LAZIO ARSIAL ‘TESORI DEL LAZIO’, I PRODOTTI DI QUALITA’ SBARCANO NELLA GRANDE DISTRIBUZIONE

Redazione

Lazio – Qualex 2004 srl, da diversi anni nel mercato dei prodotti ortofrutticoli, si fa promotrice del progetto “Tesori del Lazio” patrocinato dall’ARSIAL, l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio.

Un progetto che ha lo scopo di favorire la penetrazione dei prodotti del Lazio con denominazione Dop e Igp nella Gdo (Grande distribuzione organizzata), offrendo ai produttori che sono a monte della filiera ortofrutticola un marchio collettivo di garanzia di qualità, e garantendo nel contempo, al grande distributore, la continuità delle forniture per tutto l’arco dell’anno grazie alla vasta gamma dei prodotti a stagionalità differente, senza perdere di vista l’esigenza della filiera corta, fattore che va affermandosi sempre più come esigenza etica nel mercato alimentare anch’esso ormai globalizzato.

“L’espansione del mercato dei prodotti tipici – dichiara Filiberto Montano, Direttore Generale Qualex 2004 – rappresenta un fattore strategico di successo importante per lo sviluppo economico territoriale. Gli attori economici e le stesse istituzioni, sia a livello europeo che nazionale, ne riconoscono il ruolo determinante e ne incentivano e tutelano lo sviluppo. Ma valorizzare le produzioni tipiche – continua Montano – non è impresa facile. Il settore produttivo è spesso frammentato e discontinuo, le quantità sono modeste, e tali fattori ostacolano lo sviluppo di strategie di marketing da parte dei piccoli produttori utili per differenziare il prodotto e creare una forte identità di marca rispetto alla produzione agricola su larga scala e indifferenziata. D’altro canto la Gdo non può  gestire con efficienza ed efficacia le politiche di approvvigionamento dovendo contrattare con tanti piccoli produttori. Infine il consumatore finale pur essendo particolarmente sensibile alla provenienza limitrofa dei prodotti agricoli di fronte ad un prodotto poco differenziato difficilmente ne giustifica la differenza di prezzo. Il progetto “Tesori del Lazio” nasce quindi – conclude Montano – per far fronte a questi tre ordini di criticità, offrendo: ai produttori l’opportunità di entrare nella GDO con un marchio altamente differenziato e ben visibile costantemente presente nel punto vendita; assistenza di marketing e tecnica per ciò che attiene gli standard di prodotto preventivamente definiti; supporto finanziario sui crediti al cliente attraverso protocolli di intesa con istituti bancari; supporto logistico e risparmi di costi di trasporto; e monitoraggio dei prezzi al consumo. Ai grandi distributori l’opportunità di selezionare i fornitori; aumentare la redditività delle categorie di prodotti tipici pur variando l’assortimento all’interno della categoria; di mantenere standard qualitativi costanti e dare continuità alle vendite avendo stabilizzato il rapporto con i fornitori; supporti logistici e disponibilità di consegna immediata sul punto vendita; promozioni e marketing. Ed infine ai consumatori garantisce un prodotto di qualità; il rispetto della stagionalità produttiva, che è un tema di crescente attrattiva; informazioni sull’uso del prodotto e sulle sue caratteristiche distintive”.

“Per coloro che ricercano la qualità nell’alimentazione – dichiara Erder Mazzocchi, Presidente Arsial – i marchi e le certificazioni dovrebbero rappresentare uno dei primi elementi di valutazione. Il Lazio possiede un vasto patrimonio agroalimentare di produzioni tipiche e di prodotti tradizionali. Non possiamo, quindi, che accogliere favorevolmente progetti come questi che cercano di favorire la diffusione dei prodotti di qualità laziali nella grande distribuzione”.





LAZIO, CONTO ALLA ROVESCIA PER LA CHIUSURA DEI PARCHI NAZIONALI E RISERVE NATURALI

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Redazione

Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 Roma – Il popolo dei parchi scende nuovamente in piazza a Roma il 25 ottobre 2012, dalle ore 11.00,  dopo due anni, per manifestare contro l’ennesimo taglio alle spese dei parchi nazionali. Il decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 (cosiddetta "spending review"), convertito in legge il 31 luglio scorso, riporta le disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica. La razionalizzazione della spesa, perseguita con l’obiettivo, del tutto condivisibile, di garantire l’efficienza e l’economicità dell’organizzazione degli enti e apparati, incide, però, pesantemente sui parchi nazionali, già oggetto di tagli e restrizioni negli ultimi anni, portando al collasso i piccoli enti deputati alla gestione. La legge prevede che, testuale: le … riduzioni del personale possono essere effettuate selettivamente, anche tenendo conto delle specificità delle singole amministrazioni, in misura inferiore alle percentuali ivi previste a condizione che la differenza sia recuperata operando una maggiore riduzione delle rispettive dotazioni organiche di altra amministrazione. Ma i Ministeri vigilanti si ostinano a non volere riconoscere la specificità dei Parchi nazionali, enti piccoli, di nuova generazione, che svolgono funzioni altamente specialistiche e tutelano gli ultimi gioielli del Bel Paese! L’applicazione della speding review, comporterà l’eliminazione di oltre 60 posti dagli Enti Parco, che prevedono per 23 parchi nazionali operanti, circa 780 dipendenti. La soppressione dei posti sarà adottata con DPCM entro il 31 ottobre (!) e rischieranno il licenziamento persone in servizio, in altre parole esperti e appassionati funzionari che da anni stanno difendendo il patrimonio naturale di tutto il Paese e della comunità internazionale. Una riduzione di organico che rispetto all'attuale situazione già deficitaria a causa dei tagli e restrizioni precedenti, vorrebbe dire vanificare gli obiettivi e le finalità per i quali l'area stessa è stata istituita. Questi provvedimenti rappresentano una grave regressione per il sistema dei Parchi. Meglio che si abbia il coraggio di dire che è in corso un processo di smantellamento del sistema dei Parchi!  A questo le Associazioni dicono NO e lanciano quindi una sfida al Ministro Clini, al Governo e al Parlamento. Dal 2005, siamo giunti al 37% effettivo di taglio delle spese del personale (45% sommando le percentuali di riduzione dei vari provvedimenti). Ciò è inaccettabile, e provocherà di fatto, sommato alle altre restrizioni, la paralisi dei parchi nazionali italiani, con ciò che conseguirà in termini di tutela della biodiversità, difesa del paesaggio e dei beni culturali, attivazione di politiche di valorizzazione delle qualità per il rilancio di economie basate proprio sull’azione di tutela. Ma non sono questi i temi vincenti per il rilancio dell’economia nazionale? Agli effetti nefasti per il mancato raggiungimento degli obiettivi della legge quadro n. 394/91, si aggiunge il dramma umano e sociale, ulteriormente aggravato dal fatto che tale dramma non porterà risparmi ma, anzi, nuove spese per il Paese. Se il Governo, in cui il Ministro dell’Ambiente rappresenta il sistema delle aree protette, si attiverà concretamente con strategie pluriennali, le aree protette sapranno dimostrare in maniera più efficace l’enorme beneficio in termini di conservazione e di sviluppo socio economico sostenibile. Sarebbe un’occasione perduta, proprio adesso che si fa una gran parlare di uscire dalla crisi con la valorizzazione dei beni ambientali e culturali! Tutte le Aree Protette Nazionali, pari a oltre il 5% del territorio nazionale, costano oggi poco più di  60 milioni di euro annui, comprese le spese per il personale, appena un caffè all'anno per ogni italiano! Ma per il Governo, evidentemente, l'ambiente, la biodiversità e lo sviluppo sostenibile, temi strategici a livello mondiale, non valgono neppure questo caffè! Per il 25 ottobre,  le Associazioni che rappresentano il mondo dei parchi (dipendenti, direttori, giude escursionistiche, guardia parco, educatori ambientali) e molte altre, ambientaliste e culturali, hanno organizzato un sit- in al Ministero dell'Ambiente, per dire NO a un taglio irrazionale e indegno di un paese civile, con licenziamento di professionisti della tutela, con una grave violazione di diritti costituzionali, comunitari  e internazionali. Per quella occasione, una delegazione chiederà di incontrare il Ministro. Vogliamo una risposta:  Venga permesso ai parchi di lavorare per quello per cui sono stati istituiti, altrimenti terminiamo qui un’esperienza che e’ stata riconosciuta assai positiva da tutti, in occasione dei vent’anni della legge 394/91  compiuti l’anno scorso. Lo stesso Presidente della Repubblica, nel 2010, in risposta ad un appello dei presidenti dei parchi nazionali in occasione del taglio del 50% dei finanziamenti, rispose: non posso che ribadire l'auspicio di un’attenta valutazione della posta in gioco rispetto al destino dei parchi nazionali, e di una conseguente attenzione da parte delle istituzioni competenti. Chiediamo dunque che il ministro, e per suo tramite il Governo e il Parlamento, si impegnino per il raggiungimento dei seguenti obiettivi Immediati:

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– impedire la paralisi dei 23 parchi nazionali che deriverebbe dall’ applicazione lineare al sistema dei dettami della spending review, con conseguenze anche sociali gravissime, riconoscendo la specificità dei Parchi Nazionali e compensandone integralmente il taglio. 

– l’istituzione urgente di una commissione presso il ministero dell’Ambiente che stabilisca le effettive necessità per il funzionamento dei Parchi Nazionali, compresa la definizione di consistenze adeguate delle dotazioni organiche, in funzione delle specificità e complessità dei singoli territori di competenza, con personale idoneo a perseguire gli obiettivi di legge dei Parchi Nazionali.

– la definizione di una strategia nazionale per le aree protette, a seguito di un confronto con tutti gli attori, anche tramite un’apposita conferenza nazionale per le aree protette (richiesta inutilmente da tempo), al fine di attivare, finalmente, un vero sistema nazionale, come previsto dalla legge Quadro sulle aree protette del 1991.  Sono invitati a partecipare tutti i cittadini, per la difesa dell'ambiente e dei Parchi.

 Appuntamento a Roma alle ore 11.00 di giovedì 25 ottobre in via cristoforo Colombo 44, di fronte al ministero dell’ambiente.




LAZIO POST – PISANOPOLI, GASBARRA (PD): "ALLA POLVERINI NON RIMANE ALTRO CHE FISSARE LE ELEZIONI IL 16 DICEMBRE E RIDARE LA PAROLA AI CITTADINI"

Redazione

Lazio – “La presidente Polverini continua a piegare le leggi al proprio volere, andando oltre ogni disposizione legislativa anche quando con grande chiarezza, come fa il decreto legge 174 del governo Monti, viene fissato il termine massimo di 90 giorni dalla data delle dimissioni del presidente di Regione, per lo svolgimento delle elezioni”. Lo scrive in un comunicato il segretario del Pd Lazio, Enrico Gasbarra. “E’ il momento di mettere fine ai giochini sulle regole democratiche, agli espedienti regolamentari che hanno soltanto un fine: allontanare il più possibile le elezioni. A Renata Polverini non rimane che assumere i principi contenuti nel decreto legge, fissare le elezioni il 16 dicembre e – conclude Gasbarra – ridare la parola ai cittadini per voltare pagina ed aprire una nuova storia”.




ROMA PROVINCIA: UN RICCO PROGRAMMA PER "TENIAMOLI D'OCCHIO"

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Redazione

Lazio – Parte lunedi 22 ottobre alle ore 21.00, dal cinema Virgilio di Bracciano, con Et in terra pax di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, la prima edizione di TENIAMOLI D’OCCHIO, progetto di promozione cinematografica ideato e realizzato da La rete degli spettatori in collaborazione con la provincia di Roma, assessorato alle politiche culturale e con il patrocinio della Roma Lazio Film Commission. La manifestazione farà tappa nelle sale cinematografiche di Grottaferrata (cinema Alfellini), Tivoli (cinema Giuseppetti), Tolfa (Teatro Claudio) e Bracciano (Cinema Virgilio) per sensibilizzare il pubblico della provincia di Roma verso il cinema italiano di qualità e per sostenere le sale dei piccolo centri cittadini in difficoltà contro lo strapotere dei multisala. Venti le proiezioni previste, con il meglio della cinematografia italiana d’autore delle ultime stagioni rappresentata dagli autori e dagli interpreti. Ospiti della manifestazione saranno: Matteo Botrugno, Giorgia Cecere, Guido Chiesa, Roberto Citran, Daniele Coluccini, Ivan Cotroneo, Claudio Cupellini, Gaetano Di Vaio, Filippo Gravino, Valerio Jalongo, Francesco Pamphili, Marco Pettenello, Marco Pozzi, Paola Randi, Michele Rho, Marina Spada, Matteo Torre e Luca Vendruscolo.

La Rete degli spettatori è un progetto del movimento dei 100 autori finalizzato alla valorizzazione del linguaggio cinematografico e audiovisivo e alla crescita culturale del pubblico italiano, grazie alla realizzazione di una rete nazionale di sale, scuole e università che garantiscano a ciascun spettatore la sua libertà di scelta. Il progetto gode del patrocinio dei comuni di Bracciano, Grottaferrata, Tivoli e Tolfa. Si ringrazia della collaborazione la Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia e il comune di Allumiere.

 

 

A seguire il programma della manifestazione:

 

22 ottobre Bracciano                        ET IN TERRA PAX di M. Botrugno e D. Coluccini

ospiti Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, registi

 

23 ottobre Grottaferrata                   CAVALLI di Michele Rho                                               

ospite Michele Rho, regista

 

24 ottobre Tivoli                               LA SCUOLA E’ FINITA di Valerio Jalongo                 

ospite Valerio Jalongo, regista

 

26 ottobre Tolfa                 UNA VITA TRANQUILLA di Claudio Cupellini        

Ospiti Claudio Cupellini e Filippo Gravino, regista e sceneggiatore

 

29 ottobre Bracciano                        LA KRIPTONYTE NELLA BORSA di Ivan Cotroneo              

ospite Ivan Cotroneo, regista

 

30 ottobre Grottaferrata                   IL MIO DOMANI di Marina Spada

ospite , produttore Francesco Pamphili

 

 

 

31 ottobre Tivoli                               ET IN TERRA PAX di M. Botrugno e D. Coluccini   

Ospite Matteo Botrugno, regista                   

 

5 novembre Bracciano                     LA BAS – EDUCAZIONE CRIMINALE di Guido Lombardi

ospiti Gaetano Di vaio, produttore e Jean Claude Lopez, critico cinematografico

 

6 novembre Grottaferrata                LA SCUOLA E’ FINITA di Valerio Jalongo 

Ospite Valerio Jalongo, regista

 

7 novembre Tivoli                            IL PRIMO INCARICO di Giorgia Cecere                                     

ospite Giorgia Cecere, regista

 

9 novembre  Tolfa                             CAVALLI di Michele Rho                               

ospite Michele Rho, regista

 

12 novembre Bracciano                   IO SONO LI di Andrea Segre                                                         

Ospite Marco Pettenello, sceneggiatore

 

13 novembre Grottaferrata              LA BAS – EDUCAZIONE CRIMINALE  di Guido Lombardi

Ospite Gaetano Di Vaio, produttore

 

14 novembre Tivoli                          BORIS di M. Torre, G. Ciarrapico e L. Vendruscolo                                                

Ospiti Mattia Torre, Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico, registi

 

16 novembre Tolfa                            IO SONO LI di Andrea Segre                                                         

ospite Roberto Citran, attore

 

19 novembre Bracciano                   MALEDIMIELE di Marco Pozzi                                   

Ospite Marco Pozzi, regista

 

20 novembre Grottaferrata              INTO PARADISO di Paola Randi                                 

Ospite Paola Randi, regista

 

21 novembre Tivoli                          IO SONO CON TE di Guido Chiesa                               

Ospite Guido Chiesa, regista

 

23 novembre Tolfa                            LA KRIPTONYTE NELLA BORSA di Ivan Cotroneo              

Ospite Ivan Cotroneo, regista

 

30 novembre Tolfa                            IL MIO DOMANI di Marina Spada                               

Ospite Marina Spada, regista

 

 

LAZIO REGIONE, LA GRANDE ABBUFFATA: UNA DIVAGAZIONE SUL TEMA

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Emanuel Galea

“… il sottosuolo di Roma non smette mai di riservare sorprese, è come se l’antica urbe gloriosa e splendida spingesse verso l’alto le fondamenta della città moderna per ritrovare ancora la luce del giorno”. ( inizia così un breve  saggio apparso su – quotidiano d’arte)

Il saggio si riferisce alla gloriosa storia custodita nei sotterranei delle Domus Romane di Palazzo Valentini a Via IV Novembre, sede della Provincia di Roma.

La mala gestione dei fondi pubblici assegnati ai gruppi consiliari del Consiglio Regionale del Lazio e quello che al riguardo sta venendo fuori con prepotenza in questi giorni in altre Regioni della penisola, è come un macigno che vorrebbe spingere le fondamenta delle istituzioni giù, giù in basso, tanto da rischiare di seppellire storia, etica e morale sotto le antiche rovine dell’urbe.

Una manovra d’aula nella quale i gruppi consiliari, senza un minimo di finalizzazione utile e soprattutto senza effettivi controlli, si sono assegnati  quella somma ingente di denaro pubblico e hanno corrotto l’appetito ingordo di taluni consiglieri.

Il caso “coperchio Fiorito” che sta scoperchiando il pentolone della Regione Lazio scredita politici, partiti ed ahimè le istituzioni.

Le consultazioni elettorali sono prossime ed i partiti cercano l’acrobazia dell’ultimo momento. Si chiamano tutti fuori. Con quel consiglio regionale laziale, secondo le dichiarazioni di tutti, i partiti non hanno niente a che spartire. Parla la sinistra ed incolpa la destra, la destra coinvolge la sinistra ed i partitini satelliti ridono sotto i baffi, cercando di fare intendere che loro sono completamente estranei alla misera vicenda.

Non è così. C’erano tutti, il dito nella marmellata lo hanno messo tutti i gruppi, sono stati tutti zitti e consenzienti fino a che la pattuglia Radicale non ha messo online il proprio reddito. Nessuno più può chiamarsi fuori.

La responsabilità civile e penale è una cosa, mentre la responsabilità morale è un’altra. Per la prima se la vedono con la legge, per la seconda devono dare conto  ai cittadini. Una sincera risposta sarebbe che nessuno di quei signori presenti in quel consiglio dovrebbe ripresentarsi a chiedere il voto di fiducia.

Ritirarsi di buon ordine, lontani dalla vergogna che li insegue, liberi di riflettere e, se gli riesce di dimenticare. 

L’antica urbe gloriosa e splendida ritornerà a spingere verso l’alto le fondamenta della città moderna per ritrovare ancora la luce e l’aria pulita.




LAZIO SANITA' NUOVO COMMISSARIO BONDI, L'ALLARME DI PRC- FDS: "COLPIRE GLI SPRECHI E NON TAGLIARE I POSTI LETTO"

Riceviamo e pubblichiamo

Nota del capogruppo regionale Fds Ivano Peduzzi

 “Raccogliamo e rilanciamo l’allarme dell’Unione Sindacale di Base: se le intenzioni del neo commissario Bondi sono quelle di tagliare altri mille posti letto negli ospedali del Lazio, contribuiremo con la massima determinazione a costruire una diffusa mobilitazione che si opponga all’ennesimo massacro della sanità laziale”. E’ quanto afferma il capogruppo regionale della Federazione della Sinistra, Ivano Peduzzi.

“I cittadini  hanno potuto verificare un drastico peggioramento del diritto alla salute negli ultimi anni, causato da una miope visione ragionieristica, supportata dall’idea di scaricare sui cittadini i costi del servizio e consentendo agli interessi privati del settore, più elevati margini di profitto.

A pochi giorni dall’insediamento del neo commissario Bondi, riparte il noto ritornello: altri mille posti letto da tagliare nel Lazio.

E’ evidente che il nuovo commissario non conosce nulla della drammatica situazione in cui versano gli ospedali e l’offerta sanitaria nel Lazio e quali calvari sono costretti a vivere coloro che hanno l’esigenza di curarsi. Per questo ci opporremo con tutte le nostre forze. Occorre colpire sprechi e inefficienze, rilanciare la sanità pubblica per assicurare i livelli essenziali di assistenza costituzionalmente garantiti e oggi compromessi dalle politiche liberiste del governo Monti e della giunta Polverini”, conclude Peduzzi.


ARTICOLO D'INTERESSE:

18/10/2012 LAZIO, ANCORA UN'ALTRA OLIATA ALLE PORTE GIREVOLI E CE L'ABBIAMO FATTA. FORSE…

 

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ROMA, SOLO 14 CENTIMETRI QUADRATI PEDONALIZATI PER ABITANTE E 64 AUTO OGNI 100 ABITANTI

Redazione

A Roma appena 14 centimetri quadrati pedonalizzati per abitante, ZTL più piccola che a Bologna e Firenze, a fronte di un traffico veicolare insostenibile con 64 auto ogni 100 abitanti.
Ecco i primi risultati di “Roma e Lazio 2001/2011, un decennio d'ambiente”, l'analisi realizzata da Legambiente Lazio, in occasione di FestAmbiente Roma&Lazio

A Roma e nel Lazio in dieci anni sono cresciute le auto private con un trasporto pubblico che soffre, le iniziative di limitazione del traffico sono al palo senza nuove ZTL, isole pedonali e con poche ciclabili. Ecco, in sintesi, i primi risultati di “Roma e Lazio 2001/2011, un decennio d'ambiente”, la nuova analisi di Legambiente Lazio realizzata, sulla base dei dati raccolti tra il 2001 e il 2011 col Rapporto Ecosistema Urbano, in occasione di FestAmbiente Roma&Lazio, l'appuntamento che si terrà fino a domenica al Parco Garbatella, per celebrare i 25 anni di attività.

Nell'ultimo decennio sono aumentate le auto circolanti: a Roma si passa dalle 66 ogni 100 abitanti del 2001 alle 69 del 2011, con un boom che nel 2005 ha toccato persino le 77 auto. Solo Catania peggio di Roma: con un tasso di motorizzazione media pari a 64 autovetture ogni 100 abitanti Roma è la capitale europea dove il traffico privato ha il maggior peso –il doppio rispetto alle 32 auto ogni cento abitanti registrate nelle capitali con un migliore trasposto pubblico-. A fronte di questo quadro, il trasporto pubblico ha performance con luci e ombre. Roma nel 2011 rimane in testa tra le grandi città dopo Milano e Venezia, ma nel decennio l'offerta di trasporto si è ridotta da 73 a 64 km/vettura per abitante, mentre è cresciuto clamorosamente il numero dei viaggi per abitante, passati da 340 del 2001 a ben 541 del 2011 (+59%).

“ Non ci sono mai state reali politiche di limitazione a favore del mezzo pubblico, tranne nel primo periodo della giunta Rutelli -sottolinea Maurizio Gubbiotti, presidente di Legambiente Lazio fino al 2003 e ora coordinatore della segreteria nazionale-. Il numero di auto private ha continuato ad essere uno dei più alti. Questo perché ancora non c'è mai stata un'alternativa vera. La scommessa si vince quando il trasporto pubblico è competitivo su quello privato. E da tempo diciamo che occorre riservare una viabilità preferenziale ai bus in città.”

Roma continua da troppi anni ad avere solo 14 centimetri quadrati pedonalizzati per abitante, la ZTL rimane tra le più grandi con 1,83 metri quadrati per abitante ma viene superata in proporzione nel 2011 da Firenze, Bologna e Padova. Non va meglio ai ciclisti, che devono sudarsi centimetro per centimetro le poche piste ciclabili: nel 2001 c'era un centimetro di ciclabile ogni 100 abitanti, oggi siamo a 1,68 metri, relegando la Capitale ancora molto al di sotto della media delle grandi città italiane.

“ Le pedonalizzazioni non sono mai arricchite, controllate o rese fruibili -continua Gubbiotti-. Poiché se chiudi una piazza al traffico ma la consegni al tavolino selvaggio, è tutto inutile. Servono delle politiche concatenate tra loro dove la differenza sta nella possibilità di ridurre il traffico veicolare.” Da qui, Legambiente rilancia la pedonalizzazione di via dei Fori imperiali: continua la raccolta delle firme per la delibera di iniziativa popolare per la pedonalizzazione di Via dei Fori Imperiali e dell'area del Colosseo, per far discutere la proposta dall'Assemblea capitolina.
 




LAZIO NUOVO COMITATO: ANCI DONNA LAZIO PARLA DI "NOBILE PROGETTO DI TUTELA DEL MONDO DELLE DISABILITA'"

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Redazione

Il neonato Comitato 14 Settembre, che deve le sue origini ad un nobile progetto di tutela del mondo delle disabilità, raccoglie i consensi e le adesioni di ANCI DONNA LAZIO, il cui Presidente Gabriella Sisti, da sempre pone l’accento su tematiche sociali.

“Anci Lazio da sempre espone le crescenti difficoltà che incontrano i comuni per garantire i servizi sociali in seguito ai continui tagli subiti.

"Una delle nostre recenti iniziative – dice Sisti –  è stata proprio l’approvazione dello schema tipo di Regolamento per i Comuni per l’Istituzione delle Consulte per l’Handicap, organismi essenziali che consentono agli enti locali di relazionarsi maggiormente con il complesso mondo delle disabilità. Manifestiamo quindi,  formale adesione all’evento  indetto per il 14 Settembre pv , esprimendo profonda preoccupazione per tutte le nostre famiglie  che con grande forza e dignità affrontano tutti i giorni le difficoltà derivanti dalla disabilità".

ANCI DONNA auspica inoltre, che il Governo valuti attentamente la riforma dell’ISEE per migliorarne l’efficacia come valido strumento, per i nostri Comuni,  di misurazione delle condizioni economiche delle famiglie e quindi si possa rafforzare il sistema dei controlli dei redditi rendendo l’ISEE uno strumento ancora piu’ equo.




LAZIO, ASSOCIAZIONE CITTÀ DEL VINO: FLAVIO GABBARINI COORDINATORE REGIONALE

Vicecoordinatore Giovanni Guerisoli Assessore alle attività produttive di Grottaferrata, Tesoriere del Coordinamento regionale Angelo Conti Funzionario della Provincia di Roma, Luigi Galieti Sindaco di Lanuvio e Tommaso Mascherucci Coordinatore uscente individuato dalla Giunta quale candidato a far parte del nuovo Consiglio Nazionale.

Redazione

Il Sindaco di Genzano Flavio Gabbarini è il Coordinatore regionale per il Lazio dell’Associazione nazionale Città del Vino: questo quanto deciso giovedì 30 agosto nel corso della riunione che si è tenuta nel palazzo comunale di via Italo Belardi. “Il nostro Comune nel 1987 è stato tra i fondatori di Città del vino ed oggi – ha affermato Gabbarini – torna ad essere un attore importante all’interno dell’Associazione. Si tratta di un ruolo prestigioso – ha proseguito il primo cittadino – che rientra in un progetto più ampio di promozione del nostro territorio e delle nostre eccellenze. La nostra è un’adesione convinta, che va al di là del solo vino perché l’obiettivo ultimo, e comune a tutte le Città del Vino, è quello della valorizzazione e della salvaguardia dell’intero territorio”.
 
Oltre al Coordinatore regionale per il Lazio, nel corso della riunione è stata nominata l’intera Giunta regionale composta da Giovanni Guerisoli (Assessore alle attività produttive di Grottaferrata che ricoprirà anche il ruolo di vicecoordinatore), Angelo Conti (Funzionario della Provincia di Roma e Tesoriere del Coordinamento regionale), Luigi Galieti (Sindaco di Lanuvio) e Tommaso Mascherucci (Coordinatore uscente individuato dalla Giunta quale candidato a far parte del nuovo Consiglio Nazionale). “I Coordinamenti regionali – secondo quanto riportato nello Statuto – sono il fulcro operativo dell’Associazione” e il “Coordinatore regionale è membro con diritto di voto del Consiglio Nazionale”.  “Il mio impegno – ha detto ancora il Sindaco Gabbarini – oltre a rappresentare la Regione all’interno del Consiglio Nazionale, sarà anche quello di adottare la Carta della Qualità, uno strumento importante previsto nello Statuto che ha l’obiettivo di incrementare la riconoscibilità e le capacità distinitive delle Città del Vino. Seguire tale documento – ha concluso – ci permetterà di mettere in primo piano il nostro vino, dunque la nostra tradizione agricola, all’interno dei ristoranti e delle osterie del territorio, di promuovere la realizzazione di enoteche, dove mettere in mostra tutta la produzione enologica del territorio, e di intraprendere una serie di iniziative artistiche e culturali orientate al mondo del vino e al mondo rurale in genere”.
 




LAZIO SUD PONTINO: L'INIZIO DELLA FINE

Schiano (Pd): “La scelta della politica nazionale sulla soppressione del tribunale di Gaeta è solo l'ultima delle decisioni scellerate che stanno disorientando un intero territorio e la sua popolazione"

 

Redazione

Le ultime vicende legate all'imminente soppressione della sede di Gaeta del Tribunale di Latina, con il conseguente accorpamento a quello di Cassino, riportano alla ribalta la preoccupazione di migliaia di cittadini sulla delicata fase storica che sta vivendo il Lazio meridionale. Una fase che vede inoltre profilarsi la potenziale scomparsa della stessa Provincia di Latina in luogo di una macro provincia con Frosinone. Stesso discorso che nei mesi scorsi ha interessato anche il mondo della sanità pubblica, col grave debito regionale maturato negli ultimi anni, che la governatrice Polverini ha pensato di risolvere con l'istituzione di macro aree sanitarie verso le quali confluiscono i bacini di utenza del sudpontino. Insomma una Provincia quella di Latina, e in particolare la periferia sud, che va scomparendo non solo da un punto di vista geopolitico e istituzionale, ma che rischia di essere abbandonata anche sotto il profilo dello sviluppo e della crescita.

Sul tema è intervenuto uno dei prossimi candidati alle primarie del centrosinistra a Formia: il 40enne avvocato formiano Ernesto Schiano. “La scelta della politica nazionale – esordisce Schiano – sulla soppressione del tribunale di Gaeta è solo l'ultima delle decisioni scellerate che stanno disorientando un intero territorio e la sua popolazione. Le strategie istituzionali arrivate negli ultimi anni e che hanno riguardato il sudpontino, non paiono ispirate al miglioramento delle condizioni di vita dei suoi cittadini, ma dettate solo dalla contigenza del momento; conseguenza di tale modus operandi una grande confusione. Un esempio? Il riassetto del sistema sanitario nel Lazio che, per ripianare il mostruoso debito sanitario della Capitale, lo spalma su un territorio piu' ampio che comprende il sud pontino. La naturale  conseguenza dell'azione di accorpamento del nostro distretto sanitario a quello romano del San Camillo-Forlanini e' stata un inevitabile e graduale decadimento della qualità  delle prestazioni sanitarie fornite da quello che una volta era un presidio ospedaliero di riferimento non solo per il sud della provincia, ma anche per molti utenti campani e ciociari. Oggi infatti, gli ultimi interventi calati dall'alto sulle nostre teste,  hanno messo in ginocchio la sanità locale fino ad arrivare, in alcuni casi, alla totale abolizione di servizi fondamentali. Emblematica è la vicenda che ha interessato il reparto di emodinamica del Dono Svizzero, un reparto che garantisce per le situazioni di emergenza degli infartuati  un'adeguata e immediata assistenza solo dalle ore 9 alle 15, dal lunedi' al venerdi'. ai cittadini locali non resta quindi che sperare, se proprio dovesse accadere, di avere un infarto nelle "ore d'ufficio" del nosocomio formiano. In caso contrario non resta che un viaggio della speranza verso Latina, la cui emodinamica funziona, in assenza di guardia notturna, dalle 9 alle 21, o addirittura verso Roma.

Ed in questo marasma generale ancora non si comprende – prosegue Schiano – quale sarà il destino della conservatoria dei registri immobiliari, del catasto, della conservatoria degli archivi notarili e dell'agenzia delle entrate, solo per citare alcuni organismi burocratici fondamentali. Se le cose dovessero rimanere così ci troveremmo ogni giorno a dover affrontare una guerra di competenze che ci obbliga a doverci rivolgere talvolta a Roma, altre a Latina e infine, come nel caso dei tribunali anche a Cassino. Non penso che tutto questo possa portare alcun significativo miglioramento delle condizioni di vita di tutti noi. Perciò ritengo che l'unica strada percorribile sia quella che pone al centro delle decisioni future il nostro territorio, considerato nella sua unitarietà ed evitando ulteriori umiliazioni alla nostra storia, alla nostra cultura e alla nostra identità. Abbiamo bisogno di decisioni di largo respiro che abbiano quale unico fine quello di garantire la valorizzazione delle risorse locali, delle sue peculiarità e delle sue ricchezze ad oggi non adeguatamente considerate ma talvolta addirittura calpestate. Non possiamo prescindere dal coinvolgimento dei cittadini: e' con loro che dobbiamo riscrivere il nostro futuro. In questi tempi di crisi si decide il destino del nostro territorio, del nostro Paese, e non possiamo permettere che tali decisioni siano prese a tavolino da persone ed istituzioni che appaiono sempre piu' scollegate dalla realtà e dalle difficoltà con le quali tutti i giorni la gente comune deve fare i conti”

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30/04/2012 GAETA, CHIUSURA TRIBUNALE: SINDACI DEL COMPRENSORIO SCRIVONO UNA LETTERA A MONTI E CANCELLIERI


 




LATINA, SCALIA (PD) SU IPOTESI DI SCALO CIVILE: L'AEROPORTO A LATINA E L'AUTOSTRADA CISTERNA – VALMONTONE METTEREBBERO AGLI ANGOLI IL TERRITORIO

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“L’aeroporto a Latina, insieme alla realizzazione dell’autostrada Cisterna-Valmontone, determinerebbero la marginalizzazione definitiva del nostro territorio. Perderemmo il nostro tradizionale punto di forza: la centralità geografica e la presenza di importanti infrastrutture di collegamento, caratteristiche che ci hanno reso territorio particolarmente vocato alla logistica, tanto da essere –ancora oggi- la seconda provincia in Italia per i trasporti”. Così il consigliere regionale del PD, Francesco Scalia, commenta le dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese, in merito alla realizzazione di uno scalo civile a Latina. “D’altronde – prosegue Scalia – la Regione Lazio ha già localizzato a Frosinone l’Aeroporto di interesse regionale (Delibera di G.R. n. 234 del 7.4.2009) dando attuazione all’intesa con il Ministero delle infrastrutture e trasporti, siglata il 31.1.2008, che prevedeva l’apertura di un nuovo aeroporto nel basso Lazio. Tale scelta, peraltro, è coerente con le conclusioni di apposita Commissione istituita dal Ministero dei trasporti, la quale ritenne preferibile Frosinone rispetto a Latina per la realizzazione del nuovo aeroporto (si veda la “Relazione sull’ampliamento del sistema aeroportuale laziale” del novembre 2007)”.

“Non si comprende davvero – conclude Scalia – perché rappresentanti politici del nostro territorio vogliano rimettere in discussione una scelta già definita. Lascia esterrefatti la furia masochista con la quale si sta demolendo una delle poche vere prospettive di sviluppo della nostra provincia e di riequilibrio e crescita della sua economia”.