Calcata 4.0, #NoBavaglio: resistenza e disobbedienza le parole chiave per la prima edizione del premio giornalismo digitale

Grande partecipazione per la prima edizione del Premio di Giornalismo Digitale ideato e organizzato dalla Rete NoBavaglio – Liberi di essere informati, con il patrocino del Comune di Calcata, antico borgo medioevale, in provincia di Viterbo, a circa 40 chilometri da Roma.

L’evento si è tenuto nelle giornate di sabato 4 e domenica 5 maggio 2019 nella suggestiva cornice naturale del borgo di Calcata Vecchia all’interno della sala del Granarone.

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 9/5/2019

“Ci candidiamo ad essere la residenza della Resistenza perché la Resistenza sta avendo molte difficoltà nel trovare una residenza in Italia, proprio per questo Calcata può esserne sede attiva con convizione e partecipazione. Dobbiamo guardare al futuro e Calcata 4.0 può contribuire a creare uno sviluppo sostenibile di questo borgo incantato che ha affascinato tanti artisti, personaggi della cultura e intellettuali”.”Le parole del sindaco di Calcata Sandra Pandolfi in apertura della manifestazione hanno ben sintetizzato lo spirito del Premio di Giornalismo Digitale ideato da NoBavaglio una rete di giornalisti e attivisti per i diritti umani e civili.

Il giornalista di Repubblica e tra i fondatori di NoBavaglio Marino Bisso lo ha definito un “non premio” in quanto l’intenzione è quella di “creare un laboratorio per valorizzare le storie delle nuove forme di resistenza e disobbedienza civile, un nuovo modello di giornalismo possibile grazie ai nuovi strumenti tecnologici inoovativi forniti dall’era digitale” Questo “non premio” è nato con la volontà di portare avanti questi lavori a Calcata ma anche a Roma e in altri ambiti al fine di promuovere a 360° le intenzioni di cui è portatore e non dare soltanto un premio spot,fine a se stesso.

“Del resto – ha detto lo storico giornalista Carlo Picozza, tra i fondatori di NoBavaglio e consigliere dell’ordine dei giornalisti del Lazio che ha inteso spiegare il senso della disobbedienza, una disobbedienza attiva che parte da queste iniziative – siamo in un mondo fatto di tanti “ismi”, egoismi che la fanno da padrone e in qualche modo sintetizzano tutti gli altri “ismi”… particolarismi, sovranismi, nazionalismi, populismi. Poi Picozza ha chiesto in forma retorico-ironica come si chiama il vicepresidente del Consiglio e ha aggiunto… ai “Salvinismi” (video Picozza).

È intervenuto anche il presidente del Biodistretto della via Amerina Famiano Crucianelli, il quale rappresenta una associazione che raccoglie tredici comuni del basso Viterbese, e della quale fanno parte gli agricoltori che praticano coltivazioni biologiche. Crucianelli ha puntato l’accento sulla necessità di tutelare l’ambiente per evitare disastri ambientali irreversibili: “(video Crucianelli ) la nocciola è stata e sarà una ricchezza. Però se la sua coltivazione continua senza regole, e senza rispetto per ambiente, suolo, acqua, aria arriverà a compromettere la salute delle persone e il territorio”.

Tra i sostenitori di Calcata 4.0 c’è la Cgil Roma Nord, Civitavecchia, Viterbo: “Una organizzazione sindacale intesa come luogo di confronto che ha come fondamento i principi di uguaglianza e di solidarietà e come caposaldo i diritti sociali e civili su cui si basa la nostra Costituzione – ha spiegato Stefania Pomante segretaria generale -e proprio per queste ragioni promuoviamo forme di attivismo civico che comportano l’esercizio di responsabilità nell’ambito delle politiche pubbliche soprattutto al fine di sostenere i soggetti in condizione di debolezza”.

Le inchieste giornalistiche scelte dalla giuria si sono distinte per aver affrontato tematiche inerenti la lotta alle diseguaglianze e nuove povertà; immigrazione e inclusione sociale; difesa dell’ambiente e nuove periferie. Per la selezione dei lavori video giornalistici, curata dalla Rete NoBavaglio in collaborazione con Castelnuovo Fotografia e CiviTonica e GVpress , è stata creata una giuria formata da esperti del settore e da personalità della cultura, tra le quali: Paolo Portoghesi, architetto e urbanista, Enrica Scalfari direttrice di Agf, Pietro Suber giornalista Mediaset e responsabile Carta di Roma, Marino Bisso giornalista La Repubblica e Rete NoBavaglio, Elisabetta Portoghese direttrice artistica ‘Castelnuovo Fotografia’, Carlo Picozza Ordine dei Giornalisti del Lazio, giornalista La Repubblica, Valerio Piccioni giornalista Gazzetta dello Sport e promotore della ‘Corsa di Miguel’, Ugo Baldi giornalista Il Messaggero, Cristina Pantaleoni responsabile di ‘GVpress – Associazione italiana dei giornalisti-videomaker’, Famiano Crucianelli presidente Bio distretto della Via Amerina, Ivano Maiorella direttore Giornale Radio Sociale, Roberto Pagano giornalista Forum Terzo Settore del Lazio, Alessia Marani giornalista de Il Messaggero, Giuseppe De Marzo responsabile Politiche sociali Libera e Rete dei Numeri Pari, Vincenzo Vita direttore Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio-AAMOD, Leandro Palestini giornalista e critico televisivo, Daniele Macheda giornalista Rai News 24, Vanessa Losurdo responsabile dell’associazione Civitonica.

I docufilm premiati:

Nonostante Roma di Tiziano Locci; Inshallah Europa, (Non)Persone di Chiara Ercolani, Alessandra Mancini, Giulia Monaco Giulia, Valentina Nardo; Made in Trullo, di Bruno Pace; Vite Sospese, di Floriana Bulfon e Ivan Corbucci; Dentro le baraccopoli nascoste nel cuore di Roma, di Sara Giudice (Piazza Pulita); Non Tacere, di Fabio Grimaldi; A scuola anch’io, di Simona Filippini (Rete Scuolemigranti); Speciale roghi in Campania, di Lorenzo Giroffi e Giuseppe Manzo (Radio Televisione Svizzera); Dino, il pensionato che sfama i senzatetto, di Simona Berterame (Fanpage); Viaggio tra Italia e Tunisia: se non vale il diritto di asilo, di Angela Nittoli; Bastogi, Franca aspetta una casa popolare da 24 anni, di Veronica Altimari (RomaToday ); Beni confiscati, di Stefano Cioni (Lega Coop sociali); This must be the place, di Luigi Narici (Action Aid ); Torre Maura: un ragazzo sfida CasaPound di Alessandro Serranò.

Il premio speciale Calcata 4.0 è stato conferito a Simone di Torre Maura, con la proiezione del docuvideo di Alessandro Serranò.

Molto interessante la proiezioni: “1938 Quando scoprimmo di non essere più italiani” di Pietro Suber con l’autore e il giornalista Carlo Picozza e Matteotti. Poi l’ultimo scatto con Italo Arcuri, autore del libro Il corpo di Matteotti, Tano D’Amico, Paolo Grassini e Marino Bisso e la proiezione dell’inchiesta video su Matteotti, la pista delle tangenti nere.

Suggestiva la mostra fotografica ‘Calcata, una storia di disobbedienza’ e molto apprezzata la cultura del territorio attraverso la scoperta e la conoscenza dei prodotti, del cibo, dei vini locali grazie alle competenze dello staff di Terra Mia, Cucina & Cantina un laboratorio dei sapori specializzato nella cultura enogastronomica della Tuscia.

La trasmissione web tv Officina Stampa con la regia di Ivan Galea e la conduzione di Chiara Rai, entrambi aderenti alla rete NoBavaglio hanno seguito tutto l’evento: “Esprimiamo grande apprezzamento – hanno detto Galea e Rai – per i lavori di attiva resistenza presentati durante questa ricca edizione del premio di giornalismo digitale che anno dopo anno riuscirà ad affermare sempre di più i valori di cui è portatore”




Calcata 4.0: grande attesa per il Premio giornalismo digitale

Ideato e promosso dalla Rete NoBavaglio

Grande attesa per “CALCATA 4.O – Una nuova storia di resistenza e disobbedienza”. Premio Giornalismo Digitale, a cura della ‘Rete NoBavaglio – Liberi di essere informati’. L’evento si terrà sabato 4 e domenica 5 maggio 2019 a Calcata in provincia di Viterbo.

In contemporanea si svolgerà la mostra fotografica ‘Calcata, una storia di disobbedienza’

Il Premio ideato dalla Rete NoBavaglio intende valorizzare il racconto diverso delle realtà sociali, in particolare a Roma e nel Lazio, legate ai grandi temi dell’immigrazione, delle nuove povertà e delle esperienze di mutualismo e di sfida alle nuove forme di autoritarismo.

Saranno premiate tre inchieste giornalistiche che si sono distinte nell’affrontare tematiche legate alla lotta alle diseguaglianze, all’inclusione sociale, alla difesa dell’ambiente, alla resistenza e disobbedienza civile.

Per la selezione dei lavori, curata dalla Rete NoBavaglio in collaborazione con Castelnuovo Fotografia, è stata creata un’apposita giuria formata da esperti del settore e da personalità della cultura, tra i quali l’urbanista Paolo Portoghesi, Enrica Scalfari direttrice di Agf,
Pietro Suber giornalista Mediaset e responsabile Carta di Roma,
Marino Bisso giornalista La Repubblica e Rete NoBavaglio, Elisabetta Portoghese direttrice artistica ‘Castelnuovo Fotografia’, Carlo Picozza Ordine dei Giornalisti del Lazio, Valerio Piccioni giornalista Gazzetta dello Sport e promotore della ‘Corsa di Miguel’, Ugo Baldi giornalista Il Messaggero, Cristina Pantaleoni responsabile di ‘GVpress – Associazione italiana dei giornalisti-videomaker’, Famiano Crucianelli presidente Bio distretto della Via Amerina, Ivano Maiorella direttore Giornale Radio Sociale, Roberto Pagano giornalista Forum Terzo Settore del Lazio,
Alessia Marani giornalista Il Messaggero, Giuseppe De Marzo responsabile Politiche sociali Libera e Rete dei Numeri Pari, Vincenzo Vita direttore Archivio Audiovisivo Movimento del Operaio-AAMOD, Daniele Macheda giornalista Rai News 24Vanessa Losurdo responsabile Civitonica

La premiazione, con la proiezione dei tre lavori scelti, si svolgerà sabato 4 maggio 2019 nel borgo medievale di Calcata(VT).

Nella stessa giornata si svolgerà la mostra fotografica ‘Calcata, una storia di disobbedienza’.

Domenica 5 maggio
L’ultimo scatto
Il caso Matteotti intervengono Italo Arcuri. .. Tano D’amico Paolo Grassini, Marino Bisso
Sono previsti anche workshop e spazi espositivi con apparecchiature e strumentazioni legate alla produzione digitale video e fotografica.
La manifestazione si svolge con il patrocinio del Comune di Calcata

CALCATA UNA NUOVA STORIA DI RESISTENZA E DISOBBEDIENZA / Calcata, a story of disobedience

*Per info e segnalazioni

E-MAIL : Calcata4.0@libero.it




VALLE DEL TREJA: 4 MILA EURO AL MESE PER TUTELARE AMBIENTE E PAESAGGIO

Redazione

Calcata (RM) – “Nel 2013 ci siamo riusciti: tutelare i boschi e l’ambiente, organizzare la sorveglianza antincendio, programmare le visite guidate, stampare un giornalino, far funzionare il sito Internet, pianificare le attività di bonifica, prevenzione, studio, analisi e controllo degli ambienti naturali, tutto con 4.000 euro al mese – questa la constatazione del direttore Gianni Guaita, che continua – so che si stenta a crederlo, ma è proprio così. In bilancio avevamo circa 49.000 euro per il funzionamento del Parco, per tutto l’anno!”

Dal 2009 al 2013 le risorse disponibili dell’Ente Parco sono scese del 60%. Oggi sono meno della metà di quattro anni fa. Guardando nelle pieghe del bilancio si scopre che per la manutenzione dei sentieri, per esempio, non ci sono praticamente più risorse. In queste condizioni non rimane che rimboccarsi le maniche e tentare una manutenzione fatta in casa. Così la risistemazione dei sentieri è stata fatta grazie soprattutto al lavoro dei guardiaparco. La pulizia di numerosi siti e la bonifica delle aree sottoposte a maggiore pressione antropica hanno visto l’intervento del personale del Parco. Tutti si sono impegnati fisicamente in prima persona, senza distinzione di ruoli e gerarchie. Una mano importante l’hanno data anche le associazioni territoriali, che hanno organizzato ripetute giornate di pulizia straordinaria di vari siti.

Nonostante le notevoli decurtazioni economiche accennate, il Parco organizza ugualmente diverse iniziative, tra cui cicli di visite guidate, alle quali partecipano annualmente circa un migliaio di persone e corsi su temi ambientali. I docenti collaborano un po’ per amicizia, un po’ per spirito di servizio, un po’ perché condividono progetti che altrimenti sarebbero irrealizzabili. “Noi crediamo che discutere pubblicamente dei nostri bilanci, incluse le relative difficoltà  – sostiene il presidente del Parco Gianluca Medici – connoti l’Ente come un’istituzione aperta e sia utile per trovare soluzioni innovative, con l’adesione dei cittadini che vogliano sostenere scelte comuni.”

 




PARCO REGIONALE DEL TREJA: ANCORA PREOCCUPAZIONE PER ATTI INTIMIDATORI VERSO GUARDIAPARCO

di Vito Consoli, direttore dell’Agenzia Regionale Parchi

“Sono giorni strani per le aree protette e la conservazione della natura, nel Lazio. Sono giorni strani per noi.
C'è stata, finalmente, una conferenza nazionale, ufficiale, su biodiversità, aree protette e green economy, a cui tanti di noi hanno partecipato. Sta per essere discussa e (ne sono sicuro) approvata dalla Giunta Regionale una deliberazione fondamentale per la tutela dell'Orso marsicano, un animale simbolo, la cui sorte interessa tanto il nostro pensiero razionale quanto la nostra emotività. È in discussione per il 2014 un bilancio regionale che per la prima volta negli ultimi anni aumenta le risorse destinate alle aree protette.
Sono notizie ed eventi che ci incoraggiano e ci fanno gioire. Ma nello stesso tempo ci arriva la notizia di un fatto che ci sconvolge, ci preoccupa, ci fa male: nei nostri parchi si spara, non solo a degli animali da cacciare (cosa già grave), ma addirittura verso guardiaparco e naturalisti in servizio (è successo al Parco del Treja), con un evidente atto intimidatorio, un atto vile, grave, di cui sono responsabili uomini vili.

Cosa dire, come commentare… Innanzitutto va urlato un messaggio di sdegno e va dato un forte segno di solidarietà ai colleghi che sono stati coinvolti in questo episodio e a tutti gli altri colleghi che ogni giorno, in ogni area protetta, corrono rischi simili. Poi, però, bisogna registrare una nota positiva; siamo contenti che sia l'assessore Refrigeri che il presidente Zingaretti abbiano voluto immediatamente far sentire la propria voce per condannare questo gesto scellerato. Perché in questi casi occorre una risposta ferma e chiara da parte delle istituzioni; perché a farlo sono stati i vertici istituzionali della Regione Lazio; perché, infine, queste risposte servono anche a non far sentire sole le nostre aree protette, i loro amministratori, i loro dipendenti, che nella sfida per la conservazione della natura, per la tutela e la valorizzazione dei nostri ambienti e dei nostri territori più preziosi sono sempre in prima linea.
Mai lasciare le prime linee senza supporto, senza incoraggiamento, senza solidarietà, senza apprezzamento, senza attenzione e cura! E proprio a questo che in ogni momento deve mirare, e mira, l'iniziativa della nostra Agenzia.
Come si dice in questi casi… “Siamo tutti del Parco del Treja", siamo tutti con le are protette.”

Il sindaco di Calcata Luciano Sestili esprime solidarietà al Parco del Treja

Qualche giorno fa, nel territorio del Parco c’è stato un episodio grave: i guardiaparco e i naturalisti dell’Ente sono stati quasi raggiunti da un colpo di arma da fuoco, mentre erano impegnati in lavori di controllo sulla fauna. Questi i fatti, che il sindaco Luciano Sestili commenta con molto coinvolgimento: “Mi pare assurdo che mentre si è intenti nel proprio lavoro, e solo perché si porta una divisa, si possa correre un rischio simile. Fatti come questo non erano mai successi nel nostro territorio, che, lo voglio sottolineare, considera il Parco un alleato per la tutela e la salvaguardia ambientale.”
Sestili continua: “Penso che questa sia l’azione di qualche sconsiderato isolato, che voglio condannare nella maniera più ferma.” Il sindaco conclude così: “Esprimo tutta la mia solidarietà agli operatori del Parco e con me quella dell’Amministrazione comunale. Invito gli organi competenti a vigilare e se possibile rafforzare i controlli per tutte le più opportune azioni di prevenzione.”

 




CALCATA, PALAZZO BARONALE:OPERATIVO IL CENTRO VISITE DEL PARCO DEL TREJA

Redazione

Calcata (VT) – Già operativo il centro visite del Parco del Treja. Le sale espositive si trovano nel Palazzo Baronale, nel borgo di Calcata. Il Palazzo Baronale è l’edificio più importante di Calcata, con la sua torre merlata denota il profilo del borgo. Nel tempo, dopo essere stato la dimora degli Anguillara, ospitò tutti i principali servizi del paese: ufficio postale, scuola, presidio medico. Fino agli anni ’50 vi si sono svolti gli eventi principali della vita cittadina, tra cui praticamente tutti i pranzi di nozze dei calcatesi.

Il Palazzo è rimasto in stato di abbandono per lunghi anni, puntellato in alcune sue parti e privo di una porzione del tetto. Dopo l’acquisto da parte del Parco, nel 1995 l’Ente ha avviato il progetto di restauro, affidandolo all’architetto Paolo Portoghesi. Il restauro ha segnato il pieno recupero della struttura, attualmente ad uso pubblico. L’utilizzazione come spazio espositivo, o per convegni, corsi e incontri pubblici più diversi, aperto a iniziative anche non del Parco, fanno percepire il Palazzo come una struttura pienamente disponibile all’uso collettivo. Per la sua posizione il Palazzo Baronale offre un panorama imperdibile sulla sottostante valle del Treja. Le acque del fiume, che scorrono nel fitto sottobosco, sono spesso disegnate da una eterea lingua di nebbia sospesa nell’aria, che lascia intuire a colpo d’occhio il percorso dell’alveo.

Il centro visite del Parco completa le strutture informative dell’Ente. Per come è organizzato consente di integrare una serie di elementi per conoscere meglio e apprezzare i caratteri del territorio, attraverso una serie di pannelli informativi (in italiano e inglese), una mostra fotografica su alcuni scorci e aspetti suggestivi del territorio del Parco, una raccolta di campioni delle essenze arboree (xiloteca) ed una di fiori e semi del Parco, oltre ad altri materiali rinvenuti e quindi in continua integrazione, quali nidi e penne di volatili, galle di insetti, ecc.  “Il centro visite rappresenta un altro elemento nel ventaglio delle offerte del Parco – sottolinea il direttore Guaita – è strutturato con molta semplicità ed è stato realizzato con costi assai ridotti, tuttavia presenta apprezzati caratteri di stimolo, che suscitano curiosità e interesse tra i nostri visitatori.”
Il centro visite è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, il martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17, il sabato dalle 15 alle 19 e domenica dalle 11 alle 19.
 




CALCATA, ATTESA PER IL CONCERTO DI NATALE

Redazione

Calcata (VT) – Come ogni anno la banda musicale di Calcata offre un concerto alla cittadinanza in occasione del Natale. Anche quest’anno i componenti della banda, diretti dal Maestro Carlo Parretti, eseguiranno brani molto noti, anche di musica moderna, che potranno allietare i concittadini e rappresentare un’occasione di incontro, oltre che per lo scambio di auguri, per rinsaldare quei vincoli di vicinanza ed amicizia che fa dei residenti di Calcata una comunità forte e coesa.

L’iniziativa fa parte di un ricco programma che prevede un calendario fitto e diversificato, per il quale sono moltiplicate le occasioni per festeggiare e per stare insieme, unitamente ai momenti più propriamente dedicati al raccoglimento religioso che caratterizza la ricorrenza del Natale. “Il teatro civico è un luogo simbolico nel quale i cittadini si riconoscono e si incontrano volentieri – sottolinea il vicepresidente del Parco Di Giovanni, anch’egli componente della banda – invito tutti a partecipare, sarà un’occasione per festeggiare con la musica.” L'appuntamento: mercoledì 26 dicembre alle ore 16 al teatro civico di Calcata.

 




VALLE DEL TREJA, FESTA DELL'ALBERO: PROTAGONISTI I BAMBINI

Redazione

Calcata (RM) – Come ogni anno per la Festa dell’Albero, il Parco Valle del Treja – con il suo personale – ha proposto una serie di iniziative che hanno coinvolto soprattutto i bambini più piccoli delle scuole primarie. È stato divertente riconoscere gli alberi, dare loro un nome, capire i meccanismi di riproduzione e crescita. Per alcuni, sapere che le ghiande danno origine a querce maestose è stata una vera e propria scoperta. Il senso di meraviglia dei più piccoli è stata la soddisfazione più appagante per i guardiaparco e per le maestre. I laboratori della biblioteca comunale di Mazzano hanno completato la settimana di lavori dedicata agli alberi, con letture di libri illustrati, semplici e profondi nel loro significato più immediato. Alla festa dell’albero di ieri mattina, culminata con una piccola cerimonia durante la quale sono stati messi a dimora alcuni ulivi, sia a Calcata, sia a Mazzano, hanno partecipato gli alunni delle scuole dei due Comuni.

I sindaci, le insegnanti, i rappresentanti istituzionali hanno ricordato il significato della presenza degli alberi. Le parole e i gesti più spontanei sono stati comunque proprio quelli dei bambini più piccoli, dapprima titubanti e poi coinvolti nella piantumazione degli ulivi: tutti hanno voluto toccare la terra e metterne un po’ intorno alle radici. “Anche quest’anno l’esperienza più emozionante è stato leggere negli occhi dei bambini l’entusiasmo e la consapevolezza che mettendo a dimora degli alberelli ci si prende cura di un essere vivente e si compie un gesto per la natura – queste le parole del presidente del parco Gianluca Medici, che conclude – il vero senso della festa dell’albero è stato coinvolgere i più piccoli.”
 




CALCATA, IL PERSONALE DEL PARCO DEL TREJA RIPULISCE LE CASCATE DI MONTE GELATO

"Il Parco si impegna direttamente, come sempre, organizzando un intervento speciale per bonificare l’area, anche in assenza di quei fondi regionali per la manutenzione, che purtroppo da qualche tempo non arrivano più."

 

Redazione

Calcata (RM) – Ieri 14 novembre mattina a Monte Gelato c’era il sole, non faceva freddo e le cascate erano praticamente deserte. L’acqua del Treja scorreva come sempre. Qualche raggio di sole riflesso cercava di allontanare l’umidità del fiume. Sembrava quasi che il cielo volesse accogliere l’iniziativa del Parco: infatti, al di là di competenze e burocrazia, ancora una volta tutto il personale dell’Ente ha indossato stivaloni, guanti e caschetti, impugnato rastrelli, asce e motoseghe e ha ripulito la valle. Asportato spazzatura, detriti, residui dei picnic di qualche “amante” della natura; tagliato e spostato tronchi d’albero; aperto varchi lungo il sentiero ostruito da cespugli e ramaglie. La forra senza una continua manutenzione tende a richiudersi, impedendo il passaggio lungo i sentieri che fiancheggiano il fiume. Il Parco si impegna direttamente, come sempre, organizzando un intervento speciale per bonificare l’area, anche in assenza di quei fondi regionali per la manutenzione, che purtroppo da qualche tempo non arrivano più. “Al Parco vorremmo avere maggiore capacità di intervento, con mezzi più idonei e, magari, con un po’ di collaborazione da parte di altri Enti – sottolinea il presidente Gianluca Medici – per poter intervenire celermente e sanare almeno le brutture più evidenti che incuria e disattenzione infliggono a questi posti bellissimi. Il nostro vuole essere prima di tutto un esempio, speriamo da seguire, uno sprone per non soggiacere all’indifferenza. Qualcosa la possiamo fare tutti, solo così potremo tentare di salvare la bellezza, un bene sociale che non si acquista.”




PARCO DEL TREJA, I DIPENDENTI DELL'ENTE REGIONALE NON CE LA FANNO PIU' E SCENDONO IN STRADA A PULIRE

Redazione

Gerarchie, competenze, burocrazia: i dipendenti del Parco regionale Valle del Treja hanno detto basta a tutto questo. Non ce l’hanno fatta più a tollerare lo stato di abbandono in cui versano alcune parti del territorio e si sono attrezzati per ripulirlo, anche per le parti su cui il Parco non è strettamente competente. “Nascosto tra la vegetazione e poco visibile dalle automobili che corrono veloci, ai margini delle strade si trova di tutto – rileva il direttore del Parco Gianni Guaita – ci siamo voluti armare di pale e rastrelli e ridare dignità alla strada. Un’azione fisica e concreta, che assume una luce piuttosto radicale se vista come proposta da seguire.” Mercoledì 3 ottobre il personale del Parco, ha passato al setaccio le cunette della via Calcatese, in un tratto compreso tra Calcata e Mazzano Romano, per liberarle dall’accumulo di cartacce, plastica e rifiuti di ogni genere che si erano stratificati nel tempo. “Abbiamo portato via qualche quintale di rifiuti – aggiunge il presidente del Parco Di Giovanni – è chiaro che da soli non ce la possiamo fare a ripulire tutto, ma vogliamo dare un esempio e un segnale: noi ci siamo. Un segnale a tutti quei cittadini che giustamente sono pronti ad intervenire, a bonificare con il loro lavoro quello che la pubblica amministrazione non riesce a fare, spesso per mancanza di fondi, come nel caso del Parco. Non si tratta solo di liberare qualche sentiero, cosa pure importantissima, ma di recuperare il piacere dei nostri boschi, di camminare lungo un argine senza l’assalto delle buste di plastica, di salvaguardare la bellezza del paesaggio, il più indifeso e immateriale dei nostri beni.”