Castelnuovo di Porto, investe un pedone: arrestato dai carabinieri di Campagnano

Ieri mattina, intorno alle ore 10.30 circa, a Castelnuovo di Porto (RM), i Carabinieri della Stazione di Campagnano di Roma sono intervenuti in via Pian Braccone Francalancia s.n.c., dove un 19enne romeno, residente a Castelnuovo di Porto, era stato investito, mentre attraversava la strada, da un’autovettura condotta da un 41enne romano, senza occupazione e con precedenti, che percorreva suddetta via in direzione del centro cittadino.

La vittima, immediatamente soccorsa dal personale 118, è stata elitrasportata al Policlinico “Gemelli” di Roma e ricoverata in prognosi riservata in pericolo di vita.

Dagli accertamenti dei Carabinieri è emerso che il conducente era alla guida del veicolo con patente sospesa dall’aprile 2019 e sotto effetto di sostanze stupefacenti. Il mezzo è stato sequestrato e il 41enne arrestato per “lesioni personali stradali gravissime” e portato in carcere a Rebibbia, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.




Castelnuovo di Porto: Miss Venere incontra i piccolissimi

 

di Silvio Rossi


CASTELNUOVO DI PORTO (RM) – Tutti premiati, tutti contenti. È stato questo lo spirito della tappa di Miss Venere, riservato ai bambini dai 3 ai 14 anni, che si è svolta sabato 18 marzo presso il Francalancia Resort di Castelnuovo di Porto, una festa per tutti i piccoli frequentatori. Impreziosita dalla presenza della conduttrice Serena Gray, che ha introdotto i piccoli modelli occasionali, e da Gianni Giacomini, conosciuto nel panorama della capitale per le interpretazioni delle canzoni di Renato Zero, che ha cantato alcuni brani sia di Zero che di Alessandro Mannarino, la serata ha visto numerosi piccoli modelli camminare nell’improvvisata passerella, a volte impacciati nei movimenti, ma fieri di essere, almeno per un attimo, al centro dell’attenzione.
L’evento, organizzato dall’agenzia Red Fashion, ha visto la partecipazione dei recenti vincitori della tappa Roma Nord del concorso Miss Venere.


“Abbiamo voluto realizzare una serata diversa – ci ha confidato il presidente di Red Fashion Claudio David – perché per bambini così piccoli, la partecipazione all’evento è più importante di qualunque gara. Loro non sono interessati ala competizione, ed è bene che sia così. Devono giocare, divertirsi, e recitare il ruolo dell’indossatore per loro è un gioco gratificante, a cui abbiamo dato il giusto rilievo”.

 

La giuria, composta da Raffaella Tirelli, titolare di una sartoria creativa a Formello, da Guendalina Bardotti e dalla giornalista Simonetta D’Onofrio, ha dispensato i diplomi agli emozionati e orgogliosi protagonisti della serata. La conclusione è stata un tripudio di colori tra tanti bambini festeggianti.




CASTELNUOVO DI PORTO, PASSAGGI A LIVELLO KILLER: DI CHI E' LA COLPA?

di Gianfranco Lelmi

Castelnuovo di Porto (RM) – Chi si accinge a leggere, deve ben sapere a priori che nessuno vuole ergersi a giudice, nessuno vuole sostituirsi al delicato compito di chi è preposto a valutare, ad esaminare i dettagli della tremenda disgrazia che ha visto come vittima la signora Francesca Maria Martinico di 56 anni, madre di due figli, residente due isolati vicini alla ferrovia, di ritorno dal lavoro alla Camera dei Deputati. Si vuole solamente raccontare cosa hanno detto i ferrovieri, cosa ha detto la gente comune, cosa hanno detto e fatto i sindaci, gli organi preposti alla sicurezza ed alla incolumità della collettività che vive lungo la ferrovia.
Il giorno 2 gennaio 2014 nel Comune di Castelnuovo di Porto (chilometro 27 della via Flaminia), il treno 706 proveniente da Roma – Flaminio (partito alle 14,19), alle ore 15 circa, al passaggio a livello di via S. Antonio (casello numero nove), sprovvisto di barriere automatiche, munito di segnale acustico e luminoso, con le sue circa 150 tonnellate, urtava la parte finale dell’auto della povera signora, una Nissan Micra, che veniva  agganciata e trascinata per alcuni metri colpendo prima un paletto affogato nel cemento, ubicato al lato della ferrovia, poi il massetto ed il palo di sostegno della catenaria. Il decesso era pressoché istantaneo, per liberare il corpo dai rottami dell’auto ci è voluta un’ora da parte dei Vigili del Fuoco e Carabinieri di CastelNuovo di Porto e Bracciano. Il capitano dei carabinieri Raffaele Annichiarico, della compagnia di Bracciano, veniva incaricato delle indagini per comprendere la dinamica dell’incidente.

E’ inutile raccontare i dettagli del dramma e la disperazione dei parenti e vicini di casa. Alcuni ferrovieri dicono che il treno procedeva ad una velocità di venti chilometri inferiore a quella consentita, il macchinista è uno dei più bravi della ferrovia, che conosce perfettamente la tratta Roma Viterbo. I suoi anni di servizio e la sua esperienza sono conosciuti da tutti. Mai uno strappo, mai uno scossone lungo la tormentata e difficile discesa che porta alle Gole del Treja. Eppure quel fatidico 2 gennaio, come dicono, si è trovato improvvisamente questa vettura che sfrecciava a tutta velocità sui binari. La reazione del macchinista è stata eccezionale, basta vedere i segni dell’impatto sull’asfalto ed il luogo dell’arresto del convoglio. Il macchinista, sottoposto a vari esami per accertare l’eventuale uso di droghe od alcol, è risultato negativo. Stesso discorso per la povera signora. Immediatamente dopo l’incidente, i tecnici provvedevano a controllare il funzionamento del segnale luminoso ed acustico del passaggio a livello sprovvisto di barriere automatiche, che risultavano perfettamente funzionanti. La povera signora ha perso la sua vita, lasciando nei familiari ed in chi la conosceva uno sconforto indelebile. Il macchinista, messo a disposizione dall’ATAC, portato in caserma dai carabinieri ha affrontato un’ interrogatorio di due ore, è indagato per omicidio colposo. Non può guidare treni, deve affrontare un processo che probabilmente sarà lungo, oltre al legale nominato dall’ATAC, ha dovuto nominare un legale personale. Anche la sua vita e quella dei suoi familiari hanno ricevuto un trauma permanente e profondo. 

La lettera del Sindaco
Immediata la reazione del Sindaco di Castelnuovo di Porto, Fabio Stefoni che ha scritto una lettera indirizzata al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, all’ Assessore  Regionale ai Trasporti Michele Civita e per conoscenza al Prefetto di Roma, ai Sindaci di Fiano, Sacrofano, Rignano Flaminio, Morlupo, Magliano Romano e Sant’Oreste, esprimendo angoscia, preoccupazione, indignazione. Nella missiva, spiega il Sindaco, con una petizione popolare nel 2007 sollecitavamo l’allora ME.TRO S.p.A. ad effettuare interventi urgenti sulla ferrovia. Lo stesso, continua il Sindaco, avveniva il 7 marzo 2013 quando il Comune di Sant’Oreste ed i comuni interessati sollecitavano la messa in sicurezza di “quei maledetti attraversamenti ferroviari”. Una nota del 16 maggio 2013, prosegue  il Primo Cittadino di Castelnuovo di Porto, evidenziava l’impellenza di installare barriere automatiche al passaggio a livello di via Sant’Antonio a seguito di un incidente che coinvolgeva lo scuolabus in servizio nel Comune. Il giorno 8 luglio 2013, continua il Sindaco, nella conferenza sulla sicurezza ferroviaria tenuta a Castelnuovo di Porto, con il patrocinio del Comune e l’Associazione Città in Movimento, alla presenza dei vertici ATAC, l’Assessore ai Trasporti della Regione Lazio, l’Associazione Pendolari Ferrovia Roma Nord, le istituzioni rassicuravano circa l’attivazione di “ogni misura a tutela dei cittadini”.  La lettera del Sindaco di Castelnuovo di Porto, Fabio Stefoni, conclude la missiva, evidenziando che non si è più disposti ad attendere impegni disattesi, chiedendo l’immediata installazione delle barriere automatiche sugli attraversamenti, nella tratta Sacrofano – Sant’Oreste, pena azioni che verranno intraprese “in ogni sede ed in ogni luogo”. 
Di fronte alla disgrazia, i commenti, le critiche, le osservazioni, escono senza remore.
 
Il commento di un lettore di un giornale telematico
In un commento ad un articolo apparso su un giornale telematico, che riportava la notizia dell’incidente, viene criticato il titolo: “auto travolta da treno…”. L’autore del commento sostiene che se il treno era sulle rotaie ed anche l’auto lo era, non  è corretto sostenere che il treno ha investito l’auto, il CdS e il Dpr 753/ 80 parlano chiaro. Vivace la reazione di un probabile parente della vittima.

Il Comitato Barriere per Vivere
La prima reazione da parte di alcuni cittadini di Castelnuovo di Porto è stata quella di costituire un comitato: “Barriere per vivere”, al fine di convogliare l’interesse della collettività sul tema della sicurezza della Ferrovia Roma Nord che attraversa gran parte del territorio laziale. Patrizia Maccarelli, amica e concittadina della vittima: Maria Francesca Martinico, è la promotrice insieme ad altri del Comitato Barriere per Vivere. In una sua lettera evidenziava come gran parte della Ferrovia Roma Nord è sprovvista di barriere agli attraversamenti e spesso i segnali non funzionano o si incantano, inoltre con il sole contro il rosso non è visibile.
Erano circa 200 le presone intervenute all’assemblea antistante i binari della ferrovia, il giorno 12 gennaio 2014.Vincenzo Rossi, ideatore di “Barriere per Vivere” evidenziava che l’iniziativa nata per rendere sicuri gli attraversamenti ferroviari, contava già oltre 1200 adesioni.  Loretta Peschi, animatrice del Comitato ha ricordato con parole commoventi la povera vittima dell’incidente, poi i sindaci dei vari comuni toccati dalla ferrovia, hanno evidenziato le difficoltà di confronto con gli organi regionali. I presenti venivano informati che l’Assessorato ai Trasporti della Regione Lazio rendeva noto l’avvio di lavori per la messa in sicurezza della linea. Tale notizia veniva accolta dai presenti con scetticismo.  Il Sindaco di Castel Nuovo di Porto, Fabio Stefoni sosteneva che senza sicurezza, la ferrovia non é una risorsa ma un problema. Il Sindaco di Sant’Oreste, Sergio Menichelli evidenziava la mancanza di interesse dei politici per questa ferrovia. Tra lo stupore generale, dichiarava che per poter installare un autovelox, il Prefetto domandava il numero dei morti che c’erano stati. Il Sindaco di Morlupo Marco Commissari, osservava che al mattino alle sei le vetture del treno sono piene di gente ed i passeggeri rischiano ad ogni frenata. Faceva notare lo stato di abbandono della ferrovia:  bottiglie e lattine vuote, rifiuti di ogni genere, che si trovano lungo i binari. Occorrono i fatti, non le parole. Il Sindaco di Riano Mariella Ricceri ricordava l’incidente accaduto a Riano il
 
28 dicembre 2013, per fortuna senza vittime, sottolineando che i disagi degli anni 70 sono gli stessi di oggi. Gli studenti alle 6 del mattino, attendono l’arrivo del treno al buio ed al freddo. Muovendoci uniti, otterremo risultati importanti. Il Sindaco di Sacrofano Tommaso Luzzi ha sottolineato: “Non chiedano solo tasse, ma inizino a darci i servizi”. Il Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord, nella persona del suo Presidente Fabrizio Bonanni, evidenziava che le promesse fatte dagli organi responsabili della Ferrovia, verranno controllate giorno per giorno se nella pratica verranno effettivamente attuate. L’ingegner Maurizio Milan di “Città in Movimento” accompagnato da Carlo Alberto Scoppola (dirigenti ATAC) evidenziava l’importanza vitale di questa ferrovia per l’Alto Lazio, purtroppo dimenticata con tante promesse inutili dai politici. Solo un’azione comune con le varie associazioni potrà smuovere qualcosa. Era anche presente l’architetto Carlo Colecchia, consulente esterno del Comiitato Lavori Pubbliici della Regione Lazio.
 
Tra i presenti all’iniziativa rimaneva un forte senso di meraviglia, per l’inerzia degli organi preposti alla sicurezza. Nessuno, dicevano, si è mai mosso: l’USTIF (Ufficio Speciale Trasporti e Impianti Fissi), la Regione Lazio, l’ Atac Spa,  nonostante i numerosi incidenti verificatisi lungo la ferrovia. A Castelnuovo di Porto, nel 2013 ci furono due commissioni di inchiesta dell’Atac per gli infortuni di aprile e maggio,  non dimenticando  poi gli incidenti di Magliano Romano, Riano, Rignano Flaminio.  Un gruppo d persone discutendo animatamente, osservava: il costo della politica in Germania è di 6 euro per abitante, in Francia è di 7 euro, in Italia è di 23 euro, ogni commento è superfluo.

Le promesse della Regione Lazio al Sindaco di Castelnuovo di Porto
Il Capo di Gabinetto di Zingaretti (presidente della Regione Lazio) Maurizio Venafro, inviava una lettera al Sindaco di Catelnuovo, Fabio Stefoni, con data 10 gennaio 2014, protocollo 15166 ove si poteva leggere:
“Questa amministrazione sta provvedendo alla messa in sicurezza della linea, attraverso interventi già in atto e altri di imminente attivazione. In particolare:
verranno installate le barriere e/o semibarriere di sicurezza nei passaggi a livello sprovvisti –tempo stimato-sei mesi;
in collaborazione con Atac si prevede di elevare il grado di sicurezza di tutti i passaggi a livello esistenti-tempo previsto un anno;
è in corso di  definizione la gara relativa alla eliminazione i 8 passaggi a livello dalle progressive 57+855alla progressiva 73+065-tempo previsto-due anni.
E’ in corso di stipula il contratto e di consegna l’appalto relativo alla progettazione esecutiva ed esecuzione delle opere e forniture necessarie per la realizzazione del primo stralcio funzionale del raddoppio della tratta “Montebello-Riano”, cosa prevista in due anni”.

Anni di prese in giro, bufale e menzogne
Correva l’anno 2010, esattamente era il 15 gennaio di quell’anno. Su un quotidiano della Capitale si poteva leggere:  "FERROVIA ROMA-VITERBO, A MARZO I LAVORI PER TRASFORMARLA IN METRO".
“La Giunta regionale ha finanziato per circa 328 milioni di euro l’ammodernamento ed il potenziamento della Ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo. Si tratta di fondi Por-Fesr e fondi regionali che serviranno al raddoppio della linea, all’eliminazione di 29 passaggi a livello tramite interramento della linea e nuovo sovrappassi e alla realizzazione del raddoppio dei binari e alle varianti a Castelnuovo, Rignano e Morlupo. I lavori il cui inizio è previsto per il prossimo marzo, trasformeranno di fatto la vecchia ferrovia in una metropolitana di superficie, migliorando nettamente il collegamento dei centri lungo la Flaminia con la stazione di Piazzale Flaminio a Roma”. “Aumenteranno la frequenza dei convogli e la velocità ‘verrà’ portata a 80 chilometri all’ora, diminuendo radicalmente i tempi di percorrenza”. Nel finanziamento è compreso anche l’acquisto di nuovi treni. Una ferrovia di proprietà regionale sulla quale la Regione Lazio ha deciso di investire anche in virtù della realizzazione del nuovo aeroporto di Viterbo. La ferrovia infatti garantirà un efficiente collegamento non solo tra Roma e i centri della Flaminia e della Cassia, ma anche con il nuovo scalo aeroportuale della Tuscia. Una grande innovazione per il sistema dei trasporti dell’asse nord”. Queste dichiarazioni venivano rilasciate da Carlo Lucherini, vicepresidente del Consiglio Regionale del Lazio e segretario provinciale del PD.

Nel 2011 la giunta Polverini ha annullato il bando di gara per i lavori di raddoppio della tratta Riano Sant’Oreste, dopo aver verificato che i fondi erano stati utilizzati per altri scopi. Ha successivamente accantonato il progetto di ammodernamento della tratta Civita-Viterbo, pensando anche di chiuderla definitivamente.
Eclatante il caso del mancato impiego di 50 milioni di euro di fondi statali destinati all’acquisto di nuovi treni e all’ammodernamento della linea Roma-Civita Castellana-Viterbo. Ecco quanto dichiarava il 24 luglio2013 Massimiliano Valeriani, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio: “Questi fondi sono disponibili dal 2008, ma sono rimasti bloccati per un contenzioso legale, di cui nessuno si è voluto occupare per oltre cinque anni. Eppure queste risorse sono fondamentali per potenziare il servizio di una infrastruttura strategica del quadrate nord del Lazio”.                                                                                               “Di fronte alla rilevante carenza di fondi, appare ancora più grave non essersi avvalsi degli stanziamenti disponibili per migliorare le infrastrutture della mobilità, come la ferrovia ex concessa per Viterbo, che trasporta ogni giorno circa 75.000 passeggeri e registra molto spesso ritardi e corse soppresse perché il parco rotabile è vetusto e limitato, non è stato completato l’ammodernamento della rete ferroviaria e di parcheggi sono inadeguati”. Un ulteriore disastro gestionale che impone alle nuove amministrazioni Zingaretti e Marino di recuperare tempi e risorse, a partire da questi 50 milioni di euro, per dare una nuova prospettiva al sistema della mobilità pubblica e rispondere alle esigenze dei pendolari”.

Le strane bizze dei passaggi a livello
In tutta questa storia di mancate promesse per la messa in sicurezza dei passaggi a raso della ferrovia, si aggiungono i malfunzionamenti dei segnalatori acustici e luminosi.
Eclatante l’episodio verificatosi il 17 novembre 2013 (domenica) a Bagnaia. Un treno è transitato con il passaggio a livello aperto (barre alzate), semaforo verde per gli automobilisti e non è la sola volta che si verifica questo evento.
Il giorno 12 gennaio 2014 il segnale acustico del passaggio a livello di Monte Calcara/Montelungo ha suonato a vuoto dalle 20,15 alle 22,45 (segnalazione su facebook: Barriere per vivere). Altri affermano che ha suonato per 12 ore ininterrotte.
Il giorno 16 gennaio 2014 il passaggio a livello di Monte Calcara/Montelungo alle ore 19,30 aveva il segnale sonoro bloccato (segnalazione su facebook: Barriere per vivere).
Altri malfunzionamenti, come raccontano, si sono verificati a Magliano Romano, a Riano, a Rignano Flaminio, a Morlupo.
Tutto questo genera in chi effettua l’attraversamento della ferrovia un senso di sfiducia estremamente pericoloso che può generare gravi incidenti.

Perché non è stato fatto?
Ove adesso sorgono interi centri abitati, centri residenziali, a fianco della ferrovia, c’erano delle mulattiere e tanta campagna. Poi le mulattiere sono divenute delle carrarecce ed infine delle strade asfaltate con tanto di case, tante case. I poveri abitanti per uscire o tornare a casa debbono ogni giorno attraversare la ferrovia e questo spesso avviene più volte al giorno. E’ ovvio che l’abitudine genera sicurezza, a volte anche sottovalutazione del pericolo. A volte poi la segnaletica che non sempre di giorno è visibile a causa del riflesso del sole sulle luci intermittenti oppure il malfunzionamento dell’apparato acustico ed ottico di segnalazione generano nel tempo leggerezza in quello che si sta facendo.
Quello che molti si domandano è perché i sindaci dei vari comuni posti lungo la ferrovia hanno permesso lo sviluppo di un disordinato piano regolatore a cavallo della ferrovia, creando così anche problemi al traffico ferroviario, perché non hanno obbligato i vari costruttori ad edificare dei sottopassi o sovrappassi per l’attraversamento della ferrovia?
L’articolo 49 del DPR n. 753 del 11 luglio 1980 recita quanto segue:
Lungo i tracciati delle linee ferroviarie è vietato costruire, ricostruire o ampliare edifici o manufatti di qualsiasi specie ad una distanza, da misurarsi in proiezione orizzontale, minore di metri trenta dal limite della zona di occupazione della più vicina rotaia.  Perché questa distanza non è stata rispettata?
A cavallo della ferrovia sono sorte una miriade di case, di centri residenziali, interi villaggi, non si sapeva forse che l’attraversamento dei binari, prima o poi avrebbe creato problemi ai residenti, alla ferrovia ai pendolari?

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CASTELNUOVO DI PORTO: BAMBINI NEL MIRINO DEL PASSAGGIO A LIVELLO KILLER

di Angelo Parca / Gabriella Resse

Castelnuovo di Porto (RM) – Castelnuovo di Porto ore 15 circa del 2 gennaio 2013, Maria Francesca Martinico, 56 anni, madre di due figli, sta attraversando con la sua auto, una Nissan Micra, il passaggio a livello di via S. Antonio sprovvisto di barriere automatiche, ma dotato solo di un segnale luminoso ed acustico. L’impatto con il treno 706 proveniente da Roma Flaminio non lascia scampo alla povera donna che muore sul colpo.

L’ennesima vittima, nel corso degli anni, dI questo passaggio a livello obsoleto e mortale.

Per questa domenica,12 gennaio, è stata organizzata, alla stazione ferroviaria di Castelnuovo di Porto, una riunione dei cittadini che faranno il punto della situazione e che saranno a colloquio con i giornalisti per esporre le loro richieste/proposte che sottoporranno poi agli enti competenti della sicurezza e delle infrastrutture della tratta ferroviaria.

Intanto il primo cittadino di Castelnuovo di Porto Fabio Stefoni ha scritto una lettera “abbastanza dura” in merito alla questione che riguarda tutta la tratta ferroviaria, da Roma a S.oreste. Ecco il testo della lettera scritta dal sindaco al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, aII’Assessore regionale ai Trasporti Michele Civita, e inviata per opportuna conoscenza al Prefetto di Roma ed ai Ai Sindaci di Sacrofano, Fiano, Morlupo, Rignano Flaminio, Magliano Romano e S. Oreste.

"Illustrissimo Presidente,
II giorno 2 Gennaio 2014 nel Comune di Castelnuovo di Porto, in cui ricopro Ia carica di Sindaco, nel|’ennesimo incidente ferroviario sulla tratta Roma-Viterbo, ha perso la vita, alla guida della sua auto, la concittadina Francesca Maria Martinico, madre di due figli.
Si tratta deII‘ennesima tragedia che avviene su questa tratta ferroviaria da qualche anno a questa parte. ll dolore e lo sgomento del primo cittadino e della cittadinanza intera non sono rappresentabili per iscritto tento più se si tratta di una morte atroce e di une tragedia annunciata.
Tanto più se si considerano gli appelli di preoccupazione ed angoscia rivolti alle autorità competenti dal sottoscritto in altre circostanze analoghe rlvolti ad ottenere interventi urgenti e non rinviabili di messa in sicurezza di questo tratto di ferrovia.

Non posso, non possiamo più attendere. Le chiedo di intervenire con la masslma urgenza per porre fine a questa serie di disgrazie. La linea ferroviaria in questione, del 1936, e divenuta nel tempo obsoleta ed estremamente pericolosa e da diversi anni, a seguito di incldentl anche mortali i Sindaci del territorio hanno richiesto con insistenza, almeno la messa in sicurezza dei passaggi a livello ad oggi sprovvisti di barriere automatiche.

Dal 2007 abbiamo, con una petizione popolare, aIl'ora ME.TRO S.p.A. denunciato e sollecitato un intervento urgente con la raccolta di firme.

ln data 5 ottobre 2010 prot. 13825 a seguito dl un incidente di un nostro cittadino sopravvissuto per miracolo, si richiedeva alla Soc. Atac ed all’Assessore alla Mobilità e al Trasporlo Pubblico Locale un intervento necessario ed indifferibile ad intraprendere tutte le iniziative necessarie a garantire l’incolumità dei cittadini castelnuovesi.

In data 7 marzo 2013 con una lettera del Comune di S. Oreste a firma dei Sindaci dei Comuni interessati, tra cui il Comune dl Castelnuovo di Porto, si richiedeva con ogni priorità Ia messa in sicurezza di questi maledetti attraversamenti ferroviari.

In data 8 luglio 2013 nel Comune di Castelnuovo di Porto in collaborazione con l'Associazione Città in movimento, alla presenza dei vertici Atac e deII'Assessore Michele Civita e con la partecipazione dell’associazione Pendolari Roma Nord si é tenuta una conferenza sulla sicurezza della linea ferroviaria. con Ie rassicurazioni finali da parte delle istituzioni delle attivazioni di ogni misura a tutela dei cittadini.

Da ultimo Ia nota del 16 maggio 2013 prot. 7111 che evidenziava l’urgenza di installare le barriere automatiche sul passaggio a livello di Via S. Antonio.

Questa segnalazione è della massima importanza perché fatta a seguito di un incidente che ha coinvolto addirittura lo Scuolabus in servizio nel nostro Comune. E’ solo per miracolo che in quella circostanza non ci furono vittime.
Ne consola, al riguardo, l’annunciato ammodernamento della tratta ferroviaria in questione per i tempi di conclusione lunghi ed incerti, a prescindere della qualità del progetto.

Quanto sopra già descrive l'importanza e la necessità di un intervento immediato, ammesso che la morte di una persona non sia già di suo sufficiente a farlo; ove cioè tutto ciò non bastasse a sensibilizzare le coscienze ed ad attivare le non rinviabili iniziative per risolvere una problematica primaria che si chiama “tutela della incolumità fisica dei cittadini”.

Non sono più tollerabili rimpalli di competenze; impedimenti di carattere finanziario; assunzioni di impegni in pubblico puntualmente disattesi nei fatti; balletti burocratici.
Adesso basta, non siamo disposti più ad attendere un solo giorno. Si chiede pertanto l’immediata installazione in ogni attraversamento ferroviario della tratta Sacrofano – S. Oreste, di apposite barriere automatiche, al fine di mettere In sicurezza l’intera viabilità stradale e pedonale delle popolazioni interessate.
Richiesta peraltro non nuova perché già fatta a suo tempo.

Confidando nella sua sensibilità umana ed istituzionale sono certo che si attiverà immediatamente, disposto, in caso contrario, ad agire in ogni sede ed in ogni luogo par garantire Ia sicurezza dei miei concittadini.
Disponibile ad ogni chiarimento e ad ogni collaborazione istituzionale,  porgo i miei più distinti saluti.
Il Sindaco
Fabio Stefoni"

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CASTELNUOVO DI PORTO: PASSAGGI A LIVELLO KILLER SULLA TRATTA FERROVIARIA ROMA – VITERBO.

di Gabriella Resse

Castelnuovo di Porto (RM) – Partiamo dal doloroso fatto di cronaca : il 2 gennaio 2014 verso le ore 15, la Nissan Micra della Signora Franca ( 52 anni e due figli ), al ritorno dal lavoro, alla Camera dei Deputati, è stata travolta dal treno n. 706, partito alle 14.19 da Piazzale Flaminio, all’altezza del passaggio a livello di Sant’Antonio (27esimo km della via Flaminia), nell’area di competenza del comune di Castelnuovo di Porto.

Le dinamiche dell’incidente non sono state ancora chiarite del tutto, ma lo schianto è stato molto violento e l’auto, finita nel pendio sottostante, si è ripiegata su se stessa, uccidendo sul colpo la vittima. I vigili del fuoco ed i Carabinieri di Castelnuovo e Bracciano intervenuti sul posto, hanno impiegato circa un’ora per tirare fuori il corpo della donna dalle lamiere. Questo passaggio sui binari, come molti altri della zona (e della linea Roma –Viterbo), sono incustoditi e sprovvisti di barriere di arresto del traffico, la segnaletica è affidata alla croce di Sant’Andrea, ovvero il segnale di pericolo che indica la presenza di binari ferroviari, da un semaforo e relativo segnale sonoro (non sempre funzionanti al meglio in tutti i passaggi a livello della zona ,considerato che di giorno il semaforo rosso è quasi indistinguibile quando colpito dalla luce diretta del sole, mentre il segnale sonoro spesso e volentieri si incanta).

Questa è la cronaca, dolorosa, angosciante, di questa disgrazia, e mentre ancora si festeggia l’arrivo del nuovo anno, una donna attiva ed impegnata anche nel sociale, a sentire la testimonianza di persone a lei vicine, viene sottratta alla vita ed all’amore dei suoi cari.. e fin qui potrebbe sembrare un tragico evento da rinchiudere nella sfera delle fatalità e del privato e che invece rappresenta solo il triste epilogo di una serie di campanelli d’allarme sottovalutati da chi ha la responsabilità delle infrastrutture stradali e dei trasporti. Infatti non di rado si è avuta notizia di sventati incidenti, o di incidenti più o meno gravi, non sempre innalzati agli onori della cronaca, come l’incidente avvenuto poco prima della fine dell’anno al passaggio a livello di Riano all’altezza del 25esimo km della Flaminia, dinamica piuttosto simile all’incidente di Castelnuovo, ma dall’epilogo fortunatamente non così drammatico.

Ma facciamo un passo indietro: il 5 aprile del 2008, nei pressi di Rignano Flaminio, la linea ferroviaria rimaneva interrotta per circa due ore e mezzo per un incidente. Intorno alle 18,30 una Renault Megane, veniva investita da un convoglio della Roma nord, diretto a Civita Castellana ad un passaggio a livello incustodito. Sembra che l’auto non avesse rispettato il segnale di pericolo. Il 28 dicembre del 2009 al chilometro 30 della via Flaminia nel comune di Rignano Flaminio, un’auto guidata da un giovane, non si è fermata al passaggio a livello incustodito, l’auto è stata trascinata per 40 metri, fortunatamente il conducente nonostante il grave impatto non ha riportato gravi danni.

A questo punto ci si renderà conto che la situazione non può più restare “alla sbarra” per fare un triste gioco di parole, non siamo più negli anni 50 ed intorno a questa ferrovia, nata nei primi anni del novecento e mai rimodernata, non passa più il carretto del contadino e basta, l’area si è fortemente urbanizzata ed il traffico di pedoni, ciclomotori ed automobilisti, è ormai alla stregua di quello che ritroviamo in un qualsiasi quartiere romano di periferia. Le barriere al momento, diventano una necessità, anche se immagino che la Regione Lazio (che dovrebbe fornire i finanziamenti per dette opere) potrebbe senz’altro obbiettare sul fatto che se dovesse intervenire su tutti i passaggi a livello della tratta ferroviaria in questione, l’esborso economico per l’Ente sarebbe inaffrontabile.

Certo, è vero, ma è altrettanto vero che le opere di ammodernamento della linea che avrebbero dovuto garantire (ormai da anni) la graduale scomparsa dei passaggi a livello, vanno a rilento, per non dire che siamo ancora ai progetti o quasi. Ancora tutto fermo, nonostante i continui annunci di inizio lavori, che dovrebbero cominciare dalla tratta Riano-Piazzale Flaminio. La questione è che la sicurezza dei cittadini non può più nutrirsi ancora di promesse, attese e rinvii, il problema esiste ora e deve essere risolto il prima possibile e dunque si rendono necessari degli interventi tampone. Il clamore del fatto avvenuto lo scorso 2 gennaio, ha stretto a corte moltissimi cittadini di Castelnuovo di Porto e delle zone limitrofe che si stanno organizzando per mettere in campo una battaglia di solidarietà e civiltà, affinché la morte di questa donna, madre di famiglia, non cada nel dimenticatoio. Così, nell’arco di quattro giorni, su facebook si è assistito alla nascita e rapida crescita del gruppo “ Barriere per vivere” che ha raggiunto le 1153 adesioni. Fondatrice del gruppo, la signora Loretta Peschi che insieme a molti altri cittadini tra cui stimati professionisti, si sta attivando per portare avanti una protesta che possa scuotere i vertici dell’Atac e della Regione Lazio, perché si giunga ad un punto di convergenza sulla necessità della messa in sicurezza di questi passaggi a livello (in questo caso, in particolar modo per Castelnuovo) e a tal fine è stato sollecitato anche il Sindaco della cittadina, Fabio Stefoni.

Per questa domenica,12 gennaio, è stata organizzata, alla stazione ferroviaria di Castelnuovo di Porto, una riunione dei cittadini che faranno il punto della situazione e che saranno a colloquio con i giornalisti per esporre le loro richieste/proposte che sottoporranno poi agli enti competenti della sicurezza e delle infrastrutture della tratta ferroviaria.

Personalmente, mi chiedo cosa ne pensano della questione gli altri sindaci dell’area e se non sia il caso di fare un’azione congiunta affinché sia possibile muoversi in sicurezza su questi passaggi a livello, attendendo il Santo Graal del raddoppio della ferrovia ormai annunciato da anni (natività dal parto difficile). La speranza infine è che la morte di questa splendida cinquantenne, possa almeno rappresentare quella luce chiarificatrice che indichi ai nostri “magi governatori ” la strada più giusta da intraprendere affinché drammi come questi, non debbano più avvenire.
 




CASTELNUOVO DI PORTO: AUTO TRAVOLTA DA UN TRENO, MUORE UNA DONNA

Redazione

Castelnuovo di Porto (RM) – Tragedia dove ha perso la vita una donna. Non è la prima volta che accade e sarebbe da interrogarsi seriamente sulla sicurezza dei passaggi a livello. Un'auto è stata travolta da un treno della linea Roma-Viterbo mentre attraversava un passaggio a livello incustodito a Castelnuovo di Porto. A bordo della vettura c'era una donna di 55 anni che è morta sul colpo. L'auto è stata investita dal treno e scaraventata in una scarpata. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco.




MORLUPO, TUTTI PAZZI PER IL MERCATINO DEL BARATTO E DEL RIUSO

Se quel vecchio cappotto nell’armadio non vi soddisfa più, se quella cravatta che vi ha regalato la suocera è fuori moda, se a quel pupazzo dei puffi, si preferisce un fumetto di fantascienza… il Mercatino di Morlupo vi aspetta per scambiare i vostri oggetti con qualcosa di nuovo e divertente… e senza spendere un euro.

Il mercatino anche su Facebook alla pagina http://www.facebook.com/ilbarattodiDiManoInMano

 

Gabriella Resse

Grazie alla disponibilità del Comune di Morlupo ed alla meravigliosa inventiva di un gruppo di signore inclini a voler elevare i valori ecocompatibili nella nostra frenetica e consumistica società, riunitesi nell’associazione no profit “Di mano in mano”, ogni prima domenica del mese il “Mercatino del Baratto e del Riuso“, sarà un appuntamento fisso al Belvedere della cittadina in piazza Diaz. L’iniziativa è nata quest’anno come una vera e propria scommessa, e dopo i primi sperimentali incontri, il mercatino si è rivelato un inaspettato successo. Le Bancarelle propongono oggetti di ogni genere… dall’abbigliamento alle scarpe, dai libri al vasellame, dalle borse ai bijoux artigianali…, il tutto a prezzi stracciatissimi. Ma non solo…, l’iniziativa prevede che chiunque lo desideri, possa presentarsi con un vecchio oggetto in disuso e proporre di barattarlo con un altro presente sui banchetti dei venditori. Senza contare che c’è un’ampia sezione degli stand del mercatino dedicata “esclusivamente” al baratto ed una dedicata allo scambio di giocattoli tra i bimbi. Un’iniziativa divertente e lodevole che molto può insegnare in materia di riciclo e riuso alle nuove, così come alle vecchie generazioni. Un’idea geniale che se fosse adottata a livello macroscopico, non solo potrebbe puntare a ridurre in modo significativo la quantità di rifiuti prodotti, ma stimolerebbe in modo apprezzabile l’economia generale che come sappiamo è in forte crisi, ed al momento ha generato una sintomatica contrazione dei consumi. Di mano in mano, è presente anche su Facebook, la pagina del gruppo (ad oggi 240 iscritti), rappresenta anche una sorta di vetrina a disposizione di tutti per mettere in vendita, regalare o barattare, oggetti di grandi dimensioni o particolarmente fragili, ma è anche un interessante paniere di informazioni, curiosità e novità nell’ambito del riciclo e del riuso per vivere in modo “green” ed ecosostenibile. Inoltre è di questi giorni, la creazione di una nuova pagina Facebook di “Di mano in mano” dedicata esclusivamente al baratto.


Per gli affezionati lettori dell’Osservatore laziale, ho intervistato la signora Emanuela Gennuso, una delle fondatrici dell’organizzazione che ci ha voluto illustrare i punti salienti di questa splendida avventura.

Perché il Baratto e perché l'usato?
"Di mano in mano è un'associazione di promozione sociale, è ambiziosa e vorrebbe promuovere molte cose, tra queste, la maggiore durata della vita utile delle merci e tutte le forme di rispetto per l'ambiente. La frase che apre la nostra pagina è "ci siamo incontrati e ci siamo riconosciuti: siamo quelli che vogliono cambiare il mondo partendo dalle piccole cose. I primi incontri sono avvenuti durante la campagna a favore dei referendum per l'acqua pubblica e contro il nucleare. La prima uscita è avvenuta nel novembre 2011 raccogliendo le firme contro la discarica di Riano e portando in piazza i nostri libri per barattarli. Firme ne abbiamo raccolte veramente molte, però i libri li abbiamo scambiati solo fra noi. Ma non ci siamo arresi. Lentamente, ma costantemente, altri si sono aggiunti. In questi tempi di crisi buttare via un vestito solo perché non ci piace più è un delitto nei confronti della nostra economia. Quello che non ci piace e ci ha ormai stancato, può essere utile agli altri, perché farlo contribuire ad intasare le discariche? L'idea ovviamente non è originale, nei paesi del Nord Europa ogni quartiere ha mercatini come questi, ma da noi sono ancora poco diffusi. Abbiamo capito di avere ragione quando una signora si è innamorata di un cappello su uno dei banchi ma non aveva soldi, così è corsa a casa ed ha preso un vestito di lino, praticamente nuovo, ma che le stava stretto e che ce lo ha lasciato in cambio dell’oggetto desiderato. Il mercatino di Morlupo non è solo baratto o vendita dell’usato. Molti giovani artigiani che non avrebbero la possibilità di aprire un negozio, cominciano ad esporre le loro creazioni, approfittando dei costi bassissimi di partecipazione. Nel nostro piccolo, contribuiamo a stimolare la crescita di piccole attività individuali. La gente comincia a partecipare con curiosità, non solo quella di Morlupo, ma anche i cittadini dei paesi limitrofi come Riano, Castelnuovo di Porto, Rignano Flaminio e Capena. In un primo momento ci avevano affettuosamente denominate "le signore del mercatino", poi ad Emanuela, Elisabetta, Annarita, Lorenza, molte altre hanno cominciato ad unirsi all’iniziativa, anche con mariti al seguito. Il Comune di Morlupo è stato davvero disponibile a sostenere questo progetto, l'unica richiesta da parte loro, è stata che ci costituissimo in un'associazione registrata e che pagassimo l'occupazione del suolo pubblico. Ad onor del vero , la cifra richiesta non è poi così onerosa e dunque riusciamo a dividere in piccole quote tra tutti i partecipanti. Nessuno spera di guadagnarci, a volte torniamo a casa dopo avere speso più di quanto si sia incassato. La cosa migliore è il clima che si instaura tra la gente, si fanno nuove amicizie, ci si scambia oggetti, consigli e ricette, così come accadeva una volta nelle piazze dei paesi. In questa ultima edizione estiva, l’orario previsto pel lo svolgimento della manifestazione di domenica 2 settembre è dalle 17.30 alle 22. Da ottobre, l’orario dell’esposizione degli stand, partirà dalla tarda mattinata fino al pomeriggio." 


Allora che dire… se quel vecchio cappotto nell’armadio non vi soddisfa più, se quella cravatta che vi ha regalato la suocera è fuori moda, se a quel pupazzo dei puffi, si preferisce un fumetto di fantascienza… il Mercatino di Morlupo vi aspetta per scambiare i vostri oggetti con qualcosa di nuovo e divertente… e senza spendere un euro… Buon baratto a tutti.