochi giorni dopo è stata riaperta. Ma i residenti possono bere tranquillamente quell’acqua? E’ sicura o presenta inquinamento?

Soltanto il 13 luglio, sempre a Nemi, ci sono stati  lavori alla pompa del Calvarione e oggi ancora persiste un disservizio. Perché c’è diminuzione di pressione e assenza d’acqua quando la pompa è stata riparata pochi giorni fa? 

Ci si aspettano azioni molto incisive da parte delle amministrazioni castellane che, a questo punto, con tutti questi disservizi, non possono limitarsi soltanto ad alzare la voce. Cittadini e amministrazioni devono fare fronte comune e pensare ad una azione collettiva rispetto a questi continui disservizi.

D’estate, senz’acqua con 38 gradi e senza autobotti di rifornimento (Almeno a Nemi e Lanuvio non ci sono state fino alle ore 17:47 di domenica 4 agosto).

Il nostro quotidiano si farà promotore di una raccolta firme per istruire una azione legale contro i continui e inaspettati disservizi da parte di Acea. 

Intanto abbiamo verificato che alle ore 18:30 circa del 4 agosto 2013, dopo numerosi nostri solleciti  una squadra Acea di pronto intervento è arrivata a Nemi in piazza De Sanctis e un tecnico ha testè dichiarato che il problema purtroppo anche questa volta non verrà definitivamente risolto ma "tamponato". La squadra metterà un "cravatta" anzichè sostituire la tubazione che non è più in grado di sostenere il flusso di acqua. Infatti l'ultimo pronto intervento sarebbe avvenuto addirittura ieri sera 3 agosto. In piazza De Sanctis gli interventi non si contano più per questo intendiamo tirare dritto con la convinzione di promuovere una class action. Con tutta probabilità da domani sul sito del nostro quotidiano sarà possibile firmare per aderire all'iniziativa. 

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C.R.

Lanuvio, Genzano (RM) – In molte zone di Lanuvio e Genzano manca l’acqua da oltre 40 ore. E’ una situazione da terzo mondo che interessa centinaia di residenti. L'Acea dovrebbe dare una risposta immediata. E’ assurdo: d’estate senza la possibilità di farsi una doccia, mettere una lavatrice, pulire il pavimento. Le condizioni igienico sanitarie dei residenti colpiti dal disservizio sono davvero precarie. A Lanuvio la situazione è critica in via delle Selve e vie limitrofe dove per cucinare un piatto di pasta si riempiono le pentole alla fontana. Dalla notte di martedì 30 luglio nella zona Artigiana a Genzano manca l'acqua. Le amministrazioni, che hanno il contatto diretto con i cittadini, non sanno più cosa rispondere perché l’Acea, responsabile dei disservizi, non fornisce date certe ai fini del ripristino della gravissima mancanza. Al numero verde Acea immettendo i codici di avviamento postale dei due Comuni, un ripetitore automatico si scusa del disservizio. Le persone sono furiose e in molti pensano ad una mobilitazione di massa. Rivogliono l’acqua un bene comune e inalienabile.

Intanto Mara Elisa Bevilacqua, consigliere di maggioranza (Fds) scrive una nota pubblica sulla questione:

Mentre sembrava che con i lavori di miglioria, gentilmente concessi da Acea, il problema della carenza d'acqua fosse più o meno risolto, putroppo in molte zone di Genzano siamo ancora senza acqua. Tra sabato e domenica, come comitati acqua territoriali, abbiamo fatto un seminario a Genzano in cui discutere delle pratiche da mettere in campo per ottenere il rispetto dell'esito referendario, e un'acqua di quantità almeno sufficiente e di qualità quantomeno corrispondente ai parametri. Ma mi chiedo da cittadino e da amministratore, che sulla questione idrica è scippato da un gestore privato del proprio ruolo decisionale, è sufficiente quello che stiamo facendo?

Genzano ha una mozione approvata nel 2010 in cui si chiede di operare controlli sulla qualità dell'acqua operati da un ente terzo e non solo dal gestore, ha inserito nel proprio statuto nel 2011 il principio che l'acqua è un bene comune privo, quindi, di rilevanza economica, ha inoltre intavolato un percorso con altri sindaci della zona per ottenere la variazione del regolamento dei rapporti tra gestore Acea e amministrazioni locali (percorso che però si è arenato, ma che invece andrebbe ripreso).

Ma evidentemente non basta, anche perchè l'emergenza idrica prosegue e l'amministrazione diventa l'interfaccia dei cittadini a cui non può che rispondere che fa pressioni su Acea per avere il rispetto delle regole di fornitura, ma Acea, forte di una convenzione, nonchè di un monopolio de facto sulla gestione dell'acqua, con tracotanza ci lascia senz'acqua e anche indignati.

Ma è ora di passare dalla frustrazione del cittadino che non riesce a farsi riconoscere i propri diritti, dalla frustrazione dell'amministratore locale che cerca di far rispettare i contratti all'ottenimento di ciò a cui, come cittadini, abbiamo diritto.

Penso che ormai non rimanga che discutere con la cittadinanza tutta, magari in piazza, magari in un consiglio comunale aperto, di una strategia che imponga davvero e una volta per tutte a Acea il rispetto dei termini della convenzione, pena una messa in mora, penso che sia ora di costruire un fronte reale e compatto in grado di ridisegnare i termini del regolamento, perchè non è possibile che vincendo un referendum in cui si stabilisce che l'acqua non è un bene privato, che avendo un contratto mondiale dell'acqua in cui si fissa la quota di 50 lt al giorno a persona come quota minima, non è possibile stare senz'acqua.

Altrimenti qui siamo al punto che i cittadini se la prendono con le amministrazioni, le amministrazioni dimostrano tutta la loro impotenza di fronte a un gestore monopolista e tracotante e tutti siamo privati di un bene che è nostro e della nostra capacità democratica.

Dal seminario di sabato e domenica è emersa una serie di pratiche messe in campo anche in altrri territori, discutiamo di quale pensiamo che sia meglio mettere in campo qui da noi, ma troviamo un modo per evitare che la frustrazione abbia il sopravvento e per ottenere davvero ciò che è nostro.

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C.R.

Genzano di Roma (RM) – Arriva puntuale la risposta da parte di Acea, alla quale è stata chiesta contezza di questi continui disservizi idrici in diverse zone di Genzano. Premesso che continueremo a monitorare la situazione, ecco la risposta del gestore: La zona Artigianale cui si fa riferimento è una zona abbastanza estesa di Genzano, che scende in campagna fino al territorio di Lanuvio.

È servita dall’impianto  “La Villa” che contemporaneamente  alimenta, attraverso dei percorsi di rete, la zona di Montecagnoletto e altre zone limitrofe.

Quest’ultima zona ha un notevole assorbimento, in termini di richiesta idrica, che tende a limitare il carico  e di conseguenza la pressione sull’uscita diretta verso la zona Artigianale di Genzano.

E’ questo il motivo principale della sofferenza di questo territorio. Acea sta tuttavia operando in rete per spostare apporti idrici esterni sulle zona di Genzano, in modo da supportare la zona di Montecagnoletto e le zone limitrofe, così da alleggerire le portate sul centro idrico “La Villa”.

L’intervento di Acea  consentirà di avere una minore richiesta da quest’ultimo centro, “La Villa", di disporre di un serbatoio con un livello idraulico più alto ed un carico maggiore.

Inoltre, poiché nelle zone di campagna gli usi impropri dell’acqua  sono spesso la regola, Acea installerà dei limitatori di pressione e di portata, per la sola stagione estiva, sulle utenze periferiche. Intervento, quest’ultimo, che la Società ha dovuto realizzare già negli ultimi anni.

Per quanto riguarda, ancora,  la zona alta di Genzano,  che comprende tra le altre anche  via XXV Aprile e via Annarumi, questa  è alimentata dal serbatoio “Le Piagge”  da cui si alimenta anche la zona di Montecagnoletto e le zone limitrofe. Il recupero idrico  in rete che Acea andrà a realizzare, grazie agli  apporti esterni ulteriori sopra descritti,  dovrebbe giovare anche al serbatoio  “Le Piagge” che ha una quota pressoché identica alle zone più alte del paese e, pertanto,  ha già delle difficoltà intrinseche di servizio. Potere ottenere, anche in questo caso, una richiesta idrica minore da quest’ultimo  serbatoio comporterebbe un livello liquido all’interno più alto, cioè  un carico maggiore, capace di alleviare i limiti fisici e circoscrivere i disagi nelle zone più alte delle vie XXV Aprile, Annarumi e nelle strade  limitrofe.

Queste considerazioni devono tenere conto, necessariamente, anche delle elevate temperature di questi ultimi giorni,  dei consumi che sono almeno raddoppiati rispetto alla norma,  degli usi impropri che si fa dell’acqua soprattutto nelle campagne e, come accaduto, di occasionali ed imprevedibili guasti di natura elettromeccanica a rilanci o pozzi. Acea conclude con il menzionare anche  il fattore tecnico, molto rilevante, per cui  tutti gli impianti di potabilizzazione realizzati, per il rispetto dei limiti dell’arsenico e del fluoro hanno comportato un rigetto – cioè una perdita di portata – di circa il 30% rispetto

alle portate disponibili negli anni precedenti. Acea,  oltre ai numerosi interventi descritti fin’ora, continua ad operare con turni di reperibilità quasi continua e mette in campo, nelle situazioni di emergenza, il servizio di autobotti concordando la zona di invio e spesso anche le priorità da servire.

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NEMI, ZONA ALTA: TORNA L’ACQUA MA RESTA IL PERICOLO DELL’EMERGENZA

Nemi (RM) – Fine del disservizio idrico nella zona alta di Nemi (Parco dei Lecci, Le Colombe). I residenti sono rimasti a secco dalla sera dello scorso 12 giugno fino alla mattina del 14 giugno, quando verso le 6 il disservizio è rientrato.

L’Acea ha addebitato la causa dell’interruzione del servizio idrico al guasto avvenuto alla elettro pompa di Pian dei Gerri che serve la zona. Dopo un pomeriggio passato al telefono per sollecitare il ripristino del servizio idrico, L’osservatore Laziale ha inviato un richiesta scritta avanzando dei quesiti. Principalmente si è chiesto se la pompa del Calvarione, che da sempre serve la zona alta di Nemi, sia in funzione o meno.

Non si capisce infatti il motivo per cui essendoci due pompe (Pian Dei Gerri e Calvarione), i residenti abbiano dovuto subire un disservizio del genere, sebbene abbia stazionato, per le emergenze, una autobotte in piazza De Sanctis.

Ci si augura che la pompa del Calvarione non vada a servire altri Comuni in carestia idrica. 

Nelle vicine Lanuvio e Velletri le amministrazioni hanno denunciato, anche in forma scritta, i continui disservizi di Acea e la situazione sembra essere migliorata. Gran parte dei residenti si augurano di non dover passare un’estate a secco, un calvario che purtroppo affligge la cittadinanza da quando la gestione è passata dal Comune all’Acea.  

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ACEA, L’ASSEMBLEA DEI SOCI. COORDINAMENTO ROMANO ACQUA PUBBLICA: “CHI VUOLE VENDERE L'ACQUA DI ROMA? LA GIUNTA ALEMANNO E I PALAZZINARI DI ROMA”

Roma – Oggi, 15 Aprile, si è riunita l'assemblea dei Soci di Acea per prendere decisioni fondamentali sulla gestione di servizi essenziali della città: Acqua e Energia in primis.

"Sono state decise le cariche del Consiglio di Amministrazione, in una riunione lontana dagli occhi dei cittadini, presso la Centrale di Tor di Valle. – Dichiara in una nota il portavoce del Coordinamento Romano Acqua Pubblica – E' stata l'occasione, prosegue la nota –  per "incoronare" il nuovo Ad, Paolo Gallo, (anche se l'ultima parola sptta al CdA) voluto dal Sindaco Alemanno ma "in quota" Suez e Caltagirone, che, subito dopo l'uscita del suo nome, non perse tempo per parlare nuovamente di cessione del 21% delle quote comunali di Acea, di mercato, di profitti. Tutto ciò che và contro la volontà dei cittadini romani che hanno votato per l'acqua pubblica e che si sono mobilitati con "Roma non si vende" contro l'ulteriore privatizzazione di Acea e degli altri servizi pubblici locali. Per questo, come Coordinamento Romano per l'Acqua Pubblica, eravamo lì fuori in presidio ed abbiamo fermato tutti i soci consegnando loro la nostra indicazione e quella della maggioranza dei romani: ripubblicizzare ACEA.E' inacettabile che questa giunta, bloccata nella ragnatela del clientelarismo e votata a regalare profitti ai privati, compia questa scelta proprio alla vigilia delle elezioni, indicando ancora una volta la strada delle privatizzazioni e contro l'indicazione del referendum del 2011. La teoria "dell'efficienza del privato che gestisce sotto il controllo pubblico" è una favola che non può più essere raccontata: le SpA nascono per fare gli interessi degli azionisti, e questo ha fatto Acea in questi decenni, redistribuendo nel 2012 45 milioni di € di dividenti, riducendo gli investimenti, peggiorandoo i servizi e le condizioni dei lavoratori. Il tutto facendo aumentare in modo costante il proprio debito. Questa anche la linea del futuro Ad già esercitata negli ultimi due anni in qualità di Direttore Generale di Acea. E' chiaro ormai che solo una gestione attraverso un ente di diritto pubblico, fuori dal mercato e partecipata da cittadini e lavoratori può riconsegnare ai servizi pubblici, a partire dall'acqua, quel ruolo strategico di interesse collettivo che rischia di scomparire rapidamente. – La nota conclude – Per questo il Coordinamento Romano Acqua Pubblica ha elaborato una proposta di ripubblicizzazione del servizio idrico di Roma, che dimostra come ripubblicizzare sia non solo giusto, ma anche necessario! Su questo e su altri temi intendiamo confrontarci nei prossimi mesi anche con le forze politiche che si candidano a governare questa città. No alla gestione privata, ACEA pubblica e partecipata!"
 




ACEA, LUNEDI' 15 APRILE L'ASSEMBLEA DEI SOCI: MOBILITAZIONE DEL COORDINAMENTO ROMANO ACQUA PUBBLICA

Redazione

Roma – Lunedì 15 si riunisce l'assemblea dei Soci di Acea per prendere decisioni fondamentali sulla gestione di servizi essenziali della città: Acqua e Energia in primis.

"Verranno decise le nuove cariche del Consiglio di Amministrazione, in una riunione lontana dagli occhi dei cittadini, presso la Centrale di Tor di Valle. – Dichiara in una nota il portavoce del Coordinamento Romano Acqua Pubblica – Sarà l'occasione per "incoronare" il futuro Amministratore delegato, Paolo Gallo, – prosegue la nota – voluto dal Sindaco Gianni Alemanno ma "in quota" Suez e Caltagirone, che, subito dopo l'uscita del suo nome, non perse tempo per parlare nuovamente di cessione del 21% delle quote comunali di Acea, di mercato, di profitti.. tutto ciò che và contro la volontà dei cittadini romani che hanno votato per l'acqua pubblica e che si sono mobilitati con "Roma non si vende" contro l'ulteriore privatizzazione di Acea e degli altri servizi pubblici locali.  La teoria "dell'efficienza del privato che gestisce sotto il controllo pubblico" è una favola che non può più essere raccontata: le SpA nascono per fare gli interessi degli azionisti, e questo ha fatto Acea in questi decenni, redistribuendo nel 2012 45 milioni di euro di dividenti, riducendo gli investimenti, peggiorandoo i servizi e le condizioni dei lavoratori. Il tutto facendo aumentare in modo costante il proprio debito. Questa evidentemnte anche la linea del futuro Amministratore delegato già esercitata negli ultimi due anni in qualità di Direttore Generale di Acea.  E' chiaro ormai che solo una gestione attraverso un ente di diritto pubblico, fuori dal mercato e partecipato da cittadini e lavoratori può riconsegnare ai servizi pubblici, a partire dall'acqua, quel ruolo strategico di interesse collettivo che rischia di scomparire rapidamente. Per questo lunedì saremo ad attendere i soci di Acea fuori dal Centro Congressi "La Fornace", presso la Centrale di Tor di Valle, per ribadire che i privati devono uscire dalla gestione dell'acqua e dei servizi pubblici locali.

Per questo il Coordinamento Romano Acqua Pubblica ha elaborato una proposta di ripubblicizzazione del servizio idrico di Roma, che dimostra come ripubblicizzare sia non solo giusto, ma anche necessario! Su questo e su altri temi intendiamo confrontarci nei prossimi mesi anche con le forze politiche che si candidano a governare questa città.




VELLETRI, L'ASSESSORE ANDREOZZI CRITICO SULLE DICHIARAZIONI ACEA: "PERCHE' NON CI FANNO SAPERE I VALORI DI ARSENICO, FLUORURO E VANADIO?"

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Redazione

Velletri (RM) – Immediata la replica dell'assessore del Comune di Velletri Sergio Andreozzi, delegato ai rapporti con Acea e candidato alle regionali con Sel, il quale ha inteso mettere in chiaro qualche imprecisione (almeno a suo parere) che sarebbe emersa a segito della nota Acea Ato 2 che ha elencato i lavori effettuati nel territorio veliterno: "Il pozzo del Campo Sportivo – dice Andreozzi –  è stato potabilizzato dal Comune di Velletri, quello di Rioli e eredi Marrucco da proprietari privati. Sinceramente mi sembrano eccessivi i  cinque chilometri di nuove condotte che racconta di aver fatto Acea. Per il momento sommo i 600 metri di viale Oberdan, ai 600 metri di via Ponte della Regina, ai 1200 di via dei Genzanesi.

Se ne hanno fatte delle altre, sarebbe un piacere saperlo, come ci piacerebbe sapere gli attuali valori di arsenico, fluoro e vanadio all'interno della nostra rete, perchè ci sono zone turnate in pieno inverno. Che tipo di manovre vengono fatte? perchè non si riparano le perdite? perchè non si ripristina in maniera efficace?".

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VELLETRI, IL COMUNE PREPARA L'AZIONE LEGALE CONTRO ACEA

[ LETTERA DI DENUNCIA INVIATA ALLA PROCURA E ALLA PREFETTURA ]

 

Redazione

Velletri (RM) – E' un assessore ai rapporti con ACEA indiavolato quello che stamattina ha protocollato e poi inviato agli organi competenti, Procura e Prefettura compresi, l'ennesima lettera di denuncia di mancato rispetto del contratto da parte dell'ente gestore del servizio idrico integrato.

Ma stavolta l'azione dell'amministrazione comunale andrà oltre. Sono stati allertati tutti gli uffici interessati affinchè vengano messe insieme tutte le carte da presentare in tempi brevi al Tribunale di Velletri per citare in giudizio la multinazionale "pubblica".
"Ora si è toccato veramente il fondo- ha detto l'assessore Andreozzi-. Questa società ha veramente poco a cuore i cittadini. Non ripara le perdite, ripristina i lavori eseguiti da impresa del terzo mondo. Non rispetta l'orario della turnazione in piazza Mazzini e sta attuando turnazioni non previste su tutto il territorio (colle dei Marmi, zona 167, Rioli, via S Nicola e via S Anatolia, via appia nord), Ci segnalano continui sbalzi di pressione con danni alle tubazioni;ci segnalano presenza di coliformi e strane sostanze nell'acqua. Sabato e domenica hanno lasciato la zona del campo sportivo senza acqua: se fosse successo all'olimpico sarebbero saltate le teste dei responsabili. E' una vergogna. Acea è sollecita solo nel vessare gli utenti. – Andreozzi conclude –  Senza preavviso e senza presentazione va a casa dei nostri concittadini e si porta via il contatore. La sua gestione finora è stata un fallimento, o lavora come si deve o è meglio che si faccia da parte."