Caserta, Castel Vortuno e dintorni, rabbia dell’Ugl: “Infelici descrizioni su alcune guide turistiche”
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CASERTA – La Ugl Caserta esprime rabbia e sgomento per le “infelici descrizioni dei territori della città e della provincia” apparse su alcune guide turistiche che sembrano assecondare i racconti delle fiction a sfondo criminale in onda sui canali televisivi.
“Non nascondiamo le criticità di questi territori, tant’è che siamo quotidianamente impegnati in prima linea contro le storture esistenti” ha dichiarato il Segretario Provinciale Ferdinando Palumbo “ma con la stessa forza deploriamo l’atteggiamento di chi dipinge terra di lavoro con un affresco a tinte fosche anche quando non sussistono motivi oggettivi.
I siti storici, le bellezze paesaggistiche, le eccellenze in campo tessile ed agroalimentare conosciute, esportate ed invidiate in ogni angolo del mondo, che fanno di Caserta e della sua provincia la tappa di turisti ed operatori economici non possono e non devono essere svilite da racconti settari ed approssimativi che giungono a negare la verità.
Bisogna oggi indignarsi e ribellarsi” ha proseguito il sindacalista “è ora di chiamare tutti a raccolta per porre fine a talune derive della narrativa che vanno tempestivamente ritirate dal commercio”. “Al congresso di Castel Volturno che mi ha eletto segretario la Ugl richiamò alla memoria il fatto che quest’angolo dello stivale era conosciuto come terra di lavoro e non come terra dei fuochi, una connotazione, la prima, che a partire dal litorale domitio che ho scelto come luogo simbolo della rinascita deve tronare a caratterizzarci più forte che mai.”
MALTEMPO IN CAMPANIA, ESONDATO IL VOLTURNO NEL CASERTANO: MASSIMA ALLERTA A CASTEL VOLTURNO
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di Christian Montagna
Caserta – Non si placa l’ondata di maltempo che solo ieri aveva fatto della Campania la sua più grande preda. Strage e campagne allagate, danni e tanta paura anche nel Casertano . Il fiume Volturno che fino a ieri non mostrava alcun segnale di pericolo, da questa notte è esondato in più punti nelle zone di Ailano e Castel Campagnano, nell’alto Casertano e a Santa Maria La Fossa. Invasi dall’acqua anche tratti di strada che collegano con Capua. Proprio nella città di Capua, la stessa angoscia degli abitanti di Castel Volturno è stata vissuta per ore da circa duecento persone che risiedono a pochi passi dal fiume.
Inondata di detriti via Porta Fluviale e altre strade limitrofe. Il sistema fognario è saltato in alcune arterie del vicino centro storico. Il sindaco di Capua, Carmine Antropoli, ha ordinato la chiusura di tutte le scuole della città per la giornata di oggi.
Massima allerta a Castel Volturno. Questa mattina gli abitanti di destra Volturno si sono svegliati con una brutta notizia: dovranno lasciare al più presto le proprie abitazioni a causa della piena del fiume. A lanciare l’allarme è stato anche il sindaco Dimitri Russo tramite la sua pagina Facebook: “Urgente: tutti i cittadini della località Destra Volturno devono allontanarsi, con urgenza, dalle proprie abitazioni e recarsi presso località più sicure o presso il palazzetti comunale.”. Un messaggio che non lascia spazio ad interpretazioni: a momenti, il fiume potrebbe esondare anche a Destra Volturno e trascinare con se tutto ciò che trova. Evacuate anche le scuole.
Alcuni minuti fa, il sindaco Dimitri Russo, ci ha comunicato tramite messaggio che l'allarme a Destra Volturno è rientrato e che pian piano si torna alla normalità.
Danni a Pompei. Il maltempo non ha risparmiato neppure Pompei. Nella domus di Giulio Polibio la pioggia ha provocato il rialzo di una porzione di pavimento in cocciopesto. La Soprintendenza in una nota sottolinea che la casa è "da tempo all'attenzione della Soprintendenza che ha condotto più sopralluoghi di monitoraggio, anche congiunti con i vigili del fuoco". La domus è situata al margine di una porzione di area non scavata del sito archeologico dove è insistente il problema del dissesto idrogeologico. A questo si aggiunge la presenza di cisterne sotterranee pertinenti a domus non scavate lungo i fronti di scavo, che determinano vuoti di terreno. "La Soprintendenza sta intervenendo su tutta l'area in maniera sistematica e programmata al fine di superare in maniera radicale le criticità ed evitare interventi temporanei e limitati che genererebbero solo spese progressive e non risolutive.”
La situazione a Benevento. Resta allarmante anche la situazione a Benevento che ha visto morire due anziani a causa del maltempo. Si continua a spalare fango e a scavare in quelle zone colpite dai temporali. Proprio ieri, alcuni studenti Erasmus dell’università del Sannio si sono uniti ai volontari del posto per poter essere d’aiuto. E già, sono stati definiti gli angeli del fango. In un comunicato ufficiale dell’Anas Spa di ieri sera, si legge: “ Lavoreranno tutta la notte gli uomini di Anas, per consentire, entro il pomeriggio di domani, la riapertura (seppure, ove necessario, con restringimenti della carreggiata) dei tratti di strada statale 372 `Telesina`, 90/bis `delle Puglie` e 212 `Fortorina`, interrotti a causa del violento nubifragio che ha colpito, tra ieri ed oggi, la zona del – continua – beneventano e che ha divelto barriere di sicurezza, scarpate ed opere idrauliche di smaltimento. A causa dello smottamento del fronte montuoso, in un versante particolarmente instabile, resta invece ancora critica la situazione della strada statale 87 `Sannitica`, si legge nel testo, fortemente compromessa dalla alluvione in corrispondenza del km 83,000, nel tratto compreso tra Torrecuso e Fragneto Monforte. Nella tratta, infatti, si renderanno necessarie verifiche ed approfondimenti da parte della Regione. Anas, intanto, effettuerà le verifiche sulle pertinenze stradali di competenza, sempre allo scopo di garantire la massima collaborazione a tutti gli Enti territorialmente coinvolti e di ripristinare la normale transitabilità della statale 87 e della restante viabilità danneggiata in totale sicurezza."
CASTEL VOLTURNO: GLI ABITANTI PULISCONO IL PARCO SARACENO
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Castel Volturno (Ce) – Sono giunte questa mattina presso la nostra redazione le foto che ritraggono gli abitanti del Parco Saraceno intenti a pulire l’edificio dal degrado e dai cumuli di rifiuti. Lo scorso lunedì, l’Osservatore d’Italia si era recato nella struttura per raccontare il disagio vissuto dagli abitanti in seguito all’ordinanza di sgombero emanata dal sindaco Dimitri Russo per inagibilità e pericolo imminente della struttura.
Ebbene, una piccola risposta, indice sicuramente di buon senso e civiltà, giunge oggi. Gli abitanti, circa 80 nuclei familiari in tutto tra italiani e stranieri, hanno riconosciuto da sempre lo stato di degrado del luogo, denunciando però anche l’abbandono da parte delle amministrazioni che per anni hanno governato la zona.
Pulizie al parco. La pulizia del parco è cominciata questa mattina: uomini, donne e anche bambini si son messi all’opera per rendere più vivibile le loro abitazioni ma soprattutto per dimostrare a tutti di non essere fieri ne partecipi del degrado in cui vivono. Armati di scope, palette e strumenti per la muratura, hanno lavorato per tutta la mattina senza sosta. La zona, va sottolineato, da anni è vittima di incuria, degrado e indifferenza oltre che delle istituzioni anche degli abitanti del Comune che, spesso, come ci raccontano, sono stati colti nello scaricare rifiuti proprio in quella zona. E non sono mancate, in quei casi, le proteste degli abitanti del parco.Inoltre, come ci spiegano gli stessi abitanti del parco, quella di oggi, è stata soltanto la prima delle numerose azioni di “riqualificazione” da intraprendere: la prossima settimana, infatti, dovrebbero giungere mezzi autorizzati al prelievo e allo smaltimento di rifiuti ingombranti.
L'intervista. In seguito all’intervista del nostro quotidiano al Primo cittadino D.Russo , gli abitanti hanno colto l’occasione per dare vita ad una riqualificazione dell’edificio finito più volte sotto l’occhio dei media per lo stato in cui versa. Certo è che oltre al livello igienico sanitario, il problema più grande da risolvere è quello della pericolosità delle abitazioni che con gli anni sono andate a sgretolarsi come castelli di sabbia. In previsione della stagione invernale, è proprio il pericolo di crollo a fare da protagonista, come ci aveva anche spiegato anche il Sindaco e per questo, è auspicabile una migliore sistemazione per rendere la vita di ognuno sicura e dignitosa.
CASTEL VOLTURNO, EMERGENZA ABITATIVA AL PARCO SARACENO: IL SINDACO “ BISOGNA TROVARE UNA SOLUZIONE AL PIU’ PRESTO”
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di Christian Montagna
Castel Volturno (CE) – Sono stanchi gli abitanti del Parco Saraceno, stanchi di dover combattere una battaglia impervia, ardua, che li vede protagonisti di una storia, specchio di una nazione alla deriva. Siamo in provincia di Caserta, esattamente a Castel Volturno, nella località Pinetamare: ottanta nuclei familiari vivono quasi tutti abusivamente nelle case abbandonate dai legittimi destinatari più di trenta anni fa, all’insegna del pericolo e del degrado ma, nessuno, in questi anni si è curato di trovare loro una degna alternativa. Le circa trenta palazzine destinate in principio alle famiglie degli americani impegnati nella Base Nato di Castel Volturno e in seguito alla dismissione della base stessa abbandonate, sono diventate rifugio “sicuro” per le centinaia di persone a cui questo Stato non ha saputo garantire lavoro e abitazione. Una emergenza nell’emergenza visto che lo scorso 14 Settembre, il sindaco Dimitri Russo, ha inoltrato alla Procura un’ordinanza di sgombero esecutivo per inagibilità e inabitabilità dell’edificio.
Edifici pericolanti e nuovi progetti. Intanto, le palazzine senza una regolare manutenzione stanno cadendo a pezzi. Parti di cornicioni in cemento armato si staccano e precipitano pericolosamente al suolo, danneggiando le automobili in sosta e terrorizzando i passanti. I costruttori Coppola hanno già inviato a tutti le ingiunzioni di sfratto e in alcuni casi ci sono state anche le sentenze del Tribunale, non ancora eseguite. Proprio nell’area in questione, a breve, dovranno iniziare i lavori per la realizzazione per il nuovo porto turistico. Nei progetti della società che deve realizzare l’opera, il parco dovrebbe essere interamente demolito e al suo posto dovrebbe sorgere una piazza e un mercato del pesce. Con gli abitanti ancora residenti nel parco però i lavori potrebbero proseguire a rilento. Il porto turistico che rappresenta per l’intera area del litorale Domizio una grande opportunità per il rilancio socioeconomico dell’intero territorio, potrebbe indubbiamente risollevare le sorti di questa zona.
L’ordinanza del Sindaco. Alcuni giorni fa, sulla pagina Facebook del primo cittadino Dimitri Russo si leggeva: “ Lo scorso 14 Settembre ho emanato un’ordinanza di sgombero del Parco Saraceno. Un atto dovuto, necessario. Le condizioni strutturali ed igienico sanitarie, come tutti sanno, sono allarmanti: il rischio di crollo e di epidemie è altissimo. Di tutti gli scempi che esistono sul nostro territorio il Parco Saraceno è sicuramente quello più eclatante. Una vergogna assoluta che dura da tanti anni, troppi. Le amministrazioni precedenti, compreso i commissari, non hanno mai affrontato la questione che è oggettivamente ed indubbiamente complessa. Il parco, costituito da una trentina di palazzine fatiscenti e pericolanti, è occupato da più di cento persone. La maggioranza sono occupatori abusivi, cittadini provenienti da paesi limitrofi o da altre zone del comune che senza alcun titolo hanno preso le abitazioni, allacciandosi abusivamente sulla rete elettrica e sulla rete idrica. Le fogne sono a cielo aperto, i liquami per strada, i rifiuti stipati sotto i garage, i tubi rotti zampillano acqua ovunque. Muri, scale, tramezzi e balconi pericolanti. Scenario post guerra insomma, come le foto dimostrano. Come i diversi programmi televisivi (Striscia La Notizia, Le Iene, ecc.) hanno denunciato. Occorre inoltre ricordare che l’intero parco rientra nel progetto del nuovo porto che prevede ovviamente l’abbattimento. Non si poteva continuare a far finta di niente, a chiudere gli occhi. Il disastro è imminente e non voglio trovarmi nel festival, tipicamente italiano, delle responsabilità dopo una morte o comunque una tragedia annunciata. L’ordinanza, tuttavia, non è stata emanata per ragione di “autotutela” e quindi per “lavarsene le mani”. L’ordinanza è una pietra lanciata nello stagno dell’immobilismo. Non ho la soluzione, non ho una sistemazione alloggiativa alternativa per coloro che saranno sgomberati ma non potevo ancora continuare a voltare la faccia dall’altra parte. Gli abitanti del parco, abusivi e legittimi proprietari (pochi), devono capire che questa ordinanza è soprattutto a loro tutela, per la loro salvaguardia, per i loro figli. Impensabile che possano continuare a vivere in quelle condizioni. Occorre trovare la soluzione, immediatamente. Se penso all’intervento dello Stato Centrale con la macchina della Protezione Civile all’indomani di un terremoto (tendopoli, prefabbricati, alloggio presso alberghi, assegnazioni temporanee) la soluzione agli sloggiati non la vedo così impossibile. Del resto il terremoto del parco saraceno è durato, anziché pochi secondi, venti anni e gli effetti sono ancora più devastanti ed evidenti”.
Ma chi sono gli abitanti del Parco Saraceno? Conoscerli è stata una fortuna, dimenticare i loro accorati appelli sarà impossibile. Persone che con dignità e denti stretti affrontano la vita di tutti i giorni; la guardano scorrere con gli occhi impotenti; la inseguono in ogni modo possibile e con tutte le forze che un genitore, ad esempio, può utilizzare per sfamare i propri figli. Ma che vita è questa? Sono pescatori, tuttofare, badanti, italiani ed immigrati pacificamente integrati ,onesti lavoratori vittime di un circuito marcio chiamato società e dell’inerzia delle precedenti amministrazioni comunali che nulla hanno fatto per aiutarli. Sono bambini, molti dei quali neonati, adulti, giovani senza l’ombra di un futuro, anziani stremati e perfino invalidi: eccoli gli abitanti del Parco Saraceno oggi. “Vogliamo certezze” continuano a ribadire al nostro arrivo, “siamo stufi delle visite di giornalisti che nulla concludono e nulla riescono a fare per noi”. Ebbene, a differenza di chi su questa vicenda ha saputo solo specularci, per sbattere il mostro e l’eco mostro sulle prime pagine dei quotidiani, l’Osservatore d’Italia ha deciso di essere vicino a queste persone che, per nessuna ragione al mondo, vanno lasciati soli.
Il Parco si racconta. A parlare con noi sono stati in molti, troppi, al punto da avere in poco tempo ben chiara la situazione. “Sono vedovo da un anno, con quattro figli disoccupati, senza pensione, guadagno la giornata, quando riesco, guardando abusivamente le macchine posteggiate. Chiedo solo di essere legalizzato e di poter vivere in maniera dignitosa la mia vita”, racconta Vincenzo, inquilino della palazzina 25. “ Sono un ex malata di tumore a cui hanno tolto anche la pensione, ho tre figli a carico e numerosi nipoti. Non abbiamo lavoro e viviamo in una condizione di estremo degrado. Vado alla Caritas per fare scorte alimentari ma purtroppo non bastano” gli fa eco la signora Caterina. Proprio Caterina, è la mamma del Parco Saraceno, colei che spesso aiuta tutti, si informa sulle richieste di lavoro, cucina per chi non ha da mangiare e si presta a qualunque tipo di richiesta dei suoi vicini. “Siamo una grande famiglia” ribadiscono ancora in molti, “conosciamo la pericolosità del luogo e il degrado con cui siamo costretti a vivere, ma non possono mandarci per strada”, concludono.
L’ intervista al Sindaco. Contattato telefonicamente dal nostro quotidiano, il Sindaco di Castel Volturno Dimitri Russo si è mostrato ben disponibile a spiegare motivi e obiettivi della sua ordinanza, così tanto discussa. “Non ho la soluzione ad oggi però bisogna trovarla; non ho alcuna intenzione di mandare le persone a vivere in strada”, ha spiegato Russo, “si potrebbe optare per una soluzione temporanea così come accade in seguito a calamità naturali”. “L’ordinanza di sgombero entro le 48 ore, rappresenta l’imminenza del pericolo e la tempestività con cui bisogna agire su questa situazione. Sono state inviate lettere alla Provincia per cercare insieme una soluzione abitativa agli abitanti del Parco Saraceno. Se non dovesse bastare, sarà anche interpellata la Comunità Europea, così come sta accadendo per l’emergenza immigrazione”, ha poi concluso. Appare dunque determinato il Sindaco nel voler trovare una sistemazione adeguata ai suoi cittadini ma, è necessario fare in fretta.
Torneremo nuovamente sul caso in attesa di ulteriori riscontri, affinché, il diritto ad una vita dignitosa e soprattutto ad una abitazione sia garantito a tutte le famiglie del Parco Saraceno.
TUBERCOLOSI: TORNA L’INCUBO IN ITALIA
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di Christian Montagna
Castel Volturno (CE) – Dopo il recente avvenimento di cronaca ad Alghero, torna alta l’attenzione sull’incubo della tubercolosi che, già in passato, ha terrorizzato intere generazioni e decimato altrettante popolazioni. L’Osservatore d’Italia ha intervistato una giovane madre di Castel Volturno, in provincia di Caserta, che ha raccontato in esclusiva il calvario di suo figlio affetto da tubercolosi polmonare. Sia chiaro, nessun allarmismo e nessuna psicosi generale: l’obiettivo è unicamente quello di informare. I nomi dei protagonisti di questa vicenda non saranno volutamente resi noti per garantire la privacy, ma ciò che conta è il dettagliato racconto di una madre che tuttora combatte una dura battaglia per suo figlio. La tubercolosi (o tisi) è una malattia causata dal batterio Mycobacterium tuberculosis e colpisce principalmente i polmoni, sebbene possa interessare anche altri organi. Oggi, a differenza del passato, si assiste a una sua nuova diffusione soprattutto tra i carcerati ed i malati di HIV.
Sintomi, contagio e cura. I sintomi della tubercolosi sono l’ ingrossamento dei linfonodi, tosse, febbre, perdita di peso, stanchezza, inappetenza e sudorazione durante la notte. Se la malattia è invece in uno stato avanzato, si formano delle cavità nei polmoni e si può avere produzione di saliva e muco intrisi di sangue. Non di rado, la tubercolosi può essere scambiata anche per polmonite, ma le due patologie sono assolutamente differenti. In altri casi, invece, la malattia resta asintomatica e quindi non produce alcuna manifestazione evidente. Il contagio avviene da persona a persona attraverso goccioline di saliva emesse con starnuti, colpi di tosse o baci. L’ambiente domestico e lavorativo, così come i luoghi pubblici rappresentano le sedi più comuni di contagio. Una volta diagnosticata la malattia, nella maggior parte dei casi, un’adeguata terapia farmacologica riesce a risolvere efficacemente l’infezione, seppure vengano prescritti anche più farmaci da assumere per svariati mesi. Fondamentale alla riuscita della cura è l’osservanza di tutte le indicazioni mediche fornite: una piccola distrazione potrebbe infatti non debellare più l’infezione. Si parla invece di ricovero se si tratta di un bambino e si verificano gravi reazioni ai farmaci. Sui vaccini le opinioni sono discordanti: il BCG (Bacille Calmette-Guérin), viene utilizzato in diversi paesi per proteggere i bambini, ma non risulta ancora abbastanza efficace per adolescenti ed adulti. Al vaglio degli studiosi al momento potrebbero essercene altri idonei anche agli adulti.
Il caso a Castel Volturno. Era lo scorso anno, poco prima della Santa Pasqua, quando un giovane poco più che ventenne, che per rispetto della privacy non nomineremo, a Castel Volturno in provincia di Caserta, cominciava ad avvertire una tosse frequente. Nulla di preoccupante all’inizio, fino a quando, partito in Germania per lavorare in una pizzeria, la madre cominciava a notare qualcosa di strano: il giovane dimagriva a vista d’occhio e la tosse diventava cronica. I primi segnali di un malessere, che poi si rivelerà essere tubercolosi polmonare, oltre a tosse e dimagrimento, affioravano nel sistema respiratorio manifestandosi con una respirazione sempre più complicata, nonostante le cure di antibiotici e sciroppi. Tornato in Italia ed in seguito una radiografia, al torace risultava una pleurite. Da qui, un calvario durato mesi che ancora oggi pare non terminare. Antibiotici e cortisone diventano i principali ingredienti della dieta alimentare del giovane che a tutti i costi vuole sopravvivere. I medici dell’ospedale presso cui il giovane viene portato non ritengono necessario il ricovero.
“E’ tutto caotico in quei giorni” racconta la madre al nostro giornale: la pneumologa di Castel Volturno, contrariamente ai colleghi dell’ospedale, obbliga un ricovero per maggiori accertamenti. Passano mesi e mesi ma di una diagnosi certa ancora non vi è traccia. Possibile che non riesca a diagnosticare una tubercolosi?
Il ricovero viene posticipato e il giovane torna alla sua normale vita, continuando la cura a base di antibiotici e cortisone. Si reca presso un autolavaggio come operaio ed entra in contatto con numerosi clienti, tra cui immigrati ed extracomunitari che a Castel Volturno abitano da anni. Un andirivieni dal pronto soccorso del Pineta Grande durato diversi giorni, ore estenuanti di attesa in codice verde ma, la diagnosi è ancora lontana. In tutto ciò, il giovane continua ad essere a contatto con le altre persone. La risposta dei medici è ancora una volta quella di continuare la terapia a casa.
L’ultima volta che si reca in ospedale viene spedito con mezzi propri all’ospedale di Pozzuoli e da lì al Cardarelli. La paura comincia a palesarsi: la febbre non lo lascia più da diversi giorni, comincia ad avvertire lancinanti dolori ; viene chiamato per ben due volte il 118 ma, nulla da fare, non è opportuno per i medici tenerlo in ospedale. Con l’ausilio di un’amica di famiglia, viene ricoverato alla clinica Padre Pio di Mondragone con una broncopolmonite bilaterale, pleurite e pericardite: il giovane rischia la vita. Vengono effettuate tutte le analisi tra cui Tbc, aids e altre ancora, ma i risultati sono negativi. Il 23 Dicembre 2014 viene dimesso in convalescenza. Il 5 Gennaio del 2015, durante il tragitto per effettuare un ecodoppler si sente male, la respirazione si rallenta e la febbre sale. Nuovamente al Pineta Grande viene rispedito al Cardarelli perché, stavolta, la situazione è davvero allarmante. Arrivano in ospedale alle 16 ma la visita giunge a mezzanotte, mancano però i posti per poterlo tenere in ospedale.
La situazione si aggrava sempre di più e viene trasferito al Cotugno di Napoli, presso la Divisione di Malattie Infettive Respiratorie, dove, dal 29 Gennaio, viene ricoverato. La diagnosi arriva, seppure con eccessivo ritardo: il giovane ragazzo è affetto da tubercolosi polmonare con versamento pleurico. Il 13 Marzo 2015 viene dimesso ma la terapia di antibiotici, sei per l’esattezza, continua tuttora. Oggi, a distanza di pochi mesi, si fatica a tornare alla normalità: alcuni lavori gli risultano impraticabili, gli amici di sempre lo escludono perché l’ignoranza è sempre regina. La vita di questo ventenne è cambiata così come lo è quella dei suoi genitori che gli sono vicini più che mai in questa battaglia.
L’intervista al Sindaco di Castel Volturno. Raggiunto telefonicamente dal nostro quotidiano, il Sindaco di Castel Volturno, Dimitri Russo, verso cui più volte abbiamo espresso palesemente riconoscenza e stima in merito all’ operato sul territorio, ha assicurato che nel giro di poco tempo la famiglia del giovane affetto da tbc sarà convocata in Comune per garantire assistenza e supporto in questa fase delicata. Il Sindaco ha spiegato che metterà a disposizione tutte le sue potenzialità e possibilità per aiutare questa famiglia ad un più semplice reinserimento nella società. A livello amministrativo infatti si cercherà insieme di collaborare affinché questo giovane possa sentirsi sempre meno solo in questa ardua battaglia. Proprio in merito alla questione tubercolosi, il Sindaco si è reso disponibile a contattare Asl e associazioni operanti sul territorio affinché sia fatta la più trasparente delle informazioni. “L’importante però – ha ribadito il Sindaco – è che non si creino sterili allarmismi”.
L’Osservatore d’Italia al momento è in contatto con alcune associazioni sul territorio perché pare che questo caso non sia l’unico e che altri siano diffusi soprattutto tra gli immigrati. A breve, sapremo stimare con certezza il numero dei casi e avere una panoramica completa della zona. Al momento, non ci resta che accettare che l’incubo della tubercolosi è tornato in Italia.
CASTEL VOLTURNO: MAXI SEQUESTRO DI CERTIFICATI PER MARITTIMI
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di Matteo La Stella
Caserta – Dalle prime ore della giornata di martedì, gli uomini della Guardia Costiera, coordinati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, hanno effettuato un blitz a Castel Volturno in merito ad una lunga indagine sulla regolare emissione di certificati per i marittimi, utili per abilitare l'imbarco sulle unità mercantili. L'operazione di perquisizione, eseguita dai militari della Direzione Marittima del Lazio, ha interessato un centro di formazione e addestramento del personale di marina mercantile, il domicilio dei titolari e 2 strutture alberghiere riconducibili agli stessi. L'ipotesi di reato contestata è di associazione per delinquere finalizzata alla falsificazione di atti e documenti. Infatti, durante il blitz, i 27 militari giunti dalle Capitanerie di porto di Civitavecchia, Roma ed Anzio, hanno anche sequestrato 5.000 certificati professionali rilasciati dal centro di addestramento, i fascicoli individuali degli addetti alla marina mercantile e i registri delle prenotazioni e delle presenze in loco. Ma anche 4 computer, altri supporti informatici e gli elenchi delle presenze negli alberghi dove hanno alloggiato i corsisti. Tutto il materiale preso in consegna dai militari, è stato successivamente messo a disposizione della Procura, che avrà il compito di verificarne la presunta natura irregolare.
CASTEL VOLTURNO: FERMATI I DUE ASSASSINI DEL TRANSESSUALE BRASILIANO
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di Christian Montagna Castel Volturno (NA) – Uno Stato che tenta di dimostrare in ogni modo la sua presenza è uno stato che agisce e reagisce alle offese lanciate dalla criminalità. Castel Volturno da mesi è finita nel ciclone mediatico grazie alle interessanti iniziative della giunta comunale e del sindaco per tentare una riqualificazione totale della zona. Il lavoro dei politici però da mesi è supportato dalle forze dell'ordine, ora presenti in maggior numero sul territorio. Nonostante ciò però i reati non accennano a diminuire. Seppure per un giorno il sindaco sia riuscito a far sparire le prostitute dalla strada, l'indomani ecco che sono ritornate al solito posto. L'immenso patrimonio edilizio abbandonato in queste zone, come abbiamo già detto in precedenza, ha favorito l'insediamento di criminali, immigrati regolari e clan camorristici che hanno letteralmente distrutto questa terra. Sovrano regna ancora lo spaccio di sostanze stupefacenti nella zona che frutta milioni e milioni di euro alle casse della camorra; proprio in merito a questo, i carabinieri della compagnia di Santa Maria Capua Vetere, hanno eseguito dieci decreti di fermo emessi dalla Procura a carico di dieci abitanti di Castel Volturno.
Proprio grazie a questa operazione però, sono emersi importanti novità anche sull'omicidio recente di un transessuale della zona. Lo scorso 3 febbraio, il corpo del brasiliano Marcio Henrique Barbosa Cruz, transessuale di Castel Volturno fu ritrovato senza vita e oggi, i carabinieri, dalle intercettazioni telefoniche, sono riusciti ad apprendere da un nigeriano implicato nello spaccio e seguito a distanza, che insieme ad un altro complice durante un festino a base di sesso e droga era stata causata la morte per soffocamento. Proprio uno dei due indagati infatti aveva contattato i parenti in Nigeria affinché con un rito voodoo potesse non essere fatto il suo nome da nessun eventuale testimone e l'altro invece, consapevole delle indagini a suo carico, stava per lasciare l'Italia ed è stato fortunatamente bloccato al porto di Bari. Entrambi sono stati fermati e accusati di omicidio volontario e altri reati tra cui quello dello spaccio di sostanze stupefacenti. Ancora nessuna novità sulle motivazioni che hanno spinto i due al gesto folle e al possibile coinvolgimento di altri individui.
CASTEL VOLTURNO: RIVOLUZIONE SOCIALE: "NONNO CIVICO" CERCASI
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di Christian Montagna
Castel Volturno (CE) – Una vera e propria rivoluzione sociale quella che il sindaco Dimitri Russo sta attuando a Castel Volturno. Iniziative, figure utili alla società, campagne di sensibilizzazione che mai si erano viste in questa zona, diventano ora all'ordine del giorno. Dopo il boom mediatico del video sulle consigliere prostitute trasmesso anche ieri dalle "Iene" su Italia 1, non si fa altro che parlare di lui e della sua amministrazione che tanto si sta dando fare per questo comune abbandonato dalle istituzioni. Una nuova e interessante iniziativa intrapresa dalla dott.ssa Rosalba Scafuro, assessore ai servizi sociali, partirà ora nel comune per cercare i famosi "Nonni Civici". La partecipazione è consentita a tutti i cittadini di ambo i sessi di età compresa tra i sessanta e i settantacinque anni e liberi da impegni lavorativi. Il reddito familiare che non deve superare i 5818,93 euro annui nel 2013 è l'unico requisito obbligatorio per poter far parte di questo gruppo di anziani che potrà dedicarsi ai giovani e alla comunità. Le attività che vedranno impegnati i nonni di Castel Volturno sono quelle della sorveglianza davanti alle scuole durante l'uscita e l'entrata degli alunni al fine di facilitare le operazioni ed evitare il blocco della circolazione; la sorveglianza di aree vicine ai plessi scolastici ed eventualmente la comunicazione alle autorità competenti di disservizi nella zona. In prima persona, il Sindaco si farà spedire le richieste con allegati diversi documenti e sceglierà le personalità più idonee a questo ruolo di grande responsabilità. Il compenso offerto ai nonni sarà di circa dieci euro giornalieri. Pian piano, il Comune sta tornando ad essere quello di un tempo. Piccoli segni di civiltà ed interessamento al territorio che saranno in grado di riportare negli abitanti la piena fiducia nelle istituzioni che per troppo tempo sono state deludenti . E' come ricostruire un castello le cui basi erano logorate dagli anni e dal tempo che inesorabilmente passa; ma queste basi ora, si stanno sostituendo, modificando e laddove possibile impiantando al fine di poter finalmente costruire un "Castello Volturno" nuovo!
CASTEL VOLTURNO: UN COMUNE DIMENTICATO DALLE ISTITUZIONI. PARLA IL SINDACO DIMITRI RUSSO
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di Christian Montagna
Castel Volturno (CE) – E' davvero tanto il clamore che ha suscitato l'iniziativa bizzarra del sindaco di Castel Volturno. Tra consensi e critiche, l'obiettivo è stato raggiunto: portare agli occhi di tutti un Comune letteralmente dimenticato dalle istituzioni. Televisioni, social network, giornali, tutti ne parlano. Per saperne di più, L'Osservatore d'Italia ha intervistato l'autore del video nonché sindaco di Castel Volturno, Dimitri Russo. Nativo di quella terra, il sindaco Russo si è dimostrato disponibilissimo a rilasciare un'intervista per chiarire il messaggio del video ideato con le due consigliere, prostitute (finte) per un giorno.
La provocazione ha fatto centro e, a mio avviso, anche Castel Volturno con questo sindaco! Una persona disponibile e gentile che sin dalle prime parole ha mostrato l'interesse e l'amore che ha verso il suo Comune, e fatemelo dire, ai giorni d'oggi è veramente difficile trovarne uno così.
Sette mesi fa, Dimitri Russo assolveva probabilmente il ruolo più arduo della sua vita: diventava primo cittadino di un comune letteralmente allo sbando, abbandonato e martoriato dalle vecchie amministrazioni comunali che non hanno fatto altro che aggravare la situazione. Sono lontani i ricordi di questa terra come la Rimini del Sud, in cui solo i più facoltosi potevano permettersi una vacanza. Oggi, dopo tanti anni, Castel Volturno conta migliaia di extracomunitari irregolari che a detta del sindaco, "vanno lì forti del grande patrimonio edilizio a disposizione abbandonato o ceduto da chi ha rinunciato a trascorrere le proprie vacanze estive in quelle zone". E ancora riferisce che "Con cinquanta euro, qui, un immigrato prende una stanza, circola senza patente ne assicurazione e si assicura da vivere spacciando e derubando" .
Una situazione allarmante che però non getta gli amministratori nello sconforto. Nessun legame di parentela ne affettivo mi lega al personaggio che sto descrivendo, ma a onor di cronaca è giusto conferirgli i meriti che gli spettano.
Dimitri Russo secondo quanto detto durante l'intervista, era consapevole a cosa andava in contro il giorno in cui fu eletto. Insieme ai suoi colleghi sta lavorando affinché i problemi che da anni affliggono la zona possano essere pian piano risolti. Certamente, la risoluzione di problemi creati in oltre vent'anni di indifferenza e noncuranza non può avvenire in così poco tempo, ma, al momento apprezziamo la buona volontà.
Immigrazione, prostituzione, inquinamento sono soltanto alcuni dei problemi affrontati nell'intervista di cui ne riportiamo l'audio.
I consiglieri e il sindaco sono davvero convinti di poter dare agli abitanti "tutta un'altra storia"; lo hanno cantato nella loro sigla di presentazione durante la fase elettorale e lo stanno dimostrando. E se generalmente alle cronache si è parlato di Castel Volturno per problemi legati alla camorra e al cattivo funzionamento delle istituzioni, stavolta, grazie a questa iniziativa, i telegiornali hanno riportato un' iniziativa provocatoria che mette in risalto un problema del comune ma lo fa dando una speranza a tutti i cittadini attivi della zona che forse, mai più saranno soli. E alla domanda "Cosa ne pensa delle critiche ricevute?", il buon sindaco sorridente, rivela di averle già messe in conto. Un 'intervista come poche in cui non si promettono false speranze ma si palesa una realtà disastrata che in tutti i modi si sta cercando di cambiare. Grazie Sindaco, a nome di tutti i cittadini onesti!
CASTEL VOLTURNO, ECCEZIONALE INIZIATIVA: DUE CONSIGLIERE SI FINGONO PROSTITUTE PER MULTARE I CLIENTI.
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di Christian Montagna
Castel Volturno (CE) – Solo pochi giorni fa avevo denunciato la situazione di Castel Volturno, comune nella provincia di Caserta letteralmente abbandonato dalle istituzioni. Tra critiche ed elogi, sono andato avanti in questa inchiesta per poter rendere giustizia alle migliaia di abitanti che chiedono una bonifica della zona.Parlare male di questa zona potrebbe sembrare un classico, ma, vi assicuro che non è così. Il tentativo che ho cercato di fare con la denuncia precedente, molto probabilmente ha portato a questa ottima iniziativa comunale. Dai commenti sul web che ho ricevuto in seguito all'articolo precedente, ho capito che Castel Volturno è un comune che ha voglia di rinascere, con numerosi abitanti nativi del luogo che ormai stanchi delle troppe situazioni irrisolte, si armano di forza e grinta per cercare di cambiare le cose, e a loro, va tutta la mia stima e il mio sostegno. Non si può permettere a nessuno di distruggere la terra in cui si è nati e si è cresciuti. Purtroppo, non è semplice viste le numerose infiltrazioni camorristiche che per anni hanno permesso le infinite illegalità sul territorio. Uno dei problemi che da anni affligge la zona è quello della prostituzione feroce h 24. Proprio per cercare di ovviare a questo grave cancro, due consigliere comunali si sono finte prostitute per poter multare i clienti. Armate di minigonna, tacchi a spillo,camicie scollate e borsette con microcamere,le due donne, seguite da un cameraman, hanno dato vita ad un progetto mirato alla denuncia dell'abbandono da parte delle istituzioni. Stavolta, dunque, i clienti che numerosi affollano le strade ogni giorno, se la sono vista brutta. A passeggiare per i marciapiedi stavolta non erano le povere schiave ucraine o africane che di solito lavorano li ma, due personaggi politici. Senza dubbio un eccezionale idea dell'amministrazione comunale che ha permesso di multare numerosi clienti del sesso. La trappola posta ai clienti prevedeva l'arrivo del sindaco ad ogni segnalazione delle consigliere che appostato in un angolo e munito di fascia tricolore, si avvicinava alle auto dissuadendo i clienti dal "sesso on the road" e invitandoli ad effettuare la raccolta differenziata dopo un eventuale rapporto sessuale. Ma il gioco, non finiva qui poiché, duecento metro più avanti ad attendere gli sventurati era la Polizia Locale di Castelvolturno munita di penna e libretto pronta a staccare multe! Le scene riprese dagli operatori sono state diffuse in internet. Altre microcamere nascoste erano state istallate sui vicini pali di illuminazione e hanno permesso di realizzare una clip di cinque minuti. La grande soddisfazione espressa dal sindaco Russo in carica nel comune da pochi mesi che ha tentato in questo modo di attirare l'attenzione delle istituzioni, ha messo a tacere le numerose voci che gridavano ad una semplice trovata pubblicitaria.
Castel Volturno (CE) – Chiunque, senza remore, vi può entrare e può delinquere. Chiunque senza permesso può occupare ville e appartamenti. Chiunque senza essere fermato può sfruttare decine di ragazze provenienti dall'est costringendole a prostituirsi. Ed è così che sin dalle prime ore del mattino i marciapiedi sono affollati, i clienti si fermano di continuo alimentando il business del lavoro più antico al mondo.
Minorenni, di diverse origini, rumene, ucraine e africane, vengono qui alla ricerca di una vita migliore e finiscono come manovalanza della criminalità organizzata. Un'attività che frutta milioni di euro l'anno alle casse della camorra. Questo e molto altro accade sotto gli occhi indifferenti delle istituzioni a Castel Volturno, un piccolo comune della provincia di Caserta in Campania che conta circa ventiquattromila abitanti. Ventiquattromila vittime di un sistema marcio e corrotto, di uno Stato inesistente e impotente dinanzi alla forza e alle infiltrazioni delle organizzazioni criminali. Quando si descrivono situazioni del genere è d'obbligo non usare vie di mezzo. Anni fa, questo era un luogo accogliente, pieno di vita e in cui strutture e comfort erano fiore all'occhiello dell'intera provincia di Caserta. Me l'hanno raccontano i nonni che fare una vacanza a Castel Volturno era un lusso che solo poche persone potevano concedersi.
Dopo anni e anni in cui lo Stato si è letteralmente dimenticato di questa terra, oggi, appare un ecomostro fatiscente e senza futuro. Si, senza alcun futuro. L'emigrazione di massa da quelle zone, ha permesso alla miriade di extracomunitari immigrati, perlopiù africani, di occupare abusivamente le strutture lasciate dai residenti del posto creando una grande comunità africana. Castel Volturno è diventato il peggior esempio della Campania: enormi distese di terre abbandonate e inquinate dalle sostanze tossiche sversate che per anni le amministrazioni locali hanno concesso ai camorristi; assenza totale di coltivazioni; immigrazione clandestina a livelli record che non accenna a diminuire; numerose attività commerciali costrette al fallimento dalle politiche comunali che per nulla agevolano il commercio; infiltrazioni camorristiche ovunque e ancora per le strade rifiuti, degrado, villette fatiscenti e abbandonate diventate ottime basi di spaccio . In seguito alle recenti dichiarazioni di camorristi pentiti, si è scoperto che i terreni, così come tanti altri, sono stati scelti dalla camorra per attività illegali e smaltimento di rifiuti tossici grazie al benestare dei politici corrotti che lo hanno permesso.
L'immigrazione diventata così feroce è stata favorita anch'essa dalla camorra ed ha letteralmente distrutto questa terra. Castel Volturno è la nuova Africa, dimenticata dalle potenze europee e dalla stessa Italia. Non esistono regole, quì, tutto è concesso: si circola con mezzi sprovvisti di targa e assicurazione, si circola su motorini fatiscenti e senza indossare caschi di protezione; non si rispettano i sensi di marcia; le regole dell'edilizia sono ormai latitanti, si costruisce a più non posso sfruttando al massimo i terreni e che siano edificabili oppure no, poco importa. Il notevole livello di inciviltà ha portato chi è nato in quelle terre ad un esodo di massa ed è così che i prezzi delle abitazioni sono calati a picco: nessuno e dico nessuno ha interesse ad investire in queste zone. L'unico infallibile ed intramontabile imprenditore qui si chiama camorra: spaccio h 24, omicidi, stragi, prostituzione, furti, rapine.
C'è davvero di tutto. Una semplice panoramica con una videocamera rende al massimo lo stato di degrado e di abbandono di cui sto parlando. La convivenza tra immigrati e camorristi inizialmente è stata eccezionale fino a quando gli interessi non sono aumentati e la posta in gioco non è diventata esorbitante. Allora, è cominciata una vera e propria guerra per affermarsi sul territorio, proprio come fanno gli animali per istinto naturale. Lo testimoniano le cronologie delle stragi di immigrati ad opera dei clan camorristici: il 24 aprile 1990 davanti al bar "Centro" della piccola frazione del comune di Mondragone una mattanza con l'obiettivo di bloccare per conto del boss Antonio Bardellino la vendita di droga nella zona tra Castel Volturno e Mondragone miete due vittime e sei feriti. ll 18 agosto del 2008, intorno alle 19.10, un commando di camorra, composto da motociclisti su due moto coi volti protetti da caschi integrali ed un furgone spara diversi colpi di Kalashnikov contro la sede dell'Associazione Nigeriana Campana, in Via Cesare Battisti di Castel Volturno, dove sono riunite 14 persone, tra cui 4 bambini, rimasti illesi.
E non finisce qui, la lista è ancora lunga. Si parla spesso di era della globalizzazione e industrializzazione, dello sviluppo, addirittura puntando un occhio intenerito verso le nazioni più povere che non riescono, chissà per quali insulsi interessi, ad attuare una ripresa; ebbene, questo piccolo comune della Campania per molti aspetti è alla pari di queste nazioni sottosviluppate, ma come mai nessuno si è mai posto il problema di Castel Volturno? Siamo stanchi di sentirvi dire che siete in Europa, che siete alla ricerca delle avanguardie tecnologiche, che siete una grande potenza in ascesa; perché non cominciate piuttosto ad ammettere di non essere stati in grado di bonificare questa terra? Dove sono finiti i soldi destinati alle infrastrutture e chi li ha presi? Dove è lo Stato così come lo definite voi? Interrogativi questi, a cui molto probabilmente nessuno risponderà. E allora, sappiate che siete tutti colpevoli di aver trasformato Castel Volturno nella terra di nessuno…