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Covid, variante Arturo: nessun allarme in Italia

C’è una nuova variante COVID-19 che preoccupa l’Italia. Gli esperti l’hanno già battezzata Arturo (Arcturus), come la gigante rossa che è la stella più luminosa della costellazione del Boote, la quarta più brillante del cielo. E’ XBB.1.16, l’ultima variante ricombinante di Omicron.

I riflettori si sono accesi su di lei perché il nuovo picco di Covid che si sta registrando in India potrebbe essere imputabile alla sua presenza significativa rilevata. Il pediatra Vipin M. Vashishtha, ex coordinatore dell’Accademia indiana di pediatria e componente dell’iniziativa Vaccine Safety Net (Vsn) dell’Organizzazione mondiale della sanità, segnala in un tweet il primo caso intercettato in Cina e spiega che al momento il sottolignaggio è stato rilevato in 17 Paesi, compreso Canada e Singapore, per un totale di 474 isolamenti.

Per l’esperto va tenuta d’occhio la situazione indiana, per capire se questo mutante riesce a superare l’immunità di una popolazione che ha affrontato diverse varianti, da Centaurus a Kraken. L’attenzione nel Paese è alta dopo che per la prima volta nel 2023 si è arrivati a superare quota 1.100 casi giornalieri, anche se il trend di ricoveri e mortalità al momento non risulterebbe preoccupante secondo alcuni esperti locali.

Per quanto riguarda Arturo, il rapporto britannico spiega che “è un lignaggio con 3 mutazioni aggiuntive della Spike, trovato sia nel Regno Unito che a livello internazionale”, pur essendo “il numero totale di campioni” ancora basso. L’Oms ancora non cita XBB.1.16, almeno negli ultimi due aggiornamenti settimanali, ma segnala in generale l’elevato peso dei ricombinanti Omicron e della famiglia XBB, così come una quota crescente di sottolignaggi non assegnati. Per l’Italia quindi, al momento, nessun allarme.




Covid, preoccupazione per la crescita della variante “Kraken”

Kraken. Porta il nome del leggendario mostro marino l’ultima variante Covid che ha messo in allerta gli esperti. Il nome ufficiale è XBB.1.5, è entrata a far parte dell’ormai numerosissima famiglia di Omicron e sta crescendo rapidamente in Usa e in altri Paesi. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, comunque, “non esiste indicazione di una maggiore gravità associata a queste sottovarianti in monitoraggio rispetto a precedenti lignaggi Omicron”

Al momento sono sei le sottovarianti del virus SARS-CoV-2, maggiormente circolanti in Cina e rilevate anche nel resto del mondo, sulle quali gli scienziati hanno puntato i riflettori. Sono tutte “sorelle” di Omicron, dalla quale derivano. Alcuni di questi sottolignaggi – come, appunto, la XBB.1.5 ribattezzata Kraken – appaiono in forte diffusione (in questo caso, negli Stati Uniti)

Dal 25 al 30 dicembre 2022, ha fatto sapere il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), sono state depositate dalla Cina 540 sequenze. Sei, come detto, sono le sottovarianti dominanti: il 35% era rappresentato dalla sotto-variante BA.5.2, il 24% da BF.7, il 18% da BQ.1 (Cerberus), il 5% da BA.2.75 (Centaurus), il 4% da XBB (Gryphon) e il 2% da BA.2. Sono state segnalate anche le sottovarianti BA.5.6, BA.4.6, BM.4.1.1 e BA.2.3.20

Intanto continua a crescere l’impatto della variante XBB.1.5 (soprannominata Kraken) in Usa. Secondo l’ultima rilevazione dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) americani nell’ultima settimana XBB.1.5 è stata responsabile del 27,6% dei contagi e tallona la sotto-variante BQ.1.1 che resta ancora dominante con il 34,4% delle infezioni. Segue la sotto-variante BQ.1 al 21,4%. Secondo i dati dei Cdc, la sotto-variante XBB.1.5 era già presente in Usa a ottobre, ma è solo da inizio dicembre che ha iniziato a crescere: nella settimana conclusasi il 10 dicembre era responsabile del 4,3% dei contagi; la vigilia di Natale era all’11,5%; nella settimana conclusasi il 7 gennaio al 27,6%. Nei giorni scorsi l’European Centre for Disease Prevention and Control ha dichiarato in una nota che “esiste la possibilità che questa variante possa avere un effetto sulla crescita del numero di casi di Covid-19” anche in Europa. Non però nell’immediato, dato che la sotto-variante è presente a livelli molto bassi nel Vecchio Continente.




Covid, preoccupazione da parte della Fondazione Gimbe: tornano a salire contagi e ricoveri in intensiva

Nino Cartabellotta (presidente Gimbe): “Con la circolazione virale in aumento ci si attende dal governo un piano per l’inverno”

Il Covid torna a preoccupare. Salgono i ricoveri in terapia intensiva (+21,7%) sia in area medica (+9,8%). I posti letto occupati in area critica, dal minimo di 203 il 10 novembre, sono a 247 il 17 novembre.

In area medica, dopo i 6.347 l’11 novembre, sono a 6.981 il 17 novembre. E’ quanto emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe (11-17 novembre) che rileva un aumento del 15% di nuovi contagi (da 181mila a 208mila) e un calo nei decessi: 533 (-2,9%), di cui 23 di periodi precedenti. “Con la circolazione virale in aumento ci si attende dal governo un piano per l’inverno”, dice il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta.

Anche se al momento, prosegue l’esperto, è impossibile fare previsioni sugli scenari futuri, i dati confermano una diffusa ripresa della circolazione virale, peraltro sottostimata per il largo utilizzo diffuso di tamponi ‘fai da te’, di cui s’intravede già un impatto iniziale sui ricoveri in area medica e in terapia intensiva. Al tempo stesso assistiamo ad un calo delle somministrazioni delle quarte dosi per anziani e fragili“. Con l’arrivo dei mesi freddi e la permanenza al chiuso, anche senza considerare l’eventuale emergenza di varianti in grado di ‘scalzare’ Omicron 5, la circolazione virale è destinata ad aumentare, fa notare Cartabellotta. “E al momento, nonostante le recenti rassicurazioni del ministro Schillaci alla Camera, ad oggi – afferma il presidente di Gimbe – tutte le azioni di ‘discontinuità’ del Governo Meloni sono andate nella direzione opposta a quella suggerita dalle autorità internazionali di salute pubblica: ovvero essere preparati e pronti per affrontare eventuali nuove ondate. Si attende pertanto al più presto dall’Esecutivo il piano di preparedeness per la stagione invernale“.

In particolare sul fronte della pressione sugli ospedali, al 17 novembre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è dell’11% in area medica (dal 6,1% della Sardegna al 30,4% dell’Umbria) e del 2,5% in area critica (dallo 0% di Basilicata, Molise e Valle D’Aosta al 4,6% dell’Emilia-Romagna). “Salgono anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – rileva Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe – con una media mobile a 7 giorni di 31 ingressi al giorno rispetto ai 25 della settimana precedente”. A partire da questa settimana il monitoraggio Gimbe sarà pubblicato ogni lunedì. 

I vaccini

Al 18 novembre sono state somministrate 4.783.386 quarte dosi, con una media di 26.704 al giorno, in calo rispetto alle 30.319 della scorsa settimana (-11,9%) e con una copertura nazionale del 25% (dall’11,4% della Calabria al 37,7% del Piemonte). Secondo Gimbe, la platea per il secondo richiamo è di 19,1mln di persone di cui 12,6 milioni possono riceverlo subito, 1,7 non sono eleggibili nell’immediato perchè guarite da meno di 120 giorni e 4,8 mln l’hanno già ricevuto. Sono 6,8mln le persone over 50 senza nemmeno una dose di vaccino.  Di questi almeno 6,08 milioni sono attualmente vaccinabili, pari al 10,5% della platea (dall’8,1% del Lazio al 14,1% della Valle D’Aosta); 0,72 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da Covid-19 da meno di 180 giorni, pari all’1,3% della platea (dallo 0,8% della Valle D’Aosta al 2,2% del Friuli Venezia-Giulia).

Sostanzialmente stabili i nuovi vaccinati nella settimana 11-17 novembre: 1.239 rispetto ai 1.258 della settimana precedente (-1,5%). Di questi il 18,5% è rappresentato dalla fascia 5-11 anni (229, con un incremento del 10,1% rispetto alla settimana precedente). Cala tra gli over 50, più a rischio di malattia grave, il numero di nuovi vaccinati che si attesta a quota 474 (-10,6% rispetto alla settimana precedente. Per la terza dose, alla mattina del 18 novembre sono state somministrate 40.326.299 terze dosi con una media a 7 giorni di 2.945 somministrazioni al giorno. In base alla platea ufficiale (47.703.593), aggiornata al 20 maggio, il tasso di copertura nazionale per le terze dosi è dell’84,5%: dal 78,5% della Sicilia all’88,4% della Lombardia.

Sono 7,38 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la dose booster. Di questi 5,31 milioni possono riceverla subito, pari all’11,1% della platea (dal 7,1% del Piemonte al 18,9% della Sicilia); 2,07 milioni non possono riceverla nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni, pari al 4,3% della platea (dal 2,5% della Valle D’Aosta al 6,7% del Veneto). “Non è ancora disponibile nessun dato ufficiale sulle somministrazioni della 5/a dose”, conclude Gimbe.




Covid, Iss: aumento del rischio di reinfezione

Sono segnalati 438.726 casi di reinfezione da Covid, pari al 3,6% del totale dei casi notificati.

Nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni risulta pari al 5,8%, in aumento rispetto alla settimana precedente (5%).

Emerge dal report esteso dell’Istituto superiore di sanità (Iss) sull’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia.  

Dal 24 agosto 2021 al 11 maggio 2022, rileva il report esteso dell’Iss, sono stati segnalati dunque 438.726 casi di reinfezione. L’Iss evidenzia un aumento del rischio di reinfezione in modo particolare nei soggetti con prima diagnosi di Covid-19 notificata da oltre 210 giorni rispetto a chi ha avuto la prima diagnosi fra i 90 e i 210 giorni precedenti; nei soggetti non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni rispetto ai vaccinati con almeno una dose entro i 120 giorni; nelle femmine rispetto ai maschi; nelle fasce di età più giovani (dai 12 ai 49 anni); negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione.




Covid, contagi e ricoveri in calo: smaltito l’effetto Pasqua che aveva portato a una inversione di tendenza con un lieve rialzo del 3,5%

Sono 47.039 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Martedì erano stati 62.071. Le vittime sono invece 152, rispetto a l’altro ieri una in meno.

Sono 335.275 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 411.047. Il tasso di positività è al 14%, in calo rispetto a l’altro ieri (quando era al 15,1%). Sono 371 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 5 in più rispetto a martedì nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 42. I ricoverati nei reparti ordinari sono 9.614, ovvero 81 in meno rispetto a martedì.

TORNA A SCENDERE LA CURVA DEI RICOVERI
Smaltito l’effetto Pasqua che la settimana scorsa aveva portato a una inversione di tendenza con un lieve rialzo del 3,5%, nella settimana 26 aprile/3 maggio il numero delle ospedalizzazioni si è ridotto del 5,7%. È quanto emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso).

A diminuire nell’ultimo monitoraggio sono stati sia i ricoveri nei reparti ordinari per l’assistenza Covid (-5,7%) sia il numero dei pazienti nelle rianimazioni (-7,5%).

Persiste, afferma Fiaso, una quota consistente, pari al 20%, di pazienti no vax nelle rianimazioni: hanno in media 75 anni e nel 100% dei casi sono affetti da altre patologie. Un dato che desta preoccupazione soprattutto perché, dall’analisi dei casi presenti nelle terapie intensive, emerge come a non godere della protezione vaccinale siano per lo più soggetti anziani e con comorbidità: proprio coloro che, invece, sono più a rischio di conseguenze gravi del Covid.

“Dopo la piccola scossa di assestamento di una settimana fa, dovuta molto prababilmente a un allentamento delle attenzioni durante le festività pasquali, negli ospedali siamo tornati a una fase di sostanziale stabilità con una tendenza al miglioramento – commenta Giovanni Migliore, presidente di Fiaso -. Dal primo maggio sono cadute molte restrizioni, ma occorre continuare ad avere molta prudenza soprattutto se si vive accanto a soggetti fragili. Ormai, infatti, il 100% dei pazienti delle terapie intensive presenta comorbidità rilevanti, questo detta indicazioni molto precise: la necessità di un’adeguata copertura vaccinale per i soggetti fragili, con la giusta tempistica, inclusa la somministrazione della quarta dose e soprattutto il recupero dei non vaccinati con fragilità”. In particolare, conclude Migliore, “osservare come i no vax attualmente presenti in terapia intensiva siano anziani e malati è un segnale preoccupante che spinge le aziende sanitarie e ospedaliere a continuare nell’ultimo miglio della campagna vaccinale per quei soggetti che sono ancora sprovvisti della copertura”.

Diminuiscono del 7,7% i ricoveri pediatrici

Diminuisce il numero dei pazienti pediatrici Covid ricoverati. Nella rilevazione del 3 maggio nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali aderenti alla rete sentinella Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) si osserva infatti una riduzione del 7,7%.I neonati tra 0 e 6 mesi rappresentano il 15% dei ricoverati: nel 33% dei casi sono figli di genitori non vaccinati. I bambini fino a 4 anni sono ancora la maggioranza dei ricoverati ovvero il 50% dei pazienti. 




Covid, in 2 anni chiudono 7mila bar: il Lazio la regione con il dato più alto

Quasi 7mila bar hanno chiuso i battenti causa Covid negli ultimi due anni. La fotografia, scattata da Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle imprese, mostra infatti che dei 169.839 bar esistenti a fine 2019, ne sono rimasti 162.964 a fine 2021, vale a dire 6.875 in meno (-4,05%).

Una riduzione elevata, che ha colpito prima di tutto il Lazio, dove questi esercizi pubblici sono diminuiti del 10,09% pari a 1.860 strutture in meno. A seguire la Valle d’Aosta, che segna una variazione percentuale del -9,7% e un calo numerico di 51 bar.




Covid, forte aumento dei casi legati alla sub variante BA2 di Omicron. Oms: Ue ha revocato misure troppo brutalmente, anche Italia

Speranza: “Il dato delle vaccinazioni è molto incoraggiante”

Sono 76.260 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute.  Ieri erano stati 96.365.

Le vittime sono invece 153 (ieri erano state 197).

Sono 1.226.890 le persone attualmente positive al Covid, con un aumento di 26.283 nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. In totale sono 14.070.450 gli italiani contagiati dall’inizio della pandemia, mentre i morti salgono a 158.254. I dimessi e i guariti sono 12.685.306, con un incremento di 51.922 rispetto a ieri.

Sono 513.744 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 641.896. Il tasso di positività è al 14,8%, in lieve calo rispetto al 15,01% di ieri. Sono invece 466 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 11 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 55. I ricoverati nei reparti ordinari sono 8.939, ovvero 30 in meno rispetto a ieri.

“Io ho sempre detto che la pandemia non è finita, ma oggi abbiamo strumenti per gestirla in maniera diversa. In particolare il dato delle vaccinazioni è molto incoraggiante”.

Lo dice il ministro della Salute Roberto Speranza a margine di un incontro presso l’azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma. “Non dobbiamo abbassare la guardia, dobbiamo continuare ad avere un’attenzione in particolare all’utilizzo delle mascherine al chiuso e poi continuare a fare le terze dosi”. Importante anche fare la 4/a dose – ha concluso – ora per gli immunodepressi, vedremo se anche a fasce d’età più avanzate’.

Oms, Ue ha revocato misure troppo brutalmente, anche Italia – Diversi Paesi europei, inclusa l’Italia, hanno revocato troppo “brutalmente” le loro misure anti Covid e si trovano adesso di fronte ad un forte aumento dei casi legati alla sub variante BA2 di Omicron: lo ha detto oggi il direttore regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Hans Kluge. Durante una conferenza stampa tenuta in Moldavia, Kluge si è detto “vigile” sull’attuale situazione epidemica nel continente, pur affermando di rimanere “ottimista”. Oltre all’Italia il funzionario ha citato la Germania, la Francia e il Regno Unito.




Covid, calano i positivi e i ricoverati in terapia intensiva

Sono 39.963 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Venerdì 4 marzo erano stati 38.095.

Le vittime sono invece 173 (venerdì erano state 210). Sono 12.990.223 gli italiani contagiati dal Covid dall’inizio della pandemia Gli attualmente positivi sono 1.018.831, in calo di 4.956 nelle ultime 24 ore, mentre i morti totali salgono a 155.782. I dimessi e i guariti sono 11.815.610, con un incremento di 46.147 rispetto a venerdì.

Sono 381.484 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore. Venerdì erano stati 388.836. Il tasso di positività è al 10,5%, in aumento rispetto al 9,8% di venerdì. Sono invece 609 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 16 in meno rispetto a venerdì nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 59. I ricoverati nei reparti ordinari sono 8.974, ovvero 323 in meno rispetto a venerdì.

Sono stabili in Italia i casi di Covid-19 nei bambini in età scolare, complessivamente pari al 29% del totale dei casi nel Paese. Lo indica l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel suo Rapporto esteso su sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale, aggiornato al 2 marzo. L’analisi per fasce d’età indica che la più colpita è quella fra 5 e 11 anni, con il 43% dei casi; seguono quelle fra 12 e 19 anni (38%) e sotto i cinque anni (19%).

I vaccinati con tre dosi hanno una protezione dalla forma grave di Covid-19 del 92% superiore rispetto ai non vaccinati. Lo indica l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel suo rapporto esteso su sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale aggiornato al 2 marzo. Il Rapporto rileva inoltre che, rispetto ai non vaccinati, la protezione dalla malattia grave è dell’85% nei vaccinati con il ciclo completo (due dosi) da meno di 90 giorni, dell’88% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, e dell’82% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni.

Per l’addio al Green pass dopo il 31 marzo “penso che dobbiamo valutare passo dopo passo”. Lo ha affermato il ministro della Salute Roberto Speranza, a margine di un’iniziativa a Firenze. “Proseguirà il confronto tra di noi – ha aggiunto – nel Governo, e fra Governo e Parlamento, e valuteremo la strada migliore: il percorso è ancora, per quanto mi riguarda, un percorso di fiducia che guarda a una fase nuova, ma di gradualità, perchè questo è il metodo che ci siamo dati, e finora ha portato a risultati che credo siano sotto gli occhi di tutti”.

“L’impegno del Governo è quello di superare lo stato d’emergenza”, ma “superare lo stato d’emergenza non significa d’un tratto magicamente essere fuori da ogni vincolo perché il Covid continua ad essere una sfida con cui fare i conti”. Lo ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine di un’iniziativa sul Pnrr organizzata a Firenze dalla Regione Toscana. “Noi siamo molto più forti rispetto al passato – ha proseguito il ministro – perché abbiamo fatto una bellissima campagna di vaccinazione. Avere oltre il 91% di persone che ci hanno seguito in questa campagna di vaccinazione mette il nostro Paese in condizioni molto diverse rispetto al passato e noi stiamo piegando questa curva di Omicron grazie ai vaccini, senza chiusure generalizzate”. Speranza ha osservato inoltre che i dati “segnalano una discesa costante nelle ultime settimane: venivamo da numeri altissimi, siamo stati a quasi 2mila casi ogni 100mila abitanti. Gli ultimi dati, annunciati ieri dall’Istituto Superiore di Sanità, ci parlano di un dato di poco superiore a 400, quindi c’è stata una discesa molto significativa ma dobbiamo continuare con questo percorso”.




Covid, il tasso di positività scende sotto l’1%

Sono 102 i morti per il Covid registrati nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 65). I positivi sono stati 1.896, in lieve aumento rispetto ai 1.273 di ieri, secondo i dati del ministero della Salute.

Il tasso di positività al Covid è sceso per la prima volta da diversi mesi solo la soglia dell’1%: secondo quanto emerge dai dati del ministero della Salute, è oggi allo 0,8% (ieri era dell’1,5%).

Sono 220.917 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri erano stati 84.567.

Sono 688 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, con un calo di 71 rispetto a ieri nel saldo quotidiano tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 17 (ieri erano stati 25). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 4.685, in calo di 225 unità rispetto a ieri (quando il calo era stato di 283). In isolamento domiciliare ci sono 176.353 persone, in calo di 6.431 rispetto a ieri.




India, record di contagi: gli Usa consigliano ai propri cittadini di lasciare il paese asiatico

Atterrato all’aeroporto di Fiumicino l’aereo proveniente dall’India con 213 passeggeri e 10 componenti di equipaggio: 9% di positivi a bordo del velivolo

L’India ha registrato oggi altri 3.645 morti per Covid-19, un nuovo record per il Paese asiatico con un aumento di oltre 350 unità rispetto a ieri. Lo rende noto il Ministero della Salute indiano, secondo il quale salgono così a 204.832 i decessi da inizio pandemia in India.

Atterrato all’aeroporto di Fiumicino l’aereo proveniente dall’India con 213 passeggeri e 10 componenti di equipaggio che è stato sottoposto a massiccio screening anti covid. Gli esami si sono conclusi alle 21:15 di mercoledì e i risultati parlano di un 9% di positivi a bordo del velivolo. A tutti è stato imposta la quarantena e accompagnati a bordo di pullman dell’esercito in un covid hotel.

“Grazie alle unità USCAR della Regione Lazio , alla Protezione Civile e alle Forze dell’Ordine che hanno lavorato fino a tarda notte per effettuare tamponi ai 213 passeggeri atterrati a Fiumicino dall’India, individuando una percentuale di positivi a bordo del 9%. Bene il Ministro Speranza che ha bloccato i voli, ora ribadiamo che l’Europa deve attivare azioni coordinate per scongiurare il peggio #varianteindiana”. Lo ha scritto su Facebook Nicola Zingaretti, governatore della Regione Lazio.

Gli Stati Uniti hanno consigliato ai propri cittadini che si trovano in India di andarsene non appena sarà possibile farlo in sicurezza dopo l’ennesimo record di casi di coronavirus nel continente.

Una nota sul sito dell’ambasciata degli Stati Uniti a New Delhi avverte che “l’accesso a tutti i tipi di cure mediche è sempre più seriamente limitato in India a causa dell’aumento dei casi di Covid-19” sottolineando che i decessi sono aumentati notevolmente.

“I cittadini statunitensi che desiderano lasciare l’India dovrebbero approfittare delle opzioni di trasporto commerciale disponibili ora”, si legge ancora sul sito.

Sono quasi 150 milioni i casi di coronavirus nel mondo (149.242.187), secondo i dati della Johns Hopkins University. Il che vuol dire che una persona su 50 ha avuto il Covid-19. Aumentano anche le vittime: sono 3.147.016 le persone che hanno perso la vita a causa del virus dall’inizio della pandemia.




Covid, tutte le regioni sotto quota 1000 nuovi casi

Nelle ultime 24 ore sono stati 9.660 i test positivi al coronavirus registrati in Italia, con 499 vittime. Lo rende noto il ministero della Salute.

Lunedì i test positivi erano stati 7.925, i morti 329. 

Sono stati 244.429 i test (tamponi molecolari e antigenici) effettuati in Italia, con un tasso di positività rispetto ai nuovi casi (9.660) pari al 3,9%, in calo dell’1,7% rispetto al giorno prima.

Le persone ricoverate in terapia intensiva in Italia sono 2.214, quindi 38 in meno rispetto alle 24 ore precedenti nel saldo tra ingressi e uscite; gli ingressi giornalieri sono 158. I ricoverati con sintomi sono invece 20.317, quindi 57 in più.

Tutte le Regioni sotto la quota dei mille nuovi casi – In Italia tutte le Regioni restano sotto la soglia dei mille nuovi contagi nelle ultime 24 ore. Nello specifico, la Sicilia ha comunicato il maggior numero di test positivi: 984, seguita da Campania (919) e Lombardia (912). Otto regioni continuano a non comunicare il dettaglio dei test antigenici rapidi positivi. Si tratta di Sicilia, Liguria, Marche, Abruzzo, Umbria, Basilicata, Molise e Valle d’Aosta.